L Italia di nuovo protagonista nella cooperazione internazionale per lo sviluppo.



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Transcript:

L Italia di nuovo protagonista nella cooperazione internazionale per lo sviluppo. Alleanza delle Cooperative Italiane Audizione informale nell'ambito dell'esame dei disegni di legge n. 1326, 211, 558 e 1309 recanti la riforma della cooperazione allo sviluppo Commissione Affari esteri Senato della Repubblica marzo 2014 Il Contributo di Associazione Generale Cooperative Italiane (AGCI) Confederazione Cooperative Italiane (Confcooperative) Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue (Legacoop)

Sommario 1. L Alleanza delle Cooperative Italiane e la cooperazione internazionale per lo sviluppo. 2. Una visione comune: le cooperative per un Italia di nuovo protagonista nella cooperazione internazionale per lo sviluppo. 3. Proposte di emendamenti al testo base, Ddl 1326 Appendice A. Presentazione dell Alleanza delle Cooperative Italiane. B. Presentazione di AGCI e dell attività internazionale C. Presentazione di Confcooperative e di alcuni progetti di cooperazione internazionale per lo sviluppo. D. Presentazione del Credito Cooperativo e di alcuni progetti di cooperazione internazionale per lo sviluppo. E. Presentazione di Legacoop e di alcuni progetti di cooperazione internazionale per lo sviluppo. 2

1. L Alleanza delle Cooperative Italiane e la cooperazione internazionale per lo sviluppo. Le Organizzazioni che costituiscono l Alleanza delle Cooperative Italiane - AGCI, Confcooperative e Legacoop - nell impostare il proprio impegno a favore di un modello di sviluppo economico inclusivo, partecipato e democratico, hanno da sempre avuto attenzione per il panorama internazionale, aderendo convintamente sin dalle rispettive fondazioni, all International Cooperative Alliance - ICA-, istituzione globale del movimento cooperativo. Un impegno riconosciuto dal Segretario Generale dell ONU, Ban Ki Moon, che nel 2012, alla cerimonia di apertura dell Anno Internazionale delle Cooperative, ne ha rilevato le caratteristiche peculiari, dichiarando che le cooperative ricordano alla Comunità Internazionale che è possibile perseguire sia efficienza economica che responsabilità sociale. Le imprese cooperative, radicate nel territorio, centrate sulla persona più che sul profitto, volte al soddisfacimento dei bisogni dei soci e degli utenti, favoriscono in tutto il mondo uno sviluppo umano sostenibile, la coesione socio-economica e la crescita inclusiva. Le imprese cooperative contribuiscono in modo decisivo al raggiungimento dell occupazione dignitosa e della sicurezza alimentare anche in territori particolarmente poveri e afflitti da malattie endemiche; inoltre, essendo fondate sulla partecipazione attiva dei soci, sono uno strumento essenziale per l empowerment delle persone, soprattutto delle donne e dei giovani. Le organizzazioni cooperative da sempre prestano particolare attenzione alla formazione dei propri soci e, in molte comunità rappresentano una risorsa essenziale per l istruzione di adulti e per il sostentamento delle scuole delle comunità. In molti territori dei PVS, specialmente in Africa, il modello cooperativo è stato uno strumento per la riconciliazione post-conflitto. Le cooperative italiane, autonomamente o attraverso le loro Organizzazioni di rappresentanza, sono attivamente impegnate nella cooperazione internazionale per lo sviluppo e caratterizzano il loro contributo ai progetti abbinando il loro specifico expertise tecnico e settoriale all experience delle ONG e di altre Istituzioni pubbliche e private in questo settore. Recentemente, per dare a conoscere le iniziative che le cooperative associate hanno sempre realizzato nel campo della cooperazione internazionale per lo sviluppo a fianco delle numerose ONG italiane ed europee, le organizzazioni dell Alleanza hanno redatto, con il concorso di altre dieci Organizzazioni cooperative europee, un Compendio che raccoglie una prima mappatura dei progetti in questo settore e presenta il contributo delle cooperative alla lotta contro la povertà per uno sviluppo economico e sociale sostenibile. Il dato emerso evidenzia che dal 2008 a oggi, durante e nonostante la crisi, un numero rappresentativo delle cooperative dell Alleanza ha realizzato oltre 130 progetti di cooperazione internazionale per lo sviluppo, con alcune buone pratiche nei settori della sicurezza alimentare (filiere agricoltura e pesca - Mediterraneo, Africa e America Latina), del credito cooperativo (America Latina, Africa Occidentale), dei servizi di salute e welfare (Est Europa e Balcani), dell emergenza umanitaria (Haiti e Sri Lanka), del turismo responsabile e del commercio equo e solidale: la dimensione finanziaria di questi progetti rappresenta un segnale importante alla lotta contro la povertà, cui, nel periodo di riferimento, si è contribuito con oltre 59 milioni di Euro. 3

