LA RIFORMA DELLA LEGISLAZIONE NAZIONALE DEL TURISMO

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Turismo LA RIFORMA DELLA LEGISLAZIONE NAZIONALE DEL TURISMO La legge 29/03/2001, n.135, di riforma della legislazione turistica rappresenta un fatto di notevole importanza per il turismo italiano. Con essa si completa il processo di trasferimento di tutti i poteri in materia turistica alle Regioni, processo iniziato nel 1994 con l abolizione del ministero del turismo, ma fino ad oggi rallentato dalla permanenza di norme, in primo luogo la legge quadro del 1984, che avevano una impostazione centralistica. Di fondamentale importanza nella nuova legge è il riconoscimento del turismo come parte fondamentale del sistema economico italiano. La nuova legge è una legge di indirizzo; essa pone quindi alle Regioni un impegno primario per una completa revisione delle loro leggi e l attuazione di linee guida da definirsi nella conferenza Stato Regioni e da verificare nella Conferenza Nazionale del turismo (che proprio con questa nuova legge viene istituzionalizzata). La normativa, quindi, oltre a dettare le linee guida e a determinare le competenze in materia di turismo tra Stato e Regioni, presenta alcune novità: Vengono ridefinite le imprese e le professioni turistiche; le aziende turistiche diventano imprese a tutti gli effetti ottenendo un pieno riconoscimento giuridico e potendo così contare su tutte le norme previste in materia di contributi e sovvenzioni. Nel contempo, viene allargata la definizione di impresa turistica agli stabilimenti balneari e ai pubblici esercizi (bar, ristoranti, discoteche), che d ora in poi saranno parificati alle imprese che operano nei vari settori produttivi. Con la precedente normativa, invece, ciascuna Regione era libera di considerare o meno le singole categorie di operatori nel settore turistico. Viene istituita la Conferenza Nazionale del Turismo, cui partecipano tutti i soggetti privati e pubblici operanti nel turismo, che esprime orientamenti per la definizione delle Linee Guida. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000 177

E prevista la redazione, da parte del Ministero dell Industria, di una Carta dei diritti del turista, contenente informazioni sui diritti, ma anche sui doveri del turista-consumatore. E prevista la delega alle commissioni arbitrali e conciliative delle Camere di Commercio per dirimere le controversie (tra imprese e tra imprese e consumatori ed utenti) inerenti la fornitura di servizi turistici. Viene introdotta la definizione di sistema turistico locale, come contesto turistico omogeneo o integrato, comprendente ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche. La promozione dei sistemi turistici locali è attribuita ad enti locali e privati, singoli o associati. Viene creato il Fondo di Cofinanziamento dell Offerta Turistica (istituito presso il ministero dell Industria, del Commercio e dell Artigianato), dotato di 270 miliardi per il 2000, 80 mld. per il 2001, 55 mld. per il 2002 e 5 mld. a decorrere dal 2003. Questo Fondo, cofinanziato dalle Regioni, servirà per migliorare la qualità dell offerta turistica attraverso specifici piani ed interventi che dovranno tenere conto anche della promozione e dello sviluppo dei sistemi turistici. L articolo 10 istituisce il Fondo di Rotazione per il prestito ed il risparmio turistico, che erogherà prestiti turistici a tassi agevolati, per sostenere pacchetti vacanza a favore di coloro che hanno redditi bassi (relativi al territorio nazionale e preferibilmente localizzati in periodi di bassa stagione). Con il varo della nuova legge sono state inoltre snellite le autorizzazioni di apertura e trasferimento di sede degli esercizi ricettivi (che hanno validità quinquennale e sono automaticamente rinnovate). L IMPORTANZA DEL TURISMO NELL ECONOMIA NAZIONALE Si prevede che nei prossimi venti anni il turismo aumenterà la propria importanza economica, con una quota crescente sul PIL mondiale. 178 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000

