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con ELENCO TELEFONICO AZIENDE ALLE FAMIGLIE E AGLI OPERATORI ECONOMICI - n. 16 del Guida del Cittadino - Aut.Trib. RE n. 939 del 23/01/1997 - Prop. Editrice Europea Srl - Euro 0,13 - Copia omaggio ALLE FAMIGLIE E AGLI OPERATORI ECONOMICI - Supplemento al n.... del Pagine Più - Aut. Trib. RE n. 939 del 23/01/1997 - Prop. Gruppo GuidaPiù Srl - Euro 0,13 - Copia omaggio

Cecina, piccola città dall alta qualità della vita, tra mare e verdi colline, vanta una gastronomia in cui si fondono intensi sapori, colori vivi e ottima qualità degl ingredienti, tratti da questi ambienti naturali. I tomboli, una delle attrattive ambientali più belle della zona si estendono da nord della foce del Cecina fino a sud di Marina su una fascia costiera di 15 km. Ricchi di un folto sottobosco, degradano fino a spiagge ancora incontaminate in alcuni tratti, attrezzate in altri. Permettono lo svolgimento di passeggiate a cavallo e altre rilassanti attività motorie, come lo stesso mare, che si è meritato la bandiera blu per l ottavo anno consecutivo. Varie le strutture per il tempo libero; si va dagli stabilimenti balneari a un grande parco acquatico, a un esclusiva pista di go-kart, mentre per gli amanti della nautica è a disposizione un porticciolo all estuario del fiume. Numerose sono, poi, le testimonianze del passato (dall era paleolitica all etrusca e romana fino alla civiltà contadina) ammirabili presso i musei di villa Guerrazzi, mentre, sul poggio di san Vincenzino, non lontano dal centro, è visitabile ciò che resta di una villa romana, con cisterna pluviale intatta. Accanto, nella "villa rossa" dell 800, sono esposti oggetti rinvenuti durante gli scavi, tra cui spicca una statuetta di Iside in alabastro giallo egizio. Da agosto a settembre la città si anima con la Targa Cecina, sfilata allegorica e gara podistica, accompagnata da numerose manifestazioni collaterali. Via Montenevoso, Monumento al Bersagliere (Foto: Archivio Editrice Europea) 1 Il Sindaco STEFANO BENEDETTI

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Una guida utile e completa, al servizio del Turista e del Cittadino La pubblicazione che state sfogliando è uno strumento molto importante per un paese come il nostro, l Italia, a vocazione turistica. Spesso ci dimentichiamo di questa nostra particolarità, alle volte non ne facciamo l uso che dovremmo, mentre sarebbe bene ricordarcene. La Guidapiù Turismo dedicata a questo Comune si propone come uno strumento dedicato ai turisti quanto ai cittadini ed alle imprese del territorio. Scorrendo le pagine troverete utili informazioni per chi qui vi soggiorna - anche per gli stranieri, grazie alle traduzioni multilingue, ma per chi ci vive e ci lavora tutto l anno: numeri di telefono, riferimenti servizi comunali, elenco telefonico delle aziende, ma anche eventi, manifestazioni, peculiarità del territorio, patrimonio artistico ecc. Per tutti questi motivi, per l utilità di questa guida, mi auguro di avervi fra i lettori e utilizzatori di questa Guidapiù Turismo Il Direttore Editoriale Maurizio Costanzo Fontana della Maremma Assestata (Foto: Archivio Editrice Europea) 3

FRANTOIO IL CASONE ANTICO Con olio, Vino e altre Toscanerie Visite guidate in frantoio per famiglie e bambini Visite libere - Free Visit! - Macina Olio Cecina Via della Via Pineta di Vallescaia Via Aurelia Sud S. Pietro in Palazzi Vada FRANTOIO IL CASONE ANTICO VIA AURELIA SUD, 52-57016 VADA (LI) - TEL. 0586 786162 - CELL. 349 3007737 Dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 17 alle 20 - Chiuso il Martedì - SIAMO APERTI ANCHE LA DOMENICA Ci trovi anche su Facebook - www.oliosaccomani.it - www.frantoioilcasone.it e-mail: frantoioilcasoneantico@gmail.com 4

Direttore Editoriale: Maurizio Costanzo Editore e licenziatario del marchio/format: EDITRICE EUROPEA Srl società unipersonale Via Marconi, 30-50131 Firenze (FI) Via Guicciardi, 7-42122 RE (sede) P.Iva e C.F. 12173350153 - REA RE 236340 Cap. soc. interamente versato euro 20.000,00 Fax 055 7472005 - clienti@editeuropea.it Testata: Guida del Cittadino Autorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia n. 939 del 23/01/1997 Testata iscritta al Registro Operatori della Comunicazione n. 9259 Direttore Responsabile: Pierpaolo Zucchetti Diffusione: Gratuita ai nuclei famigliari e alle attività economiche del Territorio Comunale di Cecina Distribuzione a cura di: Poste Italiane Spa Stampa: Marzo 2013 Tipografia: La Litografica - Carpi (MO) Servizi fotografici: Siena Foto Club - sienafotoclub@virgilio.it Archivio Editrice Europea In copertina: Chiesa dei Santi Giuseppe e Leopoldo (Foto: Luca Liserani - Siena Foto Club) Copyright 2013 La riproduzione di testi, immagini, cartine, dell impostazione editoriale e grafica è vietata. Deposito SIAE n. 9402083. Ai sensi e per gli effetti del D.Lgs 30.06.2003 n. 196 l Editore dichiara che gli indirizzi utilizzati per l invio in abbonamento postale provengono da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili a chiunque e che il trattamento di tali dati non necessita del consenso dell interessato. Ciò nonostante, in base all art. 13 dell informativa, il titolare del trattamento ha diritto di opporsi all utilizzo dei dati facendone espresso divieto tramite comunicazione scritta da inviarsi alla sede di Editrice Europea srl. La collana Guida del Cittadino partecipa al Progetto della Fondazione Umberto Veronesi Tiratura: 13.500 copie Sommario COME RAGGIUNGERE IL COMUNE...pag. 7 Dati utili...pag. 7 CECINA ATTRAVERSO I SECOLI...pag. 9 I MUSEI...pag. 15 FIERE E MANIFESTAZIONI...pag. 17 ITINERARI TURISTICI: I DINTORNI...pag. 19 GASTRONOMIA: PIATTI TIPICI...pag. 21 NUMERI UTILI...pag. 25 SERVIZI PER IL TURISTA...pag. 33 SERVIZI PER IL CITTADINO...pag. 39 ELENCO TELEFONICO ATTIVITÀ ECONOMICHE...pag. 43 ELENCO CATEGORICO ATTIVITÀ...pag. 69 CARTINE DEL TERRITORIO...pag. 73 Cod. 7816 Dichiarazione di tiratura resa all Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi del comma 28, art. 1, legge 23/12/96 n. 650 Piazza Guerrazzi (Foto: Archivio Editrice Europea) 5

