Era evitabile l attuale crisi economico-finanziaria?



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CredOg 31 (4/2011) n. 184, 25-36 L. Pelizzon Era evitabile l attuale crisi economico-finanziaria? 1. Elementi strutturali dell attuale crisi negli Stati Uniti La crisi finanziaria iniziata nell agosto 2007 è una crisi sistemica sorta negli Stati Uniti e rapidamente diffusasi nei mercati finanziari dei paesi più sviluppati. Da una lettura di questa crisi emerge che essa si fonda su quattro elementi strutturali e comportamentali: (a) la struttura monetaria incentrata sulla fissazione dei tassi di interesse da parte della Banca centrale abbinata a una prolungata politica di bassi tassi di interesse a breve termine; (b) prodotti finanziari innovativi che hanno facilitato l espansione del credito in modo massiccio e trasferito il rischio di insolvenza; (c) alcune lacune nella regolamentazione delle istituzioni finanziarie, (d) la presenza di carenze di valutazione dei rischi delle attività finanziarie da parte delle società di rating 1. In relazione al primo insieme di elementi sistemici, è importante tener presente che una politica monetaria basata sulla fissazione dei tassi di interesse comporta immissioni di liquidità da parte della Banca centrale al sistema bancario che possono essere potenzialmente molto elevate. Per comprendere appieno questo concetto si immagini la Banca centrale come un distributore di benzina con una cisterna enorme. Il prezzo della benzina è fissato dalla Banca centrale-benzinaio e non viene cambiato se la domanda di benzina sale. È chiaro che se il prezzo della benzina è basso la quantità di benzina acquistata dalle bancheautomobilisti sarà elevata. Con questa struttura non c è alcun vincolo 1 Il rating è un metodo utilizzato per classificare sia i titoli obbligazionari che le imprese in base alla loro rischiosità. I rating sono periodicamente pubblicati da agenzie specializzate tra cui Moody s, Standard&Poor s e Fitch Ratings.

26 CredOg n. 184 alla liquidità/benzina che la Banca centrale-benzinaio immette sul mercato, e quindi il mercato che determina la quantità di liquidità generata dalla Banca centrale. In presenza di una politica monetaria così strutturata, la Federal Reserve Bank (FED) nel periodo che va dal terzo trimestre 2001 al primo trimestre 2005 aveva fissato tassi nominalmente bassi 2 (in alcuni momenti inferiori al tasso di inflazione). 2. La diffusione dei mutui immobiliari I bassi tassi di interesse hanno causato una forte convenienza a espandere gli impieghi da parte delle banche in tutti i settori e in particolare in quello dei mutui immobiliari, la cui domanda si è fortemente e rapidamente incrementata anche grazie alla diffusione di mutui con rate iniziali molto basse (mutuo step-up 3 ). Inoltre, parte di questi mutui sono stati offerti a una clientela con livelli di reddito medio-bassi e che aveva la necessità di coprire con il mutuo gran parte del costo di acquisto della casa (il mutuo in questo caso copriva a volte anche il 100% del valore di acquisto della casa o addirittura più del 100%): i famosi mutui subprime. Va sottolineato che la diffusione di questi mutui è stata favorita dal governo degli Stati Uniti anche attraverso modifiche alla regolamentazione sui mutui e allo sviluppo di istituzioni ad hoc come Freddie Mac e Fannie Mae. Questo accadeva perché da un lato c era l obiettivo politico di «una casa per tutti» e cioè una casa anche per le minoranze etniche e la popolazione a basso reddito, dall altro c era la necessità di ridare stimolo all economia degli Stati Uniti dopo l attacco dell 11 settembre e la fine della bolla dot.com, dato che il settore immobiliare è uno dei settori che più velocemente è in grado di favorire la crescita economica. Il processo espansivo del credito è stato potenziato poi dalla nascita di nuovi prodotti finanziari: i prodotti strutturati e in particolare gli Asset-Backed Securites (ABS). Gli ABS sono dei titoli 2 I motivi per cui la FED ha abbassato i tassi sono vari. Nel terzo trimestre del 2001 c è stato l attacco alle Torri gemelle, la bolla dot.com si stava sgonfiando e l economia iniziava a crescere a ritmi inferiori agli anni precedenti. 3 I mutui step-up sono mutui in cui la rata iniziale è molto bassa ed è sufficiente a pagare principalmente gli interessi del debito, dopo due o tre anni la rata aumenta per permettere il rimborso anche di quote del debito.

