Piano d Azione per l Energia Sostenibile (PAES)

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Piano d Azione per l Energia Sostenibile (PAES) Comune di Sestriere Aprile 2011 pagina 1 di 64

Documento realizzato con il supporto tecnico scientifico dell Istituto di Ricerche Ambiente Italia srl Codice documento AI-10E096-4 Sestriere Versione 03 Committente Provincia di Torino Stato del documento Definitivo Autore Antonio Siciliano Revisione Rodolfo Pasinetti, Alberto Ballarini, Silvio De Nigris Approvazione Antonio Siciliano La Provincia di Torino, con DGP n. 125-4806/2010, ha aderito in qualità di Struttura di supporto all'iniziativa della Commissione Europea denominata Patto dei sindaci, che raccoglie i Comuni che intendono impegnarsi formalmente a redigere e attuare un piano di azione per lo sviluppo delle politiche energetiche. La Provincia di Torino si pone come obiettivi: Favorire l'adesione di Comuni al Patto dei Sindaci, offrendo coordinamento e supporto nella fase di ratifica Assistere gli Enti locali nella redazione dei Piani d'azione Supportare l'attuazione dei Piani d'azione e organizzare iniziative di animazione locale per aumentare la conoscenza sul tema tra i cittadini Rendicontare periodicamente alla Commissione Europea i risultati raggiunti. Comune di Sestriere Referente interno Coordinamento geom. Franco Arbia Ufficio Tecnico arch. Alberto Ballarini Ambiente Italia è un gruppo leader in Italia e in Europa nella ricerca e nella consulenza. Opera nel campo dell'analisi, della pianificazione e della progettazione ambientale, si occupa anche di formazione e gestisce campagne di comunicazione. È accreditata come Centro di competenza europeo sulle politiche ambientali urbane e come ESCO riconosciuta dall'autorità per l'energia elettrica e il gas. È partner della Campagna Europea Energie Sostenibili e della Rete Mondiale dell'impronta Ecologica nonché prima azienda italiana accreditata Footprint Expert. AMBIENTE ITALIA S.R.L. ISTITUTO DI RICERCHE MILANO, VIA CARLO POERIO 39, 20129 MILANO -TEL. (+39) 02 27744 1 - FAX (+39) 02 27744 222 ROMA, VIA VICENZA 5/A, 00185 ROMA - TEL. (+39) 06 443 40 129 - FAX (+39) 06 444 08 72 PISA, VIA GIUNTINI 25, 56023 NAVACCHIO (PI) - TEL. (+39) 050 754 220 - FAX (+39) 050 754 221 TREVISO, VIA DEGLI ALPINI 6, 31030 CARBONERA (TV) - TEL. (+39) 0422 445 208 - FAX (+39) 0422 445 222 CERT-12313-2003-AQ-MIL-SINCERT Progettazione ed erogazione di servizi di ricerca, analisi, pianificazione e consulenza nel campo dell ambiente e del territorio Partita IVA, CF e Iscrizione Registro Imprese MI 11560560150 R.E.A. 1475656 - Capitale Sociale interamente versato 100.000,00 pagina 2 di 64

INDICE Introduzione 4 ANALISI ENERGETICA E DEFINIZIONE DELL INVENTARIO DELLE EMISSIONI 1. Popolazione e abitazioni 8 2. Il parco veicolare cittadino 9 3. Il Bilancio Energetico Comunale 11 3.1 Metodologia 11 3.2 Bilancio Energetico Comunale 13 3.3 La residenza 15 3.4 Il terziario 16 3.5 Il settore pubblico 17 3.6 I trasporti 18 3.7 L agricoltura 19 4. Il Bilancio Comunale delle Emissioni 21 5. La definizione della BEI 23 IL PIANO D AZIONE METODOLOGIA 7. Aspetti metodologici 28 8. La definizione di scenari virtuosi 30 IL PIANO D AZIONE SCHEDE D AZIONE 9. Sintesi delle azioni e risultati attesi 32 10. Schede d Azione 36 ELENCO DELLE SCHEDE GESTIONE DEL PAES Azione G.1: Gestione del Piano d Azione dell Energia Sostenibile 37 SETTORE RESIDENZIALE Azione R.1: Applicazione dell Allegato Energetico al Regolamento Edilizio. Riqualificazione energetica del parco edilizio privato 38 Azione R.2: Diffusione di sistemi solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria negli edifici residenziali esistenti 42 Azione R.3: Riduzione dei fabbisogni elettrici dell settore residenziale privato 44 SETTORE TERZIARIO PRIVATO Azione T.1: Applicazione dell Allegato Energetico al Regolamento Edilizio. Riqualificazione energetica degli edifici del settore terziario 46 Azione T.2: Riduzione dei fabbisogni elettrici dell settore terziario 48 SETTORE PUBBLICO Azione P.1: Ristrutturazione del parco edilizio pubblico 50 Azione P.2: Riduzione dei cosnumi elettrici nell Illuminazione Pubblica 53 SETTORE TRASPORTI Azione Tr.1: Svecchiamento/rinnovo del parco veicolare privato 55 Azione Tr.2: Azioni comunali di promozione della mobilità sostenibile 57 Promozione della produzione elettrica sostenibile da fonte rinnovabile locale Azione PE. 1: Impianti fotovoltaici su edifici pubblici 59 Azione PE. 2: Impianti fotovoltaici su edifici Privati 61 Azione PE. 3: Impianto Eolico Monte Fraiteve 63 Azione PE. 4: Impianto idroelettrico acquedotto Alpette Colle 64 pagina 3 di 64

