Gestione delle EMERGENZE



Documenti analoghi
T.d.P. Fabozzi Marco ASS 4 "Medio Friuli"

NORME GENERALI DI COMPORTAMENTO IN CASO DI EMERGENZA

Corso Operatore C.R.I. nel Settore Emergenza Antincendio e sostanze pericolose

SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO

MISURE DI EVACUAZIONE PER LA SEZIONE INFN DI MILANO RELATIVAMENTE AL LABORATORIO LASA REGOLAMENTO

Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita

SIMBOLI DI PERICOLO. UNICAM Servizio di Prevenzione e Protezione CORROSIVO ESPLOSIVO FACILMENTE INFIAMMABILE ESTREMAMENTE INFIAMMABILE COMBURENTE

i cartelli Segnaletici Per la Sicurezza e le emergenze


2) REGOLAMENTO D ACCESSO E COMPORTAMENTO ALL INTERNO DEL CENTRO DI RACCOLTA

Colorazioni della segnaletica in relazione alla indicazione che deve fornire

PREVENZIONE INCENDI E GESTIONE DELL EMRGENZA

Si citano, a titolo esemplificativo, alcune situazioni di emergenza:

ABC della sicurezza sul lavoro

BREVE APPROFONDIMENTO SULLE PRINCIPALI MISURE DI SICUREZZA

Schede sicurezza Lasciare affisse in aula e prelevare in caso di evacuazione A.S

SEGNALETICA DI SICUREZZA

SEGNALETICA DI SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO

LA SICUREZZA IN LABORATORIO. di F. Luca

INCENDIO E LA GESTIONE DELL EMERGENZA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA Servizio di Prevenzione e Protezione PIANO DI EMERGENZA

ESTRATTO DEL DOCUMENTO DI CUI ALL ART. 28 COMMA 2 D.LGS. N 81/2008 RELATIVO AL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO

COMUNE DI CAMPOFORMIDO DISTRETTO DEL CORMOR

LIBERA UNIVERSITA MARIA Ss. ASSUNTA MANUALE PER STUDENTI PROCEDURE DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE SOMMARIO 1. PROCEDURE DI EVACUAZIONE - INCENDIO

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA

PREVENZIONE DEGLI INCENDI

PROCEDURA DI ALLARME CHE COSA NON DEVE FARE CHI CHE COSA DEVE FARE

Informativa per la gestione delle emergenze (Si raccomanda di tenere una copia cartacea di questa informativa in luogo accessibile)

Piano formativo AVT/129/11II Formare per crescere finanziato da. Presentazione. Avviso 5/2011 II scadenza

PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE

Allegato G Schede segnaletica di sicurezza

ISTITUTO ATERNO-MANTHONE'

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

RUOLI E FUNZIONI DEI SOGGETTI DEL SISTEMA PREVENZIONISTICO

PER TUTTI GLI UTENTI DELLA SEDE DI VIA CREMONA, 99-BS NORME COMPORTAMENTALI DEGLI UTENTI CONOSCERE E GESTIRE LE EMERGENZE

CORSO DI FORMAZIONE PIANO D EMERGENZA INTERNA E SICUREZZA ANTINCENDIO. S.O.C. Prevenzione Protezione 1

cod edificio DII / DEI via Gradenigo 6/a FASI OPERATIVE

SCUOLA MEDIA STATALE GIOVANNI XXIII - ZOGNO BERGAMO ANNO SCOLASTICO 1998/99 SEGNALE DI ALLARME: ASSEGNAZIONE DEGLI INCARICHI AGLI ALLIEVI

Istituto Comprensivo Gherardi

Informazioni sulla Segnaletica di Sicurezza da adottare

Chiedi la Scheda di informazione alla popolazione al Sindaco del tuo Comune o alla Prefettura competente per territorio.

