PERIZIA FITOSANITARIA E STRUTTURALE ALBERATURA PARCO CASORO BARBENGO

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GENNAIO 2019 I N T E R V E N T I P R O G R A M M A T I O B I E T T I V I N E W S I N F O R M A Z I O N I

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PERIZIA FITOSANITARIA E STRUTTURALE ALBERATURA PARCO CASORO BARBENGO gennaio 2014

Il ribaltamento avvenuto l anno scorso di un grosso esemplare di farnia Quercus robur, dovuto alla totale assenza di radici primarie, impone di verificare lo stato di salute dei grossi soggetti arborei presenti all interno di questo settore del parco al fine di verificare l eventuale necessità di abbattimenti per la messa in sicurezza dell area pubblica.

Gli alberi presenti sul sedime interessato sono per la maggior parte soggetti in fase avanzata di età, malgrado la loro età possa essere valutata in soli 50-60 anni. Si tratta di specie pioniere tipiche delle rive lacustri con una longevità limitata in particolare in aree molto soggette a esondazioni e a pressione antropiche (max. 80 anni). Da un primo esame visivo che mette in luce la presenza di diversi difetti (rami secchi, marciumi, danni meccanici, folgorazioni,...) è possibile definire che la loro vitalità è in regresso e che la longevità di queste piante non è più assicurata.

In tutte le rive lacustri, si sa bene che i pioppi e i salici hanno una longevità ridotta, sia per la loro natura di specie pioniere, che per la vicinanza all acqua che permette ai funghi di svilupparsi molto velocemente intaccando l apparato radicale, in particolare in punti di ferite provocati da attività antropiche. Va detto, che il carattere pioniere di queste piante, diminuisce da un lato la loro longevità ma dall altro favorisce il loro ricambio, essendo le stesse a forte accrescimento e pertanto la loro sostituzione e rimpiazzo è fattibile su tempi molto ridotti. Citiamo per esempio le rive di Rivapiana a Minusio, in cui alberi di 60-80 anni caduti o in forte regressione sono stati sostituiti e dopo ca. 15 anni l effetto è assolutamente di valore.

Sul sedime del parco sono stati mappati 26 alberi di dimensione media - grossa appartenenti alle seguenti specie: Salix sp. ( eleagnos, ) Populus nigra Carpinus betulus Betula pendula Diospyros lotus Tilia cordata Quercus robur Laurus nobilis

L esame resistografico compiuto alla base dei fusti di maggiore diametro, dunque su una dozzina di soggetti, ha messo in rilievo uno stato molto compromesso per 2 alberi (vedi schede alberi 24 e 26) mentre per il resto i grafici sono regolari o con decadimenti contenuti. Apparecchio in grado di verificare la durezza del legno Questo non significa che gli alberi sono completamente sani, ma che i loro difetti almeno alla base del tronco colletto sono limitati ed è possibile pensare che per i prossimi anni alcuni di questi alberi non sono in pericolo di stabilità, sempre che le radici siano sane (cosa che non è possibile come già detto, valutare con certezza) e che la corona non presenti difetti gravi.

In allegato, riportiamo l analisi di ogni singola pianta riportata su una scheda specifica. Sulla base delle analisi fatte possiamo dire che allo stato attuale le piante nel loro insieme presentano diversi difetti parziali o totali che possono mettere potenzialmente in pericolo persone e cose. Pertanto si ritiene necessario un intervento si riduzione delle parti instabili delle piante tramite potatura o eliminazione dei soggetti più compromessi. Lo specialista nelle potature lavora in sicurezza servendosi delle corde

In particolare: Le piante nr. 24 e 26 sono salici strutturalmente deboli per la presenza marcata di carie lignicola nel fusto, per cui classificabili ad alto rischio di cedimento. I soggetti sono d abbattere al più presto.

Gli alberi nr. 4, 5 e 7 sono tre pioppi di grosse di dimensioni, oltre i 30 m di altezza, con una prospettiva di vita stimabile al massimo a 8-10 anni. Conservarli oltre sarebbe un rischio troppo elevato visto cosa è successo all esemplare di quercia che ancora giace sul terreno. Si ritiene che al momento possono rimanere in loco, ma sotto stretto monitoraggio e con un intervento di potatura che alleggerisca il peso e dunque diminuisca il rischio di schianto.

