tutto il pianeta, autorizzati a non applicare i programmi automatici per i flussi di endorfine e acidi. Apparteniamo, in un certo senso, alla



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Transcript:

Le diciotto meno cinque. Quella solita sensazione di inquietudine, accompagnata a una leggera accelerazione del battito cardiaco, mi aveva avvisato che era tempo di abbandonare la barriera corallina. Peccato, proprio adesso che mi ero totalmente assuefatto al placido boccheggiare del pesce napoleone, a un dito appena dalla mia maschera subacquea. Non l'avrebbero mai ammesso, ma perfino i miei nemici ammiravano la sottile sensibilità che avevo nel presentire gli eventi. Mi chiamavano scherzosamente Sex, come sesto senso : così anticamente si indicava la capacità un po' sovrannaturale e molto femminile di cogliere la realtà oltre l'apparenza. Ma ormai quasi nessuno lo ricordava più, al di fuori di certi circoli intellettuali un po' snob. La stazione era perfettamente silenziosa, se non fosse per il sordo ronzio della lama d'aria che lavava le enormi vetrate oltre le quali splendevano l'ara Pacis e la rotonda di Augusto imperatore. Feci scivolare leggermente i polpastrelli della mano destra sullo specchio Gin 1 della porta, che si aprì con un sibilo impercettibile esattamente davanti alla mia poltrona. Poco dopo, alle sei in punto, sul bracciale Bcs 2 apparve quello che 1 GIN. Acronimo di Genetic Identification Code. Codice universale di identificazione basato sul genoma individuale, utilizzato per attribuire l'identità a un individuo in tutte le sue interazioni sociali ed economiche, sia di tipo standing (ossia in presenza fisica della persona), sia online. Il GIN fu introdotto la prima volta...(estratto della voce GIN. Diderot Encyclopedia). 2 BCS. Acronimo di Behavioural Control System. Sistema di

avevo già intuito qualche istante prima: Treno in partenza per Venezia, arrivo previsto alle diciannove e quindici, si rilassi e buon viaggio. Mercoledì, 29 settembre 2085. Terrore: emozione istintiva propria del regno animale, determina il ritrarsi dell'individuo completamente in se stesso, riducendone la sensibilità nervosa nel tentativo di limitare il dolore dell'agonia imminente. Il terrore differisce dall'ansia, che è invece una reazione di grado inferiore, in cui la minaccia del dolore è bilanciata dall'attrazione verso un possibile piacere, che lascia il soggetto in uno stato di sospensione del giudizio rispetto alla scelta da compiere. Nell'antichità il terrore e l'ansia erano ritenuti propri di una sfera trascendente, definita genericamente psichica o spirituale, in omaggio al concetto primordiale di anima elaborato dai filosofi della Grecia classica. Nell'attuale modello standard della conoscenza naturale, entrambi gli stati sono classificati tra i fenomeni di interazione particellare, di specie biologica, determinati dall'azione di molecole complesse presenti nell'organismo vivente. Queste, nel loro insieme, si definiscono neurotrasmettitori. La voce sul Diderot, la grande enciclopedia universale nata sulle ceneri di Wikipedia, era ancora quella un po' complessa che avevo scritto io, più di venti anni fa. Cavolo, un conto è descrivere un esperimento mentale traducendo formule e dettando una definizione alla segreteria Sound 3 nel mio ufficio al Dipartimento di chimica sociale. Ben altro affare è controllo del comportamento, imposto in dotazione a ogni cittadino dell'unione federale al compimento del quattordicesimo anno di età. Consiste nell'applicazione di un bracciale attraverso cui... (estratto della voce BCS. Diderot Encyclopedia). 3 SOUND. Acronimo di Speech & Optic UNderstanding Device. Dispositivo di riconoscimento e comprensione ottico-vocale computerizzato, fondato sull'integrazione tra sistemi di apprendimento automatico e sensori per l'interazione della macchina con il mondo esterno, a partire dalle antiche tecnologie CCD e OCR. Il Sound è ormai presente su larga scale nella maggior parte dei dispositivi elettronici in commercio, compresi quasi tutti gli elettrodomestici e i mezzi di trasporto classificati 5.0. L'applicazione generalizzata dei sistemi Sound ha costituito una vera rivoluzione nell'interazione uomo-macchina, paragonabile per impatto sociale, economico e culturale soltanto all'avvento di internet a cavallo del nuovo millennio... (estratto della voce SOUND. Diderot Encyclopedia).

