SALUTE E SICUREZZA N 1/2015 NOTIZIARIO DEL GRUPPO FLEMING TECNA ANNO 3, N 1 LUGLIO 2015 MENSILE ON LINE DISTRIBUITO GRATUITAMENTE



Documenti analoghi
Norme recenti sul rischio alcol correlato per i luoghi di lavoro

Alcool e lavoro. Dott. Giorgio SERAFINI Direttore S.Pre.S.A.L. A.S.L. TO3

Legge 30 marzo 2001, n. 125 Art.15. (Disposizioni per la sicurezza sul lavoro)

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

La formazione dei Responsabili e degli addetti del Servizio Prevenzione e Protezione delle aziende bancarie

La formazione dei Responsabili e degli addetti del Servizio Prevenzione e Protezione delle aziende bancarie

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

Istituto Certificazione Imprese di Costruzioni. Corsi di Formazione

PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

OBBLIGHI IN MATERIA DI SICUREZZA PER DATORI DI LAVORO, PREPOSTI, DIRIGENTI E LAVORATORI

Corsi di formazione sulla sicurezza in edilizia 2008/2009 D.Lgs. 81/2008

Servizio di prevenzione e protezione dai rischi

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. PARODI ACQUI TERME

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO

Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi

L n. 125 Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati. Pubblicata nella Gazz. Uff. 18 aprile 2001, n. 90.

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE?

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE

DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N. 81 E S.M.I. ASPETTI DELLA NORMATIVA CHE RIGUARDANO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PER I LAVORATORI, PREPOSTI E DIRIGENTI (ART. 37 D.LGS. 81/08)

Corso di formazione per Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA SETTEMBRE/DICEMBRE 2015 CONFAPINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA

AUSL di Bologna: la sorveglianza sanitaria

SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO

RSPP - CARATTERISTICHE

Corso di formazione per RSPP (MOD. C) - Corso abilitante alla funzione -

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

CORSO DI FORMAZIONE PER ASPP - RSPP

LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA GENNAIO/GIUGNO 2016 PMINFORMA CONFAPINDUSTRIA PIACENZA

CORSO SICUREZZA RSPP RISCHIO ALTO (Datori di Lavoro)

STUDIO ASSOCIATO DE AMBROGIO

NUOVI OBBLIGHI FORMATIVI PER DATORI DI LAVORO - RSPP

Legge accesso disabili agli strumenti informatici

Durata 6 ore OBIETTIVI DESTINATARI. ARTICOLAZIONE DEL CORSO Il corso e learning è articolato in tre moduli.

Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica,

Data Inizio : Non Specificato Termine : Non Specificato Gruppo : Costo : 300 EUR Location : Viterbo, Roma, Latina Livello :

SicurScuola Pordenone La Rete per la Sicurezza delle Scuole della Provincia. Accordo Stato-Regioni del

IF FELSILAB INNOVAZIONE E FORMAZIONE ORGANISMO DI FORMAZIONE ACCREDITATO DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA COD. 7095

Scheda di sintesi Accordo Stato Regioni in materia di Formazione per Lavoratori Preposti Dirigenti

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

FORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

GUIDA DI APPROFONDIMENTO SALUTE E SICUREZZA COSA FARE PRIMA DI INIZIARE L ATTIVITÀ A CURA DEL BIC SARDEGNA SPA

AGGIORNAMENTO PER RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA

Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL. INAIL-DR Toscana-CONTARP

STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 81/2008

DOSSIER CORSI DI FORMAZIONE GENNAIO - DICEMBRE 2015

Laboratorio analisi, ricerche chimiche e batteriologiche

25 ottobre LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO: il ruolo del medico competente

LA REALTA PIEMONTESE

Informazione dei lavoratori in materia di sicurezza e salute sul lavoro (art. 36 D.Lgs 81/2008)

H.A.C.C.P. IGIENE E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS AV2/07/11 ARTEMIDE.

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

Circolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE

Dipartimento Salute e Sicurezza LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER I LAVORATORI QUALCHE UTILE SUGGERIMENTO PER GLI RLS E RLST

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

Circolare N.24 del 07 Febbraio Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

Vademecum per il datore di lavoro: figure professionali soggette a formazione obbligatoria per legge ai sensi del D.Lgs.81/08

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014

SEMINARIO. Come cambia la formazione in materia di Sicurezza sul lavoro dopo i recenti accordi Stato-Regioni

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA

ACCORDO STATO-REGIONI FORMAZIONE 21 dicembre 2011 (in vigore dal 26 gennaio 2012)

Azienda Sanitaria Firenze

Nomina a RSPP e ASPP e obblighi di Formazione dopo il 14 febbraio 2008

ALCOL E SOSTANZE STUPEFACENTI

LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA INGENIA Group

I NUOVI ACCORDI STATO-REGIONI SUGLI OBBLIGHI FORMATIVI IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO

Corsi di formazione on-line per la categoria Datore di Lavoro RSPP

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50

CORSO PER RESPONSABILI E ADDETTI AL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE MODULO C

Elementi essenziali dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza

ASQ SINERGIE SRL ACCORDO STATO REGIONI PER LA FORMAZIONE SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO

DI SOSTANZE STUPEFACENTI E PSICOTROPE

COMMENTO ACCORDI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DATORE LAVORO-RSPP

Seminario su D.Lgs.81/08

Corso di formazione 15 marzo 2013

REGOLAMENTO PER GLI STAGE

H.A.C.C.P. IGIENE E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI

La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008

Attribuzioni e nuove responsabilità del Medico Competente

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

VADEMECUM FORMAZIONE SICUREZZA

RICONOSCIMENTO AI RESPONSABILI SPP (RSPP) DEI CREDITI PROFESSIONALI E FORMATIVI PREGRESSI

Organizzazione della prevenzione aziendale

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013

SISTEMA DI GESTIONE SICUREZZA

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE

H.A.C.C.P. IGIENE E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI

CERTIQUALITY STEFANO ALDINI

Transcript:

SALUTE E SICUREZZA NOTIZIARIO DEL GRUPPO FLEMING TECNA N 1/2015 ANNO 3, N 1 LUGLIO 2015 MENSILE ON LINE DISTRIBUITO GRATUITAMENTE

INDICE SICUREZZA E PREVENZIONE 04 Rischio Stress lavoro correlato : come influisce su lavoratori e azienda Il rischio Video Terminali: quali sono gli obblighi del datore di lavoro? Cos è un sistema di gestione della sicurezza? ADR 2015: valida anche per i trasporti nazionali Condannati Docenti RSPP Serata Emergenza Pediatrica e disostruzione vie aeree 04 05 06 07 08 09 FORMAZIONE 10 Il Defibrillatore automatico salva vita: formazione come primo passo I nostri corsi di formazione Corso RSPP Modulo C: ottobre nuovo appuntamento Corso di formazione ECM 22/09/2015 10 11 12 13 MEDICINA DEL LAVORO 14 Alcol e lavoro: dalla sorveglianza sanitaria al DVR Norme sull assunzione di lavoratori disabili, quando, come 14 16 POLIAMBULATORI 18 La dieta mediterranea Contributo a cura del Dott. Parpaglioni Psicoterapia individuale, familiare o di coppia: un percorso per stare bene - Contributo a cura del Dr. Pasini Screening oncologici: si può fare di più (da BresciaOggi del 20/01/2015) Come si scelgono i programmi di cura per il cancro mammario? - Contributo a cura del Prof. Magno - Direttore Sanitario Poliambulatori Fleming Tecna 18 20 21 22 NEWS E SCADENZE 24 INAIL: Sconto per prevenzione alle imprese che si dotano di Defibrillatore Stampanti sempre più green - spazio a cura di Ingross Carta Giustacchini 24 25

