BOZZA PROTOCOLLO D'INTESA TRA REGIONE TOSCANA E PARTI SOCIALI REGIONALI PER UN SISTEMA REGIONALE DI MOBILITA DEI CITTADINI TOSCANI TRA PREMESSO



Documenti analoghi
PROGRAMMA OPERATIVO OBIETTIVO 2 COMPETITIVITÁ REGIONALE E OCCUPAZIONE FONDO SOCIALE EUROPEO REGIONE LIGURIA

Ministero della Pubblica Istruzione DIPARTIMENTO PER L ISTRUZIONE Direzione Generale per gli Affari Internazionali dell Istruzione Scolastica

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LOMBARDIA E COORDINAMENTO REGIONALE AGENDE 21 LOCALI: PROGRAMMA PER LA DIFFUSIONE DI AGENDA 21 LOCALE IN LOMBARDIA

CATALOGO DELL OFFERTA FORMATIVA REGIONALE ALLEGATO D

Istruzione e Cultura LEONARDO DA VINCI SI.SI.FO.

La formazione universitaria in un percorso educativo lifelong

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 26 febbraio 2007, n. 173

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELLA TOSCANA. LIONS CLUB INTERNATIONAL DISTRETTO 108La TOSCANA

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA CONFCOOPERATIVE TOSCANA

LA GIUNTA REGIONALE. Su proposta dell Assessore allo Sviluppo Economico, Ricerca, Innovazione e Turismo;

PILASTRI DELLA POLITICA

PROTOCOLLO DI INTESA

Antonella Colombo. Progetti ed esperienze a confronto: Leonardo Euroform e Interreg Valid.O

2013 Anno Europeo dei cittadini

PROGETTAZIONE INTERNAZIONALE PER IL SINDACATO

Bologna, 30 novembre 2007 Servizio Programmazione e valutazione progetti Francesca Bergamini

FORMAZIONE PROFESSIONALE,FSE ED ALTRI COFINAN.TI DETERMINAZIONE. Estensore SEGUITI ALESSANDRO. Responsabile del procedimento SEGUITI ALESSANDRO

Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 159 del 15/12/2015

tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) e Associazione Italia Nostra onlus

POR Sardegna FSE

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

ERASMUS + Un Programma unico per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport ( )

PROTOCOLLO DI INTESA PREMESSO CHE: Norme per il turismo in Lombardia, viene delineato un

ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO PER I GIOVANI

Consiglio Nazionale dei Tecnologi Alimentari

EURES EURopean Employment Services. 01/12/2014 Modena Marinella Maffi

UNIONCAMERE Unione Italiana delle Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura

PROTOCOLLO D INTESA tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità

Il programma settoriale LEONARDO DA VINCI e SECTOR SKILLS ALLIANCES (Erasmus for All)

Il Programma per l Apprendimento Permanente e Leonardo da Vinci

Deliberazione n del 4 dicembre 2009

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 132 del

"Rafforzare il rapporto tra scuola e mondo del lavoro"

Montemaggiore Belsito, 7 maggio 2011 AGENDA

PROTOCOLLO D INTESA. tra. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Protocollo d'intesa tra UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL PIEMONTE DIOCESI DI NOVARA. per la realizzazione di attività di alternanza scuola lavoro

PROTOCOLLO D INTESA. Alternanza Scuola lavoro

Provincia di Ravenna Piazza dei Caduti per la Libertà, 2 / 4

AGENDA SOCIALE 2010 AREA METROPOLITANA CHIETI-PESCARA. Accordo Sociale

Fondo Europeo di Sviluppo Regionale FESR -

PROTOCOLLO D'INTESA TRA

nella pubblica amministrazione PROTOCOLLO D INTESA

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROGRESS programma comunitario per l occupazione e la solidarietà sociale ( )

DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE AREA DI COORDINAMENTO ISTRUZIONE ED EDUCAZIONE

DELIBERAZIONE N. 49/17. elib.g.r.. n. 30/10 del

FSE in Campania POR FSE

La nuova fase di programmazione della Cooperazione Territoriale Europea in Emilia-Romagna

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA GESTIONE DEL PROGETTO. TOUSPARTOUT- Accessibilità dell offerta turistica, itinerari turistici per tutti TRA

CONVENZIONE TRA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA. Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca. Regione Autonoma della Sardegna

