uistimes Una Commissione a misura di anziano Sport e disabilità Quando lo sport sceglie la disabilità



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Periodico trimestrale registrato presso il Tribunale di Ferrara al numero 4 del 9.2.2010 N. 4 DICEMBRE 2010 Sport e disabilità Quando lo sport sceglie la disabilità La ricerca della felicità Consigli per sorridere alla vita Progetto intervista Le nostre Iene intervistano Alexia Caro Babbo Natale Pensieri e lettere natalizie Willy the king: il ballerino nell albero William Boselli racconta la sua storia L Ausl di Ferrara ha un nuovo direttore generale Intervista al Dott. Paolo Saltari Una Commissione a misura di anziano

4Sommario Trimestrale - Anno 2010 - Mese Dicembre - Numero 3 Editoriale di Marco Fasolino Direttore Responsabile Marco Fasolino marco.fasolino@fabanet.com Caposervizio Salvatore Catorano salvatore.catorano@fabanet.com Art Director e Progetto Grafico Massimo Zizi massimo.zizi@fabanet.com Photo Editing Federico Bacchelli Segreteria di Redazione Maria Rosa Milani rosa.milani@fabanet.com Hanno collaborato a questo numero Alexia, William Boselli, Giorgio Bianchini, Giovanni Cristianini, Roberta Fogli, Maria Rosa Milani, Paola Milani, Anna Neri, Anna Chiara Planta, Paolo Saltari, Lorenzo Sani, Sabrina Trapella Stampa Tipografia Moderna Ufficio Distribuzione Ufficio commerciale di distribuzione Editore Sirte Srl Via Massarenti, 61-40138 Bologna Direzione Editoriale Fabanet Communication Srl Immagini e Foto Alcune immagini sono state acquisite da album privati. Si ringraziano i proprietari Pubblicità mktg@fabanet.com 4 Una Commissione a misura di anziano Intervista all on.ugo Lisi di Salvatore Catorano 7 I giochi di una volta di Maria Rosa Milani 10 I disturbi del sonno nella donna e nell anziano di Anna Chiara Planta 12 Progetto Intervista Intervista ad Alexia 14 L Azienda USL di Ferrara ha un nuovo Direttore Generale di Sabrina Trapella 17 Caro Babbo Natale Pensieri e lettere natalizie 20 La ricerca della felicità di Paola Milani 22 L assistente sociale: L assistenza sociale e la riabilitazione della persona divenuta disabile di Arianna Marchetti 25 Convegno sulle attività sportive nei disabili di Roberta Fogli 28 Willy the King: il ballerino nell albero di Lorenzo Sani 31 La vecchiaia solitaria I numeri della solitudine ed i consigli per viverla bene di Giovanni Cristianini 33 Non autosufficienza... Numeri in aumento e spesa da ripensare di Redazione TerzaEta.com

Editoriale Cari Lettori, siamo giunti a dicembre, il mese delle luci e del Natale, degli auguri e dei regali. Ovunque le città si accendono di luci e colori, di immagini e di emozioni. In ogni angolo c è un particolare che richiama la nostra attenzione, uno scintillio che ci fa brillare gli occhi, musica e canti tradizionali che ci riportano a chissà quali ricordi custoditi gelosamente nella mente e nel cuore di ognuno di noi. Marco Fasolino Direttore Responsabile marco.fasolino@fabanet.com Il Natale è dunque un momento speciale dell anno, una miscela di gioia, calore, perdono, tenerezza e amore, che dovrebbe coinvolgere, senza distinzioni, adulti e bambini. Ma purtroppo, non sempre la realtà è la stessa per tutti. In un clima così particolare, era giusto dedicare qualche attenzione anche all altra faccia della medaglia, non dimenticandoci di coloro che questa festa non riescono a viverla immersi nell affetto e nel calore familiare. Pensiamo a quei bimbi costretti a trascorrere il Natale ora in una casa ora nell altra, a coloro che una casa non ce l hanno o chi fatica a trovare l affetto di una casa premurosa e accogliente attorno a sé. Agli oltre 250.000 malati terminali in Italia. Oppure a quei 2 milioni di bambini malati di Aids, o ai 143 milioni che soffrono la fame. Ai 300mila che ogni giorno imbracciano un fucile e sparano, strappati troppo presto ai giochi dell infanzia e all allegria, coinvolti in guerre che qualcuno ha imposto loro con crudeltà e ferocia. Ai tanti costretti loro malgrado a vivere gravi disabilità ma che, nonostante sembrino imprigionati da un corpo loro ostile, agguantano quotidianamente la vita con forza e caparbietà, come tanti ballerini nell albero, come ci insegna l articolo sulla storia di Willy (a pag. 28). Tutto ciò ci dà l opportunità di soffermarci maggiormente sulla sofferenza umana, sul dolore, sulla solitudine che, come beffardi gemelli oscuri, accompagnano la vita di chi è meno fortunato di noi. C è un dono che possiamo sempre dare a tutti, quello di un sorriso confortante a chi ci chiede ancora e sempre segnali di fiducia e di speranza. Così le nostre lettere a Babbo Natale (a pag. 18) vogliono essere più di un semplice augurio di Natale, facendo in modo che questa luce resti viva a lungo, anche dopo il Natale, e che la gioia del dono non si affievolisca mai troppo presto. Con l augurio che ciascuno di noi possa trascorrere un sereno Natale e possa celebrare l inizio del nuovo anno con l animo sereno ed il cuore colmo di felicità. Auguri a tutti!

