A cura di: Maurizio Marceca Silvia Casagrande Amina Pasquarella Gabriella Guasticchi



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A cura di: Maurizio Marceca Silvia Casagrande Amina Pasquarella Gabriella Guasticchi

Si ringrazia, per la collaborazione fornita: la Dott.ssa Serena Botticelli Azienda Usl Roma A 2/19

INDICE 1. Accessibilità 2. Accettabilità 3. Accoglienza 4. Accreditamento 5. Appropriatezza 6. Assegno di cura (buono o voucher sociosanitario) 7. Assegno sociale 8. Assistenza Domiciliare 9. Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) 10. Assistenza Domiciliare Programmata (ADP) 11. Assistenza Domiciliare Sociale 12. Assistenza respiratoria domiciliare 13. Audit clinico 14. Azienda sanitaria 15. Bacino d utenza 16. Bisogno (di salute) 17. Budget 18. Caregiver 19. Case management 20. Case manager 21. Centro di costo 22. Centro di responsabilità 23. Certificazione 24. Compliance 25. Consenso informato 26. Continuità assistenziale (Assistenza continuativa) 27. Controllo di gestione 28. Costo 29. Cure domiciliari 30. Cure palliative 31. Delega (o delegazione) 32. Dimissione protetta (deospedalizzazione) 33. Dipartimento 34. Disabilità 35. Distretto 36. Domanda (di assistenza sanitaria) 37. Domicilio 38. Efficacia 39. Efficienza 40. Esito (Outcome) 41. Evento sentinella 42. Finanziamento 43. Formazione 44. Formazione continua (Educazione continua in medicina ECM) 45. Governo clinico 46. Indennità di accompagnamento (Assegno di accompagnamento) 47. Indicatore sanitario 48. Integrazione socio-sanitaria 49. Intensità assistenziale 50. Invalidità civile 51. ISO / UNI 52. Linee guida 53. Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) 54. Lungodegenza (strutture di) 55. Medicina basata sulle evidenze (Evidence based medicine - EBM) 56. Non autosufficienza 57. Nutrizione artificiale domiciliare (NAD) 58. Offerta (di assistenza sanitaria) 59. Ospedalizzazione a domicilio 60. Percorso diagnostico-terapeutico (clinical pathway) 61. Performance 62. Piano di Zona 63. Piano Individualizzato di Assistenza (Piano di trattamento) 64. Presa in carico 65. Privacy 66. Procedura 67. Prodotto (Output) 68. Profilo assistenziale/di cura o Percorso diagnostico-terapeutico (PDT) 69. Programma per le attività territoriali (PAT) 70. Protocollo d intesa 71. Qualità 72. QALY (Quality Adjusted Life Years) 73. Quota capitaria 74. Requisito 75. Rete sociale 76. Revisione tra pari (Peer Review) 77. Risorse 78. Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) 79. Scale e strumenti di valutazione 80. Scheda di dimissione ospedaliera (SDO) 81. Servizio (sanitario) 82. Sicurezza 83. Soddisfazione del paziente 84. Standard 85. Telemedicina 86. Terzo Settore 87. Unità Operativa 88. Unità Valutativa Alzheimer (UVA) 89. Unità Valutativa Multidisciplinare (UVM) o Territoriale (UVT) o Geriatrica (UVG) 90. Valutazione 91. Valutazione multidimensionale (VMD)

Accessibilità Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio Componente della qualità dell assistenza sanitaria - facente parte della più ampia categoria dell adeguatezza - relativa alla possibilità per l utente di usufruire del servizio/prestazione di cui ha bisogno, non incontrando significativi ostacoli relativi a: dimensione economica, attesa temporale, distanza geografica, mobilità fisica, dimensione organizzativo-amministrativa, dimensione relazionale. (Osservatorio per l appropriatezza - 2003, modificato) Accettabilità Rappresenta l opinione espressa dalla società, dagli utenti o dai professionisti nei confronti di servizi sanitari o di prestazioni, formulata sulla base del loro livello di coerenza con i principi morali ed etici di riferimento (Zanetti et al. - 1996, modificata) Accoglienza Insieme di procedure adottate e di comportamenti agiti dagli operatori per accogliere il cittadino al momento del suo ingresso ad un servizio sociosanitario, ascoltando i bisogni da questi espressi e accettandone la richiesta di prestazioni o ridefinendone la domanda. (Regione Lazio - 2000, modificato) Accreditamento Processo formale tramite il quale un Ente autorizzato valuta periodicamente un organizzazione, un programma, un gruppo o un individuo e ne riconosce l aderenza a requisiti espressi come standard o criteri, collegati alla qualità dell assistenza. Si distinguono un Accreditamento Istituzionale ed un Accreditamento Professionale. (Osservatorio per l appropriatezza - 2003) A. Istituzionale: si ha quando è un organismo governativo (nel caso italiano la Regione) a gestire e conferire l accreditamento ai soggetti pubblici e privati che intendano operare nell ambito del Servizio sanitario regionale, stabilendo le modalità e i requisiti per la valutazione, sia in merito a caratteristiche strutturali, tecnologiche e organizzative che ai risultati conseguiti relativamente alla qualità e all appropriatezza delle cure, oltre che alla soddisfazione del paziente. (Osservatorio per l appropriatezza - 2003, modificato) A. Professionale: * si ha quando è un organismo non governativo di natura scientifica (di norma una o più Società Scientifiche) a gestire e conferire l accreditamento ai soggetti pubblici e privati che ne abbiano fatto richiesta volontariamente. (Osservatorio per l appropriatezza, 2003) * anche detto volontario o di eccellenza Appropriatezza Caratteristica di un servizio (o prestazione) che qualifica lo stesso come adatto, pertinente, coerente e conveniente per lo scopo per cui è erogato, alla persona che ne ha bisogno. (Osservatorio per l appropriatezza - 2003) Un livello assistenziale viene definito inappropriato quando, per l erogazione di una data prestazione, esiste un regime alternativo che permette un identico beneficio per il paziente ed un minore impiego di risorse. A. clinica: * indica in che misura un particolare intervento (preventivo, diagnostico, terapeutico, riabilitativo) è al tempo stesso efficace e indicato per la persona che lo riceve. (Osservatorio per l appropriatezza - 2003) * o specifica A. organizzativa: * indica in che modo una prestazione - appropriata da un punto di vista clinico - viene erogata e a quale livello (ad es. ricovero ordinario, in DH, intervento ambulatoriale) (Osservatorio per l appropriatezza - 2003) * o generica 4/19

