MYTHOS - l anima dei luoghi



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MYTHOS - l anima dei luoghi FESTIVAL DI MITOLOGIA E CULTURA CLASSICA II EDIZIONE 3/4/5/6 MAGGIO 2007, PAESTUM (SA) - ITALY In collaborazione con: Comune di Capaccio-Paestum; Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Salerno, Avellino, Benevento; Istituto Italiano per gli Studi Filosofici; Giffoni Film Festival. PAESTUM Paestum, l'antica Poseidonia, uno dei più importanti centri della Magna Grecia, è stata meta di studiosi e intellettuali di ogni tempo: celebrata in diari di viaggio e raffigurazioni pittoriche, non è solo il sito archeologico che l'unesco ha incluso tra quelli da salvaguardare come patrimonio dell'umanità, ma è anche e soprattutto un luogo dell anima. Qui mito e leggenda coesistono in un connubio inscindibile di suggestioni, immagini ed evocazioni liriche, e tutto alimenta quell'idea di perfezione classica che da sempre costituisce la risposta alla sete di infinito che anima lo spirito dei grandi uomini del passato e del presente. IL FESTIVAL DEL MITO Il Festival di mitologia e cultura classica è stato pensato prima di tutto per colmare quella distanza, creatasi nel tempo, tra gli addetti ai lavori, con il loro ricco bagaglio di esperienze intellettuali, e la gente comune, che sempre più chiede di conoscere le origini della sua visione del mondo. Non a caso il mito si pone alle radici della nostra civiltà e la sua continuità, impercettibilmente viva ed attuale anche ai giorni nostri, è testimoniata dalla ricchezza di stimoli e rimandi riscontrabili nella cultura moderna. La mitologia diventa così strumento per avvicinare il vasto pubblico al mondo antico, all'archeologia ed è viatico per una conoscenza del passato in chiave emozionale. Attraverso questa manifestazione, la storia esce dai libri e dalle aule accademiche, diventa occasione di incontro e di confronto, si appropria delle dinamiche di comunicazione e si avvicina a tutti. Durante il festival l archeologia si cala nella strada e nei luoghi d incontro, diventando fruibile e viva memoria di ciò che è stato vissuto prima di noi. La memoria del luogo, non ridotta a mera conoscenza dell antico, assume, così, un connotato lirico ed è destinata ad innescare un processo di consapevolezza del vissuto storico, diventando inevitabilmente linfa rigenerante della nostra identità.

IL PROGETTO La Evoè Culture and Leisure Srl è una società nata per la valorizzazione e la promozione del patrimonio artistico-culturale. Essa considera il turismo come un sistema locale dove l aspetto culturale assume voce primaria. Con l ideazione del Festival di mitologia e cultura classica si pone l obiettivo di creare un viaggio o meglio un immersione emozionale nella vita e nell anima dell antichità prendendo come scenario l area archeologica di Poseidonia-Paestum. A tale scopo punta la sua lente sul mito, inteso come linguaggio dell anima, per rendere l architettura e l archeologia metafore poetiche della condizione umana. Si pensa che i miti non esistano più, che non siano più necessari e non facciano più parte dell immaginario personale e collettivo dell uomo. I miti invece esistono e basta: si sono insediati nei loro luoghi di provenienza in paziente attesa di tempi migliori e di un nuovo pensiero che li riscatti dall oblio, così da poter risplendere ancora della vivida fiamma di cui sono portatori. A CHI È RIVOLTO Il progetto è dedicato ai giovani e ai viaggiatori di ogni nazione: l offerta preferenziale è rivolta agli studenti, in quanto molti istituti scolastici europei tendono a sostituire i normali viaggi d'istruzione con azioni che rappresentino step importanti nella crescita e nello sviluppo dei ragazzi. Il Grand Tour, le gesta di quei giovani viaggiatori, artisti ed intellettuali che tra Settecento e Ottocento eleggevano Paestum come testimonianza del genio greco, rinascono sotto una nuova luce. COME SI ARTICOLA Il festival è diviso in sezioni, ciascuna delle quali connotata dall utilizzo di particolari linguaggi espressivi: Mythos_scuola Mythos_officina Mythos_street Mythos_arte Mythos_show PAESTUM_accademia Mythos_stand La cucina degli Dei Spaziomoleskine

