VILLA FIGOLI DES GENEYS PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA VVF 31 LUGLIO 2014 AZV_A1_A3_9.005

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VILLA FIGOLI DES GENEYS PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA VVF 31 LUGLIO 2014 AZV_A1_A3_9.005

A1. SCHEDA INFORMATIVA GENERALE a) Il progetto per cui si richiede la Valutazione Progetto riguarda i locali con destinazione alberghiera situati in un fabbricato sito in Via Olivette, 68 Arenzano- Genova. L attività svolta è compresa tra quelle individuate dal D.P.R. 1 agosto 2001 n. 151 e più precisamente : 66.2.B: Alberghi, pensioni, motel, villaggi albergo, residenze turistico-alberghiere, studentati, villaggi turistici, alloggi agrituristici, ostelli per la gioventù, rifugi alpini, bed & breakfast, dormitori, case per ferie, con oltre 50 posti-letto ( fino a 100 posti-letto ) b) L intervento si configura come adeguamento funzionale di attività esistente. Le scelte progettuali, in termini di sicurezza e prevenzione incendi, mirano: - alla salvaguardia delle impostazioni precedentemente approvate dal Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Genova Prat. n. 27424/PI Prot. n. 100896 del 07 novembre 2011. Attività presenti : - 74.2.B Centrale termica alimentata a gas con potenza di 320 kw con CPI rilasciato in data 18/06/2008 prot. 17618/P. - Attività didattica, nello specifico Fondazione Accademia Italiana della Marina Mercantile con annessa scuola di cucina, con numero di persone inferiore a 100 1

A.2 RELAZIONE TECNICA 1) TIPOLOGIA DELL INTERVENTO. Il presente progetto si riferisce ad un edificio sottoposto a restauro conservativo e adeguamento funzionale rivolto all istruzione. I lavori previsti non interessano strutture portanti, vani scala, vani ascensore e non comportano il rifacimento di alcun solaio. L edifico esistente è composto da un fabbricato planimetricamente diviso in un fabbricato storico e un fabbricato nuovo con una superficie totale di circa mq. 1.120 e con una distribuzione verticale, con altezza antincendi pari a + 14,11 mt., su quattro livelli fuori terra: piano terra, piano primo, piano secondo e piano terzo. Il livello interrato non sarà agibile. Le attività sono così distribuite: Livello Fabbricato storico Fabbricato nuovo Piano terra Scuola di cucina Scuola di cucina Piano primo Scuola di cucina Scuola di cucina Piano secondo Scuola di cucina e albergo albergo Piano terzo Scuola di cucina e centrale termica albergo 2) RIFERIMENTI NORMATIVI E CRITERI ADOTTATI. Le modalità di intervento sulla struttura sono state individuate al fine del rispetto: - dei principi di base e delle misure tecniche fondamentali di sicurezza antincendi dettati dall rt. 15.c.3 del D.Lgs 139/06 in termini di misure, provvedimenti e accorgimenti operativi atti a ridurre la probabilità dell insorgere dell incendio e a limitare le conseguenze dell incendio: - dei requisiti essenziali ai quali debbono rispondere le opere in caso d incendio di cui all art. 2 del D.M. 09/03/2007. - stabilità degli elementi portanti per un tempo utile ad assicurare il soccorso agli occupanti - limitata propagazione del fuoco e dei fumi, anche riguardo alle opere vicine - possibilità per gli occupanti di abbandonare l opera indenni o che gli stessi siano soccorsi i altro modo. - possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza 2

In particolare si è fatto riferimento alle sottoelencate norme: - D.M. 6 OTTOBRE 2003. Approvazione della regola tecnica recante l adeguamento delle disposizioni di prevenzione incendi per le attività ricettive turistico-alberghiere esistenti di cui al decreto 9 aprile 1994. - D.M. 9 APRILE 1994. Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e l esercizio delle attività ricettive turistico-alberghiere. - D.M. 30 NOVEMBRE 1983. Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi. - D.M. 10 MARZO 1998. Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro. - D.Lgs. 9 APRILE 2008 n.81. Attuazione della Legge 03/08/2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. - D.M. 16 MAGGIO 1987 n 246. Norme di sicurezza antincendio per gli edifici di civile abitazione. - D.M. 9 MARZO 2007. Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco. - D.M. 26 AGOSTO 1992. Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica. - D.M. 15 SETTENBRE 2005. Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per i vani di sollevamento ubicati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. 3

