ALLEGATO A/1 - Allegato tecnico



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ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA 2015 - INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. ALLEGATO A/1 - Allegato tecnico Premessa: Autorità competente 1. INTRODUZIONE 1.a DOCUMENTAZIONE 1.1 Ciclo produttivo 1.1.2. ATTIVITA PRODUTTIVE 1.1.2.1 - Descrizione REPARTO ALUBIT2 (attività IPPC 3.5) 2. STATO DI APPLICAZIONE DELLE MTD/BAT 2.1 Valutazione integrata di applicazione delle BAT. 2.2 Documenti tecnici di riferimento pertinenti all attività IPPC 2.3 STATO DI APPLICAZIONE DELLE MTD/BAT - REPARTO ALUBIT 2.3.1. punto 5.1. BAT GENERICHE 2.3.2. punto 5.2 BAT SPECIFICHE di SETTORE 3. MATRICI AMBIENTALI 3.1. EMISSIONI in ATMOSFERA 3.1.a Modifiche non sostanziali 3.1.b Modifiche non sostanziali Figura 3.1.b Modifica Forno SACMI B104 3.1.1- TAB A Quadro di riferimento delle emissioni e Valori Limite 3.1.1.a Valori Limite di Emissione (VLE) 3.1.1.b Metodi di analisi - Formaldeide 3.1.1.c Metodi di analisi - COT 3.1.1.d Metodi di analisi Alluminio 3.1.2 Valutazione integrata delle Emissioni in atmosfera 3.1.3. Sistemi di abbattimento -Emissioni in atmosfera 3.1.3.1 POSTCOMBUSTORI TERMICI Figura 3.1.3.1 3.1.3.2 FILTRI A TESSUTO 3.1.3.3 FILTRO AUTOPULENTE TIPO A MANICHE Figura 3.1.3.3 3.1.3.4 CICLONI Figura 3.1.3.4 3.1.3.5 SISTEMI COMBINATI Figura 3.1.3.5 3.1.4 Emissioni in atmosfera: contenimento delle emissioni nelle fasi di avvio, arresto, guasto, malfunzionamenti o anomalie degli impianti 3.2. SCARICHI IDRICI E AL SUOLO 3.2.1 Acque meteoriche Tabella 3.2.1 3.2.1.1 - DESCRIZIONE STATO ATTUALE- AMPP 3.2.2 Valutazione integrata degli Scarichi idrici 3.2.3. Sistemi di abbattimento - Emissioni in acqua 3.2.3.1 RICICLO ACQUE TRATTATE 3.2.4 Emissioni idriche: contenimento delle emissioni nelle fasi di avvio, arresto, guasto, malfunzionamenti o anomalie degli impianti 3.3 - EMISSIONI SONORE Tabella 3.3 3.3.1 Valutazione integrata delle Emissioni sonore Tab.3.3.1 3.3.2 Sistemi di abbattimento - Emissioni sonore 3.4. RIFIUTI 3.4.1 Produzione rifiuti 3.4.2 Recupero/smaltimento rifiuti 3.4.3 Valutazione integrata della produzione di Rifiuti Tab. 3.4.3 3.4.4 Modalità di deposito Rifiuti 3.5. ENERGIA 3.5.1. PRODUZIONE di ENERGIA 3.5.2. CONSUMO di ENERGIA Tab.3.5.2 3.5.3 IMPIANTI TERMICI CIVILI 3.6 Materie Prime e consumo di risorse Tab.3.6 3.6.1 Modalità di deposito (Materie prime/intermedi/prodotti finiti) 3.7. BONIFICHE DEI SITI CONTAMINATI 3.8. STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE 3.8.1 Certificazioni ambientali 3.9. NOTA SU INTERVENTI DI MANUTENZIONE PROGRAMMATA E ORDINARIA O STRAORDINARIA 3.10. MATRICI AMBIENTALI PRESCRIZIONI 3. 10.1 EMISSIONI IN ATMOSFERA 3. 10.1.1.-PRESCRIZIONI GENERALI 3. 10.1.2 - PRESCRIZIONI RELATIVE ALLE AUTOANALISI 3. 10.2 SCARICHI IDRICI 3.10.2.1 - SCARICHI IDRICI Tab.3.10.2.1 3.10.2.2 PRESCRIZIONI -Acque reflue industriali 3.10.2.3 PRESCRIZIONI -Acque reflue domestiche 3.10.3 RIFIUTI 3.10.3.1 PRESCRIZIONI RIFIUTI 3.10.4 SUOLO 3.10.4.1 prescrizioni SUOLO 3.1.5 EMISSIONI SONORE 3.10.6 ALTRE PRESCRIZIONI 3.10.6.1. Condizioni diverse da quelle di normale esercizio CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 1

ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA 2015 - INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. 4 Piano di Monitoraggio e Controllo Tab. 4.a - PERIODICITA DEI CONTROLLI : PROPOSTA 4.1.- PRESCRIZIONI 4.2 -- GENERALITÀ DEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO (PDMC) 4.2.1 - Inquinanti/Parametri da monitorare 4.2.1.a - Matrice Aria, 4.2.1.b - Matrice Acqua 4.2.1.c - Matrice Rifiuti 4.2.1.d - Consumi energetici ed efficienze energetiche 4.2.1.e - Matrice Acqua, Rifiuti, Consumo di risorse / Indici prestazionali 4.2.3 Metodologia di monitoraggio 4.2.4. Espressione dei risultati del monitoraggio 4.2.5. - Tempi di monitoraggio 4.2.5.a - Aria 4.2.5.b Acqua 4.2.5.b.1 - Scarichi idrici 4.2.5.b.2 Approvvigionamento idrico 4.2.5.b.3 Acqua reflue industriali 4.2.5.c -Matrice Rifiuti 4.2.5.c.1 - Rifiuti 4.2.5.c.2 -Sistemi di contenimento dei rifiuti 4.2.5.d -Rifiuti, Energia, Materie prime 4.2.5.e -Consumi energetici ed efficienze energetiche 4.3 MONITORAGGIO E INDICI PRESTAZIONALI (MeIP) 4.3.1- Componenti Ambientali e di Gestione dell attività 4.3.1.1 Matrice Aria TAB A/1 (4.3.1.1) Sistemi di abbattimento TAB A/2 (4.3.1.1) 4.3.1.1.1 Prescrizioni Matrice Aria 4.3.1.1.1.b Prescrizioni Transitorie - Matrice Aria 4.3.1.2 Matrice Acqua TAB B/1(4.3.1.2) Sistemi di abbattimento TAB B/2 (4.3.1.2) Altri Sistemi 4.3.1.3.Matrice Rifiuti 4.3.1.4 Matrice suolo 4.3.1.5 Consumo di risorse e Materie Prime/ Indici prestazionali TAB C/1 (4.3.1.5 ) - Consumi energetici TAB C/2 (4.3.1.5 ) - Consumi energetici TAB C/3 (4.3.1.5 ) - Consumi energetici TAB C/4 (4.3.1.5 ) - Consumi idrici TAB C/5 (4.3.1.5 ) - Consumi materie prime 4.3.1.5.1 Gestione del Ciclo Produttivo TAB D (4.3.1.5.1) - Materie Prime 4.3.2 Altre Prescrizioni 4.3.2.1.Gestione delle fasi di manutenzione ordinaria e straordinaria e delle fasi di avvio e delle fasi di arresto dell impianto. 4.4. RESPONSABILITÀ NELL ESECUZIONE DEL PIANO 4.5.GESTIONE E COMUNICAZIONE DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 2

ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA 2015 - INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. Premessa. Autorità Competente L Autorità competente in materia di A.I.A. è l Ufficio Gestione e Tutela Ambientale del Territorio nell Empolese Valdelsa, PO Gestione e Tutela Ambientale del Territorio, Agricoltura, Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca nell Empolese Valdelsa, Area extradipartimentale Affari Generali, della Città Metropolitana di Firenze, Piazza della Vittoria,54 50053 Empoli, di seguito indicato in breve Ufficio Gestione e Tutela Ambientale del Territorio nell Empolese Valdelsa della Città Metropolitana di Firenze. 1. INTRODUZIONE La società Industrie Bitossi s.p.a., con sede legale in via Pietramarina, 53, località Sovigliana nel Comune di Vinci e impianto in via del Lavoro, 65, zona industriale delle Pratella, nel Comune di Montelupo Fiorentino svolge l attività di produzione di allumina ceramica sinterizzata ad alta densità; l attività ricade fra quelle di cui dell allegato VIII del D.Lgs. n. 152/2006 Parte Seconda Titolo III-bis, codice IPPC 3.5: "Fabbricazione di prodotti ceramici mediante cottura, in particolare tegole, mattoni, mattoni refrattari, gres o porcellane con una capacità di produzione di oltre 75 Mg al giorno. Lo stabilimento Industrie Bitossi si trova in un area individuata a suo tempo dal Comune di Montelupo Fiorentino, come : Area industriale D2 ( Zona Dn D.L. 1444/68 - Art. 26 R.U. comma 2) L area in cui si trova l insediamento industriale di fatto è delimitata da una parte dalla strada Statale SS 67 e sul retro dalla S.G.C. FiPiLi e dalla linea ferroviaria Firenze-Pisa-Livorno. Sul lato sinistro dello stabilimento (tenendo come riferimento l ingresso) l area è caratterizzata dalla presenza di altre attività industriali, artigianali e di servizio. Non sono presenti civili abitazioni nelle immediate vicinanze. Di fronte allo stabilimento si trova la SS 67 e anche in questa zona sono presenti attività artigianali e di servizio, con modesta presenza di civili abitazioni ad una distanza di circa 200-300 m. Anche il retro dello stabilimento, delimitato da FS e SGC, è caratterizzato dalla presenza di altre attività artigianali e oltre la SGC e la FS si trova una area verde. In pratica tutta l area ha una destinazione d uso che non prevede insediamenti di civili abitazioni o di aree con possibilità di fruizione da parte del pubblico. Le civili abitazioni più vicine all insediamento si trovano a circa 250-350 m dallo stabile in cui viene svolta l attività IPPC. (Domanda di rinnovo AIA prot. 13579 del 5/07/2012 - Allegato 1-Relazione tecnica, par.4.4 e Allegato 3.3 Valutazione di Impatto Acustico) Dal punto di vista acustico, l area è definita dal provvedimento comunale di zonizzazione acustica come CLASSE VI : esclusivamente industriale CLASSE V : prevalentemente industriale ( zone limitrofe allo stabilimento) CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 1

ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA 2015 - INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. 1.a DOCUMENTAZIONE La società Industrie Bitossi s.p.a., per l installazione in via del Lavoro, 65, nel Comune di Montelupo Fiorentino, ha presentato: 12/07/2012, prot.13579, domanda di rinnovo della Autorizzazione Integrata Ambientale 26/03/2013, prot.12448, integrazioni alla domanda di rinnovo della A.I.A. 5/11/2014, prot.46476 (anticipata il 30/10/2014, prot.45577), comunicazione modifiche non sostanziali. Sono state tenute le seguenti Conferenze dei Servizi: in data 31/01/2013 e 8/02/2013, Prima C.d.S. in data 24/04/2013, Seconda C.d.S. Sono stati acquisiti i seguenti pareri: ARPAT 1/02/2013, prot.4370; 26/04/2013, prot.16555; 1.1 Ciclo produttivo I contenuti della documentazione tecnica presentata dalla Società Industrie Bitossi s.p.a., per l impianto in via del Lavoro, 65, nel Comune di Montelupo Fiorentino, riflettono l'attività svolta per identificare tutti gli aspetti ambientali significativi per l'impianto, relativi sia a emissioni e scarichi, sia anche all'uso di risorse sono quelli di seguito elencati: Consumi Materiali (Bilancio dei materiali) Acqua (Bilancio idrico) Energia (Produzione, Consumo energetico, Impianti Termici civili) Emissioni ( Emissioni in atmosfera) Scarichi idrici Rifiuti Rumore 1.1.2. ATTIVITA PRODUTTIVE Non sono state apportate modifiche ciclo produttivo (compresi gli impianti, l approvvigionamento e le modalità di stoccaggio delle materie prime, i sistemi di contenimento) tali da determinare variazioni sostanziali rispetto alle informazioni precedenti,trasmesse in occasione della prima richiesta di autorizzazione AIA (Relazione tecnica presentata (prot. 6791 del 30/11/05, integrata in data 03/08/07, dove sono compiutmente descritte le varie fase del processo produttivo). La realizzazione di alcune modifiche di carattere non sostanziale sono state comunicate dalla Società Industrie Bitossi s.p.a. agli Enti competenti (nota prot. 6367 del 02/04/10 SUAP Comune Montelupo Fiorentino, con nota di risposta del Circondario Empolese Valdelsa prot n. 3779/11 del 18/02/2011). 1.1.2.1 - Descrizione REPARTO ALUBIT2 (attività IPPC 3.5) (Domanda di rinnovo AIA prot. 13579 del 5/07/2012 - Allegato 1-Relazione tecnica, e Allegato 4 Sintesi non Tecnica) In questo reparto all interno della installazione Industrie Bitossi s.p.a. di Montelupo sono prodotti mezzi macinanti (sfere) di allumina ceramica sinterizzata ad alta densità destinate a diversi settori industriali. La materia prima fondamentale e utilizzata percentualmente in maniera massiccia (90% circa) è l'ossido d'alluminio Al 2O 3, che è un materiale inerte e conferisce al prodotto finito un elevata durezza, resistenza all'abrasione e all'attacco di agenti chimici. La massima capacità di produzione è di circa 26.400 Mg/anno. Le fasi di lavorazione possono essere brevemente divise in: CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 2

ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA 2015 - INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. 1) Stoccaggio materie prime 2) Pesatura materie prime 3) Macinazione ad umido 4) Essiccamento 5) Pressatura 6) Sinterizzazione 7) Confezionamento Di seguito viene riportata una breve descrizione delle varie operazioni. La prima fase di lavorazione riguarda lo stoccaggio delle materie prime in silos. Questa operazione viene effettuata al ricevimento di un camion cisterna che, mediante apposito tubo di collegamento, invia il materiale direttamente nei silos. La pesatura delle materie prime viene effettuata con un sistema automatizzato di trasporto che convoglia il materiale in un contenitore sopra il mulino di macinazione. La polvere viene quindi pesata ed immessa nel mulino per caduta. Le altre materie prime, con una seconda linea di convogliamento, vengono dosate mediante celle di carico, per poi finire in un discioglitore con acqua, per formare così una sospensione acquosa, che raggiunge la densità ottimale con tre discioglitori in serie. La sospensione ottenuta, alimenta il mulino di macinazione insieme alle materie prime ed all ossido di alluminio, che viene direttamente immesso sottoforma di polvere. La macinazione avviene in continuo in ambiente acquoso, con la presenza dell acqua della sospensione, e prevede l utilizzo di mulini da 40.000 litri: il prodotto che si ottiene in questa fase si chiama barbottina. Successivamente la barbottina viene scaricata in serbatoi di accumulo posti in serie, dove viene aggiunto il legante prima che il prodotto venga essiccato. Il prodotto viene poi trasferito nelle tine di stoccaggio e, quindi, inviato tramite pompe, all impianto di essiccazione. Il carico di questo impianto di essiccazione avviene in automatico: la barbottina macinata viene immessa nell essiccatore con ugelli di nebulizzazione. Nella camera di essiccazione la barbottina viene investita da un flusso in equicorrente di aria calda (450 C circa), prodotta da un bruciatore a gas metano. Il prodotto essiccato cade per gravità verso il tronco conico della camera di essiccazione, dove viene raccolto ed estratto per essere setacciato e, quindi, trasferito in silos di stoccaggio intermedio tramite sollevatori a tazze e/o nastri trasportatori. Dai silos di stoccaggio viene recuperata automaticamente la polvere, per la successiva fase di pressatura automatica effettuata dalle apposite macchine, da cui il composto fuoriesce sotto forma di sfere. Le sfere ottenute dalla pressatura vengono inviate, con un sistema di trasporto a nastro nella zona di alimentazione forni, dove vengono riempite le caselle di refrattario con le sfere di alubit, per essere successivamente inviate alla fase di sinterizzazione in forno. L operazione di preparazione delle caselle avviene con un sistema automatizzato. La fase di cottura viene effettuata in forni con un ciclo di cottura rapido. Dopo la sinterizzazione, il materiale viene progressivamente raffreddato e avviato, mediante nastri trasportatori, alla confezionatrice. Il prodotto è quindi pronto per essere commercializzato. Le materie prime utilizzate nella composizione del prodotto sono: allumina, dolomite, caolino, wollastonite, calcio carbonato, polietilenglicole e disperdenti. Il consumo di acqua è previsto per portare in sospensione le varie materie prime in polvere, per diluire il legante e durante la fase di macinazione ad umido. Per il funzionamento delle varie macchine viene utilizzata energia elettrica e gas metano. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 3

ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA 2015 - INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. 2. STATO DI APPLICAZIONE DELLE MTD/BAT 2.1 Valutazione integrata di applicazione delle BAT. Per quanto riguarda l attività IPPC, come descritto nel paragrafo 3.1.3, l abbattimento delle emissioni viene effettuato con uno dei sistemi presi in esame dal BREF; inoltre anche in virtù delle performance riscontrate negli anni riteniamo di essere in linea con quanto indicato nel BREF. I sistemi di abbattimento da noi adottati, in considerazione anche della loro comprovata ed elevata resa di esercizio, trovano ampia applicazione nel settore non solo in Italia ma anche in altri paesi europei ed extra comunitari. In specifico : - I sistemi di filtrazione su maniche filtranti, in considerazione dell esperienza assunta in decenni di attività, pur necessitando di una serie di controlli di routine che diano la certezza del loro rendimento e dello stato di conservazione dei mezzi filtranti risultano essere uno dei sistemi indicati come miglior tecnologia. - I cicloni utilizzati per abbattere il particolato con granulometria maggiore al fine di non gravare eccessivamente sul carico in ingresso al filtro a maniche, ma soprattutto permettono un immediato recupero del materiale abbattuto. Il sistema di post-combustione alle emissioni dei forni di sinterizzazione sono garanzia di un elevato rendimento per l abbattimento delle sostanze organiche che si sviluppano nella fase di pre-riscaldamento del materiale in ingresso ai forni di sinterizzazione. Il sistema di trattamento di tipo chimico fisico per la depurazione delle acque. Il doppio sistema di abbattimento con filtro a maniche e torre di lavaggio per ulteriore garanzia sia per l abbattimento del particolato che per quelle sostanze organiche solubili in acqua, derivanti dalla disgregazione termica dei composti organici utilizzati nella formulazione di base. Ricordiamo che attualmente, in base alle materie prime utilizzate, le torri di lavaggio non sono attive. 2.2 Documenti tecnici di riferimento pertinenti all attività IPPC Alla data di rilascio della presente autorizzazione, per l attività che ricade fra quelle di cui dell allegato VIII del D.Lgs. n. 152/2006 Parte Seconda Titolo III-bis, codice IPPC 3.5: "Fabbricazione di prodotti ceramici mediante cottura, in particolare tegole, mattoni, mattoni refrattari, gres o porcellane con una capacità di produzione di oltre 75 Mg al giorno non sono ancora state adottate BAT Conclusions. I riferimenti relativi all individuazione delle Migliori Tecniche Disponibili (MTD) e/o BAT per l attività di produzione di allumina ceramica sinterizzata ad alta densità sono ad oggi costituiti da: Reference Document on Best Available Techniques in the Ceramic Manufacturing Industry August 2007, il D.M. 1 ottobre 2008 Emanazione di linee guida in materia di analisi degli aspetti economici e degli effetti incrociati per le attività elencate nell allegato I del D.Lgs.59/05 il D.M. 31 gennaio 2005 Emanazione di linee guida per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, per le attività elencate nell allegato I del D.Lgs.372/99, ed in particolare gli allegati I e II, contenenti rispettivamente le Linee guida generali e le Linee guida in materia di sistemi di monitoraggio; il documento approvato dal Comitato di Coordinamento Tecnico Regionale, ai sensi dell art.2 della LR 61/03, nella seduta del 30/01/2006, dal titolo Istruzioni per la redazione, da parte del gestore di un impianto IPPC, del Piano di Monitoraggio e Controllo ; Altri documenti di riferimento pertinenti per l attività contemplata sono Emissioni prodotte dallo stoccaggio (EFS) (BREF 07/2006), Efficienza energetica (ENE) (BREF 02/2009); Nelle tabelle del paragrafo seguente, si riporta il confronto fra le Migliori Tecniche Disponibili (MTD), estratte dai documenti di cui sopra, e l impianto in oggetto, da cui emerge una sostanziale conformità dell impianto di Industrie Bitossi s.p.a., ubicato in via del Lavoro, 65, nel Comune di Montelupo Fiorentino, ai principi della normativa IPPC. Nelle tabelle seguenti Industrie Bitossi s.p.a. di Montelupo ha riportato le BAT pertinenti e lo stato di applicazione delle BAT o le misure equivalenti adottate. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 4

ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA 2015 - INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. 2.3 STATO DI APPLICAZIONE DELLE MTD/BAT - REPARTO ALUBIT (Allegato 5 Domanda di rinnovo AIA prot. 13579 del 5/07/2012) 2.3.1 punto 5.1 BAT GENERICHE Stato di applicazione delle BAT contenute nel Bref Ceramic Manifacturing Industry - Agosto - 2007 REPARTO ALUBIT Best Avalaible Technique - BAT Rif. L.G. Applicata descrizione Gestione ambientale 5.1.1 Implementare o aderire ad un sistema di gestione ambientale che riprenda in funzione delle circostanze individuali, le seguenti caratteristiche: (vedere sez. 4.7) 5.1.1 SI La società non ha una certificazione tipo EMAS o ISO 14001, ha un sistema di gestione della qualità certificato che prevede nel manuale una parte dedicata specificamente alla gestione ambientale che viene indicata come da copia del documento allegato estratto dall ultima verifica ispettiva. In specifico si fa riferimento alle procedure relative alla gestione ambientale della Divisione Ambiente del Gruppo Colorobbia ; in particolare quelle riguardanti : Acqua - Aria - Rifiuti - Igiene del lavoro. La Società ha redatto un documento di Politica Ambientale (in fase di distribuzione) in seno all iniziativa di Confindustria. Consumi energetici 5.1.2 Riduzione dei consumi di energia attraverso l,applicazione di una combinazione delle seguenti tecnologie: I. migliore progettazione di forni ed essiccatori (vedi sez. 4.1.1) II. recupero del calore in eccesso dai forni, specialmente dalla loro zona di raffreddamento. (vedi sezione 4.1.2.). In particolare, il calore in eccesso della zona di raffreddamento dei forni sotto forma di aria calda può essere utilizzato dagli essiccatori. III. variazione del carburante utilizzato nei processi di combustione dei forni (sostituzione di oli pesanti e carburanti solidi con carburanti a bassa emissione) In questo contesto vedere sez. 4.1.4. IV. modificazione dell impasto ceramico. In questo contesto vedere sez. 4.1.5. Riduzione del consumo di energia primaria con l applicazione di cogenerazione combinata di calore ed energia elettrica (vedi sez. 4.1.3), sulla base della domanda di calore utile, all interno di sistemi di regolamentazione dell energia che siano economicamente sostenibili. 5.1.2 a) SI Cinque dei sei forni presenti nello stabilimento sono dotati di un sistema per il recupero dell energia termica dai fumi originati dal processo di cottura. Tale energia viene utilizzata per lo svolgimento della fase di essiccamento. Il combustibile utilizzato in tutti gli impianti produttivi presenti è il gas metano. 5.1.2 b) NO Questa tematica non è stata oggetto di valutazione Sono state prese in considerazione (anno 2009) alcuni progetti di studio per la realizzazione di un sistema a pannelli fotovoltaici. Al momento questo progetto risulta essere bloccato per la realizzazione dello stesso sistema c/o lo stabilimento di Sovigliana. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 5

ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA 2015 - INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. Best Avalaible Technique - BAT Rif. L.G. Applicata descrizione Emissione di polveri 5.1.3 Riduzione dell emissione di polveri diffuse attraverso l applicazione di una combinazione delle seguenti tecnologie: a) misure per operazioni in ambienti polverosi (vedi sez. 4.2.1) b) misure per aree di deposito in cumuli (vedi sez. 4.2.2.) 5.1.3.1 SI Tutte le materie prime in polvere vengono stoccate in silos ad alimentazione pneumatica, dotati in testa, di idonei filtri a maniche per la depolverizzazione dello sfiato. Non sono presenti nello stabilimento materie prime/prodotto finito stoccato in cumuli. Le uniche emissioni di Emissioni convogliate Riduzione dell emissione di polveri convogliate originate da operazioni in ambienti polverosi (vedere sez. 4.2.3) a concentrazioni tra 1-10 mg/m3 espresse come media oraria, mediante l applicazione di filtri a maniche. Tuttavia questo intervallo può essere maggiore a seconda delle condizioni operative specifiche. Emissioni da processi di essiccamento Mantenere le emissioni di polveri dal processo di essiccazione in un campo tra 1-20 mg/m3 espressi come valore medio giornaliero, con la pulizia dell essiccatore, evitando l accumulo di residui di polvere nel dryer e con l adozione di un adeguato protocollo di manutenzione (vedi sez. 4.2) Emissioni da processi di combustione dei forni Riduzione dell emissioni di polveri (particolato) nei fumi di combustione dei processi di cottura tra 1-20 mg/m3 espressi come valore medio giornaliero, mediante l applicazione di una combinazione dei seguenti provvedimenti primari/tecniche: a) utilizzo di combustibili a basso contenuto di ceneri, ad esempio gas naturale, GPL, LNG ed olio combustibile extra (vedi sez. 4.1.4) b) riduzione al minimo di formazione di polvere causata dal carico del prodotto all interno del forno (vedi sez. 4.2) Mediante l applicazione di pulizia a secco del fumi di combustione con un filtro (vedi sez. 4.3.4.3) un livello di emissione di polveri inferiore a 20 mg/m3 nei fumi depurati è da ritenersi migliore tecnologia disponibile. Mediante applicazione di un adsorbitore di tipo a cascata (vedi sez. 4.3.4.1) un livello di emissione di polveri inferiore a 50 mg/m3 nei fumi depurati è da ritenersi migliore tecnologia disponibile. tipo diffuso possono essere riconducibili ad eventi accidentali. 5.1.3.2 SI Tutte le fasi operative che possono dare luogo ad emissioni polveri in ambiente lavoro, sono poste sotto aspirazione e convogliate ad relativi impianti di abbattimento costituiti da filtri a maniche, che garantiscono il rispetto delle concentrazioni in emissione indicate da questa BAT. 5.1.3.3 SI Vedasi BAT specifica di settore 5.2.8.1. a) 5.1.3.4 SI Tutti i forni presenti nello stabilimento sono alimentati a gas metano. Le caratteristiche stesse del prodotto da sinterizzare e il sistema automatizzato di carico garantiscono la minima formazione di polveri durante la fase di alimentazione dei forni. Non è prevista per questa tipologia di impianti l adozione di sistemi di abbattimento polveri (filtri a maniche adsorbitori) in quanto ad oggi viene garantito il rispetto delle concentrazioni di polveri in emissione indicate da questa BAT. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 6

ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA 2015 - INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. Best Avalaible Technique - BAT Rif. L.G. Applicata descrizione Composti gassosi 5.1.4 Misure/Tecniche primarie Riduzione dell emissione di composti gassosi (HF,HCl, SOx, COV, metalli pesanti) nei fumi di combustione dei processi di cottura dei forni mediante l applicazione di uno o di una combinazione dei seguenti provvedimenti primari/tecniche: I. riducendo l immissione di inquinanti precursori. A questo proposito vedere sezione 4.3.1., dove sono indicate numerose possibilità per la riduzione di differenti inquinanti precursori. II. ottimizzando la curva di riscaldamento dei forni. A questo proposito, vedi sez. 4.3.3.1 dove sono presentati numerosi aspetti del processo di ottimizzazione della curva di riscaldamento. Mantenere l emissione di NOx nei fumi di combustione dei processi di cottura dei forni al di sotto di 250 mg/m3, come valore medio giornaliero indicato come NO2 per temperature del forno al di sotto di 1300 C od inferiori a 500 mg/m3, come valore medio giornaliero indicato come NO2 per temperature del forno uguali o superiori a 1300 C, mediante l applicazione di uno o di una combinazione di provvedimenti primari/tecniche (vedi sez. 4.3.1 e 4.3.3, in particolare riducendo l immissione di precursori di NOx) fatta eccezione per gli aggregati di argilla espansa. Mantenere l emissione di NOx nei gas dei motori di cogenerazione al di sotto dei 500 mg/m3, come valore medio giornaliero indicato come NO2, mediante l applicazione di misure di ottimizzazione dei processi. 5.1.4.1 a) NO BAT non applicabile in quanto storicamente non sono mai stati evidenziate concentrazioni di inquinanti inorganici gassosi. 5.1.4.1 b) SI Il limite degli ossidi di azoto è sempre rimasto inferiore al limite previsto 5.1.4.1 c) NO BAT non applicabile in quanto non sono presenti nello stabilimento produttivo impianti di cogenerazione. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 7

ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA 2015 - INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. Misure/Tecniche secondarie e in combinazione con le primarie Riduzione dell emissione di composti gassosi inorganici nei fumi di combustione dei processi di cottura dei forni mediante l applicazione di una delle seguenti misure/tecniche secondarie: a) applicazione di un adsorbitore di tipo a cascata (vedi sez. 4.3.4.1) b) applicazione di un filtro a secco (filtro a maniche o precipitatore elettrostatico, vedi sez. 4.3.4.3) mediante una combinazione delle misure/tecniche primarie descritte nella sezione 5.1.4.1. e/o le secondarie descritte in questa sezione, i livelli di emissione di composti gassosi inorganici nei fumi dei forni indicati come BAT sono i seguenti: Fluoruri come HF : 1-10 mg/m3 Cloruri come HCl : 1-30 mg/m3 SOx come SO2 (mat. prime contenenti 0,25% di solfuri): <500 mg/m3 SOx come SO2 (mat. prime contenenti >0,25% di solfuri): 500 2000 mg/m3 5.1.4.2 NO BAT non applicabile in quanto storicamente non sono mai stati evidenziate concentrazioni di inquinanti inorganici gassosi. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 8

ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA 2015 - INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. Best Avalaible Technique - BAT Rif. L.G. Applicata descrizione Acque reflue di processo (emissione e consumo) 5.1.5 Riduzione dei consumi di acqua mediante l applicazione di processi di misura e ottimizzazione. A questo proposito vedi sez. 4.4.5.1 dove sono presentati numerosi processi e misure di ottimizzazione, i quali possono essere applicati individualmente o in combinazione. Depurazione delle acque reflue di processo mediante l applicazione di un sistema di trattamento. A questo proposito vedi sez. 4.4.5.2, dove sono presentati numerosi sistemi di trattamento delle acque reflue di processo, i quali possono essere applicati individualmente o in combinazione per garantire che l acqua sia adeguatamente depurata per essere riutilizzata nel processo di fabbricazione o per essere scaricata direttamente in acqua o indirettamente attraverso il sistema fognario comunale. Riduzione del carico di emissione di sostanze inquinanti negli scarichi di acque reflue. I seguenti valori di emissione negli scarichi di acque reflue sono considerati BAT: Solidi sospesi : 50m mg/l - Alogenati organici : 0,1 mg/l - Piombo : 0,3 mg/l Zinco : 2,0 mg/l - Cadmio : 0,07 mg/l Se più del 50% delle acque di processo sono riutilizzate all interno del processo stesso, concentrazioni maggiori di questi inquinanti può essere considerata BAT, fino a quando il carico specifico di inquinante per quantità di produzione (Kg prodotto finito) non sia superiore al carico di inquinante derivante da un tasso di riciclo dell acqua inferiore del 50% Fanghi 5.1.6 Riciclo / recupero dei fanghi mediante l applicazione di una o di una combinazione delle seguenti tecniche: a) sistema di riciclo dei fanghi (vedi sez. 4.5.1.1) b) riutilizzazione dei fanghi in altre produzioni (vedi sez. 4.5.1.2) 5.1.5. a) SI Sono in esercizio presso l impianto produttivo dei sistemi di riutilizzo delle acque di processo. Sono stati realizzati ad oggi tutti i ricicli delle acque potenzialmente riutilizzabili. 5.1.5. b) SI E presente presso l impianto produttivo un sistema di trattamento di tipo chimico-fisico con filtri a carbone attivo. 5.1.5. c) SI Il valore di concentrazione per i solidi viene rispettato Non sono presenti composti organici alogenati Valori di Piombo, Zinco e Cadmio vengono rispettati (non sono manipolate materie prime che contengono tali elementi) Il recupero dell acqua trattata al momento è esclusivamente realizzato per l impiego nell impianto di trattamento acque chimico fisico. 5.1.6 SI I fanghi prodotti dall impianto di trattamento acque sono destinati allo smaltimento sia con destinazione D15 che R13 CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 9

ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA 2015 - INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. Scarti di processo e rifiuti solidi 5.1.7 Riduzione scarti di processo e rifiuti solidi mediante l applicazione di una combinazione delle seguenti tecniche: a) Recupero di materie prime non miscelate (vedi sez. 4.5.2.1) 5.1.7 SI Le materie prime, il semilavorato ed i materiali di scarto di produzione (non cotti ) vengono riutilizzati direttamente all interno del ciclo produttivo. Al recupero esterno vengono inviati gli scarti di produzione cotti. b) Recupero articoli rotti all interno del ciclo produttivo ( vedi sez. 4.5.2.1) c) utilizzazione degli scarti di processo in altre industrie (vedi sez. 4.5.2.1) d) controllo elettronico della cottura (vedi sez. 4.5.2.2) e) applicazione ottimizzata delle impostazioni (vedi sez. 4.5.2.2) Rumore 5.1.8 Riduzione del rumore mediante l applicazione di una combinazione delle seguenti tecniche (vedi sez. 4.6): a) isolamento dell unità b) isolamento da vibrazioni dell unità c) Utilizzo di silenziatori e ventilatori a rotazione lenta d) collocare finestre, porte e le unità rumorose lontano da vicini e) isolamento acustico di muri e finestre f) chiusura porte e finestre g) svolgimento dell attività rumorosa solo durante il giorno h) buona manutenzione degli impianti 5.1.8 SI Le emissioni sonore furono oggetto di verifica. Ad oggi abbiamo in corso la nuova verifica con scadenza 2010. Nel corso degli anni sono stati effettuati degli interventi di mitigazione soprattutto legati all esposizione al rumore per gli addetti. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 10

ALLEGATO A/1 - ALLEGATO TECNICO RIESAME AIA 2015 - INDUSTRIE BITOSSI S.P.A. MONTELUPO F. 2.3.2. punto 5.2 BAT SPECIFICHE DI SETTORE Una serie di tecniche di gestione ambientale sono determinate come BAT. Il campo di applicazione (ad esempio il livello di dettaglio) e la natura del Sistema di Gestione Ambientale SGA (ad esempio, standard o non standardizzato) saranno generalmente legate alla natura, all'entità e complessità dell'impianto, e la gamma di impatti ambientali che questo può avere Best Avalaible Technique - BAT Rif. L.G. Applicata descrizione Ceramica tecnica 5.2.8 Emissione di polveri convogliate Riduzione delle polveri da emissioni convogliate dal processo di essiccamento spray drying da 1-30 mg/m3 attraverso l applicazione di filtri a maniche 5.2.8.1 a) SI Tutti gli impianti di essiccamento di tipo spray dry presenti nello stabilimento sono asserviti da un sistema di filtri a maniche che garantiscono il rispetto del valore di emissione di polveri totali previsto da questa BAT. Riduzione delle polveri da emissioni convogliate dal processo di spray glazing da 1-10 mg/m3 attraverso l applicazione di filtri a maniche o lamellari Riduzione dell emissione di composti inorganici gassosi dai fumi originati dai processi di cottura nei forni, attraverso l applicazione di moduli adsorbitori (veder sez. 4.3.4.2.), in particolare per flussi a bassa portata (inferiori a 18.000 m3/h) e con concentrazioni di composti inorganici diversi da HF (SO2, SO3, HCl) e di polveri basse. Composti Organici Volatili Riduzione dell emissione di COV dai fumi originati dai processi di cottura tra i 5-20 mg/nm3 espressi come media di carbonio totale, attraverso l applicazione di post combustori termici ad una o tre camere. Scarti di processo / rifiuti solidi Riduzione della quantità di scarti originati dall utilizzazione delle casseformi, stampi in gesso per la modellatura, attraverso l applicazione di una sola o di una combinazione delle seguenti misure: a) sostituzione stampi, casseformi in gesso con altre in polimero b) sostituzione stampi, casseformi in gesso con altre in metallo c) utilizzo di vacuum plaster mixers d) recupero degli scarti in altra industria 5.2.8.1 b) no BAT non applicabile in quanto non sono presenti nello stabilimento produttivo impianti di spray glazing. 5.2.8.2 no BAT non applicabile in quanto non sono mai stati evidenziate concentrazioni di inquinanti inorganici gassosi. 5.2.8.3 SI 5 forni presenti nello stabilimento produttivo sono dotati di sistemi di postcombustione di tipo termico ad una camera che garantiscono il rispetto dei valori di concentrazione in emissione di COV indicati da questa BAT. Solo il forno 4, dopo la modifica, ha un sistema di combustione interno che garantisce il rispetto dei valori di concentrazione in emissione di COV indicati da questa BAT 5.2.8.4 no BAT non applicabile alla tipologia di lavorazioni effettuate nell impianto produttivo. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 11

3. MATRICI AMBIENTALI 3.1. EMISSIONI in ATMOSFERA (Domanda di rinnovo AIA prot. 13579 del 5/07/2012 - Allegato 1-Relazione tecnica, e Scheda E) Rispetto alla situazione autorizzata con Atto Dirigenziale 914 del 29.10.2007, sono stati attivati 2 filtri a maniche asserviti all operazione di dispersione delle materie prime in acqua ed è stato disattivato il sistema di post combustione del forno n.4. Queste modifiche non sostanziali sono state comunicate al SUAP del Comune di Montelupo Fiorentino, con nota prot. 6367 del 02/04/10, con risposta del CEV Nota prot. n. 3779/11 del 18/02/2011. Nell Allegato 2 Domanda di rinnovo AIA prot. 13579 del 5/07/2012, è riportato il Quadro riepilogativo delle Emissioni, con le modifiche non sostanziali realizzate e comunicate con la nota sopra citata. Nella scheda E.1 (Tabelle E.1, E.1.1, E.1.2, E.1.3, E.1.4) sono state riportate tutte le emissioni originate dall attività in oggetto. I dati riportati nelle tabelle derivano da misure sperimentali ottenute in seguito all esecuzione dei campionamenti periodici di autocontrollo alle emissioni in atmosfera relativi all anno 2011: Industrie Bitossi s.p.a. precisa che il dato di corrente di massa espresso in Kg/die e Kg/h indicato nella scheda E.1 deriva da una stima, effettuata dividendo il dato calcolato in Mg/anno per 365 giorni e per 24 ore lavorative. Questo è verosimile perché gli impianti produttivi più significativi da un punto di vista emissivo in questo reparto hanno funzionamento continuo. Per alcune emissioni riportate nella scheda E.1.1 non sono indicati i parametri fisici ed valori di concentrazione degli eventuali inquinanti rilevati, perché per tali emissioni non è prevista l adozione di alcun limite di emissione in presenza di un idoneo sistema di abbattimento (Schede E.1.1, F.1, emissioni EP1-EP55-EP56 da EP5 a EP14). La planimetria aggiornata dell impianto con l indicazione delle emissioni in atmosfera è riportata nell elaborato tecnico della comunicazione pervenuta, per il tramite del S.U.A.P. del Comune di Montelupo Fiorentino, di modifica non sostanziale pervenuta in data 05/11/2014, nostro prot. n. 46476. 3.1.a Modifiche non sostanziali (Comunicazione modifiche non sostanziali, prot. 46476 del 5/11/2014) Le Modifiche non sostanziali dell installazione Industrie Bitossi s.p.a. di Montelupo Fiorentino è relativa alla attivazione di un ulteriore mulino di macinazione ad umido di tipo a tamburo di capacità 40.000 litri, con caratteristiche analoghe ai due mulini già in esercizio presso l impianto produttivo. L attivazione del nuovo mulino a tamburo avviene per garantire un incremento della produzione del semilavorato destinato alla successiva fase di essiccamento (barbottina), ma non inciderà sulla produzione complessiva dell installazione. Il mulino, infatti, sarà alimentato esclusivamente con la barbottina (sospensione acquosa) derivante dalla fase di macinazione ad umido esistente (2 mulini continui) per una ulteriore raffinazione granulometrica del semilavorato. Il trasferimento del semilavorato dalla fase di prima macinazione al nuovo mulino avverrà a mezzo di condutture aeree all interno del reparto produttivo con pompe posizionate direttamente alle tine di raccolta dei due mulini esistenti. Al fine di aumentare la capacità di stoccaggio del semilavorato proveniente dalla fase di macinazione (barbottina) in attesa delle successive fasi di lavorazione, saranno installate vicino al nuovo mulino, tre tine di contenimento, ognuna della capacità di circa. 24 m 3. La barbottina contenuta in queste tine, con agitazione meccanica, sarà trasferita con pompe alle successive fasi di correzione ed essiccamento. Tutta l area circostante il nuovo mulino di macinazione ad umido e relative tine di stoccaggio, sarà dotata di un sistema di canalette di raccolta e fognature collegate all impianto di depurazione acque di reparto, in modo tale che eventuali fuoriuscite di prodotto o sversamenti accidentali possano essere facilmente contenuti. E stata anche presentata una planimetria dell impianto produttivo in cui è indicata la disposizione a blocchi delle lavorazioni e la localizzazione di tutte le emissioni in atmosfera convogliate, dopo la realizzazione di queste modifiche non sostanziali. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 12

