Il settore delle cave a Carrara



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Associazione Industriali Massa Carrara Il settore delle a Carrara Note redatte in base alle stime del Comune di Carrara sui valori medi delle produzioni nelle singole (2012)

Premessa Alcuni quotidiani hanno pubblicato le stime utilizzate dal Comune di Carrara per determinare gli oneri sulle attività estrattive (contributo regionale e canone concessorio). Come è noto, per ogni singola cava il Comune ha calcolato il valore medio della produzione e vi ha applicato le tariffe previste dalle normative regionali e dal Regolamento comunale. Fermo restando che non è facile ricostruire i valori medi di prodotti con una consistente varianza qualitativa (tipi, qualità, forme..) e che resta difficile immaginare come i solerti funzionari dell Ufficio marmi del Comune abbiano raccolto le informazioni per le loro valutazioni, i dati del Comune sono stati utilizzati per tracciare un quadro generale sul settore delle a Carrara. Per inciso, a conferma delle riserve sulla obbiettività del lavoro degli Uffici comunali, ben 27 su 81 (il 33) hanno ritenuto non congrue le valutazioni del Comune; di queste, 17 si sono successivamente accordate su valori presumibilmente diversi da quelli comunicati dal Comune a fine aprile mentre 10 hanno deciso di avvalersi della procedura dell arbitrato prevista dal vigente Regolamento degli agri marmiferi (Art. 10 ter). Nelle nostre analisi i dati sui valore dei marmi e sulle relative tassazioni (che vanno comunque presi con beneficio di inventario!) sono stati incrociati con quelli relativi alle produzioni delle singole riferiti al 2009, gli ultimi in ordine di tempo dei quali siamo in possesso. Le note che seguono, pertanto, costituiscono solo una ricostruzione approssimativa e parziale del settore estrattivo e sono state redatte esclusivamente ad uso interno come base per aprire una riflessione generale sulle caratteristiche strutturali del settore e sugli effetti della nuova tassazione. Quadro generale Il Comune di Carrara ha stimato che i valori medi dei blocchi prodotti nelle 81 attive oscillano tra un massimo di 450 e un minimo di poco più di 60, per una valore medio rapportato a tutte le di circa 135 a tonnellata. Partendo da questi valori e considerando una produzione annuale di circa 960.000 tonnellate, nel 2012 i ricavi complessivi delle 81 si possono stimare in 130 milioni di. 2

Applicando le nuove aliquote, le tasse che il Comune incasserà nel 2012 sui blocchi oscilleranno tra 12 e 13 milioni di 1 ; a questi si aggiungono tra 6 e 7 milioni di per le scaglie e verosimilmente si arriva ad una previsione di entrate per circa 19 milioni di (rispetto ai 15 milioni del 2011; +25). La tassazione media generale su tutti i blocchi risulta pari a 12,4 a tonnellata; in rapporto ai valori della produzione calcolati applicando le stime del Comune, si arriva al 9,3 (che comprende il 5 del contributo regionale e, stante il particolare status giuridico dei beni estimati, una incidenza media del canone concessorio pari al 4,3). Considerando la struttura dei costi delle, una tassa del 9,3 sul valore della produzione si traduce in una incidenza di oltre il 15 sul Valore Aggiunto e di circa la metà sul Margine Operativo Lordo ( Fatturato Servizi e beni di terzi Retribuzioni ). Il modo in cui gli incrementi della nuova tassazione si distribuiscono tra le singole è molto frastagliato. Gli aumenti sono molto consistenti in quella che era la III fascia (dove si hanno punte di +178 rispetto alle tariffe 2008) dalla quale, come è noto, arriva solo il 15 della produzione totale misurata in tonnellate. Per una larga fetta delle della ex II fascia (75 delle tonnellate prodotte) gli incrementi delle tariffe oscillano tra 40 e l 80. Diverso il caso della I fascia (10 delle quantità) dove in assoluto si registrano gli incrementi più elevati (+183) ma in questo caso il balzo si spiega semplicemente con il livello molto basso delle tariffe precedenti. Il quadro per bacini Gli stessi dati sono stati analizzati aggregando le nei rispettivi bacini estrattivi. In tonnellate il 40 della produzione è realizzato a Colonnata; il 35 a Miseglia e il restante 25 si divide tra Torano e Pescina. In assoluto il maggiore gettito per la casse del comune (4.000.000 ) proviene dal bacino di Miseglia, seguito a poca distanza da Colonnata (3.700.000 ) 1 Queste sono stime approssimative perché costruite sui dati disponibili che riguardano 890.000 tonnellate rispetto ad una produzione che nel 2011 è stata di oltre 950.000 tonnellate 3

