BeeNet Apicoltura e ambiente in rete



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Transcript:

BeeNet Apicoltura e ambiente in rete Proposta di ampliamento e di ristrutturazione della rete nazionale di monitoraggio, del sistema delle segnalazioni e della Squadra di Pronto Intervento Apistico (SPIA)

Apenet: monitoraggio e ricerca in apicoltura Struttura Interazione di più fattori (CRA-API, UNIBO, UNIUD, IZS-VE, UNINA, IGB-CNR, UNIBAS, IGA UD, IZSLER) Api e agrofarmaci (UNIBO, CRA-API, UNITO, UNIPD) Api e mais conciato (CRA-ING, CRA-PAV, CRA-MAC) Api e patologie (UNIUD, UNINA, CRA-API, IGA UD, IGB- CNR, UNIBAS, UNIFE) Sistema immunitario dell ape (UNINA, UNIUD, CRA-API, IGA UD, IGB- CNR, UNIBAS, UNIFE) Api e fattori ambientali (CRA-API, UNIUD, UNISS, CRA-CMA, ARPA- ER, Istituzioni locali) Monitoraggio (IZS-VE, UNIBO, CRA-API, CRA-CMA, ISPRA, ISS, UNIPI, Istituzioni locali) Scheda monitoraggio : messa a punto di una rete di monitoraggio nazionale per la valutazione dello stato di salute delle api

Progetto Apenet Messa a punto di una rete di monitoraggio nazionale per la valutazione dello stato di salute delle api nelle zone a maggior rischio e nelle aree naturali protette Creazione di una rete di monitoraggio nazionale costituita da moduli regionali di rilevamento (1 modulo =5 apiari di 10 alveari ciascuno) Georeferenziazione degli apiari Raccolta di informazioni sul contesto ambientale Raccolta di informazioni sullo stato sanitario degli alveari Approfondimenti analitici su matrici apistiche Messa a punto di un software per la registrazione dei dati accessibile da parte dei operatori Elaborazione statistica dei dati

Reti regionali Apiari Alveari Finanziamento Rete regionale Lombardia 50 500 Regione Lombardia Rete regionale Piemonte 10 100 Regione Piemonte Rete regionale Friuli V.G. (solo nel 2009) 10 60 Regione Friuli V.G.

Da Apenet a BeeNet

Istituzioni coinvolte CRA-API CRA -Unità di Ricerca di Apicoltura e Bachicoltura, Bologna Unità operativa capofila con funzioni di coordinatore IZS-VE Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Centro di Referenza Nazionale per l Apicoltura, Padova Unità operativa del progetto con funzioni di partner tecnico (rete di monitoraggio) UNIBO Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali, Università degli Studi di Bologna Unità operativa del progetto con funzioni di partner tecnico (Sistema segnalazioni e SPIA) SIN Sistema Informativo Nazionale per lo sviluppo dell agricoltura Unità operativa del progetto con funzioni di partner tecnologico (Sistema informativo).

Inquadramento del progetto Il progetto si inquadra negli obiettivi delle azioni della Rete Rurale Nazionale, in particolare nell Azione 1.2.2 Laboratori interregionali per lo sviluppo, che prevedono l istituzione di osservatori rurali e reti di interscambio, in grado di monitorare in tempo reale la situazione nelle diverse regioni italiane, anche attraverso la creazione di database e archivi informatici accessibili al pubblico. Questo progetto, inoltre, per il suo carattere innovativo e dimostrativo, risponde perfettamente all esigenza di diffusione delle buone prassi e delle conoscenze, che rappresenta uno dei criteri portanti della Rete Rurale.

Il contesto europeo Altre iniziative europee di riferimento Gruppo europeo COLOSS (Prevention of COlony LOSSes), la cui finalità è indagare sull importanza di diversi potenziali fattori nella salute delle api e nella comparsa di fenomeni di spopolamento. Comprende 49 Paesi europei tra cui l Italia; vi partecipano 4 ricercatori afferenti alle istituzioni proponenti. Rete di monitoraggio francese gestita da AFSSA, anni 2002-2005, e Rete di monitoraggio tedesca DEBIMO, anni 2004-2009, per l identificazione delle cause delle ingenti perdite di alveari di quegli anni. L elaborazione della rete di monitoraggio BeeNet prende spunto anche dall esperienza di istituzioni europee come la tedesca BBA (Biologische Bundesanstalt) e la francese AFFSA (Agence Française de Sécurité Sanitaire des Aliments), oggi ANSES (Agence Nationale de Sécurité Sanitaire de l Alimentation de l Environnement et du Travail). A quest ultima è stato recentemente attribuito il Centro di referenza comunitario per la salute delle api (EURL for bee health, Regolamento (EU) n. 87/2011 della Commissione del 2 febbraio 2011).

