Retroscena La libera circolazione delle persone con l UE Tra tutti gli accordi bilaterali stipulati dalla Confederazione con il suo più importante partner commerciale, l Unione europea, quello che ha certamente destato maggior interesse nella popolazione svizzera è stato l accordo sulla libera circolazione delle persone, e ciò per due motivi principali. Primo, il saldo migratorio netto con l estero (definito come il numero di immigrati meno il numero di emigrati) tra il 2007 e il 2011, pari a 392 487 persone, è stato superiore alle aspettative. Secondo, stando alle conclusioni di uno studio pubblicato a fine marzo 2011 dall Ufficio federale di statistica («Scenario dell evoluzione demografica»), nel 2035 potrebbero risiedere in Svizzera circa 10 milioni di persone. Nel frattempo è aumentato lo scetticismo in molti ambienti. Il direttore di Avenir Suisse, Gehard Schwarz, in un articolo pubblicato sull Handelszeitung il 19 maggio 2011 dichiara per esempio: se il ritmo e il volume dell immigrazione diventano eccessivi e/o se gli immigrati non raggiungono un sufficiente grado d integrazione, si hanno ripercussioni non solo sui costi delle abitazioni e sulla loro disponibilità, sui salari e sulle possibilità di carriera, bensì anche sulle istituzioni politiche e sull identità stessa del Paese. Grodona Mijuk e Michael Fuger, sul NZZ am Sontag del 17 aprile 2011, evidenziano invece i disagi derivanti dall affollamento dei treni, dall aumento degli affitti, dalle tensioni sul mercato del lavoro, dall aumento del traffico stradale e dall incremento nel numero di studenti stranieri iscritti alle università svizzere. L accordo sulla libera circolazione delle persone non ha effetti solo sull immigrazione, sul mercato del lavoro e sul sistema di previdenza sociale, ma anche sullo sviluppo economico, sociale e culturale del paese, con conseguenze a livello di pianificazione del territorio e ripercussioni sull infrastruttura di trasporto, sul mercato immobiliare, sul sistema educativo, sull integrazione e sulla sicurezza pubblica. In quest unità didattica discuteremo e analizzeremo gli effetti più importanti della libera circolazione delle persone da diversi punti di vista. La libera circolazione delle persone come parte degli accordi bilaterali 1 Dopo il rifiuto nel 1992 del popolo svizzero a entrare nello spazio economico europeo (SEE), la Svizzera ha deciso di intraprendere la strada degli accordi bilaterali con l UE. Bilaterale significa che sono coinvolte nella trattativa solo due parti contraenti. L obiettivo era di regolamentare le principali aree di collaborazione tra la Svizzera e l UE. Il popolo svizzero ha approvato la prima tranche di accordi bilaterali nel 2000 con una percentuale di voti favorevoli del 67%. Gli accordi bilaterali 1 sono entrati in vigore il 1 giugno 2002 e riguardano i seguenti ambiti: trasporto terrestre trasporto aereo libera circolazione delle persone agricoltura barriere tecniche al commercio appalti pubblici ricerca Versione settembre 2013 Autore: Peter Eisenhut, in collaborazione con iconomix 1 10
Le convenzioni stipulate sono legalmente vincolate alla cosiddetta «clausola ghigliottina», secondo cui la disdetta di un singolo accordo da parte di uno dei contraenti rende nulli, nell arco di sei mesi, tutti gli altri. Con questa clausola si è voluto evitare che il pacchetto degli accordi potesse perdere importanza con la disdetta, in un secondo tempo, di alcuni di essi (regola che vale anche per l UE). Quando nel 2004 altre 10 nazioni hanno aderito all Unione Europea, gli accordi bilaterali già stipulati tra Svizzera e UE sono stati estesi anche a questi nuovi stati membri. L estensione è stata automatica per sei dei setti accordi bilaterali, mentre quello sulla libera circolazione delle persone ha dovuto, per ragioni di diritto pubblico, essere approvato dal parlamento svizzero. Contro la decisione positiva del parlamento è stato indetto un referendum, che ha portato a una votazione popolare. Il 25 settembre 2005 gli svizzeri hanno approvato l estensione dell accordo sulla libera circolazione delle persone con una maggioranza del 56%. Nel febbraio 2009 il popolo svizzero è stato