Vi presento Tommy, mio figlio autistico. Donna e disabile, doppia discriminazione. Wheelchair rugby, campionato da urlo MAGAZINE.

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La Convenzione Onu sui diritti dell infanzia La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità Recepimento e pratica in Lombardia

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3 marzo 2013 MAGAZINE Redazione: Piazza Cavour 17-00193 Roma Poste Italiane spa Spedizione in abbonamento postale 70% - Roma GIANLUCA NICOLETTI Vi presento Tommy, mio figlio autistico SPORT Wheelchair rugby, campionato da urlo PARI OPPORTUNITÀ Donna e disabile, doppia discriminazione

EDITORIALE di Mario Carletti Direttore Centrale Riabilitazione e Protesi, Inail Il tornado Matilde non porta devastazioni Travolge, trascina, scuote ma non fa danni, anzi costruisce. Mi permetto una confidenza perché conosco la professoressa Matilde Leonardi da anni. Non solo perché nota professionista e medico (lavora all Istituto neurologico Besta di Milano), ma soprattutto perché ho avuto modo di collaborare con lei in più di una occasione e ne sono stato travolto. Ovviamente dal suo entusiasmo, dalla voglia di fare, dalla determinazione: solo lei poteva riuscire nella impresa non facile di coordinare, come presidente della Commissione tecnico-scientifica, gli incontri dell Osservatorio nazionale sulla disabilità e sintetizzare, rendendoli ufficiali, i lavori delle diverse sottocommissioni. Abbiamo quindi in mano per la prima volta in Italia un programma d azione sulla disabilità, come previsto dalla convenzione Onu. Tanta enfasi perché non è proprio scontato che i lavori delle Commissioni sfocino in documenti concreti. Il compito poi si complica se gli interlocutori, come in questo caso specifico, sono decine, a loro volta portatori di altre decine di istanze, in un gioco complesso che ricorda, per la moltiplicazione esplosiva, il chicco di riso sulla tavola della dama. Sette le aree tematiche individuate dall Osservatorio, affrontate e sviscerate da sei gruppi di lavoro, tante le ambizioni ma anche molto chiari i punti di partenza. Innanzitutto, provare ad avere dati statistici reali e concreti dai quali trarre indicazioni utili per qualsiasi tipo di intervento. Senza numeri su cui basarsi nessuna proposta può essere presa in seria considerazione e, a oggi, l Osservatorio ha preso atto che in Italia ci sono diverse fonti e molteplici numeri, ma non aggregati e raccolti in modo serio e omogeneo. Non manca poi l approfondimento su temi cardine come il lavoro, la scuola, l autonomia, l accessibilità, la salute e il diritto alla vita. Insomma, siamo davanti a un Programma biennale che naturalmente dovrà passare al vaglio politico del Consiglio dei ministri per le valutazioni globali, di fattibilità e sostenibilità. Il cammino è lungo, ma iniziare con un passo fermo e sicuro è già molto importante. Donne e disabili, otto marzo amaro Ostacoli nella vita personale, sul lavoro, nella rivendicazione del diritto alla salute. Se per una donna qualsiasi è già difficile, per una donna disabile il quotidiano può trasformarsi in un vero e proprio percorso a ostacoli. Questo mese SuperAbile Magazine riflette sul binomio donna e disabilità, interpellando esperte, esponenti delle associazioni e dirette interessate. Torna poi il tema dell essere genitori, con un intervista a Gianluca Nicoletti, noto conduttore radiofonico, che ha appena pubblicato un volume sulla sua esperienza di padre di un ragazzo autistico. E poi tante storie dall Italia e non solo. A cominciare da una bella novità: l esordio della Nazionale del wheelchair rugby, che ora punta a rappresentare il nostro Paese alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Poi, come di consueto, tanta cultura: scrittori, editori, registi che hanno compreso che la disabilità non è una dimensione-ghetto, ma un aspetto della vita che interessa tutti a prescindere dalla propria esperienza personale. E che può essere narrata in modi inediti. Non ci credete? Guardate gli scatti di Christian Rocher, un fotografo poco conosciuto in Italia ma autore di un lavoro molto interessante e singolare. 