3. MERCATO DEL LAVORO 3.1. Il lavoro a Biella 3.1.a Forze di lavoro Come ogni anno in questo capitolo vengono forniti i principali indicatori aggregati riguardanti il fronte occupazionale desunti dalle rilevazioni Istat sulle forze di lavoro, un indagine campionaria che, con cadenza settimanale, si pone come obiettivo quello del calcolo delle stime ufficiali degli occupati e delle persone in cerca di occupazione. I dati riguardanti Biella, esposti nella tavola 1 e riferiti agli anni 2004 e 2005, risultano, come di consueto, particolarmente degni di attenzione: 82.000 forze di lavoro (occupati e persone in cerca di occupazione sopra i 15 anni di età) al pari delle 82.000 non forze di lavoro (casalinghe, studenti, pensionati ecc. sopra i 15 anni di età). Interessanti risultano anche i dati relativi al tasso di occupazione (15-64 anni) della provincia tessile: 64,4%, più alto del saggio regionale (64%) e più alto anche di quello nazionale (57,5%). In aumento, rispetto al 2004, il tasso di occupazione femminile: 55,3% contro il 54,4% del Piemonte ed il 45,3% dell Italia. I dati sulla disoccupazione mostrano un peggioramento rispetto al 2004 con un tasso che sale dal 5,1% al 5,4%; indicatore in controtendenza rispetto al trend regionale che registra una disoccupazione complessiva in discesa dal 5,3% al 4,7% ed anche rispetto alla media italiana calata dall 8% al 7,7%. 37
Tav.1 FORZE DI LAVORO IN PROVINCIA DI BIELLA: PRINCIPALI RISULTATI ANNI 2004-2005 Indicatori 2004 2005 2004 2005 2004 2005 FORZE DI LAVORO 83 82 1.895 1.918 24.365 24.451 NON FORZE DI LAVORO 81 82 1.812 1.831 24.973 25.411 NOTA BENE: dati in migliaia Biella Piemonte Italia TASSO DI OCCUPAZIONE 15-64 anni 64,2 64,4 63,4 64,0 57,4 57,5 Maschi 73,8 73,4 73,0 73,5 69,7 69,7 Femmine 54,5 55,3 53,7 54,4 45,2 45,3 TASSO DI DISOCCUPAZIONE 5,1 5,4 5,3 4,7 8,0 7,7 Maschi 3,8 4,0 4,3 3,3 6,4 6,2 NOTA BENE: dati in percentuale Femmine 6,8 7,3 6,5 6,4 10,5 10,1 NOTA: 1) le "forze di lavoro" comprendono le persone occupate e quelle disoccupate; 2) gli "occupati" comprendono le persone di 15 anni e più che nella settimana di riferimento: - hanno svolto almeno un'ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura - hanno svolto almeno un'ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente - sono assenti dal lavoro (ad esempio per ferie o malattia) 3) le "persone in cerca di occupazione" comprendono le persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che: - hanno effettuato almeno un'azione attiva di ricerca di lavoro nei trenta giorni che precedono l'intervista e sono disponibili a lavorare entro le due settimane successive all'intervista - inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla data dell'intervista e sono disponibili a lavorare entro le due settimane successive all'intervista, qualora fosse possibile anticipare l'inizio del lavoro. 4) le "non forze di lavoro" comprendono: studenti, casalinghe e i ritirati dal lavoro 5) tasso di occupazione 15-64 anni: rapporto tra gli occupati e la popolazione 15-64 anni 6) tasso di disoccupazione: rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze di lavoro FONTE: ISTAT - Forze di lavoro 2004-2005, nostre elaborazioni Grafico 1 TASSO DI DISOCCUPAZIONE - ANNI 2004-2005 10 8 6 4 2 0 38 8,0 7,7 5,1 5,4 5,3 4,7 Biella Piemonte Italia 2004 2005
