ALLEGATO TECNICO A ALL ATTO N. 719/ MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI

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1 ALLEGATO TECNI A ALL ATTO N MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI 1. MATRICI AMBIENTALI IL CICLO PRODUTTIVOCICLO DI TRATTAMENTO E MTD (BAT) Nell impianto di produzione di laterizi della società LATERIZI ARBIA SPA. sito in Località Castelnuovo B.ga Scalo, nel Comune di Asciano si svolge l attività categoria IPPC 3. di cui all Allegato VIII alla Parte Seconda del D.lgs e delle attività accessorie, Oltre a questa è svolta l attività accessoria di recupero in semplificata di rifiuti non pericolosi operazioni R13 e R di cui all allegato B della Parte IV del D.lgs , previste dal DM Ambiente febbraio Attività IPPC: 3. Impianti per la fabbricazione di prodotti ceramici mediante cottura, in particolare tegole, mattoni, mattoni refrattari, piastrelle, gres, porcellane, con una capacità di produzione di oltre 7 tonnellate al giorno eo con una capacità di forno superiore a 4 m3 e con una densità di colata per forno superiore a 0 kgm 3. Attività Non IPPC 1: recupero in semplificata di rifiuti non pericolosi. L impianto è rappresentato nell elaborato tecnico Planimetria con localizzazione dello stoccaggio argilla vergine acquista agli atti di questo Settore con prot del e dalla Tav. 01 Pianta Piano Terreno e Piano Primo con individuazione dei punti di emissione in atmosfera. Aggiornamento quadro emissioni acquista agli atti di questo Settore con prot del Pag. 1

2 ALLEGATO TECNI A ALL ATTO N MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI 1.1. EMISSIONI IN ATMOSFERA TAB A1 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI Sigla E3 E4 E7 E8 Origine Macchinario pulitore dei carri forno Generatore di calore ad olio diatermico per la produzione di vapore alimentato a metano con potenza di 28,6 kw) Forno a tunnel 2 cottura (metano + olio combustibile 6978 kw) Essiccatoio 3 a tunnel (coppi) Inquinanti emessi (a monte di ogni Portata Sezione Velocità Temp. Altezza Durata Impianto eventuale sistema di abbattimento) abbattimento Nm 3 h m 2 ms C m hg ga Paramettri mgnm 3 Kgh , , Filtro a maniche 2, , ,696 7, ,91 4, , E9 Linea di smaltatura 970 0,031 9,4 Amb Velo d acqua E10 Linea di smaltatura 970 0,031 9,2 Amb Velo d acqua E11 (1) E13 Recupero fumi zona raffreddamento forno Forno a tunnel 2 preriscaldo cottura (metano + olio comb kw) Emissione non sottoposta ad autorizzazione ai sensi del D.Lgs , art. 272, comma 1 lett. dd) Parte I Allegato IV alla Parte V Impianti di combustione alimentati a metano o Gpl, di potenza termica nominale inferiore a 3 MW Sox Nox HF Fenoli-Aldeidi Nox HF Piombo Piombo ,23 <1,7 2, ,1 2,1 0,0009 1,8 0,000 1,470 18,32 1,237,002 0,1108 <0,0878 0,0067 0,02 0,241 0,014 0,0022 0, ,0022 0, ,071 21, HF <1,1 <0, ,126 18, Sox Nox HF Fenoli-Aldeidi Pag. 2