La caratterizzazione dei progetti di cooperazione internazionale per lo sviluppo portati avanti dalle associate all Alleanza delle Cooperative Italiane consiste essenzialmente ne: I valori e i principi cooperativi 1 : solidarietà, democrazia, eguaglianza, equità. Ciò che motiva le cooperative anche in questo scenario è la ricerca di nuovi spazi di business solidale, ossia la strutturazione di relazioni volte alla diffusione della cultura e del modello di sviluppo centrato sull impresa cooperativa, contribuendo al rafforzamento del settore privato (specialmente dei movimenti cooperativi dei Paesi partner) e allo sviluppo locale nei PVS; La resilienza e la capacità di costruire partenariati per lo sviluppo del territorio. I progetti sono per la maggior parte auto-finanziati o finanziati a valere sulla rete di relazioni che le cooperative instaurano nel territorio in cui si radicano, svolgendo un importante ruolo economico e sociale sulla base del principio di sussidiarietà; L articolazione della rappresentanza in una rete mondiale. L International Cooperative Alliance -ICA-, nostra istituzione a livello globale, fondata nel 1895, rappresenta 267 organizzazioni di 96 Paesi del mondo, che rappresentano oltre 1 miliardo di soci e sono fonte di lavoro ed inclusione sociale per 100 milioni di persone; L efficacia dell intervento. Le cooperative promuovono e gestiscono azioni che realizzano la sintesi tra principi solidaristici e know-how tecnico con obiettivi finali di creazione d impiego, sviluppo economico locale da attività d impresa ed empowerment delle persone coinvolte. Le attività sono declinate in chiave di assistenza tecnica, formazione, capacity e institutional building con organizzazioni estere pubbliche e private interessate al modello cooperativo italiano, cui sempre più spesso viene chiesto di mettere a disposizione un esperienza multisettoriale consolidata per favorire possibili scambi di esperienze e applicazioni su processi di sviluppo locale; L inclusione finanziaria, leva strategica della cooperazione per lo sviluppo sostenibile. Il tema della gestione diretta dei flussi di risparmio e credito da parte delle comunità locali è una leva che può rivelarsi assai potente per dare reali prospettive di crescita e progresso sostenibile ai paesi in via di sviluppo (PVS), ricchissimi di risorse naturali che spesso però finiscono nelle mani dei Paesi del Nord, delle società multinazionali, delle grandi banche d affari. Il movimento cooperativo ritiene che sia fondamentale riuscire ad invertire i flussi della ricchezza, mantenendo sul territorio la ricchezza (ed il risparmio) che quello stesso territorio è in grado di produrre. Lo strumento è rappresentato dalle casse di credito comunitarie, le casse cooperative, la finanza popolare: banche locali a favore della promozione e del sostegno dell imprenditorialità in una logica di auto-aiuto e di sviluppo auto-centrato. Un modello di successo consolidato in Europa, che può essere proposto ad ogni latitudine. 1 Dichiarazione sull identità cooperativa, International Cooperative Alliance www.ica.coop 4

2. Una visione comune: le cooperative per un Italia di nuovo protagonista nella cooperazione internazionale per lo sviluppo. Da anni si avverte in Italia la necessità di una riforma legislativa riguardante la legge 49/1987: il testo originale della legge, moderno ed estremamente completo per il periodo storico in cui venne promulgato, è stato progressivamente modificato nel tempo in modo da renderlo conforme a nuove normative, necessità organizzative della DGCS-MAE e per far fronte a situazioni contingenti e di emergenza con i quali l umanità si è dovuta misurare negli anni. Il risultato è che oggi, per la normativa di riferimento, a causa dei cambiamenti storici intercorsi (Unione Europea, caduta del Muro di Berlino), di iniziative globali in materia (Obiettivi della Dichiarazione del Millennio ONU, della Conferenza Rio+20, dell Agenda for Change europea) e delle possibilità di partecipazione democratica multistakeholder grazie alle nuove ICT, il Paese si trova di fronte a un impianto legislativo arretrato e disarticolato. Il concetto e la cultura stessa di cooperazione allo sviluppo, legata a una divisione geografica nord/sud del mondo quali poli di produzione della ricchezza, oppure a una caratterizzazione ideologica est/ovest non risponde più all immaginario collettivo e, soprattutto, non riesce più a contenere i nuovi parametri d azione che contraddistinguono l impegno internazionale dell Italia. L analisi di tutti gli articolati presi in esame conferma quanto sopra. Nello specifico, l Alleanza delle Cooperative Italiane, riconoscendo l importanza dell'impostazione bipartisan del tentativo di riforma avviato nel 2008 e riproposto nel 2012 dai Senatori Mantica e Tonini, sfociato in un testo unificato approvato da questa Spettabile 3 Commissione del Senato della Repubblica nella precedente Legislatura, guardando ai Ddl n. 1326, 211, 558 e 1309: CONDIVIDE il cambio di paradigma culturale comune ai Ddl in questione, secondo il quale la cooperazione internazionale per lo sviluppo dev essere concepita a partire dall armonizzazione e dalla coerenza delle politiche dell intero sistema Paese Italia e articolata, quindi, attraverso azioni e interventi volti a favorire lo sviluppo economico e sociale dei Paesi partner nel rispetto della dignità della persona umana, così come previsto dai trattati, dalle convenzioni e dagli indirizzi delle Nazioni Unite e dell Unione Europea; RITIENE che lo Stato, pur mantenendo i propri impegni per un progressivo riallineamento dei finanziamenti dell Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) così come indicato dal Documento di Economia e finanza approvato in data il 18 aprile 2012, possa passare da un ruolo di unico finanziatore dell APS a una funzione di articolatore di sistema delle buone pratiche esistenti in questo settore e possa altresì attivarsi per diventare moltiplicatore dell efficacia delle diverse fonti di finanziamento degli interventi, secondo un principio di sussidiarietà; 5

SUGGERISCE che, per rendere concreto questo cambio di paradigma, l assetto normativo di una moderna e rinnovata Cooperazione internazionale per lo sviluppo dovrebbe prevedere che: - la Cooperazione allo sviluppo sia parte integrante e qualificante della politica estera dell Italia e, di conseguenza, che la responsabilità politica della Cooperazione internazionale per lo sviluppo debba essere attribuita al Ministro degli Affari Esteri; - il Ministro degli Esteri possa eventualmente affidarne delega a un Vice Ministro; - le politiche in materia in capo ai diversi Ministeri e alle amministrazioni dello Stato, siano armonizzate attraverso la costituzione di un Coordinamento interministeriale; - sia istituito e istituzionalizzato un Organismo di consultazione permanente con gli attori della Cooperazione internazionale per lo sviluppo; - si armonizzino le varie fonti di finanziamento e che, laddove queste non possano confluire in un unico Fondo che comporterebbe oneri aggiuntivi per lo Stato, siano rese conoscibili attraverso un allegato specifico alla Legge di Stabilità; - sia rispettato l incremento progressivo delle risorse destinate alla cooperazione internazionale per lo sviluppo, previsto dal Documento di Economia e approvato il 18 aprile 2012; - sia dato corso all ampliamento dell utilizzo dei crediti concessionali a valere sul Fondo rotativo ad esso ascritti, così come previsto da Delibera CIPE (n. 56/2013) del 2 agosto 2013; - sia istituita un Agenzia dedicata al funzionamento operativo, che gestisca i finanziamenti alle iniziative dei soggetti della Cooperazione internazionale per lo sviluppo secondo procedure comparative pubbliche sulla stregua di quanto realizza l Unione Europea. PROPONE che, considerata la tradizione italiana in questo settore e la nuova molteplicità di attori riconosciuti tali dal nuovo paradigma, i principi che dovrebbero ispirare le politiche di cooperazione internazionale per lo sviluppo dovrebbero essere: - l interdipendenza (previsto negli articolati); - il partenariato (previsto negli articolati); - la sussidiarietà (previsto negli articolati); - la mutualità: sintesi tra presa in carico responsabile (ownership, previsto negli articolati) delle iniziative per conto dei destinatari dei Paesi partner e conseguente mutuo beneficio tra le parti. ACCOGLIE con favore il riconoscimento portato da tutti i Ddl alle cooperative quali attori della cooperazione internazionale per lo sviluppo, così come peraltro ad esse si sono riferite l ILO 2, l Unione Europea con due Comunicazioni della Commissione 3 e l ONU, sia con la Risoluzione che ha proclamato il 2012 Anno Internazionale delle Cooperative 4, sia nella recente Dichiarazione conclusiva della Conferenza Rio+20 5 ; 2 Promotion of Cooperatives Recommendation, n 193/2002 3 Increasing the Impact of EU Development Policy: an Agenda for change (COM 637/2011) e The roots of democracy and sustainable development: Europe s engagement with Civil Society in external relations (COM 492/2012) 4 Cooperatives in Social Development (A/RES/64/136-2009) 5 The future we want (A/RES/66/288-2012) 6