I MITI TRATTATI La proposizione del mito, una materia tradizionalmente presente nelle attività didattiche, non vuole essere qui una nostalgica celebrazione, ma al contrario serve a mettere in rilievo la rete sistematica di mediazioni che lo uniscono al presente, lo integrano e lo uguagliano all attualità in nome di una universale ed a-temporale fragilità della condizione umana. I nuclei tematici individuati, sia per i legami leggendari che li uniscono ai siti archeologici di Paestum, sia per le loro intrinseche possibilità di attualizzazione, vertono per la II Edizione del Festiva sulla figura mitologica di Dioniso. Il suo culto, di cui saranno analizzati molti dei suoi aspetti durante il festival, è tra i miti greci, quello che più si distingue tra tutti per il suo carattere simbolico e archetipico. È un dio che rappresenta il mitico albero cosmico che offre agli uomini il suo alimento attraverso il vino simbolico. Dioniso è il simbolo di una libertà totale e con lui la vita si impone come sapienza: il suo culto è ancora presente tra noi e durante gli incontri del Festival sarà possibile seguirne le tracce nel tempo, fino ad oggi, dove si rilevano in modo forte anche se in forme mutate. Ma non si tratterà di attuare un revival dionisiaco alla luce della crisi esistenziale del mondo moderno: piuttosto esso rappresenterà un momento di riflessione per cogliere l esigenza di comprendere una diversa convivenza con se stessi, che non sia fondata solo sulla fuga dalle imposizioni della civiltà. DIONISO, un dio dalla complessa personalità In Dioniso è occultato il mistero stesso della grecità. Nel crearlo, gli antichi Greci hanno voluto esprimere attraverso la sua figura, che è quella di un animale e un dio nello stesso tempo, i punti terminali delle opposizioni che l uomo stesso da sempre porta in sé. È, infatti, il dio della contraddizione e di tutte le contraddizioni: rappresenta l impossibile, l assurdo, realtà e illusione, la vita e la morte, la gioia e il dolore, l estasi e la ragione, la benevolenza e la crudeltà, ordine e caos, civiltà e vita selvaggia; è cacciatore e preda, toro e agnello, gioco e violenza. Una doppia natura, una contraddittorietà del suo essere che si rivela già con la sua nascita e nell impossibilità di darne una interpretazione univoca: il dio sfugge ad ogni tentativo di definitiva identificazione, di omologazione. Gli si attribuiscono, dunque, molteplici caratteristiche che sembrano eleggerlo a rappresentante e protettore dell'irrazionalità, di tutte quelle pulsioni, generalmente contenute dal nostro elemento apollineo (o razionale), che necessitano però di uno sfogo costante di là da ogni freno inibitorio, e che costituiscono la componente istintiva e imprevedibile dell'animo umano. Dioniso è la cifra archetipica della tracotanza del conoscere da parte dell'uomo: la tracotanza del conoscere che si manifesta nella avidità di gustare tutta la vita e i suoi risultati, l'estremismo e la simultaneità dell opposizione, l'esperienza indicibile della totalità.