Nell ambito di un recente convegno sui temi delle statistiche in ambito turistico è stato affermato che in Italia il turismo produce una ricchezza superiore a 112mila miliardi; l occupazione diretta e indiretta supera i 2 milioni di lavoratori; le imprese coinvolte in questo settore sono circa 300.000. Nei prossimo due anni il volume d affari generato dal turismo aumenterà di oltre il 60%. L opinione prevalente di imprenditori ed esperti è che il mercato turistico interno italiano non sia saturo, bensì disponga di un ulteriore margine di crescita. Tale margine dipende essenzialmente dal mancato sfruttamento di quote di turismo (soprattutto consumato fuori stagione) che finiscono spesso per alimentare i flussi verso l estero. Le recenti tendenze della domanda mondiale e nazionale sembrano confermare la persistenza di un trend espansivo di cui la cosiddetta marca Italia sembra beneficiare in misura minore rispetto ad altri paesi concorrenti. Per quanto riguarda il turismo internazionale, nella graduatoria mondiale degli arrivi dall estero (comprensivi dei turisti che hanno pernottato in alloggi privati) l Italia ha conservato anche nel 2000 la quarta posizione. Dal confronto tra il 1999 e il 2000 emerge che il dato italiano è stato il migliore, dopo la Cina, rispetto al complesso dei primi 6 paesi nella graduatoria mondiale degli arrivi, in un contesto internazionale dove l incremento degli arrivi è stato complessivamente pari al 6,3%. In realtà il buon andamento del 2000, dovuto all effetto Giubileo, attenua solo in minima parte la crescita di lungo periodo degli arrivi dall estero che, valutata sul RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000 179

ventennio 1980-2000, è stata pari all 86,5% e nettamente più lenta rispetto soprattutto a paesi in forte espansione economica quali la stessa Cina (con una crescita di quasi l 800% rispetto al 1980) e la Spagna (uno dei maggiori concorrenti rispetto all Italia, al secondo posto nella graduatoria mondiale e con una crescita del 139,4%). In termini di quote del mercato turistico mondiale l Italia, dopo anni di costante flessione, nel 2000 ha denotato una ripresa, passando dal 5,5% al 5,9% dello share mondiale, sensibilmente inferiore al 7,7% del 1980. Una flessione di tale quota nel biennio 1999-2000 ha caratterizzato, peraltro, anche la stessa Spagna (passata dal 7,9% del 1999 al 7,7% del 2000), la Francia (al primo posto nella classifica mondiale ma passata dal 10,9% al 10,7% dello share) e il Regno Unito (al sesto posto e in continua flessione, con uno share del 3,6% nel 2000 rispetto al 4,4% del 1980). Un importante indicatore dell evoluzione del turismo è fornito dalla bilancia dei pagamenti turistica; questa tiene conto dei consumi in Italia dei non residenti (crediti) e dei consumi all estero dei residenti in Italia (debiti). La bilancia dei pagamenti italiana per il turismo presenta da alcuni anni valori positivi (grazie sia all andamento dei prezzi sia del tasso di cambio). Nel primo semestre del 2000 si è assistito ad un saldo a credito di oltre 11.000 miliardi che conferma il trend positivo avutosi negli ultimi anni (nel 1999 il saldo è stato di quasi 22.000 miliardi). Vi è una diversa influenza delle ripartizioni territoriali sul valore nazionale; in particolare le regioni del Nord-Est e del Centro influiscono positivamente sulla bilancia dei pagamenti turistica; il sud ha saldi minori anche se ancora positivi; il Nord-Ovest è influenzato negativamente dal Piemonte (il quale ha un saldo 180 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000

negativo nei primi sei mesi del 2000 di 226 miliardi), anche se nel complesso presenta comunque un saldo positivo. Nel 2000 gli alberghi e le strutture complementari operanti in Italia hanno registrato 78 milioni e 747 mila arrivi e un totale di 331 milioni e 43 mila presenze. Rispetto al 1999 si è verificata una crescita del 6,0% del numero di arrivi e del 7,4% del numero di giornate di presenza. La clientela straniera registra un incremento più sostenuto (+8,1 per cento per gli arrivi e +8,3 per cento per le presenze) rispetto a quella italiana (rispettivamente +4,3 e +6,7 per cento). Tra il 1999 ed il 2000 la durata della permanenza media è rimasta stabile per gli stranieri (4,0 giornate), mentre ha registrato un lieve aumento per gli italiani, da 4,3 a 4,4 giornate. Dal confronto tra le dinamiche delle presenze nelle strutture alberghiere e complementari emerge la tendenza ad utilizzare queste ultime più che nel passato: rispetto al 1999, le giornate di presenza sono cresciute del 3,4% negli alberghi e del 17,1% nelle strutture complementari; negli alloggi complementari la crescita degli stranieri è risultata più elevata rispetto a quella degli italiani (+18.5% e +16.2%). L aumento dell utilizzo degli esercizi complementari è però in parte imputabile alle numerose regolarizzazioni della categoria alloggi iscritti al REC avvenuta in Veneto ed in Friuli-Venezia Giulia. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000 181