3

NUMERO tre Marzo 2013 EDITORIALE 3 Il tornado Matilde non porta devastazioni di Mario Carletti ACCADE CHE... 5 Osservatorio nazionale disabilità: approvato il primo Programma d azione 7 Istat: 145mila alunni disabili e 65mila insegnanti di sostegno L INCHIESTA 8 Se questa è una donna (disabile) di Laura Badaracchi 11 Immagine e pubblicità: il modello impossibile di Antonella Patete 13 Avanti tutta. Anche di fronte a certe umiliazioni di Michela Trigari INSUPERABILI 14 Senza di te cosa sarei Intervista a Gianluca Nicoletti di Chiara Ludovisi CRONACHE italiane 16 Con le mani in pasta, a sfidare il mercato di Sara Mannocci sotto la lente 18 Ecco perché ho smesso di volare di Maurizio Molinari PORTFOLIO 20 La bellezza e l audacia SPORT 24 Scende in campo l Italia del rugby di Stefano Caredda Turismo 26 Viaggio in Europa. E senza sorprese di Giorgia Gay CULTURA 28 Come Tommy divenne una star del web di Giovanni Augello 29 Il ragazzo che amava i cavalli di A.P. 32 Mister Eugenio: quando il rap è in Lis di M.T. 33 Voci nel buio, film e laboratorio di A.P. RUBRICHE 34 Inail... per saperne di più Menomazioni dell apparato visivo 35 Senza barriere Casa per tutti. Il vademecum 36 Lavoro Impiegati di notte. Gli esoneri per la disabilità 37 L esperto risponde Esami, Ausili PINZILLACCHERE 38 Il francobollo del mese Anche in Italia il valore è in Braille di Gian Piero Ventura Mazzuca 39 Bambole buone. Oltre ogni limite di M.T. 40 Il pranzo della domenica GusTop di Carla Chiaramoni 41 Le parole per dirlo Assistente sessuale di Franco Bomprezzi 41 Fatti una skarrozzata. Almeno per provare di M.T. Dulcis in fundo 42 Strissie - I pupassi di Adriana Farina e Massimiliano Filadoro Superabile Magazine Anno II - numero tre, marzo 2013 Direttore: Mario Carletti In redazione: Antonella Patete, Laura Badaracchi e Diego Marsicano Direttore responsabile: Stefano Trasatti Hanno collaborato: Giovanni Augello, Stefano Caredda, Carla Chiaramoni, Giorgia Gay, Daniele Iacopini, Chiara Ludovisi, Sara Mannocci, Maurizio Molinari, Michela Trigari di Redattore Sociale; Franco Bomprezzi, Gian Piero Ventura Mazzuca; Erica Battaglia, Giorgia Di Cristofaro, Rosanna Giovèdi e Daniela Orlandi del Consorzio sociale Coin Progetto grafico: Giulio Sansonetti Editore: Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro Redazione: Superabile Magazine c/o agenzia di stampa Redattore Sociale Piazza Cavour 17-00193 Roma E-mail: superabilemagazine@inail.it Stampa: Tipografia Inail Via Boncompagni 41-20139 Milano Autorizzazione del Tribunale di Roma numero 45 del 13/2/2012 4 Un ringraziamento, per averci gentilmente concesso l uso delle foto, a Contrasto (pagg. 3, 8-9, 12-13), Anmil (pagg. 4, 10-11), Pietro Sparaco e Uildm Bergamo (pag. 10), Giulia Macchia Vercesi (pagg. 14-15), Fondazione il Sole (pagg. 16-17), Vivek Gohil (pag. 18), Christian Rocher (pagg. 20-23), Diversamenteagibile.it (pag. 26), Unicef (pag. 31), Unitalsi (pag. 40), Enrico Ercolani (pag. 41). In copertina, una foto di Gianluca Nicoletti e del figlio Tommaso scattata da Fabrizio Intonti (Fabriziointonti.com)