3 RELAZIONE ANALITICA ATTIVITA ALBERGO Riferimento normativo: - D.M. 09/04/94 - Parte seconda, attività esistente con ricettività superiore a 25 posti letto. - D.M. 06/10/2003 - Approvazione della regola tecnica recante l aggiornamento delle disposizioni di prevenzione incendi per le attività ricettive turistico-alberghiere esistenti di cui al decreto 9 aprile 1994. 3.1 UBICAZIONE L edificio è ubicato nel rispetto delle distanze di sicurezza, stabilite dalle disposizioni vigenti, da altre attività che comportino rischi di esplosione od incendio. L attività occupa, come indicato nella tabella del cap. 1, parte del piano secondo e parte del piano terzo. 3.2 ACCESSO ALL AREA Per consentire l intervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco, gli accessi all area hanno i seguenti requisiti minimi: - larghezza: 3,50 m. - altezza libera: 4 m. - raggio di svolta: 13 m. - pendenza non superiore al 10 % - resistenza al carico;: almeno 20 tonnellate ( 8 sull asse anteriore, 12 sull asse posteriore, passo 4 m.) 3.3 SEPARAZIONI-COMUNICAZIONI L attività comunica direttamente con attività ad essa pertinente,scuola di cucina, non soggetta ai controlli di prevenzione incendi. di cui al cap. 4 con strutture di separazione con caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiore a REI 60. 3.4 RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE Le strutture portanti e quelle separanti, avendo l edificio un altezza antincendio inferiore ai 24 m., anche se prevista una dotazione di impianto di rivelazione e di segnalazione d incendio esteso all intera attività, avranno una resistenza al fuoco pari a R REI 60. E separato dall attività centrale termica con strutture, solaio di separazione piano secondo/terzo, con caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiore a REI 120. I requisiti di resistenza al fuoco saranno valutati secondo le modalità previste dall art. 2 del D.M. 16/02/2007. 3.5 REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI Per i prodotti da costruzione si applicheranno le disposizioni contenute nel D.M. 10/03/ 2005 e nel D.M. 15/03/2005. 4

Per gli altri materiali installati dovranno essere conformi a quanto di seguito specificato: - Negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei passaggi in genere, il 50% sarà di classe 1, il restante 50% in classe 0. - In tutti gli altri ambienti si prevederanno pavimenti in classe non superiore a 2, mentre gli altri materiali in classe 1. Detti materiali di rivestimento se combustibili saranno messi in opera in aderenza agli elementi costruttivi di classe 0 escludendo spazi vuoti od intercapedini. - I materassi dovranno essere di classe 1 IM. - I materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce, saranno di classe 1. - Eventuali rivestimenti lignei, se non classificati ed omologati all origine, saranno trattati con prodotti vernicianti omologati, di classe 1, secondo le specifiche riportate nel D.M. 06.03.1992. - I materiali isolanti in vista con componente isolante direttamente espssto alle fiamme, dovranno avere classe non superiore ad 1. - I materiali isolanti, installati all interno di intercapedini, saranno di classe 0. Se invece si installeranno materiali isolanti combustibili si procederà alla loro delimitazione con elementi aventi resistenza al fuoco non inferiore a REI 30. Per tutti i materiali installati si produrrà il certificato di reazione al fuoco, l omologazione e la dichiarazione di conformità nonché quella di corretta posa in opera. 3.6 COMPARTIMENTAZIONE Il complesso è suddiviso in più compartimenti costituenti porzioni di un singolo piano ognuno di estensione inferiore a 3.000 mq. e nello specifico: - compartimento 1 : piano secondo fabbricato storico mq. 300 - compartimento 2 : piano secondo fabbricato nuovo mq. 420 - compartimento 3 : piano terzo fabbricato nuovo mq. 420 3.7 CORRIDOI I tramezzi che separano le camere per gli ospiti dai corridoi, avranno caratteristiche di resistenza al fuoco pari a REI 30. Le porte delle camere, dotate di dispositivo di autochiusura, non avranno specifici requisiti di resistenza al fuoco in quanto l intero fabbricato, sia l attività albergo e sia l attività scuola di cucina, sarà protetto da un impianto automatico di rivelazione ed allarme di incendio installato in tutti gli ambienti. 3.8 SCALE Le scale saranno di tipo protetto. Avendo altezza antincendio inferiore a 24 m., l attività sarà servita da scale con strutture di separazione e porte con caratteristiche non inferiori a REI 60. In sommità al vano scala sarà realizzata una superficie netta di aerazione pari a 1mq. con infisso atto alla protezione del vano dagli agenti atmosferici ed apribile automaticamente con comando asservito all impianto di rivelazione incendi o manualmente a distanza. I vani scala impegnati per l esodo saranno i seguenti: 5