sottoporsi direttamente alla verifica sperimentale sul proprio organismo biologico, quella sì che è stata una scarica pazzesca. Ricordo che la quantità di endorfine che mi sono fatto iniettare, dopo l'esperimento, superava di dieci volte i limiti consentiti dal regolamento internazionale sul controllo comportamentale. Era un privilegio assoluto, consentito solo ai membri del consiglio direttivo all'authority per l'equilibrio sociale, nella quale ero entrato a ventitre anni, subito dopo il mio Ph.D all'università di New Delhi. Un'esperienza che avrebbe fatto morire d'invidia perfino i gestori dei più raffinati coffee shop di Mexico City, se solo avessi potuto raccontarla in giro. Poco male: era stato comunque un istante di piacere assoluto, che ovviamente seguiva a interminabili momenti di autentica disperazione. In fondo era come concentrare in soli tre minuti il culmine di tutti i rapporti sessuali, che un individuo mediamente dotato come me avrebbe potuto sostenere nell'intera sua vita adulta. Un'overdose al contrario. Ero preparato, ma la vista che mi si presentò davanti all'arrivo del treno era comunque spettacolare. Non certo per Venezia, che restava comunque uno dei pochi luoghi sulla terra a valere ancora il rischio di un viaggio di persona, con la sua enorme barriera Mose a contenere l'adriatico fuori dalla laguna, quindici metri sopra il livello della città. No, la sorpresa vera era la presenza di una folla di almeno trecento persone, strette davanti all'ingresso del Palazzo Ducale, che chiedevano con insistenza di essere ricevute dal Ministro della Salute dell'unione. Non avevo mai visto un tale assembramento se non al simulatore e, se non avessi avuto in quel momento altre urgenti priorità, mi sarei tuffato volentieri nella mia prima vera esperienza di panico sociale, dopo una vita di ricerca svolta sempre ai massimi livelli nei migliori centri del pianeta. «L'avevi immaginato così, Sexy?» «È un ottimo momento per la resa dei conti tra noi due, a quanto pare, Hermes.» Era seduto in uno degli scranni nella sala del Consiglio dei X, ma non quello del doge. Hermes Weber, ministro della salute dell'unione federale, apparteneva a quella specie rara di persone che vorresti avere sempre nel tuo salotto, per esibirla con orgoglio agli amici, come un impianto stereo per dischi di vinile, o uno specchio boemo in stile Secessione. Ogni dettaglio del suo

aspetto era terribilmente eccentrico, ma talmente curato in ogni minimo particolare da rappresentare compiutamente tutto ciò che possiamo ancora definire eleganza. Più che i capelli brizzolati perfettamente in ordine, la pashmina di cashmere al collo o i jeans Levi Strauss slim fit, erano gli occhiali a farne un personaggio. D'altronde, solo lui avrebbe potuto indossare un oggetto così retrò senza cadere nel ridicolo. «Ti hanno fatto passare dai Piombi, immagino.» «Sì. Un viaggio a ritroso piuttosto surreale.» «Già, dall'inferno delle prigioni, su per il Ponte dei Sospiri, poi ancora indietro fino alla sala del processo.» «Qual è il verdetto dunque, signor giudice?» «Credo che ci converrebbe infilare questa porta nascosta tra le poltrone e scomparire per sempre. Lo sapevi che è un passaggio segreto? Conduce alla sala dei tre capi.» «Non ne abbiamo già troppe di responsabilità? Siamo soltanto in due, dove una volta erano in dieci. Figuriamoci se dovessimo stare in una sala riservata a tre persone.» «Hai ragione amico mio, pare che anche ai tempi della Serenissima i nobili veneziani non sgomitassero per sedersi qui dentro. D'altra parte, vigilare sulla sicurezza dello Stato non rende simpatici, in nessun secolo.» «Hai avuto altri aggiornamenti?» «Niente che sposti i termini della questione. Stiamo somministrando attivatori di GABA 4 in dosi cinque volte superiori allo standard, ormai da più di dieci giorni.» «Quanto ci resta?» «Di questo passo, non più di cinque giorni. Stiamo parlando di nove miliardi di individui adulti, Sexy. Senza contare che i bracciali BCS, a questi livelli d'intensità, hanno un'autonomia massima di una settimana. Gli iniettori sottocutanei lavorano a pieno regime, con un rischio di avaria che sale al 3%: una probabilità del tutto inaccettabile.» «Questo in condizioni normali. Dovrebbero essere tutti come noi due, per sopportare un simile stress da pericolo.» «Purtroppo è impossibile. Siamo appena in cinquecento su 4 GABA. Acronimo di acido gamma-ammino-butirrico. Neurostrasmettitore rilasciato naturalmente da neuroni specializzati, definiti gaba-ergici, è il principale responsabile del rilassamento emotivo e muscolare. I suoi attivatori farmaceutici a livello dei recettori appartengono alla classe degli ansiolitici.

