INFRASTRUTTURE E TRASPORTI IN PUGLIA

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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI IN PUGLIA Bari, maggio 2015 Importanti indicatori dello sviluppo economico e del potenziale di crescita di un territorio sono funzione diretta delle proprie dotazione infrastrutturali. I trasporti e le infrastrutture rivestono, altresì, un ruolo chiave anche per le ripercussioni generate sull ambiente e sulla qualità della vita della popolazione ivi presente. In termini generali, la rete autostradale italiana - nel 2013 - si estende per 6.751 km rappresentando poco più del 9 per cento di quella europea. Il traffico di merci su strada è stato, nel medesimo anno, pari a circa 127 miliardi di tonnellate-km (Tkm), in lieve crescita (+2,6 per cento) rispetto al 2012 ma relativamente alle Tkm per diecimila abitanti è stato inferiore a quello di tutti i principali partner dell area dell euro. Ed ancora, la rete ferroviaria si sviluppa per 27,5 km ogni 100 mila abitanti, l alta velocità costituisce solo il 5,6 per cento delle strade ferrate. Il calo del tasso di motorizzazione appare correlato alla diminuzione del livello di incidentalità. I trasporti via mare vedono un incremento a livello nazionale: l Italia si conferma il primo Paese europeo per trasporto di passeggeri via mare e vede aumentare il traffico di container. Altresì, in generale, l evoluzione complessiva dei servizi di trasporto ha segnato, nel corso dell ultimo decennio, una dinamica piuttosto modesta rallentandosi - in parallelo - con l indebolimento del tasso di sviluppo dell attività economica. In tale cono di luce, l analisi della dotazione infrastrutturale e dell attività del settore dei trasporti appare, in Puglia, parzialmente critica nel confronto con la media nazionale e quella ripartizionale del Mezzogiorno, tuttavia, ampliando l orizzonte temporale è possibile apprezzare gli sforzi sin qui compiuti ed in prospettiva quelli ancora in itinere. La presente nota intende, così, offrire una breve panoramica dei dati funzionali a delineare sinteticamente i principali elementi dello scenario trasportistico ed infrastrutturale pugliese. 1. Rete autostradale Un importante indice dello sviluppo del settore dei trasporti è spiegato dall estensione della rete autostradale, quale ramificazione presente sul territorio e contributo alla circolazione di grandi volumi di traffico veicolare, di persone e di merci. L indicatore in questione esprime la dotazione delle infrastrutture autostradali in relazione alla domanda di circolazione ed è calcolato come chilometri di rete autostradale per 10.000 autovetture. Nel 2013 la rete autostradale italiana si sviluppa per 1,83 km ogni 10 mila autovetture. In Puglia, invece, emerge un gap di circa 0,33 km rispetto alla media ripartizionale del Mezzogiorno, che appare costante lungo il corso dell'ultimo decennio. In generale, le recenti politiche nazionali e regionali a sostegno delle dotazioni infrastrutturali del territorio fanno emergere tendenze in lieve rialzo. 1

Fig. 1 Puglia, Centro-Nord, Mezzogiorno, Italia: rete autostradale. Km per 10.000 autovetture. Anni 2002-2013 Fonte: Elaborazioni su dati Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Aiscat e Automobile Club d'italia (Aci) 2. Merci trasportate su strada Con riferimento alla densità di traffico merci su strada si evince una certa predilezione rispetto alla modalità navale ed a quella ferroviaria. Tuttavia, se da un lato, il trasporto su gomma è veloce, efficiente, flessibile ed economico, dall altro l impatto sull ambiente è certamente non trascurabile. La costruzione di nuove infrastrutture apparirebbe funzionale in una logica di trasporto combinato gomma-ferrovia. Il fenomeno viene misurato in tonnellate per chilometro di strada (Tkm). Nel 2013, il dato italiano vede un traffico di poco superiore ai 127 miliardi di tonnellate-km. Con maggiore dettaglio territoriale si evince un chiaro 'primato' del Centro-Nord rispetto al Mezzogiorno. Tuttavia, nell'ultimo decennio il numero di tonnellate/chilometro di merce trasportate su strada per 10 mila abitanti vede una flessione di tutte le curve in questione. Per il vero, al confronto con altre regioni centro-settentrionali, la Puglia parrebbe quella che tiene meglio nel periodo della crisi evidenziando un andamento meno oscillatorio intorno al proprio valore medio. Fra il 2006 ed il 2012, infatti, la regione flette di 1,6 Tkm per 10.000 abitanti, a fronte delle 12,1 Tkm di riduzione nel Centro-nord e delle 9,5 della media nazionale. 2

