Soluzioni progettuali di sistemi anticaduta

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1 C riteri di Prog ettazione Soluzioni progettuali di sistemi anticaduta Ing. Alessia Angelini Az.Usl 2 Lucca Dr. Rolando Giomarelli Az. Usl 7 di Siena 1 /37

2 Il corretto approccio alla progettazione di una copertura sicura è finalizzato all eliminazione e/o riduzione del ris chio di caduta. Metodolog ie manutentive a bas s o o nullo ris chio caduta dall alto - evitare la salita dell operatore sulla copertura, trasferendo le componenti da manutenere a terra o in altro luogo sicuro, protetto e facilmente raggiungibile; - prevedere sistemi che richiedano ridotte e agevoli manutenzioni Dis pos itivi di Protezione C ollettivi fis s i Impiego di dispositivi di tipo fisso e di carattere collettivo in dotazione dell opera. Dis pos itivi di Protezione Individuale e s is temi di arres to caduta fis s i Impiego di dispositivi per la protezione dalle cadute di tipo fisso e di carattere individuale in dotazione dell opera

3 Devono es s ere analizzati i s eg uenti 3 punti: 1. Percors o 2. Acces s o 3. Trans ito

4 Percorsi e accessi Percorso e accesso dall esterno Percors o: E il tragitto che un operatore deve compiere internamente od esternamente al fabbricato per raggiungere il punto di accesso alla copertura. Acces s o: E il punto, raggiungibile mediante un percorso, in grado di consentire il trasferimento in sicurezza di un operatore e di eventuali materiali ed utensili da lavoro sulla copertura. Percorso e accesso dall interno Al fine della mig liore individuazione dei percors i deg li acces s i, è IMPOR TANTE prevedere con accuratezza g li s tes s i fin dalla fas e prog ettuale.

5 Percorsi e accessi Principali caratteristiche di progettazione: a) i percorsi verticali siano prioritariamente realizzati con scale fisse a gradini a sviluppo rettilineo; in presenza di vincoli costruttivi possono essere utilizzate scale fisse, scale retrattili, scale portatili. Eventuali vincoli costruttivi devono essere documentati; a) privilegiare dotazioni fisse rispetto a soluzioni provvisorie; a) i percorsi orizzontali abbiano i lati prospicienti il vuoto protetti contro il rischio di caduta dall alto; b) privilegiare percorsi interni

6 Alcuni esempi: Percorsi e accessi S C ALE FIS S E inclinazione < 75 S C ALE R ETR ATTILI E il percorso protetto verticale a La s cala retrattile a g radini (larghezza del cui dovrebbe essere data la gradino non inferiore a 8 cm Norma UNI priorità se il progetto non ha EN 14975) e con inclinazione compresa tra vincoli di tipo costruttivo ed 15 e 60 può essere considerata via architettonico. d accesso permanente e paragonabile a In alternativa, il progettista deve scala tradizionale. debitamente giustificare nell ETC l impossibilità di adottare tale tipo di percorso a causa dei vincoli suddetti. Ing. Alessia Angelini Az.Usl 2 Lucca - Dr. Rolando Giomarelli Az. Usl 7 di Siena

7 Alcuni esempi: Percorsi e accessi S C ALE FIS S E inclinazione > 75 Tipologia molto vasta e con caratteristiche diverse, che vanno complessivamente valutate per ottenere una corretta scelta progettuale S C ALE POR TATILI Percorso verticale di tipo provvisorio a cui non deve essere data la priorità. Nel caso dell utilizzo deve: - essere individuata posizione e spazio di posizionamento - essere previsto un idoneo sistema di ancoraggio all edificio.

8 Alcuni esempi: Percorsi e accessi PONTE S OS PES O MUNITO DI AR G ANO (piattaforma elevabile) PONTE MOB ILE S VILUPPAB ILE S U C AR R O (ces tello) Se non certificato per lo sbarco in quota non può essere impiegato come dispositivo per l accesso alla copertura. Sistemi non permanenti, generalmente utilizzati per eseguire lavori su facciate e perimetro dell immobile all interno del sistema stesso

9 Percorsi e accessi AC C ES S O C ON LINEA INC LINATA Permette all operatore di accedere velocemente alla sommità della copertura senza ricorrere alle continue operazioni di attacco/stacco che richiederebbero i ganci di risalita

10 Percorsi e accessi ES TER NO C ON PUNTO DI ANC OR AG G IO S TR UTTUR ALE UNI 517/795 ES TER NO C ON PR OTEZIONE DE L PUNTO DI S B AR C O Soluzione particolarmente idonea per il dislivello di piccole quote tra varie porzioni della copertura Il punto di ancorag g io deve es s ere pos to ad una dis tanza che cons enta all operatore di ag g anciars i prima di us cire completamente dal percors o s icuro.