CredOg n. 184 27 obbligazionari emessi a fronte di un portafoglio di prestiti. Molto semplicemente alcuni prestiti di una banca vengono «impacchettati» e ceduti a una società esterna (un istituzione finanziaria indipendente) che si chiama Special Purpose Vehicles (SPV). Questa società (la SPV) acquista il portafoglio prestiti della banca e lo paga indebitandosi. Formalmente emette una serie di obbligazioni, gli ABS appunto, che danno il diritto ai detentori dell obbligazione ABS di ricevere i flussi di cassa (gli interessi e il capitale) generati dal portafoglio presiti ora detenuto dalla SPV. L acquisto del titolo implica, però, per l acquirente, l accollarsi di una percentuale del rischio di insolvenza del portafoglio presiti della banca che ora è detenuto dalla SPV. In sostanza gli ABS consentono di ridistribuire il rischio di credito dei mutui di molti clienti di una banca su un numero elevato di investitori, i compratori di ABS. La nascita e la diffusione dei prodotti strutturati ha parzialmente svincolato la concessione del credito delle banche alle imprese e alle famiglie dal tasso di crescita dei depositi, in quanto i prestiti stessi «impacchettati» e ceduti tramite le SPV al mercato sotto forma di obbligazioni ABS generavano liquidità per le banche venditrici. Liquidità che queste banche potevano poi utilizzare per la concessione di nuovo credito a imprese e famiglie. In sostanza, (a) gli impieghi delle banche non dipendono più solamente dalla quantità di denaro raccolto dalla banca attraverso i depositi a risparmio o i conti correnti e (b) i prestiti ceduti alla SPV vengono rimossi dai bilanci delle banche. Inoltre, gli ABS fornivano alle banche acquirenti attività ritenute di alta qualità con un buon rendimento da collocare ai risparmiatori e investitori istituzionali garantendo elevati profitti. 3. Il ruolo delle società di rating Particolare importanza strategica nel processo di espansione hanno avuto le società di rating. La forte crescita finanziaria è stata resa possibile anche grazie ai rating attribuiti agli ABS. In un mercato globale, con decine di migliaia di emittenti e di tipi di prodotti finanziari strutturati e non, è impossibile un accurata e consapevole valutazione da parte degli investitori dei rischi delle attività finanziarie complesse e poco trasparenti come gli ABS. Di qui il ricorso ai rating delle società specializzate che in modo semplice (un voto che va da AAA per un

28 CredOg n. 184 titolo poco rischioso a CCC per un titolo molto rischioso 4 ) forniscono un indicazione della rischiosità dei diversi prodotti strutturati. Un aspetto infatti importante da sottolineare è che le obbligazioni ABS emesse a fronte dello stesso portafoglio non avevano tutte lo stesso livello di rischio come evidenziato nella Figura 1. A fronte infatti dello stesso portafoglio prestiti, diciamo con un rischio A, vengono emesse obbligazioni con diverso rischio di insolvenza, per esempio un gruppo AAA (che in media rappresentava il 70% di tutte le obbligazioni emesse) che ricevono per prime il pagamento degli interessi e del capitale, e poi a seguire un gruppo A e un terzo gruppo BBB. Figura 1. Pagamento interessi e rimborso capitale nei portafogli strutturati (ABS) Pagamenti mensili Pagamento interessi Pagamento Capitale I Interessi AAA AAA Porta foglio mutui SPV AA A AA A C Capitale BBB BBB- BBB BBB- Il meccanismo può essere spiegato con l esempio di un sacchetto di caramelle che deve essere distribuito a cento bambini con la maglietta di tre colori diversi: giallo, arancio e lilla. Le caramelle vengono distribuite prima ai bambini con la maglietta gialla, poi a quelli con la maglietta arancione e infine, se ci sono ancora cara- 4 I rating sono su scala diversa per ogni società di rating: Moodys assegna AAA, AA, A, BBB, BB, B, ecc. Standard and Poors assegna A+, A, A-, B+, B, B-, ecc.

