L ERA CULBERTSON L esplosione vera e propria di interesse per il bridge avvenne quando ElyCulbertson comprese che unificando i metodi di dichiarazione in un unico sistema standard e pubblicando a prezzo modico i primi trattati sul gioco della carta il mondo era pronto per gettarsi nelle braccia di quello che negli anni trenta sarebbe divenuto lo svago più in voga nell America stretta dalle morse della Grande Depressione economica. Anche qui vale la pena di soffermarci sul come e quando venne pubblicato il primo libro di grande successo sul gioco del bridge. L anno è il 1929, l America sta entrando nel periodo buio della Grande Depressione Economica e ElyCulbertson è un laureato in Economia appassionato di bridge immigrato in America in tenera età, di sangue russo per parte di madre e scozzese per parte di padre. L origine di tale commistione è data dal fatto che AlmonCulbertson si era ritrovato a dirigere una miniera d oro in Russia e qui aveva appunto conosciuto la figlia di uno dei responsabili locali. Superate a fatica le diffidenze di cultura i genitori concessero ad Almon la mano della loro figliola e di lì a pochi anni, nel 1891, nacque Illya. Il nome era l equivalente russo di Elias, il padre di Almon, e divenne Ely una volta in America. La famiglia perse tutti i suoi beni, stimati in 4.000.000 di dollari in azioni minerarie, quando la rivoluzione bolscevica spazzò via tutti gli stranieri. Lo stesso giovane Illya venne arrestato e alla fine furono già fortunati a riuscire a fuggire ed imbarcarsi su una nave diretta in Europa. A Parigi Ely prestò servizio in qualità di controllore delle ore di lavoro per un impresa ferroviaria ucraina ma rinunciò presto all incarico che non riusciva a sopportare, ritrovandosi al limite dell indigenza. Durante la prima guerra mondiale si offre in qualità di interprete per le truppe alleate e alla fine delle ostilità tira campare giocando a bridge plafond, che lo affascina più del poker o del baccarat. Jo, la futura moglie, racconta che era rimasto con 100 Franchi in tasca quando una sera capitò in club in Rue Volney. C era un tavolo di roulette, e dopo avere assistito per un po all uscita dei numeri, decise di mettere una fiche da 20 Franchi sul pari. In quel mentre un tale accanto a lui gli pestò inavvertitamente un piede e i due diedero inizio a una discussione sull eventuale reciproca colpa. Distratto, Ely dimenticò il suo investimento, fino a quando il croupier disse: Non possiamo accettare ulteriori scommesse perché è stato raggiunto il limite massimo della puntata; il vincitore ritiri le sue fiches. Sgomento, il giovane scoprì che un incredibile serie vincente aveva moltiplicato il suo gruzzoletto fino alla bellezza di oltre 20.000 Franchi. Spedisce parte dei soldi alla famiglia e con il rimanente rinnova il suo guardaroba e si trasferisce a Londra. LA STORIA DEL BRIDGE Pagina 1
Qui impara il contract, ben più divertente e impegnativo del plafond, e poi si sposta prima a Berlino e poi a Bruxelles, dove decide di pubblicare un annuncio in cui offre i suoi servigi in qualità di istruttore di bridge. Un paio di giorni dopo si presentano da lui due gendarmi che lo convocano dal capo della polizia: viene accusato di favorire il gioco d azzardo e con la scusa di essere implicato anche in movimenti sovversivi per organizzare la resistenza clandestina contro i bolscevichi gli vengono date quarantotto ore per lasciare il paese. La trama del destino segue così il suo corso. E tempo di trasferirsi in America e, senza più una lira, si imbarca in qualità di mozzo sulla ssbrookline, diretta a New York. Questo si rivela essere un colpo di fortuna perché di lì poco il Congresso vota un Atto che limita drasticamente l immigrazione. Siamo