Assegno di cura (o buono o voucher sociosanitario) Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio Contributo economico erogato a soggetti, di norma familiari, che si fanno carico dell'accudimento a casa di persone non autosufficienti o con ridotta autosufficienza residua, a conclamato rischio di istituzionalizzazione. Usualmente i beneficiari sottoscrivono un contratto che definisce gli impegni assistenziali da loro assunti. L'ammontare dell'assegno è variabile ed è generalmente correlato al reddito e al bisogno della persona non autosufficiente e della famiglia. (Casagrande S, Marceca M - 2004). Assegno sociale Provvidenza che ha sostituito, a partire dal 1996, la Pensione Sociale, e che spetta ai cittadini ultrasessantacinquenni italiani o, se residenti in Italia, dei Paesi dell'ue sprovvisti di reddito e non titolari di altro trattamento pensionistico, L assegno sociale può essere riconosciuto in misura intera o in una quota ridotta, sulla base del livello di reddito posseduto dall'interessato e dall'eventuale coniuge. (www.consitaliabsas.org.ar/pensioni.htm -2003, modificato) Assistenza domiciliare Insieme eterogeneo di interventi assistenziali di natura sanitaria e/o sociale effettuati al domicilio del paziente (Casagrande, Marceca e Pasquarella - 2004). Assistenza domiciliare Integrata (ADI) Insieme coordinato di attività sanitarie (mediche, infermieristiche, riabilitative), integrate fra loro e/o con prestazioni socio-assistenziali, rese al domicilio del paziente, sulla base di criteri di eleggibilità e di condizioni ambientali verificate e secondo Piani individuali programmati per l assistenza, definiti con la partecipazione delle diverse figure professionali coinvolte nella presa in carico. (Casagrande, Marceca e Pasquarella 2004, modificato da diverse fonti: PO anziani 1991-1995; Arzese et al. - 2001; Manuale Home Care - 2002). Assistenza domiciliare Programmata (ADP) Complesso di prestazioni erogate dal Medico di medicina generale a domicilio di un proprio assistito non ambulabile e comprese tra quelle previste dall Accordo collettivo nazionale di categoria e da eventuali Accordi integrativi regionali vigenti; tali prestazioni vengono autorizzate e retribuite dall Azienda sanitaria locale competente ed effettuate con periodicità concordata. (Casagrande, Marceca e Pasquarella - 2004). Assistenza domiciliare Sociale Complesso di interventi erogati dal Comune/Municipio (o dalla ASL su loro delega) a persone non autosufficienti, o a rischio di emarginazione, quali: sostegno psico-sociale, cura e igiene della persona, aiuto nella gestione dell abitazione, disbrigo di pratiche burocratiche, sostegno economico. (Casagrande, Marceca - 2004) Assistenza respiratoria domiciliare Complesso delle diverse prestazioni diagnostico-terapeutiche di natura pneumologica erogabili a domicilio, rivolte a soggetti affetti da insufficienza respiratoria cronica ad eziopatogenesi diversa, totalmente o parzialmente non autosufficienti. (Asp Lazio - 2004) Audit clinico Attività di verifica/revisione della qualità di tipo professionale - all interno di uno stesso contesto assistenziale - basata sulla documentazione clinica, volta a valutare, in modo volontario, retrospettivo e in base a criteri predefiniti, le azioni compiute in contesti e tempi determinati. Di solito l Audit è svolto da un gruppo di colleghi (gruppo di pari). (Osservatorio per l appropriatezza - 2003) 5/19

Azienda sanitaria Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio Soggetto giuridico, pubblico o privato, che offre attività o prestazioni sanitarie (DPR 14.1.1997). (SiTi, GISIO - 2002) A. S. locale (Asl) Soggetto giuridico pubblico dotato di autonomia giuridica, patrimoniale, contabile, organizzativa, amministrativa, gestionale e tecnica (riconosciutegli a partire dal D.Lgs. 502/92), senza finalità di reddito (no profit), deputato a tutelare la salute dei cittadini ed a garantire loro i livelli di assistenza definiti dalla programmazione nazionale e regionale, avvalendosi dei propri presidi e servizi, nonché dei servizi sanitari e socio-assitenziali accreditati o convenzionati. (Cinotti et al. - 1998, modificato) Bacino d utenza Popolazione potenzialmente interessata alle prestazioni di un servizio o di una struttura sanitaria. (Osservatorio per l appropriatezza - 2003) Bisogno (di salute) Condizione individuale o collettiva caratterizzata dalla carenza totale o parziale (percepita o non percepita) di un intervento di verifica e/o di modificazione dei comportamenti o della salute fisica, sensoriale o psichica. (Osservatorio per l appropriatezza - 2003, modificato) Budget In gestione aziendale, indica un particolare tipo di bilancio economico di previsione, periodicamente formalizzato, che associa obiettivi condivisi - realizzabili e misurabili - con risorse disponibili identificate, tempi definiti per raggiungerli, individuazione di precise responsabilità. (Osservatorio per l appropriatezza - 2003) Caregiver Il termine (letteralmente: chi presta le cure"), identifica la persona che si prende cura del paziente con maggior continuità e intensità. Si distingue tra caregiver informale (il figlio, il coniuge, o, più raramente, un altro familiare o amico o volontario), e caregiver formale (il professionista sanitario o sociale, più frequentemente l'infermiere). (http://www.aimaroma.it/glossario.htm, modificato) Case management Processo integrato volto a ottimizzare la gestione dei singoli casi assistenziali garantendone l equità del trattamento, l efficacia assistenziale e l efficienza nell utilizzo delle risorse disponibili; tale ruolo viene espletato - tramite la responsabilizzazione operativa di uno dei professionisti facenti parte dell equipe multidisciplinare - con una regia centrale che vigila sulla corretta e tempestiva articolazione degli interventi previsti dal Piano assistenziale. (Casagrande, Marceca, Pasquarella - 2003) Case manager Nel campo dell assistenza domiciliare, figura professionale (più frequentemente infermieristica) individuata quale responsabile della gestione del singolo caso per tutta la durata del processo assistenziale (dalla presa in carico alla dimissione), con prevalenti funzioni di coordinamento e verifica degli adempimenti assegnati ai diversi operatori coinvolti. (Casagrande, Marceca, Pasquarella - 2003) 6/19