Gli esercizi alberghieri, hanno comunque registrato un aumento del 3,4 per cento delle presenze; anche in questo caso, l incremento degli stranieri (+4,1 per cento) è stato superiore a quello registrato per la clientela nazionale (+2,8 per cento). L analisi territoriale delle presenze indica un accentuazione delle tendenze già emerse negli ultimi anni. In particolare, nel 2000 le regioni del Nord-Est hanno registrato l incremento più elevato (rispettivamente +13,1 per cento gli italiani e +10,5 per cento gli stranieri rispetto al 1999); nel Nord-Ovest si sono registrate variazioni negative per entrambe le componenti (-1,9 per cento e 0,7 per cento); nel Centro si è verificato, invece, un contenuto aumento degli italiani (pari al 3,9% nonostante la forte crescita nel Lazio dovuta al Giubileo) ed un elevato incremento degli stranieri (pari al 9,0 per cento). Infine, nel Mezzogiorno si osservano risultati favorevoli per entrambe le componenti (rispettivamente +6,2 per cento e +9,3 per cento). La regione Lazio oltre ad essere stata la regione più visitata dagli italiani nel 2000, ha registrato anche un sensibile incremento rispetto all anno precedente; infatti i viaggi effettuati dagli italiani nella regione sono passati da 7 milioni 694 mila nel 1999 a circa 9 milioni nel 2000. Roma e provincia hanno accolto il 68,8% dei viaggi destinati nella regione (6 milioni e 200 mila ca.); di questi 5 milioni e 723 mila viaggi hanno avuto come destinazione finale la città di Roma. Sono stati consistenti i soggiorni trascorsi a Roma per motivi religiosi che sono passati dal 2,1% nel 1999 al 27,4% nel 2000. IL TURISMO NELLA PROVINCIA DI LA SPEZIA Le imprese turistiche sono imprese fortemente legate al territorio, quindi un loro sviluppo garantisce un significativo vantaggio alle economie locali. La ricchezza prodotta da questo settore rimane in gran parte all interno del territorio che lo ha generato: inoltre nell azienda turismo il valore aggiunto non si produce soltanto all interno delle aziende stesse, ma anche nel tessuto in cui le aziende sono inserite; questo fa sì che l andamento del turismo abbia ripercussioni diffuse sull andamento economico della provincia. 182 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000

LA STRUTTURA RICETTIVA Per capire meglio la potenzialità turistica della provincia è utile analizzare la struttura ricettiva, la quale evidenzia una crescita del numero di attività, passando dalle 235 del 1999 alle 250 del 2000. Per quanto riguarda la ricettività alberghiera, il comune con il maggiore numero di alberghi è Lerici (30), seguito da La Spezia (21), Monterosso (20), Ameglia (14), Levanto (12), Portovenere e Deiva Marina (10) e Sarzana (8); sostanzialmente la ricettività alberghiera è concentrata nell area del Golfo (il 32,8% del totale provinciale) ed in Riviera (36%). Le strutture alberghiere sono passate da 181 a 186, grazie a 2 nuove aperture nel comune di Riomaggiore, due a Lerici e una a Vernazza. In Riviera vi è il maggiore numero di esercizi complementari (34 su 64, corrispondenti al 53,12% del totale provinciale) che globalmente sono passati dalle 54 unità del 1999 alle 64 del 2000, grazie soprattutto al diffondersi degli alloggi agri- turistici (passati da 23 a 30). Analizzando la struttura ricettiva alberghiera per categorie e per comuni, si osserva (oltre all inesistenza nella provincia di esercizi alberghieri a 5 stelle e 5 stelle lusso) come gli alberghi a 4 stelle siano presenti solo nei comuni di Ameglia (1), di Framura (1), La Spezia (2), Monterosso al Mare (2), Portovenere (2) e Sarzana (1); i comuni nei quali vi è il maggiore numero di alberghi a 3 stelle sono quelli di Lerici (13) e di Monterosso al Mare (10); gli alberghi a 2 stelle sono maggiormente presenti nei comuni di Lerici (9) e La Spezia (6). Lerici detiene il primato per quanto riguarda il numero di alberghi ad 1 stella (8); solo 4 le Residenze Turistico Alberghiere, delle quali una è collocata a Castelnuovo Magra, una a Deiva Marina, una RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000 183