RIBADISCE che le cooperative, nel rispetto del principio mutualistico che le ispira e nello svolgere la propria funzione economica e sociale di sussidiarietà, a differenza di come ci si riferisce ad esse nella Relazione al Ddl 558 Romano ed altri - non sono tuttavia direttamente assimilabili ai soggetti privati profit; SOTTOLINEA che il credito cooperativo costituisce un alternativa e un modello nel settore della finanza per sviluppo: esso rappresenta una leva per l inclusione economica e sociale per ampi settori di popolazione in situazione di difficoltà o povertà, soprattutto poiché si basa sulla conoscenza diretta dei propri clienti, promuove relazioni di fiducia e modelli di sviluppo che bandiscono eventuali speculazioni finanziarie. Per procedere con urgenza così come da necessità manifestata nelle relazioni a tutti i Ddl in esame, l Alleanza delle Cooperative Italiane accoglie con favore la volontà di questa Spettabile Commissione, (decisione del Consiglio di Presidenza comunicata dal Presidente Casini nella seduta dello scorso 11 marzo 2014) di assumere il Ddl 1326 come testo base, al quale propone alcuni emendamenti, come segue. 3. Proposte di emendamenti Sulla base di quanto esposto si propongono i seguenti emendamenti al testo base: (1326) - Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo Assegnato in sede REFERENTE Relatore: TONINI 7

Testo Ddl Emendamenti proposti CAPO I PRINCÌPI FONDAMENTALI E FINALITÀ Art. 1. (Oggetto e finalità) 1. La cooperazione internazionale per lo sviluppo, di seguito denominata «cooperazione allo sviluppo», è parte integrante e qualificante della politica estera dell Italia. Essa si ispira ai princìpi della Carta delle Nazioni Unite ed alla Carta dei diritti fonda- mentali dell Unione europea. La sua azione, conformemente al principio dell articolo 11 della Costituzione, contribuisce alla promozione della pace e della giustizia e mira a promuovere relazioni solidali e paritarie tra i popoli fondate sui princìpi di interdipendenza e partenariato. 2. La cooperazione allo sviluppo, nel riconoscere la centralità della persona umana, nella sua dimensione individuale e comunitaria, persegue, in conformità coi programmi e con le strategie internazionali definiti dalle Nazioni Unite, dalle altre Organizzazioni internazionali e dall Unione europea, gli obiettivi fondamentali volti a: a) ridurre la povertà e le disuguaglianze, migliorare le condizioni di vita delle popolazioni e promuovere uno sviluppo sostenibile; b) tutelare e affermare i diritti umani, la dignità dell individuo e i princìpi di democrazia e dello Stato di diritto; c) prevenire i conflitti, sostenere i processi di pacificazione, di riconciliazione, di stabilizzazione postconflitto, di consolida mento e rafforzamento delle istituzioni democratiche. 3. L aiuto umanitario è attuato secondo i princìpi del diritto internazionale in materia, in particolare quelli di imparzialità, neutralità e non discriminazione e mira a fornire assistenza, soccorso e protezione alle popolazioni di Paesi in via di sviluppo, vittime di catastrofi naturali o provocate dall uomo. 4. L Italia promuove la sensibilizzazione di tutti i cittadini ai temi ed alle finalità dello sviluppo. CAPO I PRINCÌPI FONDAMENTALI E FINALITÀ Art. 1. (Oggetto e finalità) 1. La cooperazione internazionale per lo sviluppo, di seguito denominata «cooperazione allo sviluppo», è parte integrante e qualificante della politica estera dell Italia. Essa si ispira ai princìpi della Carta delle Nazioni Unite ed alla Carta dei diritti fonda- mentali dell Unione europea. La sua azione, conformemente al principio dell articolo 11 della Costituzione, contribuisce alla promozione della pace e della giustizia e mira a promuovere relazioni solidali e paritarie tra i popoli fondate sui princìpi di interdipendenza, partenariato, mutualità e sussidiarietà. 2. La cooperazione allo sviluppo, nel riconoscere la centralità della persona umana, nella sua dimensione individuale e comunitaria, persegue, in conformità coi programmi e con le strategie internazionali definiti dalle Nazioni Unite, dalle altre Organizzazioni internazionali e dall Unione europea, gli obiettivi fondamentali volti a: a) ridurre la povertà e le disuguaglianze, migliorare le condizioni di vita delle popolazioni e promuovere uno sviluppo sostenibile; b) tutelare e affermare i diritti umani, la dignità dell individuo e i princìpi di democrazia e dello Stato di diritto; c) prevenire i conflitti, sostenere i processi di pacificazione, di riconciliazione, di stabilizzazione postconflitto, di consolida mento e rafforzamento delle istituzioni democratiche; d) favorire meccanismi finanziari inclusivi, fondati sul lavoro dignitoso, l economia reale, il protagonismo delle persone e delle loro comunità, in grado di invertire i flussi della ricchezza e delle risorse naturali, mantenendoli sul territorio ed evitando speculazioni internazionali. [ ]

