RAPPORTO FINALE: RISULTATI DELL INDAGINE E IPOTESI DI INDICATORI D IMPATTO - Abstract -



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AR-LOM-01 Studio di impatto delle politiche attuate da Regione Lombardia in materia di R&I RAPPORTO FINALE: RISULTATI DELL INDAGINE E IPOTESI DI INDICATORI D IMPATTO - Abstract - Giugno 2008

INDICE 1. La strategia regionale per la R&I tra il periodo 2000-2006 ed il nuovo ciclo di programmazione 2007-2013.... 3 2. La valutazione dei risultati e degli impatti delle politiche regionali per la R&I.... 16 3. Lo Studio d impatto delle politiche attuate da Regione Lombardia in materia di R&I... 22 3.1 Il campione degli strumenti... 23 3.2 Il panel degli attori.... 33 3.3 L elaborazione dei questionari di intervista... 34 4. L indagine sugli impatti degli strumenti di R&I... 36 4.1 Le interviste ai referenti regionali e del sistema regionale allargato... 37 4.2 Le interviste con le Province... 38 4.3 Le interviste con i Centri di Eccellenza... 41 4.4 Le interviste con i beneficiari... 42 5. Gli indicatori per la valutazione di impatto delle politiche di R&I della Regione Lombardia.... 55 5.1 Ipotesi di applicazione degli indicatori di impatto.... 66 ALLEGATI... 69 - Tracce di intervista (per i Referenti Regionali, i Centri di Eccellenza, le Province, i beneficiari)... 69 - Report di intervista (con referenti regionali, Centri di Eccellenza, Province, beneficiari) 69 - Schede di analisi strumenti di R&I (strumenti diretti alle imprese, interventi infrastrutturali, accordi con le Province, PRAI Minerva)... 69 - Scheda anagrafica beneficiari... 69 - Scheda statistica progetti dei beneficiari... 69 - Scheda di valutazione degli strumenti di R&I (beneficiari)... 69 2

1. La strategia regionale per la R&I tra il periodo 2000-2006 ed il nuovo ciclo di programmazione 2007-2013. Nel periodo 2000-2006, il principale riferimento dell azione regionale nel settore dalla ricerca e innovazione è il Documento Strategico per la R&I. A fronte della complessità del sistema lombardo della ricerca e innovazione, per la molteplicità e l eterogeneità dei suoi attori e, di conseguenza, delle azioni messe in campo, nonché dei processi e delle risorse a queste connessi, l obiettivo che l Amministrazione regionale si pone è duplice: a) stimolare e sostenere gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione; b) facilitare e migliorare le connessioni tra le diverse componenti del sistema (la ricerca pubblica e privata, le imprese, gli EE.LL, gli istituti finanziari e gli investitori, il sistema camerale, ecc.). In definitiva, la vision che ispira il Documento Strategico è quella di un sistema organico e integrato di soggetti ed azioni che convergono verso la crescita e lo sviluppo della R&I regionale. Tale vision si traduce in dieci principi: 1. focus sull intreccio tra ricerca, innovazione e sviluppo economico e, quindi, sul trasferimento di tecnologie tra produttori ed utilizzatori della conoscenza; 2. attenzione al miglioramento della qualità della vita dei cittadini (salute, cultura, ambiente, sicurezza, ecc.), considerati stakeholder primari del sistema di R&I; 3. sussidiarietà, attraverso la creazione di condizioni favorevoli all intervento di altri soggetti in grado di cooperare nell esercizio delle funzioni amministrative; 4. messa a sistema, favorendo le interazioni tra gli attori e l allineamento tra le loro azioni, stimolando partenariati, lo scambio di esperienze, ecc.; 5. addizionalità, promuovendo la compartecipazione di più attori al fine di garantire la concentrazione delle risorse e l aumento degli investimenti regionali; 6. contingenza, nel senso della diversificazione delle politiche e degli strumenti di R&I secondo la tipologia di settore/area tecnologica, impresa, operatore della ricerca; 7. strategia di portafoglio, articolata in azioni con approccio diversificato ai settori; 8. premialità per iniziative eccellenti, realizzate da soggetti capaci e con risultati significativi; 9. attenzione alla valutazione e al monitoraggio dei progetti, dei soggetti attuatori e dello stato del sistema di R&I; 10. sostenibilità degli interventi regionali, nel senso della loro stabilità e replicabilità, nonché della semplificazione delle relative procedure. 3

Sulla base dei suddetti principi, il modello strategico delineato nel Documento prevede sia azioni volte a incidere su processi trasversali esterni ed interni al sistema, sia azioni dirette nei confronti dei suoi attori. Tali azioni sono riconducibili essenzialmente a tre linee strategiche di intervento: 1) governance: azioni per il rafforzamento dei processi di formulazione, realizzazione e valutazione delle strategie regionali di R&I; 2) politiche trasversali: azioni volte ad incidere sui meccanismi di creazione e circolazione della conoscenza e dell innovazione e che, pertanto, riguardano il trasferimento tecnologico, la formazione dei ricercatori e la Società dell informazione; 3) politiche di portafoglio: azioni volte a formulare un pacchetto integrato di interventi a sostegno di ambiti tecnologico-settoriali di eccellenza (politiche focalizzate) oppure della diffusione dell innovazione tra settori (politiche multisettoriali). Nel Documento, dall attuazione di tale complesso di azioni sono attesi i seguenti impatti: - impatti di natura economica ed occupazionale, per effetto del rafforzamento della capacità innovativa dell industria lombarda (sia nei settori tradizionali, che in quelli ad alta tecnologia) e, quindi, della relativa competitività sul mercato internazionale; - il miglioramento della qualità della vita dei cittadini; - la crescita delle eccellenze scientifiche e tecnologiche del sistema della ricerca regionale; - l attrattività del sistema verso talenti, imprese e capitali ed il conseguente posizionamento della Lombardia nella rete globale come polo primario di conoscenza e sviluppo economico. Nel quadro della strategia delineata nel Documento, tra il 2000 ed il 2003 l azione regionale si concentra sulla soluzione di questioni prioritarie di breve termine e, nel contempo, avvia la preparazione delle condizioni per una politica organica di più lungo periodo. Nello specifico, tale azione si attua attraverso il seguente complesso di politiche, interventi e risorse: 4

