Arezzo 21 aprile 2007



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Transcript:

Arezzo 21 aprile 2007 Inquinamento atmosferico evidenze epidemiologiche ed efficacia dei provvedimenti Dip. di Prevenzione Az.USL11 di Empoli In coll. con il gruppo di lavoro del libro bianco

L aria atmosferica è una miscela costituita da macrocomponenti, microcomponenti, acqua e polveri nelle seguenti percentuali: % Totale Componenti primari: Azoto 78.080 Ossigeno 20.950 99.030 % Componenti secondari: Argon 0.934 Biossido di carbonio 0.034 0.968 % Complessivamente: 99.998 %

La composizione dell aria Acqua 0.1 5 % (normale: 1 3) Gas nobili: ppm Neon 18.18 Elio 5.24 Kripton 1.14 Xenon 0.09 Altre componenti in tracce: metano monossido di carbonio ossidi di azoto acido nitrico ammoniaca idrogeno formaldeide, solfuro di carbonio, biossido di zolfo, radon..

Inquinamento atmosferico E causato dalle emissioni antropiche che determinano l alterazione dell equilibrio naturale della composizione dell aria. Consiste nell eccedenza di uno o più composti presenti naturalmente in essa o nella significativa presenza di componenti diverse Le principali sorgenti d inquinamento antropiche sono rappresentate dal traffico (40-45% del PM10, 70-80% dell NO2 e oltre il 95% del benzene), dagli impianti di riscaldamento/raffreddamento e dagli impianti industriali

QUALITÀ DELL ARIA Determinanti Consumo di combustibili per riscaldamento Consumo di combustibile per il raffrescamento Mobilità Immissione in atm. di sostanze chimiche da insediamenti produttivi

Inquinanti e sorgenti Biossido di zolfo Monossido di carbonio Ossidi di azoto Ozono Benzene Benzo(a)pirene Combustibili solforati Combustioni incomplete Combustioni spinte, second. Secondario Combustione, evaporazione di benzine Combustioni

Inquinanti e sorgenti Particolato (PTS PM10) Piombo Amianto Radon Diossine Primarie: combustioni incomplete (traff. risc. ind.), usura di freni - frizioni - pneumatici - asfalto, risollevamento, emissioni industriali Secondarie: solfato e nitrato di ammonio (antidetonanti di benzine rosse) coperture, materiali di attrito naturale Combustioni prodotti clorurati

Inventario delle emissioni (INEMAR 2001) Emissioni in provincia di Milano PM10 Produzione energia e trasform. combustibili Combustione non industriale Combustione nell'industria Processi produttivi Estrazione e distribuzione combustibili 4% Uso di solventi Trasporto su strada 70% Altre sorgenti mobili e macchinari 12% Trattamento e smaltimento rifiuti Agricoltura 1% 4% 3% Altre sorgenti e assorbimenti

In Toscana ci si sposta prevalentemente con un mezzo di trasporto personale, spesso anche sotto utilizzandolo (1 solo passeggero per autovettura) Rapporto popolazione/autovetture in Toscana nel 2003 1,58 Si usa il mezzo privato prevalentemente per il lavoro, ma anche per lo studio e le altre attività del tempo libero [ Fonte: ACI,2004]

Rapporto popolazione/autovetture Toscana Firenze Italia Paesi UE 1.58 1.67 1.74 2.05 2003 2001 [Fonte:ACI,2004]

2000000 1800000 1600000 1400000 1200000 1992 1993 1994 1995 1996 1000000 1997 800000 600000 400000 200000 0 Auto a benzina Auto a gasolio Altre auto Motocicli 1998 1999 2000 2001 2002 2003 [ Fonte: ACI,2004] Autobus 6000 5000 4000 3000 Autobus 2000 1000 0 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003

Confronto fra fattori di emissione (auto benzina EURO III = 1) 100 90 80 70 EURO 0 EURO III EURO III EURO III III 60 50 40 30 20 10 0 18 1,5 1 1 0,8 0,5 0,5 0,5 auto benzina auto e merci leggeri diesel 2,5 1,5 1 0,8 merci pesanti diesel 2 tempi 22 100 90 80 70 12 18 motocicli 4 tempi 9 9 EURO 0 EURO I EURO II EURO III 5 1 ciclomotori CO 80 2 tempi 60 Benzene 50 40 30 40 4 tempi 30 24 20 10 0 8 3 1,5 1 1,5 1 0,5 0,35 auto benzina auto e merci leggeri diesel 12 7 6 4 merci pesanti diesel 12 4 motocicli 2 ciclomotori

Confronto fra fattori di emissione (auto benzina EURO III = 1) 100 90 EURO 0 EURO I 80 EURO II EURO III 75 70 60 50 42 NOx 40 30 30 20 10 0 10 2 2 1 auto benzina 5 3 1,7 1 auto e merci leggeri diesel merci pesanti diesel 20 100 90 80 70 2 tempi 0,2 0,2 0,6 0,8 0,2 0,2 0,2 motocicli 4 tempi EURO 0 EURO I EURO II EURO III ciclomotori 70 60 50 46 PM10 40 30 20 10 0 3 1 1 1 auto benzina 28 10 10 8 auto e merci leggeri diesel 20 12 merci pesanti diesel 2 tempi 25 4 tempi 7 3 0,5 motocicli 30 25 0,5 ciclomotori

Effetti sulla salute umana Non solo inquinamento atmosferico ma anche rumore, congestione, aumento di tempo per gli spostamenti, incidenti stradali, stili di vita sempre più sedentari, modifica del territorio, sottrazione di spazi al verde o ad usi diversi, qualità della vita, altri effetti indiretti...

