TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA



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Transcript:

CRITERI PROGETTUALI Scheda: CR003 Rev: 17/06/2009 20.28.00 Pagina 1/1 TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA a) ELIMINAZIONE E RIDUZIONE DEL RISCHIO Dispositivi permanenti Il Regolamento Regionale Toscano (DPGR 23 novembre 2005 n. 62/R) prescrive soluzioni a carattere permanente e la norma antinfortunistica richiede sistemi a carattere collettivo con priorità su DPI. Il ricorso a sistemi non permanenti deve essere valutata anche in funzione dei possibili rischi introdotti dalla messa in opera dei sistemi scelti e dalle attrezzature utilizzabili in funzione del contesto specifico.

CRITERI PROGETTUALI Scheda: CR003 Rev: 17/06/2009 20.28.00 Pagina 2/2 1. Parapetti 2. DPI Dispositivi non permanenti Il ricorso a sistemi non permanenti come soluzione idonea per le manutenzioni successive nelle coperture è da riferirsi essenzialmente ad interventi sull'esistente e solo nella documentata impossibilità all uso di sistemi permanenti

CRITERI PROGETTUALI Scheda: CR003 Rev: 17/06/2009 20.28.00 Pagina 3/3 L uso di questi sistemi deve essere valutato anche in funzione ai possibili rischi introdotti dalla messa in opera dei sistemi scelti e dalle attrezzature utilizzabili in funzione del contesto specifico 1.Parapetto provvisorio In caso di documentata impossibilità d impiego di sistemi fissi possono essere impiegati parapetti provvisori di classe coerente con le condizioni del contesto (pendenza e lunghezza della falda), oppure apprestamenti provvisori (ponteggio sui bordi). 2.Reti di protezione Solo nell impossibilità di predisporre i sistemi precedenti può essere previsto il dispositivo di arresto della caduta mediante reti di protezione b) PRATICABILITÀ Il regolamento regionale prescrive che ogni parte della copertura debba essere raggiungibile per effettuare manutenzione in sicurezza e non necessariamente che ogni superficie del tetto sia in grado di reggere il peso di un operatore.

CRITERI PROGETTUALI Scheda: CR003 Rev: 17/06/2009 20.28.00 Pagina 4/4 Naturalmente una copertura interamente transitabile garantisce migliori livelli di sicurezza e, in tal senso, deve essere preferita rispetto una soluzione che individua aree non sicure raggiungibili da percorsi di transito prestabiliti. 1.Copertura interamente praticabile. Condizione ottimale che prevede che ogni punto della copertura abbia caratteristiche di portata tali da consentire la percorrenza in sicurezza del manutentore e dei materiali, attrezzature, utensili o altro necessari alle attività manutentive 2.Copertura non interamente praticabile ma dotata di percorsi sicuri in grado di consentire la raggiungibilità dell intera copertura per la manutenzione. Nel caso non sia possibile ottenere la condizione ottimale precedente sono accettabili condizioni che consentano la raggiungibilità di ogni parte della copertura e dei componenti da percorsi sicuri. In tal caso le zone di transito sicure devono essere immediatamente riconoscibili così come le zone non sicure che devono inoltre essere segregate (l operatore non deve poter cadere in tali aree). c) TRATTENUTA-ARRESTO CADUTA La normativa antinfortunistica predilige soluzioni che impediscono l accadimento del rischio (dispositivo di trattenuta e posizionamento) rispetto soluzioni che ne limitano gli effetti (dispositivo di arresto della caduta). Una corretta progettazione del posizionamento degli ancoraggi consente di evitare ad un operatore la possibilità di caduta oltre la falda della copertura consentendogli di operare in trattenuta ed evitare l arresto caduta 1.Trattenuta. Condizione che per effetto del posizionamento dell ancoraggio e della lunghezza del dispositivo di collegamento all imbracatura non consente il raggiungimento delle aree a rischio caduta dall alto. Consente all operatore di avvicinarsi ai bordi della copertura o altre aree a rischio, senza però consentire la caduta (trattenuta). 2.Arresto caduta. Condizione che ammette la possibilità di caduta in sicurezza, intendendo come sicura una caduta di un operatore che può essere arrestata portando sul corpo una tensione massima di 600 dan e consentendo di rimanere con i piedi ad almeno 1 metro di distanza da qualsiasi ostacolo. Il sistema consente l accadimento del rischio (caduta dall alto) contenendo gli effetti (arresta la caduta dell operatore prima che possa incontrare ostacoli, es. suolo o sporgenze di facciata). Può essere utilizzata solo dopo aver effettuato una attenta valutazione del tirante d aria minimo ed aver valutato come possibile un intervento

CRITERI PROGETTUALI Scheda: CR003 Rev: 17/06/2009 20.28.00 Pagina 5/5 di recupero entro 30 minuti dall accadimento (UNI 11158). Avvertenze Malgrado i sistemi di arresto, le conseguenze di una caduta sono spesso gravi. La sospensione inerte in una qualsiasi imbracatura, può provocare gravi disturbi fisiologici dovuto alla compressione dei vasi degli arti inferiori e al conseguente disturbo del ritorno di sangue venoso. La sospensione inerte, a seguito di perdita di conoscenza, può invece indurre la cosiddetta patologia causata dall imbracatura, che consiste in un rapido peggioramento delle funzioni vitali in particolari condizioni fisiche e patologiche. Studi sulla sospensione inerte hanno evidenziato il possibile sopraggiungere di una patologia causata dall imbracatura, in conseguenza della perdita di conoscenza, che può portare ad un malessere grave in un tempo inferiore a 30 minuti. Questo fenomeno determina un rischio per la sicurezza e la salute dell operatore qualunque sia il modello di imbracatura utilizzato. Pertanto nel valutare il sistema anticaduta andranno valutati contemporaneamente la possibilità ed i tempi del soccorso.