ACCADE CHE... welfare Osservatorio nazionale disabilità: approvato il primo Programma d azione Varato, finalmente, il primo Programma d azione italiano per la promozione dei diritti e l integrazione delle persone con disabilità. Ad approvarlo, il 12 febbraio scorso, l Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità. La notizia è arrivata circa tre mesi dopo l invio, nel novembre 2012, del primo Rapporto italiano alle Nazioni Unite sulla implementazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità nel nostro Paese. Dal respiro biennale, il testo dovrà essere sottoposto all esame del Consiglio dei ministri e al parere della Conferenza unificata, per poi essere adottato come decreto Pietro Barbieri è il nuovo portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore. Membro del Coordinamento nazionale dal 2008, è presidente dal 96 della Fish (Federazione italiana per il superamento dell handicap). «Dobbiamo saper rappresentare la società civile in maniera non inerte davanti alla crisi. E la disabilità è collocata in questa proposta», ha dichiarato. del presidente della Repubblica. «Un gran risultato perché non abbiamo proposto una politica per i disabili, ma una politica per l Italia che sappia accogliere anche le persone con disabilità», ha commentato la presidente del comitato tecnicoscientifico dell Osservatorio, Matilde Leonardi, dell Istituto neurologico Besta di Milano. Precisando: «Abbiamo voluto mettere una pietra miliare. Era fondamentale fare il piano d azione prima che cadesse il governo, perché chiunque venga dopo possa avere un piano d azione biennale al quale attenersi». Sette le aree principali individuate dall Osservatorio nel nuovo piano: dalla salute Turismo al lavoro, dalla scuola agli interventi nei progetti di cooperazione all estero. Uno dei primi obiettivi indicati dal programma è quello di avere cifre precise sulla disabilità in Italia. «Vogliamo provare a mettere insieme tutte le fonti per rendere i dati amministrativi anche statistici ha spiegato Leonardi. Non sappiamo, per esempio, quale sia il tasso di disoccupazione delle persone con disabilità. Senza Torna Gitando.all, dal 21 al 24 marzo a Vicenza Un nuovo padiglione dedicato al design for all e agli ausili per la vacanza, comprese le nuove tecnologie per la comunicazione e l informazione al servizio del tempo libero. Torna Gitando.all, il Salone del turismo e dello sport accessibile, in programma alla Fiera di Vicenza dal 21 al 24 marzo. Al suo interno il Meeting internazionale del turismo accessibile, quest anno in collaborazione con la Commissione europea e l European network accessible tourism, e Buy Italy for all, una sorta di borsa dove le agenzie di viaggio, le associazioni e i tour operator stranieri possono comprare vacanze accessibili in Italia. Tra gli eventi, si segnalano il concorso Libero accesso, la mostra europea Cities for all e le aree esperienziali. Ma anche esibizioni sportive, un percorso a ostacoli in sedia a ruote, test drive per le persone disabili e il museo tattile Omero. Entrata libera. Per informazioni, Gitando.it. un parametro di riferimento, abbiamo solo un idea di quanti disabili lavorino». Altra proposta condivisa: «Una profonda riforma del sistema di certificazione della disabilità. Quello attuale è un sistema percentualistico risarcitorio, che crea discrepanze e non sempre può offrire risposte ai bisogni delle persone». Oltre ai gruppi di lavoro su scuola, accessibilità, vita indipendente, diritto alla vita e salute, ce n è uno collegato con il ministero degli Affari esteri: «Ci è sembrato giusto che la nostra