4 SICUREZZA SICUREZZA E PREVENZIONE E PREVENZIONE RISCHIO STRESS LAVORO COR- RELATO Quali sono le conseguenze dello stress sul lavoratore e sull azienda? lo stress non è una malattia, ma si possono tuttavia notare i cambiamenti nel modo in cui i lavoratori si sentono e si comportano sul luogo di lavoro: è importante riconoscere questi segnali presto perche, se prolungati, possono portare a problemi di salute fisica e mentale. Quali possono essere gli eventuali segnali della presenza di stress? la presenza di particolari reazioni emotive; la presenza di particolari reazioni cognitive; la presenza di particolari reazioni comportamentali; problemi di salute fisica e mentale. Le persone affrontano diversamente lo stress. Non solo ciascuno ha modi differenti rispetto agli altri, ma addirittura lo stesso individuo cambia secondo le circostanze esterne. È evidente che le stesse persone manifestano risposte allo stress non sempre uguali. I potenziali indicatori di stress potrebbero essere: alto assenteismo; elevata rotazione del personale; conflitti interpersonali; lamentele frequenti da parte dei lavoratori; pianificazione dell orario di lavoro; grado di autonomia; grado di coincidenza tra esigenze imposte dal lavoro e capacità o conoscenze dei lavoratori; carico di lavoro; condizioni e ambiente di lavoro; comunicazione; pressioni emotive e sociali; sensazione di non poter far fronte alla situazione; percezione di una mancanza di aiuto. L azienda può essere influenzata negativamente dallo stress in molti modi diversi, come ad esempio dall aumento dei costi del personale e da sensibili cali di produzione. Spesso le assenze sul posto di lavoro possono essere collegate allo stress: assenze per malattia (a causa di malattie legate allo stress); problemi di salute indirettamente correlati allo stress (o aggravati da esso); assenze per malattia come modo per far fronte allo stress; assenze per malattia a causa dello scarso coinvolgimento/morale basso. stanchezza e a difficoltà a rispettare le tempistiche. Con un mondo del lavoro in continua crisi e l incessante aumento dei ritmi lavorativi non è inusuale percepire tensione e stress sul posto di lavoro. Una percezione che influisce tra l altro sul grado di soddisfazione lavorativa, sulla motivazione a fornire prestazioni e sul legame emotivo con l azienda. In questo contesto sono tanti gli elementi a giocare un ruolo importante: dai contenuti del lavoro agli aspetti organizzativi, alla collaborazione tra colleghi e superiori gerarchici alle caratteristiche caratteriali di ogni lavoratore. Per imparare a conoscere il fenomeno stress bisogna porsi alcune domande quali: come viene definito lo stress? come differenziare tra stress negativo - generatore di malattie - e i challenge sani e positivi? segnali di stress: in che cosa riconoscere lo stress? cause di stress: quali sono le cause nella vita professionale e in quella privata? Ogni datore di lavoro e/o dirigente e/o collaboratore deve: percepire i segnali di stress nel proprio ambiente di lavoro; trovare le cause dello stress osservando, facendo domande e discutendo; introdurre delle misure per diminuire e prevenire lo stress. Fleming tecna può assistere le aziende nella valutazione stress lavoro correlato. A tal fine abbiamo messo a punto un programma modulare che si sviluppa in più fasi 1) STEP DI VALUTAZIONE INIZIALE (Creazione Gruppo di Lavoro dedicato e definizione metodo di valutazione; Raccolta indicatori aziendali con elaborazione del DVR stress; Consegna e discussione del DVR stress lavoro correlato e coordinamento per la redazione programma degli interventi); 2) STEP DI APPROFONDIMENTO CON IL COINVOLGIMENTO DEI LAVORATORI Per saperne di più, o per ricevere un offerta contattaci! Una riduzione delle prestazioni sul lavoro a causa dello stress costa il doppio che un assenza dal lavoro poiché porta a lavorare in modo meno efficace, ad una scarsa concentrazione, a difficoltà nel processo decisionale, a

SICUREZZA E PREVENZIONE 5 VIDEOTERMINALI: OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO Quali gli obblighi del datore di lavoro, valutazione dei rischi alla scelta delle attrezzature. Nel Titolo VII del D.Lgs. 81/2008, dedicato alle attrezzature munite di videoterminali, l articolo 174 stabilisce che il datore di lavoro organizzi e predisponga i posti di lavoro, in conformità ai requisiti minimi di cui all allegato dedicato del Testo Unico e adotti le misure appropriate ad ovviare ai rischi riscontrati in base alle valutazioni. Il lavoro con i videoterminali (VDT) può comportare vari effetti sulla salute, in relazione alla durata dell esposizione, alle condizioni dell hardware, dell ergonomia del posto di lavoro e delle condizioni ambientali. Quali sono, quindi i principali obblighi del datore di lavoro? Il datore di lavoro deve: Aggiornare il documento di valutazione dei rischi (attraverso il quale vengono previste adeguate misure di prevenzione e protezione, previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ed in collaborazione con il medico competente); Individuare i dipendenti che rientrano nell applicazione della normativa, accertando l effettivo raggiungimento o superamento del limite settimanale di adibizione, in collaborazione con i dirigenti preposti alle varie strutture e tenendo conto della specifica attività degli interessati, delle modalità e dei tempi del suo svolgimento in riferimento alle logiche organizzative proprie di ogni amministrazione; Predisporre dei posti di lavoro adeguati. Le fasi che tutti i datori di lavoro devono seguire per la valutazione del rischio: Effettuare un esame preliminare dell attività lavorativa e una riunione con le funzioni preposte e responsabili e con i rappresentanti dei lavoratori; Effettuare sopralluoghi degli ambienti di lavoro, delle apparecchiature e degli impianti di ogni unità organizzativa elementare, consultazione dei lavoratori e verifica generale degli adempimenti di legge pregressi; Descrivere dettagliatamente il processo lavorativo; Individuare le potenziali fonti di rischio per ogni luogo di lavoro e per mansione; Individuare i lavoratori addetti ai videoterminali (oltre i lavoratori d ufficio); Identificare il rischio di esposizione residuo, in riferimento alle regole di buona tecnica; Valutare i rischi identificati ed elaborare un giudizio di gravità per ciascuno dei essi, con riguardo a norme di legge, standard nazionali e internazionali di buona tecnica, linee guida di tutela della salute e igiene del lavoro, prassi amministrative, orientamenti dei fabbricanti di macchine e attrezzature, integrando tali dettami con indicazioni derivanti dal buon senso e dalla pratica ingegneristica; Individuare delle misure di prevenzione e protezione da attuare in seguito agli esiti della valutazione e dei dispositivi di protezione individuale (DPI) da fornire ai lavoratori; Preparare il documento di valutazione del rischio contenente un programma temporale di attuazione degli interventi, secondo le priorità emerse dall analisi; Discutere con le funzioni preposte e responsabili, i rappresentanti dei lavoratori del documento preliminare di valutazione e del relativo programma di attuazione degli interventi; Stendere la relazione finale. Rispetto alle caratteristiche che devono possedere i videoterminali e le modalità di predisposizione e organizzazione dei posti di lavoro si segnala, ad esempio che per quanto riguarda lo schermo: I caratteri devono avere una buona definizione e una forma chiara, una grandezza sufficiente e vi deve essere uno spazio adeguato tra i caratteri e le linee; L immagine deve essere stabile; deve essere orientabile ed inclinabile liberamente e facilmente per adeguarsi alle esigenze dell utilizzatore; Non deve avere riflessi e riverberi. La tastiera deve essere inclinabile e dissociata dallo schermo per consentire al lavoratore di assumere una posizione confortevole e tale da non provocare l affaticamento delle braccia o delle mani e lo spazio davanti alla tastiera deve essere sufficiente onde consentire un appoggio per le mani e le braccia dell utilizzatore. Inoltre la tastiera: Deve avere una superficie opaca onde evitare i riflessi; I tasti devono avere simboli sufficiente in contrasto ed essere leggibili dalla normale posizione di lavoro. Relativamente alla scelta dei software e dei videoterminali, nel momento dell acquisto è necessario considerare che siano: Adeguati alla mansione da svolgere; Di facile uso e, se del caso, adattabili a livello di conoscenza e esperienza all utilizzatore; Devono rispettare i principi dell ergonomia.

