27 gennaio 2012 Giornata della Memoria Pisa, San Rossore Il 27 gennaio del 1945 vennero abbattuti i cancelli del campo di Auschwitz e l orrore della Shoah si riversò sul mondo. Quella data, triste e simbolica, è stata dedicata al ricordo delle vittime dell Olocausto. L Italia, con una legge del 2000, ha riconosciuto il 27 gennaio come Giorno della Memoria, per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione in Italia nei confronti dei cittadini ebrei, che pure va sottolineato dopo la celebrazione dei 150 anni dall Unità avevano fortemente contribuito alla formazione della nostra nazione; ma anche per ripensare agli italiani che subirono la deportazione per i loro ideali, e a tutti coloro che si opposero al progetto di sterminio salvando delle vite a rischio della propria. Siamo felici ed emozionati di avere con noi il Professor Abraham Yehoshua, insigne scrittore e drammaturgo, che ha dato un enorme contributo culturale ai temi che si legano alle celebrazioni di questo giorno. La sua presenza, oltre a dare più grande significato alle celebrazioni pisane e per questo mi preme ringraziare, in particolare, il Direttore della Scuola Normale Superiore 1
Prof. Fabio Beltram ci sprona a meditare sul senso profondo dell identità ebraica, sulla storia recente dello Stato d Israele, sull impegno necessario per una pace consolidata dopo tanti e dolorosi conflitti; i suoi romanzi hanno dipinto storie coinvolgenti, sempre sostanziate da un sapere complesso, ma capaci di trasmettere magicamente il legame tra cultura orientale e occidentale, tra passato e presente. La parola celebrazione stride con quanto siamo chiamati a riportare oggi alla nostra memoria, ma si coniuga, in realtà, all impegno di dare un senso costruttivo e attuale a questa giornata: le molte iniziative che seguiranno, anche nei prossimi giorni, con un encomiabile partecipazione di tanta parte della città, offriranno occasione di meditazione e approfondimento; fu, infatti, l indifferenza di molti ad ampliare le dimensioni della tragedia, e non va dato modo di permettere oblio e rimozione. Tanto più, che proprio in questi giorni, la stampa nazionale ha comunicato che esistono oltre tremila siti negazionisti e che tesi revisioniste hanno lambito alcune istituzioni culturali, prima di trovare una reazione ferma e severa. Mentre conosciamo ambienti politici, presenti anche nella nostra regione, dove si ostenta il culto della nefasta tradizione fascista e si seminano ancora dottrine razziste. 2
Oggi, il nostro pensiero va innanzitutto alla vittime della Shoah, a quei milioni di bambini, donne e uomini che non hanno fatto ritorno dai campi; e a quelli che, pur scampati alla morte, hanno portato nei corpi e nell animo il fardello di un orrore immane, che si è spesso trasmesso a chi loro stava vicino. Per questo è molto significativo e sentito il gesto che il Signor Prefetto compirà, conferendo la medaglia d onore alla memoria a Italo Baroni, deportato a Dachau. Oggi, il nostro riconoscimento va a quei Giusti che, in Italia e ovunque, si sono adoperati per sottrarre gli ebrei alla deportazione e alla morte, salvando con loro un barlume di civiltà e di onore. Oggi, la nostra solidarietà va a tutti coloro che sono ancora vittime dell odio e dell intolleranza, con un pensiero particolare a Samb Modou e Diop Mor, uccisi a Firenze da un fanatico razzista, frequentatore di ambienti neofascisti; due cittadini provenienti dal Senegal che lavoravano nel nostro paese a cui la Regione Toscana ha voluto dedicare questa giornata. La Città di Pisa, già protagonista della battaglia civile per il diritto di voto nelle elezioni amministrative agli stranieri che da tempo vivono nei nostri comuni, sosterrà l iniziativa promossa dal presidente della Giunta regionale toscana Enrico Rossi per la 3
concessione del diritto di cittadinanza a chi nasce in Italia da genitori stranieri. Una pluralità di voci dà vita alle manifestazioni che compongono la Giornata della Memoria 2012: tutta la città e le sue istituzioni culturali più significative vi partecipano, e ad essa molti hanno contribuito, assieme alla Comunità Ebraica che, riconoscenti, sentiamo vicina e vediamo attiva e alle Associazioni dei partigiani e degli ex deportati. Abbiamo scoperto una targa che ricorda le leggi razziali italiane che il re Vittorio Emanuele III promulgò proprio a Pisa, nella tenuta di san Rossore. Colleghiamo idealmente la giornata di oggi al 5 settembre del 2011, quando abbiamo, per la prima volta, commemorato quella firma sciagurata, con la scelta del Comune di Pisa di promuovere il giorno della memoria delle leggi razziali, da far cadere ogni anno, nella ricorrenza della firma del primo atto di quelle leggi, perché divenisse un occasione annuale permanente, di valenza nazionale per la sua unicità, di riflessione e d iniziativa. Ci ha rafforzato in questo impegno la dichiarazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sull importanza di aver riacceso i riflettori sulle aberranti leggi del 1938 e di averne fatto un tema di severa 4
rievocazione e denuncia, specie tra i giovani delle scuole. Fare sempre di più, con intelligenza e mettendo a frutto saperi e tecniche comunicative nuove per coltivare la memoria: questo è il nostro impegno. Davvero, tanto c è ancora da fare, e molto impegno è richiesto a tutti noi per sconfiggere l intolleranza, l antisemitismo che perdura in varie forme, l odio nei confronti del diverso. Grazie all ausilio di studiosi illustri, molti dei quali lavorano nel nostro Ateneo, vorremmo, senza mai smettere di raccontare e ricordare, aprire una nuova e importante riflessione sull origine della Shoah nella nostra storia e nel nostro contesto, sulle radici storiche, sociali e psicologiche di teorizzazioni aberranti, di discriminazioni dispotiche e di violenze, di odio e d indifferenza, portate dai fascismi, che condussero all abisso dell Olocausto. L occasione di poterci adesso confrontare col professor Yehoshua e sentire dalla sua viva voce quanto vorrà dirci, ci sprona a continuare con tutte le nostre forze in questo cammino di conoscenza, doloroso ma assolutamente necessario. 5