Art. 15. (Conferenza nazionale per la cooperazione allo sviluppo) 1. Con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, è istituita una Conferenza nazionale per la cooperazione allo sviluppo, composta dai principali soggetti pubblici e privati, profit e non profit della cooperazione internazionale allo sviluppo, ivi inclusi rappresentanti dei Ministeri coinvolti, delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, degli enti locali, delle principali reti di organizzazioni della società civile di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario. La partecipazione alla Conferenza non dà luogo a compensi né rimborsi spese comunque de- nominati. 2. La Conferenza nazionale, strumento permanente di partecipazione, consultazione e proposta, si riunisce su convocazione del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale o del vice ministro delegato per la cooperazione allo sviluppo, per esprimere pareri sulle materie attinenti la cooperazione allo sviluppo ed in particolare sulla coerenza delle scelte politiche, sulle strategie, sulle linee di indirizzo, sulla programmazione, sulle forme di intervento, sulla loro efficacia, sulla valutazione. Art. 15. (Conferenza nazionale per la cooperazione allo sviluppo) 1. Con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, è istituita una Conferenza nazionale per la cooperazione allo sviluppo, composta dai principali soggetti pubblici e privati, profit e non profit della cooperazione internazionale allo sviluppo, ivi inclusi rappresentanti dei Ministeri coinvolti, delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, degli enti locali, delle principali reti di organizzazioni della società civile di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario. La partecipazione alla Conferenza non dà luogo a compensi né rimborsi spese comunque de- nominati. 2. La Conferenza nazionale, strumento permanente di partecipazione, consultazione e proposta, si riunisce su convocazione del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale o del vice ministro delegato per la cooperazione allo sviluppo, per esprimere pareri sulle materie attinenti la cooperazione allo sviluppo ed in particolare sulla coerenza delle scelte politiche, sulle strategie, sulle linee di indirizzo, sulla programmazione, sulle forme di intervento, sulla loro efficacia, sulla valutazione. 3. La Conferenza nazionale propone, a cadenza biennale, l organizzazione di un Forum della Cooperazione allo sviluppo, appuntamento periodico di incontro, dibattito e orientamento da realizzare con il massimo coinvolgimento delle istituzioni, dei soggetti della cooperazione e dei cittadini italiani. 9

CAPO IV AGENZIA PER LA COOPERAZIONE ALLO SVI- LUPPO E DIREZIONE GENE- RALE PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO Art. 16. (Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo) 1. Per l attuazione degli interventi di cooperazione allo sviluppo sulla base dei criteri di efficacia, economicità, unitarietà e trasparenza è istituita l Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, di seguito denominata «Agenzia», con personalità giuridica di diritto pubblico, sottoposta al potere di indirizzo e vigilanza del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. 2. L Agenzia opera sulla base di direttive emanate dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in attuazione degli indirizzi generali in materia di APS stabiliti dal CICS. Salvo diversa disposizione della presente legge, il direttore dell Agenzia propone al Comitato congiunto di cui all articolo 20 le iniziative da approvare e lo informa di quelle sulle quali dispone autonomamente ai sensi del comma 6 del presente articolo. 3. L Agenzia svolge, nel quadro delle indicazioni fornite dalla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo (DGCS), le attività a carattere tecnicooperativo connesse alle fasi di istruttoria, formulazione, finanziamento, gestione e controllo delle iniziative di cooperazione di cui alla presente legge. Per la realizzazione delle singole iniziative, l Agenzia opera direttamente o attraverso partner internazionali o soggetti di cui al capo V, selezionati mediante procedure comparative in linea con la normativa vigente. [ ] CAPO IV AGENZIA PER LA COOPERAZIONE ALLO SVI- LUPPO E DIREZIONE GENE- RALE PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO Art. 16. (Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo) 1. Per l attuazione degli interventi di cooperazione allo sviluppo sulla base dei criteri di efficacia, economicità, unitarietà e trasparenza è istituita l Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, di seguito denominata «Agenzia», con personalità giuridica di diritto pubblico, sottoposta al potere di indirizzo e vigilanza del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. 2. L Agenzia opera sulla base di direttive emanate dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in attuazione degli indirizzi generali in materia di APS stabiliti dal CICS. Salvo diversa disposizione della presente legge, il direttore dell Agenzia propone al Comitato congiunto di cui all articolo 20 le iniziative da approvare e lo informa di quelle sulle quali dispone autonomamente ai sensi del comma 6 del presente articolo. 3. L Agenzia svolge, nel quadro delle indicazioni fornite dalla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo (DGCS), le attività a carattere tecnicooperativo connesse alle fasi di istruttoria, formulazione, finanziamento, gestione e controllo delle iniziative di cooperazione di cui alla presente legge. Per la realizzazione delle singole iniziative, l Agenzia opera direttamente o attraverso partner internazionali o soggetti di cui al capo V, selezionati mediante procedure comparative in linea con la normativa vigente. Nel caso di iniziative proposte dai soggetti con finalità di lucro di cui all art. 26, l Agenzia, con l obiettivo di armonizzare tale contributo, richiede a tali soggetti di stipulare, con i destinatari dell intervento nei Paesi partner, comuni codici di comportamento etico, trasparenza, concorrenzialità e responsabilità sociale. [ ] 10