3 ALLEGATO TECNI A ALL ATTO N MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI Sigla Origine Inquinanti emessi (a monte di ogni Portata Sezione Velocità Temp. Altezza Durata Impianto eventuale sistema di abbattimento) abbattimento Nm 3 h m 2 ms C m hg ga Paramettri mgnm 3 Kgh Forno a tunnel 2 Sox E14 preriscaldo cottura Nox ,126 6, (metano + olio comb kw) HF Fenoli-Aldeidi E16 Molatura ,071 7,8 Amb. 6 0 Filtri a maniche 0, 0,0009 E17 Essiccatoio tavelle e tavelloni (recupero fumi dal forno e, se necessario, integrato con bruciatore a metano) , HF HCl Fenoli-Aldeidi 9,8 18, <0,8 1,2 <0,7 <0, <2,1 0,98 1,8 0,08 0,12 0,0 0,21 NOTE ALLA TAB A1 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI (1) E11 non è un vero proprio punto di emissione ma una postazione di campionamento provvisoria che non sarà più utilizzata in quanto il camino E8 è stato dotato di idoneo punto di campionamento. Pag. 3

4 ALLEGATO TECNI A ALL ATTO N MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI TAB A2 VALORI LIMITE Sigla E3 E7 E8 Origine Macchinario pulitore dei carri forno Forno a tunnel n.2 - cottura (alimentato a metano + olio combustibile 6978 kw) Essiccatoio n. 3 a tunnel (coppi) Impianto di abbattimento Parametro Inquinanti Valori limite di emissione mg Nm 3 Soglia di rilevanza ( 7 ) Kgh Filtro a maniche 10 0, E9 Linea di smaltatura Velo d acqua E10 Linea di smaltatura Velo d acqua E11 E13 E14 Recupero fumi zona raffreddamento forno Forno a tunnel n. 2 - preriscaldo cottura (metano + olio comb kw) Forno a tunnel n. 2 - preriscaldo cottura (alimentato a metano + olio comb kw) Floruri Fenoli e Aldeidi Floruri Fenoli e Aldeidi Piombo Piombo Fluoruri Floruri Fenoli e Aldeidi Floruri Fenoli e Aldeidi ,0 0,3 0,0 0,3 0,0 0,3 0,0 0,3 Note e prescrizioni ( 1 ), ( 2 ), ( 3 ), ( 4 ), ( ) ( 2 ), ( 3 ), ( 4 ), ( ) ( 2 ), ( 3 ), ( 6 ) ( 1 ), ( 2 ), ( 3 ), ( 4 ), ( ) ( 1 ), ( 2 ), ( 3 ), ( 4 ), ( ) Pag. 4