- Vano scala A a servizio del piano terzo e secondo con sbarco al piano primo su rampa di scala esterna per il raccordo con il piano giardino. La scala sarà ad uso promiscuo in quanto al piano terzo comunica, attraverso il terrazzo, con l attività scuola di cucina ed è da essa utilizzata ai fini dell esodo. - Vano scala B a servizio del piano secondo con sbarco al piano terra direttamente all esterno. La scala sarà ad uso promiscuo in quanto al piano primo comunica con l attività scuola di cucina ed è da essa utilizzata ai fini dell esodo. Per l utilizzo promiscuo saranno garantite le seguenti condizioni: - le comunicazioni avverranno tramite porte resistenti al fuoco - sarà previsto un impianto di illuminazione di sicurezza - l intero fabbricato sarà protetto da impianto automatico di rivelazione ed allarme incendio - l attività ricettiva sarà distribuita in compartimenti le cui strutture separanti avranno caratteristiche di resistenza al fuoco almeno REI 60 - il percorso massimo per raggiungere la scala dalla porta di ogni camera, non sarà superiore a 25 mt. e i corridoi ciechi non supereranno la lunghezza di 15 mt. La larghezza delle scale sarà la seguente: - Scala A 136 cm. - Scala B 90 cm. 3.9 ASCENSORI E MONTACARICHI. Nell attività è presente un ascensore a servizio dei piani primo ( collegamento con l attività scuola di cucina ), secondo e terzo. Ha un vano corsa realizzato in struttura metallica con tamponamenti in vetro ed è completamente esterno al fabbricato. Il sistema di movimentazione è di tipo oleodinamico con un gruppo macchine installato al piano terreno in zona aperta. 3.10 MISURE PER L EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA. SISTEMA DELLE VIE DI USCITA Il sistema delle vie d uscita, previsto in progetto è tale da garantire l esodo ordinato degli occupanti l edificio verso spazi scoperti a cielo libero o luoghi sicuri. La larghezza utile dei percorsi d esodo tiene conto delle eventuali sporgenze con esclusione dell ingombro degli estintori. Non saranno considerate sporgenze quelle poste ad altezza superiore a 2m. e gli eventuali corrimano con ingombro a 8 cm. All atto dell arredamento dell albergo, si valuterà l eventuale posizione di specchiature, al fine di evitare che le stesse possano trarre in inganno gli occupanti l edificio in caso d esodo. Tutte le porte che costituiscono il sistema delle vie d esodo, avranno apertura a semplice spinta nel verso dell esodo. Sarà previsto uno spazio calmo ad ogni piano ove hanno accesso persone con capacità motorie ridotte o impedite. 6