Art. 24. (Organizzazioni della società civile ed altri soggetti senza finalità di lucro) 1. La cooperazione allo sviluppo promuove la partecipazione alla cooperazione allo sviluppo delle organizzazioni della società civile e di altri soggetti senza finalità di lucro, sulla base del principio di sussidiarietà. 2. Sono soggetti della cooperazione allo sviluppo le organizzazioni della società civile e gli altri soggetti senza finalità di lucro di seguito elencati: a) organizzazioni non governative (ONG) specializzate nella cooperazione allo sviluppo e nell aiuto umanitario; b) organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) statutariamente finalizzate alla solidarietà internazionale; c) organizzazioni di commercio equo e solidale, della finanza etica e del microcredito che nel proprio statuto prevedano come finalità prioritaria la cooperazione internazionale allo sviluppo; d) le organizzazioni e comunità di cittadini immigrati che dimostrino di mantenere con le comunità dei Paesi di origine rapporti di cooperazione e sostegno allo sviluppo o che collaborino con soggetti provvisti dei requisiti di cui al presente articolo e attivi nei Paesi coinvolti; e) le imprese cooperative e sociali, le organizzazioni sindacali dei lavoratori, le fondazioni e, in generale, gli enti legalmente riconosciuti o altri soggetti del terzo settore che non perseguano finalità di lucro, qualora i loro statuti prevedano la cooperazione allo sviluppo tra i fini istituzionali. [ ] Art. 24. (Organizzazioni della società civile ed altri soggetti senza finalità di lucro) 1. La cooperazione allo sviluppo promuove la partecipazione alla cooperazione allo sviluppo delle organizzazioni della società civile e di altri soggetti senza finalità di lucro, sulla base del principio di sussidiarietà. 2. Sono soggetti della cooperazione allo sviluppo le organizzazioni della società civile e gli altri soggetti senza finalità di lucro di seguito elencati: a) organizzazioni non governative (ONG) specializzate nella cooperazione allo sviluppo e nell aiuto umanitario; b) organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) statutariamente finalizzate alla solidarietà internazionale; c) organizzazioni di commercio equo e solidale, della finanza etica e del microcredito che nel proprio statuto prevedano come finalità prioritaria la cooperazione internazionale allo sviluppo; d) le organizzazioni e comunità di cittadini immigrati che dimostrino di mantenere con le comunità dei Paesi di origine rapporti di cooperazione e sostegno allo sviluppo o che collaborino con soggetti provvisti dei requisiti di cui al presente articolo e attivi nei Paesi coinvolti; e) le imprese cooperative e sociali, le organizzazioni sindacali dei lavoratori, le fondazioni e, in generale, gli enti legalmente riconosciuti o altri soggetti del terzo settore che, in coerenza con i rispettivi quadri normativi, non perseguano finalità di lucro, qualora i loro statuti prevedano la cooperazione allo sviluppo tra i fini istituzionali. [ ] 11

Appendice A. Presentazione dell Alleanza delle Cooperative Italiane B. Presentazione di AGCI e dell attività internazionale C. Presentazione di Confcooperative e di alcuni progetti di cooperazione internazionale per lo sviluppo D. Presentazione del Credito Cooperativo e di alcuni progetti di cooperazione internazionale per lo sviluppo E. Presentazione di Legacoop e di alcuni progetti di cooperazione internazionale per lo sviluppo A. Presentazione dell Alleanza delle Cooperative Italiane Nata nel gennaio 2011 l Alleanza delle Cooperative Italiane è il coordinamento costituito da Agci, Confcooperative e Legacoop. Nasce per coordinare la rappresentanza della cooperazione nei confronti del Governo, del Parlamento, delle istituzioni europee e delle parti sociali. L obiettivo è quello di dar vita ad una rappresentanza unitaria della cooperazione italiana. È stata preceduta, negli anni, da molte esperienze concrete. Già nel 1990 le tre centrali hanno scelto un modello comune di relazioni industriali, da cui nascono 15 CCNL e vari organismi bilaterali. Altre iniziative comuni: 1) Cooperfidi Italia che ha unificato nove dei confidi della cooperazione e garantisce oggi finanziamenti per oltre 200 milioni di euro; 2) i tre fondi di previdenza complementare negoziale (Cooperlavoro, Previcooper e Filcoop) che vedono 117.000 mila iscritti per un patrimonio complessivo in gestione di oltre 1 miliardo di euro; 3) Fon.Coop il fondo di formazione continua con interventi formativi che hanno arricchito e realizzato le competenze dei lavoratori e dei soci di cooperativa (13.600 imprese, 630.000 lavoratori); 4) CFI, una società finanziaria che ha come obiettivo la partecipazione temporanea al capitale di rischio delle cooperative; 5) i fondi integrativi sanitari negoziali (Coopersalute, Filcoop agricolo e Fasiv) che contano 110.000 iscritti; 6) Coopform l ente bilaterale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. L Alleanza si esprime attraverso un presidente e due copresidenti (Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative e Rosario Altieri, presidente di Agci). L Alleanza ha, inoltre, istituito un Comitato operativo (composto dai direttori di Agci Filippo Turi, di Legacoop Giancarlo Ferrari e dal segretario generale di Confcooperative Vincenzo Mannino che ne è il coordinatore). 12

I NUMERI DELL ALLEANZA DELLE COOPERATIVE Le cooperative Italiane incidono sul PIL per circa l 8%, presentano una patrimonializzazione aggregata di oltre 52 miliardi di euro e un capitale sociale aggregato di oltre 6 miliardi di euro. L Alleanza delle Cooperative, associa 43.000 imprese e rappresenta circa il 90% del movimento cooperativo italiano con: - 1.200.000 persone occupate; - 140 miliardi di euro di fatturato; - oltre 12.000.000 di soci. Alcuni esempi settoriali delle imprese aderenti all Alleanza delle Cooperative: l agroalimentare realizza una produzione Made in Italy di 35 miliardi di euro. una posizione di leadership nell agroalimentare per la produzione: - del 70% di uova e pollame; - del 58% di vino; - del 43% del settore lattiero caseario - del 40% del settore ortofrutticolo le Banche di Credito Cooperativo rappresentano il 13,4% degli sportelli bancari del Paese e hanno una raccolta diretta di 157 miliardi di euro; la cooperazione di distribuzione e del consumo al dettaglio rappresenta il 34% del mercato, fattura 28 miliardi di euro e associa oltre 8 milioni di persone. la cooperazione sociale con 355.000 persone occupate eroga servizi sociosanitari a 7.000.000 di persone. E in dieci anni l occupazione è cresciuta del 115% nel welfare Nelle cooperative il 52,8% delle persone occupate sono donne e rappresentano il 25% della governance delle cooperative. Nelle cooperative gli stranieri occupati sono 290.000. Un italiano su cinque è socio di cooperativa. Uno su tre acquista nelle cooperative. 13

