Venerdì 5 Febbraio 2016 Padiglione 4, area Unione Italiana Vini (ore 11.00) GESTIONE DELLA CHIOMA: POTATURA E SANITA DELLE PIANTE

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Venerdì 5 Febbraio 2016 Padiglione 4, area Unione Italiana Vini (ore 11.00) STEFANO PONI STEFANO.PONI@UNICATT.IT UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE I BISOGNI D INNOVAZIONE In tema di rapporti tra potatura delle vite e sanità delle piante il fabbisogno principale è più che mai rappresentato da una carenza di conoscenza. Se, da un lato, sotto il profilo agronomico la potatura invernale della vite è stata ampiamente studiata cosi come molte sono le informazioni sull epidemiologia delle principali malattie del legno, certamente più incerti e controversi sono i riscontri su come i criteri di potatura (epoca, intensità, modalità, etc ) influenzano intensità e severità delle infezioni. Nel corso della giornata, dopo una relazione introduttiva che farà il punto sulle malattie del legno della vite, si susseguiranno contributi di vari ricercatori e aziende che applicano diverse tecniche di potatura invernale cercando di portare anche dati oggettivi sul rapporto con l incidenza di malattie del legno oltre che sulla performance agronomica. Diametro dei tagli? Età delle viti? Epoca di potatura? Tagli manuali o meccanici? Quali di questi fattori è decisivo per favorire o ostacolare le infezioni del legno? Il workshop si propone di fornire le prime risposte all interno di un dibattito articolato e rappresentativo di diverse tradizioni e scuole di pensiero AssociazioneItalianaperla ProtezionedellePiante

LAURA MUGNAI LAURA.MUGNAI@UNIFI.IT DISPAA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE CO- STEFANO DI MARCO (IBIMET- CNR, BOLOGNA) LE NUOVE CONOSCENZE SULLE MALATTIE DEL LEGNO DELLA VITE Le attuali conoscenze sulle malattie del legno La preoccupazione per la sempre piu diffusa e precoce presenza delle malattie del legno preoccupa i viticoltori di tutto il mondo. Cresce dunque anche la consapevolezza del ruolo dei funghi che colonizzano e degradano il legno, provocando direttamente o indirettamente, come nel caso della malattia delle foglie tigrate, deperimento, perdita di prodotto e di qualita, mortalita elevate delle piante. Mentre gli studi vanno avanti per lo piu senza finanziamenti specifici, si cerca attivamente di individuare protocolli utili a ridurre l impatto delle infezioni nel materiale di propagazione e a limitare quelle che avvengono in campo, sia riducendo le fonti di inoculo che proteggendo le piante dalle infezioni o facilitandone le naturali capacità di reazione alla colonizzazione o all azione indiretta dei patogeni. AssociazioneItalianaperla ProtezionedellePiante

FABIO QUAGLINO FABIO.QUAGLINO@UNIMI.IT UNIVERSITA DI MILANO CO- PAOLA CASATI PIER ATTILIO BIANCO (UNIMI) LA DIAGNOSI DELLE MALATTIE DEL LEGNO: I GIALLUMI DELLA VITE I giallumi della vite (in particolare la Flavescenza dorata e il Legno nero) sono malattie che causano gravi perdite produttive in Italia e nel mondo. Essendo associati a batteri fitopatogeni non coltivabili (denominati fitoplasmi), geneticamente distinti e caratterizzati da cicli biologici differenti, risulta complesso lo sviluppo di strategie di contenimento efficaci. La prevenzione, perciò, è uno strumento fondamentale per limitarne la diffusione. Diventa, quindi, determinante la messa a punto di metodi diagnostici specifici, sensibili ed efficaci per il rilevamento dei fitoplasmi nel materiale viticolo, con particolare attenzione a quello vivaistico. AssociazioneItalianaperla ProtezionedellePiante

VINCENZO TAGLIAVENTO TAGLIAVENTO@UNITUS.IT - INFO@PHYDIA.EU PHY.DIA. SRL LA DIAGNOSTICA IN VIVAIO E IN CAMPO La diagnosi precoce delle malattie della vite in campo, ed ancora di più in vivaio, è di fondamentale importanza per la salvaguardia della produzione vitivinicola. Il laboratorio Phy.Dia. nato dall incontro tra mondo della ricerca e mondo agricolo, si propone come riferimento per gli imprenditori agricoli nel campo della patologia vegetale, fornendo un servizio di diagnostica effettuato con tutte le più moderne tecnologie oggi disponibili. Solo tramite una corretta e tempestiva diagnosi è possibile, infatti, combattere efficacemente le malattie classiche e quelle emergenti che affliggono la vite, ottimizzando le produzioni agricole e minimizzando l utilizzo dei fitofarmaci ed il loro impatto ambientale AssociazioneItalianaperla ProtezionedellePiante