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COME RAGGIUNGERE IL COMUNE HOW TO REACH CECINA By Car When arriving from the north, take the A12 toll road from Genoa and exit at Rosignano. Proceed on the Livorno- Grosseto superhighway, traveling in the direction of Grosseto. Exit at North Cecina and follow signs to the town. When coming from the south, take the Aurelia branch of the Livorno-Grosseto superhighway and exit at South Cecina. Follow signs from there. By Train Trains on the Tirrenica Railway stop in the Cecina Station. By Airplane The nearest airport to Cecina is the Galileo Galilei Airport in Pisa. By Bus You can reach Cecina on the ATL bus lines from Livorno and Pisa, and on the ATM line from Piombino. ANFAHRT IN DER GEMEINDE Mit dem Auto Aus dem Norden: A12 Genua - Rosignano, Ausfahrt Rosignano und weiter auf der Schnellstraße Livorno - Grosseto in Richtung Grosseto. Ausfahrt in Cecina Nord, dann der Beschilderung folgen. Aus dem Süden: Schnellstraße Grosseto - Livorno Variante Aurelia, Ausfahrt Cecina Sud. Nach dem Verlassen der Schnellstraße der Beschilderung folgen. Mit der Bahn Der Bahnhof Cecina liegt an der Eisenbahnlinie Tirrenica. Mit dem Flugzeug Der nächstgelegene Flughafen ist Galileo Galilei in Pisa. Mit dem Autobus Buslinie ATL (Verbindung Cecina - Livorno - Pisa) und Buslinie ATM (Verbindung Cecina - Piombino). In Auto Per chi viene da Nord: A12 Genova - Rosignano, uscita Cecina e proseguire sulla superstrada Livorno - Grosseto in direzione Grosseto. Uscire a Cecina Nord e seguire le varie indicazioni. Per chi proviene da Sud: seguire la superstrada Grosseto - Livorno Variante Aurelia e uscire a Cecina Sud. Seguire le varie indicazioni una volta usciti dalla superstrada. In Treno Alla stazione di Cecina transitano i convogli della linea ferroviaria Tirrenica. In Aereo L aeroporto che serve il territorio è il Galileo Galilei di Pisa. In Autobus Linee ATL (collegamento Cecina - Livorno - Pisa) e linee ATM (collegamento Cecina - Piombino). Dati utili Provincia: Livorno Superficie: 42,44 kmq Altitudine: mt 15 slm Prefisso telefonico: 0586 C.A.P.: 57023 Popolazione: 28.027 abitanti (dato Istat a giugno 2012) Confini: Bibbona, Casale Marittimo (PI), Castellina Marittima (PI), Guardistallo (PI), Montescudaio (PI), Riparbella (PI), Rosignano Marittimo Denominazione abitanti: cecinesi Festa patronale: San Giuseppe 19 Marzo 7

Scultura in Piazza della Libertà (Foto: Archivio Editrice Europea) 8

CECINA ATTRAVERSO I SECOLI Periodo Preistorico - Etrusco Lungo la valle del fiume Cecina risultano presenti insediamenti produttivi, in particolare industrie litiche, risalenti al paleolitico e al musteriano. La presenza umana nel cecinese si consolida durante l'età del ferro, in epoca villanoviana (900 a.c. circa), quando la Toscana assunse un ruolo minerario e metallurgico di estrema importanza per il mondo antico. Il territorio costiero della Val di Cecina contribuì alla vita economica dell'antica Etruria: piccoli nuclei abitativi erano stanziati lungo il collegamento perpendicolare che da Populonia si addentrava nell'entroterra, verso Volterra, sfruttando sia la valle del fiume Cecina che la Val di Cornia. A testimoniare la presenza di comunità organizzate sono i numerosi siti funerari rinvenuti nei comuni di Cecina, Casale M.mo, Montescudaio e Bibbona. Dal VII - V secolo a.c. nell'etruria si diffuse la civiltà Etrusca. Il territorio era chiuso da due corsi d'acqua sorgenti dalla stessa montagna, l'arno ed il Tevere, e la costa. La confederazione delle città etrusche aveva raggiunto già dalla metà del VII secolo notevole potenza economica a carattere internazionale, legata segnatamente allo sfruttamento delle miniere di rame della costa. La ricchezza economica unitamente agli scambi commerciali con Cipro, la Fenicia, l'egitto e poi la Grecia, resero possibile il costituirsi di una civiltà raffinata. Artigiani greci aprirono in Etruria proprie officine artistiche proseguite da allievi locali. Tutta l'area della val di Cecina gravitava intorno all'insediamento di Volterra, città di riferimento politico-amministrativo strettamente legata con il centro produttivo metallurgico di Populonia e con la zona costiera corrispondente alla foce del fiume Cecina. L'Etruria perse il predominio economico e commerciale nel corso del III secolo a.c. fino a divenire una federazione di centri prevalentemente agricoli economicamente organizzati come altri della penisola italica. Periodo Imperiale Medioevale Nel corso del I - II secolo a.c. si diffuse nell'etruria la civiltà romana. L'attività di escavazione e di lavorazione dei metalli subì un forte declino poichè il diritto romano sull'uso dei suoli imponeva l'esclusivo utilizzo ai fini agricoli. L'attività estrattiva era prevista esclusivamente nelle colonie. L'Organizzazione produttiva era fondata sulla vasta proprietà agricola. Il sito più significativo del periodo romano di età imperiale fino ad oggi rinvenuto nel territorio comunale è rappresentato dalla Villa in località San Vincenzino, sull'attuale via Ginori. Il complesso che ha avuto continuità di vita dal I sec. a.c. al IV sec. d.c., è articolato in numerosi ambienti ed è caratterizzato dalla presenza di una significativa area termale collegata ad una cisterna perfettamente conservata. L'impianto di raccolta delle acque costituisce un esempio significativo di impianto idraulico romano per "l'opus" impiegato, il sistema di filtraggio ed il reticolo di canali di raccolta delle acque piovane che si 9 Piazza Carducci (Foto: Archivio Editrice Europea) snodano sotto l'abitato. L'economia dell'intero insediamento doveva basarsi sulla coltivazione delle terre del latifondo e sulla lavorazione dell'olio. Altri ritrovamenti di età romana sono stati individuati nel territorio comunale anche se mancano i necessari approfondimenti. La mutazione fondamentale che interessa il territorio della Bassa Val di Cecina in epoca tardo imperiale è conseguenza dell'affermarsi dei grandi latifondi: questa nuova struttura produttiva determinò il progressivo abbandono delle zone costiere e con esso il loro impaludamento. Le zone costiere si trasformarono in luoghi particolarmente insalubri, condizione che si consolidò in età medievale quando il territorio della Bassa Val di Cecina divenne tristemente famoso per la sua naturale ostilità; la presenza della malaria costituì a lungo l'ostacolo più importante all'insediamento umano stanziale. Lungo la costa da Livorno a Piombino gli unici insediamenti stabili di controllo e difesa erano le torri costiere di Calafuria, Castiglioncello, Vada e

