RELAZIONE E BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2010



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RELAZIONE E BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2010 87 ESERCIZIO BANCA DEL FUCINO Società per azioni Sede in Roma Capitale Sociale euro 60.000.000 Riserve euro 26.791.278 al 31/12/2010 prima delle deliberazioni assembleari Cancelleria Tribunale di Roma N. 521/23 Codice ABI 3124 Partita IVA 00923361000 Codice Fiscale 00694710583 Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Aderente al Codice di Comportamento del Settore Bancario e Finanziario

INDICE GENERALE Cariche Sociali 2010 pag. 6 Articolazione territoriale pag. 7 Avviso di convocazione Assemblea pag. 8 Relazione sulla gestione pag. 11 Schemi del bilancio dell impresa pag. 45 Prospetto della redditività complessiva pag. 51 Variazioni del Patrimonio Netto al 31/12/2009 e al 31/12/2010 pag. 55 Rendiconto Finanziario pag. 59 Nota integrativa Parte A Politiche contabili pag. 63 Parte B Informazioni sullo Stato Patrimoniale pag. 89 Parte C Informazioni sul conto economico pag. 123 Parte D Redditività complessiva pag. 139 Parte E Informazione sui rischi e sulle relative politiche di copertura pag. 143 Parte F Informazioni sul patrimonio pag. 207 Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d azienda pag. 215 Parte H Operazioni con parti correlate pag. 219 Parte I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali pag. 223 Parte L Informativa di settore pag. 227 Allegati Allegato 1 Immobili di proprietà - Immobili assoggettati a rivalutazioni ai sensi di leggi speciali pag. 235 Allegato 2 Elenco titoli di proprietà pag. 239 Relazione del Collegio Sindacale pag. 245 Relazione della Società di Revisione pag. 251 Sintesi delle deliberazioni Assembleari pag. 255 Cariche Sociali 2011 pag. 261 Banca del Fucino 5

CARICHE SOCIALI 2010 Consiglio di Amministrazione Presidente Don Alessandro Torlonia* Vice Presidente Don Carlo Torlonia Consiglieri Prof. Mario Comana Prof. Vincenzo Mezzacapo Dott. Alexander Francis Poma Murialdo* Don Giulio Torlonia* Prof. Francesco Vassalli * Componenti il Comitato Esecutivo. Collegio Sindacale Presidente Dott. Berardino Di Paolo Sindaci effettivi Dott. Alberto Sabatini Dott. Paolo Saraceno Sindaci supplenti Dott. Paolo Buzzonetti Dott. Mauro Longo Direzione Direttore Generale Dott. Giuseppe Di Paola Vice Direttore Generale Rag. Enzo Mancinelli 6 Bilancio 2010

ARTICOLAZIONE TERRITORIALE AL 31 DICEMBRE 2010 Sede sociale e direzione generale Uffici di direzione generale Sede di Roma Agenzie di città Succursali e filiali Roma Via Tomacelli, 107 Roma Via Tomacelli, 139 Via Tomacelli, 106 Agenzia A Viale Regina Margherita, 250/252 Agenzia B Via della Magliana, 229/231 Agenzia C Piazza S. Emerenziana, 5/6 Agenzia D Via Pietro Bonfante, 60 Agenzia E Viale Palmiro Togliatti, 1616/1628 Agenzia F Via Giacomo Bresadola, 80 Agenzia G Piazza Fonteiana, 18 Agenzia H Via Ugo de Carolis, 86/D Agenzia I Via degli Scipioni, 131 Agenzia L Piazza Carli, 32/33 Agenzia M Via della Pineta Sacchetti, 199 Agenzia N Viale Somalia, 74/82 Agenzia P Viale Città d Europa, 679 L Aquila Via XX Settembre, 45/47 - Rilocalizzata nel comune di L Aquila SS 80 Km. 2,680 Avezzano Via Marruvio, 92 Sora Centro «Marco Polo», Viale S. Domenico, 58 Sulmona Piazza Capograssi, 1 Pomezia (Roma) Via della Motomeccanica 3/A Grottaferrata (Roma) Via della Costituente, 1 Frosinone Viale Mazzini, 128 Luco dei Marsi Viale Duca degli Abruzzi, 83/85 Balsorano Piazza R. Scacchi, 1 Carsoli Via Roma, 9 Celano Piazza IV Novembre, 9/10 Pescara Via Conte di Ruvo, 105 San Benedetto del Tronto Via Alcide De Gasperi, 132 (apertura 13/01/2011) Banca del Fucino 7

AVVISO DI CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA Banca del Fucino - Società per Azioni Sede di Roma - Telefono 06/689761 Capitale Sociale euro 60.000.000,00 I Signori Azionisti sono convocati in Assemblea Ordinaria che si terrà il giorno 30 aprile 2011 alle ore 15,00, in prima convocazione, e per il giorno 5 maggio 2010 alle ore 15,00, in prima convocazione, e il giorno 11 maggio 2011 alle ore 15,00 in seconda convocazione, presso la Sede Sociale, Via Tomacelli 107, per deliberare sul seguente: ORDINE DEL GIORNO PARTE STRAORDINARIA 1) Modifiche Statutarie: art.17 comma 6 (Revisione legale dei conti) e art.9 comma 12 (informativa all'assemblea dei Soci circa l'attuazione delle politiche di remunerazione)-deliberazioni inerenti e conseguenti. PARTE ORDINARIA 1) Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione dell'esercizio 2010, Relazione del Collegio Sindacale, Relazione della Societa' di Revisione, Esame del Bilancio 2010 e deliberazioni relative; 2) Nomina del Consiglio di Amministrazione per gli esercizi 2011-2013, previa determinazione del numero dei componenti, e deliberazioni relative ai compensi; 3) Nomina del Collegio Sindacale per gli esercizi 2011-2013 e determinazione dei relativi compensi; 4) Incarico a Società di Revisione per revisione legale dei conti ai sensi del D.LGS. 39/2010 per gli esercizi 2011-2019; 5) Informativa sulle politiche di remunerazione. La partecipazione dei Soci in Assemblea è regolata dall'art. 2370 C.C.. Roma, 08 aprile 2011 Per il Consiglio di Amministrazione Il Presidente (Alessandro Torlonia) 8 Bilancio 2010