FRANCA REGGIORI FREGGIORI@ISAGRO.COM ISAGRO SPA IMPIEGO DI TRICHODERMA CONTRO IL MAL DELL ESCA DELLA VITE Dal 2010 sono state condotte attività di sperimentazione, volte alla protezione da nuove infezioni tramite trattamenti ripetuti delle ferite di potatura, con un prodotto a base di due specie di Trichoderma ad azione esclusivamente preventiva. Il monitoraggio della malattia è stato condotto, per 5 anni consecutivi, rilevando la presenza dei sintomi fogliari e la loro intensità tramite mappatura di ogni singola pianta. Nei vigneti trattati, indipendentemente dal vitigno e dalla località, è stata osservata una riduzione del numero di piante sintomatiche e di piante morte. Questo suggerisce una probabile progressiva riduzione delle nuove infezioni e dei sintomi fogliari a queste ascrivibili attribuibile alla protezione delle ferite esercitata dal trattamento. AssociazioneItalianaperla ProtezionedellePiante

RICCARDO TURATA RICCARDO@PREPARATORIUVA.IT PREPARATORI D UVA SRL METODO SIMONIT & SIRCH PER LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE DEL LEGNO Ogni periodo pone dei problemi nuovi per gli agricoltori. Prolungare la longevità delle nostre vigne infondendo nuova vita ai ceppi che deperiscono, arrestare la devastazione dovuta al mal dell esca, studiare nel dettaglio gli effetti dei sistemi di potatura in uso al fine di conoscerne i vantaggi e gli svantaggi, e di valutare le loro ripercussioni sul rendimento e sulla vitalità delle vigne. Sono parole antiche (R. Lafon 1921) ma ancora oggi attuali che possiamo trovare su un testo diventato per noi stimolo ad andare avanti e ha contribuito alla nostra crescita ed evoluzione professionale negli ultimi anni. Le malattie del legno, come il mal dell esca, e il deperimento anticipato delle viti possono essere limitati utilizzando tecniche di potatura rispettose del flusso linfatico, che si possono adottate su tutte le forme di allevamento. Una potatura che si basa su poche regole semplici, rispettare la fisiologia della pianta, eseguire corrette potature primaverili, seguire le indicazioni di un esperto, sono le chiavi del successo per la formazione dei nuovi potatori. Radici, struttura e chioma costituiscono l architettura della pianta. Se ci concentriamo sulla struttura due sono le zone critiche per le quali è essenziale garantire, con una corretta potatura, la continuità linfatica: Il punto d innesto, in basso, in prossimità delle radici; La fine del fusto o zona di ramificazione, in alto, in prossimità della chioma. In queste due zone si concentrano, negli anni, i tagli di potatura nelle diverse fasi di crescita e sviluppo della pianta di vite. Un potatore esperto sa come garantire la continuità linfatica in queste due zone in modo che la struttura della pianta diventi un vero e proprio ponte vivo ed efficiente tra le radici e la chioma. Il cordone speronato afferma lapidariamente Marco Simonit o ramifica o muore. Da questa constatazione partiranno i workshop, che dimostreranno in pratica come applicare la potatura ramificata a questa forma di allevamento AssociazioneItalianaperla ProtezionedellePiante

RICCARDO TURATA MARCO SIMONIT RICCARDO@PREPARATORIUVA.IT BELLAVISTA ESPERIENZA AZIENDALE Esperienza aziendale presso l Azienda Bellavista. AssociazioneItalianaperla ProtezionedellePiante

RICCARDO CASTALDI RICCARDO.CASTALDI@CEVICO.COM GUPPO CEVICO POTATURA MECCANICA, SISTEMI DI ALLEVAMENTO E MAL DELL ESCA: ESISTONO CORRELAZIONI? Contro il Mal dell Esca, che con diversi livelli di gravità affligge un elevata percentuale di vigneti, abbiamo a disposizione solo mezzi preventivi, la cui efficacia si è rivelata in molti casi limitata. Tramite una vasta operazione di monitoraggio pluriennale, eseguita su diversi vitigni, si è cercato di mettere in evidenza eventuali correlazioni tra la progressione di questa malattia e il tipo di potatura (meccanica e manuale) e il sistema di allevamento (tralcio rinnovato e cordone permanente) in modo da aiutare i viticoltori nelle loro scelte e fornire elementi oggettivi ai ricercatori. AssociazioneItalianaperla ProtezionedellePiante

FILIPPO SARTOR F.SARTOR@NICEFORYOU.COM FATTORIA CAMPOROTONDO SOC. AGR. SEMPLICE FATTORIA CAMPOROTONDO, UNA REALTÀ TOSCANA UNICA NEL SUO GENERE La fattoria Camporotondo sita nel comune di Gavorrano in provincia di Grosseto vanta un estensione di 260 ha dei quali 77,66 coltivati a vigneto specializzato. La forma d allevamento adottata è il cordone libero forma d allevamento totalmente meccanizzabile che si adatta in modo totale al concept aziendale: mantenimento dei costi di gestione pur perseguendo l obiettivo di produzione di uve di qualità. AssociazioneItalianaperla ProtezionedellePiante