Il contesto europeo visione strategica supportata da: Direttiva Europea 2010/21/UE del 12 marzo 2010, che modifica l allegato I della Direttiva 91/414/CEE del Consiglio per quanto riguarda le disposizioni specifiche relative a clothianidin, thiamethoxam, fipronil e imidacloprid. La stessa direttiva detta le norme precauzionali da adottare nell utilizzo di questi prodotti e dispone che gli Stati membri provvedano affinché: siano introdotti programmi di monitoraggio per verificare l esposizione effettiva delle api da miele ai principi attivi in aree molto utilizzate da api bottinatrici o da apicoltori, ove e come necessario. Essendo la sorveglianza dello stato di salute degli alveari negli areali maidicoli uno degli obiettivi prioritari del progetto proposto, ciò risulta perfettamente in linea con le prescrizioni della Commissione Europea

Livelli di organizzazione Coordinamento nazionale: gruppo tecnico di coordinamento del progetto, formato dal personale delle quattro unità operative CRA-API, IZS-VE, UNIBO e SIN Referenti centrali: esperti del coordinamento nazionale che gestiscono sia la rete di monitoraggio che il sistema di segnalazioni e la SPIA. Responsabili Regionali istituzionali: referenti nominati dalle Regioni (Assessorati all Agricoltura e alla Sanità) che hanno il compito di coordinare, insieme alle altre figure ed Enti coinvolti e in collaborazione con i Referenti centrali, le attività del Progetto BeeNet a livello regionale; in particolare le attività della rete di monitoraggio e della SPIA. Referenti di modulo: Tecnici o esperti apistici con il compito di effettuare i controlli di campo e le attività dei moduli della rete di monitoraggio sotto le direttive del Coordinamento regionale e di quello centrale. Super referente: Figura scelta fra i Referenti di modulo operanti nella regione con la funzione di capofila e che interviene in caso di segnalazione con sopralluogo affiancando le attività della SPIA. Coordinamento regionale: livello regionale di coordinamento costituito dai Responsabili Regionali (Assessorati all Agricoltura e alla Sanità) istituzionali, dalle Associazione degli apicoltori, dagli Enti (Servizi Veterinari e Fitosanitari della Regione, Università, IZS, ecc.) coinvolti dai Responsabili Regionali e dai Referenti di Modulo. Comitato tecnico: comitato formato dai responsabili di CRA-API, IZS-VE, UNIBO, SIN e dai rappresentanti nazionali delle Associazioni di apicoltori; il comitato tecnico si riunisce ogni 3 mesi per esaminare lo stato di avanzamento della rete e del sistema informativo e produrre bollettini periodici. Comitato di progetto: comitato formato da uno o più rappresentanti del MiPAAF, della Rete Rurale, del Ministero della Salute, del CRA sede centrale, delle Associazioni degli apicoltori, oltre che dai membri del comitato tecnico; il comitato di progetto si riunisce almeno una volta all anno per valutare l andamento del progetto.

Organigramma funzionale Coordinamento nazionale Referenti centrali della rete (CRA-API, IZS-VE, UNIBO) Sistema informativo (SIN) Coordinamento regionale Referenti regionali Referenti istituzionali MONITORAGGIO Referenti dei moduli SISTEMA SEGNALAZIONI Tecnici locali Squadra di Pronto Intervento Apistico (SPIA) Istituzioni locali (AASSLL, IIZZSS Servizi veterinari, Associazioni apicoltori)

Prospettive e finalità del progetto 1) Incremento e stabilizzazione della rete di monitoraggio nazionale per la valutazione dello stato di salute delle api 2) Sviluppo e potenziamento del sistema delle segnalazioni Squadra di Pronto Intervento Apistico (SPIA) 3) Messa a punto di un sistema informatico di rilevazione dati e diffusione dei risultati

1) Incremento e stabilizzazione della rete di monitoraggio

Apenet: 28 moduli 135 postazioni (apiari), 1350 alveari BeeNet: 75 moduli 375 postazioni (apiari), 3750 alveari

Struttura della rete BeeNet MODULO apiario E prevista un installazione di base di almeno 2 moduli (10 apiari) per regione. Ulteriori 15 moduli (75 apiari) sono stati programmati in aree intensamente coltivate della nostra Penisola o in regioni territorialmente estese Altri 15-20 moduli (75-100 apiari) sono a disposizione in sede di consultazione e di discussione del progetto con le Regioni e le Associazioni degli apicoltori Per ogni apiario verrà installato un pannello esplicativo. apiario apiario apiario apiario