IS DIR 09 ISTRUZIONE SICUREZZA DOCENTI

PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO

ELEMENTI DI PRIMO SOCCORSO

Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011

SCHEDA C1. 6 STUDENTI APRI-FILA / CHIUDI-FILA / SOCCORSO. All ordine di evacuazione dell edificio:

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

CONSIGLI E SUGGERIMENTI COME AFFRONTARE IN SICUREZZA UNA EMERGENZA CORSO SICUREZZA A CURA DI A. POZZI

OBIETTIVI DI UN PIANO DELLE EMERGENZE E DI EVACUAZIONE

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni

SIMBOLI CONSIGLI DI PRUDENZA S1 - S2 - S3 - S13 - S20 - S27 - S28 - S35 TOSSICO S36 - S37 - S38 - S39 - S46 - S53

Corso di Formazione studenti 2013/2014. A cura del R.S.P.P. Ing. Domenico Catalano

PREVENZIONE DELLE EMERGENZE E PROCEDURE DI EMERGENZA

SICUREZZA contro gli INCENDI

PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE

IMPRESA SICURA s.r.l.

RISCHI DERIVANTI DALL USO DI APPARECCHIATURE ELETTRICHE

due squilli brevi seguiti da uno squillo prolungato due squilli brevi seguiti da uno squillo prolungato

OGGETTO: Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenziali


Protocollosicurezzacnism.doc vers. 17 luglio pag. 1 di 5

NORME GENERALI DI EMERGENZA - IN CASO DI INCENDIO (contenute nel piano di evacuazione)

PROCEDURE DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE

CONSORZIO DI BONIFICA DEL TEVERE E AGRO ROMANO. Servizio di Prevenzione e Protezione in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro

Sicurezza: poche cose da sapere per un Ospedale più sicuro

PROCEDURA DI SICUREZZA

RISCHIO INCENDIO NEI CANTIERI

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

ELENCO BLOCCHI CAD. Macchine. 1. Autobetoniera. 2. Autocarro. 5. Autocarro Rimorchio. 6. Autogru. 7. Autoveicolo. 8. Betoniera. 9.

Segnaletica di Sicurezza e Norme Generali di Comportamento in Caso di Emergenza

Incendio presso la sede di Latinafiori

QUESTIONARIO SICUREZZA

B C. della SICUREZZA negli ALBERGHI Manuale ad uso dei lavoratori Informazione ai sensi dell art. 36 e dei Titoli II e III del D.Lgs. 81/2008 e s.m.

D.M. 10 marzo Piano Emergenza Evacuazione

4) Controllare che gli allievi apri fila e serra fila eseguano correttamente i compiti;

NORME DI PRONTO INTERVENTO IN CASO DI INCENDIO DPR 577/82

ALLEGATO 1. Edizione Novembre 2015 FORNITURA DI SEGNALETICA DI SICUREZZA

Progetto Labor - Linea 4 Emersì Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione del lavoro irregolare

FORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI

Misure gestionali per la prevenzione e la protezione contro le esplosioni da polveri

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA

Addetto alla Gestione Emergenza Antincendio

Segnaletica rischio chimico

VADEMECUM ADDETTI SICUREZZA E PREPOSTI INFORMAZIONI PRELIMINARI PER UN CORRETTO SVOLGIMENTO DELLE MANSIONI DEGLI ADDETTI ALLA SICUREZZZA

Cgil - Friuli Venezia Giulia via Vidali Trieste. Tel Fax fvg@mail.cgil.it

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

ALLEGATO 15. Misure di autoprotezione della Popolazione ALL N 15 MISURE DI AUTOPROTEZIONE DELLA POPOLAZIONE

ISTRUZIONI PREVENTIVE ANTINCENDIO A TUTTO IL PERSONALE

LA PREVENZIONE E L IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE ANTINCENDIO. Milano 26 Ottobre 2011 Relatori: Diego Ragni

LA SICUREZZA NELLE SCUOLE D.Lgs. 81/2008

È assolutamente vietato utilizzare apparecchiature elettriche non a norma. Evitare l uso di prese multiple. Non utilizzare apparecchiature

Le guide degli alberghi. La prevenzione incendi Il registro dei controlli

CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/ NUMERO VERDE U.R.P

Datori di Lavoro LORO SEDI

1RUPHJHQHUDOLGLFRPSRUWDPHQWRLQFDVRG LQFHQGLR

della SICUREZZA e della SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO

RSPP - CARATTERISTICHE

Regolamento di pasticceria

LA SICUREZZA NELL AMBIENTE SCOLASTICO

Transcript:

Gestione delle EMERGENZE Informazioni per il personale dell Istituto Superiore di Sanità e per visitatori/personale esterno V cosa fare incidente chimico incidente biologico incendio