tutto il pianeta, autorizzati a non applicare i programmi automatici per i flussi di endorfine e acidi. Apparteniamo, in un certo senso, alla categoria delle bestie primitive.» «Sì, ma bestie necessarie. Non avrei mai voluto che arrivasse il giorno in cui ci saremmo guardati negli occhi dicendoci che avevamo avuto ragione, facendo quella scelta in gioventù.» «L'eterno dilemma che lacera da sempre chi fa il nostro mestiere. Prepari per anni un piano di protezione civile, augurandoti ufficialmente di non doverlo mai eseguire, ma nel tuo intimo desideri con tutte le forze che accada qualcosa che lo faccia finalmente attivare.» «Qualcosa che ci faccia uscire dal limbo e dia un senso alla nostra vita, almeno a quelli come noi due. È questo che intendi Hermes?» «Più o meno. Ricordi la storia dell'uroboro?» «Come no, il mitico serpente che si morde la coda e si rigenera in eterno. Fosti proprio tu a sceglierlo come simbolo della nostra confraternita di goliardi, all'università. Eravamo una strana specie di clerici vaganti, alquanto bizzarri, che sembravano uscire dal Medioevo.» «Avevamo ben poco di clericale. Dovresti ricordare che a un certo punto qualcuno tentò addirittura di accusarci di nostalgie filonaziste.» «Beh, tu non facesti nulla per chiarire l'equivoco. Anzi, con tutti quei riferimenti a Zarathustra...» «Lo penso ancora. Avevano ragione i greci, tutto ciò che esiste in natura ci pare essere limitato, per quanto grande sia la sua estensione: il codice del genoma, il numero delle particelle subatomiche, la durata della vita, perfino l'età dell'universo. Tutto è limitato, tranne il tempo, che invece scorre all'infinito.» «Sì, lo so, la storia dell'eterno ritorno. Ci hai portati tutti su questa strada, almeno all'inizio.» «È così, amico mio. Un mondo finito in un tempo infinito non può che generare, prima o poi, eventi identici a se stessi, per infinite volte. Nel continuo ripetersi di un mondo identico, siamo condannati a vivere un eterno presente.» «Parli così perché hai origini tedesche, Hermes. Se invece del tuo Nietzsche avessi chiamato in causa gli stoici, il danno di immagine per te sarebbe stato minore. Per me, invece, la cosa è molto più semplice.» «Sbagli. Trovo riduttiva la tua idea che tutto si spieghi con il

