Lunedì 28 gennaio 2008 ore 20.30 Auditorium Rai Arturo Toscanini - Torino BEAT FURRER direttore SILVANA TORTO, LAURA ANTONAZ soprani STUMENTISTI OSN RAI Claude Vivier Gérard Grisey Beat Furrer rainuovamusica2008
In copertina: Tony Cragg Making Sense 2007 Fibra di vetro. Courtesy: Tucci Russo Studio per l Arte Contemporanea, Torre Pellice. redazione Paolo Cairoli - Andrea Malvano
6 concerto lunedì 28 gennaio 2008 - ore 20,30 BEAT FURRER direttore SILVANA TORTO, LAURA ANTONAZ soprani STRUMENTISTI OSN RAI Claude Vivier (1948-1983) Bouchara (1981). Une chanson d amour per soprano, ensemble e suoni registrati (prima esecuzione italiana) Gérard Grisey (1946-1998) Partiels (1975) per diciotto strumentisti Beat Furrer (1954) Still (1998) per ensemble Beat Furrer Canti notturni (2006) per due soprani e ensemble, su testo di Carlo Emilio Gadda (prima esecuzione italiana)
Claude Vivier Bouchara. Une chanson d amour Data di composizione: 1981 Prima esecuzione: Parigi, Centre Georges Pompidou, 14 febbraio 1983 Interpreti della prima esecuzione: Ensemble 2E2M, Paul Méfano (direttore) Dedica: à Dino Oliveri, «Une chanson d amour pour mon plus bel amour» Durata: 13 Editore: Boosey&Hawkes / Casa Ricordi Bouchara (1981) è per molti aspetti un lavoro agli estremi. Non solo Vivier fa cantare il soprano in una lingua che nessuno può capire, ma la mette anche a confronto con una partitura in cui non c è mai un momento di pausa. Il compositore scriveva: «Bouchara va interpretato come una lunga canzone d amore. L intero testo è cantato in un linguaggio inventato, un linguaggio d amore, una storia che si ripete continuamente». Il titolo del lavoro allude al nome di una città dell Uzbekistan, che è anche menzionata nei viaggi di Marco Polo. Claude Vivier è nato a Montréal e ha studiato al Conservatorio della sua città. Nel 1971 ha lasciato il Canada per studiare musica elettroacustica con Gottfried Michael Koenig a Utrecht, e composizione con Karlheinz Stockhausen a Colonia. Nel 1976, in seguito a un lungo viaggio in Asia, ha incominciato a ripensare al ruolo dell artista nella società, iniziando una nuova fase creativa. I lavori che rispecchiano questa stagione sono Shiraz per pianoforte, Orion per orchestra e l opera Kopernikus. Ma è con Lonely Child (1980) e Prologue pour un Marco Polo (1981) che Vivier ha maturato il suo originale stile compositivo, prima di venire ucciso nel 1983 nel suo appartamento di Parigi da un ragazzo di 19 anni.
Gérard Grisey Partiels Data di composizione: 1975 Commissione: Ministero della Cultura Francese Prima esecuzione: 4 marzo 1976, Parigi Interpreti della prima esecuzione: Ensemble l Itinéraire, Boris de Vinogradov (direttore) Durata: 23 circa Editore: Casa Ricordi Il titolo allude a un momento di un opera più vasta, ma può essere riferito anche al significato acustico delle componenti del suono. Due principi determinano il divenire sonoro: la periodicità e lo spettro armonico. Questi istanti facilmente identificabili garantiscono una continuità e una dinamica del discorso musicale, che si sposa al movimento ciclico della respirazione umana: inspirazione, espirazione, riposo, o, se si preferisce, tensione, distensione, ricostruzione dell energia. Numerose sequenze di Partiels annunciano una nuova tecnica, quella della sintesi strumentale. In maniera analoga a quanto accade con la sintesi additiva dei programmi di musica elettronica, questa scrittura utilizza lo strumento della microsintesi per esprimere le differenti componenti del suono ed elaborare una forma di macrosintesi globale. Grazie a questo trattamento la nostra percezione rileva la progressiva scomparsa delle differenti fonti strumentali, per apprezzare un timbro sintetico totalmente inventato. Queste differenti fusioni permettono di articolare e di organizzare tutta una gamma di timbri che spaziano dallo spettro degli armonici al rumore bianco. Gérard Grisey è nato a Belfort nel 1946. Ha studiato al Conservatorio di Trossingen e di Parigi, perfezionandosi con Olivier Messiaen, Henri Dutilleux e Jean-Étienne Marie. A Roma alla Villa Medici tra il 1972 e il 1974 ha conosciuto il poeta Christian Guez Ricord e la musica di Giacinto Scelsi. Nel 1972 ha partecipato ai Ferienkurse di Darmstadt, assistendo ai seminari di Ligeti, Stockhausen e Xenakis. Nel 1973 ha collaborato alla fondazione dell ensemble l Itinéraire, con l obiettivo di tutelare la qualità delle interpretazioni del nuovo repertorio. Grazie ai corsi di Émile Leipp à Parigi, tra il 1974 e il 1975, ha maturato un approccio scientifico alla tecnica compositiva. A partire dal 1982 la sua attività di compositore e di didatta è stata molto intensa: prima a Berkeley e poi, fino al 1986, al Conservatorio di Parigi, la città in cui è scomparso l 11 novembre 1998.