Fig. 2 Puglia, Centro-Nord, Mezzogiorno, Italia: trasporto di merci su strada. Milioni di tonnellate-chilometro per 10.000 abitanti. Anni 2006-2012 Fonte: Istat, Rilevazione sul trasporto merci su strada 3. Rete ferroviaria Il recente Libro bianco (2011) redatto dalla Commissione Europea in materia di trasporti evidenzia il ruolo assai strategico del comparto ferroviario e, specificamente, i suoi chiari impatti sul trasporto delle merci. In particolare, la sfida europea è quella di garantire le evoluzioni strutturali che consentano alle infrastrutture ferroviarie di competere efficacemente ed a minor costo nel trasporto non solo di persone ma anche di merci sulle medie e lunghe distanze. Per far ciò è fondamentale comprendere che solo investimenti cospicui potranno permettere alle attuali infrastrutture di adeguarsi alla capacità della rete ferroviaria e alle effettive e sempre nuove esigenze del mercato. Fig. 3 Puglia, Centro-Nord, Mezzogiorno, Italia: rete ferroviaria in esercizio. Chilometri per 100.000 abitanti. Anni 2000-2013 Fonte: Elaborazioni Istat su dati Rfi 3

Con riferimento allo sviluppo e al potenziamento della rete ferroviaria in esercizio, la programmazione appena avviata 2014-2020 concernente i Fondi strutturali Europei nel promuovere notevolmente l accessibilità e la mobilità sostenibile, evidenzia l importanza da attribuire anche ai temi delle aree interne. Cosicché la Puglia, insieme al rafforzamento della rete adriatica e alla rifinitura della rete stradale, si sta muovendo in un ottica di accesso alle stazioni del ferro, di miglioramento della sicurezza a garanzia di un adeguata integrazione paesaggistica e ambientale. In effetti, nella programmazione 2007-2013 si è prevalentemente lavorato sull ammodernamento e sul potenziamento della rete ferroviaria, mentre nel periodo 2014-2020 si intende procedere sull'attrezzaggio tecnologico sia per adeguare i servizi dei quattro gestori delle ferrovie pugliesi alle specifiche di RFI per consentire la piena interoperabilità con i gestori della rete nazionale sia per garantire l adempimento di alcuni requisiti di sicurezza. É necessario estendere i sistemi di trasporto intelligente anche al trasporto passeggeri, mentre si è investito molto su quello merci, riprendendo ad esempio la proposta del biglietto a tariffazione unica per il trasporto regionale. In un contesto di grande attenzione nei confronti dei trasferimenti statali sul sistema del Trasporto Pubblico Regionale Locale vanno razionalizzati gli interventi anche per rendere sinergico il trasporto su ferro con quello su gomma. I dati qui commentati (Rfi) evidenziano un indicatore per la Puglia abbastanza lontano dai livelli nazionali e circoscrizionali. Addirittura il numero di Km per 100 mila abitanti passa da 22,1 nel 2000 a 20,5 nel 2013 a fronte di un dato relativo all'italia, al Mezzogiorno ed al Centro-nord praticamente allineato intorno a 27 km/100 mila ab. 4. Autovetture, autobus e motocicli Se per un verso, il tasso di motorizzazione rappresenta un indicatore positivamente associato allo standard di vita di un Paese, per l altro evidenzia l impatto ambientale e negativo sulla congestione del sistema viario. Il tasso di motorizzazione ottenuto rapportando il numero di autovetture presenti nel Pubblico registro automobilistico (Pra) e la popolazione residente - in Italia è passato da circa 501 autovetture ogni mille abitanti nel 1991 a circa 621 nel 2012. L'indicatore qui in oggetto potrebbe 'premiare' la Puglia se lo si vedesse in una logica di minor impatto ambientale. In effetti, i trend degli ultimi anni sono crescenti per Puglia e Mezzogiorno. Abbastanza costante è, invece, la serie osservata per il Centro-Nord. Gli anni della crisi hanno evidentemente frenato il mercato automobilistico evidenziando la vistosa flessione dell'ultimo periodo. Ad oggi, in Puglia il numero di autovetture per mille abitanti è pari a 550 a fronte di una quota circoscrizionale del Mezzogiorno di 590 ed un valore nazionale di 608. Interessante la lettura in termini relativi: mentre la Puglia ed il Mezzogiorno vedono crescere le proprie rispettive presenze di autovetture di circa 10 punti percentuali (negli ultimi undici anni), il Centro-Nord fa registrare addirittura un segno negativo. 4