moto della Terra.» «Forse è meno poetica della tua, ma la mia teoria non tira in ballo oltreuomini e stranezze del genere. Se la terra non ruotasse, sia su se stessa che intorno al sole, non avremmo il succedersi dei giorni e delle stagioni. Questo a me basta a spiegare tutto. Cosa c'è di più logico?» «Quello che dici può spiegare le nostre forme di vita, i ritmi di veglia e sonno, le mestruazioni, il metabolismo di tutti gli esseri viventi. Non c'è dubbio che in un mondo che corresse in linea retta nello spazio, anziché ruotare, tutto sarebbe diverso. Ma questo basta per spiegare davvero tutto?» «Ritengo di sì. Prendiamo la musica, ad esempio. Si tratta di una forma d'arte, quindi un'espressione della creatività umana al massimo grado. Eppure, anch'essa si fonda su sequenze ritmiche, come i tempi e le battute. Dicono che la propensione dell'uomo verso la musica derivi dal battito cardiaco, ma quest'ultimo è legato alla nostra particolare forma di vita, che è basata appunto sui cicli, come quello della riproduzione. Quindi, ancora una volta, c'entra il moto terrestre. Anche Aristotele e Dante pensavano a una musica celeste. La stessa idea di iterazione, di ripetizione, non esisterebbe se la terra non ruotasse.» «Ora sei tu che fai il poeta. Piuttosto, hai parlato di riproduzione, la grande contraddizione del nostro tempo. Cos'altro è la generazione, se non il tentativo della natura di rappresentare la ciclicità dell'universo?» «Ma la riproduzione non è mai identica a se stessa, un figlio non è l'esatta copia biologica del genitore e poi c'è l'esperienza di una vita diversa. Forse, più che a un ciclo eterno, dovremmo pensare a una spirale, qualcosa che si ripete, ma ogni volta in una forma più grande, inglobando e facendo tesoro dell'esperienza passata.» «Se ci rifletti bene, questa è una corretta definizione della Storia.» «Infatti. Ci pensavo oggi mentre facevo il bagno ai tropici, in stazione a Roma. Se metti insieme i due moti fondamentali, il moto rettilineo e il moto circolare, alla fine ottieni una spirale, come le galassie. Lo stesso uroboro, che ti è così caro, si dice che fosse anticamente una rappresentazione della via Lattea, la più grande spirale che vediamo nel cielo. Comunque hai ragione, noi uomini non siamo altro che un'enorme contraddizione.»

«Sei arrivato al punto. Su un pianeta limitato come il nostro, Sexy, la riproduzione della specie necessita della morte dei predecessori, è tutto qui il problema. Ma gli uomini, invece, hanno impiegato gran parte del loro tempo e del loro ingegno, da una parte per sconfiggere le malattie e la morte, dall'altra per farsi inutilmente la guerra. Sono andati ostinatamente contro la loro stessa natura, fin da quando hanno iniziato a usare la ragione. Oggi possiamo dire che ci sono riusciti e, in un mondo senza più guerre e malattie, come in un antico paradosso, siamo forse arrivati alla fine della nostra specie, almeno per come l'abbiamo conosciuta finora.» «No, l'uomo non possiede alcuna ragione, Hermes. La ragione è una qualità propria della natura bruta. È necessaria la ragione, la ragione non sbaglia, come le leggi della fisica. L'uomo è invece un essere antinaturale per eccellenza, perché è libero. Libero di sbagliare e di essere felice per questo.» «Cosa ci è rimasto di questa libertà e di questa felicità?» «Lo scopriremo presto. Per adesso, il simulatore di Caraibi della sala vip alla stazione ferroviaria di Roma è un surrogato molto efficace della felicità. Pensa che ho dialogato per un quarto d'ora con un pesce napoleone.» «Il tempo stringe, mettiamoci seriamente al lavoro. Ecco le autorizzazioni, partirai oggi stesso dal Marco Polo.» «Chi l'avrebbe detto, Hermes. Io e te che passiamo alla storia.» «Tu, forse. Per quanto mi riguarda, la Storia non esiste.» Una serata in un ristorante offline costava quanto un mese del mio stipendio, che era ben più che dignitoso. In Italia ne erano rimasti soltanto una decina e molti dei loro frequentatori erano nuovi ricchi, i quali si sottoponevano volentieri al supplizio di dover resistere almeno due ore senza connessione, solo per poterlo poi raccontare agli amici. Qualcuno sosteneva che in realtà, dentro questi locali, le schermature di rete non fossero poi così garantite e che si restava perciò connessi online a propria insaputa: le solite cose all'italiana. Per questo la sala schermata del Virgilio Cloud, presso la base Thule nella contea di Avannaa, in Groenlandia, restava secondo me il posto più chic ed esclusivo di tutto l'emisfero nord. Qui, in mezzo ai ghiacciai, aveva sede l'intera banca dati del pianeta Terra. Una