5 ALLEGATO TECNI A ALL ATTO N MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI Sigla Origine Impianto di abbattimento Parametro Inquinanti Valori limite di emissione mg Nm 3 Soglia di rilevanza ( 7 ) Kgh Note e prescrizioni E16 Molatura Filtri a maniche 10 0,0 E17 Essiccatoio tavelle e tavelloni (recupero fumi dal forno e, se 100 necessario, integrato con Floruri 0,0 bruciatore a metano) 0,3 ( 2 ), ( 3 ), ( 4 ), ( ) Fenoli e Aldeidi 40 ( 1 ) I valori di emissione si riferiscono ad un tenore di ossigeno nell effluente gassoso del 18% ( 2 ) Per fluoruri deve intendere: fluoro e suoi composti espressi come HF ( 3 ) Per cloruri si deve intendere: composti inorganici del cloro sotto forma di gas o vapore, esclusi clorocianuro e fosgene, espressi come HCl ( 4 ) Possono essere utilizzati esclusivamente combustibili aventi tenore di Zolfo (S) < 1% ( ) Soglia di rilevanza di re Fluoruri intesi come alle note sopra, espressa come flusso di massa, relativa alla sommatoria delle emissioni E7+E8+E13+E14 o E7+E13+E14+E17. ( 6 ) Da considerare solo nel caso in cui non siano disponibili le postazioni di campionamento delle emissioni E8 ed E17. ( 7 ) Flusso di massa misurato a monte di eventuali sistemi di abbattimento e nelle condizioni di esercizio più gravose dell impianto. 1) REGISTRI: in conformità al punto 2.7 dell allegato VI alla Parte Quinta del D.Lgs deve essere adottato il registro delle analisi; in conformità al punto 2.8 dell allegato VI alla Parte Quinta del D.Lgs deve essere adottato il registro degli interventi sugli impianti di abbattimento; i registri devono avere pagine numerate, firmate dal responsabile dell impianto e vidimate da questo Settore. Unitamente a quest ultimo registro deve essere conservata copia delle prescrizioni del costruttore in merito alla frequenza di manutenzione degli impianti di abbattimento. I registri di cui sopra e le prescrizioni in merito alla frequenza di manutenzione degli impianti di abbattimento devono essere resi disponibili ogni qualvolta ne venga fatta richiesta dagli organismi di controllo previsti dalla normativa vigente; 2) CAMINI: la sigla identificativa dei punti di emissione compresi nel quadro riassuntivo delle emissioni, riportate nelle tabelle sopra riportate del presente allegato A, deve essere riportata visibilmente sui rispettivi camini. I condotti di scarico devono essere realizzati in modo da consentire la migliore dispersione dell effluente gassoso nell atmosfera, secondo le prescrizioni stabilite dalle norme in materia o derivanti da regolamenti comunali o fissate dalla competente autorità sanitaria. I camini sottoposti ad analisi periodiche devono essere dotati di adeguate strutture fisse di accesso e permanenza per gli operatori incaricati al controllo in conformità alle norme di sicurezza di cui al D. Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008; devono inoltre essere dotati di apposito foro normalizzato per consentire la verifica delle emissioni da parte delle autorità di controllo, osservando, in relazione agli accessi in sicurezza e alle caratteristiche del punto di prelievo, le prescrizioni delle specifiche norme tecniche (UNI EN UNI EN ). Si seguano inoltre le indicazioni previste dalle linee guida per la realizzazione di nuove postazioni di prelievo e misura o per l adeguamento delle esistenti a seguito di modifica di atti autorizzativi redatte da Regione Toscana; Pag.