3.1.b Biella nel panorama nazionale L'Italia è un paese in cui convivono realtà socio-economiche molto diverse tra loro, è quindi sempre difficile fare dei confronti con dei dati aggregati a livello nazionale. Per comprendere al meglio le forti differenziazioni esistenti sul territorio nazionale, si è pensato di mostrare graficamente le posizioni occupate da tutte le province italiane nel 2005 relativamente ad alcuni indicatori del mercato del lavoro: il tasso di occupazione: è dato dal rapporto tra occupati e popolazione tra 15 e 64 anni, ed è un indicatore non soltanto della domanda di lavoro, ma anche del grado di benessere economico presente in una certa zona, in quanto permette di sapere il numero di persone a carico di ogni lavoratore occupato; il tasso di disoccupazione: indica quanti non trovano lavoro su 100 che lo cercano. Questo indicatore, pur essendo per molte ragioni meno significativo del primo, permette di avere un'idea dello squilibrio esistente tra domanda e offerta di lavoro. Per offrire una visione "dinamica" dei due tassi, si è pensato di confrontare la situazione del 1997 con quella del 2005. In questo modo è possibile individuare quali province hanno ottenuto le performance migliori e quali, invece, sono più in difficoltà. I dati del 1997 sono stati calcolati con una metodologia di ricerca diversa rispetto a quelli del 2005, tuttavia le differenze dovrebbero essere minime e comunque omogenee all interno delle ripartizioni territoriali. Tasso di occupazione Il grafico 2 permette di individuare tutte le province italiane, divise per ripartizione geografica, in base ai valori del tasso di occupazione nel 1997 e nel 2005. In questo modo si può valutare la variazione del tasso avvenuta tra i due periodi di riferimento (è la distanza verticale dalla bisettrice) e la posizione nella graduatoria nazionale nei due anni (è indicata dalla perpendicolare all'asse relativo all'anno che interessa). 39
Grafico 2 - CONFRONTO TRA I TASSI DI OCCUPAZIONE TRA IL 1997 E IL 2005 IN TUTTE LE PROVINCE ITALIANE Tasso di occupazione nel 2005 80 70 60 50 40 Biella Obiettivo di "Lisbona 2010" Nord Centro * Sud 30 30 40 50 60 70 80 Tasso di occupazione nel 1997 Fonte: 1997: Istat, Rtfl; 2005: Istat, Rcfl * compreso l'abruzzo Il grafico evidenzia come tra il 1997 e il 2005 il tasso sia aumentato in quasi tutte le province italiane. Si può notare ancora come nella provincia di Biella questo aumento sia avvenuto in misura inferiore rispetto alle altre province del Nord (più precisamente a Biella è passato dal 62,5% del 1997 al 64,4% del 2005, mentre nelle altre province del Nord vi è stato un incremento medio del 6,7%). La linea orizzontale mostra l'obiettivo da raggiungere entro il 2010 secondo le indicazioni avanzate dal Consiglio Europeo nell incontro di Lisbona del 2000 in cui fu posta in essere una strategia finalizzata a fare dell Ue La più competitiva e dinamica economia della conoscenza entro il 2010". Si nota immediatamente come le province del Nord sono molto vicine al traguardo, mentre quelle del Sud mostrano un fortissimo ritardo. 40