copia perfettamente identica, sincronizzata con uno scarto temporale di pochi millisecondi, era collocata in Antartide. Jens Nielsen, il capo dipartimento, mi attendeva ai piedi della scaletta dell'aereo, sulla pista semi ghiacciata in mezzo a terribili raffiche di vento. In lontananza, nel buio della notte polare, si intravedevano le luci rosse di segnalazione delle grandi torri di trasmissione radio. «Ben arrivato, prof. Salina. So che è stato un viaggio difficile.» «Cinque ore d'aereo non sono uno scherzo neppure per me, che sono comunque abituato a circolare di persona, dott. Nielsen. Ancora di più se considera che ero l'unico passeggero e l'aereo era ovviamente senza pilota.» «Se vuole, l'attende una tazza di thé e una bistecca di renna.» «L'abbinamento è suggestivo, ma se è possibile faccia portare tutto in sala server, vorrei mettermi subito al lavoro.» L'ascensore impiegò cinque secondi per arrivare in fondo. La grande hall era un unico ambiente a forma di cono rovesciato, che sprofondava per dieci piani sotto la coltre dei ghiacci perenni. Il livello di temperatura e umidità all'interno erano perfettamente sotto controllo, impostati sui quattordici gradi centigradi. Le pareti a spirale erano completamente rivestite dai moduli di stoccaggio dati, i cui led gialli fissi del'alimentazione elettrica e le spie lampeggianti per le connessioni in corso ricreavano un enorme cielo stellato artificiale. «Impressionante, vero? Sono dieci anelli in tutto. I primi due lassù in alto contengono i dati finanziari, i conti correnti delle persone, le transazioni, i pagamenti, i debiti, i patrimoni mobiliari dei fondi pensione, il catasto immobiliare, l'anagrafe fiscale e così via. Insomma, tutta la ricchezza economica del pianeta e ogni suo singolo movimento è registrato lì dentro.» «Da quando non esistono più monete e banconote, è come dire che lassù c'è la riserva aurea di tutta la Terra.» «Anche di più. Qualsiasi cosa che abbia un valore è archiviato lì, compreso il suo ultimo estratto conto e il pagamento del caffè che ha preso al bar dell'aeroporto, prima di partire. Ma le cose più preziose stanno ovviamente negli anelli più profondi.» «Me li mostri, è sempre stato il mio sogno.» «Vede, la parte intermedia contiene tutta la Diderot, l'enciclopedia universale. Qualsiasi pubblicazione, report, articolo di giornale, voce scientifica, insomma tutto ciò che può considerarsi informazione è archiviato qui, dalle scansioni

digitali dei più antichi papiri egizi e delle tavole sumeriche, fino all'edizione del New York Times uscita cinque minuti fa, con gli ultimi lanci d'agenzia. Ovviamente, anche tutte le sue pubblicazioni sono contenute qui da qualche parte, dott. Salina. Fanno sei anelli in tutto: si chiama Limos 5.» «Divertente.» «Dice? Cosa la diverte in particolare?» «Limos è la fame, la mitica figlia di Eris. Mi sembra adatto come nome, per questo enorme apparato digerente di tutta l'erudizione umana. Un grande ventre cieco e mai sazio. A proposito, dov'è l'indice?» «Mi aspettavo questa domanda. L'ottavo anello è il Catalogo. Contiene tutte le elaborazioni statistiche, i dati pubblici, gli indicatori demografici, economici, climatici, sociali, epidemiologici, storiografici e, chiaramente, il motore di ricerca di Limos. Potremmo definirlo il cerchio del sapere culturale, quello che dà un senso alla enorme massa di informazioni che lo sovrasta.» «Impressionante vederlo dal vivo. Anche se a mio parere la cultura è un'altra cosa.» «Mi stupisce. Leggendo quello che scrive, immaginavo che lei intendesse per cultura qualcosa che non ha a che fare con l'accumulazione delle conoscenze, ma con un uso critico, logico e razionale delle stesse. In questo senso, l'indice dovrebbe coincidere esattamente con la sua idea.» «Al contrario. Sostengo da tempo che un uso veramente critico della conoscenza sia tutt'altro che logico e razionale. È piuttosto un uso libero, intelligente, intuitivo e, paradossalmente, esposto all'errore. La somma di questi errori costituisce la cultura e, quindi, la Storia. Un mondo perfettamente razionale è invece privo di storia e quindi anche di cultura.» «Dott. Salina, non sono certo io a doverle ricordare che è stato ampiamente dimostrato come la libertà, i sentimenti, l'intuizione e tutto ciò che possiamo considerare irrazionale, errori compresi, siano soltanto particolari modalità con le quali si generano le sinapsi all'interno del cervello umano. Similmente al ragionamento logico, esse hanno origine nella biochimica e, in ultima istanza, nella fisica delle particelle 5 LIMOS: Long term Information & Memory Optimization Storehouse.