INTRODUZIONE Nel corso degli ultimi anni le problematiche relative alla gestione delle risorse energetiche stanno assumendo una posizione centrale nel contesto dello sviluppo sostenibile: sia perché l energia è una componente essenziale dello sviluppo economico, sia perché i sistemi di produzione energetica risultano i principali responsabili delle emissioni di gas climalteranti. Come diretta conseguenza di ciò, l andamento delle emissioni dei principali gas serra è, da tempo, considerato uno degli indicatori più importanti per monitorare l impatto ambientale di un sistema energetico territoriale (a livello globale, nazionale, regionale e locale). Per queste ragioni, in generale, vi è consenso sull opportunità di dirigersi verso un sistema energetico più sostenibile, rispetto agli standard attuali, attraverso tre principali direzioni di attività: 1. maggiore efficienza e razionalizzazione dei consumi; 2. modalità innovative, più pulite e più efficienti di produzione e trasformazione dell energia 3. ricorso sempre più ampio alla produzione di energia da fonte rinnovabile. La spinta verso modelli di sostenibilità nella gestione energetica si contestualizza in una fase in cui lo stesso modo di costruire politiche energetiche si sta evolvendo sia a livello internazionale che ai vari livelli governativi sotto ordinati. In questo contesto si inserisce la strategia integrata in materia di energia e cambiamenti climatici adottata definitivamente dal Parlamento europeo e dai vari stati membri il 6 aprile 2009 e che fissa obiettivi ambiziosi al 2020 con l intento di indirizzare l Europa verso un futuro sostenibile basato su un economia a basso contenuto di carbonio ed elevata efficienza energetica. Le scelte della Commissione europea si declinano in tre principali obiettivi al 2020: ridurre i gas serra del 20% rispetto ai valori del 1990; ridurre i consumi energetici del 20% attraverso un incremento dell efficienza energetica, rispetto all andamento tendenziale; soddisfare il 20% del fabbisogno di energia degli usi finali del 2020 con fonti rinnovabili. L Europa declina quest ultimo obiettivo a livello nazionale, assegnando ai vari stati membri una quota di energia obiettivo, prodotta da fonte rinnovabile e calcolata sul consumo finale di energia al 2020. La quota identificata per l Italia è pari al 17%, contro il 5,2% calcolato come stato di fatto al 2005. L 11 giugno 2010 l Italia ha adottato un Piano Nazionale d Azione per le rinnovabili che contiene le modalità che s intendono perseguire per il raggiungimento dell obiettivo al 2020. Gli stringenti obiettivi di Bruxelles pianificano un capovolgimento degli assetti energetici internazionali contemplando per gli stati membri dell Unione Europea la necessità di una crescente dipendenza dalle fonti rinnovabili e obbligando ad una profonda ristrutturazione delle politiche nazionali e locali nella direzione di un modello di generazione distribuita che modifichi profondamente anche il rapporto fra energia, territorio, natura e assetti urbani. Oltre ad essere un importante componente di politica ambientale, l economia a basso contenuto di carbonio diventa soprattutto un obiettivo di politica industriale e sviluppo economico, in cui l efficienza energetica, le fonti rinnovabili e i sistemi di cattura delle emissioni di CO 2 sono viste come un elemento di competitività sul mercato globale e un elemento su cui puntare per mantenere elevati livelli di occupazione locale. Un passaggio epocale deve essere fatto anche nelle modalità con cui si pensa al sistema energetico di un territorio. Non bisogna limitarsi a obiettivi legati ai MW installati, bensì bisogna pensare a un sistema in cui le città diventino al tempo stesso consumatori e produttori di energia e che, inoltre, il fabbisogno energetico, ridotto al minimo, sia soddisfatto da calore ed elettricità prodotti da impianti alimentati con fonti rinnovabili, integrati con sistemi cogenerativi e reti di teleriscaldamento. E necessario definire strategie che a livello locale integrino le rinnovabili nel tessuto urbano, industriale e agricolo. pagina 4 di 64

In questo senso è strategica la riconversione del settore delle costruzioni per ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas serra: occorre unire programmi di riqualificazione dell edificato esistente e requisiti cogenti per il nuovo, rivolti ad una diffusione di fonti rinnovabili sugli edifici capaci di soddisfare parte del fabbisogno delle utenze, decrementandone la bolletta energetica. E evidente la portata in termini di opportunità occupazionali e vantaggi dal punto di vista paesistico di questo nuovo modo di pensare il rapporto fra energia e territorio. È necessario per i Comuni valutare attraverso quali azioni e strumenti le funzioni di un Ente Locale possono esplicitarsi e dimostrarsi incisive nel momento in cui si definiscono le scelte in campo energetico sul proprio territorio. In questo contesto si inserisce l iniziativa Patto dei sindaci promossa dalla Commissione Europea e mirata a coinvolgere le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Questa iniziativa, di tipo volontario, impegna le città aderenti a predisporre piani d azione (PAES Piani d Azione per l Energia Sostenibile) finalizzati a ridurre del 20% e oltre le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche locali che migliorino l efficienza energetica, aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile e stimolino il risparmio energetico e l uso razionale dell energia. La redazione del PAES si pone dunque come obiettivo generale quello di individuare il mix ottimale di azioni e strumenti in grado di garantire lo sviluppo di un sistema energetico efficiente e sostenibile che: dia priorità al risparmio energetico e alle fonti rinnovabili come mezzi per la riduzione dei fabbisogni energetici e delle emissioni di CO 2 ; risulti coerente con le principali peculiarità socio-economiche e territoriali locali. Il PAES si basa su un approccio integrato in grado di mettere in evidenza la necessità di progettare le attività sul lato dell offerta di energia in funzione della domanda presente e futura, dopo aver dato a quest ultima una forma di razionalità che ne riduca la dimensione. Le attività messe in atto per la redazione dei PAES seguono le linee guida preparate dal Joint Research Centre (J.R.C.) per conto della Commissione Europea. Le linee d azione contenute riguardano, in coerenza con le indicazioni della pianificazione sovraordinata, sia la domanda che l offerta di energia a livello locale. L obiettivo del Piano, se da un lato è quello di permettere un risparmio consistente dei consumi energetici a lungo termine attraverso attività di efficientizzazione e di incremento della produzione energetica da fonti rinnovabili, dall altro vuole sottolineare la necessità di superare le fasi caratterizzate da azioni sporadiche e disomogenee per passare ad una miglior programmazione, anche multi settoriale. Questo obiettivo, che potrebbe apparire secondario, diventa principale se si considera che l evoluzione naturale del sistema energetico va verso livelli sempre maggiori di consumo ed emissione. Occorre quindi, non solo programmare le azioni da attuare, ma anche coinvolgere il maggior numero di attori possibili sul territorio e definire strategie e politiche d azione integrate ed intersettoriali. In questo senso è importante che i futuri strumenti di pianificazione settoriale risultino coerenti con le indicazioni contenute in questo documento programmatico: Piani per il traffico, Piani per la Mobilità, Strumenti Urbanistici e Regolamenti edilizi devono definire strategie e scelte coerenti con i principi declinati in questo documento e devono monitorare la qualità delle scelte messe in atto, anche in base alla loro qualità ambientale e di utilizzo dell energia. E importante che siano considerati nuovi indicatori nella valutazione dei documenti di piano che tengano conto, ad esempio della mobilità indotta nelle nuove lottizzazioni e che, contemporaneamente, permettano di definire meccanismi di compensazione o riduzione della stessa. pagina 5 di 64