modalità di pensiero fosse trasferita anche nelle azioni sulla disabilità fuori dall Italia, mantenendo una linea nostrana all approccio da esprimere nel lavoro che il terzo settore svolge nella cooperazione internazionale». (immagine Fotolia) [G.A.] E dopo di noi? Sempre più soli. Perché nei prossimi anni, in Italia, il numero delle persone disabili che rischiano di restare senza supporto alla morte dei propri cari è destinato ad aumentare. Lo rivela anche uno studio del Cnel: infatti il 45% dei ragazzi disabili sotto i 24 anni ha una disabilità grave, o è affetto da multidisabilità, e vive in famiglia. 5

ACCADE CHE... Baby-sitter per bambini autistici. Grazie a un corso organizzato a Roma e Napoli dall'associazione Ipertesto, in collaborazione con Culturautismo, che durerà fino a giugno. Rivolto a diplomati, studenti di Scienze dell'educazione o Psicologia, animatori di centri diurni e operatori sociali, il corso è incentrato sui disturbi pervasivi dello sviluppo e prevede un tutoraggio. Per informazioni: tel. 06/2292416 (Roma), tel. 081/5790743 (Napoli), paolazanini@ culturautismo.it. Ricorrenze L Istituto per i ciechi di Trieste compie 100 anni Per la disabilità visiva di Trieste è tempo di festeggiare il centenario. L Istituto regionale Rittmeyer, infatti, compie un secolo di vita e lo celebra continuando il programma di visite guidate bendate, mostre, concerti, cene al buio, open day e spettacoli iniziato due anni fa. Nato nel 1913 grazie alla donazione della baronessa Cecilia de Rittmeyer, da centro assistenziale per i ciechi l istituto Workshop Danza integrata, laboratorio aperto a tutti Movimento scenico e somatico insieme alla contact improvisation: elementi per creare un linguaggio comune tra danzatori con e senza disabilità. Così il corpo diventa strumento per raccontare storie. È il laboratorio di danza integrata condotto da Marisa Brugarolas ogni martedì pomeriggio, fino a maggio, presso l Accademia di Spagna a Roma (piazza San Pietro in Montorio 3). L insegnante è responsabile dal 2005 del progetto Ruedapiés. Costo: 2 euro a lezione. Per iscriversi: marolas65@hotmail.com. 6 si è pian piano trasformato in ente educativo. Punto di riferimento del Friuli Venezia Giulia per le persone non vedenti e le loro famiglie, organizza laboratori occupazionali e artigianali, attività motorie e di psicomotricità, pet-therapy, progetti personalizzati, promuovendo ricerche nell ambito dell assistenza ai disabili visivi in partnership con vari Paesi della Ue. Info: Istitutorittmeyer.it. Un manuale contro i disturbi visivi sul lavoro. Sono le Linee guida per le aziende su prevenzione delle disabilità e degli infortuni alla vista pubblicate dalla Fondazione Bietti in collaborazione con la Camera di commercio di Roma. Non è il videoterminale a fare danni, ma una cattiva progettazione di postazioni e modalità di lavoro, si legge nella prefazione. Quindi sì all ergonomia e ai comportamenti corretti dei lavoratori. MONDO INAIL Con la Comunità di Sant Egidio per una sicurezza senza frontiere La Comunità di Sant Egidio di Roma e l Inail Lazio insieme per una giornata di formazione senza frontiere voluta per affermare una cultura della sicurezza e della prevenzione degli incidenti sul lavoro, con particolare riguardo al settore edilizio e all ambiente domestico. L iniziativa, rivolta soprattutto agli studenti immigrati della Scuola di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant Egidio, ha visto la partecipazione di oltre mille persone straniere. Una sorta di festa in famiglia fatta però di incontri con gli esperti e approfondimenti sugli aspetti legali.