6 ALLEGATO TECNI A ALL ATTO N MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI 3) MESSA IN ESERCIZIO E MESSA A REGIME: la data della messa in esercizio deve essere comunicata al Settore della Provincia di Siena e all ARPAT Dip.to Provinciale di Siena con almeno 1 giorni di anticipo, ai sensi dell art. 269, comma, del D.Lgs , insieme alle date previste per i campionamenti previsti durante il periodo di marcia controllata; le date proposte devono tener conto sia della durata della marcia controllata sia del numero di campionamenti da effettuare. Il periodo che deve intercorrere tra la data di messa in esercizio e la data di messa a regime deve essere pari a 1 giorni. A partire dalla messa a regime decorrerà il periodo continuativo di marcia controllata che deve avere una durata di 10 giorni, durante il quale devono essere effettuati i campionamenti specificati sotto: a. Tre campionamenti; b. Impiegare metodi di campionamento, analisi e valutazione come riportati al punto 4 MODALITA DEI CAMPIONAMENTI; c. Comunicare i risultati dei campionamenti secondo quanto previsto al paragrafo 3. Gestione e comunicazione dei risultati del monitoraggio del PMC; d. Nel caso in cui il gestore abbia necessità di apportare variazioni relativamente alla data di messa a regime dell impianto oppure nel caso che dalle analisi o dalle condizioni di funzionamento sia opportuno prolungare il periodo di marcia controllata, deve presentare specifica e documentata richiesta, e attendere conferma, a questo Settore; 4) MODALITÀ DEI CAMPIONAMENTI: nei campionamenti previsti dal c. dell articolo 269 del decreto legislativo n e in quelli periodici successivi, devono essere applicati, i metodi di prelievo, analisi e valutazione delle emissioni indicati nell allegato VI alla parte quinta del decreto legislativo n , secondo quanto previsto dal comma 17 dell articolo 271 del medesimo decreto. Il gestore deve segnalare, con un preavviso di 1 giorni tramite posta o 10 giorni tramite fax, al Responsabile del Dip.to Provinciale A.R.P.A.T. di Siena le date in cui intende effettuare tutti i prelievi alle emissioni (di messa a regime eo di autocontrollo) al fine di consentire l eventuale presenza dei tecnici del Dipartimento. La ditta è tenuta a rispettare i limiti di emissione a camino nelle condizioni di esercizio per le quali lo stesso è stato dimensionato ed in relazione alle sostanze effettivamente impiegate nel ciclo tecnologico, come descritte nella domanda di autorizzazione; ) Devono essere rispettati i limiti alle emissioni, la periodicità dei rilevamenti e la frequenza delle manutenzioni degli impianti di abbattimento come riportate nelle tabelle Tab A1 e Tab A2 sopra riportate; 6) Ogni l interruzione degli impianti di abbattimento, quale ne sia la causa (manutenzione ordinaria o straordinaria, guasti accidentali, ecc) deve essere annotata nell apposito registro dedicato agli impianti di abbattimento emissioni; 7) Copia delle prescrizioni del costruttore in merito alla frequenza di manutenzione degli impianti di abbattimento dovranno essere conservate insieme al registro di manutenzione degli impianti di abbattimento; nel caso in cui il gestore non sia in possesso delle suddette prescrizioni, la frequenza di manutenzione degli impianti di abbattimento, necessaria per la specifica lavorazione, deve essere certificata da un tecnico abilitato e controfirmata dal gestore dell impianto; 8) Il gestore deve adottare tutte le precauzioni opportune per ridurre al minimo le emissioni durante i periodi di avviamento e di arresto e nell ordinario esercizio dell attività dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti necessari per impedire eventuali disturbi eo molestie all igiene dell eventuale abitato limitrofo; 9) EMISSIONI DIFFUSE: per limitare le emissioni diffuse di polveri e di sostanze organiche volatili il gestore deve attenersi alle modalità di gestione indicate all Allegato V Parte I alla parte quinta del D.Lgs. n e agli autocontrolli e prescrizioni aggiuntive indicate in Allegato B Piano di Monitoraggio e controllo; Pag. 6

7 ALLEGATO TECNI A ALL ATTO N MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI 10) Il gestore deve comunicare preventivamente a questo Settore di questa Amministrazione Provinciale, ogni eventuale futura variazione della situazione emissiva autorizzata, incluso casi di modifica non sostanziale, dismissione di sorgenti emissive o l installazione di emissioni ad inquinamento atmosferico scarsamente rilevante di cui all art. 272 comma 1 ed elencate alla Parte I dell Allegato IV alla parte quinta del D.Lgs. n ; 11) Il gestore deve adottare una modalità di registrazione per le analisi e per gli interventi sugli impianti di abbattimento delle emissioni, come indicato nel Piano di Monitoraggio e Controllo; 12) Il gestore deve limitare le emissioni odorigene eventualmente emesse dall impianto nella sua globalità adottando le migliori tecniche disponibili (MTD); Emissioni fuggitive 13) Per prevenire la produzione di emissioni fuggitive dalle componenti impiantistiche quali tubazioni, flange, raccordi, valvole o pompe ecc il gestore deve seguire le modalità di monitoraggio e controllo previste dal PMC SCARICHI IDRICI La rete idrica dell impianto è rappresentata dall elaborato tecnico tavola 4 bis: Pianta piano terreno e primo piano con individuazione della rete idrica prot del ) per tutti gli scarichi generati dall attività devono essere rispettati i valori limite di cui all allegato alla parte terza del D.lgs tabella 3 qualora recapitanti in acque superficiali o alla tabella 4 qualora recapitanti sul suolo; 2) la gestione delle acque meteoriche (acque di prima pioggia e acque meteoriche dilavanti in genere) deve essere effettua in base a quanto previsto dalla L.R. n e al regolamento attuativo D.P.G.R. n. 46R2008. Pag. 7