Una Commissione a misura di anziano Intervista all On. Ugo Lisi La recente presentazione di una proposta di legge di iniziativa parlamentare, dovrebbe portare a breve all istituzione di una commissione per l anziano con compiti di indirizzo e controllo sull attuazione degli accordi internazionali e della legislazione relativa ai diritti ed alla tutela dei soggetti di età superiore a sessanta anni. Da tempo l On.le Ugo Lisi, coadiuvato dai colleghi On.le Souad Sbai ed On.le Maurizio Scelli, perora l opportunità di istituire un organismo attraverso il quale per gli anziani possa esservi un riferimento in grado di tutelarne i diritti e migliorarne la qualità della vita. L iniziativa può essere iscritta nel solco di un impegno ormai consolidato a favore della terza età da parte dell On.le Lisi che dapprima si è adoperato per l istituzione della festa del nonno e, successivamente, è stato tra i sottoscrittori di una serie di normative volte ad agevolare, in termini economici, la condizione dei disabili. Pertanto, l istituzione di una commissione parlamentare per l anziano, appare la naturale evoluzione di un percorso già avviato da tempo che dunque merita tutti gli approfondimenti del caso, ancor di più in un periodo di forti tensioni socio-economiche, legate ad un restringimento delle bilità di possispesa. Appare dunque del tutto naturale rivolgerci all On. Lisi per capire innanzitutto se tali inizizative politiche, insieme all impegno a sostegno delle categorie più disagiate e gli investimenti necessari (riduzione Iva, abbattimento barriere, politiche di inclusione sociale) per agevolare le condizioni di vita dei cittadini disabili, saranno confermati? Sin dal suo insediamento il Governo Ber- lusconi ha dimostrato di avere il giusto rispetto nei confronti della diversa abilità. È vero, siamo in un periodo di grave crisi economica, una crisi dinanzi alla quale molte categorie sociali, economiche e produttive sono portate più a rimarcare le loro difficoltà che ad avere quella giusta visione d insieme, propria di una comunità, che ci fa fare un passo indietro dinanzi all impossibilità di veder realizzati tutti i nostri desiderata. On. Ugo Lisi Vice Presidente della Commissione Parlamentare per le Questioni Regionali e componente della VIII Commissione (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici). Già deputato nelle legislature XIV e XV, in cui è stato componente della Commissione Parlamentare Affari Sociali e della Commissione Parlamentare Bilancio, nonché membro della Commissione Bicamerale per l Infanzia e l Adolescenza e della Commissione Parlamentare d inchiesta sulla morte della giornalista Ilaria Alpi. 4

Ma per i cittadini diversamente abili i cordoni della borsa non saranno mai chiusi, poiché le politiche a loro sostegno sono solo la base di partenza per riaffermare l uguaglianza di tutti i cittadini ed il loro diritto di avere pari opportunità, pari dignità e pari possibilità di partenza. In tale contesto, l istituzione di una commissione parlamentare per l anziano appare più che opportuna, visto anche il progressivo aumento dell età media di vita. Tuttavia l iter è appena iniziato ed inevitabilmente l approvazione del disegno di legge avrà tempi e dinamiche che le chiederemmo di dettagliarci. Il nostro sistema parlamentare prevede un bicameralismo perfetto, nell ambito del quale una legge dello Stato, per diventare tale, deve essere approvata in copia conforme in tutti e due i rami del Parlamento, di conseguenza, ogni minima modifica di un testo comporta la famosa navette tra Camera e Senato, Senato e Camera. Ciò consente di avere testi legislativi molto ponderati e molto approfonditi, ma al tempo stesso questo procedimento allunga di molto i tempi. Su una cosa posso però sbilanciarmi immediatamente: nel Parlamento l esigenza di dar vita ad una Commissione volta a tutelare i diritti della terza età è totalmente condivisa. Sui tempi è inutile sbilanciarsi, ma sull esito finale possiamo essere tutti più che ottimisti. Il disegno di legge, prevede l istituzione oltre che della Commissione anche di un Osservatorio sulla Terza Età. Si tratta di un tentavo di valorizzare le sinergie tra pubblico e privato? Ovviamente sì! L attività dell Osservatorio risulta essere quella di un braccio operativo dinamicamente essenziale per la Commissione. In tale osservatorio si sublimerebbero le migliori esperienze pubbliche e private che operano nella tutela degli anziani e dei cittadini più deboli. La commissione non potrà che trarne grande giovamento. Ovviamente, con una popolazione anziana che in pochi decenni sfiorerà il 50% dei cittadini, non si può prescindere da una valutazione in ordine ai trattamenti pensionistici. In merito la Commissione e l Osservatorio avranno solo un ruolo di consulenza o si spingeranno fino alla redazione di proposte di leggi organiche, intervenendo anche in ambito socio-finanziario? Se la vocazione dell osservatorio è maggiormente consulenziale, non c è ombra di dubbio che la commissione avrà ben altri ruoli. Penso proprio che in materia pensionistica, non ci sia miglior propulsore della commissione e non vedo perché da essa non possa partire la redazione di proposte di legge che dovranno essere discusse nelle aule parlamentari. Prescindendo dagli organismi futuri, ritiene inevitabile un ulteriore intervento sul sistema pensionistico volto a rivedere in aumento i tempi di uscita dal sistema lavoro, coerentemente con la crescita della vita media? Primo o poi questo problema dovremo cominciare a porcelo. Fino ad ora, però, l abbiamo affrontato sempre e soltanto in termini quasi punitivi e non con la dovuta propositività. Il fatto che l età media stia velocemente aumentando è una cosa buona, mica una colpa ciò significa, ovviamente, che in termini di esperienza ed in termini di responsabilità, il lavoratore maturo può dare un grande contributo alla collettività. Per portare a spasso i nipotini nel parco, grazie a Dio, ha tanto tempo davanti a sé Torniamo dunque alla sua ultima proposta di legge, è l ennesima che è riferita alla popolazione anziana. Come mai 5