RELAZIONE SULLA GESTIONE

RELAZIONE SULLA GESTIONE RELAZIONE SULLA GESTIONE DELL ESERCIZIO 2010 Signori Azionisti, La recessione economica, iniziata nel 2007 con la crisi dei mutui subprime, ha continuato a riverberare i suoi effetti anche nel corrente esercizio condizionandone negativamente i risultati economici. Sul fronte dei mercati finanziari gli ultimi mesi dell anno passato hanno registrato un graduale aumento dei rendimenti dei titoli pubblici a lungo termine delle maggiori economie europee; in particolare nel mese di novembre si è verificato un inasprimento delle tensioni sui mercati del debito sovrano di alcuni paesi dell area dell euro, e ciò dopo un temporaneo allentamento in ottobre. Si sono diffusi timori per la solidità di taluni paesi e ciò ha comportato il conseguente incremento dei differenziali di rendimento dei titoli di Stato decennali di Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo, rispetto a quelli tedeschi, mentre un rialzo più contenuto si è avuto in Italia e in Belgio. Il concatenarsi di tali situazioni ha manifestato i suoi effetti negativi sul portafoglio dei titoli di proprietà della banca - costituito in massima parte da titoli di Stato Italiani - ed in particolare sulla componente a tasso variabile; di ciò ne ha ovviamente risentito anche il risultato economico finale. In tale difficile contesto, accentuato dalla crisi economica, il sistema bancario italiano ha risposto positivamente svolgendo un ruolo fondamentale nel sostenere l economia reale. In particolare la nostra azienda ha continuato a svolgere il suo ruolo di banca indipendente, attenta alle realtà imprenditoriali locali e vicina al contesto economico di riferimento; tale impostazione è stata perseguita anche attraverso lo sviluppo della presenza territoriale con l apertura, nel febbraio 2010, di una nuova filiale in Roma e, nel gennaio del 2011, della Filiale di San Benedetto del Tronto, primo caposaldo nella regione Marche. Nel corso del 2010 il Consiglio di Amministrazione ha proseguito l opera di presidio delle attività e dei rischi aziendali in un ottica di sana e prudente gestione; il riscontro positivo di tale costante impegno è stato rappresentato dal provvedimento del Governatore della Banca d Italia del 12 maggio 2010 n. 375854/10 che ha disposto la riduzione del requisito patrimoniale nei limiti dell 8% delle attività di rischio ponderato, stante la positiva evoluzione dei profili tecnico organizzativi della banca. In conclusione l esame in sintesi dei risultati conseguiti nel 2010 evidenziano che: il processo produttivo ed il processo economico hanno proseguito, seppur in un difficile contesto esterno, l evoluzione positiva in termini di equilibrato sviluppo; Il patrimonio ha sostenuto lo sviluppo aziendale e, nel rispetto di quanto previsto dalle disposizioni di vigilanza, è adeguato a fronteggiare i complessivi rischi. 12 Bilancio 2010

RELAZIONE SULLA GESTIONE SCENARIO MACROECONOMICO EVOLUZIONE DELLA SITUAZIONE FINANZIARIA, ECONOMICA E PATRIMONIALE AZIENDALE Scenario Internazionale Il 2010 si è contraddistinto per una ripresa dell economia globale, principalmente ascrivibile al sostenuto ritmo di crescita delle economie emergenti che hanno beneficiato di una solida domanda privata, politiche monetarie ancora accomodanti e una dinamica forte dei flussi di capitale. Nelle maggiori economie sviluppate (USA, area euro, UK, Giappone) il ritmo di crescita è stato più moderato, registrando tuttavia un accelerazione superiore alle attese negli Stati Uniti e in Giappone, grazie a misure fiscali di stimolo (specialmente in Giappone). In generale, nei paesi avanzati il miglioramento dell economia è stato supportato da un rafforzamento graduale della domanda domestica e, in particolare, dei consumi, mentre sul fronte degli investimenti le imprese si sono dimostrate riluttanti a investire. Negli Stati Uniti, i consumi sono aumentati del 4,4% annualizato, un tasso che non si registrava da quattro anni e mezzo. In Giappone sono cresciuti a un tasso simile a quello degli Stati Uniti. Il prodotto interno lordo degli Stati Uniti ha registrato un espansione pari a 2,9% (rispetto al -2,6% nell anno precedente), mentre la crescita in Giappone e in area euro si è attestata a 4,3% e 1,7% rispettivamente. Nell area euro, in un contesto contraddistinto da condizioni finanziarie favorevoli, i principali motori della crescita sono state le esportazioni unitamente alla ricostruzione delle scorte, come era ragionevole aspettarsi in questa fase di ripresa ciclica. Alcuni numeri a titolo di riferimento: le esportazioni sono cresciute all incirca del 10% nel 2010, a fronte di una contrazione pari al 13% nel 2009, mentre il processo di ricostruzione delle scorte ha contribuito alla crescita annua per più di un punto percentuale. Sul fronte degli investimenti, la capacità di autofinanziamento delle imprese non finanziarie si è rafforzata sensibilmente rispetto ai livelli prima della crisi. Questo rafforzamento riflette principalmente una ripresa dei profitti operativi, a seguito di un aumento ciclico della produttività. Per quanto concerne le prospettive di crescita dei consumi privati, le recenti indicazioni sul fronte del mercato del lavoro l occupazione ha registrato una flessione di circa 0.4% su base annuale nel 2010 sono incoraggianti. L incremento della propensione ad espandere la forza lavoro, registrata attraverso i sondaggi presso le imprese nell ultima metà del 2010, segnala un quadro relativamente positivo circa le prospettive occupazionali a breve termine. La dinamica di crescita dell area euro nel suo complesso cela ampie differenze a livello di singolo paese. Sulla base di queste ultime, si tende a descrivere l eurozona come un area economica attualmente caratterizzata da due diverse velocità, in cui i cosiddetti paesi periferici, principalmente concentrati a sud dell area (Grecia e Spagna), hanno registrato crescita negativa nel 2010 a causa degli effetti negativi associati alla crisi del debito e/o della necessità di inasprire la politica fiscale per ridurre le tensioni di mercato. Sul fronte della dinamica dei prezzi, l inflazione dell area euro, misurata dall indice armonizzato dei prezzi al consumo, è stata pari a 1,6%. Nel corso dell anno il tendenziale ha registrato un trend crescente, attestandosi a dicembre al 2,2%. Questa tendenza è principalmente ascrivibile all accelera- Banca del Fucino 13