AFFOLLAMENTO Non essendo previste aree comuni e di servizio: l massimo affollamento sarà fissato: - aree destinate alle camere : numero dei posti letto + personale di servizio compartimento 1 : piano secondo fabbricato storico Posti letto n. 10 + n.1 di servizio compartimento 2 : piano secondo fabbricato nuovo Posti letto n. 19 + n.1 di servizio compartimento 3 : piano terzo fabbricato nuovo Posti letto n. 19 + n.1 di servizio Posti letto n. 48 + n.3 di servizio Totale 51 CAPACITA DI DEFLUSSO Si adotterà per ogni piano una capacità di deflusso non superiore a 50 pers/mod. in quanto saranno rispettate le seguenti condizioni: - installazione di impianto di rivelazione e di segnalazione d incendio esteso all intera attività - adozione di scale protette - uscita verso l esterno direttamente dalla scala protetta LARGHEZZA DELLE VIE DI USCITA Ai fini del deflusso saranno utilizzati scale e passaggi aventi larghezza minima di m 0.90, computati pari ad un modulo ai fini del calcolo del deflusso. VIE DI USCITA AD USO PROMISCUO. Le scale A e B sono ad uso promiscuo in quanto: - la scala A al terzo piano permette il deflusso dall attività scuola di cucina per un max di 12 pers. - La scala B al primo piano permette il deflusso dall attività scuola di cucina per un max di 12 pers. Per quanto sopra saranno rispettate le seguenti condizioni: - le comunicazioni con l attività scuola di cucina avranno porte di classe almeno REI 60 - l edifcio ha altezza antincendio non superiore a 24 mt. - le scale saranno dotate di impianto di illuminazione di sicurezza - tutto l edifico sarà protetto da impianto automatico di rivelazione ed allarme incendio - le strutture dei compartimenti avranno caratteristiche di resistenza la fuoco almeno REI 60. - Il percorso massimo dalla porta delle camere alle scale non sarà superiore a 25 mt. - I corridoi ciechi non supereranno la lunghezza di 15 mt. LARGHEZZA TOTALE DELLE USCITE E VERIFICA DEL DEFLUSSO La larghezza totale delle uscite viene verificata, trattandosi di edificio a più di due piani fuori terra, sommando il massimo affollamento previsto su due piani consecutivi il secondo e il terzo. Le U.S. a disposizione sono: - Scala A 136 cm. ( 2 moduli ) 7

- Scala B 90 cm ( 1 modulo ) - U.S. C al piano terzo, lato nord, direttamente su scala di sicurezza esterna 120 cm. ( 2 moduli ) - U.S. D al piano secondo, lato nord, direttamente sull esterno 120 cm. ( 2 moduli ). Affollamento max dei due piani consecutivi e verifica capacità di deflusso AFFOLLAMENTO Livello Destinazione Albergo Scuola di cucina Totale Piano terzo 20 12 32 Piano secondo 11 + 20 31 Piano primo 12 12 Totale 75 CAPACITA DI DEFLUSSO Uscita Moduli Capacitò deflusso/mod. Scala A 2 50 100 Scala B 1 50 50 U.S. C 2 50 100 U.S. D 2 50 100 Totale 350 VERIFICA DEFLUSO 350 ( deflusso) > 75 (affollamento ) LUNGHEZZA DELLE VIE DI USCITA Come già indicato precedentemente il percorso per raggiungere da ogni camera l uscita sulla scala protetta risulterà inferiore a 25 mt. e i corridoi ciechi non supereranno la lunghezza di 15 mt. 3.11 AREE ED IMPIANTI A RISCHIO SPECIFICO LOCALE ADIBITI A DEPOSITO. Al piano secondo è ubicato un depositi/magazzino di materiali per ricambi, pulizia e l igiene, con superficie in pianta di 15 mq. con le seguenti caratteristiche: - strutture di separazione con caratteristiche REI 90 - porta di accesso con dispositivo di autochiusura - installazione di impianto di rivelazione ed allarme incendii. - Limite del carico d incendio a 60 Kg/mq. - Aerazione naturale non inferiore ad 1/40 della superficie in pianta DEPOSITI DI SOSTANZE INFIAMMABILI. All interno dell edificio non esistono depositi di sostanze infiammabili, ad esclusione dei limitati quantitativi di alcool necessari per le esigenze igienico-sanitarie contenuti in armadi metallici dotati di bacino di contenimento collocati nel locale deposito di cui sopra. 8