6 SICUREZZA E PREVENZIONE COS É UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA E PERCHE ADOTTARLO? Riduzione dei costi, aumento dell efficienza e del vantaggio competitivo, sono solo alcuni degli aspetti di maggior appeal Un Sistema di Gestione della Sicurezza è uno strumento elaborato da un organizzazione per controllare e gestire tutte le attività svolte, al fine di minimizzare i rischi relativi a salute e sicurezza dei lavoratori, contribuendo alla diminuzione degli infortuni sul lavoro ed alla diminuzione dei costi della non sicurezza. Si tratta di standard di carattere volontario, applicabili a tutte le organizzazioni (private e pubbliche, manifatturiere e commerciali). Per citarne alcuni: OHSAS 18001, Sistema Uni-Inail. Ad esempio, un Sistema implementato ai sensi dello standard OHSAS 18001 può essere certificato da un organismo di certificazione; ovvero è possibile ottenere, da un ente terzo, un attestazione dell impegno concreto dell azienda nei confronti della salute e sicurezza dei lavoratori. Grazie al suo carattere volontario ed il riconoscimento a livello internazionale, la certificazione del SGSL è un traguardo che, data la crescente attenzione verso le problematiche relative alla salute e sicurezza dei lavoratori, può costituire un vantaggio competitivo sui mercati nazionali ed esteri per qualsiasi tipologia di azienda. I requisiti indispensabili per sostenere una certificazione in base allo standard OHSAS 18001 sono: 1. la realizzazione di un sistema di gestione della sicurezza costituito, essenzialmente, da un insieme di regole e di responsabilità; 2. il rispetto della normativa vigente in materia di salute e sicurezza sul lavoro a tutti i livelli; 3. l impegno, da parte del management, verso il miglioramento continuo in materia di salute e sicurezza dei lavoratori, testimoniato dalla definizione di obiettivi mirati per questa specifica tematica. Perché un azienda dovrebbe certificarsi? Da un indagine condotta recentemente su un campione di otlre 70 aziende emerge che La certificazione del Sistema di Gestione di Salute e Sicurezza sul lavoro (SGSSL) secondo lo standard BS OHSAS 18001:2007 permette all impresa di ottenere i seguenti risultati: 1. rispettare i requisiti previsti dalla legge in materia di salute e sicurezza sul lavoro grazie all aggiornamento tempestivo sulle novità legislative e al controllo puntuale delle scadenze di legge; 2. migliorare le prestazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro; 3. ridurre gli infortuni e quasi infortuni, grazie all attenta analisi dei rischi per la salute e sicurezza sul lavoro e dei metodi di intervento per ridurli al minimo; 4. ridurre i costi derivanti dalla non sicurezza ; 5. aumentare l efficienza mediante la riorganizzazione dei ruoli e la pianificazione delle attività; 6. migliorare la collaborazione tra le figure aziendali grazie al perseguimento di uno scopo comune; 7. aumentare il vantaggio competitivo sui mercati italiani ed esteri attraverso il riconoscimento come azienda impegnata nella gestione della salute e sicurezza sul lavoro. 8. accedere alle agevolazioni nelle procedure di finanziamento con semplificazioni burocratiche/amministrative; 9. migliorare i rapporti e le comunicazioni con le autorità; 10. rendere facilmente integrabile il SGSSL con gli altri sistemi di gestione (qualità e ambiente). Inoltre, l adozione di un SGSSL conforme all art. 30 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. ha efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni (D.Lgs. 231/2001). Di seguito una tabella, disponibile sul sito di Accredia, che consente di valutare quanto ha inciso, nei vari settori produttivi, l adozione di un sistema di gestione salute e sicurezza sul lavoro relativamente alla diminuzione degli infortuni: ACCREDIA, l Ente unico nazionale di accreditamento designato dal Governo italiano, ossia l unico ente riconosciuto in Italia ad attestare che gli organismi di certificazione ed ispezione, i laboratori di prova e quelli di taratura abbiano le competenze per valutare la conformità dei prodotti, dei processi e dei sistemi agli standard di riferimento. ACCREDIA opera sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico e svolge un servizio di pubblica autorità, in quanto l accreditamento è un servizio svolto nell interesse pubblico ed uno strumento di qualificazione dei prodotti e servizi che circolano su tutti i mercati. GG Tariffa Settori Indice di frequenza (%) Indice di gravità (%) 0 Attività varie -21-15 1 Lavorazioni agricole - - 2 Chimica -26-45 3 Costruzioni -33-42 4 Energia, acqua e gas -32-33 5 Legno -34-73 6 Metallurgica -6-18 7 Mineraria -43-51 8 Industrie tessili -64-40 9 Trasporti -13-32 Dati in complesso -27-3 Il contratto di consulenza Miglioramento delle sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro stipulato con Fleming Tecna srl risponde, in gran parte, ai punti necessari per l ottenimento di un SGSSL o per l implementazione di un sistema di gestione della sicurezza.

SICUREZZA E PREVENZIONE 7 A.D.R. 2015 VALIDA ANCHE PER I TRASPORTI INTERNI IN ITALIA Entrata in vigore della normativa ADR in campo nazionale a seguito di recepimento della Direttiva Europea 2014/103/UE A.D.R. è l acronimo di Agreement concerning the international carriage of Dangerous goods by Road - Accordo Europeo per il trasporto internazionale di merci pericolose su strada ed è stato concluso a Ginevra il 30.09.1957 ed attualmente vi aderiscono 48 stati membri tra cui i Paesi della Comunità Europea, la Svizzera ed altri Paesi Europei non Comunitari (Russia, Norvegia, Ucraina,ecc...) oltre anche ad alcuni Paesi del Nord Africa. I Paesi Comunitari, a seguito di Recepimento delle Direttive Europee succedute nel tempo, applicano questa normativa anche per il trasporti interni nazionali. L ADR suddivide le materie e gli oggetti pericolosi in 13 classi in base al tipo di pericolo che rappresentano. La norma ADR si aggiorna a frequenza biennale in occasione degli anni dispari, in considerazione dello sviluppo tecnologico e delle nuove esigenze nel mondo del trasporto su strada. É entrata infatti in vigore la nuova normativa ADR per l anno 2015. Per le spedizioni internazionali è in vigore dal 01.01.2015 mentre per il campo nazionale si è reso necessario il recepimento della Direttiva Europea 2014/103/UE (che adegua per la terza volta la Direttiva 2008/68/CE) attraverso il D.M. 16 Gennaio 2014 pubblicato in G.U. del 03.04.2015. Cosa si intende per merci pericolose? Per merci pericolose si intendo quelle cose (compreso i rifiuti) che possono creare potenzialmente gravi pericoli a persone, a cose o all ambiente (es. esplosivi, gas, radioattivi, infiammabili, tossici, corrosivi,ecc...). Tra gli obblighi più importanti, tra l altro, si segnala quello della nomina del Consulente ADR, fatti salvo i casi di esenzione (in caso di mancata nomina il D.lgvo 35/2010 prevede sanzioni da 8.000 a 48.000!). La versione ADR 2015 prevede diverse novità tra cui: Nuove tipologie di esenzioni; Nuove procedure per il trasporto di alcuni rifiuti sottoposti a norma ADR; Nuove prescrizioni per il trasporto alla rinfusa; Nuove prescrizioni su etichettatura dei colli e placcatura dei veicoli; Modifica delle istruzioni scritte e di alcune dotazioni di protezione individuale; Aggiornamento quadro sanzionatorio previsto dall art.168 del Codice della Strada in vigore dal 02.01.2015. Ing. Daniele Antelmi Trasporti merci pericolose e hai bisogno di un consulente ADR? É possibile conferire l incarico a Fleming Tecna srl! Contatta i nostri uffici telefonando al numero 030.3390840 o inviate una mail a clienti@flemingtecna.it A quali operatori si rivolge la norma ADR? Contrariamente a quanto si possa pensare la norma ADR non si rivolge solo ai trasportatori ma anche a tutti gli operatori che compiono solo operazioni di carico e scarico ad esso connesse. La normativa individua infatti precisi obblighi anche per speditori, caricatori, scaricatori, riempitori, destinatari, imballatori. Tutti gli operatori, infatti, sono soggetti al rispetto delle procedure e alla formazione del personale coinvolto nella movimentazione di queste sostanze.

8 SICUREZZA E PREVENZIONE SCUOLA: CONDANNATI I DOCENTI RSPP Una sentenza sulle responsabilità degli RSPP La Cassazione ha confermato le sei condanne, tre a carico di funzionari della Provincia di Torino e tre per gli insegnanti, per il crollo del soffitto al liceo Darwin di Rivoli. La Corte ha rigettato i ricorsi presentati dai sei imputati confermando integralmente le condanne emesse dalla Corte d Appello di Torino il 28 ottobre 2013. La IV Sezione Penale ha dichiarato la colpevolezza dei funzionari della Provincia di Torino responsabili per l edilizia scolastica Michele Del Mastro (condannato a 4 anni), Sergio Moro (3 anni e 4 mesi) ed Enrico Marzilli (3 anni e 4 mesi), e dei tre insegnanti che si sono succeduti nel ruolo di responsabili per la sicurezza al liceo Darwin, Paolo Pieri (2 anni e 6 mesi), Diego Sigot (2 anni e 2 mesi), Fulvio Trucano (2 anni e 9 mesi). Alla lettura della sentenza erano presenti i famigliari di Vito Scafidi. La madre ha accolto l esito tra le lacrime. Nell incidente, accaduto nell istituto il 22 novembre 2008, morì uno studente di 17 anni, Vito Scafidi, mentre altri diciassette rimasero feriti. La vicenda riportò all attenzione il problema della sicurezza degli edifici scolastici, sollevato con toni severi dall allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La sentenza affrontava, in particolare, la responsabilità dei Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione, definiti i garanti della sicurezza. Nella sentenza di appello, infatti, sono stati condannati i tre responsabili con pene dai 2 anni e 2 mesi ai 3 anni e 6 mesi che in primo grado erano stati assolti. Se di fronte al tempo di un quarto di secolo qui trascorso, dal 1984 al 2008, - scrivono i magistrati - si fosse verificato lo stato di quel controsoffitto conoscibile, ispezionabile e monitorabile con il sovrastante vano tecnico, si sarebbero potute evidenziare, valutare e fronteggiare le sue gravi anomalie; ne ignoravano l esistenza: e ciò che non si conosce è, e non può che essere insicuro, e continuare a esserlo.