nuovamente chiamato alle urne per pronunciarsi sull estensione dell accordo alla Romania e alla Bulgaria. Con una maggioranza del 59.6% esso si è espresso a favore della prosecuzione dell accordo dopo il 2009 e della sua estensione ai suddetti paesi. L accordo sulla libera circolazione delle persone in dettaglio L accordo sulla libera circolazione delle persone è senz altro il più importante, tra tutti gli accordi bilaterali stipulati, per le prospettive future dell economia svizzera. Esso permette ai cittadini in provenienza dai paesi dell UE di risiedere e lavorare nella Confederazione. Altrettanto vale per i cittadini svizzeri che desiderano abitare e lavorare in uno dei paesi dell UE. L accordo si applica alle persone in possesso di un contratto di lavoro valido o che svolgono un attività indipendente oppure, se non esercitano alcuna attività lucrativa, che dispongono comunque di mezzi finanziari sufficienti per sovvenire alle proprie necessità. L attuazione dell accordo è avvenuta in modo progressivo. Esso si è applicato fin dall inizio ai 15 «vecchi» stati membri dell UE, più Cipro e Malta, mentre è entrato in vigore solo il 1 maggio 2011 per i nuovi otto stati membri dell area baltica e dell Europa orientale (EU-8, si veda la spiegazione nel grafico). Nei confronti di questi ultimi vige fino al 31 maggio 2014 la cosiddetta clausola di salvaguardia, la quale consente alla Svizzera di limitare il numero dei permessi di soggiorno concessi qualora si verifichi un ingente flusso migratorio (superiore del 10 per cento alla media dei tre anni precedenti). Per Bulgaria e Romania continuano a valere le disposizioni transitorie (contingentamento dei permessi di soggiorno, priorità ai residenti, controllo delle condizioni di lavoro e salariali). Versione settembre 2013 Autore: Peter Eisenhut, in collaborazione con iconomix 2 10
Il grafico seguente riassume l entrata in vigore dell accordo sulla libera circolazione delle persone e delle disposizioni transitorie: Legenda: BG/RO: Bulgaria e Romania. Estensione dell accordo sulla libera circolazione delle persone nel 2009. Fino al 2019 è possibile, grazie alla clausola di salvaguardia, limitare l immigrazione in provenienza da questi paesi subordinatamente a determinate condizioni. UE-8: Slovenia, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lettonia, Lituania, Estonia. Estensione dell accordo sulla libera circolazione delle persone nel 2005. Dal maggio 2014 varrà la libera circolazione incondizionata, senza possibilità di ricorso alla clausola di salvaguardia. UE-15: «vecchi» stati membri dell Unione europea. A questo gruppo appartengono Germania, Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Regno Unito, Irlanda, Spagna, Portogallo, Italia, Grecia, Cipro, Malta, Austria, Danimarca, Svezia e Finlandia. La libera circolazione delle persone rispetto a queste nazioni è stata introdotta nel 2002. A causa dell esiguità in termini di popolazione, Malta e Cipro sono state incluse nel gruppo dei vecchi stati membri dell UE cui l accordo si applica dal 2005 (l UE-15 più Malta e Cipro è denominata UE-17). Anche per questo gruppo di paesi, dal maggio 2014 varrà la libera circolazione incondizionata, senza possibilità di ricorso alla clausola di salvaguardia. Al fine di permettere l attuazione concreta del principio della libera circolazione delle persone, l accordo prevede anche un coordinamento dei sistemi di previdenza sociale. In questo modo è garantito che la copertura assicurativa continui ad esistere in caso di spostamento del posto di lavoro da un paese all altro, e che i diritti acquisiti non vadano persi. Un altro elemento costitutivo dell accordo è il reciproco riconoscimento dei diplomi e dei titoli di formazione professionale. Versione settembre 2013 Autore: Peter Eisenhut, in collaborazione con iconomix 3 10