Fig. 4 Puglia, Centro-Nord, Mezzogiorno, Italia: autovetture. Unità per 1.000 abitanti. Anni 2002-2013 Fonte: Elaborazioni Istat su dati dell'automobile Club d'italia (Aci) Fig. 5 Puglia, Centro-Nord, Mezzogiorno, Italia: autobus circolanti. Unità per 1.000 abitanti. Anni 2002-2013 Fonte: Elaborazioni Istat su dati dell'automobile Club d'italia (Aci) Un indicatore apparentemente virtuoso per la Puglia è quello legato al numero di autobus circolanti per mille abitanti. Tra il 2002 ed il 2013 il dato regionale vede il passaggio da 1,3 a 1,7 autobus per mille abitanti giustificando una maggiore propensione della popolazione verso la domanda - in generale - di trasporto pubblico locale. Di contro, il dato nazionale e centrosettentrionale è addirittura in flessione negli ultimi anni: questo lo si potrebbe leggere non tanto come una riduzione del parco veicoli, quanto come un incremento del denominatore dell'indicatore (crescita demografica) che - appunto - incidentalmente sta caratterizzando il Centro-Nord in funzione della crescente popolazione straniera. 5

Fig. 6 Puglia, Centro-Nord, Mezzogiorno, Italia: motocicli circolanti. Unità per 1.000 abitanti. Anni 2002-2013 Fonte: Elaborazioni Istat su dati dell'automobile Club d'italia (Aci) Con riferimento al numero di motocicli circolanti per mille abitanti, i trend sono in aumento ed appaiono 'paralleli'. Ad una crescita abbastanza sostenuta nei primi anni dello scorso decennio, seguono anni in cui la crisi fa sentire in misura maggiore i suoi effetti anche sul mercato motociclistico. Tuttavia, tra il 2002 ed il 2013, il numero di motocicli per mille abitanti in Puglia cresce del 61% (passando da 44 a 71), quota inferiore a quanto osservato nel Mezzogiorno ove si osserva un delta di + 65 punti percentuali; più contenuto è l'incremento nelle regioni centro settentrionali (+ 44%). 5. Incidenti stradali È abbastanza noto che fra tutti i sistemi di trasporto, quello su strada è il più pericoloso e comporta il prezzo più alto in termini di vite umane. Proprio in tale ottica, recentemente la Commissione europea ha delineato linee guida basate su sette principali obiettivi strategici: migliorare la sicurezza dei veicoli, realizzare infrastrutture stradali più sicure, incrementare le tecnologie intelligenti, rafforzare l istruzione e la formazione per gli utenti della strada, migliorare i controlli, fissare un obiettivo per la riduzione dei feriti in incidenti stradali, prestare maggiore attenzione alla sicurezza dei motociclisti. Specificamente ai dati, il numero dei morti per incidente stradale, ovvero, le persone decedute sul colpo o entro il trentesimo giorno a partire da quello in cui si è verificato l incidente, in Italia - nel 2013 - è calato quasi del 10 per cento. 6