Centro di costo Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio Unità aziendale elementare, ovvero unità organizzativa alla quale è possibile attribuire in modo completo ed esclusivo i costi di fattori produttivi impiegati. (Osservatorio per l appropriatezza - 2003: da Zanetti, modificato) Centro di responsabilità Unità organizzativa composta da uno o più Centri di costo, il cui responsabile dispone di risorse aziendali da rivolgere al raggiungimento di uno o più obiettivi negoziati con la Direzione Generale. (Osservatorio per l appropriatezza - 2003) Certificazione Procedimento con cui un organismo indipendente riconosciuto attesta formalmente la conformità di una struttura/servizio a requisiti di qualità definiti da specifiche norme nazionali e internazionali (ad es. UNI, EN, ISO 9000). (Osservatorio per l appropriatezza - 2003) Compliance In campo sanitario questo termine viene utilizzato per connotare il grado di adesione del paziente alle prescrizioni/istruzioni date dal curante. Più estensivamente, indica la disponibilità/conformità del comportamento di un soggetto rispetto a regole, prescrizioni, suggerimenti, richieste di un altro soggetto individuale o collettivo. (Regione Lazio - 2000, modificato) Consenso informato Atto obbligatorio di registrazione formale della decisione del paziente (o, in casi particolari, di chi ne ha la tutela) di acconsentire l effettuazione sulla propria persona di uno specifico intervento/trattamento medicochirurgico, dopo essere stato debitamente informato - secondo modalità che ne garantiscano la comprensione - dei vantaggi, dei possibili rischi e dei trattamenti alternativi. (Casagrande, Marceca, Pasquarella - 2003) Continuità assistenziale (Assistenza continuativa) Garanzia nel passaggio di presa in carico di un paziente in trattamento, tale da offrire continuità temporale nell erogazione del complesso di prestazioni e servizi di natura sanitaria e socioassistenziale di cui necessita - da un ambito assistenziale all altro. (Arzese et al. - 2001, modificato) Il concetto ha quindi un accezione più ampia di quella, abitualmente utilizzata, di garanzia dell assistenza primaria al cittadino nell arco delle 24 ore. Controllo di gestione Insieme di attività interne all organizzazione con le quali la Direzione aziendale si accerta, ai vari livelli, che la conduzione delle attività si sta svolgendo in modo efficace ed efficiente, secondo gli obiettivi, le strategie, le politiche e i piani prestabiliti, anche al fine di adottare interventi correttivi in adeguamento ai mutamenti dell ambiente. (Zanetti e coll. - 1996) Costo Il costo è il valore, non necessariamente in denaro, delle risorse utilizzate in una attività, compresi i benefici cui si rinuncia scegliendo di compiere una azione piuttosto di un altra. In sanità esistono vari tipi e forme di costo: 7/19

alberghiero: costo sostenuto da una struttura sanitaria che non rappresenta un costo clinico (mensa, riscaldamento, ecc ) diretto: costo direttamente imputabile ad un intervento sanitario (es. medicazioni) fisso: costo che non varia al variare dell attività produttiva indiretto: costo derivante da un intervento sanitario ma non direttamente imputabile ad un trattamento specifico sul paziente Con tale termine si cerca di quantificare, tramite diverse tecniche, il costo per il paziente inteso come giornate lavorative perse a causa della malattia o disagi arrecati dalla malattia al paziente stesso ed ai suoi familiari intangibile: costo associato ad un intervento sanitario non direttamente monetizzabile (dolore, ansia, etc.) marginale: costo addizionale (o incrementale) risultante dall aumento di una unità di output o di consumo medio: rapporto fra costo totale complessivo e quantità di output prodotto sociale: risorse economiche ulteriori, rispetto ai costi sanitari, assorbite alla società a causa dell esistenza di una patologia storico: prezzo iniziale per l acquisto di una risorsa totale: costo dato dalla sommatoria dei costi diretti ed indiretti connessi all intervento sanitario unitario: spesa che comporta la realizzazione di una unità produttiva variabile: costo che varia al variare delle quantità prodotte (Osservatorio per l appropriatezza - 2003) Cure domiciliari Termine generico con cui si intende l intervento assistenziale presso il domicilio del paziente. Le prestazioni, di varia natura e complessità, possono essere effettuate tanto da operatori territoriali appartenenti al servizio dedicato, quanto da professionisti di natura privata, da operatori volontari, oppure da operatori di appartenenza ospedaliera. In quest ultimo caso, che configura un intervento di più rilevante impegno tecnologico, è più opportuno parlare di Ospedalizzazione domiciliare. (Casagrande, Marceca, Pasquarella - 2003) Cure palliative Insieme di interventi di natura prettamente medica e psicologica, rivolti a pazienti in fase terminale, con lo scopo di alleviare le sofferenze fisiche (ad esempio migliorando la mobilizzazione, l idratazione, riducendo la stipsi, la nausea, la dispnea ed in particolare minimizzando il dolore) e psichiche, in un processo di accompagnamento alla morte; a tal fine dovrebbero prevedere usualmente anche la possibilità di forme di supporto spirituali. (Casagrande, Marceca - 2003) Delega (o delegazione) Atto amministrativo con il quale un organo o un ente (delegante), investito in via originaria della competenza a provvedere in una determinata materia, conferisce per iscritto ad un altro organo (delegato) l esercizio di un potere di cui resta titolare; la delega è revocabile. Nel campo dell assistenza domiciliare, è di particolare interesse la possibilità che vengano delegate alla Asl, da parte dell Ente Locale o Municipio competente territorialmente, le competenze gestionali relative alla erogazione delle prestazioni domiciliari di natura sociale. (Casagrande, Marceca - 2003) Dimissione protetta (deospedalizzazione) Modalità organizzativa volta a garantire, in casi selezionati di una certa complessità, la continuità assistenziale del paziente in seguito ad un episodio di ricovero, che richiede lo sviluppo di protocolli clinici ed organizzativi tra l ambito ospedaliero e quello territoriale. La dimissione può dirsi veramente protetta quando 8/19