Tabella 1 L azione regionale per la R&I nel periodo 2000-2003 Politiche Interventi Risorse Governance: 301.151.400,00 Sistema di governance Stati generali della Ricerca e FORUM Accordo di Programma MICA Sperimentazione di addizionalità di EE.LL. 674.400,00 Attivazione tavoli di dialogo Strumenti di supporto alla programmazione Progettazione, sperimentazione e realizzazione di alcuni strumenti (Foresight, Osservatorio delle Politiche regionali di R&I, Repertorio, Sistema di Valutazione, Regional Innovation 2.985.000,00 Scoreboard) Politiche e strumenti di finanziamento Articolazione e diffusione dei contributi alla ricerca industriale (es. L.140/97, L.35/96, FIT Regionale, Misure Ob.2) Sperimentazione in taluni ambiti di strumenti di connessione 297.492.000,00 tra gli attori (es. voucher tecnologici) Sviluppo di fondi per lo start up (es. NEXT) Politiche trasversali: 198.801.000,00 Trasferimento tecnologico Supporto alla creazione dei Centri di Eccellenza 14.838.000,00 Formazione dei ricercatori Patto con le Università lombarde FSE Misura D4 14.833.000,00 Società dell'informazione Sviluppo del documento strategico Sviluppo del piano di azione Attivazione di alcune iniziative (es. Tavolo degli operatori della 169.130.000,00 banda larga) Politiche di portafoglio 120.968.000,00 Identificazione dei cluster tecnologici (Materiali avanzati, biotecnologie, ICT) Identificazione dei metadistretti 120.968.000,00 Sviluppo di strategie di R&I in ambito di politiche regionali (Sanità, Agricoltura, Energia) Totale risorse 620.920.400,00 (Fonte ns. elaborazione su Documento Strategico per la R&I) 5

Nel periodo successivo, 2004-2006, l azione regionale nell ambito delle diverse linee strategiche si orienta verso le seguenti priorità: - razionalizzare il sistema della governance, completare e consolidare gli strumenti di supporto alla programmazione, potenziare e sistematizzare gli strumenti finanziari, con particolare riferimento a quelli di connessione tra gli attori del sistema; - consolidare ed affinare le iniziative già avviate in tema di politiche trasversali, in particolare quelle per il trasferimento tecnologico; - sviluppare le politiche di portafoglio e, principalmente, quelle focalizzate su ambiti tecnologico-settoriali. Dal punto di vista delle risorse, il Documento Strategico stima che tale orientamento comporti, rispetto al periodo precedente, un aumento degli investimenti per gli strumenti di supporto alla programmazione e per le politiche di finanziamento nell ambito della linea Governance, e per le politiche focalizzate nell ambito della linea Politiche di portafoglio. Complessivamente, per il periodo 2004 2006 le risorse programmate ammontano a 688 milioni di euro, con una media annua di 229 milioni di euro 1. Nel passaggio al ciclo di programmazione 2007-2013, le analisi di contesto assunte alla base della formulazione della nuova strategia regionale per la R&I delineano un sistema che, pur rappresentando un esempio di eccellenza nel panorama italiano, non ha ancora superato taluni fattori di debolezza che ne rallentano le dinamiche rispetto alle aree europee più avanzate. Da un lato, infatti, il sistema dell innovazione lombardo si colloca ai primi posti rispetto alle altre regioni italiane per incidenza della spesa privata in R&S, per numero di addetti in R&S, per livelli di occupazione in attività industriali ad alta e media tecnologia e nei servizi ad alta intensità di conoscenza. Come nel periodo precedente, inoltre, la Lombardia presenta un punto di forza nel sistema universitario della ricerca, sia per la numerosità degli atenei presenti sul territorio regionale in totale 12, di cui 7 con sede nella provincia di Milano che per l articolazione e la qualità dell offerta formativa, con punte di eccellenza nelle life sciences; a tale sistema si associa altresì un ampia e articolata presenza di strutture pubbliche e private che svolgono attività di ricerca e trasferimento tecnologico. 2 1 Fonte: Protocollo d intesa sottoscritto il 22 dicembre 2003 da Regione Lombardia con il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca in materia di ICT, biotecnologie e nuovi materiali. 2 Nel 2004, secondo un indagine di Politecnico Innovazione, si contavano sul territorio regionale ben 459 strutture, tra centri di ricerca, laboratori di prova, enti di certificazione e centri di trasferimento tecnologico, che oltre a svolgere l attività propria, offrivano anche altri servizi a supporto delle imprese e 6

D altra parte, rispetto al periodo precedente, il tessuto produttivo regionale ha mantenuto inalterate talune caratteristiche settoriali e strutturali che costituiscono un ostacolo ai processi innovativi e di diffusione della conoscenza e delle tecnologie. Dal punto di vista settoriale, pur restando preponderante il contributo al PIL e all occupazione regionale del settore dei servizi, per effetto di un progressivo fenomeno di terziarizzazione registrato a partire dagli anni Novanta, la Lombardia emerge nel quadro italiano ed europeo come un sistema a relativa vocazione industriale. In particolare, continuano ad essere preminenti il comparto metalmeccanico e quelli tradizionali del legno arredo, del tessile e dell alimentare: in altri termini, prevale una specializzazione manifatturiera orientata verso produzioni a bassa intensità di R&S. Dal punto di vista strutturale, permane la forte frammentazione del tessuto imprenditoriale, costituito per il 97% da imprese di piccole e piccolissime dimensioni; inoltre circa un terzo delle imprese attive sono artigiane. Tali caratteristiche dimensionali comportano problemi di sottocapitalizzazione che pregiudicano la capacità delle imprese di mobilitare risorse adeguate per l attuazione di investimenti innovativi. Per un inquadramento più puntuale del sistema lombardo della ricerca e innovazione, si riporta l analisi SWOT contenuta nel POR Competitività 2007-2013 in relazione all ambito Innovazione ed economia della conoscenza : Tabella 2 Analisi SWOT ambito Innovazione e Economia della Conoscenza (POR Competitività 2007-2013) Punti di forza Punti di debolezza - Grande capacità di adattamento, di dinamicità e - Micro e piccola dimensione delle imprese, di flessibilità del sistema imprenditoriale e contesto eccessiva frammentazione e scarsa capacità di strutturalmente innovativo; aggregazione; - Sviluppo di importanti esperienze imprenditoriali - Difficoltà del sistema produttivo regionale a in alcuni settori ad alto contenuto tecnologico; consolidarsi sui mercati internazionali dovuta allo - Presenza, nella media e grande impresa, di scarso confronto con il mercato globale e alla competenze tecniche ad alta qualificazione carenza di professionalità dedicate all export; professionale che facilitano lo sviluppo e l adozione - Bassi investimenti delle PMI in R&S con difficoltà di innovazioni tecnologiche; di innovarsi e di competere con gli standard - Presenza di un sistema universitario e di centri di internazionali; ricerca pubblici; - Basso livello di intensità brevettuale rispetto alle - Presenza di comparti ad alta intensità di regioni europee; innovazione, di aree di eccellenza e di nuovi spazi - Ritardi nella formazione tecnico-scientifica, nella per l applicazione di tecnologie emergenti; formazione avanzata e carenza di relazioni tra - Leadership nazionale per lo sviluppo della rete di mondo della ricerca e PMI; fibra ottica con alta percentuale di copertura del - Scarsa specializzazione nei settori high tech: territorio con collegamenti ADSL (73.2% della limitato numero di imprese esistenti e di recente degli enti pubblici, in particolare formazione tecnica, consulenza tecnico-scientifica e assistenza per l accesso a fonti di finanziamento pubbliche o private. 7