RELAZIONE SULLA GESTIONE zione dei prezzi dei beni energetici e degli alimentari, che si è manifestata come risposta ad un aumento del prezzo delle materie prime. Aumenti delle imposte indirette e dei prezzi regolamentati introdotti in alcuni paesi dell area nella seconda parte dell anno hanno pure contribuito a incrementare il tendenziale. Calcolata al netto delle componenti più volatili alimentari e energia l inflazione è rimasta tendenzialmente stabile, attestandosi a 1,1% a dicembre. Per quanto riguarda la politica monetaria, la Banca Centrale Europea (BCE) ha mantenuto il tasso refi all 1,00% durante tutto il corso dell anno. Questa azione è stata accompagnata dalla decisione di condurre operazioni di rifinanziamento mediante aste a tasso fisso con pieno accomodamento della domanda e acquistare titoli pubblici a sostegno di segmenti di mercato colpiti dalla crisi del debito sovrano. Lo stock totale di titoli pubblici acquistati ammontava a 73,5 miliardi a fine dicembre. Negli USA, la Federal Reserve ha mantenuto il tasso sui Fed funds al minimo storico, in un intervallo compreso tra lo 0 e lo 0,25%. Verso la fine dell anno la banca centrale ha annunciato un nuovo programma (definito programma di allentamento quantitativo II ) che prevede l acquisto di titoli pubblici a lungo termine per 600 miliardi di dollari entro la prima metà del 2011 e il reinvestimento in titoli di stato dei proventi dei rimborsi dei titoli delle agenzie governative e dei titoli con sottostanti mutui immobiliari (MBS). Contesto bancario e mercati finanziari Nel 2010 la dinamica dei prestiti al settore privato per l eurozona nel suo complesso ha raggiunto un punto di svolta con tassi di crescita che sono tornati positivi già nei primi mesi ed una ripresa che si è gradatamente consolidata nel corso dell anno. La svolta nel ciclo del credito è stata guidata dai prestiti alle famiglie (prevalentemente quelli per l acquisto di abitazioni) che hanno proseguito la crescita già intrapresa alla fine del 2009, con una progressiva accelerazione della dinamica che pur tuttavia è rimasta più debole rispetto agli standard storici. La dinamica dei finanziamenti alle imprese ha visto un miglioramento nel corso dell anno, ma il punto di svolta del ciclo, che è stato raggiunto con un ritardo di circa un anno rispetto ai prestiti alle famiglie, ha segnato un graduale rallentamento del passo di contrazione piuttosto che un ritorno ad una crescita positiva (che si e manifestata solo a gennaio 2011). Il ritardo nel ciclo dei prestiti alle imprese, rispetto a quello delle famiglie, non sorprende in quanto in linea con i passati cicli del credito in cui i prestiti alle famiglie si sono mossi sempre più in sincronia con il ciclo economico, mentre i prestiti alle imprese hanno solitamente intrapreso la ripresa con un po di ritardo. Indubbiamente sulla dinamica dei finanziamenti alle imprese ha continuato a pesare la debolezza della domanda per investimenti fissi (che tuttavia, stando all evidenza della Lending Survey della BCE per l ultimo trimestre del 2010, ha smesso di contrarsi) e la situazione finanziaria delle imprese (che, seppur in miglioramento, resta gravata da un elevato livello di indebitamento). Per l eurozona nel suo complesso, i prestiti al settore privato hanno chiuso il 2010 con una crescita dell 1,9% ben al di sopra del minimo ciclico di -0,8% a/a registrato in ottobre 2009, ma in netto rallentamento rispetto ai livelli pre-lehman (8,8% a/a ad agosto 2008). I prestiti alle famiglie si sono atte- 14 Bilancio 2010

RELAZIONE SULLA GESTIONE stati al 2.9% in dicembre (dal punto di minimo di -0,3% a/a a settembre 2009) mentre i finanziamenti alle imprese restavano ancora marginalmente negativi (-0,2% a/a), anche se l emergere di flussi mensili positivi su tre degli ultimi cinque mesi dell anno è stato sicuramente un dato incoraggiante. Più in dettaglio, in Italia i prestiti bancari al settore privato hanno evidenziato una crescita del 4,3% a dicembre 2010, in accelerazione rispetto all 1,7% a fine 2009, grazie ad un ulteriore accelerazione dei prestiti alle famiglie, in aumento del 7,6% a/a a dicembre 2010 (dal 5,9% nel dicembre 2009), mentre i prestiti alle imprese sono tornati a crescere dell 1,6% a/a in dicembre 2010 dal -2,3% della fine del 2009. Sul fronte della raccolta bancaria la dinamica dei depositi alla clientela residente, ad esclusione dei pronti contro termine, è rimasta sostanzialmente piatta, marcando un forte rallentamento rispetto ad una crescita del 12% messa a segno a fine 2009. Inoltre, dopo una dinamica ancora positiva nel corso del 2009, nello scorso anno si è assistito ad una contrazione delle obbligazioni bancarie (-1,7% in dicembre, rispetto a +11,2% alla fine del 2009). Il 2010 è stato un anno di relativa stabilità per i tassi i bancari, naturale conseguenza della politica di tassi fermi da parte della BCE. In Italia i tassi di interesse sui depositi sono rimasti sostanzialmente stabili, mentre i tassi sui prestiti sono leggermente scesi con un conseguente, limitato, restringimento della forbice bancaria (differenza tra tasso prestiti e tasso depositi), che si è attestata in media d anno al 3,0% rispetto al 3.3% in media nel 2009. L Economia regionale In Abruzzo nel corso del 2010 si sono consolidati i segnali di ripresa dell industria manifatturiera, manifestatisi a partire dalla seconda metà del 2009. Sospinti dal recupero degli ordini sui mercati nazionali ed esteri, il fatturato e la produzione sono tornati a crescere, rimanendo però ancora significativamente inferiori ai livelli precedenti la crisi. Nei rimanenti comparti l attività produttiva ha ristagnato, fatta eccezione per il turismo, dove si è osservata una moderata ripresa. Dopo il forte calo del 2009, l occupazione ha registrato un ulteriore lieve contrazione. Appare tuttora molto elevato il ricorso alla Cassa integrazione guadagni, su cui incidono in maniera significativa i trattamenti di tipo straordinario corrisposti a imprese insediate nell area colpita dal terremoto. In tale area, sono attualmente in corso i lavori per la sistemazione delle abitazioni meno danneggiate, mentre è ancora nella fase iniziale il recupero degli edifici gravemente lesionati. Nel 2010 è proseguito il miglioramento delle condizioni di domanda nel settore manifatturiero, iniziato nella seconda parte del 2009. La ripresa ha riguardato sia gli ordini interni sia quelli esteri, anche se gli indicatori dell ISAE hanno continuato a registrare valori ampiamente negativi, con una prevalenza delle imprese che segnalano tuttora un livello carente della domanda. Banca del Fucino 15