a Ortonovo e infine una a Levanto. La capacità ricettiva alberghiera ripartita in relazione alle diverse categorie mostra che la categoria 4 stelle rappresenta il 4,84% degli esercizi alberghieri; la categoria 3 stelle è invece la più numerosa con una percentuale sul totale del 34,9%; la categoria 2 stelle assomma il 30,65% del totale, mentre gli esercizi alberghieri ad una stella sono il 27,42% del totale e le Residenze Turistico Alberghiere il 2,15%. LA PROVENIENZA DELLA DOMANDA TURISTICA I dati per il 2000 rivelano differenze per quanto riguarda i clienti stranieri e i clienti italiani. Infatti negli arrivi l aumento complessivo del 7,8% è imputabile in larga misura alla clientela straniera, che si è incrementata del 14,5%. Il fenomeno è ancora più marcato nelle presenze, dove a fronte di un calo degli Italiani del 2,9%, gli stranieri sono aumentati di quasi l 8%, determinando una crescita globale nelle presenze pari a circa l 1%. Facendo un analisi più dettagliata delle presenze si nota un incremento in valori assoluti da 1.329.368 unità del 1999 a 1.342.155 del 2000, delle quali il 62% (831.445) sono italiane ed il restante 38% (510.710) sono straniere. 184 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000

In particolare tra le presenze italiane, il 30% proviene dalla regione Lombardia, il 24% è equamente diviso tra Emilia R. e Liguria, l 11% dal Piemonte, il 7% dal Lazio ed il restante 28% dalle rimanenti regioni. Le presenze straniere sono così composte: 33% provengono dalla Germania, il 15% dagli USA, il 9% proviene dalla Svizzera, l 8% dai Paesi Bassi, il 6% dall Austria, il 5% dalla Francia ed il 24% da altri paesi. Gli arrivi ammontano a 450.829 (+7,76%) dei quali 177.072 stranieri e 273.757 italiani. Analizzando nel dettaglio la domanda turistica per provenienza geografica si verifica, analogamente a quanto accaduto negli anni precedenti, una preferenza da parte dei lombardi per la Liguria di Levante; i loro arrivi sono aumentati, passando da 73.778 del 99 a 81.277 del 2000, rappresentando così il 29,69% del totale dei turisti italiani ed il 18,03% di tutti i turisti arrivati. Non è comunque la Lombardia la zona di provenienza dei turisti italiani con il rapporto n. giornate/n. arrivi più alto, infatti questo primato spetta alla regione Molise con 4,9 giorni di permanenza per ogni turista arrivato (anche se il dato è poco rilevante in quanto riferito a valori assoluti esigui); segue la nostra regione con un significativo rapporto di 4,8 giornate. Per quanto riguarda le altre regioni, si confermano sostanzialmente i dati registrati negli ultimi anni: l Emilia Romagna ed il Piemonte si contendono il secondo posto con, rispettivamente, 31.798 arrivi e 96.277 presenze e 31.797 arrivi e 91.771 presenze. Venendo ai turisti stranieri, sono i tedeschi ad avere il primato degli arrivi (48.333), con una percentuale sul totale degli arrivi stranieri del 27,3% (in calo rispetto al 1999 che registrava una percentuale del 31,2%) e delle presenze (170.347) con una percentuale del 33,35% (anche questa in calo: nel 1999 era del 37,9%). Significativi anche gli arrivi dagli Stati Uniti con il 21,2% degli arrivi stranieri (19,1% nel 1999) ed il 14,8% di presenze (12,8% nel 1999), dalla Svizzera (8,33% di arrivi e 9,06% di presenze) dalla Francia (7,41% di arrivi e 5,47% di presenze). Fra questi il soggiorno medio più lungo spetta ai turisti tedeschi con 3,5 giorni, una permanenza questa significativamente più lunga di quella degli statunitensi, che è di 2 giornate per turista. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000 185

