ARTE BIZANTINA A RAVENNA



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Transcript:

ARTE BIZANTINA A RAVENNA Le testimonianze più significative di stile bizantino a Ravenna si collocano tutte tra il V e il VI secolo. E' il periodo in cui Ravenna diviene il più importante centro d'italia. Nel 395 muore Teodosio il Grande: l'immenso impero romano viene diviso in 2 parti, assegnate ai suoi figli e successori: - Impero d'occidente con capitale Ravenna, assegnato ad Onorio. - Impero d'oriente con capitale Costantinopoli assegnato ad Arcadio. Impero d'occidente L'impero d'occidente dura fino al 476, con l'ultimo imperatore Romolo Augustolo, sconfitto dal barbaro Odoacre, che spedisce le insegne imperiali all'imperatore d'oriente Zenone, dichiarando di volersi mettere al suo servizio. Contro di lui viene mandato Teodorico, re degli Ostrogoti, che lo sconfigge nel 488 e crea in Italia un regno romano-barbarico con l'appoggio dell'aristocrazia romana. Ravenna è la prima capitale del regno goto con Teodorico dal 493 al 526, anno della sua morte. Gli succede la figlia Amalasunta, che governa con molte difficoltà, per nove anni, finchè viene uccisa. Nel 535, Giustiniano, imperatore d'oriente, cerca di ricomporre l'unità dell'impero: l'occidente era ancora diviso tra i barbari. Nel 535 inizia la guerra gotico-bizantina. Nel540 il generale Belisario conquista Ravenna, e la guerra termina nel 533. Il successore di Belisario, Narsete, sconfigge i Goti in modo definitivo nel 554. Giustiniano invia a Ravenna anche l'arcivescovo Massimiano per riorganizzare il territorio. Così, l'italia diventa una delle province dell'impero riunificato, sotto il comando di un Esarca, che risiedeva a Ravenna. Il territorio governato dall'esarca si chiamava esarcato. La città di Ravenna, essendo stata capitale, e rimanendo la sede del potere politico, in questi due secoli viene trasformata da numerosi interventi artistici. Vive un secondo e più grandioso momento di splendore, fino alla discesa in Italia dei Longobardi, nel 568. ARCHITETTURA Le piante delle chiese bizantine ravennati conservano i tipi tradizionali delle prime chiese romane paleocristiane (del IV e V secolo) che sono: 1. centrale 2. basilicale 3. a croce Mentre le novità - cioè gli elementi innovativi di gusto tipicamente bizantino - le troviamo nelle strutture e nella decorazione architettoniche. In particolare, gli elementi più caratteristici dell'architettura sacra bizantina sono: Abside poligonale all'esterno e semicircolare all'interno. Deriva dall'architettura romana e dalle chiese paleocristiane, ma si ritrova anche in molte chiese orientali. Tiburio che appare all'esterno come una torre e che all'interno nasconde una cupola.

Decorazione esterna a lesene, archetti pensili e arcate cieche. Sono motivi assolutamente originali e avranno largo impiego per molto tempo, anche nell'architettura romanica. Negli interni è presente il pulvino sulle colonne. Nelle chiese bizantine ravennati esiste un contrasto simbolico tra esterno e interno: L'esterno, semplice, spoglio, povero, legato alla materia, concreto rinvia all'idea cristiana del "corpo", inteso come semplice involucro materiale. L'interno, ricco, pieno di colore, fantastico, immateriale, allude allo "spirito", che ha natura divina, grazie alla fede, si carica di valore sacro, inteso come contenuto divino. Uno dei monumenti che manifesta meglio questa concezione dualistica è il Mausoleo di Galla Placidia. Qui in particolare, questo contrasto è molto esaltato, anche perché si tratta di un monumento funebre, quindi diventa fondamentale distinguere il "corpo" inteso come materia semplice, destinata a una fine, dall'"anima" eterna, che si riempie di Dio nell'al di là. DIVISIONE DELLE OPERE IN PERIODI 1. periodo Imperiale Mausoleo di Galla Placidia Battistero degli Ortodossi 2. periodo ostrogoto Basilica di S. Apollinare Nuovo Mausoleo di Teodorico 3. periodo giustinianeo Basilica di San Vitale Basilica di S. Apollinare in Classe Mausoleo di Galla Placidia. Architettura Esterno La pianta è a croce, il corpo ha la stessa larghezza dei bracci, ma è leggermente più lungo. Quindi in realtà è a croce latina, ma siccome la differenza è minima sembra quasi una croce greca. I bracci e il corpo racchiudono le volte a botte interne.