CredOg n. 184 29 melle, a quelli con la maglietta lilla. Se il sacchetto contiene tante caramelle, la probabilità che i bambini con la maglietta gialla ricevano tutti una caramella è molto elevata (e questa era la valutazione delle società di rating nell attribuire a una parte delle obbligazioni il rating AAA cioè poco rischioso). I bambini con la maglietta lilla hanno una significativa probabilità di non ricevere nulla, ma se il sacchetto è strapieno di caramelle ne riceveranno più degli altri. Se però il sacchetto contiene poche caramelle, la probabilità che non bastino neppure per i bambini con la maglietta gialla è molto elevata. Tutto si basa sulla valutazione del rischio del portafoglio prestiti (quante caramelle ci sono nel sacchetto) che viene effettuata dalle agenzie di rating e del rischio che le diverse obbligazioni vengano rimborsate (che i bambini con le diverse magliette ricevano almeno una caramella ciascuno). È chiaro quindi che, nella «catena produttiva» dell industria finanziaria, le società di rating sono un punto strategico importantissimo, perché determinano (a) la fiducia dell acquirente sulle attività finanziarie in cui investire e (b) la possibilità di dare in garanzia prodotti strutturati (perché ritenuti poco rischiosi visto l elevato rating) per ottenere altro credito. Le loro valutazioni, anche se basate sulla più avanzata modellistica, hanno sottovalutato i rischi di credito e di liquidità degli ABS che si potevano manifestare in presenza di innalzamento del tasso di interesse da parte della Banca centrale. Si consideri, inoltre, che gli ABS sono stati comprati da una vasta gamma di banche, fondi pensione, compagnie di assicurazione, hedge funds, altri fondi e anche investitori privati, tutti incoraggiati a investire dal rating generalmente alto dato a questi strumenti. Sicché, mentre l espansione del credito raggiungeva clienti sempre più rischiosi, si pensi ai clienti dei mutui subprime, il mondo finanziario (dalle banche, ai fondi pensione, alle società di assicurazione) valutava gli strumenti finanziari come attività poco rischiose. È importante sottolineare, comunque, che i mutui subprime erano solo una piccola parte dei prestiti alla base delle obbligazioni ABS. Il loro valore totale si aggirava sui 1500 miliardi di dollari. Considerando che in caso di mancato pagamento si riceva circa il 50% del valore, le perdite sono di circa 750 miliardi di dollari pari a circa il 2-3% del valore del mercato azionario degli Stati Uniti nel 2007. Quindi la domanda che sorge spontanea è: sono sufficienti i mutui subprime (che per i meccanismi sopra descritti sono ora detenuti un

30 CredOg n. 184 po da tutti ma in misura limitata) per creare una crisi sistemica se la bolla sull immobiliare scoppia? La risposta è: probabilmente no. 4. Il catalizzatore della crisi: le Special Investment Vehicles Per riuscire a spiegare la portata della crisi che stiamo osservando serve un catalizzatore: e questo catalizzatore sono i debiti a breve termine per finanziare l acquisto di attività finanziarie o impieghi a lungo termine. Il meccanismo è molto semplice e ne è espressione massima una nuova forma di istituzione finanziaria: le Special Investment Vehicles (SIV). Queste società finanziarie (non soggette alla regolamentazione bancaria) venivano principalmente costituite dalle banche e avevano la caratteristica di finanziare il loro attivo, caratterizzato per lo più da titoli ABS con un capitale azionario molto basso e per il resto con debiti a breve termine. Spieghiamo il meccanismo con un esempio