Gestione delle EMERGENZE

sommario 7 definizione e classificazione dell emergenza 9 cosa fare in situazioni di emergenza 10-12 planimetria semplificata dell Istituto Superiore di Sanità 13 piano di evacuazione 15 disposizioni per il personale addetto al primo soccorso 17 regole di buon comportamento per la prevenzione degli incidenti 19 incidenti chimici 21 incidenti biologici 23 incendio 26 misure antipanico Istituto Superiore di Sanità, 2007 28-33 segnaletica

Definizione e classificazione dell emergenza È definita emergenza ogni anomalia riscontrata nelle fasi di un processo produttivo. In pratica, ogni scostamento dalle normali condizioni operative, tale da pregiudicare la sicurezza delle persone, delle proprietà e dell ambiente. Gli stati dell emergenza sono generalmente classificati in tre categorie a gravità crescente: Emergenze minori Controllabili dalla persona che individua l emergenza e/o comunque dalle persone presenti sul luogo. Emergenze di media gravità Richiedono l intervento della squadra interna addetta alla gestione delle emergenze senza ricorrere alle squadre di soccorso esterne. Emergenze di alta gravità Richiedono l intervento della squadra interna addetta alla gestione delle emergenze con il coinvolgimento delle squadre di soccorso esterne. 7 Comprendono: incendi di grave entità, dispersioni o versamenti di ingenti quantità di sostanze pericolose, eventi naturali catastrofici, attentati, sabotaggi, crolli, rapine, ecc. L incidenza degli eventi registratisi in una determinata unità produttiva o in una determinata area, avrà valenza ai fini dell adozione di ulteriori misure di sicurezza preventive al fine di evitare, o comunque limitare, l ulteriore insorgenza delle anomalie registrate: modifica delle procedure operative, revisione o sostituzione dei macchinari, segnaletica, messa in opera di dispositivi ed ausili tecnici, disposizioni al personale. Ogni stato di emergenza che si verifichi nel comprensorio dell Istituto Superiore di Sanità deve essere segnalato al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), il quale provvede alla registrazione dell evento.

Cosa fare in situazioni di emergenza 2440 2441 4440 4441 Disposizioni per il personale dell Istituto Tutto il personale che a qualunque titolo opera nei locali dell Istituto, qualora avverta una situazione di emergenza, anche laddove non ne percepisca un conseguente ed immediato pericolo, dovrà darne immediata comunicazione ai componenti la squadra d emergenza, al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), al Coordinatore della Squadra di Emergenza (CSE) o alle seguenti Sale Operative/Portinerie: Per le Aree A e B Sala Operativa/Portineria di Via del Castro Laurenziano 10 Telefono interno: 2440-2441 Per l Area C Sala Operativa/Portineria di Via Giano della Bella 34 Telefono interno: 4440 4441 Emergenze minori Nel caso si verifichi uno stato di emergenza minore, il personale dipendente è tenuto ad intervenire, con mezzi idonei e proporzionati all evento, con lo scopo di contenerne gli effetti e le conseguenze e di ripristinare, quanto prima, una situazione di normalità. 9 Ripristinata la situazione di normalità, il personale intervenuto dovrà riferire al RSPP o al CSE in merito all evento. Nel caso insorga una situazione d emergenza di media o alta gravità, il personale deve immediatamente darne avviso al CSE, al RSPP, alla PORTINERIA/SALA OPERATIVA, cercando di fornire brevemente informazioni sulla natura e l evoluzione dell evento. Cosafare Numeri di emergenza esterna 118 emergenza sanitaria 112 carabinieri 115 vigili del fuoco

Istituto Superiore di Sanità Planimetria semplificata (aree A e B) Area A Area B 36 4 48 10 viale Regina Elena 1 5 52 39 40 41 42 via del Castro Laurenziano 28 8a 10 11 47 46 13 30 9 12 14 6 8 Area B 20 7 2 3 31 32 16 44 15 37 17 Prefabbricati 33 35 45 Area B Area C 23 22 21 piazzale Valerio Massimo 11 27 19 34 24 Area A 26 43 38 25 50 via Tiburtina Uscite Punti di raccolta Area A - zona giardino Palazzine Mura Giardini Area B - zona antistante uscita piazzale Valerio Massimo - zona parcheggio intorno alla torretta (Edificio 2)