L IMPORTANZA DELLE LOCALITÀ MARINE NELLA PROVINCIA Il numero di arrivi e di presenze nelle località marine ha avuto un incremento: si è passati infatti da 302.391 arrivi nel 1999 a 334.070 arrivi nel 2000, con un incremento complessivo del 10,48%; le presenze si sono incrementate del 2,57% passando da 1.041.532 a 1.068.305. La permanenza media nelle località marine è stata di 3,20 giorni, in flessione rispetto al 1999 (3,44). Il movimento negli esercizi ricettivi nelle località marine ha un peso notevole, rappresentando il 74,1% degli arrivi dell intera provincia ed il 79,60% delle presenze; rispetto al 1999 si è osservato un incremento: le località marine coprivano una percentuale degli arrivi del 72,28% e delle presenze del 78,34%. E interessante fare un raffronto con i dati a livello nazionale: secondo l ISTAT (Rilevazione sul movimento nelle strutture ricettive) nel 2000 il 43,5% di clienti italiani ed il 40,5% di stranieri si è recato in località marine o lacuali, rafforzando la tendenza dell anno precedente. LA PERMANENZA La permanenza media complessiva nel 1999 (italiani e stranieri) si attestava su un valore pari a 3,18 giorni contro un valore di 2,98 giorni nel 2000. Si assiste quindi ad una riduzione delle giornate di permanenza nella nostra provincia. La permanenza media nelle strutture alberghiere è di 2,65, quella nelle strutture extralberghiere di 4,05. E interessante notare però come per le strutture extralberghiere si inverta un trend positivo che durava dal 186 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000

1997 e che aveva portato ad una permanenza media di 5,24 giornate nel 1999. Vi è da rimarcare che la permanenza media totale degli italiani è maggiore di quella degli stranieri (rispettivamente 3,04 e 2,88); tuttavia gli stranieri registrano una permanenza nelle strutture alberghiere maggiore degli italiani (2,69 contro 2,63). I FLUSSI TEMPORALI NEL CORSO DELL ANNO La distribuzione temporale dei flussi turistici nel corso dei dodici mesi dell anno presenta un andamento altalenante. La fascia temporale che registra il maggiore afflusso è quella compresa tra i mesi di aprile e settembre. Rispetto allo scorso anno si segnala un picco di arrivi ad aprile (+22,9%), bilanciato in parte dal minore numero di arrivi a maggio (-12,80%) ed un ragguardevole aumento di arrivi nel mese di agosto (73.141 contro i 58.291 del 1999, con una variazione del +25,47%). Se si scinde ulteriormente il dato fra strutture alberghiere ed extralberghiere, si nota come nelle prime il maggior numero di arrivi si registri nei mesi di giugno, settembre, luglio e maggio (da RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000 187