CECINA ATTRAVERSO I SECOLI CECINA DOWN THROUGH THE CENTURIES Lungomare Marina di Cecina (Foto: Archivio Editrice Europea) San Vincenzo; a tal proposito si veda la "Carta della Toscana marittima da Lucca a Campiglia con i dintorni di Pisa, Livorno e Volterra" redatta da Leonardo presumibilmente nei primi del Cinquecento. L'insalubrità dei territori costieri determinò lo spostamento dei percorsi di collegamento nord-sud verso la zona collinare (Chianni-La Sassa-Peccioli). Nel periodo medievale la Val di Cecina fu sede di significativi centri religiosi dell'ordine Benedettino; furono fondati monasteri in località Masio nel comune di Bibbona, in località Moxi a Castellina M.ma, nel territorio di Montescudaio e di Monteverdi. L'ordine religioso stimolò anche la costruzione di pievi sia nel perimetro dei castelli sia nel territorio extraurbano distinguendosi per l'utilizzo della pianta a navata unica anzichè basicale. I castelli di Riparbella, Montescudaio, Casale, Guardistallo e Bibbona acquistarono importanza grazie anche alla disponibilità di risorse economiche, in particolare il legname. La maremma settentrionale dall XI secolo divenne parte del contado pisano che si estendeva fino a Scarlino. Nel 1338 la Repubblica di Pisa fece costruire un ponte sul Cecina in corrispondenza del guado che fino ad allora era superato con l'uso di una chiatta; già nel 1500 tale manufatto non esisteva più. Fin dalla seconda metà del '300 i territori della pianura di Cecina erano possedimenti granducali amministrati dalle comunità di Riparbella e Bibbona. La tenuta si allargò nel 1549, anno in cui la comunità di Bibbona cedette in affitto perpetuo alla Duchessa Eleonora di Toledo una grossa proprietà che entrò a far parte delle pertinenze granducali. La fondazione del Fitto e della Mangona del Ferro Il Granduca Ferdinando I, per avere un controllo amministrativo sulla possessione, fece costruire nel 1590 un palazzo, Il Fitto, sulla riva sinistra del fiume ed in corrispondenza di questi fu eretto, qualche anno più tardi, un ponte di legno. Il Granduca insediò nel 1596 un forno fusorio in prossimità del palazzo del Fitto deno- 10 From Prehistoric Times To The Etruscan Era Industrial settlements dating back to the Paleolithic and Musterian Eras have been discovered along the Cecina River Valley. Many of these were connected to stone quarries. The presence of humans in the area has been traced back to the Iron Age, with the first settlements dating to the Villa Nova Era, around 900 BC. At that time, Tuscany became extremely important to the ancient world due to its mines and metal works The coastal zone of the Cecina Valley made its contribution to the economy of ancient Etruria. Tiny villages dotted the road that traced a perpendicular line from Populonia into the hinterland in the direction of Volterra, taking full advantage of all the Cecina River Valley and the Cornia Valley had to offer. The discovery of numerous burial grounds in the municipal territories of Cecina, Casale M.mo, Montescudaio and Bibbona shows us that there were organized communities on this land. The Etruscan civilization spread throughout the region from the seventh to the fifth century BC. The territory was bordered by the coast on one side and two waterways which had their sources in the same mountain, the Arno and the Tevere Rivers. The confederation of Etruscan cities had achieved considerable economic power on an international level as early as the mid-seventh century through copper mining in the mines along the seacoast. This economic wealth along with the trade that was carried out with Cyprus, Phoenicia, Egypt and later Greece, made it possible for a sophisticated civilization to develop. Greek artisans opened workshops of their own in Etruria and trained local apprentices to carry on their crafts. Life in the Cecina Valley revolved around the Volterra settlement. This political and administrative center was closely linked to the metalworking industrial town of Populonia and the corresponding coastal zone around the mouth of the Cecina River. Etruria lost its preeminence in economy and trade during the third century BC, finally becoming a federation of predominantly agricultural villages that were organized much the same as others of their type in the Italic peninsula. From The Time Of The Roman Empire To The Middle Ages - Roman civilization spread throughout Etruria in the first and second centuries BC. The work of mining and working the metal ore in which the territory was rich diminished considerably due to the fact that Roman law required that the land be used exclusively for agriculture. Mining was allowed only in the outlying colonies. Farming was organized around vast agricultural properties. The most important of these from the time of the Roman Empire was

CECINA ATTRAVERSO I SECOLI discovered in the municipal territory of Cecina at San Vincenzino along present-day Via Ginori. The compound was settled from the first to the fourth century BC. It is made up of various sections, and is characterized by the presence of a hot springs spa connected to a perfectly preserved reservoir. The water collection system provides an important example of Roman plumbing, with an interesting system made up of filters and a network of canals that collected rainwater and wound underneath the village. During the time of the late Roman Empire the presence of large estates brought about a significant change in the layout of the territory in the lower Cecina Valley. This new type of farm led to the gradual abandonment of the coastal area, thus allowing marshland to take over. The land along the coast became particularly insalubrious, and the situation only worsened during the Middle Ages when the lower Cecina Valley became sadly known for its poor living conditions. Malaria presented a huge obstacle to human settlement in this area for a long time. Along the coast from Livorno to Piombino the only well established settlements left to watch over the land were the towers on the coast at Calafuria, Castiglioncello, Vada and San Vincenzo. In