SICUREZZA E PREVENZIONE 9 EMERGENZA PEDIATRICA EMERGENZA PEDIATRICA E DISOSTRUZIONE VIE AEREE 15 SETTEMBRE 2015 DALLE ORE 20.00 POLIAMBULATORI FLEMING TECNA C/O FLEMING TECNA SRL VIA G ZADEI 64/66 25123 BRESCIA RELATORI Medico dott.ssa Elisa Inselvini Pediatra dott.ssa Graziella Iacono SERATA GRATUITA APERTA A TUTTA LA CITTADINANZA T. 030 3390840 030 3390841. F. 030 3792855. via G. Zadei, 64-25123 Brescia poliambulatori@flemingtecna.it. www.flemingtecna.it

10 FORMAZIONE IL DEFIBRILLATORE AUTOMATICO SALVA VITA In Italia sono circa 60mila le persone che muoiono ogni anno per una crisi cardiaca improvvisa. Molte potrebbero essere salvate con i Dae, apparecchi che per essere utilizzati richiedono soltanto un corso di addestramento della durata di poche ore. L IMPORTANZA DEL FATTORE TEMPO: Alcune morti sono inevitabili, ma in molti casi applicare subito il defibrillatore può salvare la vita. A Piacenza, dove dal 1999 è attivo il Progetto Vita, che ha previsto la diffusione capillare di defibrillatori automatici esterni (Dae), apparecchi che sono in grado di riconoscere la fibrillazione ventricolare e di interromperla con uno shock elettrico, distribuiti in diversi punti fissi e mobili della città e affidati a volontari non sanitari formati con un corso della durata di cinque ore, su un totale di 354 arresti cardiaci registrati in 22 mesi, in circa il 40% dei casi sono intervenuti i volontari e il tasso di sopravvivenza dei pazienti trattati inizialmente grazie al Progetto Vita, pari al 10,5%, è stato nettamente superiore rispetto al 3,3% registrato tra i pazienti raggiunti soltanto dai soccorsi avanzati. L efficacia dell intervento tempestivo dei volontari è stata ancora più evidente nei pazienti con ritmo defibrillabile. In questi casi, infatti, la percentuale di sopravvivenza è salita al 44,1% contro il 21,2%. Dopo 10 minuti i danni cerebrali sono irreversibili. Ogni minuto che passa dall inizio dell arresto cardiaco riduce di circa il 10% le probabilità di successo della scarica elettrica e dopo dieci minuti i danni subiti a livello cerebrale diventano irreversibili, spiega Bruno Papaleo, del dipartimento di Medicina del Lavoro dell INAIL, che coordina un gruppo di ricerca sulla diffusione della cultura del primo soccorso nei luoghi di lavoro. L esito degli infortuni sul lavoro - aggiunge Papaleo - non dipende soltanto dall entità del danno, ma anche dalla prontezza ed efficacia dei primi soccorsi che possono fare la differenza tra la vita e la morte, tra recupero rapido o prolungato, tra disabilità temporanea o permanente. Questo vale anche per la morte cardiaca improvvisa, che in molti casi si verifica sul posto di lavoro. Organizzare l emergenza nei luoghi di lavoro. L organizzazione del primo soccorso sul posto di lavoro dovrebbe fondarsi sulla accurata valutazione delle caratteristiche dell azienda, in relazione al numero dei lavoratori occupati, alla natura dell attività e ai fattori di rischio presenti. L efficacia del primo soccorso è correlata, infatti, a una serie di fattori che vanno dall organizzazione di un piano emergenza interno, alla formazione dei lavoratori, alla reperibilità ed efficienza dei presidi sanitari, fino all attivazione precoce del 112 e alla corretta esecuzione delle manovre di primo soccorso. L importanza della formazione della popolazione non sanitaria. La formazione degli addetti al primo soccorso, prevista dalla normativa vigente sulla sicurezza al lavoro (DM388/2003), può contribuire alla diffusione della cultura dell emergenza nella popolazione laica, cioè non sanitaria. Questa formazione è mirata a far sì che chi assiste a un incidente sappia mettere in atto delle manovre di facile esecuzione che permettono di prestare soccorso nel caso si verifichi un alterazione delle funzioni vitali tale da mettere a repentaglio la sopravvivenza. La conoscenza diffusa di queste elementari manovre salvavita, compreso l utilizzo del Dae, può avere un impatto positivo non solo sulla sicurezza dei lavoratori, riducendo gli esiti negativi degli incidenti e dei malori sul lavoro, ma anche sulla società in generale. Dovrebbero essere disponibili come idranti ed estintori. La legge numero 191 del 2009, con il relativo decreto ministeriale del 18 marzo 2011, raccomanda la presenza di Dae in tutti i luoghi di grande affluenza come alberghi, ristoranti, centri commerciali, cinema, piscine e stabilimenti balneari. Il Dae dovrebbe essere posizionato in modo da garantire l intervento entro cinque minuti ed è consigliato soprattutto nelle aree in cui sono presenti apparecchi elettrici, nei luoghi di lavoro all aperto, dove possono cadere fulmini o si lavora su linee elettriche, nelle zone isolate dove è più difficile fare arrivare i soccorsi e nei luoghi di transito o permanenza di molte persone. Il percorso didattico specifico per l utilizzo del Dae, previsto da linee guida internazionali può essere facilmente integrato con i corsi di formazione per addetti al primo soccorso che sono obbligatori per legge, nei quali è previsto un modulo specifico per l emergenza e la rianimazione cardiopolmonare. Fonte: Inail.

FORMAZIONE 11 FORMARSI PER NON FERMARSI CALENDARIO CORSI DI FORMAZIONE SETTEMBRE - OTTOBRE 2015 Corsi realizzati secondo le indicazioni dell Accordo Stato Regioni del 21/12/2011 Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione MODULO A Corso base per svolgere ruolo di ASPP -RSPP (D.Lgs. 81/08) Corso di 28 ore: 3 giornate e mezza Costo complessivo 680 (+Iva) Lunedì 21 Settembre; Mercoledì 23 Settebre; Lunedì 28 Settembre; Mercoledì 30 settembre ore 8,30-12,30 Orario: 8,30-12,30/13,30-17,30 MODULO B E AGGIORNAMENTI Aggiornamento 4 ore Macrosettori 1-6-8-9 Macrosettori 3-4-5-7 Costo singolo modulo da 4 ore 200 (+Iva). 1. Agricoltura (ore 36); 3. Costruzioni (ore 60); 4. Industria (ore 48); 5. Chimica, gom-ma (ore 68); 6. Artigianato (ore 24); 7. Sanità servizi sociali (ore 60); 8. P.A e Scuola (ore 24); 9. Servizi (ore 12). per il calendario dettagliato con tutti gli appuntamenti ed il programma contattate il nostro ufficio formazione MODULO C Di specializzazione per R.S.P.P. Obbligatorio per tutti gli RSPP - (D.Lgs. 81/08) Lunedì 12 Ottobre; Lunedì 19 Ottobre; Lunedì 26 Ottobre. Orario: 8,30-12,30/13,30-17,30 Costo complessivo 820 (+Iva) Addetto al Carrello Elevatore D.Lgs. 81/08 Art. 36, 37, 73 Accordo Stato Regioni 22.02.2012 CORSO DI 12 ORE TEORICO PRATICO Giovedì 29 ottobre: 08.30-12.30/13.30-17.30 Venerdì 30 ottobre: 08.30-12.30 Costo di partecipazione 210 (+Iva) Attrezzature da lavoro CORSO TEORICO - PRATICO c/o Fornoni srl - via Adige 1 - CHIARI Costo e durata relativi al tipo di attrezzatura Datore di Lavoro R.S.P.P. D.Lgs. 81/08 In ottemperanza all Accordo Stato Regioni del 21.12.2011 Datori di Lavoro basso rischio, 16 ore: 520. Datori di Lavoro medio rischio, 32 ore: 680. Datori di Lavoro alto rischio, 48 ore: 1000. Lunedì 21 e Mercoledì 23 Settembre; Lunedì 28 Settembre e Mercoledì 30 Settembre; Alto Rischio date da definire. Orario: 8,30-12,30/13,30-17,30 Accordo Stato Regioni D.Lgs. 81/08 Accordo Stato Regioni del 21.12.2011 FORMAZIONE LAVORATORI: Giovedì 3, 10, 17, 24 settembre Orario: 8,30-12,30/13,30-17,30 Corso base: 4 ore 70 (+ Iva) Corso completo basso rischio: 8 ore 110 (+ Iva). Corso completo medio rischio: 12 ore 165 (+ Iva). Corso completo alto rischio: 16 ore 220 (+ Iva). Corso Preposti D.Lgs. 81/08 e Accordo Stato Regioni del 21.12.2011 Giovedì 15 ottobre Corso di 8 ore teorico con prova finale. 08.30-12.30 e 13.30-17.30 Costo di partecipazione 300 (+Iva) Corso Dirigenti D.Lgs. 81/08 e Accordo Stato Regioni del 21.12.2011 CORSO DI 16 ORE - 4 MODULI Martedì 3 Novembre; Martedì 10 Novembre. Orario: 8,30-12,30/13,30-17,30 Costo complessivo 680 (+Iva) Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) PRIMO RILASCIO (D.Lgs. 81/08) Corso di 32 ore: 4 giornate tempo pieno Costo complessivo 680 (+Iva) La quota è comprensiva dei materiali didattici Lunedì 21 Settembre; Mercoledì 23 Settembre; Lunedì 28 Settembre; Mercoledì 30 Settembre Orario: 8,30-12,30/13,30-17,30 AGGIORNAMENTO ANNUALE Mercoledì 30 Settembre - 8 ore per aziende con più di 50 dipendenti: Costo 8 ore 300 (+Iva)- Orario: 8,30-17,30-4 ore per aziende con meno di 50 dipendenti: Costo 4 ore 170 (+Iva) - Orario: 13.30-17.30 Corso Prevenzione Incendio RISCHIO MEDIO: 8 ORE Costo complessivo 170 (+Iva) Giovedì 17 Settembre Orario: 08.00-12,00/13,00-17,00 Giovedì 8 Ottobre: Orario: 9,30-12,30/13,30-18,30 Pronto Soccorso CORSO COMPLETO di 12 o 16 ore 220 (+Iva) Martedì 13 ottobre: 08.30-17.30 Mercoledì 14 ottobre: 08.30-17.30 AGGIORNAMENTO di 4 o 6 ore 90 (+Iva) Mercoledì 14 ottobre: 08.30-14.30 Spazi Confinati D.Lgs. 81/08 e D.P.R. 177/2011 Ottobre, data da definirsi Corso teorico pratico di 8 ore 8.30-12.30/13.30-17.30 Costo partecipazione 300 (+Iva)