una tale attenzione da parte di un deputato che, vista l età media dei parlamentari, potremmo giustamente considerare estremamente giovane? Per due motivi, uno di carattere personale ed uno di carattere istituzionale. Sin da piccolo ho avuto come riferimenti valoriali gli insegnamenti dei nonni, figure alle quali non smetterò mai di sentirmi legato. Se ciò che ho vissuto io hanno avuto la fortuna di viverlo in tanti, vuol dire che non ci può essere una rimozione di questo patrimonio di affetti che pervade la nostra società. Quel patrimonio va tutelato, difeso e valorizzato. Credo anche che un parlamentare debba guardare non soltanto a se stesso, ma anche alla società che si muove intorno a lui. La nostra società senza il contributo delle persone anziane non va da nessuna parte. Tra le altre cose, ha proposto anche l istituzione di una giornata per i diritti dell anziano. Ovviamente non possiamo esimerci dal chiederle quali siano i diritti che ad oggi vede poco tutelati e sui quali, in qualche modo, la giornata dovrebbe operare un attività di sensibilizzazione. La giornata per i diritti dell anziano deve essere organizzata come un autentica giornata di rivendicazione sociale. Allo stesso modo in cui si celebra, giustamente, la giornata dei lavoratori, così bisogna organizzare la giornata a testimonianza e tutela di quei cittadini che dopo aver dato tanto alla società godono un riposo che non è spassosa inattività, bensì eccellente contributo per la vita quotidiana dei figli e dei nipoti. La rivendicazione della difesa e della tutela del diritto alla serenità, all agiatezza e alla tranquillità economiche e sociali deve essere almeno il punto di partenza. La cosa tuttavia non rischierebbe di duplicare temi e contenuti che meritoriamente la festa dei nonni, fissata per il 2 ottobre, già affronta e ribadisce? No, assolutamente no! La festa dei nonni è una festa di testimonianza, una festa della famiglia, in cui figli e nipoti tributano il doveroso riconoscimento ed il consequenziale omaggio a chi rappresenta la radice della comunità familiare. La giornata a tutela dell anziano ha un valore di carattere sociale. A proposito della festa dei Nonni, quest anno grazie anche alle sinergie determinate con associazioni del volontariato ed Onlus, la celebrazione e la considerazione della stessa ha avuto un rilevo mai acquisito prima. Un progetto che dunque aveva ragion d essere, ma come si conciliano le celebrazioni di un giorno con la necessità di garantire ai nonni attenzioni e tutele costanti? La festa dei nonni cresce di anno in anno. Ancora ricordo gli scetticismi con cui fu accolta da tanti partiti. Poi, come spesso accade, le piazze, i quartieri, le sedi delle associazioni e le case presero il sopravvento. Adesso si celebra una festa di popolo, attesa dai nostri figli e che, finalmente, è diventata un vero e proprio momento di unità nazionale. Poi, in realtà, si tratta di fare in modo, come per tutti gli altri appuntamenti ricorrenziali che dall attenzione di un giorno si passi all interesse di un anno. Ma ciò avviene per ogni festa nazionale che si ricordi e si rispetti. Tra gli anziani l utilizzo della tecnologia è in crescita in modo esponenziale, tanto che il web sarà il canale informativo più utilizzato. Crede che attualmente la politica e le istituzioni riescano ad essere al passo con i cittadini? La domanda è molto interessante, ma la risposta è assai complessa. I tempi della politica non hanno, purtroppo, nulla a che vedere con i tempi della vita quotidiana, anche con i tempi un po più lenti con cui organizzano le loro giornate i nostri nonni. Ultimamente la politica ha provato a rinnovarsi e a svecchiarsi anche grazie all utilizzo delle nuove tecnologie. Un esigenza di trasparenza ha contribuito a ciò. Ma dire che da qui, avendo il tempo per navigare, si possano conoscere tutti i propositi della politica ce ne corre Se la sente di promettere ai lettori di Q una interazione dinamica ed aggiornata con l attività, spesso nota solo agli addetti ai lavori, che viene svolta in Parlamento e rivolta alla disabilità ed alla terza età? Questo deve essere il nostro impegno, questa deve essere la nostra sfida. Da parte mia, come Lei sa, c è la collaborazione più proficua. Salvatore Catorano Resp. Redazione terzaeta.com 6