L'esterno è molto semplice, tutto costruito con mattoni in cotto, a vista, cioè senza intonaco. All'incrocio tra il corpo e bracci sorge il tiburio: è una torre squadrata con tetto a 4 spioventi che racchiude una cupola. Tutt'intorno la costruzione è percorsa da una serie di archetti ciechi impostati su lesene che sorgono su uno zoccolo squadrato che non si vede più perché è rimasto interrato. Il pavimento originale è un metro e mezzo più sotto, (per via dell'abbassamento del terreno rispetto al livello del mare) quindi anche le proporzioni originali erano molto più slanciate di quelle che si vedono adesso. I bracci sono coperti con tetto a spioventi, e terminano con timpano triangolare. Nell'insieme è una struttura essenziale, fatta di volumi geometrici semplici: cubi, parallelepipedi, prismi. Ha un aspetto sobrio, molto solido e severo. Interno. Entrando si può vedere la copertura con le 4 volte a botte e la cupola. Le cupole bizantine sono tutte fittili, cioè costruite con anfore vinarie o tubi di argilla. Sono molto leggere, non pesano sulle strutture. Ricchissima la decorazione a mosaico che è della prima metà del V sec. e ricopre completamente, senza interruzione, le pareti e le volte. Lo spazio interno quindi è caratterizzato dalla luce, dal colore e dallo splendore dei mosaici. Entrando qui si ha l'impressione di un'atmosfera notturna, per via della gamma cromatica in cui prevale il blu, che è di una tonalità profonda, intensa e con una sua particolare luminosità. Inoltre il colore non è uniforme e piatto ma ha sfumature diverse (dovute alle tessere accostate tra loro con tonalità differenti) che creano una profondità indefinita. Su questo fondo blu si accendono tutti gli altri colori, che sono più chiari e sembrano come delle luci o delle apparizioni. Oltre a questo c'è il luccichìo prodotto innumerevoli riflessi delle tessere del mosaico, disposte con inclinazioni diverse apposta per creare questo effetto così suggestivo. Gli artisti che hanno realizzato questi mosaici volevano suggerire l'idea della vita ultraterrena come un mondo assolutamente diverso, altro rispetto a quello reale, dove vive solo lo spirito. E' uno spazio tutto immaginato, fantastico. Cupola Nella Cupola è raffigurato un cielo notturno con cerchi concentrici di stelle d'oro, rappresentazione simbolica dell'universo. Al centro c'è Cristo, rappresentato simbolicamente dalla croce d'oro. Il digradare delle stelle, da più grandi nel bordo esterno della cupola fino alle più piccole, alla sommità, vogliono indicare l'infinito in cui si identificano l'universo e Dio.

Agli angoli, in corrispondenza dei 4 pennacchi è rappresentato il tetramorfo: I quattro esseri zoomorfi dell'apocalisse associati agli evangelisti sulla base delle loro descrizioni e del modo in cui i rispettivi vangeli iniziano il proprio racconto: 1. Matteo è raffigurato come uomo (o angelo: tutte le figure sono infatti alate). Il suo vangelo infatti esordisce con la discendenza di Gesù e, in seguito, narra l'infanzia del "Figlio dell'uomo", sottolineandone quindi il suo lato umano. 2. Marco è raffigurato come leone. Nel Vangelo di Marco l'inizio del racconto è dedicato a San Giovanni Battista, la cui voce che urla nel deserto si eleva simile a un ruggito di leone. 3. Luca è raffigurato come bue ovvero come un vitello, simbolo del sacrificio di Zaccaria che apre il Vangelo secondo Luca. 4. Giovanni è raffigurato come un'aquila, dato che il suo Vangelo infatti ha una visione maggiormente astratta e teologica, rivolta verso l'assoluto. Volte a botte Sono decorate con rosoni dai colori chiari che sembrano galleggiare sul sfondo blu di tonalità diverse e profonde. I motivi floreali e stellati sono elementi di geometrici astratti e di derivazione orientale. In fondo alla volta un arco a tutto sesto, anch'esso rivestito di mosaici. Figurano nell'intradosso eleganti motivi di festoni con frutta e fiori che escono dai due cesti di giunchi in corrispondenza delle imposte e si incontrano alla sommità dell'arco, dove campeggia il simbolo costantiniano. Tra fronde rigogliose compaiono mele, uva e melagrane. Lunetta con il Buon Pastore Sopra l'ingresso si trova la Lunetta del Buon Pastore, uno dei più famosi capolavori del mosaico bizantino di Ravenna, che merita un'analisi a parte.

Figure Le figure, nello stile, seguono la tradizione naturalistica tardo-romana per: la ricerca dei volumi il disegno a contorni morbidi, tondeggianti il chiaroscuro e le sfumature dei colori le sovrapposizioni e gli effetti di scorcio (piedi di Cristo) per creare l'impressione di profondità Il dinamismo, anche se contenuto: le figure sono mosse, girate, piegate, avvitate. Anche Cristo ha braccia e gambe mosse. Questo crea una certa scioltezza, rende tutto più naturale. Componenti astrattive Però le linee di contorno sono delineate: questo è già un primo passo verso l'astrazione che si svilupperà con il tempo. Il contorno scuro tende ad appiattire le forme e a delimitarle. Altri elementi di astrazione: i cespugli tutti alla stessa distanza, e il mantello delle pecore con motivi a zig-zag. Cristo E' una figura giovanile, è presentato senza barba, come un adolescente, perché è l'immagine del Figlio di Dio. In abiti imperiali, ha la veste d'oro (rivestito della sua natura divina), e il manto porpora (simbolo della passione). Il corpo è tutto girato, con la sinistra regge una croce (altro rinvio alla passione) e con la destra accarezza una pecora (rinvio alla comunicazione con i fedeli che per mezzo di lui potranno accedere al Paradiso). E' una forma plastica e articolata, compie movimenti lenti e solenni, possiede un'energia contenuta. Gregge Gli animali sono simili, ma ognuno si pone con un atteggiamento diverso. Tutti però rivolgono la testa verso Cristo. E' l'immagine dei fedeli che si rivolgono a Cristo e Cristo si rivolge a loro.