L'OMS stima che nelle 13 principali città italiane esaminate nel periodo 2002-2004 (età > 30 anni), il 9% dei decessi per tutte le cause è attribuibile al PM10 (superiore a 20 microgrammi/m3) Ciò equivale a 8220 decessi annuali

Effetti sulla salute umana aumento di rischio per ogni incremento di 10 µg/m c PM 2,5 4% per mortalità per qualsiasi causa 6% per cause cardio-polmonari 8%-12% per cancro del polmone Mortalità Toscana anno 2004 Totale 38.574 (1.543) Sist. Circolatorio 15.816 (1.099) Cancro polmonare 2305 (184)

Non anticipazione di eventi che sarebbero comunque accaduti Effetto netto di mortalità Che sarebbe stata evitata Se i livelli fossero stati inferiori (P. Crosignani et al. Dic. 2006)

Effetti a breve e lungo termine dell inquinamento sullo stato di salute dell uomo P.Crosignani

PM10 Medie annuali zone residenziali 30-45 µg/mc FI 25-40 µg/mc altre province 20 µg/mc Limite 2010 L associazione tra esposizioni di lunga durata ed effetti sulla salute viene osservata per livelli di C annuale di 20 µg/mc (PM2,5) e 30 (PM10) Non viene definito alcun valore guida (WHO, 2000) Molti studi epidemiologici non sono stati in grado di identificare un valore soglia al di sotto del quale non si verifichino ichino effetti su mortalità e morbosità... è probabile che vi sia un ampio range di suscettibilità tanto che alcuni soggetti possono essere a rischio anche alle esposizioni più basse rilevate (WHO, 2004)

PM 10 Medie annuali (Toscana siti res.2001-2003) 30-45 µg/mc FI 25-40 µg/mc altre province 20 µg/mc Limite 2010 Effetti a breve termine Sulla mortalità Ricoveri per malattie respiratorie cronico-ostruttive ostruttive Scompenso cardiaco e malattie ischemiche Incrementi consistenti di mortalità per malattie cardiovascolari per incrementi di 10 µg/ g/mc di PM10 Effetti cronici Incremento di mortalità per tutte le cause, per malattie cardio- respiratorie, tumore polmonare, in un range di esposizione da 8 A 30 µg/ g/mc di PM 2,5 (Pope, 2002)

PM10 Medie annuali zone residenziali 30-45 µg/mc FI 25-40 µg/mc altre province 20 µg/mc Limite 2010 L incremento di mortalità per cause cardio-vascolari è legato sia a patologie ischemiche (infarto miocardico) ) che non ischemiche (aritmie, scompenso o arresto cardiaco) (Pope,2004) Tumore del polmone Eccessi di rischio in soggetti che vivono in aree urbane rispetto o ai residenti che vivono in aree non urbane IARC (1989): emissioni veicoli diesel Cangerogeni probabili (2A) emissioni da motori a benzina Cancerogeni possibili (2B)

Aumento del rischio di patologia ischemica, specialmente in soggetti anziani e in soggetti con disturbi della conduzione cardiaca per esposizioni a particolato Aumento di vasocostrittori (Bouthillier,1998) Aumento della viscosità e della coagulabilità ematica con conseguente aumento di rischio di infarto miocardico (Seaton,1999) Aumento dei livelli di proteina C reattiva (Verrier, 2002, Libby,2002) Stress ossidativo che determina aumento della frequenza cardiaca e riduzione della sua variabilità (Stone, 1999; Pope III, 1999)

Studio effettuato a Roma sul rischio di ricovero per infarto miocardico associato ad incrementi di 10 µg/m c di PTS (lag 0-20 2 giorni) (D Ippoliti et al., Epidemiology 2003, 14: 528-35) Ricovero per infarto miocardico 1995-97 OR IC 95% Residenti a Roma - in sogg.di età >74 aa. - nel periodo estivo 1.028 1.046 1.046 1.005 1.052 1.005 1.089 1.008 1.087 - in sogg. con disturbi della conduzione card. 1.080 0.987 1.181

Sugli effetti a lungo termine dell inquinamento atmosferico urbano da traffico le ipotesi ormai formulate da molti anni, specialmente sulla correlazione con il tumore del polmone, sono state confermate recentemente da un grande studio di tipo etiologico. Studio dell American Cancer Society Si tratta di uno studio di coorte, effettuato su circa 500.000 soggetti adulti residenti in varie città degli Stati Uniti, ed iniziato nel 1982 I risultati di 16 anni di follow-up sono stati pubblicati il 6 marzo 2002 sul JAMA

Studio dell American Cancer Society : rischio relativo (*) di morte associato ad incrementi di 10 µg/m c di PM 2.5 Cause di morte 1979-1983 1999-2000 M del periodo Tutte le cause 1.04 1.06 1.06 Mal.cardiorespiratorie Tumore del polmone 1.06 1.08 1.08 1.13 1.09 1.14 Altre cause 1.01 1.01 1.01 (*) Rischi aggiustati per età, sesso, razza, fumo, istruzione, stato civile, massa corporea, consumo di alcool, esposizione lavorativa e dieta

Curva dose-risposta tra la concentrazione di PM 10 e la mortalità giornaliera in 10 città degli Stati Uniti Schwartz e Zanobetti

COME IL PM PUÒ DANNEGGIARE LE VIE RESPIRATORIE ED IL SISTEMA CARDIOVASCOLARE Vie nervose (sistema nervoso autonomo) Alterazioni elettrofisiologiche cardiache (alterazioni di HRV e segmenti ECG) Particelle depositate nelle vie respiratorie Attivazione delle cellule delle vie respiratorie Infiammazione Circolazione e tessuti esterni delle vie respiratorie Attivazione leucocitaria e infiammazione Alterazioni della funzione respiratoria Induzione della risposta di fase acuta (proteina C- reattiva),aumento del fibrinogeno e della coagulabilità Eventi cardiaci (infarto miocardico, aritmia, e/o morte, dipendente dallo stato del paziente) Trombosi