I giochi di una volta Quando giocare era divertente davvero Natale, tempo di regali, tempo di giochi. Chi non ha passato il Natale in famiglia giocando a Tombola con la nonna che tiene il cartellone dei numeri (perché i numeri sono grandi e riesce a vederli bene!), il nonno che si perde sempre con tutti quei numeri, e il papà che non fa altro che parlare per distrarre tutti e fare tombola per primo!? Il Natale è però il tempo in cui i bambini sognano i giochi che troveranno sotto l albero. Quanti giochi hanno oggi i nostri bambini da quelli iperelettronici rumorosi e ipnotizzanti, a quelli che ripetono ossessivamente frasi inespressive e di cui presto il bimbo si stanca, a quelli ispirati al cartone animato del momento, in una rincorsa modaiola che allena e prepara i bambini alle abitudini meno ispirate degli adulti. Noi invece abbiamo chiesto ai nostri nonni quali fossero i loro giochi, quali erano i passatempi che assorbivano le loro attenzioni quasi sessant anni fa e abbiamo fatto numerose scoperte! Innanzitutto, abbiamo scoperto che i giochi che facevano i nostri nonni esistono ancora oggi, anche se spesso si camuffano dietro nomi moderni e stranieri. Inoltre, ci siamo resi conto che i giochi dei nostri nonni, piuttosto che essere acquistati in negozio, venivano assemblati dalle mani del genitore, o in collaborazione tra questi e il bambino, usando oggetti d uso comune che venivano riadattati o fabbricati appositamente. Questo apriva tra l altro la strada a un pre-gioco, non meno divertente del gioco vero e proprio, la ricerca smaniosa e impaziente di oggetti non più utilizzati, antiquati o rotti, e la rincorsa a concepire creativamente nuovi usi per oggetti ormai non più utili a nessuno. Ad esempio se si rompeva la bicicletta, poco male, il nostro Renzo era comunque felicissimo, perché sapeva già di poter giocare al Roda e Baston! Sfilando dal telaio il vecchio cerchione della bicicletta e avendo la pazienza o la fortuna di rintracciare in cantina o in soffitta un bastone bello dritto, ci si ritrovava d un fiato a rincorrere il cerchio per spingerlo sempre più veloce tra la strada e la ferrovia, e per correggerne la traiettoria e la velocità, rispondendo lestamente a guizzi, scarti o balzi che sassi e dossi lo costringevano a fare. Poi Walter e Antonio ci hanno raccontato che da piccoli giocavano sempre con i tappi! In pratica, disegnavano nella sabbia una pista, provvista naturalmente di curve, controcurve e tanti bei rettilinei, cunette e avvallamenti. Poi a turno ogni giocatore metteva il suo tappo all inizio della pista e con un bel colpetto assestato con precisione e misura sul proprio tappo cercava di farlo arrivare più svelto degli altri al traguardo, facendo però attenzione alla curve, ché uscire da quelle avrebbe significato ricominciare dal punto occupato dal tappo prima del troppo energico tiro. Causando il più delle volte un drastico rivolgimento delle posizioni di gara, che si accompagnava a inaspettati entusiasmi e bruschi scoramenti. I tappi avevano sempre i volti dei ciclisti più famosi dell epoca: Binda, Magni, Guerra, Bobet, Coppi e Bartali, naturalmente. Il tutto per accrescere l emozione della gara e della sfida. Siamo però incuriositi dal Bac e Pandon (che forse qualcu- 7

no chiamava lippa)! Il nome ci risuona familiare, ma nessuno di noi ne conosce le regole. Se le ricorda però benissimo Lucia, che da piccola vedeva sempre suo fratello giocarci (lei non ci giocava molto, perché non essendo molto svelta, dice che prendeva sempre il bastone in testa!) Il gioco, che vagamente assomiglia al baseball, consiste nel colpire, a turno, con una mazza, detta bac, lunga più o meno come l avambraccio, un pezzo di legno con l estremità appuntite, lungo circa 10 cm, e mandarlo il più lontano possibile. La distanza tra la casa base da cui si lancia ed il posto in cui si riesce a spedire il pàndalo o pandòn viene misurata pazientemente con la mazza. A questo punto uno dei compagni di giochi raccoglie il pandòn e lo lancia verso la base del battitore (circa un metro e mezzo o due di diametro) cercando di centrare la base. Se il lanciatore che ha il compito di far arrivare il pandòn dentro la casa base riesce nel suo compito, il battitore viene seccato (eliminato). Il battitore viene seccato anche dagli avversari se riescono a prendere al volo il pandòn una volta colpito dal bac. Il gioco è individuale e ogni giocatore, fino a che non è eliminato, può ricoprire, non contemporaneamente ovviamente, il ruolo di battitore e di lanciatore. Naturalmente vince chi ottiene per primo il punteggio stabilito all inizio. Il gioco però era complicato da altre regole e regolette, tra cui la principale era quella che se alzando da terra il pandòn, lo si riusciva poi a colpire al volo prima di lanciarlo lontano, il punteggio veniva raddoppiato, triplicato ecc. a seconda di quante volte si riusciva a colpire in volo il pandòn, prima del lancio definitivo. Tra l altro sembra che il pandon fosse nient altro che un vecchio manico di scopa! Ma le ragazze di allora che facevano? Possibile che solo i bambini giocassero? Le bambine giocavano eccome: c era sempre il gioco della campana, conosciuto anche come mondo. Il bello di giocare a campana è che non serve praticamente niente! Bisogna semplicemente disegnare la campana per terra (con un gessetto, oppure con una pietra di tufo o di quelle rosse). Ogni giocatore deve avere una pietra, e dalla scelta della pietra si riconoscono i giocatori esperti, perché se vuoi avere speranze di vincere, la tua pietra deve essere abbastanza piatta, non troppo grande, e nemmeno troppo liscia, altrimenti scivola troppo quando la lanci. La regola più importante è che si gioca saltellando su una gamba sola. Per decidere chi sarà il primo ad iniziare il gioco, si fa la conta. Il primo giocatore entra nella casella TERRA e tira la pietra nella casella con il numero 1. Saltando su una gamba sola va dalla TERRA alla casella 1, raccoglie la pietra, gira su se stesso e torna alla TERRA. Poi tira la pietra nella casella 2, salta nella casella 1 e poi nella casella 2, raccoglie la pietra e, sempre saltando, torna indietro fino alla TERRA. Continua tirando la pietra nella casella 3 e va avanti allo stesso modo, fino alla casella CIELO. Adesso deve giocare in senso contrario, quindi dal CIELO lancia la pietra nella casella 8, poi nella casella 7 e così via fino a tornare sulla TERRA. Nelle caselle 4-5 e 7-8, si possono appoggiare entrambi i piedi. Ma attenzione, in nessun caso la pietra o il giocatore possono toccare le righe che delimitano le caselle. E non bisogna mai pestare le righe! Se la pietra cade in una casella sbagliata o sopra una riga, il giocatore perde il turno e può ricominciare, partendo dalla casella dove ha commesso l errore, soltanto dopo che tutti gli altri hanno giocato. Come nella migliore tradizione, vince chi finisce per primo! Maria Rosa Milani Segretaria di Redazione 8