RELAZIONE SULLA GESTIONE Consolidando la ripresa osservata a partire dalla seconda metà del 2009, Nel 2010 le esportazioni regionali hanno fatto registrare una sensibile crescita. Nonostante il marcato recupero, il valore delle vendite all estero si colloca tuttora significativamente al di sotto dei livelli precedenti la crisi. Secondo la Rilevazione sulle forze di lavoro dell Istat, nel primo semestre del 2010 il numero medio di occupati è risultato inferiore in Abruzzo di circa 2.000 unità rispetto allo stesso periodo del 2009 (-0,4 per cento). La riduzione dell occupazione, più contenuta comunque di quella rilevata a livello nazionale e nel Mezzogiorno (rispettivamente -0,9 e -1,8 per cento), ha riguardato esclusivamente la componente dei lavoratori dipendenti (-0,7 per cento), mentre i lavoratori autonomi sono cresciuti dello 0,4 per cento. Nel Lazio, nel corso del 2010, la congiuntura dell economia regionale ha mostrato una fase di recupero rispetto alla brusca caduta registrata l anno precedente. La graduale crescita degli ordinativi per l industria si è riflessa in un aumento del ritmo di utilizzo degli impianti produttivi nel secondo trimestre dell anno. Nella prima metà del 2010 le esportazioni laziali si sono accresciute, con il contributo dei settori della chimica, della farmaceutica, della meccanica e dell elettronica. È aumentato il numero di occupati nella regione; il tasso di disoccupazione, dopo aver raggiunto un picco all inizio dell anno, è diminuito nel secondo trimestre. Entrando nel dettaglio: 1. l industria: nel corso del 2010 il recupero della domanda interna e la crescita del commercio internazionale, dopo la forte caduta dell anno precedente, si sono riflessi in un aumento degli ordinativi per l industria regionale, in particolare nel primo trimestre dell anno. 2. le costruzioni: secondo il Monitoraggio congiunturale dell Unioncamere Lazio, nel secondo quadrimestre del 2010 la quota di imprese di costruzioni in fase di stabilizzazione o crescita è lievemente cresciuta (dal 15,5 per cento nei primi quattro mesi dell anno al 16,9 per cento). 3. i servizi: la fase di recupero dell attività economica si è estesa anche ai principali comparti dei servizi. I risultati del sondaggio congiunturale condotto dalla Banca d Italia su un campione di imprese regionali dei servizi privati non finanziari con più di 50 addetti, indicano che poco meno della metà delle imprese ha evidenziato un incremento di fatturato nei primi tre trimestri del 2010 rispetto al periodo corrispondente; circa un quarto delle aziende ha invece registrato un calo. 4. gli scambi con l estero: nel primo semestre del 2010 le esportazioni del Lazio sono cresciute del 15,1 per cento rispetto al periodo corrispondente dello scorso anno (-17,5 per cento nel 2009). L incremento, superiore al 5 dato nazionale, ha portato la quota regionale al 4,2 per cento. L aumento delle esportazioni ha interessato quasi tutti i settori; i contributi più ampi alla crescita delle vendite all estero sono ascrivibili alle esportazioni di articoli farmaceutici, sostanze chimiche, e prodotti petroliferi raffinati (aumentate rispettivamente del 31, 51 per cento). Le esportazioni sono diminuite nei settori dell energia elettrica e dei mezzi di trasporto. 5. mercato del lavoro: in base ai dati Istat, nel primo semestre del 2010 l occupazione è aumentata 16 Bilancio 2010

RELAZIONE SULLA GESTIONE del 2,0 per cento rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, in miglioramento rispetto al dato medio del 2009 (-0,2 per cento). Sono aumentati tuttavia anche i lavoratori in cerca di occupazione, cresciuti del 10,0 per cento nel primo trimestre dell anno, e del 5,3 per cento nel secondo. 6. inflazione: il tasso di crescita dei prezzi al consumo fatto registrare nel Lazio si è attestato su livelli pari al 1,7 per cento, lievemente più basso con l 1,9 per cento fatto registrare a livello nazionale. Il Sistema bancario regionale. In Abruzzo i primi 9 mesi del 2010 evidenziano una ripresa dei prestiti bancari: i finanziamenti alla clientela regionale hanno registrato una crescita del 7,4 per cento. L incremento dei prestiti è stato determinato in misura prevalente dalle famiglie consumatrici le quali hanno evidenziato un trend positivo che ha superato il 22 per cento di crescita. Lieve, invece, è stato il contributo da parte delle imprese produttive le quali hanno evidenziato un incremento pari allo 0,97 per cento. Tale dinamica è stata, altresì, accompagnata da un peggioramento della qualità dei finanziamenti concessi alla clientela con un crescita, nei primi 9 mesi del 2010, sia delle sofferenze rettificate (oltre il 22 per cento) che delle partite incagliate (circa l 8 per cento). In rapporto ai crediti le sofferenze rettificate si sono posizionate al 7,3 per cento (+0,9 per cento rispetto al 6,4 per cento di fine 2009). Per quanto concerne i depositi della clientela ordinaria, il trend ha fatto registrare una crescita pari allo 0,9 per cento rispetto a fine 2009. Negativo è stato invece l andamento della raccolta indiretta la quale ha evidenziato uno stock a fine settembre 2010 pari a oltre 311 miliardi di (-10 per cento rispetto ai 346 miliardi di di fine 2009). A settembre 2010 i tassi di interesse sui prestiti sulle operazioni a revoca in essere verso la clientela residente si sono attestati al 7,3 per cento, stabile rispetto al 7,32 per cento registrato a dicembre 2009. Analoga dinamica è stata evidenziata dai tassi attivi per l acquisto di abitazioni, diminuiti dello 0,15 per cento nel pari periodo di riferimento. In lieve decremento anche i tassi passivi sui depositi bancari (-0,07 per cento rispetto allo 0,43 per cento dei precedenti nove mesi dell anno). Il numero delle banche attive in Abruzzo è rimasto stabile a 14 nei primi nove mesi del 2010. Nell analogo periodo di riferimento, invece, gli sportelli bancari attivi si sono attestati a 698 unità, un dato inferiore di 10 unità rispetto a quello della fine del 2009. Nel Lazio i primi 9 mesi del 2010 evidenziano una ripresa dei prestiti bancari: i finanziamenti alla clientela regionale hanno registrato una crescita del 5,9 per cento. L incremento dei prestiti è stato determinato esclusivamente dalle famiglie consumatrici le quali hanno evidenziato un trend positivo che ha superato il 22 per cento di crescita. Negativo, invece, è stato il contributo da parte delle imprese produttive, le quali hanno evidenziato un decremento pari allo 0,50 per cento. Tale dinamica è stata, altresì, accompagnata da un peggioramento della qualità dei finanziamenti concessi alla clientela con un Banca del Fucino 17