NO2 Medie annuali 40-60 µg/mc FI 25-40 µg/mc altre province 40 µg/mc Limite dal 2010 Decremento della funzione polmonare nei bambini è dimostrato più chiaramente per valori medi annuali di 50-75 µg/mc non c è evidenza di un chiaro effetto dose-risposta: valore raccomandato 40 µg/mc (WHO, 2000) In studi epidemiologici più recenti NO2 è stato associato a danni sulla salute anche per c.m.a. in un range di valori che includono 40 µg/mc (incrementi pari al 40% del rischio di tumore del polmone in esposti a NO2 o Nox a valori > a 30 µg/mc, (Nyberg,2003;Nafstad,2003): valore raccomandato il precedente o più basso (WHO, 2004)

CO Medie annuali zone residenziali 0.7-0.9 mg/mc FI 0.6-0.8 mg/mc altre province 10 mg/mc Limite 2005 (media 8 ore) Un esposizione a CO altera la concentrazione di COHb spostando l equilibrio verso di essa Il valore limite di COHb nell organismo è 2,5% Per rispettare i valori di COHb sono stati fissati i seguenti limiti di esposizione: 100 mg/mc mc (90 ppm) ) per 15 min,, 60 mg/mc mc (50 ppm) per 30 min,, 30 mg/mc mc (25 ppm) ) per 60 min,, 10 mg/mc mc (10 ppm) ) per 8 ore (WHO, 2000) Per valori di COHb >5.0% si hanno alterazioni del ritmo cardiaco, effetti psicomotori sulla vigilanza e sulla coordinazione, mal di testa, vertigini, nausea, vomito fino ad avere il coma se i valori di COHb C raggiungono il 40 % e la morte se si arriva al 50-60%

O 3 Giorni con media di 8 ore>120µg/mc Toscana, aree urbane n.15-50 n.25 Limite 2010 n.8 a lungo termine Lo standard di esposizione per 8 ore è 0.08 ppm, quello per 1 ora è 0.12 ppm (EPA, 2004) I soggetti più a rischio sono i bambini, gli adulti che stanno all aria aperta e svolgono una moderata attività fisica durante i mesi estivi, i soggetti con malattie respiratorie Effetti acuti -Disturbi alle vie respiratorie -Incrementi della mortalità per aumenti di O 3 di 10µg/mc di durata temporale -Incrementi dei ricoveri per aumenti di O 3 di 10µg/mc per 8 ore Effetti cronici -Ridotta crescita della funzionalità respiratoria nell infanzia

Benzene Medie annuali zone residenziali 3-5 µg/mc FI 2-4 µg/mc altre province 5 µg/mc Limite 2010 Il Benzene è cancerogeno per l uomo l (Gruppo 1) ; ; IARC, 1987 Nel 1994 la CCTN ha stimato che per esposizione a benzene da traffico veicolare c èc stato un aumento di leucemie di 17-246 casi annuali Non è riconosciuto come sicuro nessun livello di esposizione (WHO, 2000) Effetti ad esposizioni a livelli superiori a quelli atmosferici Effetti ematologici per depressione del midollo osseo (leucopenia, anemia), effetti genotossici,, effetti cancerogeni (in particolare leucemie mieloidi acute e mieloma multiplo), effetti immunologici

L EPA (US), attenendosi al modello più cautelativo (lineare senza soglia), ha prodotto una stima del rischio unitario pari a : 7.8 casi per 1 milione di esposti a 1 µg/m 3 lifetime L WHO ha prodotto una stima simile : 1 caso in eccesso per 1 milione di abitanti esposti a 0.17 µg/m 3 lifetime

IPA Il tracciante principale è il BaP (Medie annuali zone residenziali di FI 0.4-0.7 0.7ng/ g/mc; ; limite nazionale 1 ng/mc mc) Probabile cancerogeno per l uomo l (Gruppo 2A),, IARC 1987 Il cibo è la principale fonte di assorbimento per l uomo, l ma sono presenti anche nell aria L unità di rischio fissata per il BaP è di 8.7x 10-5 (ng/mc) -1 (WHO, 2000) Agli IPA sono attribuiti gli effetti cancerogeni e mutageni del particolato del traffico veicolare

Diossine Il 2,3,7,8 TCDD è cancerogeno per l uomo l (Gruppo 1) le PCDD non sono classificcabili per la loro cancerogenicità per l uomo (Gruppo 3) ; ; IARC, 1987 L esposizione per inalazione dirette dalle diossine rappresenta solo il 5% dell esposizione esposizione totale, rappresentata dall assunzione assunzione con il cibo Effetti sulla salute umana Cloracne,, alterazione degli enzimi epatici, alteraziobe del metabolismo del glucosio, diabete, polineuropatia,, riduzione della fertilità,, tumori di vari organi ed apparati, sarcomi dei tessuti molli

Studio MISA (Metanalisi italiana degli studi sugli effetti a breve termine dell inquinamento atmosferico) [Epidem. Prev.2001, 25 (suppl.2)] Città incluse nello studio: - Torino - Milano - Verona - Bologna - Ravenna - Firenze - Roma - Palermo

In MISA è stata valutata la correlazione esistente tra l andamento giornaliero della frequenza osservata di mortalità (totale, cause cardiache, cause respiratorie) e i ricoveri ospedalieri (cause cardiache e respiratorie) nel periodo 1990-1999 nella popolazione delle città di interesse e l andamento giornaliero dei livelli di inquinamento atmosferico monitorati attraverso le centraline di rilevazione della qualità dell aria in quelle stesse città (Polveri, biossido di azoto, anidride solforosa, ossido di carbonio, ozono).