Punti di forza popolazione e 75% delle imprese); - Consolidamento interventi regionali effettuati sulla banda larga (SISCOTEL e CST); - Potenziamento dei servizi telematici offerti dai Comuni. Opportunità - Crescente sensibilità delle PMI alla necessità di innovarsi e confrontarsi con il mercato globale delle idee e dei prodotti; - Messa in rete del sistema delle conoscenze; - Sviluppo di attività qualificate ed innovative di servizio alle imprese; - Recupero della capacità di penetrazione dei mercati esteri e sviluppo dell attrazione di investimenti esteri; - Sinergie degli interventi locali sulle reti di Telecomunicazione; - Crescita della domanda di servizi su banda larga da parte della PMI, dei cittadini e della P.A. Punti di debolezza creazione in settori ad alta intensità di R&S, con creazione solo occasionale di spin off da centri universitari e di ricerca. Rischi - Decremento congiunturale della brevettazione; - Decremento degli investimenti pubblici a sostegno ricerca universitaria; - Dispersione delle risorse intellettuali in materia di R&S; - Riduzione dei centri di ricerca delle grandi industrie; - Perdita di quote di mercato internazionale per scarsa capacità di penetrazione commerciale e produttiva; - Condizioni macro economiche generali non favorevoli allo sviluppo imprenditoriale; - Calo strutturale dell occupazione manifatturiera, anche nei settori a medio-alta tecnologia; - Aree non coperte dalla banda larga per fallimento di mercato. A fronte di tali elementi di contesto, la strategia per la R&I nel Programma Operativo Regionale viene definita sulla base dei seguenti principi: attenzione e sostegno ai diversi stadi della filiera della conoscenza, dalle Università e centri di ricerca, ai servizi avanzati alle imprese, alle imprese; adozione di un orizzonte d azione globale, rafforzando gli attori del sistema dell innovazione regionale e favorendone l interazione con produttori ed utilizzatori di conoscenza a livello internazionale; creazione del contesto adatto allo sviluppo della ricerca e innovazione, stimolando da un lato l orientamento del sistema della ricerca all applicazione dei risultati e, dall altro, l apertura delle imprese alla collaborazione con le strutture di ricerca; innovazione in tutte le sue forme: prodotto, processo, servizio, modelli di business, ICT, processi gestionali; ruolo delle imprese medie e grandi, le quali possono agire da traino di cluster dell innovazione, contribuendo alla crescita delle strutture di ricerca vicine, allo sviluppo dei servizi avanzati locali, all innovazione delle PMI che fanno parte del loro indotto; sostegno alla sperimentazione di forme innovative di governance locale, attraverso l utilizzo delle infrastrutture telematiche e delle tecnologie informatiche; attenzione alla qualità più che alla quantità, concentrando risorse ed azioni su specifiche aree tecnologiche, specifici settori industriali, specifici ambiti applicativi. Nell ambito di tale processo di focalizzazione, Regione Lombardia ha individuato le seguenti aree problematiche su cui intervenire prioritariamente a breve termine: salute, ambiente ed energia, food/alimentazione, sistemi di produzione, aree industriali e sicurezza. Ha 8

altresì definito i settori tecnologici nei quali concentrare le attività di R&I al fine di realizzare progetti in grado di produrre un beneficio sociale in relazione alle suddette aree: ICT, Nuovi materiali, Biotecnologie alimentari e non, Design, Moda. In virtù di tali principi ispiratori, la strategia per la R&I del POR Competitività si articola secondo gli obiettivi specifici e operativi e nelle linee di intervento riportate nel seguente prospetto: 9

Tabella 3 Strategia per Innovazione ed Economia della Conoscenza nel POR Competitività 2007-2013 Obiettivo specifico Obiettivi operativi Linee d intervento 1.1.Sostegno agli investimenti in ricerca e sviluppo innovativo e tecnologico a supporto della competitività delle imprese lombarde 1.Promuovere, sostenere la ricerca e innovazione per la competitività delle imprese lombarde, attraverso la valorizzazione del sistema lombardo della conoscenza Sostegno alla ricerca industriale e all innovazione di alto profilo nei settori di punta delle PMI lombarde, all innovazione di sistema ed organizzativa, di interesse sovraziendale Sviluppo di centri di competenza di rilievo regionale (centri di ricerca e di assistenza tecnologica alle imprese; laboratori; Agenzia Nazionale dell Innovazione) 1.2.Sostegno alla crescita collaborativa ed innovativa delle imprese Sostegno alla crescita della capacità competitiva delle imprese lombarde (servizi di supporto all innovazione e all azione sul mercato globale; brevettazione) 2.Rafforzare la capacità di governance per migliorare la competitività del sistema lombardo della conoscenza. Intensificare, semplificare e innovare le relazioni tra gli attori del sistema 2.1.Sostegno alla semplificazione dei rapporti tra imprese, sistema delle conoscenze e PA 2.2.Sostegno alla società dell informazione in aree affette da digital divide Sostegno alla nascita e alla crescita di imprese innovative (start up, spin off) Sviluppo di reti e di sistemi informativi per diffusione e la condivisione di informazioni e servizi tra PMI, sistema della ricerca e PA Sviluppo d infrastrutture per la banda larga sul territorio regionale (Fonte: ns. elaborazione su POR Competitività 2007-2013) 10