Per esempio, un infermiera diplomata in Germania può esercitare la sua professione in Svizzera anche se non ha conseguito un diploma nella Confederazione. Il riconoscimento è tuttavia subordinato al fatto che fra i diplomi esteri e svizzeri esista un effettiva corrispondenza nei livelli formativi. Nell accordo sulla libera circolazione delle persone sono inoltre regolamentati i servizi transfrontalieri a tempo determinato. Relazioni economiche tra la Svizzera e l UE in cifre Con l ingresso nell UE di Bulgaria e Romania, il mercato unico europeo ha raggiunto i 500 milioni di persone acquistando ancora più importanza come partner commerciale della Svizzera. L interscambio di beni e servizi tra la Svizzera e l UE ammonta a più di 1 miliardo di CHF al giorno. Quasi due terzi delle esportazioni svizzere (2011: circa 118 mdi di CHF) sono assorbiti dai paesi dell UE, mentre quattro quinti delle importazioni svizzere (2011: circa 144 mdi di CHF) provengono dalla stessa area geografica. La Svizzera è il terzo mercato più importante per i prodotti dell UE (2009). Negli ultimi dieci anni il commercio tra Svizzera e UE è cresciuto in media del 6% l anno. Soprattutto i mercati dei paesi dell Europa orientale hanno mostrato un eccezionale potenziale di crescita: nell ultimo decennio il commercio con i dieci stati entrati a far parte dell UE nel 2004 è aumentato in media al ritmo sostenutissimo del 13%. L incremento ha superato addirittura il 15% con la Romania e la Bulgaria, paesi che hanno aderito nel 2007 (2001-2007). Anche nel campo degli investimenti diretti l UE è il partner principale della Confederazione: più dell 80% del capitale estero investito in Svizzera proviene dall UE (2010: circa 430 mdi di CHF), mentre circa 40% del capitale svizzero diretto all estero è investito nell UE (2010: circa 375 mdi CHF). L organico che le ditte svizzere impiegano nell area dell UE supera l 1,2 milioni di persone. Anche per quanto concerne le forze di lavoro, le relazioni con l UE sono particolarmente intense: a fine 2011 oltre 420 000 cittadini svizzeri vivevano e lavoravano nell UE. Per converso, 1 150 000 cittadini dell UE vivevano in Svizzera; a questi si aggiungono più di 260 000 frontalieri in provenienza dalla stessa area geografica. Altri indicatori dell intensità dello scambio tra i due partner sono le 700 000 autovetture, i 23 000 camion e l 1,3 milioni di persone che quotidianamente attraversano il confine svizzero in entrambe le direzioni. Fonte: Ufficio dell integrazione DFAE/DFE Conseguenze dell apertura del mercato del lavoro in cifre Nei dieci anni trascorsi dall apertura del mercato del lavoro con l UE (2002-2011) l immigrazione netta in Svizzera è stata di circa 620 000 persone, di cui quasi il 60% in provenienza dall UE-27 e dall AELS. Nello stesso periodo l economia svizzera è cresciuta in media a un tasso reale annuo del 2,0% a livello aggregato e dell 1,1% pro capite. Nei nove anni precedenti l apertura del mercato (1993-2001) la crescita media reale dell economia era stata pari all 1,4% in termini aggregati e allo 0,7% pro capite. Dal 2003 la quota media di cittadini dell UE residenti in Svizzera che svolgono un attività lucrativa è salita dall 80% a quasi l 84%, ossia esattamente allo stesso livello degli svizzeri. Questo parametro tuttavia non dice nulla circa il tipo di lavoro che essi svolgono nel nostro paese. Un indicazione a riguardo può essere fornita dalle statistiche sul grado di formazione. L 86% degli immigrati in provenienza dall UE tra il 2002 e il 2010 aveva conseguito come minimo un diploma di formazione professionale (tra gli svizzeri la quota del 2010 era di circa l 87%), e il 54% aveva conseguito un titolo universitario o un diploma di formazione professionale superiore (34% tra gli svizzeri). Il flusso sorprendentemente importante di immigrati degli ultimi anni ha temporaneamente allentato le pressioni per una riforma dell AVS. In effetti, nel 2010 gli immigrati in provenienza dall area dell UE hanno versato il 22% dei contributi dell AVS e hanno ricevuto da essa il 16% delle prestazioni. Queste cifre rappresentano tuttavia solo la situazione del momento. Fonte: Seco Bericht «Auswirkungen der Personenfreizügigkeit auf den Schweizer Arbeitsmarkt», 25. Mai 2012. Versione settembre 2013 Autore: Peter Eisenhut, in collaborazione con iconomix 4 10