Questi i principali risultati: In tutte le otto città (7 milioni di persone) si è osservata un associazione statisticamente significativa fra ciascuno degli inquinanti studiati e ciascuno degli indicatori sanitari considerati. Fa eccezione l ozono, che è risultato associato con la mortalità totale e cardiovascolare e con i ricoveri per cause respiratorie; le stime di rischio sono più elevate per mortalità e ricoveri a carico dell apparato respiratorio rispetto a quelli cardiaci; prendendo il PM10 (polveri fini) come parametro ambientale di riferimento, per ogni aumento di 10 ug/m3 di questo inquinante si è osservato nel periodo 1995-99 nel complesso delle città considerate, un incremento nel giorno stesso o nel giorno successivo del 1.3% nella mortalità totale, 1.4% nella mortalità cardiovascolare, 2.1% nella mortalità respiratoria, 0.8% nei ricoveri per cause cardiovascolari, 1.4% nei ricoveri per cause respiratorie;

- l effetto dell inquinamento sulla salute è quindi anche precoce, nell arco temporale di qualche giorno; - gli effetti degli inquinanti sono più pronunciati nei mesi più caldi dell anno, anche perché si realizza una maggiore esposizione della popolazione che tende a stare di più all aperto; - le stime di rischio sono più alte per la popolazione più anziana; Lo studio italiano documenta l enorme rilevanza dell inquinamento atmosferico per la salute dei cittadini delle grandi città italiane e conferma le stime dell Organizzazione mondiale della Sanità relative all impatto dell inquinamento nelle otto maggiori città italiane. (anno 1998: 3500 decessi, 1.900 ricoveri per disturbi respiratori, 2.700 ricoveri per disturbi cardiovascolari, 31.500 casi di bronchite acuta nei bambini. In termini relativi 4,7% di tutte le morti e 28,6% di tutte le bronchiti acute nei bambini sono attribuibili all inquinamento di polveri (WHO, 2002))

BAMBINI OMS Collegamento causale tra esposizione all inquinamento dell aria e: Morti respiratorie nei neonati Danni alle capacità respiratorie dei bambini Maggiore suscettibilità danni invecchiamento e infezioni Maggiore suscettibilità fumo e inq. ambientali Effetti tardivi bambini non ancora nati

BAMBINI OMS Eccesso di mortalità dell 1% Piccolo incremento ma grandi numeri Punta di un iceberg Aggravamento attacchi asma Incremento e prevalenza tosse e bronchiti

BAMBINI OMS In Europa tra le 4000 e le 13000 morti all anno tra i bambini da 0 a 4 anni sono dovute a inquinamento dell aria e fino a 5000 potrebbero essere evitate se l inquinamento fosse ridotto ovunque a 40 µg/m 3

SIDRIA Studi Italiani sui Disturbi Respiratori nell Infanzia e l Ambiente (Studio finanziato dal Ministero della Salute 14.07.2001) ISAAC International Study of Asthma and Allergies in Childhood

Centri SIDRIA e SIDRIA-2 Si hanno pure dati su ben 3 centri toscani: SIDRIA SIDRIA-2 Elementari 2572 3340 Medie 3322 3281 TO MI TR CR MN E.R. FI Em SI VT RM Co PA CS BA

Associazione tra tosse o catarro persistenti negli ultimi 12 mesi e frequenza del passaggio di camion (RR e IC 95%) PASSAGGIO CAMION RR 2,50 2,00 1,50 1,00 1,07 1,35 1,85 0,50 mai o raramente frequent.

Densità di traffico nella zona di abitazione: variazioni nella frequenza di esposizione tra il 1994-95 ed il 2002 (bambini 6-7 anni) 40 % 1994/95 2002 30 30,8 33,4 20 21,2 10 12,8 0 absent low moderate high assente basso moderato alto

Frequenza di passaggio di camion nella strada dove abita 94-95 e 2000 (ragazzi 13 anni) Sidria 1 Sidria 2 11 9 7 5 3 1 0% 20% 40% 60% 80% 100% camion mai camion ogni tanto camion frequente o continuo

F i P o E m p V a l F i P o E m p V a l S id r ia 1 S id r ia 2 9 7 5 3 1 Frequenza di passaggio di camion nella strada dove abita 94-95 e 2002 (bambini 6-7 anni) 0% 20% 40% 60% 80% 100% camion mai camion ogni tanto camion frequente o continuo

Cambiamenti nella prevalenza di asma (nella vita) per fasce di età 15 % 1994/95 2002 12 9 9,1 9,5 12,1 10,6 9,1 10,4 6 3 0 6-7 anni 13-14 (self) 13-14 (gen.)

Asma Vita 12 10 8,5 9,3 8,7 Scuole medie 10,410,1 11,4 10,2 9,6 8 7 7 % 6 4 2 0 1 2 3 4 5 Firenze Prato Empoli Valdarno Siena Sidria 1 m.n. 9.1 Sidria 2 m.n.10.30

Cambiamenti nella prevalenza di raffreddore primaverile (nella vita) per fasce di età % 24 21 18 15 12 9 6 3 0 1994-95 2002 24,4 17,4 17,2 14,4 9 6,3 6-7 anni 13-14 (self) 13-14 (gen.)

16 14 12 10 % 8 6 4 2 0 5,9 9,6 RAFFREDDORE PRIMAVERILE Scuole Elementari 8,7 13,4 7,9 12,7 12,5 6,9 9,7 1 2 3 4 5 Firenze Prato Empoli Valdarno Siena 4 Sidria 1 (m.n. 6,3) Sidria 2 (m.n. 9)

Malattie respiratorie durante primi due anni di vita Bambini di 6-7 anni (SIDRIA-2) 40 35 30 25 20 15 10 5 0 Bronchite Bronchite asmatiforme Polmonite Bronchiolite Firenze Prato Em poli Valdarno Inf Rispetto a SIDRIA-1 Centri SIDRIA2: Firenze e Empoli

Mortalità e morbosità 0-14 anni (a) Mortalità cause 1 : Condizioni morbose perinatali (32%E-45%V) 2 : Malformazioni congenite (24%E-11%V) 3 : Tumori (12%E-22%V) Ricoveri cause 1 : Malattie apparato respiratorio (V22%E-20%) 2 : Accidentali (8%-13%) 3 : Malattie apparato digerente (9%)

Mortalità e morbosità (b) 15-64 anni Mortalità cause 1 : Tumori (52E% 50%V) 2 : Malattie sistema circolatorio (20%) 3 : Cause accidentali (11%) Ricoveri cause Escluso il parto (17-19%) 1 : Malattie apparato digerente (11%E-10%V) 2 : Tumori e sistema circolatorio (9-10%) 3 : Apparato osteo-muscolare (9-10%)