Coerentemente con gli indirizzi del POR Competitività, la strategia regionale per la R&I si è sviluppata, in anni recenti, su alcune linee di azione e, in particolare, attraverso la Legge Regionale n.1 del 2007 Strumenti di competitività per le imprese e per il territorio della Lombardia. La finalità di tale legge è di sostenere le politiche regionali per la crescita competitiva delle imprese definendone il quadro di riferimento unitario in termini di obiettivi, strumenti e modalità di azione, ed avviando altresì un processo di semplificazione e snellimento delle procedure e dei rapporti tra le imprese e la Pubblica Amministrazione. Tale finalità, a sua volta, viene declinata in una serie di obiettivi strategici e specifici, per i quali la Legge individua gli strumenti e la modalità di attuazione: 11

Tabella 4 La Legge Regionale n.1/2007: obiettivi, strumenti, modalità di azione. Obiettivo Sviluppo del capitale umano Ricerca e innovazione Imprenditorialità Mercato e internazionalizzazione Gestione delle crisi Competitività del territorio Sostenibilità dello sviluppo Obiettivi specifici - l orientamento, lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse professionali, nonché la diffusione delle conoscenze; - l impiego ottimale delle capacità e delle risorse professionali; - la coesione sociale e la cultura imprenditoriale volta a bilanciare benefici e rischi d impresa. - i processi di ricerca, con una particolare attenzione al capitale umano, favorendo la crescita delle capacità innovative nei settori dell alta tecnologia ed in quelli tradizionali, con particolare attenzione alla sostenibilità dello sviluppo; - la ricerca applicata, l innovazione tecnologica ed il trasferimento tecnologico anche attraverso la collaborazione tra centri di ricerca pubblici e privati, università, imprese, settori produttivi e merceologici; - lo sviluppo precompetitivo e l innovazione organizzativa; - la collaborazione con la costituenda Agenzia Nazionale per l Innovazione. - la creazione di nuove imprese, contestualmente alla difesa, al consolidamento e all innovazione del tessuto produttivo, nonché il rilancio della vocazione industriale; - lo sviluppo ed il consolidamento patrimoniale e finanziario delle imprese; - l aggregazione delle imprese e il rafforzamento delle reti di condivisione. - la capacità delle imprese di sviluppare e ampliare le proprie prospettive di mercato; - l internazionalizzazione del sistema imprenditoriale, consolidando nel territorio l attività di ricerca e sviluppo e favorendo la collaborazione non delocalizzativa con le imprese straniere; - la tutela della proprietà intellettuale e la sensibilizzazione dei consumatori; - la tutela e la promozione dei prodotti tipici locali e delle produzioni industriali del sistema delle imprese della Lombardia anche a livello internazionale. - il monitoraggio e la prevenzione di crisi aziendali e di settore; - il recupero dell attività imprenditoriale e la salvaguardia dell occupazione; - la riconversione produttiva ed occupazionale. - lo sviluppo delle reti infrastrutturali e logistiche, telematiche ed energetiche; - lo sviluppo di parchi tecnologici e l insediamento delle imprese; - l attrazione di investimenti ed iniziative imprenditoriali atte a consolidare i sistemi territoriali. - l uso ottimale delle risorse ambientali e territoriali, lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, la riduzione degli impatti ambientali e dei consumi energetici; 12

Obiettivo Governance del sistema economico Obiettivi specifici - lo sviluppo della responsabilità sociale e della funzione sociale delle imprese. - il ruolo partenariale e concertativo del Patto per lo sviluppo dell economia e del lavoro, della qualità e della coesione sociale e dei tavoli territoriali di confronto; - gli orientamenti comunitari di cui al Consiglio europeo di Lisbona 2000 e di Göteborg 2001, nonché il Programma integrato per la crescita e l occupazione (PICO) di rilancio della strategia di Lisbona; - l esigenza di monitoraggio e la verifica orientata al miglioramento dei rapporti tra imprese e pubblica amministrazione. Strumenti Politiche e strumenti fiscali; Credito: potenziamento interventi di garanzia e riorganizzazione attuali strumenti (es. Confidi); Agevolazioni: incentivi, contributi, voucher, sovvenzioni e ogni altra forma di intervento finanziario; Finanza innovativa: costituzione e sviluppo di fondi di investimento in capitale di rischio, private equity e quasi equity; Promozione: iniziative di sensibilizzazione e comunicazione; Informazione. Attuazione - Stipula di accordi con gli EE.LL, le CCIAA, il sistema della ricerca, le fondazioni bancarie, le organizzazioni imprenditoriali e le aggregazioni di imprese; - attuazione diretta delle azioni; - adesione a proposte di programmi di sviluppo della competitività locale. (Fonte: ns. elaborazione sul L.R. 1/2007) 13

In attuazione della Legge, con la D.G.R. n.8/4549 del 18/04/2007 vengono stabilite le risorse destinate per l anno 2007 alla realizzazione degli obiettivi prefissati; tale assegnazione è articolata per obiettivi specifici e secondo indicazioni prioritarie di attuazione. Per quel che concerne l Obiettivo Ricerca e Innovazione vengono stanziati circa 165 milioni di euro, così ripartiti: Tabella 5 Risorse per l Obiettivo R&I (anno 2007) Obiettivi specifici Indicazioni prioritarie Risorse ( ) % Sviluppo precompetitivo ed innovazione organizzativa Sostegno allo start up e allo sviluppo di imprese innovative 11.000.000 7% Sostegno all innovazione dei processi e dell organizzazione, anche attraverso ICT 2.300.000 1% Totale 13.300.000 8% Processi di ricerca favorendo la crescita della capacità innovativa Sostegno alla ricerca e all'innovazione per la competitività delle imprese lombarde e azioni a tutela della proprietà intellettuale 23.000.000 14% Sostegno dell'eccellenza dei meta-distretti industriali 68.172.479 41% Sostegno a progetti innovativi di alto profilo 19.000.000 12% Sviluppo di centri di competenza regionale 20.000.000 12% Azioni per l'alta formazione e la ricerca a sostegno dell'innovazione 8.000.000 5% Totale 138.172.479 84% Ricerca applicata, innovazione tecnologica e trasferimento tecnologico anche attraverso la collaborazione tra imprese e sistema della ricerca Progetti sperimentali di sostegno del trasferimento tecnologico e accompagnamento all'innovazione Azione di ricerca per la competitività del comparto agricolo 1.625.000 1% 8.000.000 5% Accordi con EE.LL, enti pubblici e altri enti istituzionali per favorire il raccordo tra imprese e sistema della ricerca 4.000.000 2% Totale 13.625.000 8% Totale Obiettivo R&I 165.097.479 100% Come è evidente, oltre l 80% delle risorse stanziate peri il 2007 è destinato ad azioni finalizzate a rafforzare la capacità innovativa delle imprese e, principalmente, alla promozione dei meta-distretti lombardi. 14