SPAZI PER RIUNIONI, TRATTENIMENTO E SIMILI. All interno dell attività albergo non sono previsti spazi per riunioni o trattenimenti. QUANTO DI SEGUITO INDICATO E RELATIVO SIA ALL ATTIVITA ALBERGO E SIA ALL ATTIVITA SCUOLA DI CUCINA 3.12 SERVIZI TECNOLOGICI. IMPIANTI DI PRODUZIONE CALORE. La centrale termica alimentata a gas con potenza di 320 kw ha CPI rilasciato in data 18/06/2008 prot. 17618/P. Per questo impianto non sono previsti interventi di modifica. IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO E VENTILAZIONE. Non sono previsti impianti di condizionamento e ventilazione di tipo centralizzato Gli armadi condizionatori installati solo in alcuni ambienti sono privi di fluido refrigerante infiammabile e non saranno utilizzate apparecchiature a fiamma libera. 3.13 IMPIANTI ELETTRICI L impianto elettrico sarà completamente realizzato nel rispetto di quanto prescritto dalla legge 186/68 e dalle norme CEI. La rispondenza alle vigenti norme di di sicurezza sarà attestata con dichiarazione di conformità ex art. 7 D.M. 37/08. Ai fini della prevenzione degli incendi, gli impianti elettrici: - non costituiranno causa primaria di incendio o di esplosione - non costituiranno causa di propagazione degli incendi - saranno suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio dell intero sistema. - disporranno di apparecchi di manovra ubicati in posizione protetta e riporteranno chiare indicazioni dei circuiti a cui si riferiscono. Il quadro elettrico generale sarà ubicato in posizione facilmente accessibile, segnalata e protetta dall incendio. Il pulsante di sgancio di emergenza sarà ubicato in posizione esterna, in prossimità dell accesso principale, ed interverrà sulla linea di alimentazione a monte del fabbricato. Alimentazione di sicurezza I seguenti sistemi utenza disporranno di alimentazione di sicurezza: a) illuminazione b) allarme c) rivelazione 9

L alimentazione di sicurezza sarà automatica ad interruzione breve (< 0,5 sec. ) per gli impianti di rivelazione, allarme e illuminazione e ad interruzione media ( < 15 sec.) per gli impianti idrici antincendio, La ricarica degli accumulatori avverrà con sistema automatico tale da consentire la ricarica completa entro 12 ore. L autonomia dell alimentazione di sicurezza consentirà lo svolgimento in sicurezza, per il tempo necessario, del soccorso e dello spegnimento; in ogni caso l autonomia minima sarà la seguente: - rivelazione e allarme : 30 minuti - illuminazione di sicurezza: 1 ora - impianti idrici antincendio: 1 ora Illuminazione di sicurezza L impianto di illuminazione di sicurezza, realizzato con lampade autoalimentate, assicurerà un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux ad 1 mt. di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita. 3.14 SISTEMI DI ALLARME Sarà predisposto un sistema di allarme in grado di avvertire gli ospiti ed il personale presenti delle condizioni di pericolo in caso di incendio. I dispositivi sonori avranno caratteristiche e ubicazioni tali da poter segnalare il pericolo a tutti gli occupanti del fabbricato. Dato che l attività sarà protetta da impianto di rivelazione e segnalazione d incendio il sistema di allarme dovrà funzionare automaticamente. 3.15 MEZZI ED IMPIANTI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI ESTINTORI Saranno installati estintori a polvere da 6 Kg.di capacità estinguente minima 13A-89B in ragione di uno ogni 200 mq.: - in prossimità degli accessi - in vicinanza di aree di maggior pericolo IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO L intero fabbricato sarà protetto con una rete di naspi DN 20: - distribuiti in modo da consentire l intervento in tutte le aree delle attività - dislocati in posizione facilmente accessibile e visibile. Ogni naspo sarà corredato da una tubazione semirigida lunga 20 mt. realizzata a regola d arte. L impianto alimentato dal civico acquedotto sarà in condizione di garantire l alimentazione contemporanea dei due naspi in posizione idraulicamente più 10