Tab. 1 Puglia, Mezzogiorno, Centro-Nord. Incidenti stradali e morti. Numeri per mille veicoli circolanti e per milioni di abitanti. Anni 2000-2013 Incidenti (x mille veicoli circolanti) Puglia Centro-Nord Mezzogiorno Italia Morti (x milione di ab.) Incidenti (x mille veicoli circolanti) Morti (x milione di ab.) Incidenti (x mille veicoli circolanti) Morti (x milione di ab.) Incidenti (x mille veicoli circolanti) Morti (x milione di ab.) 2000 4,5 113,1 7,3 144,7 4,1 87,5 6,3 124,0 2001 4,6 114,8 7,3 144,5 4,0 89,2 6,3 124,6 2002 4,7 111,4 7,2 141,2 4,1 89,2 6,2 122,5 2003 4,3 110,4 6,7 131,3 3,7 85,5 5,7 114,9 2004 4,1 113,0 6,5 117,7 3,6 86,3 5,5 106,5 2005 4,3 106,1 6,1 109,1 3,6 84,9 5,3 100,5 2006 4,3 101,4 6,0 104,8 3,4 84,5 5,1 97,6 2007 4,3 90,8 5,7 96,4 3,3 72,9 4,9 88,1 2008 4,3 87,4 5,2 86,1 3,3 70,4 4,6 80,6 2009 4,5 74,4 5,1 75,7 3,3 64,5 4,5 71,8 2010 4,3 72,1 4,9 74,8 3,2 59,4 4,3 69,4 2011 4,2 66,9 4,8 70,5 2,9 54,7 4,2 65,0 2012 3,5 65,9 4,4 67,7 2,6 54,2 3,8 63,0 2013 3,6 55,0 4,2 81,3 2,6 52,5 3,7 56,2 Fonte: Istat, Rilevazione degli incidenti stradali con lesione alle persone; ACI, Consistenza del parco veicolare per risultanza del Pubblico registro automobilistico Anche in termini più territorialmente specifici, l'aspetto dell'incidentalità su strada evidenzia trend certamente incoraggianti. In effetti, fatta eccezione, per il Centro-nord che per il 2013 vede aumentare il numero di morti per incidenti stradali rispetto al periodo precedente (81 per milione di abitanti), la Puglia (55 nel 2013) fa rilevare una quota in linea con la media nazionale e con quella circoscrizionale. Il dato in questione, sebbene ancora elevato, mostra livelli virtuosi allorquando evidenzia un abbattimento del numero di morti su strada tra il 2000 ed il 2013 del 51%, più che nel Mezzogiorno (- 40%) e nel Centro-Nord (-43%). Una certa correlazione la si legge anche attraverso le indicazioni provenienti dal numero degli incidenti stradali; per il 2013 il dato regionale è pari a 3,6 per 1000 veicoli circolanti a fronte di una quota media nazionale pari a 3,7. 6. Traffico merci e passeggeri delle infrastrutture portuali Il dato che vede il 74 per cento delle merci importate ed esportate dall'unione europea transitare per i porti ben giustifica come le infrastrutture portuali rappresentino un elemento chiave per la crescita di un Paese; in effetti, l Italia è quarta in Europa per volume di traffico di container via mare. 7