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I disturbi del sonno nella donna e nell anziano Come affrontare un disturbo che colpisce 12 milioni di italiani, perché indagare l insonnia anche quando non c è. Una contraddizione solo apparente, che ha lo scopo di migliorare la qualità del sonno attraverso una gestione terapeutica. I disturbi del sonno risultano scarsamente diagnosticati nell ambito della medicina generale, a meno che non vengano posti all attenzione del medico dal paziente stesso, che li identifica come problema importante per la salute. Un adeguata attenzione nei confronti di una serie di indicatori dell insonnia è importante per evidenziare la presenza dei disturbi del sonno nel singolo soggetto e definirne più accuratamente l incidenza, spesso sottostimata nella popolazione. Gli indicatori si possono dividere in notturni e diurni: Indicatori notturni Difficoltà dell addormentamento Risvegli notturni frequenti o precoci al mattino Cattiva qualità del sonno Indicatori diurni Astenia Ansia Irritabilità Depressione Sonnolenza Disturbi dell attenzione o della memoria Indicativi risultano essere i risultati dello studio osservazionale MORFEO, da cui è emerso che in Italia l insonnia è un problema che riguarda circa 12 milioni di persone, di cui quasi la metà non ha mai ricevuto diagnosi. Più in dettaglio, lo studio Morfeo ha evidenziato la superiore incidenza dell insonnia nelle donne in cui la componente ormonale riveste un ruolo chiave. Nella donna, infatti, un alterazione della qualità e quantità del sonno comporta conseguenze negative quali: Disturbo dell umore Alterazioni del ciclo mestruale Fibromialgie Aumento del rischio di ipertensione in gravidanza Alterazioni endocrine e neurologiche della menopausa Alterazioni sulla sessualità con riduzione del desiderio Aumento del cortisolo, con riduzione dell energia vitale, stanchezza, ipertensione e iperglicemia In gravidanza i disturbi del sonno comportano vulnerabilità sia per la donna (che può manifestare depressione in gravidanza e in puerpuerizio e psicosi post-partum), sia per il feto (causando un parto prematuro o addirittura disturbi cognitivi nel bambino una volta nato). In menopausa i tre disturbi maggiori rappresentati dall insonnia sono: depressione, disturbi del respiro e fibromialgia. Pertanto, in una donna che lamenti insonnia grave come il sintomo più invalidante della menopausa, ripetute vampate di calore, soprattutto notturne, e uno stato di ansia paralizzante, la terapia deve basarsi sul trattamento con ipnotici ed antidepressivi per ripristinare il ritmo sonno veglia. La scelta dell ipnotico ed il suo dosaggio devono essere adeguati alla minima dose efficace, che nelle donne anziane è minore rispetto alle donne giovani. 10

La disponibilità di alcune benzodiazepine nelle formulazioni in gocce si traduce in una migliore maneggevolezza del farmaco e permette una maggiore flessibilità nell individuazione del dosaggio minimo efficace (che può risultare inferiore anche di un 20% rispetto a quello ottenibile con la formulazione in compresse). Per quanto riguarda il trattamento farmacologico dell insonnia nell anziano, la scelta degli agenti da utilizzare deve tenere conto di una serie di fattori importanti tra cui si annoverano la risposta a precedenti terapie, le preferenze del paziente, la disponibilità di altri trattamenti, le controindicazioni, gli effetti collaterali, le interazioni con le terapie concomitanti ed i costi. Un agente ipnotico con profilo di sicurezza ideale deve essere privo di effetti residui al mattino, non deve influire sulla memoria, non deve associarsi ad abitudine-dipendenza dopo uso protratto. Le benzodiazepine a breve e in vita rappresentano Valeriana Officinalis nell anziano l opzione terapeutica di prima scelta ed il dosaggio deve essere adeguato alla dose minima efficace, che nell anziano è minore. Preferibile è la formulazione in gocce, che consente una somministrazione più elastica e versatile. Nel trattamento farmacologico dell insonnia nell anziano, la strategia di intervento deve essere impostata a gradini e la formulazione in gocce ne permette l attuazione. In linea teorica, le opzioni farmacologiche per l insonnia includono anche gli antistaminici, gli antidepressivi e i fitoterapici. Purtroppo l impiego degli Piper methysticum, conosciuta come kava-kava antistaminici si associa a vertigini che negli anziani comporta il rischio di cadute, affaticamento, secchezza delle fauci dovuti agli effetti atropinici di questi farmaci. Per quanto riguarda gli antidepressivi, tra i possibili eventi avvezzi vanno annoverati la sedazione mattutina, la sonnolenza diurna, la potenziale tossicità cardiaca e alla possibile insorgenza di allucinazioni, delirio, convulsioni, dolori addominali e dorsali. Problemi di safety sono stati riscontrati anche in seguito all impiego di alcuni fitoterapici considerati comunemente rimedi naturali sostanzialmente privi di rischi, come ad esempio la valeriana, cui sono stati associati casi di disturbi psichiatrici ed allucinazioni. Analogamente, l uso della Kava Kava, una pianta dotata di azione calmante, miorilassante ed ipnoinduttrice, ha comportato gravi problemi di sicurezza legati alla severa tossicità epatica indotta da questo prodotto fitoterapico. Concludendo, anche se il paziente anziano non si lamenta dell insonnia, è sempre opportuno da parte del medico indagarne la presenza, specie se si riscontrano gli eventuali indicatori diurni, ad esempio astemia, ansia, irritabilità e sonnolenza diurna, in modo da instaurare un adeguato trattamento che prevede l utilizzo di una benzodiazepina in gocce con conseguenti vantaggi in termini di maneggevolezza. Gli obiettivi principali della gestione terapeutica dell insonnia consistono dunque nell aumentare nella donna e nell anziano in particolare, le qualità e le quantità del sonno e soprattutto nel ridurne il tempo di latenza, cui ne consegue un miglioramento delle funzioni diurne. Ninfa dormiente, Antonio Canova Dott.ssa Anna Chiara Planta Medico Chirurgo 11