sfavorevole, assicurando a ciascuno di essi una portata non inferiore a 35 l/min. ed una pressione non inferiore a 1,5 bar., quando sono entrambi in fase di scarica. L impianto sarà dotato di attacco di mandata per il collegamento con le autopompe VVF. 3.16 IMPIANTI DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE DEGLI INCENDI L impianto sarà progettato e realizzato a regola d arte. La segnalazione di allarme proveniente da uno qualsiasi dei rivelatori determinerà una segnalazione ottica e acustica di allarme incendio nella centrale di controllo e segnalazione, la quale sarà ubicata in ambiente presidiato. L azionamento automatico dei dispositivi di allarme sarà attivato: a) 2 minuti dall emissione della segnalazione di allarme proveniente da due o più rivelatori o dall azionamento di un qualsiasi pulsante manuale di segnalazione incendio b) 5 minuti dall emissione di una segnalazione di allarme proveniente da un qualsiasi rivelatore, qualora la segnalazione presso la centrale di allarme non sia tacitata dal personale preposto. 3.17 SEGNALETICA DI SICUREZZA. I locali saranno corredati di adeguata cartellonistica di sicurezza conforme alle prescrizioni di cui al titolo V del D.lgs. 81/08. In particolare verranno indicati: - i percorsi di esodo - le uscite di sicurezza - i divieti e i mezzi di estinzione presenti all interno del fabbricato - la posizione degli interruttori elettrici generali - gli eventuali interruttori supplementari di emergenza. 3.18 GESTIONE DELLA SICUREZZA A cura del titolare dell attività sarà predisposto un piano di gestione della sicurezza che terrà conto, sulla base delle specifiche indicazioni della normativa antincendio, dei parametri progettuali e delle valutazioni discendenti dall applicazione del D.M. 10.03.98 e del D.lgs 81/08 dei sottonotati aspetti: Costante controllo sulla fruibilità del sistema delle vie d esodo. Autorizzazione e predisposizione di preciso protocollo, in occasione di manutenzioni di impianti e di modifiche strutturali che si dovessero realizzare con presenza di pubblico. Verifica semestrale, sull efficienza dei dispositivi ed impianti finalizzati alla sicurezza antincendio, il cui esito deve risultare su apposito registro. Controllo del funzionamento dei dispositivi finalizzati alla sicurezza antincendio installati negli impianti a rischio specifico. 11

Predisposizione di un piano d emergenza ed evacuazione che individui il personale addetto al servizio di vigilanza interno ed i modi d azione per la gestione dell emergenza. Addestramento periodico per il personale costituente la squadra di vigilanza interna. Predisposizione di adeguata informazione al pubblico sulle modalità di gestione dell emergenza attraverso l inserimento di specifiche istruzioni da esporre a ciascun piano e in ciascuna camera. Divieto al pubblico di : - impiegare fornelli di qualsiasi tipo per il riscaldamento di vivande, stufe ed apparecchi di riscaldamento o di illuminazione in genere a funzionamento elettrico con resistenza in vista o alimentati con combustibili solidi, liquidi o gassosi - tenere depositi di sostanze infiammabili. 3.19 ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE. Il responsabile dell attività dovrà provvedere affinché, in caso di emergenza, il personale sia in grado di usare correttamente i mezzi disponibili per le operazioni di primo intervento, nonché di azionare il sistema di allarme e il sistema di chiamata di soccorso. 3.20 REGISTRO CONTROLLI. Dovrà essere predisposto un registro dei controlli periodici riguardanti gli impianti elettrici, di illuminazione, di sicurezza, dei presidi antincendi, dei dispositivi di sicurezza e delle esercitazioni di evacuazione. 3.21 ISTRUZIONI DI SICUREZZA. Dovranno essere predisposte istruzioni da esporre: - all ingresso : relative al comportamento del personale e del pubblico in caso di sinistro e indicazioni per le squadre di soccorso. - a ciascun piano: planimetrie di orientamento con la posizione degli spazi calmi. - in ciascuna camera: relative al comportamento da tenere in caso di incendio. Inoltre dovranno essere indicati i divieti di : - fumare - impiegare fornelli di qualsiasi tipo per il riscaldamento di vivande, stufe ed apparecchiature di riscaldamento o di illuminazione in genere a funzionamento elettrico con resistenza in vista o alimentati con combustibili solidi, liquidi o gassosi - tenere depositi, anche modesti, di sostanze infiammabili nei locali facenti parte del volume destinato all attività. 12