Beat Furrer Still Data di composizione: 1998 Prima esecuzione: Zurigo, 6 dicembre 1998 Interpreti della prima esecuzione: Collegium novum Zürich, Beat Furrer (direttore) Durata: 15 circa Editore: Bärenreiter / Sonzogno In Still, Beat Furrer ha voluto simboleggiare l idea di una scia circolare elettrica, che, messa in azione, produce solo un ansimare felpato, una forza che sembra muoversi a vuoto. Solo nel momento in cui la scia incontra un ostacolo l energia si scarica in un suono penetrante. Il titolo gioca sul doppio senso della parola still, che in inglese allude sia all aggettivo silenzioso, sia all avverbio ancora. E quest ambiguità si riflette in un bipolarismo brusco tra scariche dinamiche e zone in cui il suono sembra scomparire. Alcuni richiami di tromba molto forti denunciano lo stato furioso della materia, mentre il finale riporta un atmosfera di calma evanescente. Suoni rumoristici e, in particolare, metallici fanno parte integrante del linguaggio di Furrer: le percussioni lo dimostrano in continuazione, materializzando una sequenza di colori armonici che mescolano tinte lignee e metalliche.
Beat Furrer Canti notturni Data di composizione: 2006 Commissione: NDR Prima esecuzione: Amburgo, 5 maggio 2006, das neue Werk, NDR Interpreti della prima esecuzione: Michaela Kaune (soprano), Robin Johannsen (soprano), NDR Sinfonieorchester, Alan Gilbert (direttore) Durata: 8 circa Editore: Bärenreiter / Sonzogno Spesso Furrer cerca le fonti della sua ispirazione nel mondo del racconto, o del teatro. In Canti notturni, quarto brano del polittico per ensemble intitolato Fama, questo ideale estetico nasce da una frase di Carlo Emilio Gadda (1893 1973), tratta dal romanzo incompiuto La Meccanica: Oh! vi doveva pur essere, sulla terra di tutti i dolori, un giardino profondo, lontano, silente, dove solo fossero sognanti alberi in un loro comune pensiero... (da La meccanica di Carlo Emilio Gadda, 1989 Garzanti Editore, Milano, seconda ed. 1999) L affermazione, intonata da due soprani, riflette l interesse di Furrer per i contatti tra l uomo e il mondo circostante, in un rapporto di osmosi continuo e problematico. Oggetto della sua riflessione è l utopia, il desiderio di raggiungere un luogo incantato, ai margini dei drammi esistenziali che affliggono il mondo. Quest immagine produce una struttura ritmica estremamente semplificata: il discorso scorre su un tessuto di crome estremamente uniforme, che funge da sfondo per i ricami dei vari strumenti. L intervento delle voci emerge come la spuma sulle onde del mare: ora i due soprani procedono in coppia, ora si rispondono in eco fondendosi in maniera armoniosa con il timbro dell ensemble strumentale. Il concerto è trasmesso in diretta radiofonica su Radio3.