Mortalità e morbosità (c) + 65 anni Mortalità cause 1 : Malattie sistema circolatorio (47%E-48%V) 2 : Tumori (26%E-25%V) 3 : Malattie apparato respiratorio (8%E-5%V) Ricoveri cause 1 : Malattie sistema circolatorio (23%E-22%V) 2 : Tumori e Sistema nervoso (12-13%) 3 : Apparato digerente (11%)

I TUMORI 1 CAUSA DI MORTE TRA 15-65 AA IMPORTANTE NEGLI ADOLESCENTI (k mammella, testicolo, linfoma) COSTI SANITARI PATOLOGIE MULTIFATTORIALI (inquinamento, lavoro, fumo, alimentazione )

In Europa negli ultimi 30 anni si è registrato un incremento dell 1,2 % annuo dei tumori fra 0 e 14 anni e dell 1,4% tra i 14-19 anni

Il cambiamento climatico E un fenomeno supportato da evidenza scientifica, nell ultimo secolo la T media mondiale è salita di 0,6 e l aumento previsto entro la fine di questo secolo potrebbe essere fra 1,4 e 5,8 (Intergovernmental Panel on Climate Change, IPPC) In Italia nell ultimo trentennio si è registrato un aumento delle temperature (fino a 1,9 ) e degli eventi climatici estremi (Dati ISTAT)

La posizione dell Italia Protocollo di Kyoto: emissioni CO2 e gas effetto serra entro il 2012 del 5,2% rispetto al 1990 Impegno Italia -6,5% dal 1990 al 2004 aumento dell 11,6%

AFA ESTATE 2003 Decessi registrati nei 21 comuni capoluogo di Regione/Provincia 1 giugno - 15 agosto degli anni 2002 e 2003 Si è osservato rispetto al 2002 un aumento di 2.222 decessi (da 17.493 a 19.715) 16 luglio-15 agosto da 6.241 persone decedute in tutte le età a 8485 (incremento 2.244 decessi, 36%!) 65 anni e oltre 40% molto anziane 49% Nord-Ovest 81% Centro 34% Sud 26%

Analisi per città: Torino 108% L Aquila 105% Genova 79% Perugia 75% Milano 69% Bologna 54% Roma 52% Per alcune città sono stati messi in relazione i decessi con la media delle T massime e si è osservato una correlazione tra i due andamenti. Stima dell eccesso di mortalità su tutto il territorio nazionale nel periodo 16 luglio-15 agosto tra le persone di 65 anni e oltre: 4.175 decessi.

Relazione tra temperatura del giorno stesso e mortalità totale, Firenze 1996-1998 (MISA,2001)

I COSTI SANITARI E SOCIALI Danni alla salute, all ecosistema, al patrimonio storico e immobiliare Costi monetari (oggetto di transazione sul mercato): Cura delle patologie Riduzione del reddito per inabilità temp.. o perm.. o per il venir meno della vita Stato psicologico per il malessere o per la perdita di persone care

Costi non monetari (ricondotti al parametro monetario attraverso strumenti di analisi) Stato di benessere fisico e rischio di riduzione della speranza di vita Il valore stimato del rischio di morte viene ricondotto alla Riduzione speranza di vita (VLYL-Value Value of life years) ) e, in dettaglio, ad ogni anno di vita perso (VLYL- Value of life years lost)

Stima C inquinanti Individuazione esposti Effetti sulla salute Coeff. Dose- risposta Stime costi sociali sopportati dalla comunità (a.2002): Riduzione speranza di vita = N. anni di vita persi Impatto medio sulla popolazione toscana 4,5 anni (ultra trentenni) 6,4 anni (tutta la popolazione) RR per tutte le cause di morte per ogni incremento di 10 µg/mc di PM10 pari a 1,026

Contesto urbano toscano Stime costi sociali sopportati dalla comunità (a.2002): 499 casi di mortalità anticipata =420m. = di Euro Mortalità par m. cardiov.. (5% della mortalità tot.) Mortalità per tumori (8%) 579 casi di ricoveri per m. cardiovascolari e resp. Numerosi casi di attacchi d asma, d bronchite, altre patologie resp.=80 m. di Euro Totale: oltre 500 m.di Euro (1,1% del PIL) 330 Euro pro capite

RISPARMIO PER RIDUZIONE INQUINAMENTO Ridurre il livello di C nell aria del PM10 al di sotto di 30 µg/mc Risparmio per la collettività di 180 m. di Euro Risparmio costi sanitari 560mila Euro

Costi sociali in milioni di Euro per area urbana toscana anno 2002 Città Mortalità Ricoveri Morbosità RAD Totale Arezzo 5,43 0,14 0,37 1,68 7,61 Empoli 2,32 0,03 0,13 0,60 3,08 Firenze* 239,90 2,72 6,81 28,40 262,18 Grosseto 0,62 0,06 0,18 0,86 1,72 Livorno 2,71 0,24 0,55 2,30 5,80 Lucca 16,59 0,25 0,60 2,61 20,05 Massa C 4,49 0,23 0,51 2,05 7,27 Pisa 15,80 0,25 0,69 3,02 19,76 Pistoia 5,62 0,21 0,41 1,95 8,20 Prato 100,85 1,13 2,54 10,08 114,60 Siena 4,20 0,16 0,37 1,75 6,49 Viareggio 30,39 0,34 0,74 3,27 34,74 Tot. costi 428,91 5,74 13,90 58,58 507,13 % 85 1 3 11 100 * si è considerata l area omogenea fiorentina

Composizione dei costi sociali Morbosità diverse 3% RAD 11% Ricoveri 1% Mortalità 85%

