I RISTORNI. a cura di Gianni Allegretti



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I RISTORNI a cura di Gianni Allegretti

IL COMMA 2, ART. 6, D.L. 63/2002 COMMA 2. Le somme di cui all'articolo 3, comma 2, lettera b), della legge 3 aprile 2001, n. 142, e all'articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 601, destinate ad aumento del capitale sociale, non concorrono a formare il reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi e il valore della produzione netta dei soci. Le stesse somme, se imponibili al momento della loro attribuzione, sono soggette ad imposta secondo la disciplina dell'articolo 7, comma 3, della legge 31 gennaio 1992, n. 59. Le disposizioni del presente comma si applicano a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2001.

ART. 2545-SEXIES, C.C. - Ristorni L atto costitutivo determina i criteri di ripartizione dei ristorni ai soci proporzionalmente alla quantità e qualità degli scambi mutualistici. Le cooperative devono riportare separatamente nel bilancio i dati relativi all attività svolta con i soci, distinguendo eventualmente le diverse gestioni mutualistiche. L assemblea può deliberare la distribuzione dei ristorni a ciascun socio anche mediante aumento proporzionale delle rispettive quote o azioni sottoscritte e liberate, in deroga a quanto previsto dall articolo 2525, ovvero mediante l emissione di strumenti finanziari.

LA PREVISIONE DELLO STATUTO (coop. di produzione e lavoro) (..) L assemblea che approva il bilancio, nel rispetto delle leggi vigenti in materia, può deliberare, in favore dei soci lavoratori, trattamenti economici ulteriori a titolo di ristorno, mediante integrazione dei loro trattamenti retributivi complessivi, ovvero mediante aumento gratuito del numero di azioni sottoscritte e versate, ovvero anche mediante distribuzione gratuita dei titoli di cui agli articoli 4 e 5 della legge 31 gennaio 1992, n.59.

CONTINUA STATUTO COOP P.L. Allo stesso modo la suddetta delibera assembleare può operare ratifica dello stanziamento dei trattamenti di cui al precedente periodo effettuato dagli amministratori. La ripartizione del ristorno ai soci lavoratori deve avvenire in modo proporzionale alla quantità e qualità dello scambio mutualistico, in relazione all ammontare delle ore di lavoro effettuate nel corso dell esercizio sociale ed in relazione al livello di inquadramento contrattuale, i cui parametri di incidenza verranno definiti dall assemblea dei soci in sede di approvazione dell apposito regolamento interno, ai sensi dell art.2521 codice civile.

LA PREVISIONE DELLO STATUTO (Coop di consumo/acq.collett.) ( ) L Assemblea può deliberare, su proposta del Consiglio di Amministrazione, la restituzione, a titolo di ristorno, di parte del prezzo pagato da ogni singolo socio per gli acquisti di beni effettuati nell anno; i ristorni potranno essere ripartiti tra i soci, sia in ragione del volume degli acquisti effettuati, sia in ragione della qualità dello scambio mutualistico. Allo stesso modo e con le stesse condizioni e limiti, la suddetta delibera assembleare può operare ratifica dello stanziamento dei trattamenti di cui al precedente comma operato dagli amministratori in sede di predisposizione del progetto di bilancio.

CONTINUA STATUTO COOP CONSUMO La Cooperativa riporta separatamente nel bilancio, in funzione del ristorno, i dati relativi all attività svolta con i soci. Le somme complessive ripartibili ai soci a titolo di ristorno non possono eccedere l avanzo di gestione - misurabile dal risultato della gestione ordinaria - che la Cooperativa ha conseguito nell anno dall attività svolta con i soci, al quale devono essere rapportate. L Assemblea può deliberare la distribuzione del ristorno, in tutto o in parte, mediante l aumento proporzionale della singola quota fermo il limite massimo di valore previsto dalla legge. Qualora la quota di ristorno non venga ritirata dal socio entro il termine stabilito dall'assemblea, sarà destinata ad aumento della quota sociale.

IL C. 2 ART. 6, D.L. 63/RISTORNI- APPROFONDIMENTI APPLICABILITA /1 somme attribuite ai soci delle cooperative di produzione e lavoro (comprese le cooperative agricole di conduzione terreni), sotto forma di integrazione retributiva, in misura non superiore al 30 per cento dei trattamenti retributivi complessivi art. 3, comma 2, lettera b) della legge n. 142 del 2001

IL C. 2/RISTORNI-APPROFONDIMENTI APPLICABILITA /2 somme attribuite dalle società cooperative e loro consorzi ai propri soci a titolo di restituzione di una parte del prezzo dei beni e servizi acquistati (coop di consumo, coop di abitazione e banche di credito cooperativo) o di maggiore compenso per i conferimenti effettuati (es: coop agricole di commercializzazione).