Un ruolo fondamentale nell attuazione delle politiche energetiche appartiene al Comune, che può essere considerato: ente pubblico proprietario e gestore di un patrimonio proprio (edifici, veicoli, illuminazione); ente pubblico pianificatore, programmatore e regolatore del territorio e delle attività che su di esso insistono; ente pubblico promotore, coordinatore e partner di iniziative informative ed incentivanti su larga scala. Questo documento costituisce il PAES del Comune di Sestriere. Presenta e quantifica le linee di attività e il ventaglio di azioni necessarie per poter raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, in linea con gli impegni presi con la firma del Patto dei Sindaci. pagina 6 di 64

ANALISI ENERGETICA E DEFINIZIONE DELL INVENTARIO DELLE EMISSIONI (BEI Baseline Emission Inventory) pagina 7 di 64

1. POPOLAZIONE E ABITAZIONI Al 2009, la popolazione residente a Sestriere era pari a 887 unità. Rispetto al 2000 si è osservato un incremento dei residenti pari al 5,5%. L evoluzione demografica è stata meno consistente rispetto alla media provinciale, per la quale si è assistito ad un aumento della popolazione di poco superiore al 6%. Il grafico seguente riporta l evoluzione della popolazione delle due aree territoriali appena descritte. Evoluzione della popolazione 1000 2.350.000 900 800 2.300.000 700 2.250.000 600 500 2.200.000 400 300 2.150.000 200 2.100.000 100 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2.050.000 Grafico 1 Comune Provincia Il numero medio dei componenti famigliari è passato da 1,95 nel 2001 a 1,84 nel 2009 con una riduzione pari al 5,6%. In conformità con quanto emerge a livello nazionale (soprattutto nel nord Italia), si assiste ad un incremento dei nuclei familiari mono-componente e si registra la totale scomparsa dei nuclei famigliari più ampi. Andando ad analizzare il parco delle abitazioni presenti sul territorio comunale, da quanto emerge dal censimento ISTAT della popolazione e delle abitazioni del 2001, si contavano 4.392 abitazioni di cui solo 400 occupate da persone residenti. Questa differenza mette subito in evidenza il carattere fortemente turistico del comune, caratterizzato da oltre il 90% di seconde case. Al 2008 si sono stimate 466 abitazioni occupate continuativamente. in funzione dell incremento del numero di famiglie tra il 2001 e il 2008. Oltre il 4% delle abitazioni è all interno di edifici costruiti prima del 1919 e il 17% circa tra il 1919 e il 1961. Il 63% degli edifici è stato realizzato tra 1962 e il 1981 mentre la restante quota, pari al 16%, tra il 1982 e il 2001. Quasi il 40% delle abitazioni è all interno di edifici costituiti da 3 piani, il 35% in edifici di 4 o più piani, il 18% in quelli da 2 piani e solo il 7% circa sono le abitazioni in edifici composti da un solo piano. pagina 8 di 64

2. IL PARCO VEICOLARE CITTADINO Oltre agli edifici, anche gli autoveicoli commerciali e privati rappresentano un importante indicatore connesso alla domanda di energia locale. Nel 2009 il parco veicolare contava 978 veicoli suddivisi nelle categorie riportate nella tabella seguente. Parco veicolare 2009 AUTOBUS 11 1,12% AUTOCARRI TRASPORTO MERCI 115 11,76% AUTOVEICOLI SPECIALI / SPECIFICI 9 0,92% AUTOVETTURE 644 65,85% MOTOCARRI E QUADRICICLI TRASPORTO MERCI 6 0,61% MOTOCICLI 170 17,38% MOTOVEICOLI E QUADRICICLI SPECIALI / SPECIFICI 23 2,35% RIMORCHI E SEMIRIMORCHI SPECIALI / SPECIFICI 0 0,00% RIMORCHI E SEMIRIMORCHI TRASPORTO MERCI 0 0,00% TRATTORI STRADALI O MOTRICI 0 0,00% TOTALE 978 100,00% Tabella 1 Andando ad analizzare l epoca di immatricolazione delle autovetture, che corrispondono a quasi il 66% del parco veicolare circolante, si osserva come oltre il 30% di queste abbia più di dieci anni e altrettante circa risultano immatricolate dal 2006. Immatricolazione nr. Vetture Val % FINO AL 1993 74 11,45% 1994-1996 38 5,92% 1997-1999 85 13,18% 2000-2001 80 12,48% 2002-2003 80 12,40% 2004-2005 83 12,83% 2006-2007 97 15,02% 2008-2009 107 16,59% NON IDENTIFICATO 1 0,12% TOTALE 644 100,00% Tabella 2 Le autovetture sono caratterizzate dalle categorie di emissioni riportate nella tabella seguente. Come si osserva oltre il 38% delle vetture sono Euro 4, mentre ancora modesta è la quota di veicoli Euro 5. Tabella 3 Categoria Nr vetture Val % EURO 0 73 11,34% EURO 1 24 3,73% EURO 2 118 18,32% EURO 3 173 26,86% EURO 4 249 38,66% EURO 5 7 1,09% TOTALE 644 100,00% pagina 9 di 64

In termini di cilindrata si osserva che quasi la metà dei veicoli è caratterizzata da valori compresi tra 1200 cc e 1600 cc. Poco meno del 20% delle vetture circolanti è tra i 1800 cc e i 2000 cc mentre solo poco di più sono caratterizzate da cilindrate inferiori ai 1200 cc. Marginali risultano i veicoli con cilindrate superiori a 2000 cc. Cilindrata nr. Vetture Val % FINO A 800 19 2,87% 801-1200 135 21,02% 1201-1600 296 46,05% 1601-1800 30 4,62% 1801-2000 124 19,30% 2001-2500 23 3,62% 2501-3000 11 1,75% OLTRE 3000 5 0,78% TOTALE 644 100,00% Tabella 4 pagina 10 di 64