comunicata in tempi e in forme utili ad organizzare adeguatamente gli interventi territoriali necessari nella fase post-ospedaliera. (Casagrande, Marceca - 2003) Dipartimento Insieme di unità operative omogenee, affini o complementari, che perseguono comuni finalità e sono quindi fra loro interdipendenti, pur mantenendo la propria autonomia e responsabilità professionale. (Osservatorio per l appropriatezza - 2003) Disabilità Qualsiasi limitazione o restrizione (conseguente ad una menomazione strutturale o funzionale) della capacità di svolgere un'attività nel modo o nei limiti ritenuti normali per un essere umano. L Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente pubblicato la nuova "Classificazione Internazionale delle Menomazioni, delle Attività personali (che, nella versione precedente, erano definite disabilità ) e della Partecipazione sociale (nella versione precedente, handicap o svantaggio esistenziale )" (ICIDH-2). Più precisamente: con menomazioni si intende qualsiasi perdita o anomalia permanente a carico di una struttura anatomica o di una funzione psicologica, fisiologica o anatomica; con attività personali si considerano le limitazioni di natura, durata e qualità che una persona subisce nelle proprie attività, a qualsiasi livello di complessità, a causa di una menomazione strutturale o funzionale. Sulla base di questa definizione ogni persona è diversamente abile; con partecipazione sociale si considerano le restrizioni di natura, durata e qualità che una persona subisce in tutte le aree o gli aspetti della propria vita (sfere), a causa dell interazione fra le menomazioni, le attività ed i fattori contestuali. Si noti come, nella nuova Classificazione dell'oms, il termine "handicap" venga definitivamente accantonato. (http://www.educare.it - 2003) Distretto Articolazione territoriale organizzativa e funzionale, cui la normativa riconosce autonomia gestionale e cui è affidata la gestione della rete dei servizi ubicati nel territorio di competenza (con l eccezione di quelli relativi ai Dipartimenti della Prevenzione e della Salute Mentale). (Arzese et al. - 2001, modificato) Domanda (di assistenza sanitaria) Richiesta esplicita, da parte del cittadino, di specifici servizi/prestazioni finalizzata al soddisfacimento di una esigenza soggettiva. (Osservatorio per l appropriatezza - 2003, modificata) Domicilio Luogo di vita del cittadino/paziente, riferibile sia alla sua abitazione vera e propria, che alla struttura ove questi viene temporaneamente o stabilmente assistito, ma priva di una propria autonoma organizzazione sanitaria (ad esempio: casa di riposo). (DCR Lazio 114/2002 - PSR 2002-2004, modificato) Efficacia Capacità/grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati. In sanità prevale il significato di capacità di un intervento di migliorare gli esiti di una determinata condizione. Può essere di due tipi: teorica o assoluta (Efficacy): capacità di raggiungere il risultato desiderato in condizioni operative ideali: con casistiche selezionate, variabili di contesto e condizioni organizzative controllate e migliori di quelle presenti nella pratica routinaria; 9/19

pratica (Effectiveness): capacità di raggiungere il risultato desiderato in condizioni operative reali. L efficacia di un servizio si identifica con la sua capacità di raggiungere gli obiettivi che ne contraddistinguono il mandato. (Osservatorio per l appropriatezza 2003, modificato con GISIO - 2002) Efficienza Capacità di ottimizzare l uso delle risorse disponibili in vista dei risultati. Si realizza sia attraverso la capacità di ottenere i risultati attesi con il minor impiego di risorse, sia quando da una data disponibilità di risorse si ottiene il massimo risultato possibile. Tra i vari tipi di efficienza si possono menzionare: tecnica: miglior risultato con la migliore combinazione di risorse utilizzate; allocativa: capacità di distribuire in modo proporzionato le risorse disponibili nei diversi ambiti di azione. (Osservatorio per l appropriatezza 2003, modificato con GISIO - 2002) Esito (Outcome) Modificazione, stabile a distanza, delle condizioni di salute, prodotta nei destinatari degli interventi sanitari Evento sentinella (Zanetti e coll. - 1996, modificato) Fenomeno epidemiologico di natura clinica od organizzativa che è indicatore del manifestarsi di un evento critico che si sarebbe dovuto evitare. (Osservatorio per l appropriatezza, 2003) Finanziamento Quantità di risorse monetarie di cui è necessario disporre in un certo periodo di tempo per poter dare seguito alle azioni previste. (Arzese et al. 2004, modificato) Formazione Insieme dei processi formali o informali di insegnamento/apprendimento finalizzati a dotare l individuo delle conoscenze e delle competenze necessarie per lo svolgimento di un determinato ruolo o dei compiti connessi con le sue attività nell ambito dell organizzazione di cui fa parte. (Osservatorio per l appropriatezza - 2003, modificato) Formazione continua (Educazione continua in Medicina ECM) Insieme organizzato e controllato di tutte quelle attività formative, teoriche e/o pratiche, di carattere obbligatorio - sulla base di una quota di crediti formativi da conseguire annualmente - promosse da diverse organizzazioni (società scientifiche o professionali, aziende sanitarie, strutture specificatamente dedicate alla formazione in campo sanitario, etc.), con lo scopo di mantenere elevata e al passo con i tempi la professionalità degli operatori della Sanità. (Ministero della Salute - 2001, modificato) Governo clinico Contesto (analisi, valutazioni, interventi) in cui i servizi sanitari si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità dell assistenza e mantengono elevati livelli di prestazioni creando un ambiente che favorisce l espressione dell eccellenza clinica (Department of Health 1998, liberamente tradotto da Grilli - 2003, modificato). 10/19

Indennità di accompagnamento (Assegno di accompagnamento) Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio Provvidenza economica (istituita con Legge n. 18/1980), erogata dallo Stato tramite l INPS a favore dei cittadini la cui situazione di invalidità, per minorazioni o menomazioni, fisiche o psichiche, sia tale per cui necessitano di un'assistenza continua; in particolare, per coloro che non sono in grado di deambulare senza l'assistenza continua di una persona oppure che non sono in grado di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita. La domanda e la documentazione allegata vanno presentate alla Commissione Medica per gli Invalidi Civili della Asl di residenza. Essendo dovuta per il solo titolo della invalidità totale, l indennità viene erogata indipendentemente dall'età e dal reddito del beneficiario o del suo nucleo familiare; è esente da imposte; non è cumulabile con altre indennità simili (è possibile scegliere il sussidio più conveniente); non è reversibile; non è incompatibile con lo svolgimento di attività lavorativa e spetta anche in caso di ricovero a pagamento privato in strutture residenziali. L importo viene aggiornato ogni anno dal Ministero dell'interno: nel 2004 è stato di Euro 436,77 per 12 mensilità. (Casagrande, Marceca - 2004) Indicatore sanitario Variabile ad elevato contenuto informativo che consente una lettura sintetica di fenomeni complessi a scopo descrittivo, valutativo o predittivo. I principali requisiti di un buon indicatore sono: a) pertinenza; b) misurabilità; c) sensibilità; d) specificità; e) riproducibilità; f) facilità di rilevazione. (Osservatorio per l appropriatezza 2003, modificato) Integrazione socio-sanitaria Coordinamento tra interventi di natura sanitaria e interventi di natura sociale, a fronte di bisogni di salute molteplici e complessi, sulla base di progetti assistenziali personalizzati. Il raccordo tra politiche sociali e politiche sanitarie consente di dare risposte unitarie all interno di percorsi assistenziali integrati, con il coinvolgimento e la valorizzazione di tutte le competenze e le risorse, istituzionali e non, presenti sul territorio. L integrazione socio-sanitaria si attua a tre livelli: istituzionale, gestionale e professionale. Secondo la normativa vigente (DPCM 14 febbraio 2001), le prestazioni integrate comprendono: a) prestazioni sanitarie a rilevanza sociale: le attività finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, individuazione, rimozione e contenimento di esiti degenerativi o invalidanti di patologie congenite e acquisite; sono di competenza delle Aziende Usl ed a carico delle stesse. b) prestazioni sociali a rilevanza sanitaria: le attività del sistema sociale che hanno l'obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute. Tali attività, di competenza dei comuni, sono prestate, con partecipazione alla spesa da parte dei cittadini, stabilita dai comuni stessi. c) prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria: le prestazioni caratterizzate da particolare rilevanza terapeutica e intensità della componente sanitaria. Sono erogate dalle aziende sanitarie e sono a carico del fondo sanitario. (Casagrande, Marceca - 2003) Intensità assistenziale Grado di impegno quali-quantitativo di natura professionale, tecnologica e organizzativa richiesto dagli specifici bisogni assistenziali del paziente. (Marceca, Casagrande - 2004) Nell ambito dell assistenza domiciliare possono essere distinti i seguenti livelli: Bassa intensità assistenziale: è rivolta ai soggetti non autosufficienti affetti da patologie croniche in buon compenso globale; è previsto un lungo periodo di assistenza nell ambito del quale, di norma, l intervento medico di monitoraggio è periodico, l assistenza infermieristica è estemporanea, il supporto socioassistenziale è garantito dalla famiglia, in maniera autonoma o supportata. Media intensità assistenziale: è rivolta a pazienti multiproblematici affetti da patologie croniche in labile compenso; è richiesto un programma assistenziale personalizzato multidisciplinare di norma con accessi 11/19