Regione N moduli APENET N moduli integrativi BEENET Abruzzo 1 1 2 Totale Note Basilicata 2 (1 regionale) - 2 Bolzano 1-1 Calabria 4 (3 regionali) - 4 Comprensorio intensamente coltivato ad agrumi (es. piana di Sibari) spesso interessato da intense mortalità di api per avvelenamento da agrofarmaci Campania 1 2 3 Regione con aree (es. piana del Volturno e piana del Sarno) intensamente coltivate Emilia-Romagna 3 (3 regionali) 1 4 Friuli Venezia-Giulia - 2 2 Lazio 1 1 2 Liguria 1 1 2 Regione con zone agrarie ad indirizzo colturale diverso (frutticolo, orticolo, viticolo, sementiero, cerealicolo ecc.) Lombardia - 5 5 Regione con la più ampia superficie maidicola nazionale Marche 1 1 2 Molise 1 1 2 Piemonte - 3 3 Regione con un ampia superficie destinata a mais e con la presenza di estese zone viticole e frutticole (provincia di Cuneo) Puglia 1 2 3 La copertura di questa estesa regione comporta l installazione di almeno tre moduli Sardegna 1 1 2 Sicilia 1 2 3 La copertura di questa estesa regione comporta l installazione di almeno tre moduli Toscana 4 (3 regionali) - 4 Trento 1-1 Regione con la compresenza di vaste aree con diversi indirizzi colturali inframmezzate con importanti aree naturali Umbria 2 (1 regionale) - 2 Valle d Aosta - 1 1 Veneto 2 (2 regionali) 2 4 Totale 28 26 54 Regione con un ampia superficie destinata a mais e con la presenza di estese zone viticole

Funzionamento della rete BeeNet La gestione dei moduli della rete seguirà l impostazione già stabilita nell ambito del progetto Apenet, con alcune varianti Controlli periodici Sono previsti un minimo di 4 controlli annuali, da parte del referente del modulo, secondo queste cadenze: - 1 controllo: ultima settimana di marzo/prima decade di aprile; - 2 controllo: ultime tre settimane di giugno; - 3 controllo: ultima settimana di agosto/prima decade di settembre; - 4 controllo: ultima settimana di ottobre/prima decade di novembre Raccolta dei campioni Campioni di api e di covata vengono raccolti nel corso dei controlli primaverili (1 ) e di fine estate (3 ), per tenere sotto costante sorveglianza i livelli di infestazione delle colonie da parte di varroa, nosema e virus. Nelle aree a coltivazione intensiva, ove sia più alto il rischio di avvelenamento (ad es. gli areali maidicoli o quelli viticoli e frutticoli) saranno effettuati, in corrispondenza di uno o più controlli di routine, prelievi di campioni per la ricerca degli specifici principi attivi. In tutti gli altri casi, la raccolta di campioni avviene solo in caso di presenza di sintomi di malattia o di sospetto avvelenamento (campioni straordinari). Nei casi di sospetta patologia soggetta a denuncia, l apicoltore è sempre tenuto a darne comunicazione alla ASL competente per territorio.

Analisi delle matrici raccolte Campione raccolto Numero Analisi da effettuare Competenza istituzionale 10 api/alveare Nosema (qualitativa) Servizio veterinario ASL 20-50 api/alveare Nosema (quantitativa) Servizio veterinario ASL Api vive 10 api/alveare Virologiche (qualitativa) Servizio veterinario ASL 500-1000 api/alveare Varroa (quantitativa) Servizio veterinario ASL 30 api api/alveare o 300 api/apiario Analisi dei residui (pesticidi e acaricidi) Servizio veterinario ASL e Servizio Fitosanitario Favo con covata 1 campione/alveare Peste americana/europea (qualitativa) Servizio veterinario ASL Polline da favo 1 campione/apiario Analisi palinologica Valore nutrizionale Enti di ricerca Cera d opercolo 1 campione/apiario Analisi dei residui (pesticidi e acaricidi) Enti di ricerca, ASL e Servizio Fitosanitario Miele 1 campione/apiario Spore di peste americana Nosema Servizio veterinario ASL Servizio veterinario ASL

2) Sviluppo e potenziamento del sistema delle segnalazioni Squadra di Pronto Intervento Apistico (SPIA)

Situazione attuale MORTALITA e/o SPOPOLAMENTO ANOMALO Singolo apicoltore Denuncia al Servizio Veterinario AUSL di competenza Associazione CRA-API DiSTA IZSVE Eventuale intervento del Servizio Fitosanitario regionale

Sistema segnalazioni BeeNet SEGNALAZIONE CHI? COME? DOVE? Singolo apicoltore Associazione territoriale Via Internet, fax o telefono Sistema informativo BeeNet Coordinatori BeeNet Ministeri, Regioni Servizi veterinari ASL