Progetto Intervista Intervista ad Alexia Dopo un estate frenetica passata sui palchi di tutta Italia a interpretare le canzoni del nuovo album ( Stars ), Alexia si è concessa una breve pausa per scambiare due chiacchiere con i nostri inviati speciali Milva e Giancarlo. Nel panorama musicale italiano è difficile incontrare una persona più disponibile e cordiale di Alexia. Infatti, non appena la incontriamo, ci accoglie con uno splendido sorriso e un affettuoso abbraccio. Milva: Possiamo darci del tu? Sai, io da buona romagnola sono abituata ad entrare subito in confidenza! Dicci, dicci, come mai hai scelto di chiamarti Alexia? Alexia: La scelta del nome d arte fu fatta con il mio primo produttore. Volevamo un nome dall aria internazionale, in quanto il mio repertorio era tutto in inglese. M: Ma hai sempre saputo che saresti diventata una cantante o avevi anche altri sogni da ragazzina? A: Ho sempre sognato e aspirato di diventare una cantante professionista ed ho convogliato tutte le mie energie perché questo si potesse avverare. Giancarlo: Che ruolo credi abbia avuto la tua famiglia nella realizzazione della tua carriera? A: La mia famiglia ha avuto un ruolo di grande supporto, mi hanno trasmesso integrità e forza di volontà Mi hanno lasciato coltivare la mia passione con discrezione e fiducia. M: Hai mai pensato di cantare in una orchestra di liscio? Sai, dalle mie parti ci sono tantissime orchestre famose! A: In passato mi sono cimentata anche nel reperto- rio folk romagnolo, facevo parte di un gruppo che suona- va nelle balere, non era il mio genere ma mi sono diver- tita a frequentare quei luoghi peni di allegria. M: Qual è il tuo co- lore preferito? A: Mi piace il nero, e mi piace anche il blu scurissimo. M: Ma sei fidanzata? Se non lo sei, ti consiglio di non fartene un cruccio, perché per mia esperienza personale gli uomini non sono proprio così indispensabili nella vita di una donna A: Ah! Ah! Ah! Grazie per il consiglio, ma ti posso solo dire che ho una vita privata soddisfacente! M: Ok, visto che sulla tua vita sentimentale non ti sbilanci, passiamo ai tuoi gusti in fatto di cibo! Meglio spaghetti alla carbonara o Nome: Alessia Aquilani Data di nascita: 19 Maggio 1967 Luogo di nascita: La Spezia Segno zodiacale: Toro Premi: prima a San Remo 2003 (Per dire di no), seconda a San Remo 2002 (Dimmi come) Album: 11 (Fan Club, 1997; The Party, 1998; Happy, 1999; The Hits, 2000; Mad For Music, 2001; Alexia, 2002; Il cuore a modo mio, 2003; Gli occhi grandi della luna, 2004; Da grande, 2005; Alé, 2008; Ale&c., 2009) Ultimo Singolo: Biancaneve Segni particolari: Simpatia orecchiette con le cime di rapa? A: Spaghetti alla carbonara! M: E cosa invece ti piace mangiare standotene seduta sul divano a guardare la TV? A: Pizza e gelati! G: Quando sei sul palco dai l impressione di grande forza e sicurezza, ma hai qualche rito scaramantico prima di esibirti sul palcoscenico? A: Ho un chiodo arrugginito che ho trovato su un palco. Lo tengo in tasca e lo stringo prima di salire sul palco. M: Spesso cambi look, dal colore dei capelli al taglio sempre cortissimo e di tendenza, che cosa ti fa venire voglia di cambiare? A: La noia! Mi piace essere stimolata dal mio aspetto, anche se la gente Ci vuole grande coraggio per non cadere giù c è tanto da combattere in questa vita tutta da vivere bisogna farsi coraggio, per non voltarsi più per andare avanti anche quando, ogni passo stai soffrendo e poi c è sempre chi si aspetta, i miracoli da te è dura ma non cedere, devi farlo per te Il refrain di Grande Coraggio, Alexia (Alé, 2008) 12