elementari e delle interazioni fondamentali dell'universo, al pari della gravità o del magnetismo. Tra questi fenomeni vi sono soltanto differenze di quantità, ma non di qualità: frequenze diverse con cui vibrano le stringhe che compongono il cuore della materia, all'interno dei nuclei atomici.» «Certo, prof. Nielsen. Conosco bene la teoria della grande Illusione. I sentimenti e i comportamenti emotivi vengono utilizzati soltanto perché, alla pari delle leggi di Newton per la meccanica, spiegano con una buona approssimazione alcuni fenomeni sociali macroscopici e particolarmente potenti come l'amore, il potere, il desiderio, il narcisismo, l'invidia. Sono soltanto utili mediatori, ma che non pretendono di rappresentare l'essenza della realtà. Un'illusione, appunto, su cui mi permetto di dissentire, ma non è questo né il tempo né il luogo per discuterne. Magari stasera, a cena. Parliamo invece degli ultimi due anelli, qui in fondo: penso che sia lì il problema per il quale siamo qui.» «Evidentemente sì. Il nono anello contiene il social network. Tutti i profili individuali, certificati dal VICA 6, sono contenuti lì dentro. È molto più piccolo degli altri, perché contiene solo i dati personali e la cartella clinica in tempo reale di ciascun individuo del pianeta.» «E i dati del wall? La bacheca virtuale e il diario delle persone dove sono conservati?» «Tutte le pubblicazioni individuali, le foto, i post, insomma la grande massa informe, fatta in gran parte dal rumore di fondo del ciarlare mondiale, sono archiviati dentro Limos.» «Avevo ragione, è davvero un grande ventre.» «Ormai ne occupa quasi il settanta per cento. Per questo si sta pensando già da alcuni anni di creare un Virgilio parallelo, riservato soltanto a questi dati.» «Una sorta di enorme discarica virtuale.» «Più o meno. Il vero problema sarà indicizzarla.» «Veniamo alle questioni che ci interessano. Pare che il problema sia nato da un post partito da un profilo indiano di tipo frozen.» «È proprio questa la cosa strana. Ci stimo chiedendo come è 6 VICA. Acronimo di Virtual Identity Certification Authority. Agenzia pubblica internazionale che certifica l'identità virtuale di ciascun individuo, associando al suo codice GIN il relativo certificato di nascita virtuale, noto in gergo come Avatar.