nel 1921 ed Ely cerca di cavarsela andando regolarmente a giocare al Chess Club in Greenwich Village. E nel 1922 la svolta definitiva: conosce Josephine Murphy, la segretaria di Wilbur C. Whitehead, uno dei maggiori notabili dell American Bridge League. Lei già insegnava bridge e di lì a poco si innamorano. Si sposarono nel 1923, 24 anni lei e 32 lui, e già durante il viaggio di nozze impiegano gran parte del tempo a scrivere il loro primo libro di bridge. Constatata la difficoltà di tale impresa, volendo non tanto scrivere un libro ma Il Libro, decidono di porsi un limite di cinque anni in cui avrebbero insegnato per campare e letto e studiato tutto quanto possibile, senza fermarsi fino al momento in cui avessero messo da parte mezzo milione di dollari per assicurare stabilità economica a loro e ai loro figli. Josephine lo convince ad imbarcarsi in un drastico cambio di vita con le seguenti parole: Ricorda che oggi come oggi ci sono in giro troppi mediocri professori di Economia e troppo pochi veri esperti di bridge.. Nel 1929 si buttano in un avventura a dir poco rischiosa, la pubblicazione di una rivista dedicata al gioco del bridge. Bridge World conta di attirare l interesse della crescente schiera di appassionati che a ogni livello sociale si dedicano a questo gioco, ma i primi mesi della sua pubblicazione scontano come è ovvio le difficoltà dell avvio, le spese iniziali e una diffusione ancora non abbastanza capillare da risultare remunerativa. La situazione è al limite della bancarotta quando Jo suggerisce al marito una possibile via d uscita: Perché non provi a scrivere quel gran libro di bridge di cui parliamo da anni?. Già, risponde Ely, ma adesso ho bisogno urgente di soldi, non ho certo tempo per mettermi a scrivere.. Ma allora replica Mrs. Culbertson annuncia sul prossimo numero che lo stai per pubblicare e offri uno sconto ai lettori che verseranno un anticipo per prenotarlo.. E così fu; Bridge World ricevette un sacco di prenotazioni e con esse i fondi per turare un po di falle. Ma a questo punto bisognava scriverlo questo benedetto libro, e anche in fretta. Più facile a dirsi che a farsi. LA STORIA DEL BRIDGE Pagina 2
Passano le prime settimane e la situazione ristagna. O scrivi o finisci in prigione, lo vuoi capire? insiste Josephine. Mentre i termini si assottigliano i Culbertson devono salpare per l Europa per un incontro internazionale e, colmo dei colmi, due settimane prima dell imbarco Ely viene ricoverato per un operazione chirurgica. La maggior parte delle pagine vengono dettate in ospedale e mandate direttamente in stampa e il capitolo finale vede la luce proprio il giorno della partenza. La prima edizione del Contract Bridge Blue Book vende nel giro di un paio di anni mezzo milione di copie e così Bridge World e anche i suoi fondatori sono salvi. Quando pochi anni dopo esce anche il Red Book sul gioco della carta seguito dal volume completo su licita e gioco Golden Book, questi diventano, difficile crederlo, i libri in assoluto più venduti dell anno in tutti gli Stati Uniti; e non parlo di classifiche di settore, intendo più venduti di ogni romanzo o saggio di successo. Marketing, ecco il segreto che distingueva Culbertson dagli altri pionieri del bridge moderno. Un esempio su tutti, JoshuaCrane, l avete mai sentito nominare? JoshuaCrane Definirlo una personalità poliedrica è il minimo; nel palmares delle sue attività lo ritroviamo allenatore della squadra di football di Harvard senza avere mai giocato, capitano della squadra americana di polo, costruttore di uno jacht che vinse importanti trofei internazionali. Artista e musicista dotato di un certo talento. Golfista distintosi ad alto livello amatoriale. E appassionato di bridge. Joshua capitanò negli anni trenta una sua squadra inglese che giocava un sistema, da lui ovviamente creato, denominato Common sensesystem, Il sistema del buon senso. LA STORIA DEL BRIDGE Pagina 3