12 FORMAZIONE CORSO RSPP MODULO C: SPECIALIZZIAZIONE PER RSPP Il MODULO C è il modulo di specializzazione della durata di 24 ore la cui frequenza è obbligatoria per i soli RSPP (Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione) e ne completa il percorso formativo. Il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) richiede, oltre alle conoscenze tecniche e normative in materia di sicurezza sul lavoro, competenza negli aspetti di comunicazione, di organizzazione e capacità gestionali. 13 OTTOBRE - 8 ORE ORGANIZZAZIONE E SISTEMI DI GESTIONE La valutazione del rischio come: a) processo di pianificazione della prevenzione b) conoscenza del sistema di organizzazione aziendale come base per l individuazione e l analisi dei rischi. c) elaborazione di metodi per il controllo della efficacia ed efficienza nel tempo dei provvedimenti di sicurezza presi. Il sistema di gestione della sicurezza : linee guida UNI-I- NAIL, integrazione confronto con norme e standard (OSHAS 18001, ISO, ecc). Il processo del miglioramento continuo. Organizzazione e gestione integrata delle attività tecnico-amministrative (capitolati, percorsi amministrativi, aspetti economici). 20 OTTOBRE IL SISTEMA DELLE RELAZIONI E DELLA COMUNICAZIONE Il sistema delle relazioni: RLS, Medico competente, lavoratori,datore di lavoro, enti pubblici, fornitori, lavoratori autonomi, appaltatori, ecc. Gestione della comunicazione nelle diverse situazioni di lavoro. Metodi, tecniche e strumenti della comunicazione. Gestione degli incontri di lavoro e della riunione periodica Negoziazione e gestione delle relazioni sindacali. 20 OTTOBRE - 4 ORE RISCHI DI NATURA ERGONOMICA L approccio ergonomico nell impostazione dei posti di lavoro e delle attrezzature. L approccio ergonomico nell organizzazione aziendale. L organizzazione come sistema : principi e proprietà dei sistemi. RISCHI DI NATURA ERGONOMICA Elementi di comprensione e differenziazione fra stress, mobbing e burn-out. Conseguenze lavorative dei rischi da tali fenomeni sulla efficienza organizzativa, sul comportamento di sicurezza del lavoratore e sul suo stato di salute. Strumenti, metodi e misure di prevenzione Analisi dei bisogni didattici. 27 OTTOBRE - 8 ORE RUOLO DELL INFORMAZIONE E DELLA FORMAZIONE Dalla valutazione dei rischi alla predisposizione dei piani di informazione e formazione in azienda Le fonti informative su salute e sicurezza del lavoro Metodologie per una corretta informazione in azienda (riunioni, gruppi di lavoro specifici, conferenze, seminari informativi, ecc.) Strumenti di informazione su salute e sicurezza del lavoro (circolari, cartellonistica, opuscoli, audiovisivi, avvisi, news, sistemi in rete, ecc.) ELEMENTI DI PROGETTAZIONE DIDATTICA Analisi dei fabbisogni Definizione degli obiettivi didattici Scelta dei contenuti in funzione degli obiettivi Metodologie didattiche Sistemi di valutazione dei risultati della formazione in azienda. La frequenza al modulo C costituisce Credito Formativo permanente valido per qualsiasi macrosettore ATECO.

FORMAZIONE 13 CORSO ECM IN COLLABORAZIONE CON L ULCERA FLEBOSTATICA: PARAMETRI DI VALUTAZIONE E SCELTA TERAPEUTICA 22 SETTEMBRE 2015 DALLE 14.00 ALLE 18.30 POLIAMBULATORI FLEMING TECNA C/O FLEMING TECNA SRL VIA G ZADEI 64/66 25123 BRESCIA PRESENTAZIONE Il corso si propone di dare una risposta formativa valida ed efficace al crescente bisogno di personale sanitario qualificato e capace di risolvere i problemi legati alle lesioni croniche cutanee. Il corso si svilupperà con lezioni frontali, case report, esame di filmati che metteranno i discenti nella condizione di acquisire competenze base per la gestione dei percorsi assistenziali a cui vanno incontro i pazienti affetti da ulcere cutanee. PROGRAMMA 14.00-14.15 - Presentazione del corso e accoglienza dei partecipanti 14.15-15.15 - Eziologia e patogenesi dell ulcera flebostatica 15.15-16.15 - La medicazione dell ulcera 16.15-16.45 - L elastocompressione 16.45-17.00 - Coffee break 17.00-17.45 - La chirurgia 17.45-18.30 - Prova pratica del bendaggio RESPONSABILE SCIENTIFICO Prof. Lorenzo Magno: medico chirurgo specializzazione in Oncologia Clinica e Radiologia. Segreteria Organizzativa Poliambulatori Fleming Tecna Srl Rif: Dott.ssa Elisa Faustini - Via G. Zadei, 64 25123 Brescia Telefono: 030.3390840 - Fax: 030.3702855 E-mail: poliambulatori@flemingtecna.it dal lunedì al venerdì dalle ore 08.00 alle ore 18.00 MODALITÀ DI ISCRIZIONE: Compilare completamente la scheda di iscrizione ed inviarla mezzo e-mail poliambulatori@flemingtecna.it o mezzo fax al numero 030.3702855 Il costo del corso è complessivo di docenze, materiale didattico, utilizzo delle attrezzature e attestato con crediti formativi ECM. L iscrizione si formalizzerà con la ricezione della quota di iscrizione. Il Corso è a numero chiuso e verrà attivato al raggiungimento di minimo 25 iscritti. RELATORI Prof. Cervi: specialista in Chirurgia Generale e Vascolare Dipartimento di Chirurgia, U.O.C Chirurgia Generale I, Università degli Studi di Brescia Chirurgia Vascolare. Dr. Faini: dirigente medico c/o reparto di Chirurgia, divisione di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, Spedali Civili di Brescia e specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva Estetica e Microchirurgia. Vi chiediamo gentilmente di compilare la scheda di iscrizione (in ogni sua parte) ed inviarla tramite fax o mail alla segreteria organizzativa entro il 15 Settembre 2015. Alla stessa, allegare la ricevuta del bonifico bancario da effettuare a favore di: Intestatario: Poliambulatori Fleming Tecna Srl Banca: Banca di Credito Cooperativo Filiale: Agenzia Borgo Trento Iban: IT20C0869211211046000460369 Causale: ISCRIZIONE CORSO ECM ULCERA FLEBOSTATICA QUOTA DI PARTECIPAZIONE 30,00 4.2 CREDITI E.C.M. POLIAMBULATORI FLEMING TECNA S.R.L.. via G. Zadei, 64/66-25123 Brescia. T. 030 3390840-030 395678 F. 030 3702855 poliambulatori@flemingtecna.it www.flemingtecna.it