possibile che un profilo congelato abbia potuto compiere un'azione tanto irrazionale. Come lei sa, tutti i profili frozen sono governati direttamente da HAL 7.» «E suppongo che HAL sia molto vicina a noi.» «Come potrà intuire, HAL è il decimo anello. Ce l'abbiamo proprio qui intorno: la più complessa e sofisticata cratura che un essere naturale abbia mai realizzato, per quanto ne sappiamo. L'orgoglio del genere umano, fatta a sua immagine e somiglianza, come si diceva un tempo. Una macchina così perfetta che è in grado di migliorarsi ed evolvere da sola, come gli uomini hanno fatto per decine di secoli.» «Il paragone è forte e non calza del tutto. Gli uomini sono un genere, composto da tanti individui che si sono alternati per centinaia di generazioni. Inoltre l'evoluzione umana, al pari di tutte le specie biologiche, avviene per selezione naturale, con una lunghissima serie di tentativi, prove ed errori.» «Non sono molto d'accordo. Se ci pensa, le analogie superano le differenze. Anche HAL non è un individuo ma un genere, fatto di tante cellule logiche individuali, che interagiscono tra loro e appredono le une dalle altre. Inoltre, anche l'apprendimento di HAL si fonda su meccanismi iterativi, simili alle prove ed errori tipiche dell'evoluzione darwiniana alla quale lei allude. È così che il primo computer dotato di intelligenza artificiale ha imparato a giocare a scacchi, alla fine dello scorso millennio. Attualmente, una cella logica che non risponde efficacemente alle interazioni con le altre viene automaticamente dismessa e riprogrammata da HAL. Il suo spazio viene ben presto assunto da nuove connessioni. Non è selezione naturale questa?» «Capisco. A proposito, chi è questo indiano?». «È di New Delhi, ma il suo profilo non è più raggiungibile da una decina di giorni. HAL lo ha disattivato per ovvie ragioni di sicurezza.» «No, intendo chi è di persona.» «Ah, lei vuol dire chi è il suo correlativo biologico. Non ha molta importanza, ma se le interessa, pare fosse un professore 7 HAL: Human Application Logic. Logica per le applicazioni umane. È la struttura di intelligenza artificiale al centro delle attività di elaborazione dati dell'ucc (Universal Cloud Computer), il processore universale che sovraintende a tutte le attività informatiche mondiali.

di sociologia, sganciato dal sistema circa venticinque anni fa.» «Andiamo, professor Nielsen. Non siamo forse in una sala schermata?» «Certamente, perché me lo chiede?» «Visto che nessuno ci sente, possiamo dire tranquillamente che quest'uomo è morto venticinque anni fa. Trovo il termine sganciato disgustosamente burocratico.» «Non è del tutto esatto. Sa bene che dopo lo sganciamento biologico la personalità virtuale dell'individuo continua regolarmente a operare, interagendo con i suoi amici e parenti esattamente nello stesso modo di prima, fino allo sgancio definitivo di tutti coloro che hanno avuto la probabilità di conoscere di persona quel dato individuo. È una delle più grandi conquiste di civiltà di tutti i tempi e non possiamo ridurla a mera burocrazia, neanche indulgendo alla sua raffinata ironia.» «Con il piccolo particolare che, al posto di quella persona, a governare il suo profilo virtuale, i suoi post, le sue foto che lo ritraggono in vacanza e i suoi vari stati d'animo non c'è più un essere vivente, ma un computer.» «Un piccolo dettaglio, appunto. La stessa origine del termine persona, dott. Salina, deriva dalla maschera che usavano gli attori nei teatri dell'antica Grecia o di Roma. Cos'è una persona in fondo? Null'altro che un insieme di relazioni, le quali operano e permangono indipendentemente dalla natura biologica o meccanica che funge da loro sorgente, o meglio da loro centro di diffusione e ripetizione.» «Quindi la vita umana è inutile, secondo lei?» «Non secondo me: è un dato oggettivo. Non appena HAL ha completato l'elaborazione della personalità di un individuo e ciò avviene entro i primi venti anni di vita la permanenza funzionale del suo corpo biologico è del tutto irrilevante per gestire e proseguire la sua vita. Ovviamente, come lei sa si fa di tutto perché anche la vita biologica duri il più a lungo possibile e, fintanto che ciò avviene, l'unico soggetto che può amministrare il proprio profilo virtuale è appunto il soggetto biologico. Ma, dopo, subentra HAL. Con il vantaggio che HAL non sbaglia nelle decisioni, nei comportamenti, nelle interazioni con gli altri. Tutti i profili frozen sono splendidamente saggi, buoni e perfettamente razionali. Sanno dirimere le liti, scongiurare le guerre, consolare gli amici tristi, godere goliardicamente con quelli euforici, amare romanticamente. Se

mai un giorno anche i governi democratici fossero retti da profili congelati, raggiungeremmo lo Stato ideale. Una grande nazione universale, governata da filosofi aristocratici, dai migliori, come la sognavano Platone o Dante.» «Che bello! Peccato che proprio un profilo frozen pare abbia fatto qualcosa di non esattamente a posto, qualche giorno fa.»