RELAZIONE SULLA GESTIONE crescita, nei primi 9 mesi del 2010, sia delle sofferenze rettificate (circa il 17 per cento) che delle partite incagliate (3 per cento). In rapporto ai crediti le sofferenze rettificate si sono posizionate al 4,4 per cento (+0,4 per cento rispetto al 4 per cento di fine 2009). Per quanto concerne i depositi della clientela ordinaria, il trend ha fatto registrare una crescita pari allo 0,9 per cento rispetto a fine 2009. Negativo è stato invece l andamento della raccolta indiretta la quale ha evidenziato uno stock a fine settembre 2010 pari a oltre 311 miliardi di (-10 per cento rispetto ai 346 miliardi di di fine 2009). A settembre 2010 i tassi di interesse sui prestiti sulle operazioni a revoca in essere verso la clientela residente si sono attestati al 5,07 per cento, facendo registrare una diminuzione dello 0,34 per cento rispetto a dicembre 2009. Analoga dinamica per i tassi attivi per l acquisto di abitazioni, diminuiti dello 0,24 per cento nel pari periodo di riferimento. In lieve recupero i tassi passivi sui depositi bancari (+ 0,05 per cento rispetto allo 0,41 per cento dei precedenti nove mesi dell anno). Il numero delle banche attive nel Lazio è passato da 64 di fine 2009 a 67 di settembre 2010. A settembre del 2010 gli sportelli bancari attivi si sono attestati a 2.765 unità, un dato inferiore di 27 unità rispetto a quello della fine del 2009. Assetto finanziario Le risorse gestite a fine esercizio 2010 ammontano complessivamente ad Euro 1.408,90 milioni, mentre nell esercizio precedente ammontavano ad Euro 1.462,53 milioni; tali risorse sono diminuite di Euro 53,63 milioni, pari al 3,67%, per effetto delle variazioni intervenute nelle varie componenti dello stato patrimoniale. Le voci di maggior rilievo oggetto di variazione sono di seguito segnalate: le disponibilità liquide si decrementano di Euro 67,36 milioni, pari al -89,60%, per il venir meno di depositi liberi in essere presso l Istituto Centrale; le attività finanziarie detenute per la negoziazione diminuiscono di Euro 93,82 milioni, pari al - 29,16%; i crediti verso banche aumentano di Euro 36,76 milioni, pari al 26,59%; i debiti verso banche si decrementano di Euro 80,42 milioni, pari al - 92,82%; i crediti verso la clientela si incrementano di Euro 70,14 milioni, pari al 8,60%; i debiti verso la clientela si incrementano di Euro 70,39 milioni, pari al 8,22%; i titoli in circolazione si decrementano di Euro 41,75 milioni, pari al - 10,74%. In tale contesto il patrimonio netto è aumentato delle quota di utile destinato a riserva dell esercizio precedente. Dall analisi del rendiconto finanziario, redatto con il metodo indiretto, si evince che la riduzione delle disponibilità liquide verificatasi nell esercizio, pari ad Euro 67,36 milioni, è stata assorbita dall attività operativa per Euro 62,67 milioni, dall attività di investimento per Euro 3,19 milioni e dall attività di provvista per Euro 1,50 milioni. 18 Bilancio 2010

RELAZIONE SULLA GESTIONE Raccolta fiduciaria: composizione, evoluzione e politica dei tassi. La raccolta diretta da clientela si incrementa del 2,30%, passando da Euro 1.245,08 milioni a Euro 1.273,72 milioni. Analizzando nel dettaglio tale voce osserviamo che la componente debiti verso la clientela registra un incremento dell 8,22% passando da Euro 856,30 milioni a Euro 926,69 milioni. Il risultato è frutto del generalizzato incremento di tutte le componenti di tale voce: i conti correnti ed i depositi liberi aumentano del 5,70% (da Euro 798,47 milioni a Euro 843,99 milioni), i depositi vincolati dell 11,54% (da Euro 9,55 milioni a Euro 10,66 milioni) e le operazioni di pronti contro termine del 42,68% (da Euro 40,06 miliioni a Euro 57,16 milioni): su quest ultima componente ha influito l incertezza dei mercati finanziari che ha spinto la clientela ad assumere un atteggiamento di attesa rivolgendosi verso operazioni a breve termine. In leggera flessione le obbligazioni (-1,85%), da Euro 320,57 milioni a Euro 314,64 milioni, e ciò a seguito del rimborso, nel mese di settembre, dell ultima tranche di Euro 4 milioni del prestito obbligazionario subordinato emesso nel 2003 per complessivi Euro 20 milioni. (migliaia di euro) Raccolta diretta per forme tecniche 31.12.2010 31.12.2009 Variazioni % Debiti verso clientela - Conti c- Conti correnti e depositi liberi 843.984 798.469 5,70% - depositi vincolati 10.657 9.554 11,54% - PCT 57.156 40.060 42,68% - Altri debiti 14.891 8.216 81,24% Totale debiti verso clientela 926.688 856.299 8,22% Titoli in circolazione - obbligazioni strutturate 0 0 0,00% - obbligazioni altre 314.644 320.573-1,85% - altri titoli altri 32.385 68.204-52,52% Totale titoli in circolazione 347.029 388.777-10,74% Raccolta diretta da clientela 1.273.717 1.245.076 2,30% Raccolta indiretta Nel corso del 2010 la raccolta indiretta della banca si è incrementata dello 0,41% passando da Euro 1.148,64 milioni a Euro 1.153,35 milioni. L aumento in parola è principalmente riconducibile all andamento positivo del comparto del risparmio amministrato (+1,98%), che passa da Euro 914,64 milioni a Euro 932,80 milioni. Banca del Fucino 19

RELAZIONE SULLA GESTIONE Le turbolenze che hanno investito i mercati finanziari hanno invece penalizzato il comparto del risparmio gestito che registra una flessione del 5,74% (da Euro 233,99 milioni a Euro 220,56 milioni). (migliaia di euro) Raccolta indiretta (ai valori di mercato) 31.12.2010 31.12.2009 Variazioni % - fondi comuni di investimento e SICAV 83.052 88.757-6,43% - riserve tecniche assicurative 137.506 145.238-5,32% Risparmio gestito 220.558 233.995-5,74% Risparmio amministrato 932.795 914.642 1,98% Raccolta indiretta 1.153.353 1.148.637 0,41% Crediti alla clientela: composizione, evoluzione e politica dei tassi La consistenza degli impieghi, al netto delle rettifiche, al 31 dicembre 2010 si è attestata a Euro 885,80 milioni rispetto a Euro 815,66 milioni dell esercizio precedente, con un incremento dell 8,60%. L evoluzione dell aggregato ha registrato un sensibile incremento percentuale per quanto concerne i mutui (22,02%). (migliaia di euro) Crediti clientela per forme tecniche 31.12.2010 31.12.2009 Variazioni % (comprese partite deteriorate) Conti Correnti 262.189 259.548 1,02% Mutui 423.101 346.746 22,02% Carte di credito e prestiti personali e cessioni del quinto 25.800 25.683 0,46% Altre operazioni 90.470 103.823-12,86% Attività deteriorate 84.241 79.858 5,49% Crediti verso clientela 885.801 815.658 8,60% 20 Bilancio 2010