3. IL BILANCIO ENERGETICO COMUNALE 3.1 Metodologia Il documento di PAES si compone di due parti, la prima dedicata alla ricostruzione della baseline di partenza, aggiornata almeno al 2008, e la seconda relativa alla creazione di scenari ipotetici sull evoluzione dei consumi energetici e delle emissioni al 2020. Scopo della prima fase di analisi è la conoscenza e la descrizione approfondita del sistema energetico locale, vale a dire della struttura della domanda e dell offerta di energia sul territorio del Comune. Tale analisi rappresenta un importante strumento di supporto operativo per la pianificazione energetica, non limitandosi a fotografare la situazione attuale, ma fornendo strumenti analitici e interpretativi del sistema che ci si trova a considerare, della sua evoluzione storica, della sua configurazione a livello territoriale e a livello settoriale. Da ciò deriva la possibilità di indirizzare opportunamente le nuove azioni e le nuove iniziative finalizzate all incremento della sostenibilità del sistema energetico nel suo complesso. Il bilancio energetico permette pertanto di: valutare l efficienza energetica del sistema; evidenziare le tendenze in atto e supportare previsioni di breve e medio termine; individuare i settori di intervento strategici. L approccio metodologico che è stato seguito può essere sinteticamente riassunto nei punti seguenti: quantificazione dei flussi di energia e ricostruzione della loro evoluzione temporale ricostruzione della distribuzione dei diversi vettori energetici nei principali settori di impiego finale; analisi della produzione locale di energia per impianti di potenza inferiore a 20 MW e comunque non inclusi nel sistema ETS; ricostruzione dell evoluzione delle emissioni di gas serra associati al sistema energetico locale. L analisi ha inizio dalla ricostruzione del bilancio energetico e dalla sua evoluzione temporale, procedendo secondo un approccio di tipo top - down, cioè a partire da dati aggregati. Il primo passo per la definizione del bilancio energetico consiste nella predisposizione di una banca dati relativa ai consumi o alle vendite dei diversi vettori energetici, con una suddivisione in base alle aree di consumo finale e per i diversi vettori energetici statisticamente rilevabili. Questa banca dati può essere la base per la strutturazione di un Sistema informativo energeticoambientale comunale. Il livello di dettaglio realizzato per questa prima analisi riguarda tutti i vettori energetici utilizzati e i settori di impiego finale: usi civili (residenziale e terziario), industria, agricoltura e trasporti e settore pubblico. In bilancio saranno inseriti tutti i settori di cui risultano disponibili o elaborabili i dati. Tuttavia le linee guida definite dalla Commissione Europea definiscono la possibilità di non considerare, nella valutazione della quota di riduzione, quanto attribuito al settore industriale. Questo settore, infatti, molto spesso non risulta facilmente influenzabile dalle politiche comunali e in alcuni contesti locali più piccoli rischia di avere un peso sproporzionato rispetto al resto dei consumi. La chiusura o l apertura di nuovi stabilimenti produttivi rischia di condizionare in modo decisivo l obiettivo complessivo. La Provincia di Torino pertanto dà come indicazione quella di non considerare il settore industriale nell elaborazione della baseline e degli obiettivi. Gli approfondimenti sul lato dell offerta di energia riguardano lo studio delle modalità attraverso le quali il settore energetico garantisce l approvvigionamento dei diversi vettori energetici sul mercato. Si acquisiscono ed elaborano informazioni riguardanti gli impianti di pagina 11 di 64

produzione/trasformazione di energia eventualmente presenti sul territorio comunale considerando le tipologie impiantistiche, la potenza installata, il tipo e la quantità di fonti primarie utilizzate, ecc. Le analisi svolte sul sistema energetico sono accompagnate da analoghe analisi sull evoluzione delle emissioni dei gas climalteranti. Tale valutazione avviene anche in relazione a ciò che succede fuori dal territorio del Comune, ma da questo determinato, applicando un principio di responsabilità. Di fatto vengono quindi contabilizzate le emissioni climalteranti anche associate all energia elettrica consumata in un comune anche se questa non viene prodotta localmente. La ricostruzione del bilancio energetico si avvale di informazioni, opportunamente rielaborate se necessario, provenienti da diverse fonti e banche dati. Di seguito si riporta brevemente un indicazione sulle fonti informative. La metodologia applicata nella ricostruzione del bilancio energetico è coerente con quella del Rapporto sull Energia della Provincia di Torino, per la maggior parte dei casi con dati disponibili a livello comunale a partire dal 2000. Gas Naturale I dati di gas naturale sono stati reperiti mediante due fonti informative: 1. Snam Rete Gas, che ha fornito i dati di gas naturale trasportato in provincia di Torino e dettagliati come segue: Autotrazione: consuntivo aggregato dei volumi riconsegnati ad impianti di vendita al dettaglio di metano per autotrazione. Reti di distribuzione: consuntivo aggregato dei volumi riconsegnati alle reti di distribuzione cittadina. Industria: consuntivo aggregato dei volumi riconsegnati ai punti di riconsegna di utenze industriali. Termoelettrico: consuntivo aggregato dei volumi riconsegnati ad impianti termoelettrici. 2. Distributori locali di energia (ben 15 in tutta la Provincia), il cui elenco è stato tratto dal sito per l Autorità dell energia elettrica e il gas (www.autoritaenergia.it) e a cui sono stati richiesti i dati suddivisi per settore domestico, terziario, industriale, agricolo, produzione di energia elettrica e consumi propri. Energia Elettrica I dati di energia elettrica sono stati reperiti dalla società Terna SpA in forma aggregata a livello di Provincia e dai due distributori locali (Iren SpA ed Enel Distribuzione) in forma disaggregata a livello comunale. La ripartizione dei consumi è stata ricondotta ai seguenti settori di utilizzo finale: domestico, terziario, industria, agricoltura, consumi propri. Prodotti Petroliferi Per i prodotti petroliferi è stato utilizzato il dato di vendita provinciale riportato nel Bollettino Petrolifero Nazionale elaborato dal Ministero per lo Sviluppo Economico in cui si riportano i dati di: olio combustibile gas di petrolio liquefatto (GPL), con dettaglio della quota per autotrazione; gasolio, con la suddivisione per usi motori, riscaldamento e agricolo; benzina. Il dato provinciale è stato messo in relazione con quanto pubblicato a livello comunale dalla Regione Piemonte nell Inventario Regionale sulle Emissioni, disponibile attualmente per l anno 2005 e 2007. Il dato di questi due anni è stato modificato pro-quota per pareggiarlo con il totale provinciale. L evoluzione temporale è stata ricostruita negli anni precedenti e successivi sulla base del totale provinciale e di un parametro significativo (la popolazione residente per il settore civile e il parco circolante per l autotrazione). In assenza di fonti informative più precise, con questa pagina 12 di 64