Istituto Superiore di Sanità Planimetria semplificata (area C) Piano di evacuazione Area C Qualora una delle figure preposte disponga per l evacuazione, tutto il personale dell Istituto deve: > Interrompere qualsiasi attività (eccetto quelle stabilite dal RSPP o dal CSE, finalizzate alla gestione dell emergenza). > Spegnere ed isolare le apparecchiature elettriche e chiudere bombole ed erogatori di gas sui quali si sta lavorando. > Chiudere le porte (non a chiave). 12 viale delle Provincie Corpo A via Giano della Bella Corpo C Corpo B via Cupa > Raggiungere, con calma ma senza indugi, l area di sicurezza e luogo di raccolta più vicino (vedi planimetrie) seguendo la segnaletica di sicurezza e/o le indicazioni del personale preposto. > Evitare di portare con sé oggetti ed effetti personali voluminosi o pesanti. > Adoperarsi per aiutare colleghi e visitatori in difficoltà. > Raggiunta l area di sicurezza e luogo di raccolta, restare a disposizione. > Non ostruire in alcun modo le vie di fuga, le uscite e gli ingressi. > Adempiere diligentemente alle disposizioni impartite dal personale preposto. > Se impossibilitati a raggiungere l area di sicurezza (presenza di fuoco o fumo, via di fuga impraticabili, ecc.) chiudersi nella stanza sigillando le fessure con panni bagnati e segnalare in qualsiasi modo la propria presenza. 13 > In presenza di fumo coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto o panno umidi. > Il ritorno al luogo di lavoro e il ripristino delle attività saranno consentiti solo dopo la dichiarazione di Fine Emergenza da parte del RSPP o del CSE. Punti di raccolta Uscite Corpi Mura Area C - zona antistante uscita piazzale Valerio Massimo (Area B) (vedi pagina precedente)

Disposizioni per il personale addetto al primo soccorso Personale dei diversi Dipartimenti, Centri e Servizi ha seguito corsi di formazione e conseguentemente è in grado di prestare le prime cure in caso di emergenza. Pertanto, laddove ve ne sia necessità (persone ferite, traumatizzate, colte da malore, ecc.), l addetto al primo soccorso si adopera per prestare le prime cure fino all arrivo di personale medico e paramedico qualificato, al quale riferirà sulle condizioni dei feriti. Nel caso venga disposta l evacuazione del piano o dell edificio, l addetto al primo soccorso aiuta il dipendente ferito o traumatizzato a raggiungere l area di sicurezza, seguendo l apposita segnaletica e/o le indicazioni del personale preposto. Laddove le condizioni del ferito siano tali da non consentirne lo spostamento e il trasporto, l addetto al primo soccorso dovrà avvalersi dell aiuto di altri dipendenti o degli addetti alla gestione delle emergenze e fare, comunque, quanto in suo potere per segnalare la difficoltà. In caso di emergenza, laddove non vi siano persone ferite e/o comunque bisognose d assistenza, l addetto al primo soccorso dovrà uniformarsi alle disposizioni previste per il resto del personale dipendente. 15 Nel comprensorio dell Istituto Superiore di Sanità vengono svolte numerose attività di ricerca che comportano l utilizzo di sostanze pericolose di natura chimica e di natura biologica. Ciascun laboratorio è dotato di procedure per l utilizzo delle sostanze pericolose comprendenti modalità operative e compiti all interno della propria organizzazione anche in caso di incidenti e di gestione delle emergenze. Di seguito sono riportate procedure generali da utilizzare in casi di emergenza che coinvolgano sostanze pericolose di natura chimica e di natura biologica.