COME FUNZIONA? Segnalazione tramite il Sistema informativo BeeNet Compilazione di un semplice modulo : Chi: Dove:. Quando: Cosa:. Ipotesi:.. Referenti centrali e regionali SPIA Referenti centrali Referenti regionali Tecnici locali Attivazione SPIA A Valutazione oggettiva dell evento Intervento sul posto e prelievo campioni Analisi campioni Servizio Veterinario AUSL (patologie) Servizio fitosanitario (avvelenamenti) B Richiesta invio campioni Analisi campioni Banca dati del Sistema Infomativo BeeNet

3) Messa a punto di un sistema informatico di rilevazione dati e diffusione dei risultati

OBIETTIVI DEL PROGETTO SISTEMA DI MONITORAGGIO SISTEMA DELLE SEGNALAZIONI BANCA DATI SIAN SISTEMA DIFFUSIONE DEI RISULTATI

UTENTI SISTEMA DI MONITORAGGIO FUNZIONI DEL MONITORAGGIO BANCA DATI SIAN SERVIZIO AGROMETEO CONTROLLI APIARIO CONTROLLI ALVEARE MODULI APIARI ALVEARI FASCICOLO AZIENDALE BANCA DATI TERRITORIALE CAMPIONAMENTO BEENET

SISTEMA DELLE SEGNALAZIONI UTENTI PUBBLICI UTENTI PRIVATI INVIO SEGNALAZIONE SUL PORTALE RRN LINK SOS-API GESTIONE PRATICA E ARCHIVIAZIONE DOCUMENTI DIGITALI ALERT! INTERVENTO S.P.I.A

OSSERVAZIONI SUL COMPORTAMENTO DIFFUSIONE DEI RISULTATI REGIONE MODULO APIARIO ATTIVITA' BOTTINATRICI DI VOLO CON POLLINE MORTALITA' ap.1 1 1 4 ap.2 1 1 2 EMILIA ROMAGNA 1 ap.3 4 3 3 ap.4 3 2 1 ap.5 2 2 1 ATTIVITA DI VOLO ap.1 ap.2 ap.3 ap.4 ap.5 4 3 MORTALITA API REGIONE OSSERVAZIONI SUL COMPORTAMENTO ATTIVITA' DI BOTTINATRICI CON VOLO POLLINE MORTALITA' 2 1 0 BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MIPAAF MOLISE P.A. BOLZANO P.A.TRENTO PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTINO ALTO ADIGE UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO BASILICATA 1 1 4 CALABRIA 1 1 2 CAMPANIA 4 3 3 EMILIA ROMAGNA 3 2 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 2 2 1 LAZIO 1 1 1 LIGURIA 1 1 2 LOMBARDIA 4 3 3 MARCHE 1 2 1 MIPAAF 2 2 1 MOLISE 1 1 3 P.A. BOLZANO 1 1 2 P.A.TRENTO 4 3 3 PIEMONTE 3 2 2 PUGLIA 4 2 1 SARDEGNA 1 1 4 SICILIA 1 1 2 TOSCANA 4 3 3 TRENTINO ALTO ADIGE 3 2 1 UMBRIA 2 2 4 VALLE D'AOSTA 1 1 4 VENETO 4 1 2

Attività di formazione Nell ambito delle attività della rete sono previsti corsi di formazione e di aggiornamento per i referenti dei moduli, per la definizione dei protocolli operativi e delle modalità di azione nell ambito del funzionamento della rete di monitoraggio. Saranno programmati incontri con gli amministratori e gli operatori locali di ASL e Assessorati regionali, con l obiettivo di stimolare, all interno delle singole istituzioni locali, la partecipazione dei funzionari pubblici all attività di sorveglianza. Saranno inoltre organizzati corsi specifici sulle tematiche di patologia apistica e di risposta alle emergenze sanitarie in apicoltura, destinati ai veterinari delle regioni che lo richiedano. Tali corsi saranno tenuti dagli esperti del coordinamento centrale, in collaborazione con esperti di patologia apistica (es. veterinari).

Stato attuale e azioni da intraprendere Rete di monitoraggio 2011: attivazione dei soli moduli ex-apenet Sistema delle segnalazioni 2011: attuata su base volontaria e con le modalità Apenet Prime azioni da intraprendere per l organizzazione della rete BeeNet e della SPIA (operative per il 2012): 1) Nomina dei referenti regionali della rete da parte degli Assessorati di agricoltura e salute di tutte le Regioni e Province autonome 2) Indicazioni da parte delle Associazioni Nazionali di apicoltori (UNAAPI, FAI e ANAI) dei loro rappresentanti in ogni Regione o Provincia autonoma 3) Incontri regione per regione tra il Coordinamento centrale, i Coordinamenti regionali e i rappresentanti delle Associazioni locali per decisioni sul posizionamento dei nuovi moduli e la scelta dei referenti 4) Definizione del protocollo operativo della SPIA 5) Organizzazione di corsi di formazione per i referenti dei moduli e i tecnici locali della SPIA