L Alleanza Cooperative, per rappresentare al meglio le esigenze dei singoli comparti è attiva con i coordinamenti settoriali: Abitazione: 4.700cooperative, 600.000 soci, 2.200 persone occupate, un fatturato di circa un 1,8 miliardi di euro Agroalimentare: con 5.100 cooperative, 720.000 soci produttori e 94.000 occupati. Il fatturato complessivo è di 35 miliardi di euro. Consumo: COOP è marchio leader nella gdo italiana: una quota di mercato del 18,5%, un fatturato di oltre 13 miliardi di euro, 1.470 strutture di vendita, 56.000 addetti. Ma COOP è anche una rete di imprese che appartiene a 7 milioni e 900.000 soci. Il settore consumo racchiude, tra l altro, importanti esempi di organizzazione cooperativa sui territori come il SAIT il consorzio delle cooperative di consumo trentine. Dettaglio: con 8.000 punti vendita, 70.000 persone occupate, una quota di penetrazione mercato: 17,4%. Giro di affari di 20 miliardi. CONAD, Sigma, Crai, Coal le sigle più rappresentative del settore. Pesca: con oltre 1500 cooperative, più di 20.000 soci, oltre 1 miliardo di euro di fatturato rappresenta l 80% della base produttiva a livello nazionale. Produzione e Lavoro: 2.200 imprese cooperative, un fatturato di oltre 14 miliardi di Euro e una occupazione consolidata di circa 50.000 lavoratori, 30.000 dei quali soci. Servizi e utilities: 7.000 cooperative, 290.000 soci, 430.000 persone occupate, con un fatturato aggregato di oltre 16 miliardi di Euro. Sociale: 9.000 tra cooperative sociali e consorzi, 355mila persone occupate (di cui 41mila svantaggiate e la metà disabili). Sono 7 milioni le persone assistite, 9 miliardi di euro il fatturato. Numeri che fanno dell Alleanza delle Cooperative Sociali oltre il 90% della cooperazione impegnata nel welfare Turismo e Sport, Cultura, Media e Comunicazione: le cooperative attive in questi settori danno lavoro a oltre 25.000 persone. La sede è il Palazzo della Cooperazione di Via Torino n. 146 (Roma). L indirizzo web dell Alleanza è www.alleanzacooperative.it 14

B. Presentazione di AGCI - Associazione Generale Cooperative italiane AGCI L AGCI, Associazione Generale delle Cooperative Italiane, nasce a Roma nell ottobre 1952 ed ottiene, ai sensi e per gli effetti del D.L.C.P.S. n. 1577 del 14/12/1947, ufficiale riconoscimento giuridico con Decreto del Ministro per il Lavoro e la Previdenza sociale del 14/12/1961, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 22 febbraio 1962, n. 48. L AGCI è frutto dell iniziativa di un gruppo di sodalizi di ispirazione repubblicana, liberale e socialdemocratica, che si distacca dalla Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue, per dar vita, così come era precedentemente avvenuto per i cooperatori cattolici, ad una nuova Centrale cooperativa. A riprova degli ideali che sono alla base delle sue origini, l AGCI può vantare, quale suo primo Presidente, una delle espressioni più alte dei valori laici e libertari: Meuccio Ruini. L AGCI è, quindi, per storia, ma anche per consistenza, una delle tre maggiori Associazioni Nazionali di rappresentanza, assistenza, tutela e revisione del Movimento cooperativo: si tratta di un Organizzazione senza fini di lucro, libera ed indipendente che, fedele agli ideali mazziniani ed in armonia con i valori fondanti individuati dall International Co-operative Alliance (ICA), promuove la diffusione, il consolidamento, l integrazione e lo sviluppo del Movimento stesso, nel rispetto dei princìpi di democrazia e di mutualità, nonché nell interesse generale dell economia del Paese. La Struttura Organizzativa L AGCI ha la propria sede centrale in Roma ed una organizzazione articolata, sull intero territorio nazionale, in 19 rappresentanze regionali, 8 provinciali, 5 interprovinciali ed in 35 delegazioni territoriali. Vi sono, inoltre, 8 Associazioni settoriali di categoria, di cui fanno parte tutti gli enti che, indipendentemente dall area geografica di appartenenza, esercitano la medesima attività economica o attività connesse ed affini: - AGCI Abitazione: è l organismo di settore al quale aderiscono tutte le cooperative di abitazione e/o loro Consorzi iscritti all Associazione. - AGCI Agr.It.Al: opera su tutto il territorio nazionale attraverso due Dipartimenti - specializzati nel comparto della pesca e dell agricoltura e riunisce anche le cooperative aderenti attive nel settore del consumo. - AGCI Credito e Finanza: raggruppa Banca AGCI S.p.A., le Banche di Credito Cooperativo, le Banche Popolari, General Fond SpA, le cooperative ed i Consorzi Garanzia fidi, G.F.C. Gruppo Finanza Cooperativa, Cifap ed altre imprese che esercitano attività finanziaria, come le Società di Mutuo Soccorso. - AGCI Culturalia: è l organizzazione di rappresentanza delle cooperative aderenti all Associazione operanti nei settori della cultura e dello spettacolo, del turismo e dei beni culturali ed ambientali, dello sport e del tempo libero. - AGCI Editoria: è l associazione nazionale delle cooperative editoriali, giornalistiche e della comunicazione. - AGCI Produzione e Lavoro: è l organismo di settore che riunisce le cooperative dei settori manifatturiero, costruzioni (edilizia abitativa, industriale e stradale), impiantistica, opifici metalmeccanici e tutto quanto sia riconducibile alla produzione di beni. 15

