La mia scuola per la pace



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Transcript:

La mia scuola per la pace Programma nazionale di educazione alla pace e ai diritti umani Anno scolastico 2005-2006 promosso dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani e dalla Tavola della pace nell'ambito del Decennio delle Nazioni Unite per una Cultura di Pace e Nonviolenza per le Bambine e i Bambini del Mondo (2001-2010) e del Decennio delle Nazioni Unite per l educazione ai Diritti Umani (1995-2004) Un progetto per sostituire la cultura della guerra con la cultura della pace, la cultura della competizione selvaggia con quella della cooperazione, l'esclusione con l'accoglienza, l'individualismo con la solidarietà, la separazione con la condivisione, l'arricchimento con la ridistribuzione, la sicurezza nazionale armata con la sicurezza comune. Per adesioni e informazioni: Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani via della Viola 1 (06122) Perugia tel. 075/5729926 - fax 075/5721234 email: info@entilocalipace.it; info@scuoledipace.it; scuole@perlapace.it www.entilocalipace.it www.scuoledipace.it 1

La mia scuola per la pace L Onu ha proclamato il periodo 2001-2010 "Decennio Internazionale per una Cultura di Pace e Nonviolenza per le Bambine e i Bambini del Mondo". In precedenza, l Onu aveva proclamato il periodo 1995-2004 Decennio per l educazione ai Diritti Umani. Per rafforzare queste decisioni, il 13 settembre 1999, l Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una Dichiarazione e un Programma d azione per una cultura di Pace. L obiettivo è mobilitare l opinione pubblica a livello nazionale e internazionale per costruire e promuovere una cultura di pace, facendo leva sull impegno individuale e sul coinvolgimento delle istituzioni e delle organizzazioni a tutti i livelli, da quello internazionale a quello locale. In ogni paese, città o quartiere la cultura della pace può essere affermata in molti modi diversi, lavorando per sradicare le profonde cause culturali della violenza e della guerra, come la povertà, l esclusione, l ignoranza e lo sfruttamento. Il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e la Tavola della Pace, aderendo all'appello delle Nazioni Unite, sono da tempo impegnati a sollecitare un'ampia discussione pubblica sul significato della cultura della pace, sui suoi fondamenti e sul ruolo dei soggetti e delle agenzie educative che hanno la responsabilità di promuoverla a tutti i livelli: dalla scuola alla famiglia, dalla politica ai mezzi di comunicazione agli intellettuali. Al fine di rafforzare il contributo degli Enti Locali e delle Regioni alla promozione della cultura della pace nell'ambito della scuola il Coordinamento Nazionale degli Enti locali per la Pace e i Diritti Umani ha sottoscritto con il Ministero della Pubblica Istruzione (21 marzo 2000) un apposito Protocollo d'intesa che riconosce l educazione alla pace (con tutti i suoi elementi di educazione interculturale, ai diritti umani, allo sviluppo, alla legalità, alla solidarietà, alla nonviolenza) quale parte integrante degli obiettivi formativi della nostra scuola. Nel 2001 il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e la Tavola della Pace hanno dato avvio ad un progetto denominato La mia scuola per la pace che ha raccolto l adesione di centinaia di scuole, Comuni, Province, Regioni e associazioni che, nell anno scolastico 2001-2002, hanno ideato e realizzato un progetto di educazione alla pace e ai diritti umani. Nell ambito del progetto La mia scuola per la pace, il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani e la Tavola della Pace, il 5,6 aprile 2002, hanno realizzato ad Assisi un Meeting nazionale Scuole di pace per un mondo migliore che ha visto la partecipazione di oltre 1200 insegnanti e studenti delle scuole elementari, medie e superiori, Enti Locali e associazioni, provenienti da ogni parte d Italia, impegnati a progettare l educazione alla pace nell era della globalizzazione. 2

Il Meeting è stato realizzato in collaborazione con la Regione dell Umbria, Provincia di Perugia, M.I.U.R. Direzione Generale per l istruzione scolastica dell Umbria, Francescani del Sacro Convento di Assisi, IRRE Piemonte, Centro di Educazione alla Mondialità, Peace Waves. Il 2 Meeting nazionale delle scuole di pace, intitolato La scelta della pace, si è svolto il 29 e 30 aprile 2005 a Rovereto (TN). Il Meeting è stato promosso da: Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani, Tavola della pace, Provincia Autonoma di Trento (Assessorato all'istruzione, Assessorato alla Solidarietà internazionale, Consiglio), Consiglio della Regione Trentino Alto Adige/Sudtirol, Forum Trentino per la Pace, Comune di Rovereto, Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto in collaborazione con il Centro Diritti Umani dell Università di Padova e la Cattedra Unesco Diritti Umani, Democrazia e Pace (Padova). Una particolare attenzione è stata dedicata al tema dell informazione e della comunicazione per la pace e al contributo della scuola nella lotta alla povertà per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio. In occasione del Meeting è stato presentato anche il nuovo sito web www.scuoledipace.it. Il Meeting ha consentito di: 1. mettere a confronto le diverse esperienze e progetti realizzati; 2. contribuire alla definizione di alcune linee guida per la preparazione dei Piani di Offerta Formativa; 3. avviare la costruzione di una rete di scuole ed Enti Locali impegnati nella promozione dell educazione alla pace. 3