Poiché l alimentazione del nuovo mulino è effettuata esclusivamente con la barbottina derivante dalla fase di macinazione ad umido esistente, non sarà necessario attivare alcuna aspirazione forzata per il contenimento dell'emissione di eventuali polveri durante la fase di carico. Sarà comunque attivata una nuova emissione in atmosfera convogliata, necessaria per l evacuazione del vapore acqueo che si andrà formando all interno del mulino durante la fase di macinazione,a causa il surriscaldamento del prodotto (sigla emissione EP61). Questa tipologia di emissioni, analoga a quelle già originate dai due mulini esistenti (sigle EP59 EP60), sono individuate come poco significative ai fini dell inquinamento atmosferico. E stata anche presentato il quadro emissivo dello stabilimento aggiornato dopo la realizzazione di queste modifiche non sostanziali. 3.1.b Modifiche non sostanziali (Integrazione alla Domanda di rinnovo AIA prot. 12448 del 26/03/2013) Modifica Forno SACMI B104 La modifica del sistema di combustione (emissione EP37) è stata progettata insieme ai costruttori del forno, con una riduzione del consumo di metano e una migliore gestione operativa del forno. Il Forno SACMI non prevedeva bruciatori nella sua parte iniziale: nella prima parte, tuttavia, si eliminano tutte le sostanze organiche del prodotto, quindi questa fase di cottura deve essere effettuata con cautela, perché una combustione troppo violenta e veloce di queste sostanze potrebbe portare anche alla rottura dei pezzi. Finora la prima zona del forno veniva riscaldata aspirando aria calda dalla zona di combustione, che dopo aver riscaldato il materiale era trattato nel postcombustore e poi recuperata nell essiccatore spray n.2 (EP25). L aspirazione, e quindi il riscaldamento, non erano però stabili, perché l aspirazione con sistema inverte per modulare la portata, portava comunque a profili termici non costanti, introducendo anche aria fredda esterna che comunque veniva poi trattata nel postcombustore. I tecnici SACMI hanno progettato l inserimento di nuovi bruciatori nella zona dell avanforno, per avere un profilo termico di salita di temperatura stabile e, in presenza di fiamma diretta dei nuovi bruciatori, si ha anche la parte iniziale del forno che funziona come camera di postcombustione. E stato progettato anche un nuovo ventilatore inverter per fumi caldi (fino a 400 C) con presa di aspirazione verso la parte calda del forno, gestisce cioè la depressione del forno senza influire sulla parte iniziale, dove è rimasto in funzione il vecchio ventilatore a portata fissa.. Sulla bocca del forno è stata anche posizionata una lama d aria ad alta velocità per isolare pneumaticamente interno ed esterno del forno. Entrambi i ventilatori possono essere convogliati insieme, o al camino del forno (emissione EP37) o a quello dell essiccatore spray n.2 (EP25), cui arriveranno fumi più caldi (maggiore enerrgia). L impianto è stato progettato ed eseguito durante una fermata del forno. Dopo il collaudo, sono stati eseguiti campionamenti per verificare l efficacia dell abbattimento del nuovo sistema. Con i primi campionamenti e il tuning del sistema è stato verificato che il sistema garantisce il conseguimento dei VLE. Il risparmio energetico, invece, non è stato dell entità sperata: i nuovi combustori consumano infatti quanto l esercizio del postcombustore. Consumi prima della modifica Consumi dopo la modifica forno 104 m 3 /h forno 127 m 3 /h postcombustore 24 m 3 /h postcombustore 0 m 3 /h media oraria 128 m 3 /h media oraria 127 m 3 /h Oltre questo dobbiamo considerare che all essiccatore spray n.2 (EP25) arriveranno fumi più caldi, risparmiando così una quota di energia. Inoltre il bypass del postcombustore permette di gestire un impianto in meno. CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 13

Figura 3.1.b Modifica Forno SACMI B104 CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 14

3.1.1 - TAB A Quadro di riferimento delle emissioni e Valori Limite (Allegato 2 Domanda di rinnovo AIA prot. 13579 del 5/07/2012) (Comunicazione modifiche non sostanziali, prot. 46476 del 5/11/2014) Sigla Origine Periodicità EP1 EP3 EP 5, EP 5 bis, EP 6, EP6 bis e da EP7 a EP14 EP26 EP27 EP57 EP58 Silos allumina Trasporto allumina Silos stoccaggio materie prime Aspirazione trasporto e presse Aspirazione trasporto e essiccatore n.2 Depolverizz. dispersione in acqua M.P. Depolverizz. dispersione in acqua M.P. rilevamenti emissioni QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI RINNOVO A.I.A. IMPIANTO PRODUZIONE ALLUMINA CERAMICA- Via: del Lavoro, 65: MONTELUPO F.NO Portata Sezione Velocità Temp. Altezza Durata Impianto di abbattimento Inquinanti emessi Nm 3 /h m 2 m/s C m h/g g/a mg/nm 3 Kg/h Gli impianti di abbattimento polveri installati sui silos di stoccaggio materie prime, non sono dotati di ventilatore di aspirazione. La funzione di questi impianti è di depolverizzare lo sfiato d'aria nella dalla fase di carico pneumatico delle materie prime nei silos. Filtro a maniche annuale 2.800 0,071 11,7 Amb. 8 10 365 Filtro a maniche Gli impianti di abbattimento polveri installati sui silos di stoccaggio materie prime, non sono dotati di ventilatore di aspirazione. La funzione di questi impianti è di depolverizzare lo sfiato d'aria nella dalla fase di carico pneumatico delle materie prime nei silos. Filtri a maniche annuale 18.600 0,442 12,5 Amb. 20 24 365 Filtro a maniche annuale 18.600 0,332 16,5 Amb. 23 24 300 Filtro a maniche annuale 1.700 0,049 9,6 Amb. 12 10 365 Filtro a maniche annuale 1.700 0,049 9,6 Amb. 12 10 365 Filtro a maniche Polveri totali Polveri totali Al Polveri Polveri Al Polveri Al Polveri Al Polveri Al Non si applica alcun valore limite in presenza di 50 [3] 5 [3] idoneo impianto di abbattimento Non si applica alcun valore limite in presenza di 50 [3] 5 [3] 50 [3] 5 [3] 50 [3] 5 [3] 50 [3] 5 [3] idoneo impianto di abbattimento CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 15