8 ALLEGATO TECNI A ALL ATTO N MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI 1.3. RIFIUTI TAB A4 CATEGORIE DI RIFIUTI NON PERILOSI AMMESSI ALLE OPERAZIONI DI RECUPERO Operazione di recupero CER RIFIUTI IN ENTRATA TIPOLOGIA QUANTITA ANNUA (ta) R Sfridi e scarti di prodotti ceramici 2000 R Fanghi di perforazione Terre e sabbie esauste di fonderia Terre e farine fossili disoleate Fanghi da industria cartaria R Fanghi, acque, polveri e rifiuti solidi Fanghi da trattamento acque di processo R Fanghi da impianto di decantazione R Fanghi da trattamento acque reflue industriali Pag. 8

9 ALLEGATO TECNI A ALL ATTO N MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI Ceneri dalla combustione di carbone e lignite 00 Ceneri dalla combustione di biomasse 00 Rifiuti di minerali di bario ridotti 1 TAB A CATEGORIE DI RIFIUTI PRODOTTI CER (1) Descrizione Destinazione (2) * Soluzioni acquose di lavaggio smaltimento * Altri oli per motori Recupero Imballaggi in materiali misti smaltimento Pneumatici fuori uso SmaltimentoRecupero * Batterie al piombo smaltimento Ferro e acciaio smaltimento * Terre e rocce contenenti sostanze pericolose smaltimento Materiale isolante smaltimento Note alla TAB A CATEGORIE DI RIFIUTI IN USCITA DALL IMPIANTO (1) Elenco indicativo e non esaustivo dei rifiuti che possono prodotti e che sono gestiti in modalità di deposito temporaneo; (2) Elenco indicativo delle operazioni alle quali sono avviati i rifiuti prodotti. La gestione dei rifiuti prodotti deve seguire la gerarchia di operazioni prevista dalla normativa vigente, in particolare l art. 179 del d.lgs ) le attività, i procedimenti e i metodi di recupero devono rispettare le norme vigenti in materia di rifiuti; 2) devono essere chiaramente delimitate e segnalate le aree destinate alla messa in riserva e le areedepositi temporanei dei rifiuti prodotti; 3) dovrà essere garantita presso l impianto la presenza di personale adeguatamente istruito ad espletare le forme di controllo previste dal PMC; 4) deve essere rispettata la periodicità dei rilevamenti delle caratteristiche dei rifiuti prodotti dall impianto o avviati a recupero interno così come indicato nel Piano di Monitoraggio e Controllo; ) l attività di recupero dei rifiuti deve essere svolta senza causare pericoli di tipo sanitario e inconvenienti per la popolazione derivanti dalla produzione ed emissione di maleodorenze e devono essere adottate tutte le misure necessarie ad evitare un aumento, anche temporaneo, dell inquinamento in ogni matrice ambientale; 6) il gestore deve informare tempestivamente, anche via fax a questo Settore Politiche Ambientali, all ARPAT Dip.to Provinciale di Siena qualora dalla verifica spettante al gestore ai sensi del D.M l inammissibilità al recupero all interno dell impianto; 7) l accettazione dei codici CER terminanti con le cifre 99 deve essere comunicata via fax a questo settore, Pag. 9