Gli alberi nr. 13 e 14 sono pioppi neri molto più giovani, non mostrano difetti particolari. La loro prospettiva di vita è maggiore e dunque sono da conservare.

Le piante nr. 1, 3, 6, 8, 9, 10, 11, 12 sono di dimensioni minori e meno imponenti. Eventuali difetti nella chioma sono correggibili con degli interventi regolari di potatura. Pertanto possono essere conservati e monitorati. Tiglio nr. 6 L albero nr 2, è un tiglio danneggiato alle radici e al colletto dal recente scavo per la posa di una canalizzazione. Per ragioni di sicurezza sarà opportuno sostituirlo nei prossimi 5 anni.

I soggetti che compongono il filare lungo la recinzione dell area canottieri sono così suddivisi: gli alberi nr. 15, 17, 21, 22, 23 sono piante sane e strutturalmente forti, che non necessitano interventi e vanno conservate e monitorate nel tempo. Betulle

I soggetti nr. 16, 18, 19, 20, 25,24 sono salici e pioppi con inclinazioni e difetti in parte gravi della chioma (spellature, fulmine, ferite varie,..) per i quali a corto-medio termine è necessaria la sostituzione. Un abbattimento anticipato crea i presupposti e lo spazio necessario per mettere a dimora da subito un buon numero di piante giovani, che garantiscono un pronto effetto e delle generazioni future di alberi sani. Sarebbe possibile posticipare queste scelte, ma questo implica un intervento importante di potatura per eliminare i difetti maggiori e pericoli (oltre al passaggio per il lago sotto le chiome sono parcheggiate le barche) e non fa altro che procrastinare di max. 5-10 anni la sostituzione.

L area in esame presenta delle qualità paesaggistiche elevate grazie alle sue rive, alle sue alberature e alla posizione favorevole.

La gestione a medio termine di questo contesto di alto pregio dovrebbe integrare il tema delle alberature in una visione di continuità e di sistemazione progressiva del parco nel suo insieme a favore di una gestione che favorisca nel tempo la presenza di specie autoctone tipiche della riva, la valorizzazione delle qualità ecologiche e la fruizione da parte delle persone. Sarebbe interessante sviluppare pertanto un programma di interventi per eliminare gli aspetti conflittuali generali e particolari e programmare nel tempo una sostituzione progressiva delle alberature con specie tipiche delle rive di maggiore longevità (pioppi bianchi, olmi, platani,..ecc..) così da garantire una continuità arborea di pregio al parco anche alle future generazioni. Giovane platano messo a dimora di recente Bellinzona, 13 gennaio 2014 Antonio a Marca specialista degli alberi

Elenco degli alberi 1. Laurus nobilis 2. Tilia cordata 3. Diospyros lotus 4. Populus nigra 5. Populus nigra 6. Tilia cordata 7. Populus nigra 8. Quercus robur caduto 9. Quercus robur 10. Diospyros lotus 11. Quercus robur 12. Diospyros lotus 13. Populus nigra 14. Populus nigra 15. Carpinus betulus 16. Salix sp. ( eleagnos, ) 17. Betula pendula 18. Salix sp. ( eleagnos, ) 19. Populus nigra 20. Salix sp. ( eleagnos, ) 21. Populus nigra 22. Salix sp. ( eleagnos, ) 23. Salix sp. ( eleagnos, ) 24. Salix sp. ( eleagnos, ) 25. Betula pendula doppia 26. Salix sp. ( eleagnos, )

Città di Lugano Dicastero Servizi Urbani Via Sonvico 4 A CH - 6900 Lugano tel. (+41) 058 866 73 11 dsu@lugano.ch Perizia esterna La perizia, realizzata per tutta l area attorno al Centro velico utilizzando il metodo VTA e il resisto grafo per l analisi del legno, in riferimento agli alberi oggetto della proposta di intervento del Verde pubblico precisa che nella zona del centro velico ci sono: 1 Carpino e 2 Betulle da mantenere; 1 Pioppo da abbattere con urgenza; 1 Pioppo da abbattere o potare fortemente; 3 Salici da abbattere; 2 Salici da abbattere con urgenza; 2 Salici da abbattere o potare foremente. DSU\BOR\21.01.2014 4/4