Regole di buon comportamento per la prevenzione degli incidenti > L orario di lavoro dell Istituto è: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle 20.00. Al di fuori di questo orario il personale deve essere autorizzato dal proprio Responsabile di struttura (Reparto e Dipartimento/Centro/Servizio) alla permanenza in Istituto. Regole prevenzione incidenti > Chiunque rimanga in Istituto al di fuori dell orario di lavoro deve comunicarlo alla Portineria che deve accertarsi dell autorizzazione ricevuta. > La Sorveglianza annota l orario di entrata e di uscita del personale che frequenta i locali al di fuori dell orario di servizio. > Non usare fiamme libere all interno delle cappe chimiche e biologiche. > Non lasciare accese, in mancanza di personale nella stanza, attrezzature con resistenze elettriche libere. > Non accumulare sostanze infiammabili vicino a potenziali fonti di calore. > Cercare quanto più possibile di non lavorare da soli soprattutto in camere fredde, laboratori P3, ecc. > Controllare che tutti i rifiuti e gli scarti combustibili siano stati rimossi alla fine di ogni giornata lavorativa o comunque alla fine di ogni specifica attività che abbia comportato accumulo di rifiuti potenzialmente infiammabili (sostanze pericolose, carte, altro). > Limitare la presenza nei laboratori alle sole persone effettivamente necessarie. > Quando il personale transita nei viali dell Istituto con il proprio autoveicolo deve fare attenzione a non posteggiarlo in zone che possano causare intralcio al passaggio di eventuali mezzi di soccorso. > Si rammenta inoltre che esistono luoghi ove non è possibile sostare: aree prospicienti gli ingressi delle palazzine (per consentire il passaggio dei carrelli); aree prospicienti i depositi dei prodotti chimici infiammabili, aree prospicienti i depositi dell azoto liquido, comunque fuori dai segnali di parcheggio. > Non far entrare nei locali dell Istituto bambini ed adolescenti. 17

Incidenti chimici Se si verifica uno sversamento o un inquinamento di origine chimica, si devono seguire le seguenti indicazioni 1 Non chiamate mai l intervento della squadra delle pulizie per bonificare perdite di sostanze chimiche tossiche e nocive. 2 Se le sostanze chimiche sono tossiche o ritenute tali ed entrano in contatto con la pelle, sciacquate subito la parte colpita con abbondante acqua pulita. Aiutate eventuali altre persone coinvolte che non possano intervenire da sole. 3 Informate immediatamente il Responsabile del Reparto, il Capo dei Sorveglianti (tel. interno 2441) e il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) (tel. interno 4335), inviando subito dopo una relazione su quanto accaduto al SPP e se necessario fate intervenire gli Addetti al primo soccorso della zona interessata all incidente. 4 Se nella telefonata che giunge al Capo dei sorveglianti (2441) viene segnalata la presenza di feriti, sarà compito della sorveglianza, sentite tutte le informazioni relative (come da protocollo di richiesta), chiamare l ambulanza tramite il 118. 19 5 Consultate immediatamente la scheda di sicurezza della sostanza chimica per valutare i necessari successivi interventi da eseguire per sanificare l ambiente o per dare tempestivamente informazioni relative alle sostanze interessate al personale sia della squadra di emergenza sia al personale dell ambulanza (laddove sia dovuta intervenire). 6 In caso di ingestione accidentale o volontaria di sostanze chimiche tossiche e nocive, nell attesa dell intervento dell ambulanza, tenete in osservazione l infortunato e riferite al medico l eventuale volontarietà dell incidente e le modalità. Anche nel caso di ingestione è di fondamentale importanza l immediata reperibilità della scheda di sicurezza. 7 In caso di incendio causato dalla perdita di sostanza chimica, abbandonate immediatamente la stanza. 8 In caso di perdita massiccia di sostanza chimica (anche in assenza di cattivi odori), abbandonate immediatamente la stanza. Incidentichimici 9 Nel caso di abbandono dei locali ricordatevi di spegnere le apparecchiature alimentate elettricamente. 10 In caso di presenza di cappa chimica, tenetela accesa ed aperta per un tempo limitato (in caso di abbandono per più giorni non lasciate accesa la cappa). La cappa deve comunque essere lasciata spenta qualora non sia presente una cappa collegata con l esterno.

Incidenti biologici Avvertenze generali 1 Abbandonate al più presto l area contaminata. 2 Informate immediatamente il Responsabile del reparto, il Capo dei Sorveglianti (tel. interno 2441) e il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) (tel. interno 2996), inviando subito dopo una relazione su quanto accaduto al SPP. 3 Se possibile, il personale entrato in contatto con il microrganismo infettante deve togliersi gli indumenti (camice, guanti, ecc.) e deve lavare tutte le parti esposte; se presente, utilizzare la doccia. 4 Chiudete bene le porte e le finestre e impedite l accesso a tutto il personale per almeno un ora (se necessario, apponete sulla porta un cartello con la scritta vietato l ingresso causa incidente biologico ). 5 Non fate mai intervenire la squadra delle pulizie per sanificare l ambiente. 6 Successivamente al periodo di chiusura della stanza (per permettere la deposizione dell aerosol infetto) in essa deve entrare solamente personale adeguatamente protetto e formato sulle procedure di decontaminazione da mettere in atto. 21 Incidentibiologici