medici settimanali, interventi infermieristici e/o riabilitativi plurisettimanali, consulenze specialistiche, tutela familiare e socio-assistenziale intensa. Alta intensità assistenziale: è riservata a malati affetti da patologie croniche evolutive (neoplasie, AIDS, malattie neurologiche nel loro ultimo periodo di vita) e pazienti critici (stato di coma, ventiloterapia, nutrizione artificiale, accesso venoso centrale); è richiesto un intervento coordinato e intensivo di norma con accessi plurisettimanali sia infermieristici sia medici, pronta disponibilità notturna e festiva, supporto psicosociale adeguato sia per il malato che per la famiglia. (Manuale Home Care - Guida all Assistenza Domiciliare Integrata - 2002, modificato) Invalidità civile Condizione giuridicamente riconosciuta agli individui affetti da minorazioni congenite o acquisite - di natura fisica e/o psichica - tali da indurre una riduzione permanente della capacità complessiva di autosufficienza. Viene stabilita, previa domanda di riconoscimento, da parte di Commissioni medico-legali insediate presso le Asl, che ne definiscono contestualmente il livello di gravità, esprimendolo in termini percentuali: la soglia minima richiesta per la qualifica di invalido civile è quella di un terzo (33%). La normativa in vigore (L. 118/1971 - DPR 698/1994 L. 326/2003) considera varie soglie di invalidità, prevedendo diversi benefici corrispettivi: la soglia del 33% dà diritto alle prestazioni protesiche ed ortopediche; la soglia del 46% è prevista per l'iscrizione nelle liste speciali per l'assunzione obbligatoria al lavoro; a partire dalla soglia del 74% la normativa prevede provvidenze economiche (in particolare, l assegno mensile); il riconoscimento del 100% di invalidità (invalidità totale) dà invece diritto ad ulteriori provvidenze (compresa, in casi di incapacità a deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore o di non autosufficienza in quanto bisognosi di assistenza continuativa, l indennità di accompagnamento). (Casagrande, Marceca - 2003) ISO / UNI Organizzazione Internazionale di Normazione, che fornisce requisiti, criteri, standard, indicazioni e linee guida sulla Gestione per la qualità e assicurazione della qualità, sulla cui valutazione di adesione di base viene conferita o meno la certificazione. La sua discendenza italiana è rappresentata dall Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI), con sede a Milano. (Arzese et al. - 2001, modificato) Linee guida Insieme di indicazioni procedurali, prodotte attraverso un processo sistematico, suggerite agli operatori e finalizzate ad assisterli nel decidere quali siano le modalità assistenziali più adeguate in specifiche circostanze cliniche. I requisiti essenziali delle Linee guida sono: fondatezza; validità e riproducibilità; flessibilità e adattabilità; multidisciplinarietà degli esperti che le producono; esplicitazione del grado di evidenza scientifica (forza) della raccomandazione (evidenza di grado A, B o C); appropriata diffusione; regolare aggiornamento. (Cinotti R et al. - 1998 e Arzese et al. - 2001, modificati) Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) Insieme di prestazioni e attività garantite dal servizio sanitario pubblico a tutti i cittadini, a titolo gratuito o con partecipazione alla spesa, la cui determinazione è attribuita dal nuovo art. 117 della Costituzione alla competenza legislativa statale. Le prestazioni sono classificate per macroaree relative ai diversi ambiti assistenziali: ambiente di vita e di lavoro, distrettuale e ospedaliero, a loro volta suddivise in microlivelli. 12/19