- AGCI Servizi di Lavoro: è l associazione di settore cui fanno capo le cooperative di movimentazione merci, logistica e facchinaggio; autotrasporto di cose e persone, taxi ed autonoleggio; globalservice, manutenzione, pulizia, igiene e sanificazione; servizi socio-sanitari; servizi di consulenza e progettazione per imprese; vigilanza e portierato; turismo e ristorazione. - AGCI Solidarietà: è l associazione di settore che si occupa della promozione, della rappresentanza e dell assistenza nei confronti delle cooperative sociali aderenti. Nel 2010, l AGCI ha ottenuto l iscrizione alla prima classe dell Albo nazionale degli enti di Servizio civile, con la conseguente abilitazione a presentare, in corrispondenza della pubblicazione degli appositi bandi da parte dell UNSC, progetti da realizzare presso le proprie sedi di attuazione accreditate, distribuite sull intero territorio del Paese. L Associazione aderisce inoltre ad importanti Organismi europei ed internazionali di rappresentanza della Cooperazione (Cecop, Cogeca, Cecodhas, Cicopa, Cooperatives Europe, ICA), nei quali contribuisce, con propri esponenti, alla tutela ed alla promozione delle società cooperative nei diversi ambiti territoriali e settoriali, attraverso programmi e progetti di sviluppo, iniziative di studio e di approfondimento, di assistenza e consultazione, di concorso all elaborazione degli indirizzi legislativi, economici e sociali che interessano il Movimento cooperativo. In particolare, nel Board dell International Cooperative Alliance, è stato eletto un dirigente AGCI, che vi rappresenta la Cooperazione italiana. Attualmente sono associate ad AGCI oltre 8.000 cooperative, con circa 470.000 soci, 105.000 occupati ed un fatturato pari a più di 8 miliardi di euro. COMPITI E FINALITÀ Nell ambito delle sue finalità generali e dei suoi compiti istituzionali, l Associazione svincolata da condizionamenti partitici ed animata dall intento di valorizzare il lavoro e l impegno civile dei cooperatori si occupa, per conto delle cooperative aderenti, della gestione di attività di informazione, di consulenza sulle problematiche fiscali, legislative e del lavoro, di tutela e di scambio, di collegamento strategico tra le imprese, di servizio, di coordinamento politico/organizzativo, di diffusione della coscienza e della conoscenza cooperativa, di formazione tecnica e professionale dei cooperatori: tutto ciò, anche attraverso la costruzione di proficui rapporti con gli omologhi settori delle altre Organizzazioni, con le rappresentanze sindacali, con le Istituzioni e con le strutture amministrative pubbliche. L AGCI è firmataria di 14 CCNL, di 1 Accordo per la gestione dei servizi ai beni culturali e di 1 Protocollo sul facchinaggio. L Associazione segue costantemente gli sviluppi delle normative italiane, europee ed internazionali di interesse per le imprese in generale e per le società cooperative in particolare; svolge un azione di informazione e di aggiornamento nei confronti dei soci, prevalentemente tramite gli strumenti della rassegna stampa quotidiana e delle circolari elaborate dall Ufficio studi/legislativo e relazioni industriali; fornisce consulenze sulle problematiche afferenti alla vita societaria degli iscritti; assume funzioni di interlocuzione e stimolo nei confronti delle competenti Autorità, specie con riferimento alla Direzione generale per le Piccole e Medie Imprese e gli Enti cooperativi presso il Ministero dello Sviluppo Economico. L AGCI è inoltre competente ad espletare la vigilanza sulle cooperative aderenti, finalizzata a verificare, in particolare, attraverso la revisione, annuale o biennale, il possesso dei requisiti mutualistici.l Associazione assiste altresì le proprie associate anche negli ambiti delle relazioni industriali, della promozione di nuove cooperative, della tutela della privacy, della sicurezza sul lavoro e della formazione. L AGCI è cofondatore e gestore di strumenti di bilateralità attraverso i quali, nel rispetto delle norme contrattuali stipulate con i rinnovi dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, eroga servizi alle imprese aderenti ad essa ed ai richiamati enti bilaterali. Infine, l Associazione fornisce alle imprese iscritte servizi nell ambito del credito, della formazione e della progettazione. 16

Nel 2011, l AGCI ha dato vita, insieme a Confcooperative e Legacoop, all Alleanza delle Cooperative Italiane, coordinamento stabile tra le tre maggiori Organizzazioni cooperative del Paese. STRUTTURE COLLEGATE L AGCI Nazionale dispone di specifiche strutture collegate, costituite al fine di fornire alle imprese associate un supporto qualificato e professionalmente valido negli ambiti di particolare rilevanza per lo sviluppo di una sana ed efficiente imprenditorialità cooperativa. Tra queste ricordiamo: - BANCA AGCI S.p.A. Autorizzata all esercizio dell attività creditizia con provvedimento dell Autorità di vigilanza del 28 marzo 2007, Banca AGCI SpA è un Istituto di credito che opera prevalentemente con le piccole e medie imprese, quale strumento per il supporto, il consolidamento e lo sviluppo delle cooperative aderenti all Associazione, nonché dei soci e dipendenti delle stesse. - CONSEF Costituito nel 2009, il Consorzio Nazionale Servizi Finanziari si propone di mettere in rete e far funzionare in modo sinergico le strutture, operanti nel settore del credito, di cui AGCI dispone, al fine di: offrire servizi finanziari efficienti, efficaci e di qualità alle cooperative aderenti all Associazione; indirizzare le stesse verso la capitalizzazione e la costruzione di idonei strumenti di finanza di sistema; consentire il superamento delle difficoltà di accesso al mercato del credito, l accelerazione dei processi di concentrazione ed integrazione, il rafforzamento delle capacità imprenditoriali e manageriali. - GENERAL FOND S.p.A. Costituita nel 1993, la società gestisce, senza scopo di lucro, il Fondo mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, alimentato dal 3% degli utili annuali di tutte le cooperative aderenti all Associazione e dai patrimoni residui di quelle poste in liquidazione. La Società opera nella promozione e nel finanziamento di nuove imprese ed iniziative di sviluppo della cooperazione, con preferenza per i programmi diretti all'innovazione tecnologica, all'incremento dell'occupazione ed allo sviluppo del Mezzogiorno. - GFC GRUPPO FINANZA COOPERATIVA Costituito nel 2012 per l erogazione del credito alle cooperative dell'agci, GFC opera a livello nazionale e svolge attività finanziaria sia nei confronti della cooperazione, sia delle Piccole e Medie Imprese. - CONSORZIO NAZIONALE MEUCCIO RUINI Costituito in forma di società cooperativa consortile nel 2009, quale Ente di emanazione dell AGCI, doverosamente intitolato al primo Presidente dell Associazione, vero e proprio Padre della Patria, il Consorzio Nazionale Meuccio Ruini per la formazione, i servizi al lavoro e l innovazione tecnologica si propone, in via prioritaria, di: partecipare, direttamente o attraverso le imprese associate, alle opportunità di finanziamento, in tema di formazione, provenienti da risorse pubbliche regionali, nazionali, comunitarie ed internazionali; promuovere forme innovative di progettazione della formazione e dei servizi al lavoro; favorire la crescita qualitativa, professionale e delle competenze, per l adeguamento strutturale e la modernizzazione del tessuto di imprese associate aderenti all AGCI. 17