4. RELAZIONE ANALITICA ATTIVITA SCUOLA DI CUCINA. Si premette che non sono previsti apparecchi di cottura alimentati a gas metano. Gli apparecchi di cottura saranno alimentati elettricamente. Riferimento normativo: D.M. 26/09/1992 Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica. - Norme di sicurezza per le scuole di tipo 0 : con numero di presenze contemporanee fino a 100 persone. 4.1 RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE E separato dall attività albergo con strutture con caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiore a REI 60. E separato dall attività centrale termica con strutture con caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiore a REI 120. L accesso ai locali interrati sarà chiuso con una porta con caratteristiche non inferiori a EI 60. 4.2 REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI Per i prodotti da costruzione si applicheranno le disposizioni contenute nel D.M. 10/03/ 2005 e nel D.M. 15/03/2005. Per gli altri materiali installati dovranno essere conformi a quanto di seguito specificato: - Negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei passaggi in genere, il 50% sarà di classe 1, il restante 50% in classe 0. - In tutti gli altri ambienti saranno consentiti pavimentazioni compresi i relativi rivestimenti di classe 2 e che gli altri materiali di rivestimento siano di classe 1 Detti materiali di rivestimento se combustibili saranno messi in opera in aderenza agli elementi costruttivi di classe 0 escludendo spazi vuoti od intercapedini. - I materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce, saranno di classe 1. - Eventuali rivestimenti lignei, se non classificati ed omologati all origine, saranno trattati con prodotti vernicianti omologati, di classe 1, secondo le specifiche riportate nel D.M. 06.03.1992. Per tutti i materiali installati si produrrà il certificato di reazione al fuoco, l omologazione e la dichiarazione di conformità nonché quella di corretta posa in opera. 4.3 IMPIANTI ELETTRICI Gli impianti elettrici avranno le stese caratteristiche previste per l attività albergo Ved. cap. 3.12 13

4.4 MISURE PER L EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA. AFFOLLAMENTO Il massimo affollamento previsto è di 72 persone tra studenti, docenti e personale non docente ( 2 pers. ), comprese le 48 persone presenti nell attività albergo. CAPACITA DI DEFLUSSO La capacità di deflusso non sarà superiore a 60 pers./mod. LARGHEZZA DELLE VIE DI USCITA Ai fini del deflusso saranno utilizzati scale e passaggi aventi larghezza minima di m 0.90, computati pari ad un modulo ai fini del calcolo del deflusso. LARGHEZZA TOTALE DELLE USCITE E VERIFICA DEL DEFLUSSO La larghezza totale delle uscite viene verificata, trattandosi di edificio a più di due piani fuori terra, sommando il massimo affollamento previsto su due piani, il primo e il terzo. Le U.S. a disposizione sono: - Scala A 136 cm. ( 2 moduli ) - Scala B 90 cm ( 1 modulo ) - Scala aperta 132 cm. ( 2 moduli ) - N 4 U.S. direttamente sull esterno al piano terra cadauna 0,90 cm. ( 4 moduli ). Affollamento max dei due piani consecutivi e verifica capacità di deflusso AFFOLLAMENTO Livello Destinazione Scuola Totale Piano terzo 12 12 Piano secondo 2 ( non docente ) 2 Piano primo 29 29 Piano terra 29 29 Totale 72 CAPACITA DI DEFLUSSO Uscita Moduli Capacitò deflusso/mod. Scala A 2 60 120 Scala B 1 60 60 Scala aperta 2 60 120 U.S. P. terra 4 60 240 Totale 540 VERIFICA DEFLUSO 540 ( deflusso) > 72 (affollamento ) 14

APERTURA DELLE PORTE Le porte che accedono sulle scale protette e quelle al piano terra che accedono direttamente all esterno saranno apribili nel senso dell esodo. Non sono previste aule con numero di persone presenti superiore a 25. LUNGHEZZA DELLE VIE DI USCITA La lunghezza totale delle uscite non sarà superiore a 45 mt. misurata da luogo sicuro alla porta più vicina allo stesso di ogni locale. Sarà previsto uno spazio calmo ad ogni piano ove hanno accesso persone con capacità motorie ridotte o impedite. 4.5 AREE ED IMPIANTI A RISCHIO SPECIFICO - Spazi per esercitazioni. Non sono previsti locali dove vengono manipolate sostanze esplosive e/o infiammabili. - Celle frigo. Nei gruppi frigoriferi non saranno utilizzati fluidi frigorigeni infiammabili e/o tossici. 4.6 ESTINTORI Gli estintori avranno le stese caratteristiche previste per l attività albergo Ved. cap. 3.14 4.7 IMPIANTI DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE DEGLI INCENDI L impianto avrà le stese caratteristiche previste per l attività albergo Ved. cap. 3.15 4.8 SEGNALETICA DI SICUREZZA La segnaletica avrà le stesse caratteristiche previste per l attività albergo Ved. cap. 3.16 4.9 NORME DI ESERCIZIO 4.8.1 Le vie di uscita dovranno essere tenute costantemente sgombre da qualsiasi materiale 4.8.2 Sarà fatto divieto di compromettere l agevole apertura e funzionalità dei serramenti delle uscite di sicurezza, durante I periodo di attività della scuola, verificandone l efficienza prima dell inizio delle lezioni. 4.8.3 Sarà fatto divieto assoluto di fumare o fare uso di fiamme libere. 4.8.4 I liquidi infiammabili o facilmente combustibili e/o sostanze che possono comunque emettere vapori o gas infiammabili, potranno essere tenuti in quantità strettamente necessaria per esigenze igienico-sanitarie in armadi dotati di bacino di contenimento. 15