connection with this, one may see the Map of Maritime Tuscany from Lucca to Campiglia, with the Outskirts of Pisa, Livorno, and Volterra, which is thought to have been drawn up by Leonardo da Vinci in the early sixteenth century. During the Middle Ages Benedictine Monks set up numerous monasteries in the Cecina Valley. There was a monastery at Masio in the municipality of Bibbona, one at Moxi in Castellina M.ma, one in the territory of Montescudaio, and one at Monteverdi. The castles of Riparbella, Montescudaio, Casale, Guardistallo and Bibbona took on importance due in part to the ready availability of natural resources in the area, the main one of these being lumber. The northern part of the territory became part of the district of Pisa that extended to Scarlino beginning in the eleventh century. In 1338 the Republic of Pisa built a bridge across the Cecina River where a ford with a barge had previously been located. By the sixteenth century, however, this bridge was no longer standing. As early as the second half of the fourteenth century the territories on the plains of Cecina were owned by the Grand Duke of Tuscany and administrated by the communities of Riparbella and Bibbona. The estate expanded in 1549 when the community of Bibbona ceded a large property to Duchess Eleanor of Toledo. minato la Magone del ferro che non avrebbe avuto problemi nell'assicurarsi la fornitura di legname. L'attività perdurò fino ai primi anni del Settecento caratterizzando il paesaggio per un raggio di otto miglia, entro i quali era esercitato il diritto esclusivo di taglio dei boschi da parte della ferriera (il vincolo magonale proibiva di tagliare, smacchiare e fare centine). Altre ferriere vennero costruite in corrispondenza dell'attuale cimitero. Piccoli insediamenti produttivi sorsero nel corso del '600 costituendo un sistema artigianale intimamente relazionato con il fiume Cecina, elemento fondamentale per il ciclo produttivo delle varie attività di lavorazione. Una discreta fonte di reddito erano i capi di bestiame allevati nei territori della tenuta granducale, mentre l'agricoltura, prevalentemente cerealicola, poteva essere praticata su una zona limitata di territorio. Ai Granduchi Cosimo I e Ferdinando I si devono le prime opere di bonifica nei territori a nord della foce del fiume che ebbero però scarso rilievo per la mancanza di un disegno coerente a scala territoriale e per basso livello tecnico delle opere idrauliche realizzate. 11 Municipio (Foto: Archivio Editrice Europea) La fondazione della Colonia Durante la dominazione degli Asburgo-Lorena, iniziata nel 1737 con il Granduca Francesco II, la tenuta di Cecina, unitamente ai territori limitrofi venne acquistata dal senatore Carlo Ginori. Quest'ultimo entrò in possesso dei territori nel 1739 con l'intenzione di colonizzare quei luoghi per lo più coperti di boschi "che andavano a finire in stagni"; in tal senso si adoperò per la modifica sostanziale del paesaggio costiero attraverso opere idrauliche articolate ed estese, nel tentativo di dissodare i terreni e renderli coltivabili. Nella prima metà dell'ottocento fu completato il processo di bonifica del territorio iniziato nel secolo precedente e destinato a modificare il paesaggio agrario; la popolazione oltre ad aumentare progressivamente si insediò sempre più nella zona costiera, grazie alla riacquisita salubrità, modificando la rete infrastrutturale e

CECINA ATTRAVERSO I SECOLI 12 la struttura economica. Il territorio venne misurato e catalogato per la redazione del Catasto, portato a termine nel 1826. Il governo lorenese dette molta importanza al miglioramento dei collegamenti e all'apertura di nuove strade, segno questo della volontà politica di aumentare il valore dei terreni situati nelle immediate vicinanze delle vie di comunicazione. La strategia era quella di realizzare un asse stradale dal quale si diramavano le vie di comunicazioni trasversali con l'entroterra. Tra le opere pubbliche merita ricordare la rettifica della via Aurelia portata a termine nel 1828, la rettifica e l'ampliamento della vecchia via Emilia-Scauri nel 1838 e la realizzazione della strada costiera fino al confine con lo Stato Pontificio. Nel 1865 erano presenti nel territorio di Cecina tre strade provinciali: la strada costiera da Livorno a S. P. in Palazzi, la via Emilia (da Pisa a S.P. Palazzi) e la strada fondovalle della Val di Cecina. L'abitato del fitto di Cecina si trovò all'incrocio di più direttrici di collegamento che contribuirono certamente a determinare il positivo sviluppo economico del paese. Il territorio comunale (con l'abolizione del vincolo magonale) era prevalentemente coltivato a vigneti, i campi si articolano sulla maglia ortogonale della bonifica. Intorno al palazzo cinquecentesco del Fitto di Cecina durante l'ottocento si organizzò il tessuto urbano di Cecina; il borghetto sorto lungo l'asse di collegamento longitudinale (nord/sud) dimostrò, già dal 1835, un'inattesa vitalità tanto da divenire il luogo di scambio commerciale ed economico privilegiato per i paesi collinari - nel 1847 fu istituita la fiera del Fitto di Cecina e nel 1852 il mercato settimanale che subito si affermò come centro di smercio dei prodotti agricoli e del bestiame provenienti dal territorio limitrofo. Il corso dell'acqua assunse un ruolo decisivo come via di comunicazione e come motore dell'economia locale, poiché garantiva il funzionamento del ciclo produttivo metallurgico: queste relazioni - sociali ed economiche - sono testimoniate dai numerosi ritrovamenti nel territorio comunale di monete etrusche provenienti dalle città di Volterra e Populonia. Con l'affermarsi di una società organizzata il paesaggio naturale si modificò a seguito delle trasformazioni economiche: progressivamente ai boschi di lecci (quercus ilex) che si trovavano prevalentemente in associazione con pino domestico (pinus pinea) e quercia da sughero (quercus suber), si sostituirono gradualmente piccoli appezzamenti di terreno coltivabile, mantenuti tali dalla costante mano d'opera della popolazione insediata, mediante una organizzazione comune per mantenere efficiente il sistema degli scoli a mare delle acque superficiali. L'opera di bonifica dette i primi consistenti risultati con il prosciugamento