Ad oggi, dall emanazione della Legge sulla competitività, la Regione Lombardia ha realizzato i seguenti interventi nell ottica della diversificazione degli strumenti e dei fondi di finanziamento: - ha istituito il Fondo Seed, con una dotazione di 10 milioni di euro, per il sostegno a nuove imprese innovative; il Fondo rotativo per l imprenditorialità, con una dotazione di 15 milioni di euro, per il sostegno a progetti di innovazione, trasferimento tecnologico e sviluppo competitivo del mercato interno ed estero; il Fondo per la promozione di accordi istituzionali, con una dotazione di 20 milioni di euro, per l attivazione di programmi congiunti con altri enti istituzionali anche internazionali; - ha attuato nuovi bandi di concessione dei voucher tecnologici, per il sostegno a processi di innovazione e di creazione di impresa (start up e spin off), favorendo nel contempo l interazione con i centri di R&S; - ha emanato la 5 a call per i metadistretti nei settori nuovi materiali, biotecnologie, design, fashion, ICT, con una dotazione iniziale di 20 milioni di euro, che, in seguito all integrazione di ulteriori risorse di fonte nazionale, è stata portata a oltre 32 milioni di euro; - ha emanato il dispositivo Dote Specializzazione per sostenere l inserimento di giovani nei settori strategici del tessuto produttivo lombardo attraverso percorsi di specializzazione altamente professionalizzanti, costruiti sulla base dei reali fabbisogni di competenze espressi dalle imprese. A latere delle azioni intraprese in attuazione della Legge, la Regione Lombardia ha attuato iniziative di cooperazione e di partnership, sia con il Governo centrale, sia con altre Regioni, che con le diverse realtà che operano sul territorio e con altre istituzioni estere. In particolare: - nel marzo 2007 ha sottoscritto un protocollo d intesa con soggetti pubblici e privati (Fondazione IFOM, Politecnico di Milano, Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena, ecc.) per la realizzazione di una struttura di facility centralizzata nel settore delle nanotecnologie dei biomateriali a semiconduttore integrata con il sistema dei centri di ricerca regionali; - nel maggio 2007 ha stipulato un accordo di collaborazione con la Regione Emilia Romagna e la Regione Piemonte per concentrare l impegno sulla R&I nella direzione del raggiungimento di una massa critica di attori sufficiente per l efficace implementazione dei progetti. 15

2. La valutazione dei risultati e degli impatti delle politiche regionali per la R&I. Come esplicitato in precedenza, uno dei principi ispiratori della strategia regionale per la R&I è quello del Monitoraggio e della valutazione delle azioni realizzate, della capacità dei soggetti attuatori, dei risultati e degli impatti prodotti. Da un lato, al monitoraggio e alla valutazione è subordinata l applicazione di un altro dei suddetti principi ispiratori, vale a dire quello della Premialità a favore delle esperienze eccellenti; dall altro, la verifica delle eventuali criticità di attuazione di una o più azioni e dei risultati che ne sono conseguiti, rispetto a quelli attesi, consente al decisore di acquisire elementi oggettivi utili per valutare la qualità, l efficacia e la coerenza delle politiche e, di conseguenza, l eventuale necessità di riorientarle e/o modificarle. Dal 2004 la Regione Lombardia misura la performance del sistema della R&I, confrontandola altresì con quella di alcune tra le più avanzate regioni italiane ed europee, mediante lo Scoreboard regionale dell Innovazione. Tale strumento si basa su una concezione sistemica del processo innovativo, nel senso che questo è considerato il risultato dell azione e dell interazione complessa di diverse componenti, quali la struttura produttiva, il sistema della ricerca, il sistema finanziario, le risorse umane (applicando le teorie economiche di ultima generazione del System integration e networking). Di conseguenza, per la misurazione dei processi innovativi, è stato definito un set di 17 indicatori di tipo quantitativo, suddivisi in due aree: a) Innovatività, che comprende gli indicatori atti a misurare i risultati dei processi innovativi, in termini di risorse immesse nei processi e di output generati; b) Enabling factors, in cui sono inclusi indicatori relativi ad elementi di contesto che costituiscono i principali fattori abilitanti del processo innovativo. Tali indicatori sono stati individuati a partire da un analisi di precedenti esperienze maturate in ambito nazionale, europeo ed extra europeo e, in particolare, degli scoreboard della Commissione Europea: l European Innovation Scoreboard (EIS) per il monitoraggio dei progressi degli Stati membri rispetto agli obiettivi di Lisbona, ed il Regional Innovation Scoreboard (RIS) che, ad alcuni degli indicatori già presenti nell EIS, affianca due indici riassuntivi per la valutazione delle performance regionali. In alcuni casi, gli indicatori sono stati definiti mediante rielaborazione di indici già disponibili, per renderli applicabili su scala regionale. Di seguito se ne riporta il dettaglio, specificandone in particolare le variabili di calcolo e gli obiettivi. 16