RELAZIONE SULLA GESTIONE La qualità del credito Le attività deteriorate nette hanno registrato nel periodo un incremento del 5,49% passando da Euro 79,86 milioni a Euro 84,24 milioni, quale effetto congiunto dell incremento del 94,79% registrato nel comparto degli incagli (da Euro 18,06 milioni a Euro 35,18 milioni) in parte compensato dal decremento (-51,09%) delle esposizioni scadute (da Euro 33,58 milioni a Euro 16,42 milioni). Si evidenzia comunque che Il rapporto tra sofferenze nette e crediti netti verso la clientela, pari al 3,23%, risulta sostanzialmente stabile rispetto al 2,99% rilevato nell esercizio precedente (migliaia di euro) Crediti deteriorati e crediti in bonis Esposizione lorda Rettifiche Esposizione netta 31.12.2010 31.12.2009 31.12.2010 31.12.2009 31.12.2010 31.12.2009 Sofferenze 56.513 45.753 27.862 21.374 28.651 24.379 Incagli 40.360 21.258 5.179 3.197 35.181 18.061 Esposizioni ristrutturati 4.427 4.285 443 448 3.984 3.837 Esposizioni scadute 16.699 34.506 274 925 16.425 33.581 Totale crediti deteriorati 117.999 105.802 33.758 25.944 84.241 79.858 Totale crediti in bonis 809.540 743.679 7.980 7.879 801.560 735.800 Crediti verso clientela 927.539 849.481 41.738 33.823 885.801 815.658 Altrettanto importante è sottolineare che il grado di copertura del totale dei crediti verso clientela si incrementa (4,50% nel 2010 a fronte del 3,98% nel 2009). Il grado di copertura delle sofferenze passa dal 46,72% al 49,30%, quello degli incagli dal 15,04% al 12,83%. (migliaia di euro) Crediti deteriorati e crediti in bonis Esposizione netta Grado di copertura 31.12.2010 31.12.2009 Variazioni % 31.12.2010 31.12.2009 Sofferenze 28.651 24.379 17,52% 49,30% 46,72% Incagli 35.181 18.061 94,79% 12,83% 15,04% Esposizioni ristrutturate 3.984 3.837 3,83% 10,01% 10,46% Esposizioni scadute 16.425 33.581-51,09% 1,64% 2,68% Totale crediti deteriorati 84.241 79.858 5,49% 28,61% 24,52% Totale crediti in bonis 801.560 735.800 8,94% 0,99% 1,06% Crediti verso clientela 885.801 815.658 8,60% 4,50% 3,98% Banca del Fucino 21

RELAZIONE SULLA GESTIONE Le attività finanziarie Le risorse disponibili e non investite in crediti verso la clientela sono state allocate nel comparto interbancario, in strumenti finanziari mobiliari nonché, in minima parte, in partecipazioni. Tale impostazione ha consentito di soddisfare puntualmente ed economicamente il fabbisogno finanziario aziendale, tempo per tempo, emerso. Le attività finanziarie di negoziazione accolgono i titoli di debito e quelli di capitale classificati di trading. Il comparto, principalmente costituito da Titoli di Stato, ammonta a Euro 227,95 milioni rispetto a Euro 321,76 milioni del 2009 (-29,16%). Le attività finanziarie disponibili per la vendita riguardano le partecipazioni non di controllo che ammontano, a fine esercizio, ad euro 2,34 milioni rispetto ad euro 2,41 milioni dell esercizio precedente (decremento del 2,99%). La flessione registrata nel comparto (-28,96%) è riconducibile al disinvestimento dei titoli finalizzato all incremento degli impieghi verso la clientela. (migliaia di euro) Attività finanziarie 31.12.2010 31.12.2009 Variazioni % Detenute per la negoziazione 227.947 321.763-29,16% Disponibili per la vendita 2.340 2.412-2,99% Totale 230.287 324.175-28,96% RISULTATI DI CONTO ECONOMICO Nel prospetto seguente sono riportati e commentati i dati di conto economico al 31 dicembre 2010, raffrontati con quelli dello stesso periodo del precedente esercizio. (migliaia di euro) Conto Economico 31.12.2010 31.12.2009 Variazioni % Margine di interesse 31.666 32.967-3,95% Commissioni nette 16.043 13.695 17,14% Margine di intermediazione 42.068 50.332-16,42% Rettifiche nette di valore per deterioramento crediti e altre operazioni finanziarie -2.693-5.531-51,31% Risultato netto della gestione finanziaria 39.375 44.801-12,11% Spese amministrative -40.948-38.117 7,43% Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali -1.238-1.002 23,55% Accantonamento ai fondi rischi ed oneri 1.900-400 575,00% Altri proventi ed oneri 3.013 2.913 3,43% Costi operativi -37.273-36.606 1,82% Utile/perdita da cessioni di investimenti e da partecipazioni -3-62 -95,16% Risultato di esercizio al lordo delle imposte 2.099 8.133-74,19% Imposte sul reddito -2.014-3.924-48,67% Utile di esercizio 85 4.209-97,98% 22 Bilancio 2010

RELAZIONE SULLA GESTIONE Il margine di interesse al 31 dicembre 2010 si attesta a Euro 31,67 milioni. Il dato confrontato con l esercizio precedente (Euro 32,97 milioni) evidenzia un decremento del 3,95%, riconducibile principalmente alla gestione della tesoreria ed in specifico alla riduzione sia della consistenza media che dei rendimenti dei titoli di proprietà (-0,64 p.b.), diretta conseguenza del basso livello dei tassi di interesse nel corso del 2010. Le commissioni nette passano da Euro 13,70 milioni ad Euro 16,04 milioni, con un incremento del 17,14%, grazie al positivo sviluppo della componente monetica ed della distribuzione di prodotti di credito al consumo. Il risultato netto dell attività di negoziazione è negativo per Euro 5,69 milioni, rispetto all utile di Euro 3,43 milioni dello scorso esercizio. Come innanzi descritto tale risultato è scaturito dalle tensioni dei mercati del debito sovrano di alcuni paesi dell area dell euro e dai relativi riflessi negativi sulle quotazioni dei titoli di Stato Italiani che costituiscono la maggior parte del portafoglio titoli di proprietà della banca. Ne risente pertanto anche il margine di intermediazione che, al 31 dicembre 2010, si attesta ad Euro 42,07 milioni rispetto a Euro 50,33 milioni del 2009 (-16,42%). Le rettifiche e riprese di valore nette passano da Euro - 5,53 milioni ad Euro - 2,69 milioni con un decremento del 51,31%. L esame della voce 130a) evidenzia, al riguardo, che la stessa è stata positivamente influenzata dalle consistenti riprese di valore per incasso realizzate nel corso del 2010 ed ammontanti ad Euro 6,92 milioni. Pertanto, al netto di tali riprese, le rettifiche complessive su crediti sono state pari a Euro 9,92 milioni. Il risultato netto della gestione finanziaria (Euro 39,37 milioni) si decrementa rispetto all esercizio 2009 (Euro 44,80 milioni) del 12,11%. I costi operativi, pari a Euro 37,27 milioni registrano un modesto incremento dell 1,82% rispetto all esercizio precedente (Euro 36,61 milioni). Le spese del personale ammontano a Euro 23,84 milioni con un incremento del 6,40% rispetto al 2009 (Euro 22,41 milioni), sia per effetto degli aumenti contrattuali che delle nuove assunzioni. Le altre spese amministrative si incrementano passando da Euro 15,71 milioni del 2009 a Euro 17,10 milioni del 2010, con un incremento del 8,88% principalmente riconducibile all apertura di nuove filiali. Per effetto degli andamenti sopra illustrati l utile dell operatività corrente al lordo delle imposte passa da Euro 8,13 milioni a Euro 2,10 milioni (-74,19%). Le imposte sul reddito passano da Euro 3,92 milioni a Euro 2,01 milioni con un decremento del 48,67%. Pertanto, l utile netto è passato da Euro 4,21 milioni dell esercizio precedente a Euro 0,085 milioni dell esercizio in esame. Banca del Fucino 23