DIONISO e la dimensione collettiva Primo aspetto del dionisismo rilevato in forme quasi analoghe nell attualità è la dimensione collettiva in quanto condizione ottimale per uno scambio di energia fra gli individui che si raggruppano durante i momenti d incontro collettivi. È così che oggi gli uomini, e soprattutto i giovani, hanno ridato vita a quello che è definito nella cultura anglosassone come una sorta di tribalismo, utopisticamente concepito come sistema in cui l uomo può liberamente esprimere la sua natura, imprigionata e sminuita dalla repressione imposta dalla società contemporanea. I Greci della polis, tra VI e IV secolo a.c., riconoscevano l importanza dei rituali notturni, mediati da musica e balli, e cercavano di controllarne gli effetti attraverso l autorità statale e l oracolo delfico. Oggi, gli stessi rituali, che hanno rimesso in moto contenuti millenari, rivivono attraverso i giovani nella forma di mode collettive (discoteche, concerti, rave party, after hours) che possiedono una grande forza aggregatrice spesso basata sull evasione e trasgressione, ma che a differenza del passato si cerca di stemperare modulandone i nuovi cerimoniali su un registro compatibile con la moralità, la società dell utile, del lavoro e della responsabilità. DIONISO profeta degli esclusi Dioniso è profeta, come lo definisce Tiresia nelle Baccanti: è profeta perché l'invasamento e la follia contengono una gran forza profetica che, quando il dio penetra possente nel corpo di un uomo, fa predire il futuro a coloro che sono in preda alla mania collettiva, produttiva di una socialità imprevedibile e contagiosa. I posseduti erano in antico costretti a scappare verso i monti... Il rito dell'oreibasìa è attestato in varie località della Grecia e della Magna Graecia, dove, ad esempio, Aristòsseno, musicologo tarantino, descrive il comportamento dello stato di ekstasis di donne di Locri e di Reggio: esse venivano colte, all improvviso, da un misterioso irresistibile richiamo che le faceva balzare in piedi in stato di trance e correre lontano dalla città. Il seguace di Dioniso diventava altro da se ed espropriato della propria individualità, mentre fisicamente, nel proprio corpo, sentiva prepotentemente la presenza del dio. Oggetto della possessione dionisiaca erano in maniera privilegiata le donne, le Menadi. Era un dio piuttosto misandro che non misantropo e durante le cerimonie dionisiache, gli uomini erano del tutto esclusi. Il legame di Dioniso con il femminile è fortissimo e va dalle raffigurazioni del dio in forme androgine ai particolari della sua infanzia trascorsa tra donne, al travestitismo come elemento cultuale. Un dio che trovava credito tra quanti per le ragioni più varie si sentivano esclusi dalla vita della polis (oltre alle donne anche gli schiavi) e trovavano conforto nei riti dionisiaci, così come oggi gli emarginati dalla vita sociale ripiegano su azioni terribili, mentre cercano ingenuamente di farsi strada con la forza. Nelle accezioni più disparate, dunque, Dioniso rappresenta l'esperienza di un altro che l'uomo scopre, prima ancora che fuori, dentro sé stesso. Il dionisismo di ieri e quello di oggi è un divenire altro da sé per scoprire di essere, nella propria natura, anche quell'altro. È generalmente una scoperta, in quanto l'altro è costituzionalmente estraneo all'abito usuale dell'uomo o si rivela in esso in maniera sempre sorvegliata e mai totale. Quando, infatti, prende il sopravvento, nei suoi confronti scatta la trappola della emarginazione. È accettato chi sa mettere e togliere la maschera dionisiaca,

non chi in essa trova il proprio volto naturale. È anche vero però che la stessa società che emargina chi è in sé altro, proprio all'altro si volge quando il mondo da lei stessa costruito, con i suoi culti e con i suoi valori, non la soddisfa più pienamente. Dioniso e Apollo La figura di Dioniso è stata caricata di altre valenze archetipiche, anche in relazione alla sua opposizione con l'elemento apollineo, egualmente assunto a modello e simbolo: Dioniso e Apollo rappresentano l'opposizione irrazionale/razionale e, per alcuni, una opposizione insita in ogni uomo, in quanto radicata nella dicotomia emisfero destro / emisfero sinistro del cervello umano. Tale dicotomia può essere chiamata in causa nell'analisi di qualsiasi prodotto umano, da quello artistico a quello letterario. Dioniso, solenne e maestoso, chiomato e barbaro, nell'aspetto di una superba e florida virilità, e Apollo, giovanile ed imberbe sono i due figli del cielo, i due kouroi solari. In Apollo si ravvisa il rinnovarsi dell'anno e il miracolo delle stagioni, in Dionìso la forza che riesce a calamitare tutto. Per questo motivo, il dio della vite e della vita è espressione verace e compiuta che completa ed oltrepassa i confini ristretti della natura e riesce ad elevarsi ad un più largo dominio. La divinità dionisiaca corrisponde agli sconfinati orizzonti marini assai meglio che ai precisi contorni di una regione terrestre o di paesaggio montano. E' naturale che il suo proselitismo debba trovarsi dove il pensiero è più fervido e vasto. Essa tende più all'universalismo che all'individualismo, più all'umanità che allo stato e si rivolge più ai progressisti che ai conservatori.

Crediti Progetto Evoè Culture and Leisure Srl Patrocini Ministero per i Beni e le Attività Culturali Regione Campania Provincia di Salerno Comune di Capaccio Paestum Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Salerno, Avellino e Benevento Ministero della Pubblica Istruzione - CSA Salerno Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Giffoni Film Festival Organizzazione Evoè Culture and Leisure Srl Teatrocontinuo S.C.a.r.l Collaborazioni Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Salerno, Avellino e Benevento Comune di Capaccio-Paestum Fondazione Paestum Giffoni Film Festival Informazioni EVOÈ Culture and Leisure Srl Via Tavernelle, 7-84063 - Capaccio - Paestum (SA) - tel/fax + 39 0828 722272 www.evoepaestum.it - info@evoepaestum.it Il programma potrebbe sarà aggiornato in tempo reale, ogni variazione verrà comunicata attraverso il sito web.