delle zone palustri a Bibbona e dei ristagni d'acqua in località Il Laghetto - nei pressi della Magona del Ferro - in località Il Cedro - da cui deriva il toponimo attuale Cedrino - il palude delle Saline e il padule dello Stajo. Contemporaneamente alle opere idrauliche il Marchese organizzò la colonizzazione del territorio, fino a quell'epoca spopolato, costruendo un grosso insediamento finalizzato ad accogliere i contadini delle future "lavorie" in uno spazio collettivo. Il luogo in cui insediare la colonia venne scelto nella zone meno salubri, al confine fra la terra ferma ed il mare nelle immediate vicinanze della foce del fiume Cecina. L'edificio venne realizzato velocemente e già nel marzo del 1741 furono insediati i primi abitanti, provenienti in gran parte da colonie penali. I lavoratori erano alloggiati alla colonia di Cecina Mare e nei sedici poderi collocati lungo la via "che va a Marina" (attuale via Ginori), su "via delle ferriere nuove" e nelle lavorie a nord e sud del corso del fiume Cecina. Il territorio si popolava lentamente attraverso l'insediamento di piccoli edifici rurali legati al pascolo e all'allevamento. Durante il marchesato fu data grande importanza alle "piantate": la vigna presso il palazzo del Fitto fu ripristinata e rinnovata con piante giovani; nel nuovo podere dell'orto ai Cavoli furono piantati olivi e viti per un totale di 10 saccate di terreno; sulla strada del Paratino fu messa a dimora un'altra vigna; furono alberati gli argini del gorile della Magona e della via che va a Marina. Grande cura venne data agli scoli e alle fosse dei campi per mantenere asciutti ed efficienti i terreni coltivati e non vanificare l'opera di bonifica. Ginori acquistò anche i Patronati di quattro chiese e il beneficio dell'oratorio della Madonna della Pietà di Bibbona; il controllo dei luoghi di culto era sicuramente un fatto importante per la corretta amministrazione della popolazione e del territorio. Il marchesato di Carlo Ginori terminò nel 1749 con la promulgazione della legge di abolizione dei feudi in Toscana anche se rimase influente nell'amministrazione del territorio fino al 1754. Tra il 1765 e il 1790 il Granducato di Toscana fu retto da Pietro Leopoldo che attuò una politica di intervento sul territorio e sulle strutture amministrative che interessarono anche la maremma settentrionale. Il rinnovato interesse per l'ambito costiero si mostrò evidente negli interventi di bonifica, di rettifica e di apertura di vie di comunicazione con l'entroterra, con Pisa e con Livorno. Negli ultimi anni del XVIII secolo il paesaggio costiero della tenuta di Cecina cambiò aspetto, a seguito anche dei mutati rapporti economici e di proprietà. Nel 1768 venne edificato il casone della Cinquantina destinato ad ospitare gli operai avventizi nel periodo della mietitura. Il popolamento del territorio era determinato da attività economiche stagionali e i lavoratori si trattenevano per lo stretto necessario. Nel 1785 venne istituita la parrocchia della chiesa di Marina, sulla piazza di fronte alla Colonia del Ginori. Durante la reggenza francese del Granducato di Toscana (1799-

CECINA ATTRAVERSO I SECOLI CECINA'S MUSEUMS Municpal Museum Of Archeology The Cecina Archeology Museum holds the most important archeological findings that have been made in the lower Cecina Valley, as well as some material from Volterra. There is a particularly large amount of Etruscan material from the period running from the latter eighth to the beginning of the sixth century BC. Several temporary exhibitions have been set up in the museum. These include an exhibition of Etruscan writing called Signs of Etruria, an exhibition called The Trident. Royal Insignia. Etruscan Tomb at Vetulonia, the exhibition Gifts for Princes, Gifts for the Gods in Ancient Etruria. Since July 20, 2012, one may visit the tomb in the Villa Park. It is one of the most important pieces of evidence of the presence of aristocratic Etruscan families in the territory of the lower Cecina Valley. San Vincenzino Archeology Park The San Vincenzino Archeological Park stands on a place once occupied by a large Roman villa. It was traditionally known as the home of Decius Albinus Caecina, Prefectus Urbi in 414 AD, as recorded in the De Reditu by Rutilio Namaziano, who had been a guest here during his travels. The ancient underground cistern is still completely intact, and can be visited today. This fascinating piece of work was discovered in the mid-nineteenth century. With its large rectangular reservoir covered by a barrel-vaulted ceiling, it provided enough water for everyone living in the villa. The tour through the park is equipped with signs and a welcome area, as well as an antiquarium located in the Red House, which was built in the park at the beginning of the twentieth century. Here one may visit the exhibition Privata Luxuria, a display of the furnishings and decorations from the archeological digs that will introduce the visitor to the luxury of the everyday life of the owners of the villa. Life And Work In The Northern Maremma Located three kilometers from downtown Cecina on the road from San Pietro in Palazzi to the seashore, is a villa known as Cinquantina. It was built in the second half of the eighteenth century as a place for the seasonal workers who worked on the Medici family estate. In the nineteenth century it was turned into a farm with a manor house and various outbuildings, such as wine cellars, granaries, and storehouses. In 1868 it was purchased by the writer and politician from Livorno, Francesco Domenico Guerrazzi, who retired here in the last part of his life and who died here in 1873. Purchased and renovated by the Municipality of Cecina in 1975, the Museum of Life and Work in the Northern Maremma was then set up in this old villa. 