14 MEDICINA MEDICINA DEL LAVORO DEL LAVORO ALCOL E LAVORO: SORVEGLIANZA SANITARIA E DVR. COSA CAMBIA? Il D.Lgs.vo 81/08, prevede all art. 41, comma 4, l obbligo di effettuare la sorveglianza sanitaria finalizzata alla verifica della assenza di condizioni di alcoldipendenza e di assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti. L obbligo non vige indistintamente per tutti i lavoratori ma solo, come recita la norma, nei casi ed alle condizioni previste dall ordinamento, cioè dalle norme specifiche in vigore o che saranno successivamente emanate. Con riferimento alle problematiche legate all alcol abbiamo, ad oggi, due norme contemporaneamente vigenti che pur trattando dello stesso tema (problemi legati all alcol) disciplinano, con riferimento ai lavoratori, due aspetti differenti: La legge 125 del 2001 ( Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati )- Assunzione sporadica di alcol (legge 125/01); Il Decreto Legislativo 81/08 (art. 41 comma 4 e 4 bis) e s.m.i. di cui all Accordo Stato Regioni del 16/03/2006 - Alcoldipendenza (D.Lgs.vo 81/08). La legge 125/01, all Art. 15, dispone che nelle attività lavorative ad alto rischio di infortunio, ovvero in cui diventa rilevante il problema di garantire la sicurezza di terzi, è fatto divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche. Vietando altresì ai datori di lavoro la somministrazione delle stesse ad esempio nei bar aziendali, mense, macchine distributrici ecc D.Lgs 81/08 art. 41, comma 4 e 4 bis, dispone che La sorveglianza sanitaria è effettuata dal medico competente... comprende: a) visita medica preventiva intesa a constatare l assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinato al fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica; b) visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica.. inoltre stabilisce che le visite siano realizzate a cura e spese del datore di lavoro, comprendono gli esami clinici e biologici e indagini diagnostiche mirati al rischio ritenuti necessari dal medico competente. Nei casi ed alle condizioni previste dall ordinamento, le visite.sono altresì finalizzate alla verifica di assenza di condizioni di alcol dipendenza e di assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti. L art. 4 bis dispone inoltre che con accordo in Conferenza Stato-regioni, adottato previa consultazione delle parti sociali, vengono rivisitate le condizioni e le modalità per l accertamento della tossicodipendenza e della alcol dipendenza. In conclusione del presente articolo è riportata la tabella contenete le mansioni definite a rischio. La legge prevede un generale divieto di bere alcolici (divieto non limitato, come spesso si pensa, all orario di lavoro) prevedendo anche che il medico competente effettui test alcolimetrici sui lavoratori interessati. Tali test devono avere esito del tutto negativo: per i lavoratori addetti a tali mansioni, infatti non c è un limite di tolleranza perché non è vietato bere troppo, è vietato bere in senso assoluto. Un limite zero già previsto per tutti i conducenti professionali titolari di patente C/D/E e addetti al trasporto persone. Se un lavoratore viene riscontrato positivo all alcol test, non significa che è alcoldipendente ma, avendo infranto il divieto e potendo costituire un rischio per se stesso e per gli altri, deve essere allontanato immediatamente dalla mansione a rischio, per il tempo necessario a metabolizzare completamente l alcol. Attenzione: Non si tratta necessariamente di un lavoratore in evidente stato di ebbrezza sul lavoro, perché in tal caso non è indispensabile che il medico competente (che non sempre è presente in azienda o attivabile in breve tempo) effettui il test, ma il datore di lavoro, il dirigente o il caporeparto, hanno la possibilità e il dovere di allontanare il lavoratore dalla mansione a rischio per sè o per gli altri. (Ciò è espressamente previsto dall art. 18 comma 1 lettera c del Testo Unico). COSA SUCCEDE IN CASO DI POSITIVITÀ AL TEST ALCOLI METRICO? Nell eventualità di positività al controllo alcolimetrico e/o al questionario Audit, il medico competente sottoporrà il lavoratore a ulteriori controlli per verificare l eventuale condizione di alcol-dipendenza; nello specifico il lavoratore dovrà essere sottoposto ad un prelievo ematico per effettuare i successivi esami di laboratorio. Tra gli indicatori di laboratorio utili per una diagnosi di alcol dipendenza figurano: transferrina desialata (CDT), volume corpuscolare medio (MCV), transaminasi (GOT e GPT), gamma-glutamil-transpeptidasi (GGT). Il medico competente quindi esprimerà giudizio di

MEDICINA DEL LAVORO 15 inidoneità temporanea alla mansione e comunicherà al datore di lavoro, in forma riservata, il risultato degli accertamenti effettuati (tutto questo in carenza di un chiaro iter causato dalla mancanza di una Legge o Circolare Regionale). Il Datore di lavoro ha l obbligo di: Aggiornare il documento di Valutazione dei rischi in funzione di tale norma; Comunicare al Medico competente la presenza di mansioni citate nell all. 1 conf. Stato Regioni del 16.03.2006; Informare i lavoratori e sensibilizzarli riguardo la normativa, rispetto all adozione di corretti stili di vita ecc ; Prevedere percorsi formativi e incontri specifici con i lavoratori, dirigenti o preposti aziendali. Il Gruppo Fleming Tecna, attraverso i Poliambulatori Fleming Tecna sta provvedendo ad aggiornare tutti i piani sanitari inserendo, qualora sia necessario il test alcolimetrico e contemporaneamente Fleming Tecna srl, sta provvedendo aggiornare conseguentemente la Valutazione dei Rischi. ACCERTAMENTO ALCOL-DIPENDENZA MANSIONI CHE COMPORTINO PARTICOLARI RISCHI PER LA SICUREZZA, L INCOLUMITÁ E LA SALUTE DEI TERZI 1) attività per le quali e richiesto un certificato di abilitazione per l espletamento dei seguenti lavori pericolosi: a) impiego di gas tossici (art. 8 del regio decreto 9 gennaio 1927, e successive modificazioni); b) conduzione di generatori di vapore (decreto ministeriale 1 marzo 1974); c) attività di fochino (art. 27 del decreto del Presidente della Repubblica 9 marzo 1956, n. 302); d) fabbricazione e uso di fuochi artificiali (art. 101 del regio decreto 6 maggio 1940, n. 635); e) vendita di fitosanitari (art. 23 del decreto del Presidente della Repubblica 23 aprile 2001, n. 290); f) direzione tecnica e conduzione di impianti nucleari (decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1970, n. 1450, e successive modifiche); g) manutenzione degli ascensori (decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1999, n. 162); 2) dirigenti e preposti al controllo dei processi produttivi e alla sorveglianza dei sistemi di sicurezza negli impianti a rischio di incidenti rilevanti (art. 1 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334); 3) sovrintendenza ai lavori previsti dagli articoli 236 e 237 del decreto dei Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547; 4) mansioni sanitarie svolte in strutture pubbliche e private in qualità di: medico specialista in anestesia e rianimazione; medico specialista in chirurgia; medico ed infermiere di bordo; medico comunque preposto ad attività diagnostiche e terapeutiche; infermiere; operatore socio-sanitario; ostetrica caposala e ferrista; 5) vigilatrice di infanzia o infermiere pediatrico e puericultrice, addetto ai nidi materni e ai reparti per neonati e immaturi; mansioni sociali e socio-sanitarie svolte in strutture pubbliche e private; 6) attività di insegnamento nelle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado; 7) mansioni comportanti l obbligo della dotazione del porto d armi, ivi comprese le attività di guardia particolare e giurata; 8) mansioni inerenti le seguenti attività di trasporto: a) addetti alla guida di veicoli stradali per i quali e richiesto il possesso della patente di guida categoria B, C, D, E, e quelli per i quali e richiesto il certificato di abilitazione professionale per la guida di taxi o di veicoli in servizio di noleggio con conducente, ovvero il certificato di formazione professionale per guida di veicoli che trasportano merci pericolose su strada; b) personale addetto direttamente alla circolazione dei treni e alla sicurezza dell esercizio ferroviario; c) personale ferroviario navigante sulle navi del gestore dell infrastruttura ferroviaria con esclusione del personale di carriera e di mensa; d) personale navigante delle acque interne; e) personale addetto alla circolazione e alla sicurezza delle ferrovie in concessione e in gestione governativa, metropolitane, tranvie e impianti assimilati, filovie, autolinee e impianti funicolari aerei e terrestri; f) conducenti, conduttori, manovratori e addetti agli scambi di altri veicoli con binario, rotaie o di apparecchi di sollevamento, esclusi i manovratori di carri ponte con pulsantiera a terra e di monorotaie; g) personale marittimo delle sezioni di coperta e macchina, nonché il personale marittimo e tecnico delle piattaforme in mare, dei pontoni galleggianti, adibito ad attività off-shore e delle navi posatubi;