Esercizi Domanda 1 L accordo sulla libera circolazione delle persone ha creato un mercato del lavoro di circa 500 milioni di persone, che possono scegliere liberamente dove lavorare senza sottostare a restrizioni nei movimenti transfrontalieri. Dall entrata in vigore dell accordo sulla libera circolazione delle persone con l UE nel 2002, la Svizzera fa anch essa parte di questo mercato del lavoro. a. Considerate quali vantaggi e svantaggi comporta l accordo sulla libera circolazione delle persone per i lavoratori svizzeri. b. Secondo le statistiche sugli stranieri pubblicate dall Ufficio federale della migrazione il saldo migratorio con l estero degli ultimi anni è evoluto come segue: 2007: +83 167 2008: +103 363 2009: +77 206 2010: +68 648 2011: +57 957 Questi dati mostrano che dall approvazione dell accordo sulla libera circolazione delle persone (ossia dal giugno 2007 per i «vecchi» stati dell UE, e dal maggio 2011 per i nuovi membri dell Europa dell est) vi è stato un forte aumento dell immigrazione in Svizzera. Consultate il documento che riporta i dati aggiornati sull immigrazione (disponibile solo in lingua tedesca: «Monitor Zuvanderung» o francese: «Bulletin immigration») seguendo il percorso www.ejpd.admin.ch Pagina iniziale DFGP Temi Migrazione > Libera circolazione delle persone Svizzera- UE/AELS > Bollettino immigrazione (Monitor Zuvanderung)). Fate riferimento al documento più recente e commentate l andamento dei dati aiutandovi con il grafico e la tabella che troverete al punto 3 («Einwanderung, Auswanderung und Wanderungsbilanz» o «Immigration, émigration et bilan migratoire»). Versione settembre 2013 Autore: Peter Eisenhut, in collaborazione con iconomix 5 10
c. Che impatto ha l immigrazione sulla crescita del PIL, sui prezzi degli immobili e sul mercato generale del lavoro in particolare su disoccupazione, produttività del lavoro e salari? Nel rispondere alla domanda ricordate che la libera circolazione delle persone con l UE ha generato essenzialmente un immigrazione di manodopera qualificata e altamente qualificata. Crescita del PIL Prezzi degli immobili Disoccupazione Versione settembre 2013 Autore: Peter Eisenhut, in collaborazione con iconomix 6 10
Produttività del lavoro Salari Versione settembre 2013 Autore: Peter Eisenhut, in collaborazione con iconomix 7 10
Domanda 2 Dal punto di vista dei contribuenti è particolarmente interessante capire in quale misura gli immigrati fruiscono delle prestazioni sociali e in quale misura le finanziano con imposte, tasse e contributi. Secondo voi quali sono gli effetti prodotti dall immigrazione sulle finanze pubbliche? Elencate (senza indicarne l importo) le singole voci di entrata e di spesa, facendo una distinzione tra trasferimenti monetari e servizi. Prestazioni pubbliche Contributi fiscali Versione settembre 2013 Autore: Peter Eisenhut, in collaborazione con iconomix 8 10
Domanda 3 Mentre prima dell introduzione dell accordo sulla libera circolazione delle persone il dibattito politico si concentrava sui controversi effetti che esso avrebbe avuto sul mercato del lavoro, negli ultimi tempi l attenzione si è spostata sulle implicazioni generali dell accordo. Un numero crescente di schieramenti politici è dell opinione che si debba intervenire per frenare la forte immigrazione. Nell aprile 2011 anche alcuni parlamentari hanno fatto pressione tramite una mozione al Consiglio federale, affinché venisse posto un freno all immigrazione. Leggete la mozione «Brändli» (www.parlament.ch > Ricerca: «10.3721» Mo. Consiglio degli Stati (Brändli): Aggiustare il tiro della politica migratoria) e indicate in forma sintetica le argomentazioni dei suoi promotori e le prese di posizione del Consiglio federale. Versione settembre 2013 Autore: Peter Eisenhut, in collaborazione con iconomix 9 10
Domanda 4 Di fronte alle crescenti preoccupazioni sulle conseguenze dell immigrazione i maggiori partiti politici, nonché le associazioni dei datori di lavoro e i sindacati hanno preso posizione. L organizzazione ambientalista Ecopop ha lanciato addirittura un iniziativa popolare. Quali provvedimenti sono proposti dalle diverse organizzazioni? Leggete le rispettive argomentazioni, fatevi un opinione personale e redigete un breve rapporto. Versione settembre 2013 Autore: Peter Eisenhut, in collaborazione con iconomix 10 10