COMMA 2, II PERIODO LA RESTITUZIONE DELLE SOMME se la restituzione del capitale avviene nell ambito di una cooperativa di produzione e lavoro, la restituzione medesima comporta l assoggettamento a tassazione ai fini Irpef in capo al socio percettore sarebbe stata reddito in caso di erogazione immediata del ristorno

Continua/restituzione L assoggettamento a tassazione delle somme restituite riguarda anche i soci lavoratori autonomi o esercenti attività d impresa viceversa per i soci di cooperative di credito si ha tassazione solo nel caso di ristorno originariamente attribuito come maggiorazione di interessi. Assoggettamento iva all attribuzione

Quale forma di tassazione alla restituzione La restituzione di tali somme - ai fini della tassazione in capo al socio - è assimilata alla distribuzione di utili con la conseguente applicazione dell art. 27 del DPR n. 600 del 1973 ARTT. 44-47 NUOVO TUIR/DISTRIBUZIONE DI RISERVE DI UTILI

QUALE TASSAZIONE IN CASO DI CESSIONE PRIMA DEL RIMBORSO/SOLO IN CASO DI APC PERSONE FISICHE CAPITAL GAIN SU INTERO CORRISP. DI CESSIONE PERSONE GIURIDICHE D IMPRESA REDDITO

DEDUCIBILITA RISTORNO PER COOP EROGANTE INDIPENDENTEMENTE DALLA MODALITA DI EROGAZIONE PERIODO D IMPOSTA DI RIFERIMENTO DEGLI ELEMENTI DI REDDITO SU CUI E COMMISURATO DEROGA AD ART. 109/TUIR ART. 12, D.P.R. 601/73

CON VIGORE D.LGS. 6/2003 COOP A MUT. NON PREVALENTE Per le sole cooperative che - a regime - non potranno più godere dell'agevolazione di cui all'art. 12 del D.P.R. 601/73, viene subordinata detta deducibilità per competenza al rispetto di procedure che consentano di inquadrare i requisiti di certezza e determinabilità dell'onere, come disciplinati dall'art. 109 del tuir. SEGUONO CONDIZIONI

Coop non prevalenti dal 2004 la previsione statutaria dell'erogabilità del ristorno DEDUCIBILITA NELL ESERCIZIO IN CUI SI E TENUTA L ASSEMBLEA DI APPROVAZIONE BILANCIO

SINTESI MODALITA ATTRIBUZIONE RISTORNI attribuzione in denaro. Ad incremento, ai fini IRPEF, della retribuzione relativa al periodo di paga con riferimento al quale il ristorno venga in questo modo attribuito; attribuzione mediante aumento del capitale sociale. Da intendersi in questo senso ad incremento delle quote/azioni possedute in qualità di soci cooperatori ; attribuzione mediante assegnazione (ai soci beneficiari del ristorno) di azioni di cui agli articoli 4 e 5 della Legge 31/01/92, n. 59.

QUANTIFICAZIONE MASSIMA RISTORNO LA C.M. 37/E 2003 E L INDIVIDUAZIONE DELL IMPORTO MASSIMO ATTRIBUIBILE

M.A.P. CIRC. 13 GENNAIO 2006, N. 648 ( )

il chiarimento fornito dal Ministero delle Attività produttive deve essere accolto con favore in quanto: Tali ristorni infatti, determinati dal Consiglio di Amministrazione ed approvati dall Assemblea, concorrono ad incrementare il valore del rapporto mutualistico con i soci ai fini della determinazione della mutualita prevalente. La loro approvazione potra avvenire sia in una assemblea convocata ad hoc, sia nella stessa assemblea di bilancio, subito prima della approvazione del documento nel suo complesso.

Il Ministero precisa che i ristorni determinati dal Consiglio di Amministrazione in sede di redazione del bilancio, devono essere approvati da un assemblea dei soci convocata ad hoc (precedente a quella che approva il bilancio che, nel conto economico, li comprende) oppure nella stessa assemblea di bilancio, ma subito prima dell approvazione del bilancio stesso. Pertanto, in tale ultimo caso, come richiesto dal Map, nell ordine del giorno dell assemblea che approva il bilancio occorrera inserire un apposito punto (Approvazione dell importo imputato a titolo di ristorno nel bilancio chiuso al 31/12/.) che sara posto in discussione e che verra deliberato prima dell approvazione del bilancio di esercizio. Si fornisce il seguente fac-simile di delibera:

Fac-simile di delibera Considerando il risultato positivo del bilancio chiuso al 31/12/..gli amministratori, così come da delibera del Consiglio di Amminstrazione del.., propongono l erogazione del ristorno ai soci. Tenuto conto delle disposizioni di legge, di statuto e delle istruzioni amministrative e considerata la necessita del rispetto del limite massimo di erogazione del ristorno derivante dall avanzo dell attivita svolta con /nei confronti dei soci, l importo che gli amministratori hanno rilevato a titolo di ristorno nel bilancio chiuso al 31/12/.e che e posto alla vostra approvazione, corrisponde a Il ristorno verra attribuito secondo le seguenti modalita (indicare le modalita approvate dal suddetto Consiglio di amministrazione)... L Assemblea approva all unanimita

Ovviamente, l approvazione dei ristorni in un momento precedente a quello di approvazione del bilancio, adottando le procedure sopra delineate, riguarda le cooperative che rilevano il ristorno nel conto economico e non le cooperative le cui procedure amministrative prevedono l approvazione/erogazione del ristorno in sede di destinazione dell utile.

Ancorche il ristorno sia qualificabile come elemento pregnante della mutualita', se il ristorno stesso debba o meno per le coop di utenza - avere rilevanza sul calcolo della mutualita' e', allo stato attuale, un problema non ancora risolto. per le cooperative di utenza dovrebbe diminuire i ricavi della cooperativa venendo rilevato con segno a rettifica della voce A1 TUTTAVIA.

.va rilevato che tale impostazione potrebbe portare ad incongruenze sulla verifica dell effettivo scambio mutualistico. Si pensi, ad esempio, ad una cooperativa di consumo che a livello di quantita'/valore di transazioni tra soci e terzi sarebbe prevalente, ma attribuendo ristorno abbassa i ricavi derivanti dalle transazioni con i soci e il rapporto ricavi verso soci, al netto dei ristorni / totale ricavi potrebbe portare alla non prevalenza.

ANCORA RISTORNO E COOP CONSUMO LA TESI DEI DD.CC. Gennaio 2006

NON POSSIAMO IGNORARE L IPOTESI DELLA RACCOMANDAZIONE DEI DD.CC. E UN DOCUMENTO DI UN ORGANISMO CONTABILE CHE PRESIDIA LA CORRETTEZZA NELLA RILEVAZIONE IN BILANCIO DEI FATTI DI GESTIONE

E POICHE IL 2513 DEL C.C. FA ESCLUSIVO RIFERIMENTO AL CONTENUTO DELLA VOCE A 1 DI C.E. NELLA MISURA IN CUI IN UN AMBITO DI CORRETTA REDAZIONE DEL BILANCIO D ESERCIZIO (DOCUMENTO DEI DD.CC.) LA VOCE A 1 NON VENGA INCISA NEGATIVAMENTE DAI RISTORNI, NE DERIVA CHE SARA CORRETTO IL CALCOLO DELLA PREVALENZA CHE NON RISENTA NEGATIVAMENTE DELL AMMONTARE DEI RISTORNI MEDESIMI

Vi e', poi, un altra considerazione da fare. Quando si fa il calcolo per verificare quanto ristorno si può attribuire (cioè qual è l avanzo derivante dalla gestione con i soci), all avanzo complessivo della gestione (rigo 23 D e/o E, se positivi) si applica per indicazione del Decreto del MAP - la % di prevalenza nello scambio con i soci come determinata ai sensi dell art. 2513 del c.c..ne deriva che una cooperativa di consumo avra un plafond maggiore di possibile ristorno per i soci

E NECESSARIO FORNIRE INFORMATIVA IN NOTA INTEGRATIVA DEL MUTAMENTO DELLA CLASSIFICAZIONE A C.E. DEL RISTORNO E PROCEDERE PER LA COMPARABILITA DEI BILANCI - A RICLASSIFICARE A C.E. L IMPORTO STANZIATO NELL ANNO PRECEDENTE IN - A 1 INSERENDOLO IN - A 5. MOTIVARE FACENDO RIFERIMENTO A QUANTO CONTENUTO NELLA NUOVA RACCOMANDAZIONE DEI DD.CC.. NON RITENIAMO INVECE NECESSARIO INFORMARE CIRCA LA RIQUANTIFICAZIONE DELLA % DI PREVALENZA CHE AVREI AVUTO QUEST ANNO SE AVESSI CONTINUATO AD ADOTTARE LA CLASSIFICAZIONE DELL ANNO PASSATO; NE RIQUANTIFICARE LA % DI PREVALENZA DELL ANNO PASSATO.