metodologia è possibile continuare a monitorare l andamento dei consumi comunali sulla base dei dati provinciali e di parametri socio-demografici. Settore Pubblico I dati relativi ai consumi dell amministrazione pubblica sono stati forniti su indicazioni della stessa. Essi comprendono i consumi termici ed elettrici degli edifici comunali, i consumi elettrici per l illuminazione pubblica e i consumi della flotta veicolare. Tali dati tuttavia facevano riferimento esclusivamente all ultimo anno. Per stimare a ritroso i dati energetici si è proceduto seguendo due vie. Per quanto riguarda i consumi termici, a parità di volumetria, si è considerata la rigidità del clima nel particolare anno, grazie al valore dei Gradi Giorno e i consumi dell ultimo anno sono stati rimodulati sulla base di quest ultimo parametro. Per quanto riguarda i consumi elettrici si è verificato con l amministrazione eventuali interventi eseguiti negli anni passati che possano aver portato ad una riduzione o ad un aumento degli stessi. In mancanza di tali indicazioni il dato è stato stimato sulla base dell evoluzione provinciale. 3.2 Bilancio Energetico Comunale Il Comune di Sestriere nel 2008 ha fatto registrare un consumo energetico complessivo pari a 113 GWh. La maggior parte del consumo energetico comunale si riferisce al settore residenziale che percentualmente impegna il 60 % circa dei consumi energetici complessivi del Comune. Rispetto al 2000, primo anno disponibile della serie storica, si è osservata una crescita complessiva dei consumi totali pari al 12,2%. La crescita è determinata dal settore residenziale, pari a oltre il 15% e dal terziario con + 16,2%. Da questa considerazione emerge come sia il settore residenziale che il terziario siano strategici ed importanti per raggiungere gli obiettivi definiti dal Patto dei Sindaci. Il Grafico 1 riporta l evoluzione dei consumi energetici dal 2000 al 2008 per settore di utilizzo. 140.000 120.000 100.000 80.000 MWh 60.000 40.000 20.000 Grafico 2 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Flotta comunale 87 87 87 87 87 87 87 87 87 Illuminazione pubblica comunale 420 440 424 428 440 440 486 473 483 Edifici comunali 3.618 3.517 3.511 3.868 3.720 4.006 3.649 3.322 3.599 Trasporto commerciale e privato 6.694 6.994 6.431 6.154 6.552 6.626 7.064 6.843 6.008 Agricoltura 9 6 7 8 13 18 16 13 13 Industria 2.759 2.795 2.707 2.891 3.896 6.234 4.449 3.097 3.858 Edifici terziari 26.863 25.355 26.816 29.079 30.675 38.254 34.504 30.636 31.823 Edifici residenziali 58.488 58.719 59.019 64.746 66.468 62.858 64.933 63.321 67.609 In termini relativi nel 2008, insieme al settore residenziale incidono in maniera significativa anche il terziario (28,1%), il settore del trasporto commerciale e privato (5,4%) e l industria (3,5%).I restanti settori risultano meno incidenti. Complessivamente il terziario nel suo complesso pesa per il 31,9% pagina 13 di 64

circa sui consumi comunali. Per terziario complessivo s intende la somma del terziario privato (prevalentemente commerciale) e terziario pubblico (inclusivo di illuminazione pubblica e consumi legati all edilizia pubblica). Andando ad analizzare nello specifico i soli consumi dell amministrazione comunale, si osserva come questi rappresentino lo 3,8% dei consumi complessivi del territorio. Tale quota, corrispondente nel 2008 a 4.169 MWh è composta dai consumi degli edifici pubblici comunali (3.599 MWh), da quelli per Illuminazione Pubblica (483 MWh) e dai consumi di carburanti per la flotta veicolare (circa 87 MWh). Per quanto riguarda i vettori energetici utilizzati, emerge chiaramente la preponderanza dei consumi di calore, pari nel 2008 al 65% circa dei consumi complessivi. Tale vettore è fornito tramite una rete di teleriscaldamento urbano dalla centrale di cogenerazione di Metanalpi entrata in esercizio nel 1993. L impianto, soggetto allo schema europeo di scambio di crediti di emissioni (Emission Trading System) è caratterizzato da una potenza elettrica pari a 7 MW, da una potenza termica di oltre 25 MW e da un rendimento medio complessivo del 81% circa. I consumi di energia elettrica corrispondono (nel 2008) a poco meno del 20% di quelli complessivi, mentre il contributo dei prodotto derivati dalla raffinazione del petrolio risultano assorbono una quota pari al 14,7%. In termini evolutivi, tra il 2000 e il 2008, si registra un incremento del 14% dei prelievi di calore dalla rete di teleriscaldamento e di quasi il 60% di gas naturale. Quest ultimo vettore controbilancia il calo del gasolio di quasi il 50%. I consumi di energia elettrica crescono di oltre il 17% negli otto anni oggetto di analisi. Marginali risultano i contributi di Olio Combustibile e Solare Termico e biomasse. 140.000 120.000 100.000 80.000 MWh 60.000 40.000 20.000 Grafico 3 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Solare termico 1 1 1 2 2 3 3 5 7 Biomassa 559 542 541 600 575 622 564 510 556 Benzina 2.698 2.599 2.432 2.317 2.227 2.070 2.779 2.514 2.330 Olio combustibile 53 86 96 86 88 89 65 78 57 GPL 536 571 605 595 580 649 734 667 744 Gasolio 7.366 7.729 6.105 5.525 5.714 6.030 5.251 5.173 4.023 Gas naturale 5.759 6.244 6.382 7.043 7.130 8.369 8.284 8.317 9.211 Elettricità 18.780 16.401 16.578 17.679 21.201 21.592 21.103 17.771 22.063 Calore 63.187 63.740 66.262 73.415 74.334 79.101 76.404 72.757 74.490 Nei paragrafi seguenti verranno brevemente esaminati i consumi dei settori che sono stati considerati per valutare l inventario delle emissioni e quindi, tutti escluso l industria. pagina 14 di 64

3.3 La residenza Il settore residenziale, come detto, assorbe quasi il 60% dei consumi energetici complessivi comunali. I consumi del settore nel 2008 si sono assestati attorno a 67,6 GWh e rispetto al 2000 hanno fatto registrare un incremento complessivo pari ad oltre il 15%. Il combustibile maggiormente utilizzato è il calore fornito dalla rete di teleriscaldamento comunale che, nel 2008, ha assorbito il 79,7% dei consumi del settore. Energia elettrica e gas naturale si assestano su valori simili rispettivamente pari all 8% e al 10,3% mentre per il gasolio da riscaldamento si assiste ad un progressivo calo fino quasi alla scomparsa nell intervallo temporale in esame. Marginali risultano i contributi degli altri vettori. I grafici seguenti riportano l evoluzione dei consumi energetici per vettore e la ripartizione percentuale nel 2000 e nel 2008. Consumi energetici - residenza 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Gasolio 2.848 2.794 1.738 1.370 1.165 1.225 766 663 250 Solare termico 1 1 1 1 2 2 3 4 6 Biomasse 559 542 541 600 575 622 564 510 556 Olio combustibile 36 34 34 35 37 39 27 32 23 GPL 431 458 490 483 491 546 588 529 592 Elettricità 4.584 5.202 4.736 4.978 6.100 3.918 5.356 5.135 5.323 Gas naturale 4.359 4.618 4.703 5.214 5.276 5.581 5.823 5.914 6.944 Calore 45.670 45.070 46.775 52.065 52.822 50.924 51.806 50.534 53.915 Grafico 4: Consumi energetici del settore residenziale (Valori in MWh) pagina 15 di 64