Incendio Incendio Avvertenze generali > Accertatevi che nella zona interessata sia stata tolta l energia elettrica (in caso contrario utilizzare solo estintori a CO 2 ). > Concentrate gli sforzi per salvare persone in pericolo, se ve ne fossero. > Se possibile, allontanate immediatamente eventuali sostanze combustibili, riducendo in tal modo la possibilità di propagazione dell incendio. > Evitate di aprire porte, portoni, finestre per fare uscire fumo, se non si è sicuri di avere l attrezzatura occorrente a portata di mano: in tal modo, si alimenterebbe, con l ossigeno dell aria, il focolaio. > Non affrontate un incendio con parti del corpo non protette (gambe, braccia, capo, mani). All uopo usate tute apposite, elmo e guanti. In caso di fumo, usate maschere o apparecchi per la respirazione. > Impiegate i mezzi estinguenti adatti al tipo di materiale che sta bruciando; agite con tempestività in quanto i primi momenti sono decisivi. > Avvicinatevi al focolaio dal lato opposto al movimento del fumo e attaccate il fuoco alla base delle fiamme. > Ricordate di non usare acqua su linee o apparecchi elettrici sotto tensione (terminali, quadri elettrici, televisori, impianti stereo, ecc.). > Usate gli estintori senza precipitazione. La loro durata totale di funzionamento è molto breve, da 5 a 10 minuti per gli apparecchi a CO 2. È quindi molto importante controllare bene il getto, orientandolo alla base della fiamma, in modo da non svuotare l estintore prima di avere raggiunto il fuoco. > Non dimenticate che il modo migliore per spegnere un fuoco di gas è fermare l arrivo del gas. In ogni caso questo arresto deve precedere o, in caso di impossibilità, seguire immediatamente l estinzione dello stesso per evitare rischi di esplosione. > Isolate il centro di fuoco per quanto possibile, allontanando o interrompendo l afflusso in zona di prodotti che potrebbero farlo estendere. > Accertatevi, specie se trattasi di strutture metalliche, che le medesime non siano state surriscaldate dalle fiamme. > Entrate nei locali solo se si è sicuri che non ci siano pericoli di crolli. > Se incapaci di mantenere l incendio sotto controllo, evacuate l area chiudendo le porte per impedire la propagazione dell incendio. 23

24 Disposizioni particolari Fuoco di un cestino rifiuti Coprite il cestino con straccio umido per spegnere le fiamme, oppure gettateci acqua in piccole quantità. Se l incendio si propaga, utilizzate un estintore. Fuoco di apparecchiatura elettrica Se il filo non ha preso fuoco e non sprigiona fumo, staccate l apparecchiatura. Evitate di respirare fumo, può essere tossico. Staccate l interruttore generale. Non gettate mai acqua su questo tipo di fuoco, rischio di elettrocuzione. Spegnete il fuoco con l estintore a polvere o CO 2. Fuochi grassi (olio, lubrificanti) Non gettate mai acqua su questo tipo di fuoco, non lo aiuterebbe ad estinguersi rapidamente ma provocherebbe schizzi di acqua bollente con il rischio di ustioni gravi. Usate estintore a polvere attaccando il fuoco alla base delle fiamme. Se il fuoco è circoscritto e non si spegne, isolatelo chiudendo le porte. Fuoco su persona Impedite alla persona di correre poiché alimenterebbe le fiamme. Eventualmente fatela cadere e fatela rimanere stesa. Avvolgetela in una coperta, un tappeto, ecc. e fatela rotolare al suolo. Non usate mai tessuti sintetici per coprire la persona. Non utilizzate mai estintori. Allontanate la vittima dal pericolo. In caso di scottature, bagnate la parte bruciata con acqua fredda (10-15 min). Svestite la vittima affinché respiri meglio: eseguite questa operazione solo se i vestiti non aderiscono alla pelle. Alla minima difficoltà fermatevi e aspettate l arrivo dei soccorsi. Non bucate le bolle che si formano sulla pelle. Non mettete mai una medicazione o un corpo grasso sulla parte ustionata. 25 Fuoco di materie plastiche La reazione al fuoco delle materie plastiche varia a seconda del tipo: generalmente durante la combustione si sprigiona fumo denso e tossico. Non respirate il fumo che si sprigiona. Se le materie plastiche sono in fiamme, utilizzate acqua. Isolate il fuoco chiudendo la porta. Fuoco di un autoveicolo Il fuoco di un veicolo si riconosce dall odore e da un fumo nero (fumo bianco: fuga di acqua ad alta temperatura). Se il motore ha preso fuoco, non aprite il cofano: ciò provoca un richiamo di aria. Utilizzate un estintore affrontando la base della fiamma.