Tasso di disoccupazione Il grafico 3 permette invece di valutare il tasso di disoccupazione in tutte le province italiane. La tendenza appare chiara. Quasi tutte le province hanno avuto un forte calo del tasso di disoccupazione. Tale calo è imputabile a molti fattori, ma sicuramente la maggiore flessibilità "ai margini" del mercato del lavoro (in ingresso e in uscita) prodotta dalle nuove forme contrattuali introdotte con le riforme del 1996 e del 2003, ha contribuito fortemente ad esso. In particolare vi è stato un forte recupero delle province che nel 1997 erano situate agli ultimi posti della classifica. La tavola 2 indica più nel dettaglio i dati relativi alle province del Nord. Si può evidenziare il salto verso l'alto della provincia di Torino, che è passata dall'11,4% del 1997 al 4,8% del 2005. Le uniche province che hanno avuto un aumento consistente sono state quelle di Lecco (che è comunque rimasta su livelli "frizionali", fisiologici) e di Biella, che invece è passata dal 9 posto del 1997 (4,1%) al 40 del 2005 (5,4%). Evidentemente tale dato in controtendenza è dovuto alle difficoltà peculiari dell'industria manifatturiera biellese, che, almeno per il momento, è solo parzialmente controbilanciata dalla crescita dell'occupazione in altri settori. 41
Grafico 3 - CONFRONTO TRA I TASSI DI DISOCCUPAZIONE TRA IL 1997 E IL 2005 PER TUTTE LE PROVINCE ITALIANE 35,0 Tasso di disoccupazione nel 2005 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 Biella Riduzione del tasso di disoccupazione tra il 1997 e il 2005 Nord Centro * Sud 0,0 0 5 10 15 20 25 30 35 Tasso di disoccupazione nel 1997 Fonte: 1997: Istat, Rtfl; 2005: Istat, Rcfl *compreso l'abruzzo 42
Tavola 2 - GRADUATORIA DEI TASSI DI DISOCCUPAZIONE NELLE PROVINCE DEL NORD ITALIA ANNI 1997 E 2005 Graduatoria nel 1997 Graduatoria nel 2005 1 Lecco 2,3 1 Bologna 2,7 2 Bolzano 2,9 2 Bolzano 2,8 3 Vicenza 3,5 3 Cuneo 3,2 4 Belluno 3,5 4 Bergamo 3,2 5 Bergamo 3,7 5 Lecco 3,2 6 Mantova 3,9 6 Reggio Emilia 3,2 7 Modena 3,9 7 Aosta 3,2 8 Treviso 4 8 Udine 3,3 9 Biella 4,1 9 Pordenone 3,4 10 Cremona 4,3 10 Lodi 3,5 11 Cuneo 4,5 11 Vicenza 3,5 12 Brescia 4,5 12 Trento 3,6 13 Verona 4,7 13 Modena 3,7 14 Como 4,8 14 Belluno 3,8 15 Novara 4,9 15 Mantova 3,9 16 Parma 5 16 Sondrio 4,0 17 Padova 5,1 17 Piacenza 4,0 18 Reggio Emilia 5,1 18 Parma 4,1 19 Pavia 5,2 19 Treviso 4,1 20 Pordenone 5,2 20 Como 4,1 21 Bologna 5,2 21 Ravenna 4,2 22 Asti 5,3 22 Milano 4,2 23 Trento 5,3 23 Brescia 4,2 24 Verbania 5,4 24 Forlì 4,3 25 Aosta 5,4 25 Pavia 4,3 26 Sondrio 6,1 26 Verona 4,4 27 Udine 6,2 27 Padova 4,4 28 Piacenza 6,3 28 Cremona 4,4 29 Forlì 6,4 29 Venezia 4,5 30 Alessandria 6,5 30 Novara 4,6 31 Vercelli 7 31 Vercelli 4,7 32 Lodi 7 32 Rimini 4,7 33 Varese 7,2 33 Torino 4,8 34 Gorizia 7,4 34 Gorizia 4,9 35 Venezia 7,5 35 Verbania 4,9 36 Milano 7,6 36 Asti 5,1 37 Ravenna 8,1 37 Varese 5,1 38 Ferrara 9,3 38 Alessandria 5,2 39 Imperia 9,4 39 Savona 5,3 40 Rimini 9,9 40 Biella 5,4 41 Savona 10,1 41 Genova 5,5 42 Trieste 10,6 42 La Spezia 5,8 43 La Spezia 11,3 43 Ferrara 5,8 44 Torino 11,4 44 Rovigo 6,2 45 Rovigo 11,5 45 Trieste 6,5 46 Genova 12,1 46 Imperia 7,4 ITALIA 12,3 ITALIA 7,7 Fonte: 1997: Istat, Rtfl; 2005: Istat, Rcfl 43
3.2. Cassa integrazione guadagni 3.2.a Cassa integrazione ordinaria Le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate nel 2005 per tutti i settori produttivi risultano 1.864.700, pari a +7,7% rispetto all'anno precedente. Il dato può essere spiegato considerando che nel corso dell'anno si è via via esaurito il ricorso alla cassa integrazione straordinaria e le aziende hanno dovuto ricorrere allo strumento ordinario. Analizzando i singoli mesi, si rileva che l'incremento si colloca nel primo semestre dell anno; mentre nella seconda metà dell'anno si registra un leggero decremento. Anche nel 2005 le punte massime di ricorso si sono registrate nei mesi di gennaio e di dicembre. Riguardo al settore tessile, le