Il concorso Apriti sesamo, per una cultura a prova di sensi Sostenere e promuovere idee che favoriscano l accessibilità dei luoghi e delle opere d arte per le persone con disabilità sensoriale. È l obiettivo di Apriti sesamo, il primo concorso nazionale per la selezione di progetti pilota promosso dal ministero per i Beni e le attività culturali, Centro per i servizi educativi del museo e del territorio, Unione italiana ciechi e ipovedenti ed Ente nazionale sordi. L iniziativa si rivolge a giovani creativi capaci di elaborare percorsi comunicativi in grado di abbattere le barriere sensoriali e migliorare la fruizione del patrimonio artistico-culturale contemporaneo. I progetti dovranno tener conto delle nuove tecnologie e di come rendere percepibili gli spazi legati all architettura. Info: alessandra.pivetti@ beniculturali.it. Scuola Istat: 145mila alunni disabili e 65mila insegnanti di sostegno Aumenta dello 0,1% la presenza di alunni con disabilità nelle scuole statali e non. L ultimo rapporto Istat ne rileva infatti circa 145mila nell anno 2011-2012, di cui 81mila nella scuola primaria (pari al 2,9% del totale) e poco più di 63mila in quella secondaria di primo grado (pari al 3,5%). Il ritardo mentale è il problema più frequente (39% dei casi), seguito dai disturbi dell apprendimento, dell attenzione, del linguaggio e affettivo-relazionali. Secondo i dati del ministero dell Istruzione, si contano poco più di 65mila insegnanti di sostegno, ma il 40% di loro è diverso rispetto all anno precedente. Al Sud si registra il maggior numero di ore di sostegno assegnate per alunno (12 ore medie settimanali, contro le 9 del Centro-Nord) e il minor numero di ore prestate dall assistente educativo (poco più di 5 ore, contro le quasi 13 del Nord). Una famiglia su dieci, infine, ricorre al tribunale per ottenere più ore di sostegno per i propri figli. teatro Corsi di recitazione in Lis Novità in vista per i Diversamente Comici: La città dei sordi in festival, in programma a luglio ai giardini della Filarmonica di Roma, e La città dei sordi sit-com cabaret (al Teatro Due il prossimo dicembre). Alla ricerca di un linguaggio teatrale per comunicare con persone udenti e non, il duo apre un laboratorio di recitazione per creare il gruppo che sarà coinvolto nei nuovi progetti: fino al 26 giugno, corsi per principianti e avanzati il mercoledì pomeriggio all Istituto statale dei sordi, a Roma. Le lezioni, aperte a tutti, propongono un uso creativo della Lis. Info: diversamentecomici@yahoo.it. Europa Assistenza domiciliare: il Regno Unito arranca In Inghilterra le persone disabili non ricevono la giusta assistenza. È l allarme lanciato dall associazione Scope in un rapporto che ha raccolto le voci di 600 titolari di assistenza domiciliare. Il 40% non riceve aiuto neppure per l igiene personale, il vestirsi, il mangiare o l uscire di casa e il 34% si sente limitato sul 7 lavoro e nelle attività sociali. Ciò sembra dipendere dalla scarsità di fondi. E la situazione potrebbe peggiorare se passasse la riforma sull assistenza sanitaria ipotizzata dal governo britannico: circa 200mila persone rischierebbero di non ricevere alcuna sovvenzione, garantita solo alle disabilità più gravi. Una carta dei servizi per i pazienti del Centro di riabilitazione motoria Inail di Volterra. L opuscolo fornisce informazioni sulla struttura, l organizzazione e le prestazioni: dal ricovero all attività ambulatoriale, dall utilizzo di piscina e palestra alla consulenza psicologica. Nel 2011 il 94,5% dei pazienti ha dichiarato ottima o buona l assistenza ricevuta. Per contatti: tel. 0588/98444, e-mail riabilitazionemotoriavolterra@inail.it.