Allegato B. La Regione ABRUZZO nella persona dell Assessore

ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA REGIONE CALABRIA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA PER LO SVILUPPO DELLA SOCIETA DELL INFORMAZIONE

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

PROTOCOLLO D INTESA tra Regione Umbria. Direzione Regionale dell Umbria dell Agenzia delle Entrate E. Associazione Nazionale Comuni Italiani Umbria

Direzione centrale relazioni internazionali, comunitarie e autonomie locali Servizio rapporti internazionali e partenariato territoriale

AVVISO PUBBLICO IL DIRETTORE GENERALE

Un Programma unico per l istruzione, l formazione, la gioventù e lo sport ( )

Carta delle Isole del Mediterraneo

Il Quadro strategico della programmazione regionale

La Scuola e l Europa. Prima metà del Novecento: - i sistemi scolastici sono progettati. - sono uno dei pilastri del sistema

PROTOCOLLO D'INTESA TRA. Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca. (di seguito denominato MIUR)

PROTOCOLLO D INTESA PER PROMUOVERE LA PARTECIPAZIONE DEI COMUNI TRENTINI AD INIZIATIVE EUROPEE ED INTERNAZIONALI. tra

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca DI CONCERTO CON

FORMAZIONE PROFESSIONALE,FSE ED ALTRI COFINAN.TI DETERMINAZIONE. Estensore CUTRUPI ELISABETTA. Responsabile del procedimento FALLUCCA LETIZIA

PIANI LOCALI PER IL LAVORO E L OCCUPAZIONE PROTOCOLLO D'INTESA

tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA tra. Regione Toscana. Il giorno del mese di dell anno 2016 presso Regione Toscana, Piazza del Duomo n.

PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. (di seguito Regione)

tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

Le principali iniziative per la garanzia di qualità nel sistema di istruzione e formazione

VISTO l articolo 9 comma 2 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281

BOLLETTINO UFFICIALE della REGIONE CAMPANIA n. 46 del 20 luglio Atti della Regione PARTE I

TRA. la Regione Friuli Venezia Giulia con sede in, C.F, rappresentata ai fini della presente convenzione

PROTOCOLLO D INTESA PER L ATTUAZIONE DEI PERCORSI DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO AI SENSI DELLA L.R. 18/2016 ********** TRA

IL DIRETTORE DELL'AREA. Richiamati i seguenti atti in materia di Fondo Sociale Europeo, servizi per l impiego e politica attiva del lavoro:

Il Quadro Strategico Comunitario

PROGRAMMA INTERREGIONALE EUROPE

DIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE DETERMINAZIONE. Estensore PRIORI CLAUDIO. Responsabile del procedimento CLAUDIO PRIORI

Linee guida nazionali per l orientamento permanente

"Rafforzare il rapporto tra scuola e mondo del lavoro"

Assistenza ai processi zonali di co-progettazione

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Campania Direzione Generale

Lifelong Learning Programme Francesco Girotti Dipartimento Amministrativo Relazioni Internazionali

SCHEMA PROTOCOLLO d INTESA. tra

LE POLITICHE EUROPEE PER L ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE. Valentina Curzi Roma 5 novembre 2015 Seminario per gli operatori dei CPI

FORMAZIONE PROFESSIONALE, ISTRUZIONE E LAVORO. Dott.ssa Anna Lobosco Bari, 25 giugno 2013

Evento annuale POR FSE Toscana Livorno, 5 dicembre 2014

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Cioccolateria (di seguito denominata

Le nuove opportunità per l alternanza scuola lavoro nelle linee di sviluppo regionali

Se l'accordo fosse confermato, il Consiglio potrebbe adottare le conclusioni allegate.