molto semplice. Si consideri una banca che crea la SIV-A con un capitale di 10 dollari. Con questi 10 dollari la SIV-A compra un obbligazione ABS AAA. Con questa obbligazione la SIV-A può indebitarsi a breve termine (da un giorno a un anno) a un tasso molto basso, perché concede in garanzia l obbligazione ABS AAA, e incassare quindi 10 dollari. I mercati in cui questo può accadere sono diversi: il mercato REPO 5, il mercato Asset Backed Commercial Papers (ABCP), ecc. Con i 10 dollari ricevuti dal debito a breve termine la SIV può acquistare un altra obbligazione ABS AAA e cederla ancora in garanzia per un ulteriore debito a breve e così via per 30, 40, 50, 60 volte. Il vantaggio di questo meccanismo è il guadagno sulla differenza del tasso di rendimento derivante dall obbligazione ABS (con scadenza molto lunga) e il tasso che si paga sul debito a breve termine. È il classico meccanismo della leva finanziaria, cioè con un capitale azionario di 10 viene creato un attivo investito in obbligazioni ABS di 300 o di 600. La differenza tra 300 e 10 viene finanziata con debiti a breve 5 REPO significa Repurchase Agreement, è la vendita cioè di un titolo con l impegno di riacquistarlo fra 3 o 6 mesi a un prezzo già fissato all atto della vendita. Corrisponde a un prestito garantito da un titolo obbligazionario che può essere un titolo di Stato o una qualsiasi altra obbligazione con un elevato rating.

CredOg n. 184 31 termine. Dopo tre mesi il debito viene rinnovato per altri tre mesi sempre concedendo a garanzia i titoli ABS (in sostanza si pagano i debiti a breve con nuovi debiti a breve come qualsiasi famiglia che vive indebitandosi). Il meccanismo descritto per le SIV è stato ampiamente utilizzato anche dalle banche, sia commerciali ma in particolar modo dalle banche di investimento (si pensi a Goldman Sachs, Lehman Brothers, Merril Lynch e Morgan Stanley). 5. Regole di vigilanza insufficienti Come conseguenza si è avuto un forte aumento degli attivi, dei passivi e della rischiosità delle banche che non ha trovato ostacolo nelle regole di vigilanza. Le banche infatti hanno raggiunto livelli di leva contabile grezza e ateorica (totale attivo/capitale netto) elevatissimi: da 35 a 60 volte il patrimonio netto. Ciò è potuto accadere perché (a) anche le regole delle autorità di vigilanza si rifacevano agli stessi modelli di valutazione del rischio applicati dagli operatori di mercato; (b) parte del credito veniva generato da società che non sottostavano alla vigilanza bancaria: le SPV e le SIV. È possibile che non ci siano stati dei segnali che indicassero la presenza di uno squilibrio nel sistema in termini di liquidità e rischio? Per quanto riguarda la liquidità, l espansione del credito (alimentata dall endogena determinazione della liquidità fornita dalla Banca centrale) ha causato un forte aumento dei prezzi degli immobili e delle aziende di alcuni settori industriali e finanziari. Infatti, a partire dal 2003 si è iniziato a osservare una crescita accelerata dei prezzi e dei volumi del mercato immobiliare e dei mercati delle azioni, che è poi sfociata in una bolla speculativa. Si può definire una «bolla speculativa» lo scambio di attività a prezzi ben al di sopra del loro valore basato sui flussi di cassa futuri. Purtroppo però, le bolle speculative alimentate dall endogena variazione della liquidità sono facili da individuare ex post, ma difficili da diagnosticare ex ante e nel loro svilupparsi (il «giusto» valore è sempre difficile da determinare). Sicché, pur essendo stata ipotizzata la possibilità che ci fosse una bolla nell immobiliare e nell azionario,