In tal senso, sempre più cogenti divengono gli investimenti in infrastrutture e attrezzature portuali volti a far fronte alle previsioni di crescita del trasporto di merci nel prossimo decennio. Cosicché i porti marittimi nell immediato futuro non potranno non rappresentare le principali interfacce delle reti di trasporto terrestri, in particolare quella ferroviaria, migliorando i collegamenti intermodali e riducendo il congestionamento stradale ed il consumo energetico. In termini di migliaia di tonnellate di merce per mille abitanti, la serie della Puglia vede una vistosa flessione nel 2009 (circa -30%) a fronte di un trend sempre crescente osservato a livello nazionale durante l intero periodo della crisi. Fig. 7 Puglia, Italia: movimento merci in navigazione di cabotaggio. Unità (1000 tonnellate) per 1.000 abitanti. (Italia asse dx, Puglia asse sx). Anni 2005-2013 Fonte: Istat, Indagine sul trasporto marittimo 7. Trasporto aereo Il trasporto areo evidenzia un calo di passeggeri sui voli interni ed un aumento sui voli internazionali; in assoluto il dato del 2013 assegna all Italia 115,2 milioni di passeggeri trasportati. A livello europeo si sta puntando sulla graduale liberalizzazione del mercato aereo investendo sempre di più su grandi aeroporti che fungono da snodo del traffico intercontinentale e su piccoli aeroporti point-to-point. Con riferimento alle infrastrutture aereoportuali pugliesi (Bari, Brindisi, Taranto-Grottaglie e Foggia) il numero di passeggeri su voli di linea e charter evidenzia - in un decennio - un incremento del 119%. Il dato è impressionante se lo si rapporta al contesto circoscrizionale (+34%) e a quello nazionale (+15%). In effetti, il traffico della Puglia - con circa 4,1 milioni di passeggeri è pari al 17% di quello complessivo del Mezzogiorno e al 7% di quello nazionale. Ancora più significativo è l'incremento osservato in termini di numero di passeggeri su voli internazionali di linea e charter allorquando il dato della Puglia passa dal 266 mila passeggeri rilevati nel 2013 a 1,4 milioni nel 2013 (+435%); di contro, cresce del 71% il dato nazionale e del 131% quello circoscrizionale. 8

Fig. 8a Puglia (asse dx), Mezzogiorno, Centro-Nord (asse sx). Passeggeri su voli interni e internazionali di linea e charter. Valori assoluti. Anni 2003-2013 Fonte: Elaborazioni Istat su dati Eurostat, Transport statistics Fig. 8b Puglia (asse dx), Mezzogiorno, Centro-Nord (asse sx). Passeggeri su voli interni di linea e charter. Valori assoluti. Anni 2003-2013 Fonte: Elaborazioni Istat su dati Eurostat, Transport statistics 9

Fig. 8c Puglia (asse dx), Mezzogiorno, Centro-Nord (asse sx). Passeggeri su voli internazionali di linea e charter. Valori assoluti. Anni 2003-2013 Fonte: Elaborazioni Istat su dati Eurostat, Transport statistics 8. Spunti di riflessione In una logica integrata volta alla riqualificazione degli spazi urbani, sub-urbani e delle aree interne, i temi dei trasporti, delle infrastrutture e della mobilità sostenibile appaiono non solo di stringente attualità ma anche se opportunamente interconnessi inevitabilmente destinati a produrre efficaci ripercussioni per qualunque territorio. La Regione Puglia è oggi impegnata a riprogrammare i servizi del trasporto pubblico locale, puntando sull intermodalità e sull integrazione di sistemi e di vettori; auspicabile diviene, dunque, lo sviluppo di piani integrati d azione specifici e capaci di tenere legati i temi dell energia sostenibile e delle smart cities, della rigenerazione urbana e sub-urbana, delle piattaforme logistiche retroportuali e dei nodi di scambio intermodali (ferroviarie, stradali, portuali). In effetti, l ammodernamento dell attuale e complessivo sistema logistico, soprattutto per quel che concerne il sistema portuale e di trasporto su gomma e su ferro, non può che favorire la crescita dei consumi e la propensione all export delle imprese pugliesi con chiare ricadute di non secondaria importanza sul potenziamento e sull efficientamento del sistema viario nel suo complesso. A cura di Nunzio Mastrorocco (nunzio.mastrorocco@ipres.it) Iary Goffredo (iary.goffredo@ipres.it) 10