11 Percorsi e accessi INTER NO S U PAR E TE INC LINATA INTER NO S U PAR ETE VE R TIC ALE Sono le soluzioni più diffuse nell edilizia abitativa. Necessitano: a) di un punto di ancoraggio in prossimità dell uscita b) di scale per superare il dislivello interno

12 TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA S i ha un lavoro in quota quando il dis livello è s uperiore a mt. 2,00

13 TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA Il R eg olamento R eg ionale Tos cano (DPG R 23 novembre 2005 n. 62/R ) pres crive s oluzioni a carattere permanente e la norma antinfortunis tica richiede s is temi a carattere collettivo con priorità s u DPI. Il ricorso a sistemi non permanenti deve essere valutato anche in funzione dei possibili rischi introdotti dalla messa in opera dei sistemi scelti e dalle attrezzature utilizzabili in funzione del contesto specifico.

14 TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA Alcuni esempi: PAR APETTO FIS S O E il tipo di protezione a cui dovrebbe es s ere data la priorità se il progetto non ha vincoli di tipo costruttivo ed architettonico. Consente una sicurezza passiva e ha costi di manutenzione ridotti rispetto alla linea vita PIANI DI C AMMINAMENTO S C ALINI POS APIEDE Sistemi di transito che devono essere compatibili con il tipo di copertura. Idonei in particolare per brevi spostamenti da una zona all altra Nota: Devono essere integrati da linea vita e dispositivo di ancoraggio scorrevole 14 /37

15 TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA PRATICABILITA Il regolamento regionale prescrive che og ni parte della copertura debba es s ere rag g iung ibile per effettuare manutenzione in sicurezza e non necessariamente che ogni superficie del tetto sia in grado di reggere il peso di un operatore. Naturalmente una copertura interamente transitabile garantisce migliori livelli di sicurezza e, in tal senso, deve essere preferita rispetto una soluzione che individua aree non sicure raggiungibili da percorsi di transito prestabiliti.

16 TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA PRATICABILITA 1.C opertura interamente praticabile. C ondizione ottimale che prevede che ogni punto della copertura abbia caratteristiche di portata tali da consentire la percorrenza in sicurezza del manutentore e dei materiali, attrezzature, utensili o altro necessari alle attività manutentive. 2.C opertura non interamente praticabile Dotata di percorsi sicuri in grado di consentire la raggiungibilità dell intera copertura per la manutenzione. Le zone di transito sicure devono essere immediatamente riconoscibili. Le zone non sicure devono essere segregate o protette (l operatore non deve poter cadere in tali aree).

17 TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA TRATTENUTA-ARRESTO CADUTA 1.Trattenuta. Il posizionamento dell ancoraggio e la lunghezza del dispositivo di collegamento all imbracatura non consentono il raggiungimento delle aree a rischio caduta dall alto. Consente all operatore di avvicinarsi ai bordi della copertura o altre aree a rischio, senza però consentire la caduta. 2.Arres to caduta. Il sistema consente l accadimento del rischio (caduta dall alto) contenendo gli effetti (arresta la caduta dell operatore prima che possa incontrare ostacoli, es. suolo o sporgenze di facciata). Può essere utilizzata solo dopo aver effettuato una attenta valutazione del tirante d aria minimo ed aver valutato come possibile un intervento di recupero entro 30 minuti dall accadimento (UNI 11158).

18 TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA TRATTENUTA-ARRESTO CADUTA C riteri di s celta La normativa antinfortunistica predilig e s oluzioni che impedis cono l accadimento del rischio (dispositivo di trattenuta e posizionamento) rispetto soluzioni che ne limitano gli effetti (dispositivo di arresto della caduta). Una corretta progettazione del posizionamento degli ancoraggi consente di evitare ad un operatore la possibilità di caduta oltre la falda della copertura consentendogli di operare in trattenuta ed evitare l arresto caduta.