32 CredOg n. 184 non è stata considerata così probabile da consigliare variazioni del tasso di interesse da parte della Banca centrale: dopo tutto il «Prodotto interno lordo» (PIL) cresceva e l inflazione era bassa 6 (il sogno dei banchieri centrali!). Perché il forte aumento dei rischi non è stato percepito? Gli indicatori dei potenziali rischi erano: (a) la crescente leva finanziaria (da 30 a 60 volte il patrimonio netto), ma c erano gli strumenti di garanzia; (b) la sproporzione enorme tra i capitali garantiti e il patrimonio netto dei garanti, ma c erano strumenti di ripartizione e compensazione del rischio e modelli di valutazione rassicuranti delle agenzie di rating; (c) c erano inoltre nei bilanci valori attivi elevati ritenuti facilmente cedibili e quindi capaci di generare adeguata liquidità se necessario. Il problema era che per le obbligazioni ABS non c era un vero mercato secondario, dove queste potessero essere facilmente cedute dopo averle acquistate dalle SPV. Alcuni di questi prodotti, quelli più rischiosi, venivano infatti scambiati raramente e per questo si utilizzava una valutazione basata su modelli teorici: il mark-to-model 7 per determinarne il valore di bilancio. Venivano inoltre conseguiti elevatissimi profitti dalle banche e dagli intermediari finanziari, si accumulavano riserve e si aumentava il valore di mercato delle imprese del settore. Vi furono cassandre che sottolinearono le problematiche legate all elevata leva finanziaria delle banche ma, in quel contesto, appunto, furono considerate cassandre. 6. I primi segnali della crisi Quando è emerso in misura sempre più crescente lo squilibrio? Quando la FED nella seconda metà del 2005 ha iniziato ad aumentare i tassi elevandoli gradualmente 8 e questo ha portato a un aumento delle rate dei mutui e molte famiglie non sono più state in grado di pagarle. 6 Il tasso di inflazione annuo nel periodo ha variato tra il 2,27% e il 3,24% ed è quindi rimasto a livelli abbastanza contenuti. Inoltre, la crescita del PIL reale è stata tra il 2,6% ed il 3,6%, quindi robusta. 7 Dei modelli matematico-statistici che calcolavano il valore. 8 L economia era infatti in crescita ed era quindi opportuno riportare i tassi di interesse ai livelli di normalità.

CredOg n. 184 33 I primi segnali si sono avuti dapprima con il concretizzarsi del rischio di credito e poi con le insolvenze dei mutuatari. Le banche, inoltre, erano diventate proprietarie di molte abitazioni a seguito della mancata riscossione dei mutui e cominciarono a metterle all asta provocando una forte riduzione dei prezzi delle case. Nel susseguirsi dei diversi eventi che hanno fatto emergere la crisi, si notano anzitutto le elevate perdite nei portafogli di mutui su cui erano stati poi emessi i titoli ABS. I primi segnali si sono avuti già alla fine del 2006, sfociando, infine, nel fallimento di alcune società specializzate nella concessione di mutui, provocando elevate perdite per le ABS e il conseguente venir meno del mercato degli ABCP, in quanto nessun investitore accettava più ABS a garanzia di un prestito. Questo costrinse molte banche a dover ripagare i prestiti a breve e, quindi, a vendere parte delle attività finanziarie, generando quindi la caduta dei prezzi di attività finanziarie quali azioni e obbligazioni non necessariamente legate al mercato dei mutui o a quello immobiliare degli Stati Uniti. Si sono verificate, quindi, insolvenze di istituti finanziari e assicurativi e il venir meno del mercato degli ABS. Il tutto è sfociato in fortissime deficienze di liquidità per il sistema bancario. 