10 ALLEGATO TECNI A ALL ATTO N MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI ad ARPAT Dip.to Provinciale di Siena e al comune territorialmente competente, preventivamente all accettazione, specificando origine e caratteristiche del rifiuto e, dove presente, la caratterizzazione dello stesso eseguita dal produttore; la comunicazione deve avvenire via PEC entro 1 giorni; 8) devono essere rispettate tutte le norme tecniche relative al recupero dei rifiuti non pericolosi in procedura semplificata, nonché, tutti i canoni tecnici correlati alla tipologia di rifiuto trattata quali, provenienza, caratteristiche del rifiuto, attività di recupero, caratteristiche delle materie prime eo dei prodotti ottenuti così come previsto dal D.M e dal D.Lgs ; 9) lo stoccaggio dei rifiuti deve avvenire solo ed esclusivamente nelle aree indicate negli Elaborato Tecnici Planimetria indicante le aree di deposito temporaneo e Indicazione dello stoccaggio dei rifiuti (fanghi) per la lavorazione nel ciclo produttivo, prot del EMISSIONI SONORE 1) Nell ordinario l impianto deve essere esercito in maniera tale da rispettare i valori di emissione e di immissione previsti dal Piano di Classificazione Acustica Comunale vigente. 2. ALTRE PRESCRIZIONI 2.1. PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE 2) Ai sensi dell art. 29 decorse comma del D.Lgs. 1206, il gestore deve fornire tutta l assistenza necessaria per lo svolgimento di qualsiasi verifica tecnica relativa all impianto, per prelevare campioni e per raccogliere qualsiasi informazione necessaria. Pertanto le postazioni attinenti il controllo dovranno essere facilmente accessibili e realizzate tenuto conto delle operazioni da effettuarvi e secondo la vigente normativa di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, per la tutela di sicurezza e salute dei lavoratori dipendenti dell Ente gestore e dell Autorità di controllo; 3) Nell ordinario esercizio dell attività devono essere adottati tutti gli accorgimenti necessari per impedire eventuali disturbi eo molestie all abitato limitrofo; 4) Il gestore deve segnalare, con un preavviso di 1 giorni tramite posta o 10 giorni tramite fax, al Responsabile del Dip.to Provinciale A.R.P.A.T. di Siena le date in cui intende effettuare tutti i prelievi alle emissioni in atmosfera e agli scarichi idrici al fine di consentire l eventuale presenza dei tecnici del Dipartimento; ) Qualora si dovessero verificare casi di malfunzionamento o condizioni di esercizio diverse da quelle stabilite dal presente allegato tecnico il gestore è tenuto ad informare tempestivamente e comunque entro le otto ore successive al evento questo Settore politiche Ambientali, ARPAT Dip.to Provinciale di Siena e il comune in cui è ubicato l impianto; la comunicazione deve contenere almeno: a. La descrizione dell anomalia che ha portato alla condizione di emergenza o di condizione di funzionamento diversa da quella di normale esercizio; b. Una stima dei tempi di ripristino delle normali condizioni di esercizio; c. Le misure messe in atto per arginarecontenereevitare l impatto sulle matrici ambientali e per il ripristino delle conformità nel più breve tempo possibile; Alla ripresa del normale funzionamento del sistema di trattamento dovrà essere trasmessa una relazione conclusiva sull incidente. 6) Ogni variazione della situazione emissiva (in atmosfera o come scarichi) autorizzata o qualunque altra variazione inerente l impianto di trattamento di rifiuti, compresa l eventuale variazione dei CER o dei quantitativi inviati a trattamento deve essere comunicata preventivamente a questo Settore prima della sua realizzazione. Il gestore è tenuto anche a comunicare preventivamente la variazione di ragione sociale eo subentro nella gestione dell impianto da parte di altra società o altro soggetto con personalità giuridica. Pag. 10

11 ALLEGATO TECNI A ALL ATTO N MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI 7) deve essere garantito il regolare svolgimento delle attività di controllo da parte degli Enti preposti, ed in particolare: deve essere assicurata la presenza nell impianto, durante l attività lavorativa, di personale incaricato di presenziare ai controlli, ai campionamenti e ai sopralluoghi; non devono essere ostacolate le operazioni di controllo delle condizioni che possano portare alla formazione di emissioni di qualsivoglia tipologia (abituale, accidentale, occasionale, ecc) in atto o potenziali; tra le operazioni è compreso anche il prelievo dei campioni in corso di formazione eo presenti nell insediamento al momento del controllo. Pag. 11

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