19 TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA AR EA R AG G IUNG IB ILE IN S IC UR EZZA DIS TANZA E POS IZIONAMENTO ANC OR AG G I La raggiungibilità non coincide con la possibilità da parte dell operatore di calpestare l intera superficie ma con la possibilità di poterla raggiungere con le mani per effettuare le opere manutentive. E infatti preferibile far lavorare il lavoratore in trattenuta, impedendogli la caduta oltre il bordo Con l uso di un cordino con estensione massima di 2 metri l operatore ha un area raggiungibile di 2,60 metri lavorando in trattenuta

20 TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA EFFETTO PENDOLO, OSCILLAZIONI E SCORRIMENTI Effetto Pendolo : Per effetto di una caduta, un operatore dotato di imbracatura e di s is tema di colleg amento ad un punto di ancorag g io, produce un movimento laterale e una cons eg uente os cillazione incontrollata. Questi è tanto maggiore quanto maggiore è la possibilità di oscillazione laterale prima che il corpo raggiunga un proprio equilibrio e si fermi. La condizione peggiore in cui si sviluppano gli effetti di un effetto pendolo si ottiene in prossimità degli angoli della copertura.

21 TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA EFFETTO PENDOLO, OSCILLAZIONI E SCORRIMENTI Nel caso di disallineamento laterale tra l ancoraggio ed il punto di potenziale caduta deve essere posta particolare attenzione alla posizione degli ancoraggi o delle linee di ancoraggio orizzontali in modo da consentire la lavorazione in trattenuta

22 TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA DISTANZE ANTICADUTA Per una corretta progettazione di un sistema anticaduta devono essere considerate le seguenti distanze: 3. La dis tanza di arres to Distanza verticale misurata dal punto di inizio caduta alla posizione finale di equilibrio dopo l arresto; la distanza di arresto varia in funzione dei sistemi utilizzati. 1. La dis tanza libera di caduta La dis tanza mis urata in verticale dal punto di caduta al punto dove un operatore può impattare, tale dis tanza varia in funzione della morfolog ia dell edificio e del terreno. 2. Il Tirante d aria (norma UNI) La distanza minima, in verticale, necessaria ad arrestare in sicurezza un lavoratore in un sistema di arresto caduta. E pertanto la misura dello spazio libero da ostacoli al di sotto del lavoratore. Si compone dalla dis tanza di arres to più lo s pazio libero di 1 metro che deve rimanere sotto i piedi dell utilizzatore, al fine di evitare la collisione in una caduta.

23 TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA TRANSITO CON LINEE VITA Possono essere flessibili o rigide Consentono lo spostamento in sicurezza dell operatore lungo tutta la superficie di copertura ma devono essere individuati i punti critici (effetto pendolo, mancanza tirante d aria etc) per eventuali integrazioni con ancoraggi puntuali (ganci).

24 TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA TRANSITO CON ANCORAGGI PUNTUALI (UNI 517 e UNI 795 classe A) L uso dei ANCORAGGI PUNTUALI, quali unici punti di ancoraggio per il transito in copertura, è consentito solo per brevi spostamenti e nei casi in cui, per motivi strutturali, non risulti possibile installare una linea vita GANCI DA TETTO UNI 517 Per una corretta scelta del dispositivo è necessario valutare bene a quale tipo di sollecitazione è soggetto il punto di ancoraggio

25 TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA TRANSITO CON ANCORAGGI PUNTUALI (UNI 517 e UNI 795 classe A) Possono essere utilizzati anche per arrestare una caduta dinamica. Se correttamente posizionati consentono all operatore spostamenti in condizioni di caduta totalmente trattenuta.

26 ALCUNE PROPOSTE DI PROGETTAZIONE 26 /37

27 S tato di fatto 27 /37

28 S oluzione prog ettuale propos ta 7,50 12,00 R 2.60 R ,00 R 2.00 Copertura non oggetto di progettazione 1,00 2,30 3 1,50 12,00 R 2.00 Ancoraggi con funzione di percorso 1,50 2 R 2.60 R 2.00 Av. dim Uso di doppio cordino L. max. 2,00 m 1 0, x 1,50 R ,50 R 2.00 R /37

29 S tato di fatto 29 /37

30 S oluzione prog ettuale propos ta 30 /37

31 S tato di fatto CORPO B CORPO A 31 /37

32 S oluzione prog ettuale propos ta 32 /37

33 S tato di fatto 33 /37

34 S oluzione prog ettuale propos ta 34 /37

35 S tato di fatto 35 /37

36 S oluzione prog ettuale propos ta 36 /37

37 S tato di fatto 37 /37

38 S oluzione prog ettuale propos ta 38 /37

39 S tato di fatto 39 /37

40 S oluzione prog ettuale propos ta 40 /37

41 S tato di fatto 41 /37

42 S oluzione prog ettuale propos ta 42 /37

43 TESTI E IMMAGINI TRATTE DA: Grazie per l attenzione 43 /37

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