Beat Furrer Nato nel 1954 a Shaffhausen in Svizzera, ha studiato pianoforte al Conservatorio della sua città. Dopo essersi trasferito a Vienna nel 1975, ha studiato direzione d orchestra con Otmar Suitner e composizione con Roman Haubenstock Ramati alla Universität für Musik und darstellende Kunst di Vienna. Nel 1985 ha fondato il Klangforum Wien, di cui è stato Direttore principale fino al 1992 e con cui continua a collaborare regolarmente. Nel 1996 è stato nominato Compositore in Residenza al Festival di Lucerna. Le sue composizioni sono state eseguite in tutto il mondo. È docente di composizione all Universität für Musik und darstellende Kunst di Graz ed è professore ospite alla Universität für Musik und darstellende Kunst di Francoforte. Nel 2004 ha ricevuto il Premio per la Composizione della Città di Vienna ed è membro dell Accademia delle Arti di Berlino dal 2005. Nel 2006 ha vinto il Leone d Oro della Biennale di Venezia per il suo lavoro intitolato Fama. Silvana Torto Nata a Chieti, si è diplomata in canto al Conservatorio «Benedetto Marcello» di Venezia e si è laureata in musicologia all Università Ca Foscari di Venezia. Successivamente ha studiato con Luisa Castellani, conseguendo il diploma di perfezionamento e il diploma da solista presso il Conservatorio di Musica di Lugano. È stata ospite di numerosi festival europei (tra gli altri Biennale di Venezia e di Berna) e del Festival Cervantino in Messico. Ha collaborato con diverse formazioni cameristiche (Divertimento Ensemble, Ensemble Novecento e Presente, Echo Ensemble) sotto la direzione, tra gli altri, di Giorgio Bernasconi, Carlo Chiarappa e Sandro Gorli. Ha collaborato con compositori quali Stefano Gervasoni, Alessandro Solbiati e Luca Antignani.
Il suo repertorio comprende, inoltre, la liederistica tedesca e quella francese. Da diversi anni canta in duo con il percussionista classico e cimbalonista Luigi Gaggero. Appassionata di musica antica, approfondita sotto la guida di Rossana Bertini, canta il repertorio vocale barocco in duo con il clavicembalista Stefano Molardi. Attualmente è docente di canto presso il Conservatorio di Strasburgo e di fonetica presso il Conservatorio di Lugano. Laura Antonaz Dopo il diploma in canto conseguito al Conservatorio «Tartini» di Trieste, ha proseguito gli studi con Jessica Cash e Serge Wilfart. Ha perfezionato la prassi esecutiva barocca con Nigel Rogers, Joshua Rifkin, Alan Curtis, e il repertorio liederistico con Erik Werba e Christa Ludwig. Ha vinto il Concorso internazionale di Bardolino per cantanti di Lieder, il Concorso «Giovan Battista Pergolesi» di Roma, il Concorso della «Società dell Opera Buffa» di Milano. Dopo aver debuttato nel 1993 nel Flauto magico di Mozart, ha cantato in opere di Paisiello, Jommelli, Gluck, Weber, Offenbach e nell Agrippina di Händel a Buenos Aires. Svolge attività concertistica esibendosi in prestigiosi festival europei (Bruges, Beaune, Tenerife) collaborando con ensembles prestigiosi, quali Athestis, Les Nations, l Accademia Bizantina, la Venice Baroque Orchestra, l Ensemble La Fenice. È particolarmente interessata all oratorio, dagli inediti secenteschi (Colonna, Gabrielli) a Bach, Händel, Haydn, Schumann. Ha inciso per Tactus, Carrara, La Bottega Discantica, Nuova Era, Rivo Alto, Amadeus.
STRUMENTISTI OSN RAI Giampaolo Pretto flauto, ottavino e flauto basso Luigi Arciuli flauto e ottavino Francesco Pomarico oboe e corno inglese Franco Da Ronco clarinetto e clarinetto piccolo Graziano Mancini clarinetto Daniele Titti clarinetto basso e clarinetto contrabbasso Peter Zani clarinetto basso Gianni Alberti saxofono soprano e saxofono tenore Elvio Di Martino fagotto Stefano Aprile, Bruno Tornato corni Marco Braito, Roberto Rossi trombe Gianfranco Marchesi trombone Maurizio Bianchini, Alberto Occhiena percussioni Alessandro De Curtis pianoforte Massimo Signorini accordéon e fisarmonica Giuseppe Lercara, Paolo Giolo, Antonio Bassi, Valerio Iaccio violini Geri Brown, Alberto Giolo viole Wolfango Frezzato, Fabio Storino violoncelli Augusto Salentini, Gabriele Carpani contrabbassi
7 concerto Auditorium Rai Arturo Toscanini Torino venerdì 1 febbraio 2008 ore 20,30 - ingresso libero FRANCK OLLU direttore ISOLDE SIEBERT soprano Benedict Mason (1954) Lighthouses of England and Wales (1987) per orchestra Matteo D Amico (1955) Ira (2007) per soprano e orchestra, su testi di Tate, Racine e Ovidio (prima esecuzione assoluta commissione OSN Rai) Luca Lombardi (1945) Terra (2007) per grande orchestra (prima esecuzione assoluta commissione OSN Rai) Pascal Dusapin (1955) Reverso. Solo n. 6 (2005/2006) per orchestra (prima esecuzione italiana)