RELAZIONE SULLA GESTIONE EVOLUZIONE DEL PATRIMONIO NETTO Le variazioni intervenute nel patrimonio netto, analiticamente descritte nello specifico prospetto di bilancio, riguardano unicamente la variazione delle riserve per effetto dell accantonamento di quota parte dell utile d esercizio. PATRIMONIO DI VIGILANZA Il patrimonio di vigilanza dell esercizio 2010 viene confrontato nella tavola seguente con il corrispondente aggregato del 2009. Nel mese di settembre è stata rimborsata la quinta ed ultima tranche (Euro 4,00 milioni) del prestito obbligazionario subordinato emesso nel 2003. Nel patrimonio di base è stata inclusa l utile d esercizio 2010 che il Consiglio di Amministrazione, in sede di approvazione del progetto di bilancio, ha destinato a riserve di utili. (migliaia di euro) 31.12.2010 31.12.2009 A. Patrimonio di base prima dell applicazione dei filtri prudenziali 85.212 85.127 B. Filtri prudenziali del patrimonio base: B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi C. Patrimonio di base dopo l applicazione dei filtri prudenziali 85.212 85.127 D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E.Totale patrimonio di base (TIER 1) (C-D) 85.212 85.127 F. Patrimonio supplementare prima dell applicazione dei filtri prudenziali 26.664 30.664 G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: (88) (88) G1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi G2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi 88 88 H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) 26.576 30.576 I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I) 26.576 30.576 M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) 111.788 115.703 O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 111.788 115.703 24 Bilancio 2010

RELAZIONE SULLA GESTIONE I fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell esercizio Dalla chiusura dell esercizio alla data di approvazione del progetto di bilancio non si sono registrati ulteriori fatti gestionali ovvero accadimenti tali da riflettersi significativamente sui risultati aziendali innanzi descritti. Evoluzione prevedibile della gestione In premessa si evidenzia che nel corso dell esercizio è stato avviato e completato il progetto controllo dei costi articolato in due fasi: 1) definizione dei centri di responsabilità (profitto, ricavo, produzione, approvvigionamento e struttura) con attribuzione dei costi di pertinenza; 2) definizione di un processo per il controllo dei macro-aggregati di spesa al fine di determinare un budget puntuale per ogni voce di costo.tale impostazione consentirà un efficace gestione dei costi aziendali ed una più puntuale misurazione della redditività prodotta dalle unità aziendali. La banca nei primi mesi del 2011 ha iniziato le attività propedeutiche alla redazione del piano strategico 2011-2013. Nelle more della sua predisposizione il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 23 novembre 2010, ha deliberato il documento di budget per l esercizio 2011, elaborato sulla base delle previsioni macroeconomiche fornite da Prometeia e dal rapporto ABI AFO. Il Budget stima che la forbice dei tassi dovrebbe attestarsi al 3,08% (-25 bps) attenuando il trend negativo del 2010 (-45 bps). Il mark down dovrebbe crescere di 34 bps raggiungendo valori superiori rispetto al 2009, mentre il mark up dovrebbe mantenere il trend negativo (-39 bps) anche se in misura più attenuata. Sotto l aspetto delle masse amministrate si prevede una crescita in linea con il sistema per quanto riguarda i depositi (conti correnti e pronti contro termine) del 6,08%, mentre le obbligazioni si incrementano ma in misura inferiore rispetto alle previsioni ABI (+2,76%). La raccolta diretta dovrebbe nel complesso crescere del 5,23%. Per gli impieghi si prevede invece un incremento del 9,91%. Anche la raccolta indiretta dovrebbe beneficiare di un sostanziale incremento (+5,64%), soprattutto nella componente del risparmio gestito e prodotti assicurativi (+8,40%). Sul fronte del conto economico Il margine di interesse dovrebbe registrare una crescita dell 1,77%. Per il 2011 si prevede sia un aumento dei ricavi da servizi (+6,01%), generalizzato sulle varie aree di business, che degli altri ricavi netti (+37,05%). Per Il margine di intermediazione è previsto un incremento dell 11,57%. Banca del Fucino 25

RELAZIONE SULLA GESTIONE SISTEMA ORGANIZZATIVO AZIENDALE Nel corso dell esercizio è proseguita la revisione dei processi organizzativi interni volta a potenziare i presidi di controllo e a migliorare l efficienza operativa delle unità aziendali. In tale contesto la Banca ha avviato, tra l altro, il progetto di revisione organizzativa della Funzione di Conformità, deliberato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 10 marzo 2010, e che prevede l inserimento della funzione di conformità nell ambito del Servizio Risk Management. Tale impostazione organizzativa, coerentemente alle indicazioni fornite dalla Banca d Italia attraverso le Disposizioni di Vigilanza del luglio 2007, assicura: a) la separatezza di ruolo ed attività rispetto alle funzioni di controllo svolte dalla Revisione Interna (Servizio Internal Audit); b) la sussistenza del requisito di indipendenza del Responsabile della Funzione di Conformità che: non ha responsabilità dirette di aree operative né la dipendenza gerarchica a soggetti responsabili di dette aree; ha un riporto gerarchico verso il Direttore Generale e funzionale verso il Consiglio di Amministrazione. La predisposizione ed attuazione del modello di compliance è stata effettuta con l assistenza di una primaria società di consulenza. Più specificamente, la nuova impostazione organizzativa prevede di adottare un modello di tipo decentrato basato sulla: individuazione di ambiti normativi che l Ufficio Conformità dovrà presidiare direttamente e ambiti per i quali il presidio dovrà essere garantito dai cd. referenti di conformità incaricati, già inseriti nelle aree operative della Banca che assicurino un adeguato presidio di primo livello del rischio di non conformità; attribuzione ai referenti individuati di compiti di conformità in virtù dei quali si riferisce direttamente all Ufficio di Conformità circa i risultati emersi dalle attività nell ambito dei propri compiti di conformità; istituzione di protocolli di comunicazione periodica tra i referenti di conformità e il Compliance Officer. La scelta di un modello decentrato garantisce la razionalizzazione e ottimizzazione delle varie attività di verifica e copertura del rischio già svolte dalla Banca, al fine di consentire il coordinamento delle attività di compliance e le interrelazioni con le Funzioni di controllo. Sempre nell ambito dei presidi organizzativi e di controllo la banca ha provveduto: al completamento dei processi operativi e gestionali interni connessi all adozione del regolamento aziendale in materia di governance (approvato nel corso del mese di giugno 2009), al fine di dare concreta attuazione ai principi ed alle linee guida ivi previsti. 26 Bilancio 2010