Tabella 6 Gli indicatori dello Scoreboard Regionale dell Innovazione (2005) Area Gruppo Indicatore Descrizione Obiettivo Innovatività Risorse: l indicatore aggregato misura le risorse che un sistema industriale regionale mette a disposizione del processo innovativo sia in termini di risorse investite in ricerca e sviluppo, sia in termini di capacità di accesso ai finanziamenti comunitari. Output: l indicatore aggregato misura l output innovativo del sistema regionale, sia nella forma di innovazioni protette da diritti di proprietà intellettuale, sia nella forma di innovazioni non protette attraverso lo strumento brevettale. Incidenza R&S su valore aggiunto Rapporto tra l ammontare complessivo delle spese in R&S del settore pubblico e privato ed il corrispondente valore aggiunto misurato a livello regionale. Incidenza spesa privata Competitività su progetti Incidenza spesa in R&S Hi-tech companies Indice di intensità brevettuale Rapporto tra l ammontare delle spese in R&S del solo settore privato ed il complesso delle spese in R&S pubbliche e private. Rapporto tra il numero di progetti europei assegnati ad imprese od istituzioni di una regione, a partire dal I programma quadro dell UE, ed il numero totale di progetti europei, nel periodo 1986-2004. Rapporto tra l ammontare complessivo delle spese in R&S del comparto pubblico e privato ed il corrispondente PIL della regione di riferimento. Numero di applicazioni brevettuali presso l EPO in aree hi-tech, in rapporto alla popolazione della regione Rapporto tra il numero di brevetti europei assegnati in un anno ed il PIL regionale, espresso in milioni di Euro x100. Fornire una misura aggregata dell incidenza degli investimenti in R&S rispetto al valore complessivo creato all interno di una specifica regione. Fornire una misura dell impatto del settore privato all interno del sistema regionale di innovazione. Misurare la capacità di competere su progetti europei e quindi potenzialità di networking per l innovazione presenti a livello regionale. Fornire una misura aggregata dell incidenza degli investimenti per l attività di ricerca rispetto al valore complessivo della produzione realizzata all interno di una specifica regione. Valutare la capacità del sistema industriale locale di produrre rilevanti risultati innovativi nei comparti hitech. Ottenere una misura di intensità di produzione brevettale a livello regionale e, quindi, una stima dell incidenza dell attività di ricerca tecnologica condotta 17

Area Gruppo Indicatore Descrizione Obiettivo Enabling factors Sistema finanziario: l indicatore misura la capacità della regione di mettere a disposizione del sistema le risorse finanziarie necessarie all innovazione e alla crescita dell impresa. Share of innovative companies Leading innovative companies Intensità venture capital Investimenti venture capitalist Quota parte di aziende presenti in una regione, che hanno dichiarato di svolgere attività di innovazione di prodotto e processo secondo i criteri definiti nell European Innovation Scoreboard del 2003. Numero di grandi imprese innovative presenti all interno di una regione. Rapporto tra l ammontare complessivo (espresso in milioni di Euro) di investimenti da parte di venture capitalist sul territorio regionale nell anno 2003 (escluse le operazioni di buy-out) e il corrispondente PIL regionale. Numero di investimenti realizzati da venture capital nella regione nel 2002. a livello locale rispetto all intero valore economico prodotto dal sistema economico regionale. Misurare l innovazione maturata nelle PMI presenti sul territorio regionale. Misurare la capacità di una regione di attrarre e supportare grandi imprese innovative leader di settore. Misurare la presenza sul territorio regionale di attività innovative che sono ritenute suscettibili di esiti tecnologicamente ed economicamente rilevanti da parte degli operatori di mercato maggiormente specializzati nelle attività di sostegno finanziario all innovazione. Fornire un indicazione in merito alla vivacità di un sistema innovativo regionale: un territorio che offra ai venture capitalist una molteplicità di occasioni di investimento è certamente caratterizzato da un tessuto innovativo dinamico. Quotazione su nuovi mercati Numero delle quotazioni Misurare la dinamicità del 18

Area Gruppo Indicatore Descrizione Obiettivo Sistema scientifico: l indicatore aggregato misura la capacità del sistema scientifico locale di produrre e mettere a disposizione dell apparato innovativo competenze e conoscenze scientifiche di alto livello. Risorse umane: l indicatore aggregato misura la presenza di risorse umane di alto Capitalizzazione di mercato Impatto scientifico Produttività scientifica imprese Collaborazione Universitàimprese Nuove risorse per l innovazione iniziali sui nuovi mercati azionari europei nell anno 2000 di imprese appartenenti alla regione. Sommatoria dei valori medi annui delle capitalizzazioni di tutte le imprese quotate sui nuovi mercati ed appartenenti alla regione. Rapporto tra il numero di citazioni ricevute da pubblicazioni scientifiche ed il totale delle pubblicazioni afferenti alla regione. Rapporto tra il numero totale delle pubblicazioni aventi almeno un autore con affiliazione ad un istituzione di ricerca situata nella Regione e la popolazione della Regione. Incidenza di progetti europei che vedono la compartecipazione di istituzioni di ricerca pubbliche ed imprese regionali rispetto al totale dei progetti attribuiti alla Regione. Rapporto tra le risorse umane impiegate in scienza, tecnologia ed alta formazione e la popolazione comparto hi-tech e della capacità di interazione della struttura industriale e finanziaria presente a livello locale. Fornire una stima del possibile supporto finanziario esercitato dai mercati azionari all attività di imprese innovative presenti all interno della regione. Fornire una misura dell impatto medio sulla letteratura scientifica mondiale delle pubblicazioni derivanti dall attività di ricerca realizzata su un territorio regionale. Misurare l intensità della ricerca scientifica e dell attività innovativa dei centri di ricerca presenti sul territorio regionale, in rapporto alla popolazione regionale. Valutare la capacità di collaborazione su progetti di ricerca comuni in ambito europeo del mondo accademico ed industriale. Fornire una misura dell offerta di risorse umane nel settore scientificoingegneristico e dell alta 19

Area Gruppo Indicatore Descrizione Obiettivo livello dedicate all innovazione a livello regionale, sia nel sistema scientifico e della ricerca, sia nel sistema industriale. Risorse per l innovazione settore privato della regione. Rapporto tra il numero di impiegati in settori tecnologici ed il totale dei lavoratori della regione. formazione a supporto dell innovazione. Fornire informazioni relative all impatto in termini occupazionali dell attività di innovazione scientifica e tecnologica a livello regionale. (Fonte: ns. elaborazione su Scoreboard Regionale dell Innovazione, 2005) 20