soli il 48,8% del totale), mentre nelle strutture extra alberghiere è il mese di agosto a registrare il maggior numero di arrivi (35.169, con un aumento percentuale sul dato del 1999 del +77,12%): nel solo mese di agosto sono concentrati il 33,7% degli arrivi annuali in questo tipo di struttura. Se si sposta poi l attenzione sul tipo di clientela, si può osservare che il mese preferito dagli stranieri è luglio con il 17,04% del totale arrivi, seguito da giugno (15,62%) e da settembre (14,54%); i turisti italiani invece preferiscono spiccatamente il mese di agosto (49.041 arrivi, pari al 17,9% del totale dell anno), e solo in misura molto minore luglio e giugno (in percentuale analoga: rispettivamente 11,78% e 11,75%). I FLUSSI TURISTICI ALL INTERNO DELLE STRUTTURE RICETTIVE Analizzando i flussi riferiti alle strutture alberghiere ed extralberghiere, si nota un comportamento differente dei turisti italiani rispetto a quelli stranieri. In assoluto le strutture alberghiere sono maggiormente frequentate (346.476 arrivi e 919.665 giornate di presenza contro i 104.353 arrivi e le 422.490 giornate di presenza delle strutture extralberghiere) ma, mentre gli Italiani le scelgono nella misura del 78,7%, solo il 73,9% degli stranieri si ferma nelle strutture alberghiere. Rispetto al 1999, i clienti italiani hanno segnato un significativo calo per gli alberghi (-3,06% di arrivi e 3,70% di presenze), compensato da un aumento degli stranieri (+10,52% negli arrivi e + 5,5% nelle giornate di presenza). Le strutture extralberghiere registrano un notevole incremento di arrivi (+34,6%), per la maggior parte dovuto agli Italiani, che aumentano del +40,8%, e solo in misura minore, agli stranieri (+27,6%). A fronte di ciò le giornate di presenza degli Italiani sono diminuite, mentre l aumento globale delle presenze (+4%) è attribuibile in toto alle presenze straniere. 188 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000

FLUSSI TURISTICI ALBERGHIERI PER CATEGORIE DI ESERCIZI RICETTIVI Si analizzano i flussi turistici in relazione alle diverse categorie di esercizi ricettivi presenti nella provincia: 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella residenze turistico - alberghiere La categoria che riscontra il maggiore numero di arrivi risulta essere, come per l anno scorso, quella a 3 stelle che assomma in 65 esercizi il 52,78% degli arrivi e il 53,10% delle presenze, con una permanenza media globale di 2,7 giornate/persona, assai prossima a quella dell insieme delle categorie alberghiere (2,6 giornate/persona). La categoria degli esercizi a 4 stelle raccoglie, in 9 strutture su tutto il territorio provinciale, il 21,67% degli arrivi alberghieri ed il 17,26% delle presenze. La permanenza media è la più bassa: 2,1 giornate/persona. Gli esercizi a 2 stelle concentrano in 57 strutture il 16,92% degli arrivi ed il 18,14% delle presenze (da notare che il peso percentuale di queste strutture è in persistente calo negli ultimi tre anni). Residuali la categoria 1 stella (51 esercizi presenti sul territorio) con il 7,87% degli arrivi e il 9,04 % delle presenze e le residenze turistico - alberghiere (4 in tutto) che, pur con un peso percentuale trascurabile, fanno rilevare la permanenza media più alta: 10,64 giornate/persona. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000 189

I FLUSSI TURISTICI ALL IN- TERNO DEL TERRITORIO Le aree geografiche considerate nella distribuzione territoriale sono: Area del Golfo (La Spezia, Lerici, Portovenere) Val di Magra (Ameglia, Arcola, Castelnuovo Magra, Ortonovo, S. Stefano Magra, Sarzana) Val di Vara (Bolano, Calice, Carrodano, Maissana, Rocchetta Vara, Sesta Godano, Varese Ligure) Riviera (Bonassola, Deiva, Framura, Levanto, Monterosso, Riomaggiore, Vernazza) Altri comuni (Brugnato, Pignone, Riccò del Golfo, Borghetto Vara, Vezzano Ligure) Analizzando il flusso turistico per area di destinazione all interno della provincia si evidenzia come i turisti si concentrino nelle due aree del Golfo e della Riviera spezzina, che insieme raccolgono il 79,46% degli arrivi e il 78,32% delle presenze. Si nota però che mentre l area del Golfo assomma, a fronte del 42,61% degli arrivi, solo il 33,94% delle presenze, in Riviera accade l opposto: al 36,86% di arrivi corrisponde il 44,38% di presenze. Il fenomeno è facilmente spiegabile con la diversità del tipo di soggiorno nelle due aree, fortemente influenzato dai viaggi di lavoro per l area del Golfo che comprende il comune capoluogo, quasi esclusivamente balneare nella Riviera. La Val di Magra contribuisce in misura rilevante, con percentuali equilibrate negli arrivi e nelle presenze, rispettivamente il 18,76% e il 19,52%. 190 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000