spesso non mi riconosce e poi i miei capelli crescono tantissimo e sono ingestibili. M: C è un posto segreto nel quale ti ritiri per ritrovare la serenità dopo le fatiche di un tour? A: A casa al mare, dove tutto è più tranquillo e a misura d uomo. I ritmi sono tranquilli e il mare mi rigenera. G: Sei una persona che tende a preoccuparsi per il futuro o preferisci vivere il tuo presente senza preoccuparti di quello che potrà accadere? A: Il futuro mi preoccupa eccome! Specialmente quello che ci si presenta davanti a tutti noi Cerco di dare in mio contributo con la musica e i miei album (soprattutto gli ultimi), dove racconto la nostra fragilità ma anche la forza infinita che riusciamo a trovare dentro di noi per difenderci da questa dura realtà. prestano con infinito coraggio a questi ruoli e speriamo che la tua influenza ne stimoli molte altre! M: Sogno utopistico: credi che una persona disabile potrà mai condurre il festival di Sanremo? A: Magari! Mi verrebbe da pensare che anche la musica avrebbe lo spazio che si merita, cosa che ad oggi non ha più! La copertina dell ultimo album di Alexia, Stars. M: Pensi che la musica possa essere di aiuto alle persone disabili? A: Certo! La musica crea immagini e sensazioni uniche, ti entra nelle viscere e ti fa volare!! M: Cosa credi si possa fare ancora per portare in risalto i problemi delle persone disabili? A: I media ne parlano poco si può fare molto e molto di più Io mi sento di ringraziare le persone come te che si M: E il tuo sogno nel cassetto? A: Sono una persona fortunata e non potrei chiedere di più spero di poter conservare questo karma positivo il più possibile e di non perdere il mio equilibrio. Questo è il mio sogno! G: Ce lo fai un saluto ai lettori del Quis Times? A: Cari amici, è stato un vero piacere rispondere alle vostre domande, spero di non avervi annoiato!!! Vi mando un abbraccio carico di affetto e un do di petto!!! A presto! Milva & Giancarlo Iene in carriera Milva B., argentana doc, classe 1962. Adora il ballo liscio, in particolare il gruppo Renzo e Luana, spesso ospiti alla Festa dell Unità di Filo; ama altrettanto la piadina romagnola con la salsiccia e la cipolla e la sua squadra del cuore è la Juve. Giancarlo Z., codigorese doc classe 1964. Trova stimolante addentrarsi nei meandri delle previsioni meteorologiche, ama la montagna, in particolare il trekking. 13

L Azienda U.S.L. di Ferrara ha un nuovo Direttore Generale Paolo Saltari è nato nella provincia di Ferrara, precisamente a Bondeno, 60 anni fa. Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia si è specializzato in Puericultura e Igiene e Sanità pubblica, ed ha lavorato prima nella sua provincia, poi a Rovigo e a Verona e dal 2000 in Friuli Venezia Giulia. Con incarico triennale, è stato Direttore Generale dell Azienda Ospedaliera Santa Maria degli Angeli di Pordenone. Dott. Saltari, che sensazione le dà il rientro nel territorio ferrarese, dopo un importante carriera in altre province regionali e extra regionali? Decisamente una sensazione di positività. Ritengo, per l esperienza maturata in questi anni, che l Emilia Romagna sia una Regione molto attenta al welfare e ai servizi sanitari e che non abbia nulla da invidiare ad altre realtà nazionali. Ritorno a Ferrara dopo 15 anni con piacere, questo territorio offre molti spunti, grazie alla buona progettualità che ha saputo condurre il mio predecessore. Progettualità che sicuramente porterò avanti soprattutto nei settori dei servizi come le cure primarie, servizi per disabili, anziani e in generale servizi rivolti alle fasce deboli della popolazione, non ultima la rete ospedaliera. Sicuramente il mio impegno sarà rivolto alle innovazioni organizzative, tenendo però conto delle minori risorse a disposizione. Entrare sulla scena ferrarese contemporaneamente al Dott. Rinaldi (nuovo direttore dell Azienda Ospedale Sant Anna Ferrara, ndr), sarà garanzia di cambiamenti positivi e migliorativi per i cittadini? Con il Dott. Rinaldi faremo un percorso parallelo in sintonia: obiettivo sarà l apertura dell Ospedale di Cona e la riattivazione del vecchio S. Anna. L anello storico dell ospedale S. Anna verrà ristrutturato e recuperato, diverrà sede di ambulatori di primo livello, radiologia, prelievi, dialisi, servizi ter- ritoriali attualmente dislocati in diverse sedi della città, diverrà un grande condominio, o meglio, una Cittadella della salute che, oltre ai servizi che ho pocanzi citato, si aggiungeranno il Centro Universitario, 3 Medicine di Gruppo, Uffici Amministrativi Comunali e Uffici Amministrativi Socio-Sanitari. Verrà raggiunto così un livello di equità e qualità di servizi sicuramente a favore dei cittadini, che troveranno in uno stesso ambiente una plurità di servizi. Quali sono secondo lei le priorità nel territo- 14