Partecipare, promuovere e proteggere

PROTOCOLLO D INTESA. tra il. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) la Regione Siciliana

Programma d azione per l apprendimento permanente Lifelong Learning Programme - LLP

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

Nuove strategie per il miglioramento della salute nelle Piccole e Medie Imprese La Dichiarazione di Lisbbona

Transcript:

BOZZA PROTOCOLLO D'INTESA TRA REGIONE TOSCANA E PARTI SOCIALI REGIONALI PER UN SISTEMA REGIONALE DI MOBILITA DEI CITTADINI TOSCANI L'anno, il giorno La Regione Toscana TRA E Parti sociali. PREMESSO - Che la mobilità in tema di istruzione e formazione è parte integrante della libera circolazione delle persone, una libertà fondamentale sancita del Trattato comunitario in particolare dall art. 149, nonché uno dei principali obiettivi dell azione dell Unione Europea nel campo dell istruzione e della formazione, per costruire uno autentico spazio europeo dell apprendimento permanente, per promuovere l occupazione e ridurre la povertà e per contribuire a promuovere una attiva cittadinanza europea; - Che intensificare la mobilità europea e gli scambi ai fini formativi e professionali sono azioni che possono svolgere un ruolo fondamentale nella realizzazione della strategia di Lisbona di rendere l Europa, l economia basata sulla conoscenza più innovativa e competitiva; - che la comunicazione della Commissione Europea relativa a Linee di orientamento integrate per la crescita e l occupazione per gli stati membri 2005-2008 COM (2005) 141 def. individua tra le azioni prioritarie la necessità di garantire una maggiore trasparenza delle offerte di lavoro e di formazione ai livelli nazionale ed europeo per facilitare la mobilità in tutta l Europa ;

- Che il nuovo Programma d azione nel campo dell apprendimento permanente istituito con Decisione n. 1720/2006/C del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 novembre 2006, si pone l obiettivo generale di promuovere all interno della Comunità gli scambi, la cooperazione, e la mobilità tra i sistemi di istruzione e formazione contribuendo a migliorare la qualità, l attrattiva e l accessibilità delle opportunità di apprendimento permanente disponibili negli stati membri ; - che la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 (2006/961/CE) relativa -alla mobilità transnazionale nella Comunità ai fini di istruzione e formazione professionale-, al fine di assicurare e migliorare la qualità e l efficacia dei sistemi di istruzione e di formazione in Europa, individua la necessità di un maggior sostegno da parte di tutti i soggetti interessati, comprese le autorità pubbliche nonché invita gli Stati membri a fornire un sostegno adeguato e infrastrutture appropriate alla mobilità ai fini dell istruzione e formazione onde potenziare i livelli di istruzione e di formazione dei propri cittadini ; - che il regolamento CE N. 1081\2006 del parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo Sociale Europeo e recante l abrogazione del regolamento CE n. 1784\1999 individua nella promozione di attività trasnazionali e interregionali innovative una dimensione importante da integrare nel campo d azione del fondo e dispone poi nello specifico che fra le priorità perseguite dal FSE, deve essere ricompressa anche quella di promuovere partenariati, patti e iniziative tramite la creazione di reti di soggetti interessati, quali parti sociali e organizzazioni non governative, a livello transnazionale, nazionale, regionale e locale, al fine di promuovere riforme nei settori dell occupazione e dell integrazione nel mercato del lavoro ; - che con la Comunicazione della Commissione Europea del 6 dicembre 2007, attraverso cui si definiscono le linee di lavoro per una European Job Mobility Action per il periodo 2007-2010, si individuano tra gli obiettivi prioritari la necessità di rafforzare le politiche a supporto della mobilità dei cittadini europei a tutti i livelli istituzionali; - che con il Piano di Indirizzo Generale Integrato 2006-2010, di cui all art. 31 della L.R. 26 luglio 2002 n. 32 approvato con Delibera del Consiglio Regionale n. 93 del 20/09/2006 ed in particolare con l obiettivo globale 3, la Regione Toscana si impegna a sviluppare la dimensione internazionale delle politiche dell educazione, istruzione,