ore autorizzate sono state complessivamente 1.272.849 e registrano un aumento del 5,2% rispetto all'anno precedente. Nello specifico, l'aumento di ore di cassa integrazione ordinaria ha riguardato quasi tutti i comparti del settore tessile. La diminuzione si è registrata nelle filature pettinate, nelle tintorie e finissaggi, nei maglifici, in quanto molte aziende di questi comparti hanno dovuto cessare l'attività. Anche con riferimento all'intero sistema laniero, rileviamo un aumento del 4,6% rispetto al 2004, in linea con l'aumento riferito a tutti i settori produttivi. Preoccupante anche l'incremento delle ore di integrazione nel settore meccanico. Nel 2005, infatti, sono state autorizzate 480.320 pari a +28,6% rispetto al 2004. 3.2.b Cassa integrazione straordinaria Il ricorso alla cassa integrazione straordinaria è proseguito anche nel 2005, sia a completamento dei programmi iniziati nel 2004, sia per gestire nuove situazioni di esubero di personale. Il dato complessivo, riferito a tutti i settori, rispecchia, sostanzialmente, l'andamento dell'anno precedente attestandosi a 1.646.131 ore. A livello settoriale si registra una diminuzione nel tessile, per i motivi anzidetti (1.018.343 ore, pari a 17,8%) e un consistente aumento nel meccanico (543.991 ore, pari a +50,2%). 44
Tav.3 INTERVENTI DELLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI PER TUTTE LE INDUSTRIE BIELLESI ANNI 2001-2005 (ore integrate per operai e impiegati - gestione ordinaria - esclusa edilizia) MESI 2001 2002 2003 2004 2005 Gennaio 63.426 107.712 157.145 243.876 185.211 Febbraio 66.680 73.056 123.570 195.382 147.818 Marzo 27.289 75.232 114.623 161.616 181.829 Aprile 16.329 72.164 109.122 127.457 175.435 Maggio 18.624 65.465 82.993 58.948 170.979 Giugno 54.893 95.687 89.450 105.982 183.287 Luglio 72.312 178.217 310.975 95.893 180.893 Agosto 29.258 49.904 105.433 39.670 61.281 Settembre 42.957 176.260 249.352 104.078 122.516 Ottobre 90.459 195.458 292.640 191.960 115.270 Novembre 182.972 157.937 304.091 176.347 152.881 Dicembre 112.891 158.227 283.633 230.519 187.300 TOTALE 778.090 1.405.319 2.223.027 1.731.728 1.864.700 FONTE: Inps - Nostre elaborazioni 45
Grafico 4 INTERVENTI DELLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI PER TUTTE LE INDUSTRIE BIELLESI ANNI 2001-2005 migliaia di ore 900 750 600 450 300 150 0 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 2001 2002 2003 2004 2005 Tav.4 INTERVENTI DELLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI PER L INDUSTRIA TESSILE BIELLESE ANNI 2001-2005 (ore integrate per operai e impiegati - gestione ordinaria) 2001 2002 2003 2004 2005 Gennaio 61.196 91.162 143.062 191.216 153.843 Febbraio 64.580 60.603 86.716 138.700 133.192 Marzo 23.511 56.268 66.174 66.996 140.867 Aprile 11.877 64.946 49.906 27.975 102.413 Maggio 12.769 48.671 38.008 27.205 80.139 Giugno 17.345 55.914 64.457 27.000 129.121 Luglio 22.578 86.540 288.037 62.867 141.839 Agosto 7.556 49.714 103.457 38.487 53.707 Settembre 23.109 119.935 239.317 94.370 70.528 Ottobre 49.184 155.033 267.277 160.728 72.252 Novembre 69.604 139.159 255.615 165.420 99.999 Dicembre 58.297 153.239 225.101 209.109 94.949 TOTALE 421.606 1.081.184 1.827.127 1.210.073 1.272.849 FONTE: Inps - Nostre elaborazioni 46