16 MEDICINA DEL LAVORO h) responsabili dei fari; i) piloti d aeromobile; l) controllori di volo ed esperti di assistenza al volo; m) personale certificato dal registro aeronautico italiano; n) collaudatori di mezzi di navigazione marittima, terrestre ed aerea; o) addetti ai pannelli di controllo del movimento nel settore dei trasporti; p) addetti alla guida di macchine di movimentazione terra e merci; 9) addetto e responsabile della produzione, confezionamento, detenzione, trasporto e vendita di esplosivi; 10) lavoratori addetti ai comparti dell edilizia e delle costruzioni e tutte le mansioni che prevedono attività in quota, oltre i due metri di altezza; 11) capiforno e conduttori addetti ai forni di fusione; 12) tecnici di manutenzione degli impianti nucleari; 13) operatori e addetti a sostanze potenzialmente esplosive e infiammabili, settore idrocarburi; 14) tutte le mansioni che si svolgono in cave e miniere. Nel mese di settembre verranno organizzati degli incontri, presso la sede del Gruppo Fleming Tecna, in Via Zadei 64 per illustrare i nuovi obblighi. NELLA TUA AZIENDA CI SONO MANSIONI A RISCHIO? CHIAMA I NS. UFFICI Via G. Zadei, 64-25123 Brescia T. 030 395315-030 395678 F. 030 3702944 infofleming@flemingtecna.it www.flemingtecna.it LAVORATORI DISABILI Le norme previste dalla L.68/99 Le aziende pubbliche e private con un organico di almeno 15 dipendenti, sono tenute a inserire lavoratori disabili nella misura fissata dall art. 3 della L.68/99. La norma impone ai soggetti di assumere: una persona disabile (solo nel caso di nuove assunzioni, quindi a partire dalla sedicesima unità), se l Azienda è da 15 a 35 dipendenti; due persone disabili se l Azienda ha da 36 a 50 dipendenti; persone disabili pari al 7% dei dipendenti occupati e una persona appartenente alle categorie protette ex L.68/99, se l Azienda ha da 51 a 150 lavoratori; persone disabili pari al 7% dei dipendenti occupati e appartenenti alle categorie protette per l 1% dei dipendenti di cui alla L. 68/99, se i lavoratori in Azienda sono oltre 150. Per la determinazione del numero dei lavoratori disabili da assumere si deve tenere conto del numero dei dipendenti aziendali assunti con contratto di lavoro subordinato. Sono esclusi dal computo: i lavoratori occupati con contratto a tempo determinato di durata fino a sei mesi, i soci di cooperative di produzione e lavoro, i dirigenti, i lavoratori assunti con contratto di inserimento, i lavoratori occupati con contratto di somministrazione presso l utilizzatore, ovviamente i lavoratori occupati ai sensi della normativa in materia di persone disabili (quota di riserva L. 68/1999), gli apprendisti, i tirocinanti, i lavoratori con contratto di formazione lavoro (non esistono più), i lavoratori con contratto di inserimento/reinserimento, il personale di cantiere nelle aziende edili e gli addetti al trasporto nelle imprese di autotrasporto, i servizi di polizia e della protezione civile (l obbligo è previsto solo nei servizi amministrativi). I lavoratori part time si computano in proporzione all orario ridotto ed i contratti da lavoro intermittente in proporzione alle ore di lavoro svolte nel semestre. Il calcolo dell organico sul quale fare riferimento per calcolare la percentuale d obbligo delle assunzioni protette (così detta quota di riserva - da comunicare ogni anno agli Uffici competenti tramite l invio telematico del prospetto informativo ex l. 68/99) è il 31 dicembre dell anno precedente, a meno che non si tratti di imprese da 15 a 35 dipendenti, per le quali l obbligo di assunzione sorge nel momento in cui si decide di procedere a una nuova assunzione. L obbligo è sospeso per le Aziende che ricorrono alla CIGS, solidarietà e mobilità. É inoltre possibile effettuare la compensazione territoriale ovvero richiedere l esonero parziale monetizzando parte della scopertura. Per adempiere all obbligo, le aziende possono utilizzare o la richiesta nominativa (è l azienda stessa a individuare la persona da inserire nel posto di lavoro) oppure la richiesta numerica (l azienda fa riferimento alle liste del Collocamento Mirato), ovvero posso stipulare Convenzioni con gli uffici competenti. NORME SULL ASSUNZIONE DEI Ricordiamo che anche per le assunzioni dei lavoratori svantaggiati è necessario verificarne l idoneità alla mansione attraverso la visita di pre assunzione!

VISITE SPECIALISTICHE 17 ALLERGOLOGIA Prick tests per allergeni respiratori e alimentari Patch tests per apteni S.I.D.A.P.A. BIOLOGO NUTRIZIONISTA BRONCOPNEUMOLOGIA Spirometria CARDIOCHIRURGIA E ANGIOLOGIA Visita cardiochirurgica per patologie cardiache e vascolari Visita angiologica Eco-doppler arterioso-venoso (carotidi, arti superiori ed inferiori, Tsa addome) CARDIOLOGIA Elettrocardiogramma Ecocardiogramma Ecocardio color-doppler Holter Monitoraggio pressione 24h CHECK-UP Assicurativi Privati Prelievi Ematici CHIRURGIA GENERALE Visita chirurgica senologica Visita chirurgica per patologia tiroidea CHIRURGIA PLASTICA DERMATOLOGIA Patch tests sostanze da contatto Controllo nevi/crioterapia DIABETOLOGIA DIETOLOGIA FISIATRIA FISIOTERAPIA/ MASSOTERAPIA GERIATRIA GINECOLOGIA E OSTETRICIA Pap-test, Pap-test fase liquida, tampone vaginale Ecografia pelvica-transvaginale Ecografia ostetrica I trimestre Tampone uretrale MEDICINA DEL LAVORO Medico Competente Certificati idoneità Clinica mobile Audiometria in cabina silente Rx Torace Spirometria ECG Screening tossicologico Prelievi ematici Corsi formazione MEDICINA DELLO SPORT con ECG per attività sportive non agonistiche Ecografie muscolo-tendinee MEDICINA ESTETICA MEDICINA GENERALE INTERNISTICA Ecografia addome superiore Ecografia addome inferiore Ecografia tiroidea Ecografia addome completo Ecografia parti molli MEDICINA LEGALE Perizie legali NEUROLOGIA-PSICHIATRIA Esame Elettromiografico OCULISTICA Visita oculistica con fondo cristallino Visita ergoftalmologica ONCOLOGIA CLINICA ORTOPEDIA Manipolazione Infiltrazione OTORINOLARINGOIATRIA Visita otorinolaringoiatrica Valutazione otovestibolare Esame audiometrico in cabina silente Fibrinolaringoscopia PEDIATRIA Visita pediatrica Ecografia delle anche PODOLOGO PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA REUMATOLOGIA SENOLOGIA Ecomammaria STUDIO DENTISTICO Odontoiatria Protesi dentaria UROLOGIA Ecografia renale, scrotale, prostatica

18 POLIAMBULATORI LA DIETA MEDITERRANEA: PATRIMONIO IMMATERIALE DELL UNESCO La dieta mediterranea è un regime alimentare tipico di alcuni paesi del bacino mediterraneo degli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso. Nel 1958 Keys, dopo aver soggiornato a lungo a Pioppi, una piccola città campana, cominciò il Seven Country Study, uno studio che aveva l obiettivo di evidenziare l associazione tra malattie cardiovascolari e alimentazione; da questo lavoro venne codificata la dieta mediterranea ritenuta, prima da Keys e successivamente dal resto del mondo accademico, una dieta salutare, completa e capace di abbassare il rischio di malattie cardiache nelle popolazioni (1). Nel 2010 la dieta mediterranea è riconosciuta dall UNE- SCO patrimonio immateriale dell umanità (2), il prezioso riconoscimento sancisce l importanza di questo stile di vita, più che di una semplice dieta, in modo incontestabile. In particolare, si basa sul consumo di cereali integrali, legumi, olio extravergine d oliva, moderate quantità di pesce e carni bianche, verdure e frutta, ma ha alla sua base anche la convivialità, l attività fisica, la stagionalità e l accento sui prodotti locali, trasformando quindi delle semplici indicazioni alimentari in qualcosa di più organico e integrato nella vita delle persone. Scendendo un po più in dettaglio possiamo andare a studiare la piramide alimentare mediterranea (3). Alla base troviamo il consumo di acqua e i comportamenti sociali già ricordati precedentemente, subito sopra troviamo verdura, frutta, cereali integrali. Questi alimenti fanno parte dei pasti principali, ovvero su di essi dovrebbe essere fondata l alimentazione quotidiana. Subito sopra troviamo gli alimenti del consumo giornaliero, ovvero quelli di cui si consiglia un consumo quotidiano o quasi: latte e derivati, olio d oliva, frutta secca e semi, erbe, spezie, odori. La punta della piramide è composta dagli alimenti del consumo settimanale, ovvero quelli da non consumare quotidianamente ma concessi una o più volte a settimana: pollame, pesci, crostacei, molluschi, legumi, uova, carni rosse, salumi, dolci. Attenzione: questa appena descritta è solo la frequenza di assunzione, non le quantità! Nel tempo sono stati messi a punto gli standard per le porzioni, per alcuni alimenti queste sono molto grandi (si consiglia ad esempio un consumo di almeno due porzioni di verdura al giorno, e una porzione è anche da 200 grammi (4) ), per altri invece si riducono notevolmente (come nel caso dell olio). Gli alimenti presenti alla base sono estremamente nutrienti, apportano energia, vitamine e minerali fondamentali per il mantenimento della nostra salute. Un grosso vantaggio è che seguendo la tradizione della dieta mediterranea abbiamo un abbondanza di alimenti a basso indice glicemico: dopo il pasto la glicemia si alza poco, così abbiamo una produzione di insulina più graduale che, di conseguenza, stimola meno l accumulo di grasso corporeo e il sonno post prandiale. C è anche abbondanza di antiossidanti e molecole bioattive date dalle verdure e dalla frutta. Inoltre, la dieta mediterranea si è dimostrata un ottima arma per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e metaboliche (5, 6). Il lato negativo è che la dieta mediterranea non è facilmente compatibile con lo stile di vita attuale: prodotti locali, convivialità, cereali integrali, verdura e frutta di stagione, legumi freschi, richiedono un attenzione all alimentazione e alla preparazione non più così scontata. Perciò è spesso soppiantata dalla cosiddetta dieta occidentale o western diet, fatta di alimenti pronti, industriali, grassi e proteine in abbondanza soprattutto di origine animale snack e alcol. Questa dieta appaga velocemente come gusto, come sazietà e come velocità di preparazione; la conseguenza quindi è che non ci si cura di cosa si mangia e si finisce per avere una dieta squilibrata, monotona e dannosa (7). La dieta mediterranea è lo standard nutrizionale che dovrebbe essere usato come base per l alimentazione umana. Un adulto sano non ha motivi per preferire un altro tipo di alimentazione a questo. In alcune condizioni la dieta mediterranea non è l unico approccio possibile: in caso di dieta dimagrante abbiamo molte possibilità di intervento valide, in caso di patologie particolari