Come è evidente, lo scoreboard regionale, per la sua articolazione, consente di effettuare una valutazione distinta degli elementi che concorrono al processo innovativo e di monitorarne con continuità la performance, offrendo un punto di riferimento stabile ed oggettivo. Vale la pena osservare che, a tale strumento, si affianca, per il nuovo periodo di programmazione 2007-2013, il sistema di indicatori definito nell ambito del POR Competitività in relazione all Asse 1 - Innovazione ed Economia della Conoscenza. Si tratta, nello specifico, di indicatori quantitativi finalizzati a misurare gli obiettivi dell Asse in termini di risultato (obiettivi specifici), di realizzazione (obiettivi operativi) ed impatto (Asse strategico). In particolare, per quel che riguarda la misurazione degli impatti degli investimenti previsti dal POR, vengono individuati due indicatori: Investimenti attivati in R&ST e ICT rispetto al totale degli investimenti attivati; N. occupati creati per attività di ricerca rispetto al totale dei nuovi occupati creati. 21

3. Lo Studio d impatto delle politiche attuate da Regione Lombardia in materia di R&I. La consapevolezza dell importanza di comprendere i risultati e gli impatti della ricerca e innovazione è legata essenzialmente alla diffusione di una cultura di public accountability dell operatore pubblico nei confronti del cittadino e di value for money - vale a dire di valore sociale ed economico - dell investimento pubblico. In Italia, benché sia di fatto riconosciuta tale importanza, la valutazione è focalizzata sull operato delle strutture pubbliche di ricerca, mentre sono ancora carenti le attività volte a verificare i risultati tecnico-scientifici e gli effetti di medio lungo-termine dei progetti realizzati nelle imprese con il finanziamento pubblico. Uno dei motivi per cui la valutazione della R&I è ancora piuttosto carente nel nostro Paese risiede nella difficoltà di verificarne i risultati in un contesto caratterizzato dalla presenza non coordinata di molte istituzioni, dalla sovrapposizione di ruoli nelle funzioni di indirizzo, finanziamento ed esecuzione degli interventi, da procedure per l assegnazione e l erogazione delle risorse finanziarie troppo lente e complicate, dalla tendenza al finanziamento a pioggia. Tali elementi non consentono di individuare chiaramente gli input e gli output delle attività finanziate, né di stabilire dove risiedono le responsabilità del relativo successo o insuccesso 3. Regione Lombardia, con il supporto tecnico dell Agenzia Nazionale per l Attrazione Investimenti e lo Sviluppo d Impresa (già Sviluppo Italia) ha realizzato l intervento oggetto del presente rapporto con l obiettivo di mettere a punto una batteria di indicatori per la valutazione degli impatti delle politiche regionali per la R&I. A tal fine, è stata effettuata un indagine su un campione di strumenti per il sostegno alla R&I attuati da Regione Lombardia tra il 2001 e il 2004; la scelta di tale periodo è stata dettata dalla considerazione dei seguenti fattori: a) l osservabilità degli eventuali impatti degli strumenti in arco temporale esteso, comunque non di breve termine; b) la verifica delle politiche per la R&I relative al triennio 2001-2003 effettuata nel giugno del 2004 con la seconda edizione degli Stati Generali della Ricerca. L indagine è stata svolta con la finalità di rilevare gli impatti prodotti dagli strumenti selezionati, ove osservabili, e, a partire da questi, di individuare aree di impatto significative da monitorare ai fini di una corretta ed esaustiva valutazione dell efficacia, della qualità e della coerenza degli strumenti. In via propedeutica, sono state realizzate un complesso di attività finalizzate a: 3 Fonte: Ricerca&Sviluppo, Giorgio Sirilli Edizioni Il Mulino 2005 22

1) la selezione del campione degli strumenti su cui focalizzare lo studio; 2) la definizione del panel di attori da consultare per la rilevazione degli impatti; 3) l elaborazione dei questionari di intervista. 3.1 Il campione degli strumenti. Per la selezione del campione si è proceduto, in via preliminare, a ricostruire il quadro degli strumenti per la R&I attuati da Regione Lombardia nel periodo considerato. A tal fine, sono state acquisiti i dati di attuazione dei suddetti strumenti (risorse impegnate, beneficiari, ecc.) resi disponibili dalla Direzione Regionale Ricerca, Innovazione e Alta formazione e sono state consultate, in particolare, le seguenti fonti: Ricerca e Innovazione - Azioni intraprese, Regione Lombardia 2004; Guida agli incentivi per la Ricerca e Innovazione, Finlombarda 2004; Finanziare la ricerca: la partnership pubblico-privata, Finlombarda 2005; Gli interventi per la competitività: il sostegno alla ricerca e all innovazione delle imprese nelle regioni italiane, MET 2006, oltre i siti/portali di Regione Lombardia e del sistema regionale allargato (es. Irer, Cestec, Assotec), di altri soggetti istituzionali (es. MISE-DPS) o riguardanti taluni specifici interventi regionali in materia di R&I (es. Bioiniziativa). Le informazioni raccolte hanno consentito di individuare, in riferimento al periodo considerato, 109 strumenti, che sono stati raggruppati in 8 categorie omogenee per tipologia, adottando in linea di massima la classificazione operata nel documento su citato Ricerca e Innovazione Azioni intraprese. Rispetto a questa, si è proceduto essenzialmente a ricondurre gli interventi inseriti tra le Nuove politiche attivate all interno delle categorie più coerenti con la relativa tipologia: ad esempio, gli interventi riguardanti la Misura D4 ed il Fondo NEXT sono stati collocati tra quelli per le imprese. Quest ultima categoria, indicata come Azioni di linea Tradizionale, è stata ridenominata Interventi diretti a favore delle imprese ed è stata articolata in due sub-categorie, di cui la prima rappresentata dalle azioni di linea tradizionale e la seconda dalle nuove azioni (appunto le nuove politiche ). Entrambe sono state a loro volta classificate secondo il tipo di legge di riferimento e, pertanto, distinte in nazionali, regionalizzate e regionali. In definitiva, è stata elaborato un repertorio generale degli strumenti per la R&I, in riferimento al periodo 2001-2004, secondo la seguente articolazione: 1) Interventi diretti a favore delle imprese (n.42 interventi); 2) Interventi infrastrutturali (n.8 interventi) 23