Il programma di attività Il Programma "La mia scuola per la pace" si propone di andare oltre le iniziative occasionali che spesso vengono realizzate nella scuola e per la scuola in modo frammentato tracciando un percorso didattico che favorisca lo sviluppo di una azione educativa estesa e continua fino a promuovere l'inserimento permanente dell'educazione alla pace nei programmi scolastici di tutte le scuole di ogni ordine e grado. Il Programma "La mia scuola per la pace" si propone di: 1. suscitare una vasta mobilitazione educativa in tutto il paese diretta principalmente a diffondere tra i giovani la cultura della pace e dei diritti umani e un maggiore impegno a loro sostegno; 2. promuovere un ampio dibattito sul ruolo della scuola nella costruzione della pace e nella promozione dei diritti umani, in sintonia con i programmi dell Onu, dell Unesco e dell Alto Commissariato per i Diritti Umani; 3. promuovere l'inserimento permanente dell'educazione alla pace e ai diritti umani nei programmi scolastici di tutte le scuole di ogni ordine e grado; 4. raccogliere e valorizzare le esperienze più significative di educazione alla pace nelle scuole; 5. coinvolgere tutti i Comuni e le Province allo scopo di stimolare l adesione delle scuole al Programma La mia scuola per la pace ; 6. promuovere la collaborazione tra studenti, insegnanti, Enti Locali e associazioni per la diffusione della cultura della pace; 7. contribuire alla definizione dei nuovi curricoli scolastici nazionali (in modo che diano giusto rilievo all educazione alla pace) 8. contribuire alla definizione di alcune linee guida per la preparazione dei Piani di Offerta Formativa; 9. estendere sul territorio nazionale la rete delle strutture associative e istituzionali permanenti (presso i Comuni, le Province e le Regioni) per l'educazione e la promozione della pace e dei diritti umani. 4

La pace a scuola Appunti per la riflessione L'educazione alla pace e ai diritti umani è l'educazione civica del futuro. Essa crea le basi per la formazione di cittadini responsabili, consapevoli dei diritti e dei doveri di ciascuno e impegnati per la loro tutela in Italia e nel resto del mondo. Le istituzioni scolastiche, gli Enti Locali, le Regioni, il mondo dell'informazione e, più in generale, tutte le agenzie educative devono contribuire a sviluppare la cultura della pace e dei diritti umani. L'educazione alla pace non è una nuova materia da aggiungere agli altri insegnamenti. L educazione alla pace è educazione: ai diritti umani, alla democrazia, all intercultura e alla convivenza, alla solidarietà, allo sviluppo, alla nonviolenza, ai conflitti, alla mondialità alla legalità. L educazione alla pace non si limita all'insegnamento dei valori e dei principi ma è orientata all'azione. L educazione alla pace non è responsabilità esclusiva di un soggetto predeterminato ma risultato dell azione congiunta, coordinata, continuativa di tanti soggetti diversi per collocazione, finalità istituzionali, posizione e ruolo sociale: autorità scolastiche nazionali e territoriali, Enti Locali, Regioni, studenti, insegnanti e organizzazioni della società civile. La ricerca della collaborazione paritaria tra tutti questi soggetti diventa condizione necessaria per un azione educativa efficace. Studenti, insegnanti, autorità scolastiche, associazioni ed enti locali possono unire competenze, esigenze, risorse valorizzando il protagonismo di ciascuno e costruendo una fitta rete di attività che deve divenire sempre più quotidiana e ordinaria. Per promuovere correttamente l educazione alla pace a scuola è necessario rispondere ad alcune domande: Quale posto ha la pace a scuola? La scuola è un luogo di pace? La scuola è un luogo dove s insegna e s impara la pace? Cosa può fare una scuola per la pace? La risposta a queste domande ci coinvolge tutti: scuola, istituzioni locali, associazionismo, famiglie. Qual è il ruolo di ciascuno? In che modo è possibile sviluppare una collaborazione fattiva? La scuola dell autonomia attribuisce nuove responsabilità alle Regioni e agli Enti Locali. In quale modo queste istituzioni possono contribuire alla costruzione di una scuola di pace? 5