l inchiesta L altra metà del mondo Se questa è una donna (disabile) Otto marzo amaro per l universo femminile con disabilità. Tante le discriminazioni: nella vita privata, sul lavoro, in ambito sanitario. Ancora numerosi i pregiudizi e le violenze subite. Mentre da tempo le associazioni s impegnano in un lavoro dal basso, per scardinare la mentalità comune Laura Badaracchi Oggi Marie Deliesse ha 64 anni. Un papà operaio e una mamma casalinga che non ha mai accettato la sua disabilità, la sindrome di Little, infermità motoria cerebrale che provoca problemi nella coordinazione dei movimenti. «Fino all età di sette anni mi sposto strisciando. Poi mio padre mi porta a Parigi per un intervento alla colonna vertebrale che mi permetterà di camminare, seppur in maniera ancora molto scoordinata. Mia madre sviluppa nei miei riguardi un odio che mi perseguiterà per tutta l infanzia, l adolescenza e lungo tutta la mia vita di donna». Ripercorre dolorosamente la spirale di botte, discriminazioni e soprusi subiti in casa proprio da chi l ha messa al mondo nel volume autobiografico Più for- 8 te della violenza, pubblicato dalle Paoline. È la sua storia, drammaticamente vera seppur estrema. E rappresenta la punta di un iceberg: restano ancora molte, troppe, le facce della discriminazione che le donne con disabilità si trovano a dover affrontare dalla nascita o a causa di una malattia invalidante, di un incidente sul lavoro. «Vengo picchiata senza mo-

tivo, privata di amore e di affetto, maltrattata fisicamente e moralmente», racconta Marie, ricordando in maniera lucida, nitida, tutti gli episodi di violenza subiti dalla madre: «Deve aver sofferto anche lei per odiarmi così tanto». L autrice riproduce nelle sue scelte l imprinting ricevuto: sposa un uomo aggressivo, che abuserà di lei. Ma con un lungo percorso riuscirà a separarsi e a riannodare i fili della sua esistenza, impegnandosi anche in numerose associazioni a fianco di persone disabili e malate: è il suo riscatto, insieme ai suoi figli. Insomma, l esclusione subita non resta mera cronaca, anzi si trasforma in vicinanza e condivisione. «In un mondo costruito per uomini e gestito da uomini, essere donna e avere una disabilità comporta una vita di discriminazione multipla. Le donne disabili sono sempre e comunque donne, ma non sono mai riconosciute come tali. Non bisogna credere che in Italia la condizione di vita delle donne con disabilità sia sicuramente migliore rispetto ad altri Stati, né che la povertà economica e culturale in cui sono segregate le donne disabili sia tipica dei Paesi in via di sviluppo», denuncia Luisella Bosisio Fazzi, consigliere della Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità). L associazione sta progettando l apertura di un Centro di tutela antidiscriminatoria, a sostegno anche dell universo femminile, in grado di diventare punto di riferimento regionale e nazionale raccogliendo segnalazioni e ri- 9 Musica in rosa per la sicurezza sul lavoro. Una sfida tra cantautrici e compositrici per esprimere l importanza della prevenzione degli infortuni, in fabbrica così come in casa, in ufficio o nei cantieri. È Note di sicurezza - Umbria donne e lavoro, il concorso nazionale per parole e musica al femminile promosso da Inail e Anmil di Perugia insieme a Comune, Provincia, Consigliera provinciale di Parità, Università, Ordine degli psicologi dell Umbria, Centro internazionale di promozione delle attività musicali e Radio Subasio, nell ambito delle manifestazioni organizzate per la Festa della donna. Giunta alla sua ottava edizione dopo quelle dedicate a pittura, prosa, fotografia, fumetto, video, sms e favole, quest anno l iniziativa ha visto le sfidanti cimentarsi nello scrivere una canzone o nel comporre un opera per quintetto d archi e voce recitante. Il filtro di una lente di genere sta diventando sempre più essenziale per guardare al mondo professionale, oltre alla volontà di rendere le donne vere protagoniste di una cultura della prevenzione dei rischi sul lavoro che passi anche attraverso la dimensione artistica e creativa. Le opere vincitrici premiate il 6 marzo a Perugia e la sera stessa in concerto a Terni, nonché quelle scelte dalla giuria presieduta dal maestro Carlo Alberto Neri, saranno pubblicate in un cd. «Insieme al materiale delle scorse edizioni, faranno parte degli strumenti di comunicazione utilizzati nelle varie iniziative di sensibilizzazione e formazione sul territorio», commenta Alessandra Ligi, direttrice della sede Inail di Perugia. [M.T.] In Italia le donne disabili sono il doppio degli uomini (oltre un milione e 700mila, contro gli oltre 880mila di sesso maschile) e rappresentano circa il 6% della popolazione. Ma su tre lavoratori disabili, solo uno è donna. Le rappresentanti del genere femminile sono però più autonome: il 37% delle donne disabili vive da sola, contro il 13% degli uomini (fonte: Istat-ministero del Lavoro e politiche sociali).