Costi sanitari in Euro relativi a ricoveri e farmaci per malattie da inquinamento atmosferico per area urbana in Toscana anno 2002 Ricoveri Totale costi addebitati Tot. costi Città per mal. per mal. Totale Farmaceutica per mal. per mal. sanitari cardiovasc respirat. cardiovasc respirat. Arezzo 26.002 18.693 44.695 58.404 63.173 39.979 103.152 Empoli 6.671 3.638 10.309 21.302 19.252 12.387 31.638 Firenze* 597.927 206.252 804.179 1.129.199 1.300.693 633.540 1.934.234 Grosseto 14.134 2.662 16.796 34.105 33.753 17.172 50.926 Livorno 45.366 6.659 52.025 89.094 100.584 40.612 141.196 Lucca 48.103 22.575 70.678 115.023 122.079 63.765 185.844 Massa C 39.215 13.427 52.642 85.553 92.712 45.650 138.361 Pisa 48.537 16.727 65.264 116.401 119.139 62.729 181.868 Pistoia 40.870 8.065 48.935 73.898 88.697 34.206 122.903 Prato 228.375 77.018 305.393 375.084 461.300 219.542 680.842 Siena 36.912 5.223 42.135 72.476 81.263 33.421 114.684 Viareggio 53.873 28.885 82.758 136.335 144.545 74.606 219.151 Totale 1.185.985 409.824 1.595.809 2.351.446 2.659.255 1.290.231 3.949.486 * si è considerata l area omogenea fiorentina

La percezione dei rischi sanitari-ambientali ambientali

Indagine sulla percezione dei rischi ambientali e sanitari nel comprensorio del cuoio Dipartimento di Prevenzione Az.USL11 di Empoli ENEA Laboratorio di Pianificazi.Ambientale e Territoriale USA-ADVISOR ADVISOR 19 Aprile 2004

Quale tra i seguenti argomenti ritiene più importante per la Sua qualità della vita? 9 8 91.8% 51.9% 38.8% 37.2% 24.9% 49.4% 7 6 28.3% Valore 5 4 3 2 1 0 Salute Ambiente Occupazione Situazione Istruzione e economica cultura Moda Deviazione standard Istituzioni Sicurezza

9 8 Qual è il problema ambientale più importante da risolvere tra quelli elencati? 56% 64.8% 36.3% 40.2% 51.1% 7 6 Val ore 5 25.7% 4 3 2 1 0 Acqua Aria Controlli ambientali Rifiuti Salute sicurezza sul lavoro Trasporti Moda Deviazione standard

Quale tra i seguenti interventi/politiche in campo ambientale ritiene prioritario/più urgente adottare tra quelli individuati da Agenda 21 e fra gli altri? 9 24% 26.6% 33.2% 24.9% 30.7% 26.1% 60.3% 36.1% 33.9% 29.2% 35.6% 8 25.1% 7 20.2% 18% 18.2% 6 Valore 5 4 3 2 1 0 Riduzione traffico Riduzione rifiuti Aria: cattiviaria: emissioni Acqua: odori quantità Acqua: qualità Qualità ambiente lavoro Tutela della salute Maggiori spese imprese Maggiori controlli Maggiori informazioni Riduzione del rumore Difesa del clima Difesa aree naturali Limitazioni attività produttive Moda Deviazione standard

RISULTATI Valutazione della disponibilità a pagare per il bene ambientale

Quale percentuale del suo reddito sarebbe disposto a spendere per avere un incremento della qualità ambientale Per professione- 70 60 50 40 % 30 20 10 0 Imprenditori Lavoratori dipendenti Lavoratori Indipendenti Non Occupati Non indica Studenti Zero 0-5% 5-10% 10-20% 20-30% 30-50% Altro Non indica

Quale percentuale del suo reddito sarebbe disposto a spendere per avere un incremento della qualità ambientale -Per titolo di studio- % 90.0 80.0 70.0 60.0 50.0 40.0 30.0 20.0 10.0 0.0 Diploma Laurea Licenza Elementare Licenza Media Nessun titolo Non indica titolo Zero 0-5% 5-10% 10-20% 20-30% 30-50% Altro Non indica

Il modello concettuale ambientale (DPSIR) L applicazione del percorso standard alla gestione globale del rischio da xenobiotici ambientali (sostanze estranee all organismo) richiede di tenere conto di un contesto più complesso rispetto a quello di una singola azienda. Per fare questo è stato elaborato un modello di riferimento a livello europeo: il modello DPSIR

SCHEMA DPSIR DETERMINANTI RISPOSTA PRESSIONI IMPATTO STATO

I punti dello schema DPSIR Determinanti: industria, trasporti, turismo, Pressioni: emissioni in atmosf., scarichi, rifiuti, Stato: qualità dell aria, acqua, suolo, Impatti: effetti su salute, ambiente, economia, Risposte: produzione pulita, trasporti pubblici, normativa, informazione, formazione,

L E S T R A T E G I E Occorre tener conto di tutte le problematiche sanitarie e ambientali connesse con l inquinamento l atmosferico: inqu.. Acustico incidentalità sedentarietà qualità della vita nelle aree urbane etc.

Le principali tipologie di intervento Obiettivi Integrazione delle considerazioni sulla prevenzione e riduzione dell inquinamento atmosferico nelle altre politiche Tipologia intervento Valutazione Ambientale Strategica Valutazione di Impatto Ambientale Valutazione di Impatto Sanitario Orizzonte temporale Medio/lungo termine Medio termine Medio termine

Le principali tipologie di intervento Obiettivi Riduzione della domanda di mobilità Tipologia intervento Pianificazione territoriale Politiche dei tempi Teleservizi/e /e-government Orizzonte temporale Lungo termine Medio termine Medio termine Telelavoro,, commercio elettronico, e-bankinge e servizi on-line Medio termine

Le principali tipologie di intervento Obiettivi Modifica della distribuzione modale della mobilità Tipologia intervento Fiscalità ambientale Gestione della sosta e del traffico Promozione del trasporto pubblico, dell intermodalit intermodalità e dei servizi innovativi complementari Promozione della mobilità ciclabile e pedonale Politiche per una città a misura di bambino Orizzonte temporale Medio termine Medio/breve termine Lungo/medio termine Medio termine Medio termine