Residenza - 2000 Residenza - 2008 Elettricità 7,8% Gas naturale 7,5% Gasolio 4,9% GPL 0,7% Biomasse 1,0% Olio combustibile 0,06% Elettricità 7,9% Gas naturale 10,3% Gasolio 0,4% GPL 0,9% Biomasse 0,8% Olio combustibile 0,03% Solare termico 0,001% Solare termico 0,01% Grafico 5 Calore 78,1% Calore 79,7% 3.4 Il terziario Il settore terziario, prevalentemente di tipo alberghiero, nel 2008 ha fatto registrare un consumo complessivo pari a 31,8 GWh, il 18,5% in più rispetto al 2000. Il vettore energetico maggiormente utilizzato è anche in questo caso il fluido termovettore del teleriscaldamento che, nel 2008, ha assorbito il 54,1% dei consumi del settore. L energia elettrica assorbe il 38,4% circa mentre il Gas naturale il 7%. Anche in questo caso, rispetto al 2000 si registra la progressiva riduzione dei consumi di gasolio per riscaldamento, per la maggior parte sostituiti con gas naturale. Marginali risultano i contributi del GPL e delle biomasse. I grafici seguenti riportano l evoluzione dei consumi energetici per vettore e la composizione vettoriale nel 2000 e nel 2008. Consumi energetici - terizario 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Calore 14.147 15.400 16.223 17.734 18.042 24.425 21.198 19.145 17.224 Elettricità 10.836 7.817 8.575 9.234 10.613 10.897 10.674 9.027 12.229 Solare termico 0 0 0 0 0 0 0 1 1 GPL 70 79 85 87 64 78 108 99 106 Gasolio 460 481 302 247 153 176 141 124 45 Gas naturale 1.351 1.578 1.631 1.776 1.803 2.678 2.383 2.241 2.218 Grafico 6: Consumi energetici del settore terziario (Valori in MWh) pagina 16 di 64

Terziario - 2000 Terziario - 2008 Gas naturale 5,0% Gasolio 1,7% GPL 0,3% Gas naturale 7,0% Gasolio 0,1% GPL 0,3% Elettricità 40,3% Solare termico 0,0005% Elettricità 38,4% Solare termico 0,003% Calore 52,7% Calore 54,1% Grafico 7 3.5 Il settore pubblico Il settore pubblico assorbe circa il 3,8% dei consumi complessivi del comune (il 3,9% senza considerare i consumi dell industria). I fabbisogni termici ed elettrici degli edifici pubblici assorbono oltre l 86% dei consumi del settore, l illuminazione pubblica circa l 11% e la restante quota la flotta dei veicoli comunali. Rispetto al 2000 si è osservato un incremento complessivo pari a poco più dell 1% con un evidente incremento dei consumi elettrici per l illuminazione pubblica. I grafici seguenti riportano l evoluzione dei consumi energetici per vettore e la ripartizione percentuale nel 2000 e nel 2008. Consumi energetici - Settore pubblico 5.000 4.500 4.000 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Calore (edifici pubblici) 3.370 3.270 3.264 3.616 3.470 3.752 3.400 3.078 3.351 Veicoli comunali (gasolio) 77 77 77 77 77 77 77 77 77 Veicoli comunali (benzina) 10 10 10 10 10 10 10 10 10 Illuminazione pubblica 420 440 424 428 440 440 486 473 483 Elettricità (edifici pubblici) 199 199 199 199 199 199 199 199 199 Gas naturale (edifici pubblici) 49 48 48 53 51 55 50 45 49 Grafico 8: Consumi energetici del settore pubblico (Valori in MWh) pagina 17 di 64

Pubblico - 2000 Pubblico - 2008 Veicoli comunali (benzina) Illuminazione 0,3% pubblica 10,2% Elettricità (edifici pubblici) 4,8% Veicoli comunali (gasolio) 1,9% Gas naturale (edifici pubblici) 1,2% Veicoli comunali (benzina) 0,3% Illuminazione pubblica 11,6% Elettricità (edifici pubblici) 4,8% Veicoli comunali (gasolio) 1,8% Gas naturale (edifici pubblici) 1,2% Calore (edifici pubblici) 81,7% Calore (edifici pubblici) 80,4% Grafico 9 3.6 I trasporti I trasporti privati e commerciali hanno assorbito nel 2008 oltre 6 GWh, il 10,2% in meno rispetto al 2000. Il gasolio è il carburante maggiormente utilizzato con una quota pari al 60,6%. La benzina assorbe il 38,6% mentre il GPL si assesta attorno allo 0,8%. La cosa più evidente che appare analizzando le dinamiche del settore è che, nell intervallo temporale in esame, si è assistito ad una andamento dei consumi di benzina e di gasolio piuttosto irregolare, come si evince dalle rappresentazioni grafiche seguenti. Consumi energetici - trasporto pricvato e commerciale 8.000 7.000 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 GPL 35 34 30 25 25 24 38 39 46 Gasolio 3.972 4.371 3.980 3.823 4.311 4.542 4.257 4.301 3.642 Benzina 2.687 2.589 2.421 2.306 2.216 2.060 2.769 2.504 2.320 Grafico 10: Consumi energetici del settore trasporti (Valori in MWh) pagina 18 di 64

Trasporti - 2000 GPL 0,5% Trasporti - 2008 GPL 0,8% Benzina 40,1% Benzina 38,6% Gasolio 59,3% Gasolio 60,6% Grafico 11 3.7 L agricoltura Il settore agricolo nel suo complesso contribuisce ai consumi comunali in maniera estremamente marginale. Il settore assorbe appena oltre lo 0,01% dei consumi complessivi comunali (lo 0,013% escludendo l industria). Quasi il 65% dei consumi è attribuibile al gasolio e la restante quota all energia elettrica. Consumi energetici - Agricoltura 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Elettricità 0 0 0 0 4 9 6 4 5 Gasolio 9 6 7 7 9 9 10 9 9 Grafico 12: Consumi energetici del settore agricolo (Valori in MWh) pagina 19 di 64

Agricoltura - 2008 Gas naturale 0,0% Elettricità 35,1% Gasolio 64,9% Grafico 13: nel 2000 si registrano solo consumi di gasolio pagina 20 di 64