La loro definizione ed i principi da rispettare nella loro individuazione sono stati stabiliti dal D.Lgs. 229/99. I LEA, individuati nell ambito di un accordo fra Governo, Regioni e province Autonome di Trento e Bolzano, sono definiti dal DPCM 29 novembre 2001, che comprende, oltre un elenco di LEA garantiti (Allegato 1), anche le prestazioni e i servizi esclusi dai LEA (Allegato 2A), quelli erogabili solo secondo specifiche indicazioni cliniche (Allegato 2B), quelli per i quali è necessaria una maggiore appropriatezza di erogazione (Allegato 2C). (Osservatorio per l appropriatezza - 2003, modificato) Lungodegenza (strutture di) Modalità assistenziale erogata in specifiche strutture sanitarie residenziali, rivolta a pazienti che, conclusa la fase acuta del ricovero, necessitano di un prolungamento dell intervento assistenziale ospedaliero in quanto presentano una situazione funzionale compromessa da cui ha origine una riduzione delle condizioni di autosufficienza psico-fisica. Tali strutture assicurano prestazioni di: assistenza diagnostica, medica e terapeutica; assistenza infermieristica; trattamenti riabilitativi; servizio di radiologia e laboratorio di analisi; servizio di guardia medica interno, diurno e notturno; consulenze specialistiche; assistenza alberghiera e cura della persona. (Casagrande, Marceca - 2004) Medicina basata sull evidenza (Evidence based medicine - EBM)* Approccio all'assistenza sanitaria fondato sulle migliori evidenze scientifiche disponibili. * o Medicina basata sulle prove di efficacia (Osservatorio per l appropriatezza - 2003) Non autosufficienza Limitazione, con diversi possibili livelli di gravità, alla piena espressione delle proprie capacità di autonomia, in particolare con riferimento alla capacità funzionale, valutabile attraverso la possibilità di deambulazione autonoma e la capacità di compiere gli atti quotidiani della vita. Il livello di gravità di non autosufficienza (usualmente distinto in parziale o totale ) è direttamente proporzionale alle necessità di assistenza continuativa. (Casagrande, Marceca - 2003) Nutrizione artificiale domiciliare (NAD) Insieme di interventi attuati a domicilio, volti a reintegrare o mantenere un idoneo stato nutrizionale e di equilibrio metabolico in soggetti per i quali l alimentazione autonoma non è possibile o non è adeguata. Si attua mediante accessi artificiali al tubo digerente (Nutrizione Enterale - NE) o al sistema circolatorio (Nutrizione Parenterale - NP, a sua volta distinta in periferica - NPP, o centrale - NPC), attraverso cui vengono somministrate idonee miscele. (Casagrande, Marceca - 2003) Offerta (di assistenza sanitaria) Messa a disposizione di servizi/prestazioni sanitarie. Comunemente, identifica la distribuzione delle diverse tipologie di servizi sanitari all interno di un determinato territorio. (Osservatorio per l appropriatezza - 2003) Ospedalizzazione a domicilio Effettuazione, a domicilio del malato, di interventi diagnostici e terapeutici normalmente erogati in ospedale, praticati con tecnologie e da professionisti di prevalente appartenenza ospedaliera, sotto la responsabilità clinica di questi ultimi. (PO anziani 1991-1995, modificato da Casagrande e Marceca - 2003) Percorso diagnostico-terapeutico (PDT) o Profilo assistenziale /di cura Pianificazione interdisciplinare e coordinamento di sistemi di cura complessi rivolti a pazienti con diagnosi e condizioni definite, allo scopo di ridurre la variabilità delle procedure o degli esiti di salute. Ciò implica, per chi organizza e per chi eroga le prestazioni sanitarie, la possibilità di utilizzo di strumenti di gestione clinica che definiscano, sulla base delle prove di efficacia, la più opportuna sequenza di azioni, la loro temporizzazione e la loro collocazione ottimali. L elaborazione di un profilo di assistenza dovrebbe 13/19

pertanto avere le seguenti caratteristiche: essere multidisciplinare, con la partecipazione di tutte le figure professionali coinvolte nella sua applicazione; essere fondato su linee guida il più possibile basate sulle evidenze; portare ad eliminare tutte le azioni non necessarie e ridondanti; comprendere misure di esito clinico, valutato con strumenti standardizzati, e della soddisfazione dei pazienti. (Osservatorio per l Appropriatezza 2003, modificato con Panella, Morosini - 2001) Performance Livello di rendimento quali-quantitativo che un individuo o un organizzazione ottengono, svolgendo le funzioni fondamentali loro proprie. (Zanetti - 2001, modificato) Piano di Zona Documento programmatico a validità triennale definito dall Ente Locale (in forma singola o associata) d intesa con la Asl, avente come finalità principale la definizione degli obiettivi strategici, delle priorità d intervento e delle modalità organizzative dei servizi necessari a garantire i Livelli essenziali delle prestazioni sociali (LIVEAS), così come previsto dalla L. 328/00 e configurato nel Piano sociale nazionale vigente. Il Piano di zona è quindi lo strumento attraverso il quale si deve, di volta in volta, ridisegnare il sistema integrato dei servizi sociali territoriali, con il concorso di tutti i soggetti coinvolti. (Casagrande, Marceca - 2004) Piano Individualizzato di Assistenza (Piano di trattamento) Programma assistenziale personalizzato definito sulla base di una valutazione multidimensionale del soggetto da trattare e contenente: gli obiettivi da raggiungere, i soggetti coinvolti e le prestazioni da erogare, le modalità di intervento, nonché il piano delle verifiche in itinere e finali delle stesse. (Casagrande, Marceca - 2004) Presa in carico Formalizzazione dell impegno ad assistere una persona, da parte di un professionista, un servizio o una struttura, previa verifica della coerenza tra i bisogni del primo soggetto e il mandato istituzionale del secondo. (Casagrande, Marceca - 2004) Privacy Condizione relativa alla sfera privata dell individuo tale da determinare, per tutti i soggetti che - direttamente o indirettamente - ne vengano a contatto, precisi obblighi di tutela o rispetto della stessa. Il diritto alla riservatezza è sancito dalla legge n. 675 del 1996. (Casagrande, Marceca, Pasquarella - 2004) Procedura Documento formalizzato, elaborato secondo regole definite, che descrive l insieme di azioni professionali finalizzate ad un preciso obiettivo con lo scopo di facilitare l uniformità di comportamento da parte dei diversi operatori, di evitare variazioni di comportamento ingiustificate e quindi di prevenirne gli errori. Vi sono esplicitati: soggetto, oggetto, modalità, ambiti, tempi e responsabilità delle singole azioni da intraprendere. (SITI, Arzese 2001, modificati) Prodotto (Output) Il risultato finale delle azioni all interno di un processo. In ambito sanitario si configura come prestazione erogata - output (per es. ricoveri ospedalieri, visite ambulatoriali, esami di laboratorio), o come esito dell assistenza - outcome (per es. percentuale di sopravvivenza a 5 anni, riduzione della pressione arteriosa sistolica in millimetri di mercurio). (Osservatorio per l appropriatezza - 2003) Programma per le attività territoriali (PAT) Documento di pianificazione territoriale proposto dal direttore di distretto ed approvato dal direttore generale della Asl - d'intesa, limitatamente alle attivita' sociosanitarie, con il Comitato dei sindaci di distretto - basato 14/19