POLIAMBULATORI 19 si potrebbe essere costretti a rinunciare a questo o a quell alimento impoverendo la scelta, ma in media è un approccio valido. Alcuni detrattori accusano la dieta mediterranea di aver causato un epidemia di obesità dilagante. In realtà l obesità è frutto di stili di vita sbagliati, compresa l alimentazione: come ho detto poco sopra, la vera colpevole è la dieta occidentale che ha soppiantato nei fatti la dieta mediterranea. Esistono poi persone che accusano Keys di aver peccato di cherry picking, ovvero di aver selezionato nel suo Seven Country Study solo gli stati che gli davano ragione, evitando accuratamente di parlare di condizioni particolari in cui la buona salute è raggiunta con altre condotte. L unica cosa che posso dire a riguardo è che magari la dieta mediterranea non è l unica scelta possibile, ma anche se questa accusa fosse vera, la mole di lavori che dimostra indiscutibilmente la salubrità e l effetto preventivo di questa dieta è ormai talmente ampia che parlare di quello che fu solo il primo studio è pura accademia: la dieta mediterranea è un vero tesoro mondiale 6. Koloverou E, Esposito K, Giugliano D, Panagiotakos D. The effect of Mediterranean diet on the development of type 2 diabetes mellitus: A meta-analysis of 10 prospective studies and 136 846 participants. Metabolism. 2014;63(7):903 911. doi:10.1016/j.metabol.2014.04.010. 7. Fung TT, Rimm EB, Spiegelman D, et al. Association between dietary patterns and plasma biomarkers of obesity and cardiovascular disease risk. Am J Clin Nutr. 2001;73(1):61 67. Available at: http://ajcn. nutrition.org/content/73/1/61.long. Accessed June 27, 2014. Dr. Giuliano Parpaglioni Biologo Nutrizionista Il Dr. Parpaglioni riceve, su appuntamento, presso i Poliambulatori Fleming Tecna. Per fissare un appuntamento telefonare al numero 030.3390840. Bibliografia 1. Ancel Keys Seven Countries Study The first study to relate diet with cardiovascular disease. Available at: http://sevencountriesstudy.com/about-the-study/investigators/ancel-keys. Accessed June 27, 2014. 2. La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell Umanità. Available at: http://www.unesco.it/ cni/index.php/archivio-news/174-la-dieta-mediterranea-e-patrimonio-immateriale-dellumanita. Accessed June 27, 2014 3. Comunicati stampa 2009 INRAN Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. Available at: http://nut.entecra.it/358/31/news/ecco-la-nuova-piramide-alimentare della dieta-mediterranea.html. Accessed June 27, 2014 4. I nuovi LARN. Available at: http://www.sinu.it/ html/pag/nuovi_larn.asp. Accessed June 27, 2014. 5. Ros E, Martínez-González MA, Estruch R, et al. Mediterranean diet and cardiovascular health: Teachings of the PREDIMED study. Adv Nutr. 2014;5(3):330S 6S. doi:10.3945/an.113.005389

20 POLIAMBULATORI PSICOTERAPIA INDIVIDUALE, DI COPPIA, FAMILIARE. UN PERCORSO PER STARE BENE. L esistenza di una famiglia è composta da innumerevoli eventi quotidiani attraverso i quali una coppia o genitori e figli comunicano e si relazionano reciprocamente. La qualità di questi legami influisce sulla nostra salute sociale ed emotiva, sia nella vita di ogni giorno che sul lavoro o nei rapporti interpersonali. La famiglia è anche considerabile come un luogo cruciale della vita di ognuno nel quale si apprendono fin da piccoli competenze fondamentali come per esempio: comunicare, interagire, prendersi cura, condividere valori e regole. Il ciclo di vita di un gruppo famigliare è costellato da importanti transizioni che ne caratterizzano lo sviluppo: l incontro di due persone, l eventuale nascita di uno o più figli, il loro accudimento e le relative scelte educative, la fuoriuscita dei figli verso la costituzione di una famiglia propria, l età anziana dei coniugi o conviventi, e così via. Ciò che rende speciale e straordinario ogni gruppo famigliare è la sua storia. Una storia dalla quale discendiamo e che inizia molto prima che nasciamo, che comprende diverse generazioni e che nel suo complesso conferisce una speciale identità e appartenenza ai suoi membri. Da cosa sono composte le storie famigliari? Uno sguardo veloce alla letteratura e al cinema ci può essere d aiuto : affetti, incontri, viaggi, amori passionali, eventi drammatici, aspri conflitti, malattie, nascite, attività lavorative, ma anche da aspirazioni, da desideri, da intensissime emozioni. Ossia da cose immateriali ma assolutamente concrete. Se ripensiamo alle nostre storie famigliari è facile riconoscersi in numerose caratteristiche come queste e molte altre ancora! Potremmo dunque dire che in una famiglia i comportamenti dei suoi componenti sono inevitabilmente e intimamente connessi. Quando parliamo infatti di padre, madre, fratello, figlio, zio, nipote, nonna, convivente, ecc. ci riferiamo sempre ad una imprescindibile condizione relazionale al punto che molti esperti ritengono che nulla esista fuori da una relazione. L approccio psicologico che condivide questa particolare visione prende il nome di sistemico-relazionale e si occupa specificamente di comprendere e esplorare la storia di un nucleo famigliare e la qualità delle relazioni e della comunicazione tra i suoi componenti. In particolare in quei momenti o fasi della vita di una coppia o di una famiglia in cui uno o più componenti vivono situazioni di sofferenza, di crisi o di disagio. A cosa sono dovuti questi momenti e quali ne sono le cause? Ovviamente non c è una unica risposta; essendo ogni famiglia unica e irripetibile anche le spiegazioni o meglio le ipotesi diagnostiche che si possono formulare su un particolare problema, variano da caso a caso. La relazione psicoterapeutica, ossia l incontro tra una coppia o una famiglia e un professionista formato e adeguatamente preparato, si propone proprio questo scopo: comprendere cosa sta accadendo per aiutare le persone che vivono una situazione di sofferenza a vivere in modo più salutare e soddisfacente. Come avviene questo incontro? La psicoterapia sistemica è essenzialmente una conversazione a più voci tra il terapeuta e i componenti della famiglia in un contesto accogliente e privo di giudizio. Nella seduta il terapeuta e i famigliari discutono e riflettono sulle ragioni che hanno portato ad una situazione di disagio, ai fatti che sono intervenuti, alle emozioni vissute, ai significati che ognuno attribuisce a quanto sta accadendo. L opinione dei componenti della famiglia è dunque essenziale e a promuovere un significativo cambiamento; potremmo anzi affermare che è indispensabile costruire una alleanza tra terapeuta e famiglia affinchè la terapia possa essere efficace. I poliambulatori Fleming Tecna promuovono un servizio specialistico che si prende cura di singoli, coppie e famiglie che attraversano momenti di difficoltà, di crisi o di sofferenza psicologica. QUANDO RIVOLGERSI ALLO PSICOLOGO? Quando ad esempio in famiglia è difficile capirsi; i genitori e i figli sono alla ricerca di un nuovo dialogo; nella relazione coppia prevalgono conflitti e incomprensioni; si vivono momenti di disagio esistenziale o di sofferenza individuale. Per favorire la ricerca di una comunicazione più creativa e salutare attraverso la rielaborazione degli eventi passati e incoraggiando la capacità di immaginare il futuro. COME SI ACCEDE AL SERVIZIO DI PSICOTERAPIA? L accesso al servizio avviene previa contatto telefonico con i Poliambulatori Fleming Tecna per fissare un appuntamento, cui segue un successivo invito rivolto alla persona o ai famigliari disponibili per un primo colloquio con lo psicologo finalizzato a comprendere la richiesta e definire un possibile percorso di aiuto. Si rivolge a singoli, coppie e famiglie. Dr. Piergiuseppe Pasini Psicologo Psicoterapeuta