Significativo il confronto con il 1999, che consente di rilevare come l area del Golfo veda attenuato il proprio peso percentuale, sia negli arrivi (dal 44,82% al 42,61%) che nelle presenze (dal 34,80% al 33,94%): di contro la Val di Magra riscontra un aumento nel peso dal 16,85% al 18,76%, ma solo negli arrivi, poiché le presenze si mantengono complessivamente stazionarie. L inverso accade nella Riviera, che aumenta il peso percentuale delle presenze (dal 43,24% al 44,38%), mantenendo stazionario quello degli arrivi. Spostando la visuale sulla composizione del movimento turistico nelle subaree si nota un diverso comportamento dei turisti italiani rispetto agli stranieri. La domanda nazionale infatti si concentra nell area del Golfo con 122.603 visitatori su un totale della provincia di 273.757 (il 44,79%), e solo in misura notevolmente minore nella Riviera (76.805 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000 191

arrivi), ed anche la Val di Magra con 68.487 arrivi presenta valori significativi. I turisti stranieri prediligono invece decisamente la Riviera (89.356 arrivi che rappresentano il 50,46% del totale) e l area del Golfo (69.482 arrivi, con un peso del 39,24%), mentre solo il 9,14% degli stranieri ha scelto di soggiornare in Val di Magra. Poco significativo in entrambi i casi il flusso nella Val di Vara e nei restanti Comuni. Per quanto riguarda le giornate di presenza, sia i clienti italiani che gli stranieri si fermano mediamente meno a lungo nell area del Golfo che nelle altre subaree. Va registrato che in generale gli stranieri tendono a permanere nella nostra provincia meno degli Italiani: ciò è vero per tutte le subaree tranne la Val di Magra, che ha registrato una permanenza media di stranieri di 3,6 giornate/persona a fronte delle 3 giornate degli Italiani. 192 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000

UN CONFRONTO CON LE ALTRE PROVINCE LIGURI Per quanto riguarda la Liguria vista nel complesso, continua il trend positivo degli arrivi negli esercizi alberghieri; nel 2000 sono stati 2.985.232 (2.930.514 nel 1999); in particolare gli arrivi italiani sono stati 2.000.472 (rispetto a 1.991.858 del 1999), mentre quelli stranieri sono passati dai 938.656 del 1999 ai 984.760 del 2000. Analizzando i dati per singole province, si può rilevare che la sola provincia ad avere avuto una lieve diminuzione è Savona (-1,47%); la provincia di La Spezia ha avuto un incremento di arrivi pari all 1,66%, Genova del 5,94% e Imperia dello 0,87%. Le presenze complessive (sempre negli esercizi alberghieri) sono diminuite, passando da 12.176.449 (nel 1999) a 11.750.585 (nel 2000); la diminuzione si riscontra sia per le presenze italiane (da 8.853.711 del 1999 a 8.503.498 del 2000) che per quelle straniere, che passano da 3.322.738 a 3.247.087. La provincia di Genova è stata l unica ad avere avuto un incremento nelle presenze complessive (+1,50%), La Spezia ha avuto una diminuzione dello 0,39%, la provincia di Savona del 7,16%, quella di Imperia 1,84%. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000 193

LA SOSTENIBILITA AMBIENTALE COME LIMITE ALLO SVI- LUPPO DEL TURISMO La sostenibilità ambientale rappresenta un limite rispetto allo sviluppo di qualsiasi attività economica, e quindi anche per quanto riguarda il turismo; infatti, il tasso di sviluppo potenziale del mercato turistico interno dipende sia dal grado di sfruttamento della capacità produttiva, sia, appunto, dalla sostenibilità ambientale. Per valutare l impatto sull ambiente generato dal turismo, è frequente l utilizzo dell indice di intensità turistica, basato sul rapporto tra presenze e residenti in un dato periodo di riferimento. Per ogni ripartizione geografica è stato calcolato l indice di impatto, dato dalla formula: (Presenze)/(G*Residenti)*1000, dove G è il numero di giorni del periodo (mese o anno). Questo indice misura la saturazione interna relativa; la relatività della saturazione deriva dall ipotesi che la soglia massima di sviluppo dipende dalle possibilità di rinnovare e ristrutturare il tipo di offerta (riorientando il richiamo turistico verso nuovi segmenti di mercato). Nel 1999 in Italia si sono registrate 14,7 presenze turistiche per ogni mille residenti-giorno, con oscillazioni che vanno da 32,2 nel Nord-Est a 8,1 nel Mezzogiorno. Osservando la tabella si nota come la provincia di La Spezia abbia un indice di saturazione maggiore di quello nazionale del 1999; la Val di Vara presenta un indice molto basso (1,87); anche l Area del Golfo e la Val di Magra hanno avuto un indice minore della media ligure (11,23 e 10,72 rispettivamente); in Riviera vi sono state 120,61 presenze turistiche per ogni mille residentigiorno (incrementando il già notevole risultato del 1999. 194 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000