4.8.5 Negli archivi e depositi, i materiali dovranno essere depositati in modo da consentire una facile ispezionabilità, lasciando corridoi e passaggi di larghezza non inferiore a mt. o,90. 4.8.6 Eventuali scaffalature dovranno risultare a distanza non superiore a mt. 0,60 dall intradosso del solaio di copertura. 16

INDICE A1 SCHEDA INFORMATIVA GENERALE pag 1 A2 RELAZIONE TECNICA pag 2 1) TIPOLOGIA DELL INTERVENTO 2) RIFERIMENTI NORMATIVI E CRITERI ADOTTATI 3) RELAZIONE ANALITICA ALBERGO pag 4 3.1 UBICAZIONE 3.2 ACCESSO ALL AREA-ACCOSTAMENTO MEZZI DI SOCCORSO 3.3 SEPARAZIONI- COMUNICAZIONI 3.4 RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE 3.5 REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI 3.6 COMPARTIMENTAZIONE pag 5 3.7 CORRIDOI 3.8 SCALE 3.9 ASCENSORI E MONTACARICHI 3.10 MISURE PER L EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA pag 6 - SISTEMA DELLE VIE DI USCITA - AFFOLLAMENTO pag. 7 - CAPACITA DI DEFLUSSO - LARGHEZZA DELLE VIE DI USCITA - VIE DI USCITA AD USO PROMISCUO - LARGHEZZA TOTALE DELLE USCITE - LUNGHEZZA DELLE VIE DI USCITA pag. 8 3.11 AREE ED IMPIANTI A RISCHIO SPECIFICO - LOCALI ADIBITI A DEPOSITO - DEPOSITI DI SOSTANZE INFIAMMABILI - IMPIANTO DI PRODUZIONE CALORE - SPAZI PER RIUNIONI, TRATTENIMENTO E SIMILI pag. 9 3.12 SERVIZI TECNOLOGICI - IMPIANTI DI PRODUZIONE CALORE - IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO E VENTILAZIONE 3.13 IMPIANTI ELETTRICI 3.14 SISTEMI DI ALLARME pag. 10 3.15 MEZZI ED IMPIANTI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI - ESTINTORI - IMPINATO IDRICO ANTINCENDIO 3.16 IMPIANTI DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE DEGLI INCENDI pag. 11 3.17 SEGNALETICA DI SICUREZZA 3.18 GESTIONE DELLA SICUREZZA 3.19 ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE pag. 12 3.20 REGISTRO CONTROLLI 3.21 ISTRUZIONI DI SICUREZZA 4) RELAZIONE ANALITICA SCUOLA DI CUCINA pag. 13 4.1 RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE 4.2 REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI 4.3 IMPIANTI ELTTRICI 4.4 MISURE PER L EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA pag. 14 - AFFOLLAMENTO - CAPACITA DI DEFLUSSO - LARGHEZZA DELLE VIE DI USCITA - LARGHEZZA TOTALE DELLE USCITE E VERIFICA DEL DEFLUSSO - APERTURA DLLE PORTE pag. 15 - LUNGHEZZA DELLE VIE DI USCITA 4.5 SPAZI ED IMPIANTI A RISCHIO SPECIFICO 4.6 ESTINTORI 4.7 IMPAINTI DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE DEGLI INCENDI 4.8 SEGNALETICA DI SICUREZZA 4.9 NORME DI ESERCIZIO 17

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