Sigla Origine Periodicità rilevamenti emissioni Portata Sezione Velocità Temp. Altezza Durata Impianto di abbattimento Inquinanti emessi Nm 3 /h m 2 m/s C m h/g g/a mg/nm 3 Kg/h EP24 EP25 EP28 EP29 EP30 EP31 EP32 EP33 Ciclone + Polveri 20 (1) [3] Essiccatore Filtro a maniche C.O.T. [C] 30 (1) semestrale 10.500 0,283 14 90 25 24 180 spray dryer N.1 +Torre di Al 5 (1) [3] lavaggio NOx 400 (1) Polveri Filtro a maniche Essiccatore C.O.T. [C] semestrale 12.000 0,283 15,5 90 25 24 180 + Torre di spray dryer N.2 Al lavaggio NOx Polveri Forno n. 1 9 450 24 185 Post combustore semestrale 3.500 0,283 (**) (**) 20 6,5 250 24 180 Forno n. 1 zona semestrale 300 sinterizzazione 2.000 0,075 7,5 Forno n. 1 raffredda-mento Al Post C.O.T. [C] combustore COV (II) NOx Polveri Al 14 nd nd No C.O.T. [C] COV (II) NOx Dissipazione calore in raffreddamento Emissione di scarso impatto sull inquinamento atmosferico. Polveri 9 450 24 185 Al Forno n. 2 Post semestrale 3.500 0,283 (**) (**) 20 C.O.T. [C] Post combustore combustore 6,5 250 24 180 COV NOx Polveri Forno n. 2 zona Al 300 sinterizzazione semestrale 2.000 0,075 7,5 14 nd nd No C.O.T. [C] COV (II) NOx Forno n. 2 Dissipazione calore in raffreddamento raffredda-mento Emissione di scarso impatto sull inquinamento atmosferico. 20 (1) [3] 30 (1) 5 (1) [3] 400 (1) 50 [3] 5 [3] 50 20 500 50 [3] 5 [3] 50 20 500 50 [3] 5 [3] 50 20 500 50 [3] 5 [3] 50 20 500 CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 16

Sigla Origine Periodicità rilevamenti emissioni Portata Sezione Velocità Temp. Altezza Durata Impianto di abbattimento Inquinanti emessi Nm 3 /h m 2 m/s C m h/g g/a mg/nm 3 Kg/h EP34 EP35 EP36 EP37 EP39 EP40 EP42 EP43 EP45 450 9 24 185 Forno n. 3 (**) semestrale 3.500 0,283 (**) 20 Post combustore 250 6,5 24 180 Forno n. 3 zona 300 semestrale 2.000 0,075 7,5 sinterizzazione Forno n. 3 raffredda-mento Polveri Al Post C.O.T. [C] combustore COV (II) NOx Polveri Al 14 nd nd No C.O.T. [C] COV (II) NOx Dissipazione calore in raffreddamento Emissione di scarso impatto sull inquinamento atmosferico. Polveri Al Forno n. 4 5.000 Post semestrale 0,181 17,5 380 20 24 365 C.O.T. [C] Post combustore (***) combustore COV (II) NOx Forno n. 4 Dissipazione calore in raffreddamento raffredda-mento Emissione di scarso impatto sull inquinamento atmosferico. Polveri Al Forno n. 5 4.000 Post semestrale 0,181 15,0 380 20 24 365 C.O.T. [C] Post combustore (***) combustore COV (II) NOx Forno n. 5 Dissipazione calore in raffreddamento raffreddamento Emissione di scarso impatto sull inquinamento atmosferico. Polveri Al Forno n. 6 Post semestrale 5.000 0,181 17,0 300 20 24 365 C.O.T. [C] Post combustore combustore COV (II) NOx Forno n. 6 Dissipazione calore in raffreddamento raffredda-mento Emissione di scarso impatto sull inquinamento atmosferico. 50 [3] 5 [3] 50 20 500 50 [3] 5 [3] 50 20 500 50 [3] 5 [3] 50 20 500 50 [3] 5 [3] 50 20 500 50 [3] 5 [3] 50 20 500 CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 17

Sigla Origine Periodicità rilevamenti emissioni Pulizia ambiente EP55 di lavoro zona presse ed essiccatore Cabine pulizia EP56 manuale con aria compressa Mulino EP59 macinazione a umido N.1 Mulino EP60 macinazione a umido N.2 Mulino EP61 [2] macinazione a umido N.3 Portata Sezione Velocità Temp. Altezza Durata Impianto di abbattimento Inquinanti emessi Nm 3 /h m 2 m/s C m h/g g/a mg/nm 3 Kg/h 1.100 0,031 10,7 Amb. 23 5 365 Filtro a maniche Polveri Non viene applicato alcun limite di emissione con idoneo impianto di abbattimento 5.600 0,096 17,3 Amb. 12 2 300 Filtro a maniche Polveri Non viene applicato alcun limite di emissione con idoneo impianto di abbattimento Dissipazione di vapore d acqua. Emissione di scarso impatto sull inquinamento atmosferico. Dissipazione di vapore d acqua. Emissione di scarso impatto sull inquinamento atmosferico. Dissipazione di vapore d acqua. Emissione di scarso impatto sull inquinamento atmosferico. Note [1] I valori di emissione si riferiscono ad un tenore di ossigeno nell'effluente gassoso del 17%; [2] Modifica non sostanziale (Comunicazione modifiche non sostanziali, prot. 46476 del 5/11/2014) [3] La determinazione di Al dovrà essere effettuata solo nel caso la determinazione delle Polveri sia superiore a 5 mg/nm 3 (**) Queste emissioni sono dotate di sistema per recupero energia termica di tipo INDIRETTO, alcune delle caratteristiche fisiche di tali emissioni potranno subire sensibili variazioni in funzione dell'attivazione del sistema di recupero energetico. (***) Queste emissioni sono dotate di sistema per recupero energia termica di tipo DIRETTO, la portata di queste emissioni potrà sensibilmente diminuire quando sarà attivo tale sistema di recupero energetico CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE 18