Gli squilibri tra dinamiche effettive e potenziali di sviluppo turistico dovrebbero risultare più contenuti nelle aree dove è stata ottimizzata la combinazione tra risorse ambientali e strutturali e dove il territorio è visto come una variabile attiva, da gestire per creare la giusta combinazione tra vincoli ambientali e tipologia di domanda. I margini di crescita teorici dovrebbero risultare più elevati laddove prevale un turismo fortemente stagionale e dove è molto diffuso il ricorso agli alloggi privati (nel Mezzogiorno); le possibilità di sfruttamento del margine potenziale sono però più realistiche nelle aree dove i distretti turistici sono maggiormente consolidati. PARCHI E MUSEI Anche per il 2000 il rapporto economico riporta le statistiche sulla presenza nei musei ubicati in provincia della Spezia. Il museo Tecnico Navale costituito nella fine del secolo XIX, con sede nel capoluogo, ha avuto nel corso del 2000 un incremento di visitatori del 26,78%, passando dai 25.181 del 1999 ai 31.925 del 2000. Il Museo Archeologico Nazionale di Luni, con sede nel comune di Ortonovo è passato dai 21.556 visitatori del 1999 ai 21.865 del 2000 (+1,43%). Il museo Lia della Spezia, aperto nel dicembre del 96, ha avuto un incremento di visitatori rispetto al 1999 dello 0,74% ( da 11.850 a 11.938). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000 195

Il Museo Geopaleontologico di Lerici, con sede nel castello monumentale, è passato da 33.000 (1999) a 33.500 (2000) visitatori (+1,52%). Il Museo Formentini, con sede alla Spezia, ha avuto nel 2000 un calo di visitatori rispetto al 1999 (-35,69%) passando da 2.586 a 1.663. La Palazzina delle Arti, con sede alla Spezia, ha incrementato i visitatori del 187,95% passando da 3.451 a 9.937. Il Castello S. Giorgio, con sede alla Spezia, ristrutturato nel giugno del 2000, ha incrementato i visitatori, portandoli a 4.757 dai 1.944 del 1999 (+144,70%). Con l apertura alla fine del 2000 del Museo Diocesano di Arte Sacra, l offerta museale in provincia si arricchisce e si completa, presentando un ventaglio di opportunità culturali e turistiche di tutto rispetto. In totale, le presenze nei musei ammontano a 115.585 con un aumento, rispetto al 1999, di 16.017 unità, pari al 16,1%. Il sistema dei parchi liguri offre una efficace rassegna della varietà ambientale della regione. Con un parco nazionale, sei grandi parchi, due piccoli parchi e tre riserve naturali istituiti comprende quasi il 12% del territorio regionale, per una superficie complessiva di circa 60 mila ettari. Anche il mare offre tratti di notevole interesse naturalistico e culturale, che verranno tutelati, nel rispetto delle attività tradizionali, con quattro riserve marine. 196 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000

Sempre per quanto riguarda il turismo culturale vanno menzionati il Parco Letterario Eugenio Montale, il Parco culturale Val di Magra Terra di Luni ed il Parco culturale Lerici Golfo dei Poeti; questi parchi, forniscono un immagine alternativa al turismo nella nostra provincia, svincolandola, in parte, da una totalmente legata al mare. Altri elementi di attrattiva sono il Parco Nazionale delle Cinque Terre ed il Parco regionale di Montemarcello Magra visitando i quali si possono scoprire le bellezze paesaggistiche di quelle zone. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2000 197