3) Accordi di programma e addizionalità delle risorse (n.11 interventi); 4) Programmi comunitari, progetti INTERREG e VI Programma Quadro (n.27 interventi); 5) Fondazione CARIPLO (cofinanziati dalla Fondazione Cariplo n.5 interventi); 6) Iniziative di governance (n.4 interventi); 7) Analisi e studi (n.5 interventi); 8) Iniziative di comunicazione realizzate nel 2004 (n.7 interventi). In allegato ne è riportato il documento di dettaglio. Rispetto a tale universo, in seguito ad un approfondimento delle caratteristiche e dei dati quantitativi disponibili sull attuazione degli strumenti, è stata formulata un ipotesi di campione su cui concentrare l indagine. Nello specifico, sono stati selezionati 24 strumenti secondo la seguente distribuzione per categoria: 1.Interventi diretti a favore delle imprese = n.8 strumenti; 2.Interventi infrastrutturali = n.3 strumenti; 3.Accordi di programma e addizionalità delle risorse = n.4 strumenti; 4.Programmi comunitari = n.7 strumenti; 5.Iniziative di governance = n.2 strumenti. Tale selezione è stata effettuata secondo un principio qualitativo, vale a dire sulla base di un insieme di criteri di prevalenza applicati senza vincoli di rappresentatività statistica, di seguito specificati: dimensione dello strumento, dal punto di vista del numero di beneficiari e dell entità delle risorse impegnate; capacità dello strumento di creare conoscenza diffusa e di favorire l empowerment degli attori della R&I (imprese, strutture di ricerca, ecc.); capacità dello strumento di attivare network all interno del sistema della R&I; attitudine dello strumento a facilitare la governance di tale sistema e, quindi, il coordinamento, l ottimizzazione e l integrazione della pluralità di interventi programmati/attuati per la R&I in Lombardia. Come è evidente i criteri adottati sono principalmente di tipo qualitativo. Pertanto non deve sorprendere il fatto che la numerosità del campione per categoria di strumenti non rispecchi proporzionalmente quella del repertorio generale. Ad esempio, il numero di strumenti selezionati per la categoria Programmi Comunitari è di poco inferiore a quello degli strumenti selezionati per la categoria più ampia del repertorio generale, vale a dire gli Interventi diretti a 24

favore delle imprese, in quanto considerata particolarmente significativa rispetto ai suddetti criteri sulla base delle informazioni raccolte. Il campione ipotizzato è stato verificato con la Direzione Regionale Programmazione Integrata; recependone una serie di indicazioni, si è pervenuti ad una selezione definitiva di 21 strumenti (tenendo conto dell articolazione in due azioni della Misura 7.4 del PRAI Minerva), di seguito riportata: 25

CAMPIONE D INDAGINE Gli strumenti a) Interventi diretti alle imprese Interventi di linea tradizionale (aggiornamento 31/12/2004) STRUMENTI NAZIONALI N. Intervento Normativa di riferimento 1 Agevolazioni a valere sul fondo per l'innovazione tecnologica Art./Misura Periodo/Scad. ultimo bando Aree di intervento L. 46/1982 Ricerca industriale Sviluppo precompetitivo Finanziamento a tasso agevolato Tipologia di aiuto Contributo in conto capitale e finanziamento a tasso agevolato STRUMENTI REGIONALIZZATI Beneficiari Imprese che esercitano attività industriale diretta alla produzione di beni e servizi Imprese che esercitano attività di trasporto Imprese agroindustriali ed artigiane Parchi scientifici e tecnologici Centri di ricerca Consorzi e società consortili Domande pervenute Domande accolte Ammontare risorse erogate (euro) Fondi connessi all'azione (euro) N. Intervento Normativa di riferimento 2 Misure fiscali a sostegno dell'innovazione tecnologica Legge 140/1997 Art./Misura Periodo/Scad. ultimo bando Aree di intervento Art. 13 Ricerca industriale e sviluppo precompetitivo Tipologia di aiuto Beneficiari Domande pervenute Contributo in c/capitale (si tratta di un incentivo automatico) Domande accolte Ammontare risorse erogate (euro) PMI 6.901 6.816 163.775.000,00 Fondi connessi all'azione (euro) 124.126.810,83 STRUMENTI REGIONALI N. Intervento Normativa di riferimento 3 Realizzazione di progetti concernenti la diffusione ed il consolidamento L.R. n.35/1996 Art./Misura Misura INTEC 4 Periodo/Scad. ultimo bando Per mancanza di fondi non è stato aperto il bando nell'anno 2003. L'ultimo bando è Aree di intervento Innovazione tecnologica Tipologia di aiuto Beneficiari Domande pervenute Contributo in conto capitale a fondo perduto nel limite di 100.000 su un periodo di 3 anni PMI (anche artigiane) costituite da oltre 12 mesi la data di Domande accolte Ammontare risorse erogate (euro) Fondi connessi all'azione (euro) 26

dell'innovazione tecnologica stato chiuso il 24 maggio 2002 presentazione 4 Promozione dell'eccellenza nei meta-distretti industriali della Lombardia 28/06/2004 Ricerca fondamentale e applicata, Sviluppo precompetitivo, Innovazione Contributo a fondo perduto Nuove azioni (aggiornamento 31/12/2004) PMI, singole o associate, localizzate nei Meta-Distretti della Lombardia STRUMENTI REGIONALI N. Intervento Normativa di riferimento Art./Misura Periodo/Scad. ultimo bando Aree di intervento Tipologia di aiuto Beneficiari Domande pervenute Domande accolte Ammontare risorse erogate (euro) Fondi connessi all'azione (euro) 5 NEXT - Fondo di garanzia per il Fondo dei fondi 6 Azione di sistema per il miglioramento delle risorse umane nel settore della R&S - Misura D4 Fondi Delib. Cipe 36/02 aree Ob.2 APQ ex Mica Iniziativa 3.2.1 dell'accordo Delibera Cipe 36/02 in area Ob.2 29/09/2003 Ricerca e Formazione E' un fondo di fondi mobiliari chiuso sottoscritto da investitori istituzionali con lo scopo di sviluppare un mercato del venture capital orientato all'innovazione. Prevede la sottoscrizione di partecipazione al capitale delle imprese target ed investimenti singoli fino a 500.000 per una durata media di 5/7 anni Contributo a fondo perduto PMI lombarde(con meno di 50 dipendenti e fatturato < 7 M ) che si trovano nella fase iniziale del loro ciclo di vita e che operano in settori tecnologici ed innovativi. Associazioni Temporanee di scopo tra: centri di formazione professionale pubblici e privati operanti nella formazione professionale regionale; enti locali, ecc. 30 11 domande accolte di cui solo 6 finanziate (per esaurimento risorse) Dimensione del fondo: 37.000.000 1.500.000,00 20.658.275,96 27