Tre proposte di lavoro per l educazione alla cittadinanza e alla solidarietà, alla cultura della pace e dei diritti umani. 1. Nuovi cittadini del millennio (un progetto per fare pace attraverso la partecipazione) Noi siamo la prima generazione che può sradicare la povertà e ci rifiutiamo di perdere questa opportunità. Il progetto propone a tutti gli studenti di sottoscrivere questa dichiarazione invitando i governi a realizzare gli Obiettivi di sviluppo del millennio definiti, alle Nazioni Unite, dai Capi di Stato di tutto il mondo. Aderendo a questa iniziativa gli studenti avranno modo di: 1. partecipare attivamente ad una campagna mondiale promossa dall Onu (no excuse 2015) e sviluppare la cognizione di cittadinanza mondiale ; 2. conoscere la Dichiarazione del Millennio ; 3. studiare, conoscere e affrontare il principale problema dell umanità: la povertà, le sue cause e le sue soluzioni; 4. mettersi a confronto con i grandi problemi del nostro tempo, superare ogni atteggiamento di indifferenza, rassegnazione e di impotenza, conoscere le strade da seguire per dare loro soluzione. 2. L Onu siamo noi. Noi non siamo solo cittadini italiani ma anche cittadini europei e cittadini del mondo: parte della famiglia umana che oggi si ritrova, per i crescenti processi di globalizzazione, a condividere lo stesso destino. L Onu è la principale istituzione dove, attraverso i governi, s incontrano i popoli di tutto il mondo. E la casa comune del genere umano. L'Onu, come la terra, è l'unica che abbiamo. Sapere che è debole e inquinata non ci consente di buttarla via. Anzi ci deve spingere a lavorare intensamente affinché possa aiutarci a costruire un mondo più giusto, pacifico e democratico per tutti. Nel 2005 si è celebrato il 60 anniversario della fondazione dell Organizzazione delle Nazioni Unite. Nello stesso anno si è celebrato anche il 10 anniversario dell Assemblea dell Onu dei Popoli: una iniziativa nata per promuovere il rafforzamento e la democratizzazione dell Onu attraverso lo sviluppo della cooperazione e della solidarietà tra tutti i popoli della terra. Il progetto propone di approfondire la conoscenza dell Onu, della sua storia, dei suoi successi, dei suoi problemi e del suo futuro. Riscoprendo l importanza che oggi riveste nello sforzo per migliorare le condizioni di vita nel mondo. 6

3. Ho un altro compagno di scuola (un progetto per fare pace attraverso la solidarietà e la promozione dei diritti umani) Il progetto prevede la realizzazione di iniziative concrete di solidarietà come l adozione a distanza di un bambino o una bambina palestinese; Adozione a distanza di un bambino o una bambina palestinese. Il progetto prevede la possibilità di adottare a distanza un bambino o una bambina palestinese versando 62 euro al mese per almeno un anno (totale 744 euro). Prima di inviare il denaro è possibile conoscere il nome del bambino e la sua condizione familiare, ricevere la sua foto e una scheda personale e quindi avviare un rapporto diretto. Il progetto si configura come un intervento diretto per la protezione dei bambini e delle bambine palestinesi. E difficile immaginare cosa significa nascere in un campo profughi, vivere in condizioni drammatiche, vedere i propri genitori piegarsi sotto il peso della violenza e delle umiliazioni, avere il proprio padre ferito o in carcere, vedere i propri amici morire per un colpo di pistola, svegliarsi la notte pieni di paura per i bombardamenti, non avere abbastanza soldi per andare a scuola perché la guerra impedisce a tutti di lavorare. Eppure per i bambini e le bambine di Palestina tutto questo è normalità. L adozione a distanza fa bene alla vita. Significa garantire ad un bambino o ad una bambina un pò d istruzione, d alimentazione e di cure mediche. L adozione a distanza fa bene alla pace. Aiutare i bambini e le bambine palestinesi vuol dire fare un investimento sul futuro. Perché non cresca l odio e la disperazione ma la solidarietà e la convivenza. L iniziativa può essere assunta da una classe, da più classi o dall intera scuola. 7

"La mia scuola per la pace" Programma per l educazione alla pace e ai diritti umani (anno scolastico 2005-2006) Ogni scuola è invitata a: 1. Aderire al programma La mia scuola per la pace. 2. Inserire nel proprio POF un progetto di educazione alla pace e ai diritti umani e inviare il progetto al Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace. 3. Nominare uno o più insegnanti referenti del progetto. 4. Realizzare il progetto di educazione alla pace e ai diritti umani. 5. Promuovere una riflessione tra gli studenti e gli insegnanti a partire dalle seguenti domande: Quale posto ha la pace nella tua scuola? La tua scuola è un luogo di pace? La tua scuola è un luogo dove s insegna e s impara la pace? Cosa può fare la tua scuola per la pace? 6. Partecipare al 3 Meeting nazionale dei giovani e delle scuole che hanno avviato progetti di educazione alla pace Aprile/Maggio 2006. 8