Il valore medio delle produzioni è più elevato a Pescina (196 tonn) e a Torano (183 ) mentre non raggiunge i 100 nel caso di Colonnata. bacino produzione (tonn) prod ricavi ( ) ricavi Pescina-Bocc. 9 11,1 28.000 3,1 5.500.000 4,6 Torano 22 27,2 205.000 23,0 37.500.000 31,3 Miseglia 24 29,6 307.000 34,5 44.000.000 36,7 Colonnata 26 32,1 350.000 39,3 33.000.000 27,5 Totale 81 100,0 890.000 100,0 120.000.000 100,0 In percentuale sul valore della produzione, sempre per effetto del diverso status giuridico dei beni estimati, la tassazione complessiva pesa di più nel bacino di Colonnata (11,3) mentre è minore a Torano (7,7); vista in questa particolar prospettiva, la manovra del Comune ha avuto l effetto (certamente opinabile) di tassare proporzionalmente di più le con prodotti di valore medio inferiore. bacino valore tasse tot ( ) tasse tasse ricavi cava Pescina 196,4 505.000 18,3 9,3 Torano 182,9 2.880.000 13,7 7,7 Miseglia 143,3 4.020.000 13,1 9,2 Colonnata 94,3 3.710.000 10,5 11,3 Totale 134,8 11.115.000 12,4 9,3 Il quadro per valore medio delle produzioni Indicazioni forse più interessanti emergono dall analisi condotta ordinando le in base ai valori medi delle produzioni (questo sempre in base alle stime del Comune). 4

Sono solo 8, per un totale di 120.000 tonnellate (13,6 del totale), le che riescono a vendere i propri marmi a prezzi medi superiori a 200 a tonnellata. In pratica le con i materiali che sono più apprezzati dai marcati sono il 15; la loro produzione è pari al 20 del totale in tonnellate e al 40 in termini di ricavi. Il 30 dei blocchi è estratto dalle 23 i cui prezzi sono stimati tra i 100 e i 120 a tonnellata. Fascia prezzo produz. (tonn) ricavi ('000 ) valore > 400 /tonn 4 4,9 88.560 9,2 36.177 27,9 408,5 >200 - < 400 4 4,9 42.120 4,4 10.260 7,9 243,6 > 150 - <200 5 6,2 52.920 5,5 8.642 6,7 163,3 >100 - <120 23 28,4 297.000 30,9 32.403 25,0 109,1 >80 - < 95 16 19,8 432.000 44,9 38.880 30,0 90,0 < 80 29 35,8 48.600 5,1 3.242 2,5 66,7 Totale 81 100,0 961.200 100,0 129.603 100,0 134,8 Il dato che colpisce di più, tuttavia, riguarda le grandi quantità di marmi (480.000 tonnellate, quasi il 50 del totale) vendute a prezzi medi inferiori a 100 per tonnellata!. Carrara, 28 agosto 12 P.s.: queste note sono corredate da tre tavole (allegati) con i dati in cui le singole sono ordinate in ordine decrescente in base al valore medio delle produzioni, alle quantità dei marmi prodotti e all importo delle tasse applicate dal Comune. 5