Le basi prevedevano intanto di contare i punti col metodo Milton Work del 4-3-2-1 ancora in uso attualmente; aperture da una dozzina di punti in su, preferenza per il palo lungo, per i Senza Atout sui minori, grande attenzione ai valori distribuzionale una volta scoperto il fit. Insomma, quello che tutti noi giocheremmo oggi come oggi ben volentieri con un partner occasionale. Vi ricordo che a quei tempi la bibbia di Culbertson prevedeva il conto delle prese onori e non dei punti, che le risposte di due su uno a volte si basavano su una lunga e non sul punteggio. Ed ecco le SEI MASSIME alla base del Buon Senso di Crane: -Aperture (da 12 punti almeno) 1) Apri sempre in un nobile se hai almeno cinque carte nel colore. 2) Apri a SA se hai il fermo in almeno tre colori e non quinte nobili. 3) Senza tre colori col fermo e senza quinte nobili apri nel migliore minore. -Risposte (da 8 punti in su) 4) Appoggia sempre l apertura nel nobile con tre o più carte di appoggio. In alternativa dichiara in ordine il tuo nobile con cinque carte o quattro belle, SA con il fermo negli altri colori, oppure gira in un minore. 5) Se il compagno apre a SA: dichiara il nobile con la quinta o una bella quarta, rialza a SA con i fermi sparsi, oppure dichiara il tuo minore. 6) Se il compagno apre in un minore dichiara il tuo nobile con cinque carte o quattro belle, i SA con i fermi in tutti i colori, oppure appoggia il minore con tre o più carte o infine dichiara il tuo minore. Sembrano regole approssimative, ma ricordiamo che a quei tempi la dichiarazione era quasi agli albori e che il fine di Crane era quello di chiarire lo scopo dell asta licitativa; per prima cosa cercare il fit nobile, in secondo luogo definire per la dichiarazione a SA un indicazione di forza, e questo è ancora oggi un caposaldo, in alternativa ripiegare sul minore. Ebbene, chissà che evoluzione del nostro gioco avremmo visto se anche Crane si fosse saputo vendere come Culbertson. C è da dire a prova delle buone intenzioni che quest ultimo ospitò ben volentieri sulle pagine della sua rivista alcuni articoli di Crane che spiegavano nei dettagli le caratteristiche del suo sistema. Culbertson era un grande comunicatore ed ebbe il gran merito di far esplodere negli Stati Uniti e nel mondo la febbre per il nostro amato gioco. Di certo era anche, come tutti i grandi leaders, un accentratore ai massimi livelli. Un aneddoto raccontato da Richard L. Frey, editore dell ACBL Bridge Magazine e per anni scrittore di punta per Bridge World, rende l idea. Frey faceva parte della compagine denominata I Quattro Assi che aveva vinto il Grand National, uno dei quattro tornei maggiori, LA STORIA DEL BRIDGE Pagina 4
Ely, che faceva parte della squadra sconfitta in finale, aveva precedentemente organizzato un intervista radiofonica di 15 minuti con la NBC. Propose allora di svolgere semplicemente il compito di anfitrione per i cinque componenti della squadra vincente, i quattro giocatori più il capitano; cinque minuti a Ely per le presentazioni e a ognuno di loro venne detto di preparare un commento della durata di due minuti. Se non ché il preambolo si protrasse ad oltranza e quando venne finalmente data la parola al capitano DaveBurnstine questi utilizzò i pochi secondi rimasti a sua disposizione per la seguente precisazione: Mr. Culbertson non ci ha lasciato molto tempo, abbiamo giusto l occasione per dire due cose: uno che il torneo l abbiamo vinto noi e due che NON giochiamo il Sistema Culbertson.. LA STORIA DEL BRIDGE Pagina 5