sul principio della intersettorialita' degli interventi, i cui contenuti fondamentali riguardano la localizzazione dei servizi e delle attività distrettuali e la definizione delle risorse per l'integrazione socio-sanitaria. (Casagrande, Marceca - 2004) Protocollo d intesa Documento formale sottoscritto da più soggetti giuridici che esplicita finalità, modalità attuative, condizioni e rispettivi ruoli ed adempimenti dei contraenti. (Casagrande, Marceca - 2004) Qualità Insieme delle caratteristiche di un servizio/prestazione che esprimono la capacità di soddisfare bisogni espliciti e/o impliciti (idoneità all uso, idoneità allo scopo, soddisfazione del fruitore, conformità a specifici requisiti). Per il suo perseguimento, e possibile distinguere i seguenti approcci: Controllo della Qualità: parte della gestione per la qualità mirata a misurare il rispetto dei requisiti per la qualità. Miglioramento continuo della qualità (MCQ): insieme di attività volte a misurare, valutare e migliorare i processi e gli esiti. Politica per la qualità: obiettivi ed indirizzi generali di un'organizzazione, relativi alla qualità, espressi in modo formale dall'alta direzione. Sistema di gestione della qualità: insieme di elementi tra loro correlati o interagenti per guidare e tenere sotto controllo un'organizzazione con riferimento alla qualità. Verifica e revisione della qualità (VRQ): metodica finalizzata al miglioramento continuo della qualità degli interventi forniti, che si sostanzia in un processo ciclico mediante il quale questi vengono sottoposti a sistematica valutazione, rispetto a predefiniti requisiti di qualità, e sono oggetto di eventuali correttivi. (Osservatorio per l appropriatezza - 2003, modificato) Qualità totale (TQM): E un sistema di management innovativo rivolto al miglioramento continuo e diretto a ottenere la soddisfazione del cliente (inteso come destinatario del prodotto / servizio / prestazione) mediante il coinvolgimento organizzato di tutti i membri di ogni settore aziendale. Lo scopo della qualità totale è quello di raggiungere gli obiettivi dell organizzazione attraverso un ampia gamma di attività, metodologie e tecniche applicate a tutti gli aspetti delle operazioni aziendali (progettazione, produzione, distribuzione, etc.). (Zanetti e coll. - 1996) QALY (Quality Adjusted Life Years) Indicatore dello stato di salute, utilizzato per esprimere e confrontare i vantaggi conseguenti ad un intervento sanitario, che mette in relazione gli anni di vita guadagnati con la qualità degli stessi, espressa attraverso un coefficiente che può assumere valori compresi tra 1 (condizioni ottimali di salute) e 0 (morte). (Casagrande, Marceca - 2004) Quota capitaria Valore economico medio stimato e virtualmente assegnato per ogni anno ad ogni cittadino residente, necessario a garantire l erogazione delle prestazioni previste dai Livelli essenziali di assistenza, sulla cui base vengono finanziate le Aziende sanitarie locali. (Casagrande, Marceca - 2004) Requisito Caratteristica richiesta affinché un prodotto/servizio risponda allo scopo. E qualificato dall essere misurabile (correlato a specifici indicatori), specifico (identifica correttamente l elemento di interesse dell oggetto), congruo (pertinente e corretto nella formulazione in rapporto agli obiettivi), dimensionato (riferito ad un 15/19

livello adeguato, non di dettaglio) e accessibile (è ragionevolmente ottenibile). Il rispetto di ciascun requisito viene di norma valutato attraverso criteri condivisi e trasparenti e appropriati indicatori. (SITI - 2002, modificato con Osservatorio per l appropriatezza - 2003) Requisito specifico: particolare riferimento che deve essere rispettato perché la qualità del servizio sia giudicata accettabile. Può riguardare entità delle risorse, modalità organizzative, procedure ed esiti. (Arzese et al. - 2001) Rete sociale Sistema complesso i cui nodi sono costituiti sia dalla struttura delle relazioni interpersonali che caratterizza la vita quotidiana degli individui, che dall intreccio delle risorse sociali, istituzionali e spontanee presenti nella comunità. (Arzese et al. - 2001, modificato) Revisione tra pari (Peer Review) Tecnica di valutazione e miglioramento della qualità dell erogazione delle cure, effettuata in modo collegiale da gruppi monodisciplinari di clinici che, attraverso l analisi della documentazione clinica e l utilizzo di criteri espliciti derivati da linee guida, letteratura scientifica ed esperienza professionale, valutano la performance professionale di colleghi. L enfasi è posta sull apprendimento piuttosto che sul controllo; non sono contemplati giudizi di merito e non si prevede la diffusione pubblica dei risultati. (Cinotti - 1998 e SITI - 2002, modificati) Risorse Ogni elemento disponibile e/o attivabile per il raggiungimento degli obiettivi di un organizzazione (persone, disponibilità finanziarie e temporali, informazioni, modelli organizzativi, procedure, esperienze, strutture, tecnologie e materiali). (SITI - 2003, modificato) Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) Le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) sono strutture sanitarie residenziali di diversa tipologia, che garantiscono un livello alto di assistenza tutelare ed alberghiera ed un livello di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa modulate in base alla normativa regionale vigente. Ne sono destinatari soggetti adulti non autosufficienti, non curabili a domicilio, portatori di patologie stabilizzate di natura fisica, psichica, sensoriale o mista. Per tali destinatari le RSA offrono ospitalità permanente. Le RSA sono articolate in nuclei omogenei per tipologie di pazienti e distinti per livello di intensità assistenziale. In ciascuna RSA non può essere presente più di un nucleo destinato a soggetti affetti da disturbi psichici (incluse le demenze). E prevista altresì l assistenza con finalità di sollievo alla famiglia (per un periodo non superiore ai 30 giorni) e di completamento di cicli riabilitativi eventualmente iniziati in altri presidi del Servizio sanitario regionale. (ASP Lazio - 2003) Scale e strumenti di valutazione Liste di quesiti (o items) volti ad indagare una o più dimensioni relative alla salute di un individuo, per determinarne con esattezza il livello qualitativo. Le dimensioni usualmente approfondite sono: la salute fisica; lo stato cognitivo (o salute mentale); lo stato funzionale; la condizione economica e la condizione sociale. La valutazione può essere limitata ad un unica area d indagine/dimensione o ad una specifica articolazione di essa (es. piaghe da decubito, equilibrio, stato nutrizionale ), o riguardare contemporaneamente più dimensioni (valutazione multidimensionale); nel primo caso si fa ricorso a strumenti specificamente concepiti e validati, detti scale (ne sono un esempio, in ambito medico, le scale ADL Activities of Daily Living - e le scale IADL - Instrumental Activities of Daily Living, con i loro vari indici); nel secondo caso si può far ricorso alternativamente ad una somma di scale o a strumenti multidimensionali veri e propri (es. SVAMA, VAOR-ADI e VALGRAF). (Casagrande, Marceca - 2004) 16/19