formazione e lavoro per contribuire al processo di costruzione e di allargamento dell Unione Europea e per arricchire la possibilità di mobilità e di scambio dei cittadini e degli operatori del sistema integrato sia ai fini formativi che professionali; - che la Regione Toscana, al fine di assicurare adeguate condizioni di accoglienza ed estendere il numero dei soggetti e degli attori impegnati in azioni di mobilità, garantisce la stipula di accordi bilaterali e multilaterali con governi regionali di altri paesi europei a supporto della mobilità, come previsto dalla Delibera di Giunta Regionale n. 375 del 22/05/2006 recante Approvazione programma finalizzato a promuovere la conoscenza e l integrazione dei sistemi europei di Lifelong Learning, nel quadro della mobilità internazionale dei singoli cittadini e degli attori del sistema integrato sia ai fini formativi che professionali e per la costruzione di reti di scambio di conoscenze; - che con il Programma Operativo Regionale ob. 2 2007-2013 approvato con Decisione della Commissione delle Comunità Europee C(2007) 5475 del 07-XI-2008- presa atto con Deliberazione della Giunta Regionale n. 832 del 20.11.2007, la Regione Toscana riserva alle azioni di cooperazione trasnazionale e\o interregionale uno specifico asse prioritario -Asse V Trasnazionalità e interregionalità - con l obiettivo specifico di promuovere la realizzazione e lo sviluppo di iniziative e di reti su base interregionale e transnazionale, con particolare attenzione allo scambi di buone pratiche attraverso azioni di mobilità individuale ed organizzata ai fini formativi rivolta ai soggetti presenti ai diversi livelli del sistema formativo e di istruzione e nei diversi tipi di attività con particolare riferimento agli stage ; - che la Regione Toscana ha assunto l impegno di agire in sinergia con le organizzazioni internazionali che rappresentano le Regioni ed i governi locali a livello europeo ed ha promosso la costituzione della Rete Europea dei Governi locali e regionali per le politiche del lifelong learning (EARLALL); - che l obiettivo di promuovere un sistema regionale di mobilità delle persone per motivi di studio o di lavoro- è uno strumento indispensabile per la creazione di maggiori e migliori opportunità di lavoro perché accresce l efficienza del mercato unico, favorisce la crescita professionale e l incontro tra domanda e offerta di lavoro e che lo sviluppo di maggiori opportunità di accesso alla mobilità dei cittadini deve avvenire in un quadro di maggiore protezione e sicurezza per le persone che si formano o che lavorano e per le

imprese e che la garanzia di condizioni di qualità alla mobilità è un compito che deve essere affrontato dalle politiche pubbliche a tutti i livelli; - che le parti sociali convengono nella esigenza di definire un assetto organico agli interventi di cooperazione e di mobilità trasnazionale, attraverso il sostegno alla mobilità delle persone, delle idee, dei risultati di progetti, delle buone pratiche; TUTTO CIO' PREMESSO, LE PARTI CONCORDANO: - Sulla necessità di individuare forme di coordinamento per la creazione di un sistema regionale di mobilità trasnazionale, finalizzato a sviluppare le opportunità di mobilità per i singoli cittadini, per gli attori del sistema integrato e le parti sociali; - Sulla necessità di individuare azioni specifiche per lo sviluppo delle opportunità di mobilità verso quei settori ed a quei soggetti che debbono confrontarsi con i processi di internazionalizzazione dell economia; E A TAL FINE SI IMPEGNANO A PERSEGUIRE I SEGUENTI OBIETTIVI 1. Promuovere azioni tendenti a favorire l integrazione delle politiche di mobilità per motivi di studio e di lavoro nel quadro delle politiche di sviluppo regionale, con particolare riferimento ai settori produttivi più direttamente interessati ai processi di internazionalizzazione; 2. Promuovere la partecipazione degli attori economici alle reti specializzate di cooperazione internazionale; 3. Attuare azioni di orientamento e sensibilizzazione nei confronti delle imprese, dei lavoratori e dei soggetti del sistema formativo integrato in relazione alle opportunità di mobilità transazionale, attraverso azioni congiunte tra le stesse parti sociali ed i servizi per l impiego, finalizzate a favorire l incontro domanda-offerta di mobilità,

rafforzando le attività di orientamento e promozione sul territorio e concorrendo ad accrescere condizioni di pari opportunità per le persone diversamente abili; 4. Sostenere la disponibilità delle imprese toscane ad accogliere giovani e lavoratori stranieri interessati a svolgere esperienze di mobilità attraverso stage formativi e work- experiences e, nel quadro delle rispettive competenze, assicurare un adeguato livello di qualità concernente le condizioni formative e di sicurezza in cui la mobilità si realizza, 5. Promuovere misure a favore della mobilità all estero per motivi di studio e di lavoro rivolte lavoratori occupati e dei cittadini in cerca di occupazione sostenendo azioni concrete per favorire le pari opportunità e l'inclusione sociale; 6. Attivare servizi di accompagnamento e sostegno a favore degli imprenditori attraverso esperienze di mobilità transnazionale, promosse nel quadro di azioni di formazione continua.