l inchiesta L altra metà del mondo Con il progetto Omero. La forza della narrazione l Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro) sta affrontando al femminile il tema degli infortuni sul lavoro: su 800mila incidenti annui in Italia, 245mila riguardano le donne. Obiettivo? Sviluppare attraverso storie reali una «catena della consapevolezza» insieme a organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori, associazioni imprenditoriali e di categoria. Info: omerosegreteria@anmil.it. [L.B.] Le lavoratrici disabili? Doppiamente discriminate secondo la sesta relazione Isfol. Nel biennio 2010/2011, a fronte della contrazione generale che interessa entrambi i sessi nelle iscrizioni al collocamento mirato, la presenza femminile resta inferiore rispetto a quella maschile: 382.226 iscrizioni nel 2010, pari al 48,7%, e 328.382 nel 2011, pari al 48,1%. Invariata la distribuzione geografica: più consistente al Sud e nelle Isole. Nel 2011 gli avviamenti complessivi di donne con disabilità sono stati 8.902. Sopra, uno degli scatti di Pietro Sparaco per la mostra fotografica sulle donne Tra il corpo e gli affetti, realizzata per la Uildm di Bergamo. Al centro, Maria Pia Latorre, fotografata da Tiziana Luxardo per Anmil. «In lavanderia le macchine lavorano a una temperatura di 190. Ne bastano molti meno per mangiarti un braccio», racconta la 32enne di Carpi. La sua mano è finita lì dentro 12 anni fa, quando lavorava d estate in un albergo. chieste, offrendo informazioni e consulenze. «I dati ci dicono che le donne disabili trovano con più difficoltà lavoro, spesso devono rinunciare al desiderio di maternità e, in generale, subiscono più discriminazioni rispetto ai maschi. Sono invisibili perché le politiche di genere non influenzano la loro condizione e le politiche sulla disabilità non tengono conto del genere», insiste Bosisio Fazzi. Evidenziando che raramente le donne disabili sono «considerate in relazione alla femminilità, alla maternità, alla genitorialità, alla bellezza. Detengono il più alto tasso di non impiego, sono più spesso escluse dai sistemi educativi; normalmente vengono dissuase dall avere figli. Spetta a loro la percentuale più elevata di violenze e abusi subiti, soprattutto alle donne con malattie psichiatriche, disabilità sensoriali e intellettive». 10 Un quadro sconfortante. Per questo la Ledha offre da tempo un servizio legale. «Anche a causa della scarsa informazione sul tema, le persone con disabilità e in particolar modo le donne, sono ancora spesso vittime di violenza», fa notare l avvocato Gaetano De Luca, che ha supportato la famiglia di una ragazza milanese con una disabilità di tipo intellettivo vittima di violenza sessuale da parte dell autista che l accompagnava a scuola e al centro diurno: «Comprensibile la difficoltà dei genitori nel dover affrontare un processo e nel vedere la propria figlia subire tutta una serie di attività di indagine volte ad accertarne la credibilità e la reale capacità di poter percepire e rendersi conto di quanto le è accaduto. L imputato infatti durante il processo ha più volte negato gli addebiti, ma dopo il dibattimento è stato condannato a una pena di sei anni». Se circa il 16% delle donne europee è disabile, un rapporto del Parlamento dell Unione denuncia che circa l 80% di quelle istituzionalizzate sono esposte al rischio di violenza, spesso compiuta proprio dalle persone che dovrebbero prendersi cura di loro. E nella civilissima Germania uno studio commissionato dal ministero per la Famiglia rivela che migliaia di donne con disabilità intellettiva, rinchiuse in istituti, hanno subito abusi sessuali. Al di là dei casi di cronaca, i diritti violati pongono l urgenza di un cambiamento culturale, di una sterzata decisa nella men-