Le principali tipologie di intervento Obiettivi Riduzione delle emissioni in atmosfera Tipologia intervento Sostituzione dei segmenti del parco veicoli a maggiori emissioni specifiche Sostituzione parco autobus, rinnovo flotte veicolari Promozione uso carburanti alternativi (biocombustibili, idrogeno) Bollino blu Fluidificazione del traffico Blocchi del traffico Orizzonte temporale Medio termine Medio termine Medio termine Breve termine Medio termine Breve termine

Le principali tipologie di intervento Obiettivi Modifica dei modelli di vita Tipologia intervento Campagne informative e promozionali, uffici/sportelli informativi dedicati Organizzazione concorsi, eventi, premi Iniziative di educazione ambientale Orizzonte temporale Medio termine Medio termine Medio termine

Le strategie e azioni adottate nelle aree urbane della Toscana Le città: Arezzo, Carrara, Empoli, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Pistoia, Prato, Siena, Viareggio Gli strumenti analizzati: Piani d azione comunale per il risanamento della qualità dell aria, Piani integrati di salute, Agenda 21 locale, Piani strategici, Progetti città sane, Piani strutturali e strumenti urbanistici, Piani Urbani del Traffico, Piani Urbani della mobilità, Programmi Urbani dei parcheggi, Piani Energetici Comunali, Piani Territoriali degli Orari, Contratti di servizio per il trasporto pubblico locale

Le strategie e azioni adottate nelle aree urbane della Toscana I principali elementi emersi: Piano d Azione Comunale: elaborato solo da 2 delle 13 Città (Firenze, Prato) Difficoltà a ricostruire un quadro organico delle strategie dispersione delle competenze e scarsa integrazione tra gli interventi Prevalenza di iniziative a breve termine blocchi del traffico, incentivi sostituzione veicoli

Valutazione di efficacia delle strategie E fondamentale attivare un monitoraggio sistematico, ampio e trasparente delle strategie, che garantisca al contempo l informazione ai cittadini e alle istituzioni, nonché la possibilità di retroagire modificando le strategie e azioni adottate Difficile e poco significativo definire l efficacia di singole tipologie di intervento, perché l efficacia dipende più da un complesso di fattori legati al contesto locale e alle modalità di attuazione che dalla natura intrinseca dell intervento

Valutazione di efficacia delle strategie: riflessioni e proposte Importante la realizzazione di sistemi di valutazione e monitoraggio su più livelli: Sistema permanente di monitoraggio della sostenibilità dell ambiente urbano Sistema di valutazione ex-ante delle strategie di intervento Sistema di valutazione e monitoraggio di strategie d intervento specifiche

Valutazione di sostenibilità dell ambiente urbano e del sistema dei trasporti progetto urban transport benchmarking initiative, basato sul confronto delle performance dei sistemi di trasporto di diverse aree urbane europee. Le performance vengono misurate utilizzando un set di 39 indicatori di base, relativi alle seguenti aree tematiche: Informazioni generali di contesto (popolazione, superficie, reddito) Mobilità della popolazione (numero e lunghezza dei viaggi per tipologie di utenti) Trasporto stradale (infrastrutture, tassi di motorizzazione, investimenti) Trasporto pubblico (infrastrutture, qualità del servizio, investimenti, costi e ricavi) Pedonalità (infrastrutture, sicurezza, investimenti) Ciclabilità (infrastrutture e investimenti) Impatti socio-ambientali (inquinamento, rumore, incidenti)

Valutazione di efficacia in termini di conseguimento dei risultati attesi Livello di valutazione Indicatore Livello della conoscenza Conoscenza delle misure e/o dei servizi specifici di Mobiliti Management (MM) Livello di utilizzo Utilizzo effettivo dei servizi di MM, intensità di utilizzo per tipologia d utente Livello di accettazione Atteggiamento verso le misure di MM, accettazione del MM e suggerimenti, soddisfazione degli utenti Livello dei comportamenti individuali Cambiamenti nelle abitudini di viaggio Livello dell impatto di sistema Cambiamenti nei flussi di traffico, nella ripartizione modale degli spostamenti, nelle emissioni in atmosfera, nei consumi energetici Numero/percentuale di popolazione che conosce le misure e i servizi di MM Numerosi contatti, ad esempio richieste informazioni, prenotazioni e vendite Numero/tipologia di suggerimenti riscontrati/non riscontrati, grado di soddisfazione degli utenti Confronto tra le abitudini di viaggio prima e dopo (scelta modale, scelta temporale, scelta destinazione, frequenza di viaggio, etc.) Confronto tra la situazione prima e dopo (percorrenze per tipologia di trasporto, livelli di rumore, concentrazione inquinanti, etc.

Gli indicatori comuni europei 1. Soddisfazione dei cittadini con riferimento al contesto locale Indicatore principale: Soddisfazione (generale e media) con relazione al contesto locale 2. Contributo locale al cambiamento climatico globale Indicatore principale: emissione pro capite di CO 2 3. Mobilità locale e trasporto passeggeri Indicatore principale: Percentuale di spostamenti che avviene con mezzi motorizzati privati 4. Accessibilità delle aree di verde pubblico e dei servizi locali Indicatore principale: Percentuale di cittadini che vive entro 300 m da aree di verde pubblico >5000 m 2 5. Qualità dell aria locale Indicatore principale: Superamenti netti di PM 10 6. Spostamenti casa-scuola dei bambini Indicatore principale: Percentuale di bambini che vanno a scuola in auto 7. Gestione sostenibile dell autorità locale e delle imprese locali Indicatore principale: Percentuale di certificazioni ambientali rispetto al totale delle imprese 8. Inquinamento acustico Indicatore principale: Percentuale di popolazione esposta a Lnight >55 db(a)) 9. Uso sostenibile del territorio Indicatore principale: Percentuale di aree protette sul totale dell area amministrativa 10. Prodotti sostenibili Indicatore principale: Percentuale di persone che comprano prodotti sostenibili