Tav.5 INTERVENTI DELLA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI PER L INDUSTRIA MECCANICA BIELLESE ANNI 2001-2005 (ore integrate per operai e impiegati - gestione ordinaria) 2001 2002 2003 2004 2005 Gennaio 680 11.597 10.710 49.983 26.661 Febbraio 1.080 7.792 35.095 46.664 10.485 Marzo 2.000 13.822 43.985 56.849 22.929 Aprile 568 6.308 43.645 63.417 58.073 Maggio 3.648 11.397 21.715 30.780 76.890 Giugno 34.708 37.595 15.253 43.099 42.431 Luglio 48.646 86.016 19.680 31.319 34.273 Agosto 21.086 0 300 343 7.185 Settembre 15.552 54.638 3.899 7.176 47.829 Ottobre 35.392 31.872 18.162 27.739 41.217 Novembre 106.174 10.098 38.193 7.137 51.000 Dicembre 50.400 491 47.530 9.074 61.347 TOTALE 319.934 271.626 298.167 373.580 480.320 FONTE: Inps - Nostre elaborazioni 47
Tav.6 RIDUZIONI DI ORARIO NEI VARI SETTORI INDUSTRIALI PROVINCIA DI BIELLA, ANNI 2003-2005 (gestione ordinaria) SETTORI Aziende che hanno ridotto l'orario Totale ore integrate 2003 2004 2005 2003 2004 2005 Tessile 234 207 178 1.827.127 1.210.073 1.272.849 Abbigliamento - 1 1-1.829 6.644 Meccanica e affini 29 35 33 298.167 373.580 480.320 Altre 28 23 35 97.733 146.246 104.887 TOTALE 291 266 247 2.223.027 1.731.728 1.864.700 FONTE: Inps - Nostre elaborazioni Tav.7 RIDUZIONI DI ORARIO NELL INDUSTRIA TESSILE PROVINCIA DI BIELLA, ANNI 2003-2005 (gestione ordinaria) SETTORI Aziende che hanno ridotto l'orario Totale ore integrate 2003 2004 2005 2003 2004 2005 LANA 194 171 139 1.788.645 1.107.830 1.158.680 Lanifici 34 25 22 311.620 217.329 355.956 Filature pett. (a) 79 77 53 1.079.423 610.362 505.085 Filature card. (b) 34 29 26 145.897 101.279 103.453 Pettinat. e ripett. 10 6 8 20.620 10.166 49.111 Tintorie e finiss. 37 34 30 231.085 168.694 145.075 MAGLIERIA E AFFINI 4 7 6 3.789 31.876 15.153 COTONE E TESSILI VARI 36 29 33 34.693 70.367 99.016 TOTALE TESSILE 234 207 178 1.827.127 1.210.073 1.272.849 (a) comprese ritorciture e varie laniere; (b) comprese sfilacciature FONTE: Inps - Nostre elaborazioni 48
3.3. Mobilità L iscrizione dei lavoratori nelle liste della mobilità è determinata dal licenziamento da parte dell azienda che ha avviato questa procedura. Nel 2005 i dati evidenziano un aumento del ricorso a tale procedura rispetto all anno precedente del 13%: 1.810 lavoratori iscritti alle liste di mobilità. Grafico 5 LAVORATORI ISCRITTI ALLA MOBILITA - ANNI 2002-2005 2.000 1.800 1.600 1.400 1.200 1.000 800 600 400 200 0 1.810 1.605 966 715 2002 2003 2004 2005 FONTE: Centro per l'impiego della Provincia di Biella - Nostre elaborazioni 49
3.4. Lavoro interinale Il lavoro interinale è stato introdotto nella Legislazione Italiana dalla Legge n.196/97 ed è una modalità di assunzione che si basa sull intermediazione di manodopera da parte di società private appositamente autorizzate. Il contratto stabilisce una relazione tra l impresa fornitrice e quella utilizzatrice: il lavoratore è assunto dalla prima ma lavora presso la seconda. Il lavoro interinale riguarda tutti i settori produttivi, compresa la Pubblica Amministrazione. Le statistiche inerenti questa modalità di assunzione evidenziano un costante andamento in crescita, raggiungendo nel 2005, quota 3.628 unità assunte con tale modalità con un incremento del 21% rispetto al 2004 e dell 86% rispetto al 2000. Si precisa che si tratta di numero di assunzioni di cui non si conosce la durata media del rapporto di lavoro. Grafico 6 LAVORATORI INTERINALI - ANNI 2000-2005 4.000 3.500 3.000 2.500 2.000 2.397 2.560 2.894 2.996 3.628 1.500 1.943 1.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 FONTE: Centro per l'impiego della Provincia di Biella - Nostre elaborazioni 50