1815), la tenuta di Cecina, che era tornata ad essere proprietà granducale nel 1772, venne comprata da Francesco Sassi di Tosa, banchiere fiorentino, a cui subentrarono vari creditori e successivamente due notabili di Bibbona: Tommaso Gardini e Benedetto Cancellierei. La tendenza a popolare le zone costiere si accrebbe con il miglioramento delle condizioni di salute tanto che gli effetti della malaria cominciavano progressivamente a diminuire, - il rimedio era il Rosolio medicamentoso, elaborato dall'estratto di china. Le opere di bonifica del Settecento cominciavano adesso a produrre tangibilmente ricchezza attraverso il sensibile aumento delle rese in campo agricolo. I proprietari terrieri crebbero di numero in numero ed in genere erano liberi professionisti residenti nei paesi vicini. La più importante fonte di ricchezza per il territorio collinare continuava ad essere la macchia mediterranea che nei primi anni del nuovo secolo venne devastata dal taglio illimitato della felce (pianta tipica del sottobosco molto ricca di potassa). La popolazione aumentò considerevolmente dal 1715 allorquando si contavano nella comunità 13 Cecina, passeggiata a mare (Foto: Archivio Editrice Europea) di Bibbona e del Fitto di Cecina 315 abitanti. Nei primi anni dell'ottocento il granduca Pietro Leopoldo fece costruire la via Salaiola che da S. P. in Palazzi conduce a Volterra lungo la valle del Cecina. Nel 1852 fu costruita la chiesa e istituita la parrocchia di S. Giuseppe che segnava il limite sud del borgo. La chiesa divenne il riferimento per il successivo sviluppo del paese, intorno all'edificio si articolarono nel tempo una serie di spazi pubblici: il municipio, la stazione ferroviaria, le scuole elementari lungo l'asse ovest, trasversale all'aurelia. Le strutture erano connesse da un sistema di piazze alberate ciascuna delle quali accoglieva una funzione importante per la comunità - la fiera, le cerimonie religiose, lo svago - la realizzazione del municipio segnò l'inizio del processo di distacco dalla comunità di Bibbona, da cui era sempre dipesa amministrativamente, che terminò con atto ufficiale nel 1906. Negli ultimi anni dell'ottocento il nucleo abitato del Fitto di Ceci-

CECINA ATTRAVERSO I SECOLI Cecina Mare. Spiaggia con Villa Ginori (Foto: Luca Liserani - Siena Foto Club) na fu al centro di significativi interventi di programmazione territoriale, determinati da interessi economici e dalla necessità di organizzare la struttura urbana secondo le esigenze della comunità. Il primo piano è del 1853, e prevedeva la realizzazione di una piazza alberata - attuale piazza XX Settembre - in corrispondenza dell'accesso al paese poco a sud del ponte sul fiume (ricostruito lo stesso anno); il mercato settimanale trovò sede stabile nella piazza della chiesa. La stazione delle ferrovie fu inaugurata nel 1863, vi passavano i treni della linea Follonica - Livorno ed era stazione di testa linea per Volterra. Il successivo piano del 1886 prevedeva la costruzione della Pretura, delle carceri, della scuola (1894) e la lottizzazione di un'area di circa 36.000 mq; la stessa politica si ritrova anche nel progetto di ampliamento del paese nel 1906 che disegnò la forma urbana della zona compresa fra le scuole, la chiesa e via Magona. Nel 1889 fu realizzato il progetto di fognatura del paese di Cecina tanto che a quella data risultano servite via Ricasoli e via Fitto Vecchio dove erano collocati i lavatoi pubblici. Nel decennio successivo la rete fu estesa alla Via Aurelia, dal ponte a via della Latta e nella zona centrale, davanti alla chiesa fino alla stazione ferroviaria. Negli ultimi anni del secolo il sistema economico subì alcune mutazioni significative determinate dalla chiusura dell'ampliamento industriale che aveva caratterizzato la zona costiera per duecento anni, la Magona del Ferro (1889). A seguito di ciò aprirono attività diversificate, tra cui lavorazioni alimentari (pastificio), la fabbricazione di pipe di radica e fornaci di mattoni lungo il corso del fiume Cecina. Il nucleo urbano affermò sempre di più quel ruolo di riferimento per i comuni vicini dal punto di vista degli scambi commerciali e dell'offerta di servizi. All'inizio del 1900 le caratteristiche produttive ed economiche di Cecina erano consolidate, in particolare attraverso la diversificazione della produzione artigianale, l'attività agricola, le attività di scambio commerciale e la fornitura di servizi. A questo tessuto di piccole aziende si affiancò, dopo la chiusura della Magona del Ferro, una grande industria di trasformazione per l'estrazione dello zucchero dalla barbabietola; fu la Società Etruria, con capitali genovesi e livornesi (famiglia Orlando), che dette avvio a questa attività produttiva 14 che si è protratta fino ai primi anni ottanta del Novecento rappresentando un'importante fonte di reddito stagionale. Nel 1915 venne presentato un piano regolatore redatto dall'ing. E. Giambastiani che interessò la porzione di territorio compresa fra la via Aurelia - già Emilia - e la ferrovia fino a via della Latta. Pochi anni più tardi venne presentato il progetto del viale di collegamento fra Cecina e Marina che venne realizzato solo nel 1933. Negli anni venti del Novecento aumentarono notevolmente i prezzi dei fitti - che raggiunsero i livelli di quelli della città di Livorno; contemporaneamente si affermò l'attività turistica con conseguente interesse per le aree limitrofe alla costa; ciò fu di particolare stimolo per la realizzazione, nel 1925, di un piano per Marina. Il progetto prevedeva la demolizione delle strutture demaniali a favore della residenza nell'area compresa fra la chiesa e il viale della Repubblica. La frazione di S. Pietro in Palazzi collocata all'incrocio di tre grosse arterie di comunicazione - la via Emilia, la via Aurelia e la Salaiola per Volterra - durante i primi decenni del Novecento si sviluppò dapprima linearmente lungo l'aurelia, successivamente secondo la tipica struttura a maglia del capoluogo.tra la prima e la seconda guerra mondiale si verificò un cambiamento significativo nella produzione agricola che passa dal primato cerealicolo alla coltivazione di ortaggi, di prodotti per animali, di vitigni ed olivi. L'abitato di Cecina si caratterizza per la sua vocazione commerciale, organizzando al suo interno attività sia artigianali che di semplice distribuzione, e per la fornitura di servizi alla popolazione, allargando il bacino di interesse oltre il confine provinciale. La struttura della città, consolidatasi nella prima metà del Novecento attraverso un'attenta politica di pianificazione, subisce la prima forma di compromissione già con gli eventi che precedono il secondo conflitto mondiale.