4 IL BILANCIO COMUNALE DELLE EMISSIONI Sulla base delle indicazioni fornite dal Joint Research Centre, è stato adottato un sistema basato sui fattori di emissione IPPC, che si riferiscono alle emissioni di CO 2 relative ai consumi energetici di un territorio. Le emissioni considerate sono sia quelle dirette sia quelle indirette. Le prime si riferiscono ai processi di combustione che avvengono direttamente nel territorio, le seconde si riferiscono a emissioni avvenute in altri territori ma associate (indirettamente) al territorio in esame perché relative all energia elettrica consumata localmente. Questa metodologia è in linea con il sistema di monitoraggio della politica europea del 20-20-20 e del Protocollo di Kyoto e si basa su fattori di emissioni condivisi e facilmente reperibili. Per contro ha il difetto di non considerare tutte le emissioni che intervengono nel ciclo di vita dell energia che vogliamo contabilizzare, comprese le emissioni associate alla produzione dei vettori energetici e dei dispositivi impiegati per utilizzare l energia stessa. Di seguito si riportano i fattori di emissione utilizzati Vettore energetico Ton CO 2 /MWh gas naturale 0,2021 olio combustibile 0,2786 gas di petrolio liquefatto 0,2270 gasolio 0,2666 benzina 0,2494 Tabella 5 Per quanto riguarda il fluido termovettore fornito tramite la rete di teleriscaldamento, il coefficiente specifico di emissione è stato posto uguale a zero, poiché l impianto di cogenerazione che fornisce il calore rientra già nel Progetto di Scambio di Emissioni Europeo (European Emissionis Trading Scheme/ETS). Di conseguenza le azioni di riduzione che verranno proposte per gli edifici serviti dal teleriscaldamento avranno effetti solo per la quota di edifici riscaldati con altri vettori energetici. E comunque ferma intenzione dell Amministrazione Comunale agire il più possibile sul parco edilizio privato nel suo complesso, indipendentemente dal tipo di combustibile utilizzato. In termini di emissioni di gas di serra (considerando anche il contributo del settore industriale), complessivamente il Comune di Sestriere, nel 2008, ha emesso in totale 14,3 kt di CO 2. Rispetto al 2000, primo anno disponibile della serie storica, l incremento è stato pari al 10,4%. Il settore che pesa maggiormente, nel 2008, risulta essere quello terziario (6,4 kt di CO 2 emessa nel 2008, pari al 44,2 % delle emissioni complessive comunali) seguito dalla residenza (4,1 kt di CO 2 emessa nel 2008, pari al 29,1 % delle emissioni complessive comunali) e dall industria (1,8 kt di CO 2 emessa nel 2008, pari al 12,9% delle emissioni complessive comunali). I trasporti sono responsabili di 1,5 kt pari al 10,8% delle emissioni complessive comunali. Il settore pubblico è responsabile del 2,5% delle emissioni complessive. In termini evolutivi, si osserva come siano le emissioni dei trasporti a far registrare l unico calo delle emissioni, pari a -10,1% tra il 2000 e il 2008. Gli altri settori sono caratterizzati da incrementi generalizzati che vanno dal 39.7% del industria, al 13% del terziario fino al 5,5% circa della residenza. Per quanto riguarda le emissioni strettamente connesse all amministrazione comunale (che arrivano come detto all incirca al 2,5% delle emissioni complessivamente emesse sul territorio), si osserva un incremento delle emissioni di CO 2 del 15% all illuminazione pubblica e una sostanziale stabilità di quelle conseguenti ai fabbisogni degli edifici comunali. Il grafico seguente riporta le emissioni complessive di CO 2 per settore dal 2000 al 2008. pagina 21 di 64

Emissione di CO2 per settore 16.000 14.000 12.000 tonnelate 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 Grafico 14 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Industria 1.329 1.339 1.295 1.386 1.871 2.985 2.133 1.453 1.857 Trasporto commerciale e privato 1.738 1.819 1.672 1.601 1.708 1.731 1.835 1.780 1.561 Flotta comunale 23 23 23 23 23 23 23 23 23 Agricoltura 2 2 2 2 4 7 5 4 5 Illuminazione pubblica comunale 203 213 205 207 212 213 235 229 233 Edifici residenziali 3.963 4.305 3.822 3.943 4.445 3.482 4.109 3.981 4.181 Edifici terziari 5.645 4.241 4.571 4.904 5.546 5.869 5.699 4.868 6.391 Edifici comunali 106 106 106 107 106 107 106 105 106 Emissione CO2 2000 Emissione CO2 2008 Industria 10,22% Flotta comunale 0,18% Agricoltura 0,02% Illuminazione pubblica comunale 1,56% Trasporto commerciale e privato 13,36% Edifici comunali 0,82% Edifici terziari 43,39% Industria 12,93% Illuminazione pubblica comunale 1,62% Flotta comunale 0,16% Agricoltura 0,03% Trasporto commerciale e privato 10,87% Edifici comunali 0,74% Edifici terziari 44,51% Edifici residenziali 30,46% Edifici residenziali 29,13% Grafico 15 pagina 22 di 64

5. LA DEFINIZIONE DELLA BEI (Baseline Emission Inventory industria esclusa) La metodologia di elaborazione di un PAES prevede la scelta di un anno di riferimento sul quale basare le ipotesi di riduzione. Le emissioni di tale anno andranno infatti a definire la quota di emissioni da abbattere al 2020 che dovranno essere pari ad almeno il 20% delle emissioni dell anno di Baseline. Per il Comune di Sestriere la BEI è stata fissata al 2008, ultimo anno disponibile della serie storica. Il motivo di tale scelta risiede nel fatto che il territorio comunale ha visto, negli ultimi venti anni di sviluppo, una notevole modificazione del proprio assetto energetico. All inizio degli anni 90 si cominciò a parlare della possibilità di realizzare un impianto di cogenerazione con annessa rete di teleriscaldamento a servizio delle strutture civili comunali. Nel 1991, l amministrazione comunale autorizzò la costruzione dell impianto di Sestriere che fu messo in funzione due anni dopo. Ad oggi, come visto nella parte di bilancio, la rete di teleriscaldamento alimentata dall impianto serve circa l 80% degli edifici civili pubblici e privati. L entrata in esercizio del teleriscaldamento ha apportato notevoli benefici in termini di riduzione dell impatto ambientale, andando a sostituire numerosi impianti tradizionali obsoleti e riscaldati a gasolio. Di conseguenza dal 93 e per i successivi anni 90, si è assistito, in concomitanza dei progressivi allacciamenti alla rete, ad un continuo calo delle emissioni inquinanti e climalteranti che ha visto una stabilizzazione a completamento della volumetria allacciabile. L amministrazione comunale, che ha già avuto quindi un ruolo decisivo nella riduzione dell impatto ambientale del proprio territorio, ha deciso di non considerare quanto già fatto, ma di voler andare oltre impegnandosi a ridurre di almeno il 20% il livello di emissioni attuali, ponendo l anno di riferimento l ultimo disponibile. Per questo motivo la scelta della Baseline per il Comune di Sestriere che è stata definita al 2008. Nella metodologia di definizione della BEI, come consentito dalle Linee Guida per la Redazione dei PAES, è stato escluso il settore industriale. Il grafico seguente riporta l evoluzione delle emissioni (industria esclusa) dal 2000 al 2008 con in evidenza l anno prescelto come Baseline. Evoluzione delle emissioni di CO2 - industria esclusa 14.000 12.000 10.000 tonnellate 8.000 6.000 11.680 10.708 10.402 10.787 12.045 11.432 12.012 10.991 12.500 4.000 2.000 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Grafico 16 pagina 23 di 64