7. L estensione della crisi in Europa La crisi degli Stati Uniti si è estesa agli altri mercati mondiali e in particolare al sistema bancario europeo perché interconnesso a quello degli Stati Uniti e perché il modello espansivo di finanziamento era molto simile. Le banche europee hanno acquistato dagli intermediari finanziari degli Stati Uniti e di altri paesi i citati strumenti finanziari, li hanno collocati ai loro clienti, ne hanno emessi di propri adottando le stesse tecniche espansive dei finanziamenti e di sottovalutazione dei rischi. Tutto ciò, come negli Stati Uniti, con l assenso delle autorità di vigilanza. La crisi si è perciò manifestata con (a) perduranti deficienze di liquidità in un numeroso sottoinsieme di banche, con conseguente carenza di attività finanziarie nell attivo di tali banche da usare come collaterali (cioè come garanzie) per nuovi debiti a breve con cui ripagare i debiti a breve in scadenza; (b) l aumento dei rischi di insolvenze e il conseguente blocco del mercato interbancario a causa della sfiducia tra le banche; (c) il blocco delle negoziazioni nei mercati

34 CredOg n. 184 obbligazionari perché il rischio di credito di tutte le emittenti era aumentato e la sua valutazione diventava difficile e (d) l emergere di perdite e quindi di deficit di capitale soprattutto per un sottoinsieme di banche. Il mercato che ha invece visto la domanda crescere in modo esponenziale fu il mercato dei titoli di Stato, oggetto, da un lato, dell effetto flight to quality, cioè la corsa verso il titolo di migliore qualità e, dall altro, perché unica attività finanziaria accettata in garanzia nell agosto 2007 per avere dei finanziamenti a breve termine. In sostanza si è assistito a una «bolla finanziaria negativa», che derivava direttamente da una crisi di liquidità delle istituzioni bancarie e finanziarie. Si realizza infatti una bolla finanziaria negativa quando c è un evento (in questo caso il venir meno del mercato degli ABCP, dei REPO e dell interbancario) che forza le predette istituzioni a liquidare simultaneamente le loro attività finanziarie. Questo porta a una veloce e significativa riduzione dei prezzi delle attività finanziarie in modo persistente rispetto al loro «giusto» valore. 8. Gli interventi statali per porre rimedio alla crisi Questa crisi presenta delle grosse similitudini con le crisi precedenti. La crisi asiatica del 1997 fu generata dal venir meno dei finanziamenti a breve termine stranieri; la crisi del Long-Term Capital Management (LTCM) fu causata dal mancato rinnovo dei finanziamenti a breve termine all hedge fund LTCM per perpetrare le sue strategie di arbitraggio. La crisi corrente è però più severa, perché il venir meno dei finanziamenti a breve termine ha toccato in prima persona le banche, che velocemente hanno innescato un circolo vizioso, prosciugando la liquidità di tutto il sistema finanziario. Anche la crisi del 1929 fu caratterizzata dal venir meno dei finanziamenti a breve termine: quelli dei depositanti delle banche con la conseguente «corsa agli sportelli» ed è per questo che presenta delle similitudini con la crisi corrente. Tuttavia, un aspetto importante da sottolineare è che, a differenza della crisi del 1929, la crisi attuale viene affrontata con pragmatismo, utilizzando l enorme ricchezza teorica ed empirica accumulata dagli studi economici delle crisi, e con coerenza. Non è chiaro però, fino ad oggi, se ci permetterà di evitare gli effetti nefasti della precedente crisi del 1929.