I MUSEI CECINA IM LAUFE DER JAHRHUNDERTE Vorgeschichte - Etrusker Dem Cecina-Flusstal entlang gibt es produktive Siedlungen, vor allem Steinindustrien, die aus der Altsteinzeit und der Zeit der Neandertaler stammen. Die menschliche Präsenz in der Toskana konsolidierte sich in der Eisenzeit, in der Zeit von Villanova (ca. 900 v.chr.), als die Toskana für die antike Welt in den Bereichen Bergbau und Metallurgie extrem wichtig wurde. Das Küstengebiet der Val di Cecina trug zum wirtschaftlichen Leben des antiken Etruriens bei: Kleine Wohngruppen standen entlang der lotrechten Verbindung, die von Populonia in Richtung Volterra ins Hinterland eindrang, sowohl durch das Tal des Flusses Cecina als auch durch das Tal Val di Cornia. Zahlreiche Begräbnisstätten, die in den Gemeinden Cecina, Casale M.mo, Montescudaio und Bibbona ans Licht kamen, zeugen von der Präsenz organisierter Gemeinschaften. Vom VII. bis V. Jh. v.chr. verbreitete sich in Etrurien die etruskische Zivilisation. Das Territorium lag zwischen den zwei Flüssen Arno und Tevere, die aus dem gleichen Berg entspringen, und der Küste. Der Bund der etruskischen Städte besaß schon Mitte des VII. Jh. eine erhebliche wirtschaftliche Macht von internationalem Charakter, die besonders mit der Nutzung der Kupferminen der Küste verbunden war. Dank des wirtschaftlichen Reichtums und den Handelsbeziehungen mit Zypern, Phönizien, Ägypten und später Griechenland entwickelte sich eine raffinierte Zivilisation. Griechische Handwerker eröffneten in Etrurien ihre Kunstwerkstätten mit Lehrlingen des Ortes. Das gesamte Leben der Val die Cecina spielte sich um Volterra ab, eine Stadt, die als politisch-administrativer Anhaltspunkt eng mit dem metallurgischen Produktionszentrum von Populonia und mit der Küstenzone an der Mündung des Flusses Cecina verbunden war. Etrurien verlor seine wirtschaftliche und kommerzielle Überlegenheit im Laufe des III. Jh v.chr. und wurde langsam eine Föderation aus vorwiegend landwirtschaftlichen Orten, die wirtschaftlich wie andere der italischen Halbinsel organisiert waren. Mittelalterliche Kaiserzeit Im Laufe des I.-II. Jh. v.chr. verbreitete sich in Etrurien die römische Zivilisation. Der Bergbau und die Bearbeitung der Metalle erlitt einen starken Rückgang, da das römische Recht für die Landnutzung die ausschließliche Verwendung für Landwirtschaftszwecke vorschrieb. Die Bergbautätigkeit war ausschließlich in den Kolonien vorgesehen. Die Produktionsorganisation baute auf dem breiten Landwirtschaftseigentum auf. Die bedeutendste Stätte der römischen Kaiserzeit, die bisher im Gemeindegebiet Museo Archeologico Comunale Il Museo Archeologico di Cecina raccoglie le testimonianze archeologiche più significative rinvenute nella Bassa Val di Cecina ed alcuni materiali provenienti da Volterra. L esposizione é articolata in 12 sale secondo un percorso cronologico (dall età preistorica all età romana) e topografico, funzionale alla rappresentazione dello sviluppo delle dinamiche insediative e dei processi evolutivi che hanno interessato il territorio nell antichità. Particolare rilevanza, sia per il numero dei reperti etruschi esposti, ma soprattutto, per la loro unicità ed il loro valore scientifico, viene data al periodo orientalizzante (ultimi decenni VIII inizi VI secolo a.c.). Presso il Museo sono state allestite anche delle esposizioni temporanee: la mostra sulla scrittura etrusca Segni d Etruria, la mostra Il tridente. Insegna regale. Tomba etrusca di Vetulonia, la mostra "Doni per i Principi - Doni per gli Dei. Nell'antica Etruria". Nel Parco della Villa, da non perdere dal 20 luglio 2012, la tomba a tholos di Casaglia, che costituisce una delle più importanti testimonianze della presenza di famiglie aristocratiche etrusche nel territorio della Bassa Val di Cecina. ORARIO DI APERTURA Dal 1 febbraio al 31 maggio e dal 15 settembre al 30 novembre: il sabato e la domenica dalle 15.30 alle 19.00 (Chiuso dal lunedì al venerdì) Dal 1 giugno al 30 giugno e dal 1 settembre al 15 settembre: dal martedì al venerdì dalle 17.00 alle 20.00; il sabato e la domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 20.00. (Chiuso il lunedì) Dal 1 luglio al 31 agosto: dal martedì al venerdì dalle 17.00 alle 21.00; il sabato e la domenica dalle dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 21.30. (Chiuso il lunedì) 15 Dal 1 dicembre al 31 gennaio: la domenica dalle 15.30 alle 19.00 (Chiuso a Natale, Capodanno e dal lunedì al sabato). Sempre aperto su prenotazione per gruppi turistici e scolaresche (minimo 15 persone) Parco Archeologico della Villa Romana di San Vincenzino Il Parco archeologico comunale di San Vincenzino sorge sul sito un tempo occupato da una grande villa romana, identificata dalla tradizione come la villa di Decio Albino Caecina, prefectus urbi nel 414 d.c., ricordata nel De Reditu Suo da Rutilio Namaziano, che vi era stato ospite durante il suo viaggio. Articolata in settori con diversa funzione, abitativa ma anche economico-produttiva, la villa conobbe successive trasformazioni nel corso del suo lungo arco di vita (ultimi decenni I sec. a.c. V sec. d.c. ca.). L impianto originario prevedeva numerosi ambienti ad uso abitativo organizzati intorno a delle aree porticate (atrio e peristilio) e a giardino e un grande sistema idrico costituito da una cisterna sotterranea con cunicoli di distribuzione dell acqua. A fasi successive sono da riferire l impianto termale ed una zona destinata alla trasformazione e allo stoccaggio dei prodotti agricoli. Completamente intatta e visitabile, è la cisterna sotterranea, una struttura di indubbio fascino, scoperta già a metà dell 800, che garantiva, attraverso una grande camera rettangolare coperta da volte a botte, l approvvigionamento idrico di tutta la villa Il percorso di visita del parco, attrezzato di cartellonistica ed area di accoglienza, è corredato da un antiquarium inserito all interno della Casa Rossa costruita nel parco agli inizi del 900.