RELAZIONE SULLA GESTIONE all avvio di un circostanziato processo di revisione dell organigramma e del funzionigramma aziendale, con l obiettivo sia di accrescere i presidi interni di controllo, che di rispondere in modo più efficace all evoluzione del contesto esterno di riferimento della Banca. Tra le principali novità normative che hanno interessato il tessuto organizzativo aziendale si segnala il Decreto Legislativo 27 gennaio 2010 n. 39, entrato in vigore in data 7 aprile 2010, il quale recepisce la direttiva 2006/43/CE in materia di revisione legale dei conti annuali e consolidati. Talune disposizioni da esso abrogate o sostituite continueranno ad applicarsi sino alla data di emanazione dei regolamenti da parte del Ministero dell Economia. L art. 16 del decreto n. 39 assoggetta ad un regime giuridico speciale la revisione dei conti di alcune tipologie di enti. Si tratta degli enti di interesse pubblico tra i quali sono ricomprese le banche. Da tale qualificazione deriva, ai sensi dell art. 16, comma 2 del decreto n. 39, l impossibilità di affidare la revisione legale dei conti al collegio sindacale (per le banche di credito cooperativo sino all emanazione dei regolamenti del Ministero dell Economia la revisione legale può invece essere mantenuta in capo al collegio sindacale). L incarico di revisione legale dei conti dovrà essere invece affidato ad una società di revisione, per la durata di nove esercizi, o ad un revisore legale, per la durata di sette esercizi. Inoltre il decreto n. 39 incardina nell organo di controllo delle banche la funzione del comitato per il controllo interno e la revisione contabile, il quale vigila su: processo di informativa finanziaria; efficacia dei sistemi di controllo interno, di revisione interna, se applicabile, e di gestione del rischio; revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati; indipendenza del revisore legale o della società di revisione, in particolare per quanto concerne la prestazione di servizi non di revisione all ente sottoposto alla revisione legale dei conti. Ai sensi del decreto il comitato per il controllo interno e la revisione contabile si identifica con: il collegio sindacale nel sistema tradizionale di amministrazione e controllo; il comitato per il controllo sulla gestione nel sistema monastico; il consiglio di sorveglianza nel sistema dualistico, se a questo non sono attribuite le funzioni di alta amministrazione di cui all art. 2409-terdecies, comma 1, lett. F/bis) c.c.. In ossequio a quanto disposto dal decreto n. 39 il Consiglio di Amministrazione della Banca nella seduta del 2 febbraio 2011 ha deliberato la proposta di modifica dell art. 17 comma 6 dello Statuto Sociale il quale attribuisce il controllo contabile al Collegio Sindacale. Il progetto di modifica è stato sottoposto a informativa preventiva all Organo di Vigilanza, prima di essere sottoposto all assemblea straordinaria dei soci. Pertanto dall esercizio 2011 la revisione legale dei conti sarà affidata ad una società di revisione iscritta all albo Consob, per la durata di nove anni, ed il Collegio Sindacale svolgerà la funzione del comitato per il controllo interno e la revisione contabile, Banca del Fucino 27

RELAZIONE SULLA GESTIONE Nel corso del 2010 è inoltre continuato il processo di consolidamento territoriale della Banca attraverso l apertura, nel mese di gennaio 2011, della Filiale di San Benedetto del Tronto. Il nuovo punto operativo, esterno rispetto alle aree regionali di tradizionale presenza della Banca (Lazio e Abruzzo), estende alla regione Marche l ambito di operatività. SISTEMA INTERNO DI GESTIONE, MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI E DELL ADEGUATEZZA PATRIMONIALE La disciplina prudenziale di vigilanza per le banche - entrata in vigore dal 1 gennaio 2008 con la circolare Banca d Italia n. 263/2006 - recepisce il Nuovo Accordo sul capitale ( Basilea 2 ) e le omologhe disposizioni comunitarie dettate dalle direttive UE 14.6.2006 n. 48 e 14.6.2006 n. 49. Il regime prudenziale si basa su tre pilastri: a) Primo Pilastro: i coefficienti patrimoniali obbligatori di vigilanza che configurano la dotazione minima di capitale che ogni banca deve possedere per fronteggiare i rischi tipici dell attività bancaria; b) Secondo Pilastro: il processo di controllo prudenziale, per cui ogni intermediario deve dotarsi di un sistema di controlli interni per assicurare, in un contesto di adeguatezza organizzativa, la misurazione di tutti i rischi rilevanti e la valutazione della relativa adeguatezza patrimoniale - attuale, prospettica e di stress - a fronte dei rischi stessi (cosiddetto Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) nonché i controlli esterni che l Autorità di Vigilanza esercita su stabilità, efficienza, sana e prudente gestione delle banche, per verificare l affidabilità e la coerenza dei risultati (cosiddetto Supervisory Review and Evaluation Process - SREP) e adottare, ove la situazione lo richieda, le opportune misure correttive; c) Terzo Pilastro: l informativa al pubblico che si sostanzia negli obblighi informativi che ogni intermediario è chiamato ad assolvere (disciplina di mercato) in materia di adeguatezza patrimoniale, esposizione ai rischi e relativi sistemi di identificazione, gestione e misurazione. La Banca, per quanto concerne il primo pilastro, adotta i metodi standard o di base consentiti dalle richiamate normative ed in particolare: a. il metodo standardizzato per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di credito del portafoglio bancario; b. il metodo del valore corrente per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di controparte dei derivati OTC e delle operazioni con regolamento a lungo termine; c. il metodo standardizzato per il calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato; d. il metodo base per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio operativo. 28 Bilancio 2010