CredOg n. 184 35 Dopo il fallimento di Lehman nel settembre 2008, c è stato un susseguirsi di interventi statali per «salvare» molte banche dal fallimento. A poco a poco la crisi bancaria si è trasformata (e si sta trasformando) in crisi «sovrana», cioè i debiti delle banche sono stati pagati dai governi con debito pubblico, generando, come per l Islanda ad esempio, il fallimento di questi stati, cioè la loro incapacità come nazione di far fronte ai debiti accumulati. Nella medesima situazione si trovano l Irlanda e la Grecia, le quali, per far fronte ai debiti accumulati dalle banche, hanno raggiunto un livello di indebitamento pubblico rispetto al PIL (cioè alla ricchezza della nazione) che è elevatissimo e quindi potrebbero non essere più in grado di rimborsarlo. 9. Conclusione La situazione è molto delicata in quanto la mancata capacità di rimborsare il debito pubblico da parte di alcuni di questi stati potrebbe generare un effetto domino, che andrebbe a rendere incapaci altri paesi di rimborsare il loro debito. L Italia è uno di questi paesi, il mancato rimborso del debito di alcuni paesi dell Unione Europea (come la Grecia) potrebbe comportare il fallimento di alcune banche che hanno massicciamente investito nei titoli pubblici di questi paesi che ora sono a rischio. A fronte di questa crisi, una reazione importante è stata la necessità di rivedere la regolamentazione del sistema finanziario e del funzionamento delle banche per evitare gli effetti sistemici che la recente crisi ha evidenziato. Come questa analisi della crisi evidenzia, la mancanza di regolamentazione, di applicazione o elezione delle regole è alla base di questa crisi. Chi doveva controllare non ha adottato gli adeguati controlli e si continua ad avere un sistema finanziario liberalizzato e globalizzato con controlli nazionali e scarsità di coordinamento a livello regolamentare e politico. Loriana Pelizzon professore associato di Politica economica presso l Università Ca Foscari, Venezia

36 CredOg n. 184 Sommario Dopo aver messo in rilievo gli elementi strutturali che hanno provocato la crisi del sistema bancario negli Stati Uniti, e sottolineando in particolare l eccessiva e incontrollata diffusione dei mutui immobiliari, l articolo descrive il ruolo negativo svolto dalle società di rating che hanno favorito nei clienti illusioni di facili guadagni, impedendo di cogliere e valutare seriamente i primi segnali della crisi. Come negli Stati Uniti, anche in Europa la crisi è stata combattuta con gli interventi statali e con l introduzione di regole più rigide nel controllo delle operazioni bancarie. Proprio la mancanza di regolamentazione sta alla base di una crisi che da bancaria è diventata crisi sovrana, mettendo a rischio il bilancio degli stati più deboli, tra cui l Italia. ASSOCIAZIONE ITALIANA DI PASTORALE SANITARIA La fragilità umana, scuola da cui imparare Convegno Assisi dal 17 al 20 ottobre 2011 L «Associazione italiana di pastorale sanitaria» (AIPAS), che riunisce tutti gli Ordini ospedalieri religiosi più importanti allo scopo di prestare assistenza spirituale presso le strutture socio-sanitarie pubbliche e private, con questo convegno offre un contributo specifico di riflessione per quanti vivono al servizio nel mondo della sofferenza, ponendosi soprattutto in ascolto della vita fragile e della domanda di senso che da questa nasce. Il convegno è rivolto a tutti e in particolar modo agli operatori di pastorale della salute. Tra i relatori: C. Arice, G. Bregantini, F. Montenegro, A. Pangrazzi, A. Paoli, D. Scaiola, O. Scaramuzzi. Sono numerosi e interessanti i laboratori dedicati al lutto nei bambini, alla famiglia, alle dipendenze, alla depressione, al Burnout, alla disabilità mentale, alle malattie dell anima, al suicidio, agli anziani e ai cappellani. Sede: Domus Pacis - Piazza Porziuncola, 1-06081 S. Maria degli Angeli - Assisi (PG) - tel. 075 8043530. Informazioni e iscrizione: Fra Angelo De Padova - tel. 339 1034370 - fax 0836 565886 - email: frateangelo@alice.it