talità comune. Perché i pregiudizi sono duri a morire. Approvata nel dicembre 2006, la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (ratificata da una ventina di Paesi della Ue) auspica che le donne non siano più vittime della «discriminazione multipla». Un concetto «reso noto dagli studi di Kimberly W. Crenshaw in riferimento alle esperienze di discriminazione vissute dalle donne nere in America, che si è progressivamente esteso in altri ambiti», spiega la psicologa valdostana Laura Elke D Apolito, autrice di una recente ricerca sulle donne disabili: «In una società come la nostra, dove la sessualità è l oggetto più frequente della comunicazione di massa, l invisibilità a cui sono costrette le donne disabili in qualche modo è una for- ma di negazione del loro diritto alla sessualità. Sono quasi invisibili all interno dei media, poiché il loro corpo è percepito dalla società come poco desiderabile». Secondo il Global gender gap report 2012, lo studio sulla disuguaglianza di genere a livello mondiale elaborato annualmente dal World economic forum, «l Italia si colloca all 80 posto nella classifica planetaria della parità donna-uomo. C è ancora una forte rigidità nell associare i ruoli sociali al genere di appartenenza. E questo solitamente penalizza le donne, anche quelle disabili, soggette a discriminazione anche per la loro disabilità, il che le pone in posizione di svantaggio rispetto a chi (uomo o donna) non è disabile, ma anche rispetto agli uomini svantaggiati solo per il fatto di essere disabili», fa notare Simona Lancioni, sposata con un partner disabile e membro fin dalla sua costituzione, nel 1998, del Coordinamento del Gruppo donne Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare, Uildm.org/ gruppodonne). Un gruppo che punta alla formazione e all informazioni di genere, formato da volontarie non solo disabili. «Penso sia un valore aggiunto: se ciò che si vuol promuovere è l inclusione, quale miglior modo che praticarla? Un bell esempio di solidarietà tra donne al di là delle differenze che mi consente di coniugare due miei interessi: quello per la condizione femminile e quello di chi con la disabilità si confronta quotidianamente da 20 anni». A volte Simona viene scambiata al telefono per una persona disabile: «Quando chiarisco che non lo sono, al- 11 Immagine e pubblicità: il modello impossibile «L a pubblicità influenza le donne in particolare, in quanto genere subalterno. E le donne disabili sono doppiamente discriminate perché subiscono anche il processo di inferiorizzazione che, storicamente, l Occidente ha portato avanti nei confronti delle persone con un aspetto diverso». A riflettere sul potere della pubblicità nella vita delle donne disabili è Laura Corradi (nella foto), docente di Studi di genere all Università della Calabria e autrice di un saggio pubblicato nel 2012 da Ediesse: Specchio delle sue brame. Analisi socio-politica delle pubblicità: genere, classe, razza, età ed eterosessismo. Qual è l impatto della pubblicità sulle donne disabili? «La pubblicità dà un idea di norma, di bellezza e di prestanza fisica che è un insulto per tutte le donne e lo è doppiamente per le donne con disabilità. Queste ultime, infatti, sono escluse in partenza rispetto a un ideale di bellezza talmente lontano e irreale da cozzare contro la realtà della stragrande maggioranza delle donne». C è modo di scalfire la forza di questo modello? «Negli ultimi mesi tante cose sono cambiate: nel mondo della pubblicità sono comparse persone più normali. Come cinque ex top model degli anni Ottanta reinserite nel mercato pubblicitario per reclamizzare creme di bellezza. Sono donne non più giovani, che io trovo assolutamente appropriate per la pubblicità di prodotti di bellezza destinati a chi è avanti con gli anni». Alcune donne disabili cercano di essere protagoniste nella pubblicità e nella moda. Che ne pensa? «Accanto alla lotta per i diritti sociali e civili, esiste anche una lotta per i diritti cosiddetti simbolici. Non è indecente che una donna disabile porti una scollatura o una minigonna. Un tempo le persone con disabilità venivano chiuse in casa, mentre oggi possono viaggiare, fare politica, lavorare. Domani potranno girare in bikini e nessuno troverà oscena l esposizione della loro difformità rispetto a una norma sempre meno tale. Quindi ben venga il giorno in cui una casa di cosmetici deciderà di avvalersi di una donna disabile per reclamizzare un profumo. Tuttavia, non penso che si tratti di un focus prioritario. Ci sono battaglie più urgenti da portare avanti, come quelle per il lavoro, per l istruzione e contro gli stereotipi dominanti». [Antonella Patete]