Riflessioni conclusive Da tempo a livello internazionale, europeo e nazionale sono state programmate, promosse e adottate strategie che rappresentano punti di riferimento per le azioni d intervento a livello locale Risultano ancora carenti in ambito nazionale e regionale significative esperienze di elaborazione e attuazione di strategie integrate, accompagnate da estese campagne di comunicazione e da sistematiche attività di monitoraggio e valutazione dei risultati conseguiti Uno dei punti critici è rappresentato dalla mancanza di una partecipazione allargata ai processi decisionali e all attuazione degli interventi La ricognizione effettuata non individua una tipologia di intervento intrinsecamente più efficace di altre, poiché l efficacia dipende da una serie di fattori legati al contesto locale ed alle concrete modalità di attuazione Il monitoraggio e la valutazione dell efficacia delle strategie di intervento sono essenziali per garantire il successo della strategia

Approccio categorie di azione legislazione educazione/promozione della salute promozione della partecipazione degli stakeholders accrescimento delle conoscenze monitoraggio servizi, infrastrutture

Ambiente e Salute in Europa Strategie Programmi Programma di azione comunitario per gli stati patologici legati all inquinamento ed al degrado ambientale (Decisione 1296/99/CE) Programma di azione comunitario nel campo della sanità pubblica 2003-2008 (Decisione 1786/02/CE) VI programma comunitario di azione in materia di ambiente (Decisione 1600/02/CE) Strategia europea per l ambiente e la salute (Comunicazione 338/03/CE) Piano di azione Per l ambiente e la salute 2004-2010 verso una strategia tematica sull ambiente urbano

VI Programma comunitario di azione in materia di ambiente(2002-2012) Settori di intervento Approcci per la realizzazione degli obiettivi ambientali Cambiamenti climatici Natura e biodiversità Ambiente e salute e qualità della vita Risorse naturali e rifiuti sviluppare nuova normativa incentivare l attuazione e l applicazione della normativa comunitaria proseguire le iniziative per integrare le disposizioni in materia di protezione dell ambiente promuovere modelli di consumo e di produzione sostenibili migliorare la collaborazione con le imprese garantire informazioni sui processi avviati in termini di impatto ambientale

Livelli Essenziali di Assistenza DPCM 29.11.2001,1B, PSR Toscana 2002-2004 2004 allegato 1 Livelli di assistenza 1.2 tutela della collettività dai rischi sanitari connessi all inquinamento ambientale Verifica degli effetti sulla salute da inquinamento atmosferico e acustico Verifica degli effetti sulla salute da impianti di smaltimento dei rifiuti solidi e urbani Verifica degli effetti sulla salute da detenzione e smaltimento rifiuti speciali, tossici e nocivi Verifica degli effetti sulla salute dalla qualità delle acque per consumo Verifica degli effetti sulla salute della qualità qualità delle piscine pubbliche o di uso pubblico Verifica degli effetti sulla salute della qualità delle acque di balneazione Verifica degli effetti sulla salute da scarichi civili, produttivi e sanitari

Livelli Essenziali di Assistenza DPCM 29.11.2001,1B.. 1.3 tutela della collettività e dei singoli dai rischi sanitari degli ambienti di vita Valutazione dell impatto sulla salute umana dei fattori di nocività, pericolosità e di deterioramento negli ambienti di vita e indicazioni delle misure idonee alla tutela della salute umana Determinazione qualitativa e quantitativa dei fattori di rischio di tipo biologico presenti negli ambienti di vita Controllo e sicurezza di impianti negli ambienti di vita Formulazione di mappe di rischio ambientale Verifica della compatibilità dei piani urbanistici e dei progetti di insediamento industriali e di attività lavorative in genere con le esigenze di tutela della salute della popolazione Vigilanza e controllo delle sostanze e dei preparati pericolosi e sulla loro etichettatura Vigilanza sulle industrie insalubri

Piano regionale di azione ambientale della Toscana 2004-2006: 2006: La via dell ecoefficienza Area d azione prioritaria Ambiente e Salute Ridurre la percentuale di popolazione esposta all inquinamento atmosferico Ridurre la percentuale di popolazione esposta all inquinamento acustico Ridurre gli impatti dei pesticidi e delle sostanze chimiche pericolose sulla salute umana e sull ambiente Approcci strategici per la realizzazione degli interventi integrazione delle politiche ambientali con le altre politiche regionali sussidiarietà istituzionale strategie di governance

OBIETTIVI DEL PIANO SANITARIO Cap. 2.1.4 Miglioriamo la salute con un ambiente di qualità Gli interventi sui determinanti ambientali della salute si sviluppano con lo strumento dei piani integrati di salute La riforma dell organizzazione sanitaria territoriale riguarda tutto il territorio regionale e promuove il passaggio culturale ed operativo da erogazione di assistenza territoriale a realizzazione di Piani integrati di salute

IL PIANO SANITARIO 2005-2007 La RT, in continuità con l attività legislativa in campo ambientale, all avanguardia a livello nazionale, persegue l obiettivo di un ambiente di qualità con azioni a tutto campo, che coinvolgano competenze diverse con carattere multidisciplinare anche attraverso il richiamo, negli strumenti di programmazione specifici, di obiettivi e azioni comuni

Gr. di lavoro Libro bianco : E.Chellini (coordinatrice), F.Bianchi, O.Baroncini, T. Caldarola, P.Cercenà, C.Cislaghi, R.Della Lena, P.Dolara, D.Grechi, P.Lattarulo, E.Lombardi, M.G.Petronio, M.Romanelli, R.Romizi, C.Saieva, D.Scala, G.Sciarra, S.Spagnesi, E.Terradura, G.Viegi La multidisciplinarietà: ARS, CSPO, Az.USL, ARPAT, IRPET, R.T., CNR, Ist. Z.S., Ass. Ambiente e Lavoro, Ass. Italiana Medici per l Ambiente