Misure antipanico > Rispondere adeguatamente alla situazione di emergenza significa ottenere una protezione efficace. > È importante l orientamento, la capacità, cioè, di coordinare e integrare informazioni spaziali ottenute da differenti punti di vista. Lo stato di ansia, presente in condizioni di emergenza, può interferire con la capacità di orientamento che comprende una varietà di processi e di ricerca di informazioni: le informazioni provenienti dall ambiente fisico stesso, le informazioni grafiche, le informazioni verbali. Segnaletica 26 > La paura e l ansia sono reazioni normali in caso di emergenza: la reazione alla paura, comportante solitamente una iperattività dell individuo, è una risposta inevitabile. Il ruolo dell operatore al momento dell emergenza deve essere, quindi, finalizzato a incanalare questa iperattività, verso un obiettivo non nocivo, anzi utile in quel momento. > È buona norma conoscere adeguate regole di comportamento in caso di emergenza: protezione personale, tenersi lontano dal luogo dell evento, chiedere aiuto, prestare, se possibile, soccorso. > È importante attenersi scrupolosamente alle procedure indicate dalle persone preposte alla gestione dell emergenza. > È importante l immediata diffusione di comunicati, che non solo devono informare la folla su cosa stia effettivamente accadendo, ma affidare alle persone precisi compiti per farle sentire soggetti attivi e non solo oggetto passivo dei soccorsi. Il crescere dell allarme può spingere ad uno stato di angoscia: un sentimento paralizzante di chi si sente di fronte ad un pericolo indeterminato L obiettivo di una efficace comunicazione in emergenza è quello di mobilitare le energie positive delle persone.

Segnali di divieto Segnali antincendio Vietato fumare Divieto di spegnere con acqua Vietato fumare o usare fiamme libere Lancia antincendio Estintore Telefono per gli interventi antincendio Non toccare Acqua non potabile Divieto di accesso alle persone non autorizzate Direzioni da seguire Allarme antincendio Non usare l ascensore in caso di incendio Divieto di accesso ai portatori di stimolatori elettrici Divieto di accesso ai portatori di protesi metalliche Naspo Attacco idrante

Segnali di avvertimento Segnali di pericolo Materiale infiammabile Sostanze velenose Sostanze corrosive Tossico Corrosivo Nocivo Radiazioni ionizzanti Raggio laser Pericolo generico Radiazioni non ionizzanti Tensione elettrica pericolosa Sostanze nocive o irritanti Esplosivo Infiammabile Comburente Materiale comburente Campo magnetico intenso Pericolo d inciampo Nocivo per l ambiente Rischio biologco Bassa temperatura

Segnali di prescrizione Segnali di emergenza Protezione obbligatoria degli occhi Protezione obbligatoria dell udito Protezione obbligatoria delle vie respiratorie Percorsi di emergenza Guanti obbligatori Obbligo generico Protezione obbligatoria del viso Uscita di emergenza Percorsi da seguire Indossare calzature protette Agganciare le bombole Casco obbligatorio Pronto soccorso Scale di emergenza Punto di raccolta

Coordinatore del Servizio Prevenzione e Sicurezza del Lavoro Ludovica Malaguti Aliberti Testo a cura di Ludovica Malaguti Aliberti Rosalba Masciulli Paola Capriani Redazione Paola De Castro, Anna Maria Rossi Grafica e impaginazione Massimo Delle Femmine Stampa Stampato in proprio Istituto Superiore di Sanità maggio 2007 Istituto Superiore di Sanità Presidente: Enrico Garaci Viale Regina Elena, 299 00161 Roma Tel. 0649901 Fax 0649387118 www.iss.it per informazioni su questo documento contattare Paola Capriani e-mail: paola.capriani@iss.it

A cura del Settore Attività Editoriali Gestione delle EMERGENZE