RIPRISTINO E MANTENIMENTO DELLE PRATERIE MONTANE L esperienza del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Monitoraggio della biodiversità animale in ambiente alpino
Monitoraggio Biodiversità Obiettivi 1. Descrivere la biodiversità animale lungo il gradiente altitudinale e analizzare l importanza dei parametri micro-climatici e ambientali nella distribuzione delle diverse specie e gruppi 2. Individuare le specie o gruppi più sensibili ai cambiamenti, che possono essere usati come indicatori di biodiversità e identificare anche le aree le più vulnerabili 3. Analizzare gli effetti dei parametri climatici e ambientali sulla composizione della comunità mediante applicazione di scenari di cambiamento climatico 4. Porre le basi per un monitoraggio a lungo termine della biodiversità animale in ambiente alpino
Alcuni prati lungo i versanti meridionali delle Dolomiti Bellunesi sono tra gli ambienti di maggiore biodiversità e valore naturalistico del Parco. Habitat Natura 2000 popolati da specie di Direttiva quali gli uccelli Crex crex, Lanius collurio, Pernis apivorus, le farfalle Euphydryas aurinia, Lopinga achine, Maculinea arion e Parnassius apollo Questi prati, regolarmente utilizzati fino agli anni '60-'70 del secolo scorso per produrre fieno, sono stati abbandonati a causa della difficile accessibilità
Arbusti e alberi ricolonizzano le praterie abbandonate ad una velocità di circa 1 m/anno. L infeltrimento del cotico erboso induce modifiche nella composizione floristica, con perdita di biodiverità.
Negli ultimi anni il Parco ha avviato interventi di recupero di queste praterie Gli interventi si effettuano in estate-autunno, in conformità alle vigenti misure di conservazione previste dalla normativa e dal Piano di Gestione della ZPS IT3230083 Dolomiti feltrine e bellunesi, che prevedono interventi di gestione attiva mediante sfalcio tardivo.
Località interessate 2010-2014 pendici meridionali delle Vette di Feltre (1.150-1.350 m s.l.m.) in totale circa 15 ha Le Camogne (Comune di Pedavena) Monte Grave (Comune di Feltre) Frassen (Comune di Cesiomaggiore) La Santina (Comune di Cesiomaggiore) Col dei Mich (Comune di Sovramonte) Pian d Avena (Comune di Pedavena) ulteriori 5 ha posti a quote più basse e con migliore accessibilità.
Habitat Natura 2000 interessati 6210 Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) Praterie magre termofile dei Festuco-Brometea. La diffusa presenza di specie orientali, in collegamento con tutto il margine delle Prealpi calcaree venete, fa ascrivere queste formazioni alle praterie a gravitazione illirica.
Inquadramento cartografico aree sfalciate 2013 base cartografica: cartografia degli Habitat Natura 2000 della ZPS IT3230083 Località: Camogne (Comune di Pedavena) Habitat Natura 2000 interessati: 38=cod.6210
Habitat Natura 2000 interessati 6510 Praterie magre da fieno a bassa altitudine Prati da sfalcio assai diffusi nei fondovalle collinari. Sono riferibili all associazione Centaureo carniolicae-arrhenatherum elatioris, allenza Arrhenatherion elatioris (Molinio-Arrhenatheretea elatioris). Presenti, oltre agli aspetti tipici, anche situazioni più magre con Avenula pubescens
Habitat Natura 2000 interessati 7230 Torbiere basse alcaline Habitat molto importante per il territorio del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi in ragione anche della limitata presenza di ambienti umidi nell area protetta. Le uniche aree individuate con questo codice sono localizzate a Pian d Avena, Pramper e Palughet.
FASI DI INTERVENTO Sfalcio realizzato con decespugliatore a spalla con lama o filo in relazione alla durezza degli steli e dei cespi
Raccolta manuale del fieno su tutta la superficie e formazione di covoni con palo centrale (méde)
Taglio e asporto arbusti isolati e lungo il bordo delle praterie.
Studio e monitoraggio habitat e flora L azione è connessa e strettamente coordinata con l azione di ripristino e mantenimento degli habitat di praterie e complementare all azione di sistema di monitoraggio della biodiversità coordinata dal PNGP Una parte dei plot dei transetti altitudinali del progetto di monitoraggio della biodiversità sono stati fatti ricadere nelle aree interessate dal progetto di recupero delle praterie
Studio e monitoraggio habitat e flora permette di studiare l evoluzione nel tempo della vegetazione e di valutare l efficacia degli interventi di sfalcio finalizzati alla conservazione della biodiversità.
Studio e monitoraggio habitat e flora 2010: avvio monitoraggi fitosociologici sulle aree sfalciate del Monte Grave (Feltre) e delle Camogne (Pedavena).
2011: ripetizione dei rilievi dopo il primo intervento di sfalcio. 2013: in concomitanza con il monitoraggio della componente vegetazionale, prevista dal protocollo, sono stati ripetuti i rilievi floristici nelle aree interessate dagli sfalci nelle precedenti stagioni, alcune delle quali ricadono nei plot dei due transetti individuati.
Considerazioni conclusive Notevole miglioramento della composizione floristica: es: Gladiolus palustris, Inula hirta, Cirsium pannonicum, Danthonia decumbes (praterie magre acidofile). Ripristino più difficile nella zona del Pian (Molinia, Veratrum album e Asphodelus albus); si sono però osservati, seppur non abbondanti, Narcissus radiiflorus e Muscari botryoides. Recupero più lento suoli più potenti e maggiore sviluppo di Laserpitium latifolium e Asphodelus albus che limitano l ingresso di altre specie, soprattutto quelle di prato magro. Segnalate significative presenze faunistiche falco pecchiaiolo, averla piccola, zigolo giallo, quaglia, saltimpalo, lepidotteri di Direttiva (Maculinea arion, Euphydryas aurinia).
Indicazioni gestionali Priorità assoluta alle aree con presenza di Gladiolus palustris. Taglio localmente anticipato (prima della fruttificazione) per contenere Veratro e Asfodelo Sfalcio ogni 2 anni ma più frequente (ogni anno) per abbassare i cespi di Molinia Eliminazione ricacci di nocciolo Raccogliere il foraggio tagliato
Conclusioni Gli interventi realizzati hanno un effetto importante per la conservazione della biodiversità, sia sulla componente floristica, sia su quella faunistica. Le aree falciate sono molto ben visibili anche da grande distanza e molte sono le persone che hanno chiesto al personale dell Ente Parco che tipo di intervento si stesse realizzando e a quale scopo. Gli interventi sono stati l occasione per poter ricordare alla cittadinanza residente nei Comuni del Parco l importanza del mantenimento dello sfalcio.
GRAZIE Sebastian Munster