I MUSEI Piazza della Chiesa, Duomo di Cecina (Foto: Chiara Zambon) Qui è visitabile la mostra Privata Luxuria, una esposizione dei decori e degli arredi provenienti dagli scavi che introduce il visitatore, tramite una accurata selezione di materiali, al lusso della vita quotidiana dei proprietari della villa. Dal 1 febbraio al 31 maggio e dal 15 settembre al 30 novembre: il sabato e la domenica dalle 14.00 alle 17.30 (Chiuso dal lunedì al venerdì) Dal 1 giugno al 30 giugno e dal 1 settembre al 15 settembre: dal martedì al venerdì dalle 17.00 alle 20.00; il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 20.00. (Chiuso il lunedì) Dal 1 luglio al 31 agosto: dal martedì al venerdì dalle 17.00 alle 20.30; il sabato e la domenica dalle dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 20.30. (Chiuso il lunedì) Dal 1 dicembre al 31 gennaio: la domenica dalle 14.00 alle 17.30 (Chiuso a Natale, Capodanno e dal lunedì al sabato) Sempre aperto su prenotazione per gruppi turistici e scolaresche (minimo 15 persone) Museo della Vita e del Lavoro della Maremma Settentrionale A 3 km dal centro, sulla strada da S.Pietro in Palazzi al mare, è situata la villa detta della Cinquantina. Sorse nella seconda metà del '700 come casone di lavoria, ricetto di lavoranti stagionali sul latifondo mediceo. Nell'800 si trasformò in fattoria, con quartiere padronale e vari ambienti ad uso di cantine, granai, magazzini. Nel 1868 fu acquistata dallo scrittore e uomo politico livornese Francesco Domenico Guerrazzi, che vi si ritirò negli ultimi anni di vita e vi morì nel 1873. Acquisita e ristrutturata dal Comune di Cecina nel 1975. Nella parte più interna del complesso di Villa Guerrazzi è stato collocato il Museo della Vita e del Lavoro della Maremma Settentrionale. 16 ans Licht kam, ist die Villa in San Vincenzino, an der heutigen Via Ginori. Der Komplex, der vom I. Jh. v.chr. bis zum V. Jh. v.chr. kontinuierlich genutzt wurde, besteht aus zahlreichen Räumen und besitzt einen großen Thermalbereich, der mit einer noch perfekt erhaltenen Zisterne verbunden war. Die Wassersammelanlage ist ein wichtiges Beispiel einer römischen Wasseranlage, wegen des verwendeten Opus, dem Filtersystem und dem Netz der Regenwasser-Sammelkanäle unter den Wohnbereichen. Die grundlegende Veränderung des Territoriums im unteren Cecina-Tal in der Spätkaiserzeit war die Folge der Behauptung der Großgrundbesitze: Diese neue Produktionsstruktur führte zum progressiven Verlassen der Küstenzonen und damit zu ihrer Versumpfung. Die Küstenzonen verwandelten sich in besonders ungesunde Gegenden und dieser Zustand konsolidierte sich im Mittelalter, als das Territorium des unteren Cecina-Tals traurigerweise wegen seines abweisenden Zustandes berühmt wurde; die Malaria war lange das größte Hindernis für feste menschliche Ansiedlungen. Entlang der Küste von Livorno bis Piombino waren die Küstentürme Calafuria, Castiglioncello, Vado und San Vincenzo die einzigen festen Kontrollund Abwehransiedlungen. Siehe hierzu die Carta della Toscana marittima da Lucca a Campiglia con i dintorni di Pisa, Livorno e Volterra (Karte der Meergegenden der Toskana von Lucca bis Campiglia mit den Umkreisen von Pisa, Livorno und Volterra) von Leonardo, vermutlich vom Anfang des 16. Jh. Im Mittelalter befanden sich im Cecina-Tal bedeutende religiöse Benediktinerstätten; in Masio in der Gemeinde Bibbona, in Moxi in Castellina M.ma, in den Gebieten von Montescudaio und Monteverdi wurden Kloster gegründet. Die Burgen in Riparbella, Montescudaio, Casale, Guardistallo und Bibbona gewannen auch dank der verfügbaren wirtschaftlichen Ressourcen, besonders Holz, an Bedeutung. Die nördliche Maremma gehörte ab dem XI. Jh. zur ländlichen Umgebung von Pisa, die bis Scarlino reichte. 1338 ließ die Republik Pisa am Fluss Cecina eine Brücke an der Stelle erbauen, die bis dahin mit einer Fähre überquert wurde; schon 1500 gab es diese Brücke nicht mehr. Seit der 2. Hälfte des 14. Jh. waren die Territorien des Cecina- Flachlandes Großherzogsbesitze, die von den Gemeinschaften Riparbella und Bibbona verwaltet wurden. Das Landgut erweiterte sich im Jahr 1549, als die Gemeinschaft Bibbona der Herzogin Eleonora di Toledo einen Großbesitz in Dauerpacht überließ, der so in die großherzoglichen Zuständigkeiten überging. DIE MUSEEN Archäologisches Stadtmuseum Im Archäologischen Museum von Cecina befinden sich die bedeutendsten archäologischen Zeugnisse, die im unteren Cecina-Tal ans Licht kamen, sowie einige Materialien aus Volterra. Eine besondere Bedeutung gilt der orientalisierenden Zeit (letzte Jahrzehnte des VIII. bis Anfang des VI. Jh. v.chr., sowohl wegen der