Scheda di dimissione ospedaliera (SDO) Strumento ordinario per la raccolta delle informazioni di natura clinica (diagnosi, interventi chirurgici e procedure diagnostico-terapeutiche identificate secondo i codici ICD9CM) ed organizzativa, relative a ogni paziente dimesso dagli istituti di ricovero pubblici e privati in tutto il territorio nazionale. E parte integrante della cartella clinica, di cui assume le medesime valenze di carattere medico legale, ed è la fonte sulla base della quale viene calcolato il DRG, e la relativa tariffa, da remunerare alla struttura ospedaliera. Istituita con Decreto Ministeriale 28.12.1991, è effettivamente operativa dall 1 gennaio 1995. (SITI - 2002, modificato) Servizio (sanitario) Insieme delle risorse umane, materiali e finanziarie utilizzate in modo strutturato per produrre prestazioni finalizzate a mantenere o migliorare lo stato di salute. (Zanetti et coll. - 1996) Sicurezza Stato in cui il rischio di danno alle persone o alle cose è limitato a un livello accettabile. (SITI - 2000) Soddisfazione del paziente Giudizio espresso dal consumatore di servizi sanitari circa la qualità della prestazione ricevuta, riferita ai parametri percepibili dall utente. (Arzese et al. - 2001) Standard Specificazione quantitativa del livello soglia di riferimento della qualità di una prestazione sanitaria, riferita al criterio in oggetto. Inteso anche come riferimento ottimale in genere (esame standard, laboratorio standard, etc.). (Arzese et al. - 2001) Telemedicina Tipologia di assistenza medica a distanza che si avvale di sistemi informatici, reti informatiche e canali e mezzi di telecomunicazione, al fine di realizzare il monitoraggio e la gestione dei pazienti, nonché l'educazione degli stessi e del personale. (Casagrande e Marceca - 2004) Terzo settore Secondo la terminologia economica, l insieme dei soggetti non profit. Questo insieme è terzo in quanto contrapposto e complementare ai due attori fondamentali del sistema economico: lo stato e il mercato. Le organizzazioni che vi appartengono sono soggetti di natura privata, ma volti alla produzione e alla allocazione di beni e servizi a valenza pubblica o collettiva. Al suo interno si distinguono: ASSOCIAZIONI L associazione si costituisce attraverso un contratto con cui le parti mirano a realizzare un interesse comune a tutti i soggetti che vi partecipano. Suo scopo è quello di soddisfare i bisogni di natura ideale o comunque non economica dei propri membri. I riferimenti legislativi sono contenuti negli artt. 12 e seguenti del Codice Civile. COOPERATIVE SOCIALI Sono cooperative costituite con lo scopo di sostenere la promozione umana e l'integrazione sociale e lavorativa dei cittadini appartenenti alle cosiddette categorie svantaggiate e deboli (ex carcerati, disabili, ragazze-madri etc.). Sono disciplinate dalla L. n. 381/1991, che le suddivide in due tipologie: Tipo A - perseguono l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale attraverso la gestione dei servizi socio sanitari ed educativi Tipo B - svolgono attività agricole, industriali, commerciali o di servizi, finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate 17/19

FONDAZIONI Sono organizzazioni senza fine di lucro, dotate di proprio patrimonio, impegnate in molteplici settori: assistenza, istruzione, ricerca scientifica, erogazioni premi e riconoscimenti, formazione, etc.. La loro esistenza è prevista dal Codice Civile negli artt. 12 e seguenti e la loro struttura giuridica può variare a seconda della tipologia. ONLUS - Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale Costituiscono una categoria di enti rilevante solo ai fini fiscali, destinataria di un regime tributario di favore in materia di imposte sui redditi, di imposta sul valore aggiunto, di altre imposte dirette nonché di ulteriori specifici tributi. Ai sensi del D. Lgs. n. 460/1997 che le disciplina, possono diventare ONLUS associazioni, fondazioni, comitati, società cooperative, altri enti privati con o senza personalità giuridica operanti in determinati settori. ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO Organismi riconosciuti dalla legge quadro n. 266/1991, liberamente costituiti per svolgere attività senza fine di lucro per scopi esclusivi di solidarietà, che si avvalgono in modo determinante e prevalente delle prestazioni personali, volontarie e gratuite dei propri aderenti. Ogni Regione gestisce un Registro delle organizzazioni di volontariato riconosciute sul proprio territorio. (http://www.promotions.it/download/noprofit/glossariopromotions.pdf - 2003, modificato) Unità Operativa Articolazione organizzativa, dotata di autonomia tecnico-professionale ed organizzativo-gestionale che, utilizzando gli strumenti assegnati, eroga le prestazioni di competenza. Al suo interno possono essere individuati specifici settori di attività, configurati come moduli. Viene classificata come semplice o complessa. (SITI - 2000, modificato) Unità Valutativa Alzheimer (UVA) Costituite da Centri specializzati delle Divisioni di neurologia, psichiatria e geriatria ed eventuali altre strutture individuate dalle Regioni e dalle Province autonome, operano la diagnosi differenziale, definiscono il piano terapeutico e assicurano il trattamento farmacologico per i primi quattro mesi di terapia dei pazienti affetti da malattia di Alzheimer. (Casagrande, Marceca - 2004). Unità Valutativa Multidisciplinare (UVM) o Territoriale (UVT) o Geriatrica (UVG) Équipe multiprofessionale, la cui composizione minima è data da: medico (geriatra nel caso dell UVG), assistente sociale e infermiere professionale, il cui compito è la valutazione collegiale, sulla base di strumenti di VMD validati, della persona non autosufficiente (per lo più anziana), al fine di stabilire se e quali interventi sono necessari e di definire un piano assistenziale individualizzato. Alla valutazione del paziente da esaminare, è sempre auspicabile la partecipazione del suo medico di medicina generale. Sulla base delle specifiche esigenze, il nucleo valutativo di base può essere integrato anche con altre figure, quali ad es. il fisioterapista, il neurologo, il terapista occupazionale, etc.. (Casagrande, Marceca - 2004) Valutazione Processo scientifico e sistematico con cui un determinato intervento viene sottoposto ad analisi critica sulla base di criteri predefiniti di adeguatezza. (Regione Lazio - 2000, modificato) Valutazione multidimensionale (VMD) Processo di tipo dinamico ed interdisciplinare volto a identificare e descrivere, o predire, la natura e l entità dei problemi di salute di natura fisica, psichica e funzionale di una persona, e a caratterizzare il suo stato socio-economico ed ambientale. Questo approccio diagnostico globale, attraverso l utilizzo di scale e strumenti validati, consente di individuare un piano di intervento socio-sanitario coordinato e mirato al singolo individuo, anche in grado di sfruttare al meglio le sue risorse e potenzialità. (Marceca, Casagrande, Pasquarella - 2004) 18/19

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