C. Presentazione di Confcooperative e dei progetti di cooperazione internazionale per lo sviluppo Confederazione Cooperative italiane I numeri Confcooperative (Confederazione Cooperative Italiane), presieduta da Maurizio Gardini, è la principale organizzazione di rappresentanza, assistenza, tutela e revisione del movimento cooperativo italiano per numero di imprese 20.000, per occupati 550.000, per fatturato aggregato 66,7 miliardi di euro. I soci rappresentati sono 3.105.000. Le relazioni internazionali Confcooperative presta grande attenzione allo sviluppo delle relazioni con i movimenti cooperativi degli altri Paesi. Promuove la crescita del movimento cooperativo e delle cooperative nei Paesi in via di sviluppo e di recente ordinamento democratico. È associata all Alleanza Cooperativa Internazionale, a Cooperatives Europe e ai diversi organismi settoriali e di rappresentanza verso la Commissione Europea. La storia Nata nel 1919, Confcooperative richiama all articolo 1 dello Statuto la dottrina sociale della Chiesa e l enciclica Rerum novarum di Papa Leone XIII del 1891 che ne ispirano l azione improntata ai valori di solidarietà economica e sociale, di sussidiarietà, di libertà e di partecipazione, di pluralismo e di democrazia economica. Il ruolo istituzionale Confcooperative difende e promuove il ruolo delle cooperative, ne sostiene lo sviluppo, ne incoraggia i processi di integrazione e di crescita dimensionale, di capitalizzazione e di patrimonializzazione, di innovazione e di formazione. Passaggi, questi, obbligati perché le cooperative possano continuare a svolgere la propria missione mutualistica e possano strutturarsi e attrezzarsi per sostenere i processi di internazionalizzazione. Per dare maggiore incisività a questa azione Confcooperative ha dato vita nel gennaio 2011 all Alleanza delle Cooperative Italiane con Legacoop e Agci. L organizzazione Confcooperative è presente su tutto il territorio nazionale con 22 Unioni regionali, 81 unioni provinciali e 7 unioni interprovinciali. Confcooperative è presente a Bruxelles con una propria sede di rappresentanza e operativa. Confcooperative è organizzata in 9 Federazioni nazionali che operano nei settori: abitazione; agroalimentare; consumo e distribuzione; credito; cultura turismo sport; pesca; produzione lavoro e servizi; sanità e solidarietà sociale. 18

Confcooperative vanta una presenza tradizionalmente forte nell agroalimentare, con punte di eccellenza costituite da aziende leader che rappresentano circa il 50% della produzione agroalimentare Made in Italy. Fondamentale il ruolo del credito con le Bcc (Banche di Credito Cooperativo) che hanno mantenuto uno strettissimo rapporto con il territorio di riferimento. Le cooperative sociosanitarie da anni stanno ridisegnando il sistema di Welfare con 230.000 persone occupate erogano servizi sociosanitari e di welfare a 7.000.000 di cittadini (anziani, bambini, minori, persone svantaggiate). Si registra una presenza stabile e forte nei settori della produzione lavoro, della pesca, della cultura e dell istruzione, del turismo e dello sport. Strutture operative e di servizio Confcooperative ha strutturato un articolata rete di strutture e di società per erogare servizi vitali alle cooperative aderenti: - FONDOSVILUPPO: il Fondo Mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione. - COOPERFIDI ITALIA: è stata costituita dalle tre centrali cooperative (Agci, Confcooperative, Legacoop) e fornisce garanzie collettive dei fidi. - ELABORA: è la società di consulenza del sistema confederale, eroga servizi specializzati per le aderenti. - UNICAF: è il Centro autorizzato di assistenza fiscale nazionale, punto di riferimento nazionale per la rete dei Centri Servizi. - UNICAA: è la rete nazionale di assistenza agricola. - FEDAGRIRETE: è la rete strutturata di servizi agricoli per le cooperative e i soci del sistema Confcooperative. - UNISERVUS: è la rete nazionale di sportelli che eroga servizi di patronato, assistenza e tutela in materia di pensioni, famiglia, immigrazione, servizi fiscali. Eroga servizi di patronato. - Camera Arbitrale della Cooperazione: è l organo promosso da Confcooperative per la risoluzione delle controversie sorte tra soci o tra soci e cooperative. - Assimoco: è il gruppo assicurativo del movimento cooperativo. A Confcooperative aderiscono anche Cattolica Assicurazioni e BCC Assicurazione. - COOPERMONDO: è l associazione promossa da Confcooperative per la cooperazione internazionale allo sviluppo. 19

Progetti di Cooperazione Internazionale per lo sviluppo Nel 2007 Confcooperative ha dato vita a Coopermondo, la propria struttura dedicata alle attività di cooperazione internazionale allo sviluppo: concepita per comporre e rendere organici i contributi che le cooperative hanno sempre apportato alla cooperazione allo sviluppo italiana e agire con proprio expertise al fianco delle numerose ONG tradizionali, Coopermondo opera quindi producendo mutui benefici per: - le popolazioni ed i territori esteri, attraverso i propri progetti diretti; - i suoi soci e tutte le strutture di Confcooperative vocate alla cooperazione internazionale: ciò avviene attraverso la facilitazione dell accesso a informazioni, bandi e opportunità di finanziamento per attività che queste svolgono poi autonomamente. Coopermondo è un agenzia specializzata del sistema Confcooperative che opera per favorire, attraverso la raccolta di fondi dedicati e la gestione di progetti di cooperazione internazionale, la crescita e la sviluppo del modello cooperativo quale soggetto economico e sociale in grado di generare processi di sviluppo endogeno sostenibili, democratici e partecipativi, contribuendo alla crescita dei Paesi in via di sviluppo e al raggiungimento degli Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite. Confcooperative, attraverso Coopermondo, ha raccolto in una pubblicazione 6 il contributo delle cooperative alla cooperazione allo sviluppo nel periodo 2008-2012: un contributo fatto di 90 progetti, con alcune buone pratiche nei settori della sicurezza alimentare (filiere agricoltura e pesca - Mediterraneo, Africa), del credito cooperativo (America Latina, Africa Occidentale), dei servizi di salute e welfare (Est Europa e Balcani), dell emergenza umanitaria (Haiti e Sri Lanka), del turismo responsabile e del commercio equo e solidale; la dimensione finanziaria di questi progetti rappresenta un segnale importante circa l impegno di Confcooperative nella lotta contro la povertà, cui, nel periodo di riferimento, le cooperative hanno contribuito mobilitando e gestendo oltre 43 milioni di Euro 6 Le imprese cooperative stanno costruendo un mondo migliore - Atlante dei progetti e dei processi di mutualità internazionale per uno sviluppo sostenibile, Coopermondo - Confcooperative, aprile 2013 20