Bibliografia e fonti Automobile Club d'italia (Aci). Eurostat, Transport statistics. Istat, Indagine multiscopo sulle famiglie "Aspetti della vita quotidiana". Istat, Indagine sul trasporto marittimo. Istat, Rilevazione degli incidenti stradali con lesione alle persone; ACI, Consistenza del parco veicolare per risultanza del Pubblico registro automobilistico Istat, Rilevazione sul trasporto merci su strada ISTAT, www.istat.it Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Aiscat e Automobile Club d'italia (Aci). Rete Ferroviaria Italiana. 11

Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali APPENDICE Puglia, Mezzogiorno, Centro-Nord. Persone di 15 anni e più che si recano al lavoro per mezzo di trasporto utilizzato. Numeri per 100 occupati della stessa zona che escono di casa per andare a lavoro. Anni 2005-2014 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Var. 2005-2014 Puglia 16,3 15,6 14,9 13,4 16,7 14,5 15,5 18,5 18,7 16,0-0,3 Centro-Nord 9,9 10,0 10,0 9,3 9,9 9,6 10,7 9,6 9,7 9,7-0,2 Mezzogiorno 14,1 13,7 14,4 15,7 14,7 13,6 14,6 16,8 16,0 15,2 1,1 Italia 11,1 11,0 11,2 11,1 11,2 10,7 11,8 11,5 11,5 11,1 0,0 12 A piedi Con un mezzo di trasporto Puglia 83,0 83,9 83,0 86,0 82,4 84,5 83,9 80,6 80,7 83,5 0,5 Centro-Nord 89,4 89,3 89,0 89,9 89,5 89,9 88,8 89,8 89,8 89,6 0,2 Mezzogiorno 85,2 85,3 84,1 83,7 84,6 85,7 84,6 82,5 83,3 83,8-1,4 Italia 88,2 88,2 87,6 88,2 88,2 88,7 87,7 87,8 88,0 88,1-0,1 Con un mezzo di trasporto collettivo Puglia 7,1 8,3 9,1 9,8 8,4 6,7 6,5 7,7 9,6 6,6-0,5 Centro-Nord 11,2 10,5 11,8 11,2 11,9 11,9 11,1 11,9 13,2 12,5 1,3 Mezzogiorno 7,8 8,4 9,7 8,6 8,1 8,0 8,1 7,1 8,3 8,2 0,4 Italia 10,2 9,9 11,2 10,5 10,9 10,8 10,3 10,6 11,9 11,4 1,2 Automobile (come conducente) Puglia 68,3 69,2 65,1 65,2 65,8 71,5 68,7 66,9 63,8 69,3 1,0 Centro-Nord 70,6 69,6 68,4 70,7 69,3 70,8 70,3 69,8 69,5 68,4-2,2 Mezzogiorno 70,1 70,0 67,5 67,1 69,4 70,9 68,7 67,9 67,3 68,0-2,1 Italia 70,5 69,7 68,2 69,7 69,3 70,8 69,9 69,3 68,9 68,3-2,2 Automobile (come passeggero) Puglia 10,7 9,9 10,1 13,7 9,5 8,8 11,1 9,3 9,0 8,9-1,8 Centro-Nord 4,8 5,1 5,3 5,0 4,5 4,4 4,3 4,1 4,4 4,1-0,7 Mezzogiorno 8,6 8,3 8,5 8,8 7,3 7,9 9,4 7,6 8,2 8,2-0,4 Italia 5,9 6,0 6,2 6,0 5,3 5,4 5,6 5,0 5,4 5,2-0,7 Altro mezzo privato Puglia 4,0 3,8 4,7 6,3 4,0 3,8 5,7 4,5 3,7 2,9-1,1 Centro-Nord 11,1 11,4 11,9 11,9 12,3 11,2 11,1 12,2 11,5 13,1 2 Mezzogiorno 5,6 5,7 5,7 6,0 5,4 5,3 6,2 5,0 5,1 5,2-0,4 Italia 9,5 9,8 10,1 10,3 10,4 9,7 9,8 10,3 9,7 11,0 1,5 Fonte: Istat, Indagine multiscopo sulle famiglie "Aspetti della vita quotidiana".