Come si osserva dal grafico precedente, le emissioni assumono un andamento piuttosto variabile per quasi tutto l intervallo temporale in esame che porta ad una crescita complessiva pari al 7%. Stando ai dati elaborati, nel 2008 le emissioni di CO 2 complessive attribuibili al territorio comunale di Sestriere sono state pari a 12.500 tonnellate. In termini di ripartizione, si osserva immediatamente che le quote più consistenti spettano a terziario, residenza e trasporti rispettivamente con il 51%, 33% e 12%. Il settore pubblico contribuisce ad una quota di emissioni pari a circa il 2,9%. Da tale analisi emerge chiaramente come l amministrazione, per potere raggiungere gli obiettivi preposti, abbia l obbligo di agire non solo sul proprio patrimonio, ma in gran parte su settori che non sono di propria diretta competenza. Inoltre, date le favorevoli caratteristiche del territorio, è fondamentale sviluppare azioni specifiche nel campo delle fonti rinnovabili di energia, le quali potrebbero garantire interessanti potenziali, soprattutto per quanto riguarda la fonte fotovoltaica ed eolica. Emissione CO2 2008 (ton;val%) Agricoltura; 23; 0,2% Flotta comunale; 1.738; 14,9% Edifici comunali; 106; 0,9% Illuminazione pubblica comunale; 203; 1,7% Edifici terziari; 5.645; 48,3% Edifici residenziali; 3.963; 33,9% Grafico 17 Avendo definito l anno di Baseline, la riduzione minima da raggiungere per rispettare gli obiettivi imposti dalla Commissione è pari a 2.500 tonnellate, pari al 20% delle emissioni della Baseline. pagina 24 di 64

Baseline 2008 (ton) 12.500 Obiettivo Riduzione (ton) 2.500 Obiettivo minimo emissioni 2020 (ton) 10.000 Tabella 8 Il grafico seguente sintetizza e mostra i concetti e i valori appena espressi con in evidenza il valore minimo di riduzione richiesto. Obiettivo di riduzione 14.000 12.000 2.500 10.000 8.000 6.000 11.680 12.500 10.000 4.000 2.000 0 2000 2008 2020 Grafico 18 pagina 25 di 64

IL PIANO D AZIONE METODOLOGIA pagina 26 di 64

7. ASPETTI METODOLOGICI La ricostruzione storica del bilancio energetico, benché indispensabile per delineare le componenti principali che influenzano l evoluzione del sistema energetico del territorio in esame e delle corrispondenti emissioni di gas serra, non fornisce generalmente gli elementi sufficienti per proiettare l analisi nel futuro, anche in relazione all identificazione di interventi di efficientizzazione. E necessaria, a tal fine, l analisi sia delle componenti socio-economiche (lette nella loro evoluzione e nei loro sviluppi in serie storica in modo da comprenderne gli andamenti e definirne le tendenze future) che necessitano l utilizzo delle fonti energetiche, sia delle componenti tecnologiche che di tale necessità sono il tramite. Le analisi sono realizzate mediante studi di settore, in modo da fare emergere il contributo che ognuno di questi potrà fornire al raggiungimento dell obiettivo di riduzione dell impatto energetico sull ambiente. Le indagini sono svolte in alcuni particolari settori, in base a quanto emerso dall'evolversi del quadro conoscitivo. Tra i settori analizzati vi sono: il settore residenziale, il settore pubblico il settore terziario, i trasporti (in base alla disponibilità dei dati specifici). Oltre a questi ultimi settori, su indicazioni dell amministrazione comunale, si sono svolte analisi sul potenziale sviluppo di impianti alimentati a fonti rinnovabili, nello specifico fotovoltaico ed eolico. Per quanto riguarda il settore residenziale è stata prevista un analisi delle caratteristiche termofisiche degli edifici mediante la classificazione degli stessi basata sull'individuazione di tipologie edilizie di riferimento a cui sono associate anche specifiche prestazioni energetiche. Il parco edilizio è stato ricostruito ripartendo gli edifici per epoche di costruzione oltre che in base a parametri geometrici. Questo tipo di analisi viene condotta ipotizzando stratigrafie e calcolando parametri di dispersione termica medi per epoca storica e per singola tipologia dell involucro disperdente. A completamento di questa analisi prettamente legata all involucro edilizio, sono individuati i rendimenti impiantistici complessivi medi, anche attraverso l ausilio di dati forniti dall amministrazione comunale o provinciale o in base a stime. Questo tipo di analisi consente di ricostruire il fabbisogno energetico con una procedura bottom-up; esso va poi calibrato con i consumi ricavati nel bilancio energetico mediante la procedura top-down. Questa metodologia consente di modellizzare l intero patrimonio edilizio. L utilità di un analisi di questo tipo si delinea principalmente in due elementi: 1. maggiore precisione dei dati imputati in bilancio: infatti il bilancio comunale, a livello di settore, ha una doppia validazione (dall alto verso il basso attraverso la disaggregazione dei dati di consumo di gas e dal basso verso l alto attraverso i parametri di efficienza di involucro e impianti); 2. possibilità di costruire scenari a lungo termine valutati quantitativamente. A titolo solo esemplificativo, il modello di simulazione dell edificato permette una disaggregazione delle superfici disperdenti per tipologia di superficie, per epoca storica e per caratteristiche termofisiche delle stesse. In questo modo, l eventuale scenario in cui si ipotizzi l implementazione di sistemi di coibentazione o lo svecchiamento di impianti termici è facilmente quantificabile (con errore ridotto) in termini di risparmio energetico e conseguente riduzione delle emissioni di CO 2. Nel settore residenziale, infine, sono valutati anche i consumi elettrici dell edificato attraverso una particolare modellizzazione. Questa valutazione si sviluppa attraverso l implementazione di un pagina 27 di 64