rio ferrarese? La prima priorità, e lo dico con enfasi, è il lavoro! Il nostro territorio ha un serio problema legato all occupazione; la seconda è la conclusione e l attivazione dell ospedale di Cona, assieme alla creazione di una rete ospedaliera efficace ed efficiente. In terza battuta abbiamo la necessità di mantenere e potenziare la rete extra-ospedaliera. Ad oggi sono tutte priorità adeguatamente affrontate, ma esiste sempre la possibilità di migliorare. Il trasferimento dei fondi della Sanità alle Aziende USL sono sempre meno. Come pensa di poter far fronte ai bisogni dei cittadini ferraresi? I fondi vanno saputi utilizzare, emerge sempre più la necessità di trovare soluzioni organizzative innovative che tengano conto di minor costi e sempre più servizi. È assolutamente necessaria una rivalutazione della situazione attuale per capire come ottimizzare le risorse, tenendo presente che i servizi non possono essere ridotti, questo vale sia per il pubblico che per il privato. Inutile sottolineare che se l azienda pubblica funziona bene, anche il privato ne trae giovamento, ma occorre una grande sinergia e lavoro di squadra Castello Estense, Ferrara per realizzare massimi obiettivi con adeguato contenimento dei costi. Da dove partirà? Questa è una bella domanda... attualmente si sta rivedendo tutta l organizzazione in generale, sempre in un ottica di cambiamento e di contenimento dei costi; sono convinto che sia il momento di cambiare non solo perché ci sono meno risorse disponibili, ma piuttosto perché è necessario un rinnovamento e adeguamento delle strutture organizzative, dei servizi, della tecnologia per rimanere al passo con il progresso in generale, per dare risposte sempre più adeguate alle persone che afferiscono ai servizi della sanità pubblica. Quali sono le prospettive per il Fondo per la Non Autosufficienza (FRNA)? Il Fondo non subirà tagli, anzi credo proprio che verrà riconfermato. Siamo ancora in una fase embrionale, ma credo che sarà necessaria un oculata valutazione sui criteri di utilizzo di questo fondo. Vede particolari risorse nel nostro territorio che non ha visto in altri? Se sì, quali? 15

Sicuramente il valore culturale e l interesse forte per l assistenza sul territorio. Così come la capacità di lavorare sodo per ottenere il massimo risultato delle risorse impegnate. Cosa pensa dell Accreditamento dei Servizi Socio Sanitari? Credo che l Accreditamento dei Servizi Socio Sanitari sia una necessità e un opportunità. Una necessità perché, in un territorio così fornito di servizi, si rendono sempre più necessarie regole precise, volte organizzare e omogeneizzare le diverse realtà. Una opportunità, perché è assolutamente necessaria una conoscenza reciproca, attraverso il confronto per puntare ad una crescita generale. Attraverso l accreditamento hai l opportunità di capire cosa fai e allo stesso tempo di rendere trasparente ciò che fai. Naturalmente ritorniamo anche sulla questione del contenimento dei costi, non è vero che le per una collaborazione efficace ed efficiente. Empatia, capacità di confronto e competenze relazionali sono gli ingredienti giusti per ottenere massimi risultati attraverso il lavoro di gruppo e più in generale nel lavoro di rete. Che consiglio dà ai privati che operano nel mondo sanitario e socio-sanitario? Mi viene in mente uno slogan La qualità paga! ; coltivare con il pubblico un rapporto serio e corretto diventa sempre più necessario e foriero di proficue collaborazioni. Sono necessarie regole chiare, e sempre più indispensabile diventa il fattore trasparenza in ogni tipo di rapporto. A chi sente di rivolgere il primo augurio di Natale? Sicuramente a chi è in difficoltà: disoccupati con situazioni difficili, chi ha perso il lavoro e deve far fronte agli impegni familiari quotidiani, agli ammalati in generale e a tutti gli operatori che lavorano con impegno, dedizione e serietà ogni giorno all interno dei servizi. Ringraziamo il Direttore per la piacevole conversazione e per il tempo che ci ha dedicato, rivolgendogli un grosso in bocca al lupo per la nuova esperienza e naturalmente... Auguri di Buon Natale dalla Redazione di Quis Times!! cose che costano meno non siano fatte bene. Qual è il primo consiglio che dà ai suoi collaboratori? Sono fermamente convinto che ascoltare e mettersi sempre in discussione siano elementi fondamentali Sabrina Trapella Coordinatrice C.S.R. 16

Tradizioni Natalizie nel mondo C In Francia i bambini dispongono le loro scarpe ordinatamente, poiché Gesù La leggenda del vischio era una volta, in un paese tra i monti, un vecchio mercante. L uomo viveva solo, non si era mai sposato e non aveva più nessun amico. Il vecchio mercante si girava e rigirava nel letto, senza poter prendere sonno. Gli affari, quel giorno, erano andati benissimo: comprando a dieci, vendendo a venti, moneta su moneta, aveva fatto un bel mucchietto di denari. Si levò. Li volle contare. Erano monete passate chissà in quante mani, guadagnate chissà con quanta fatica. Ma quelle mani e quella fatica a lui non dicevano niente. Il mercante non poteva dormire. Uscì di casa e vide gente che andava da tutte le parti verso lo stesso luogo. Pareva che tutti si fossero passati la parola per partecipare a una festa. Qualche mano si tese verso di lui. Qualche voce si levò: Fratello, - gli gridarono - non vieni? Fratello?! A lui fratello? Ma che erano questi matti? Lui non aveva fratelli! Era un mercante; e per lui non c erano che clienti: chi comprava e chi vendeva. Ma dove andavano? Si mosse un po curioso. Si unì a un gruppo di vecchi e di fanciulli. Fratello! Oh, certo, sarebbe stato anche bello avere tanti fratelli! Ma il cuore gli sussurrava che non poteva essere loro fratello. Quante volte li aveva ingannati? Comprava a dieci e rivendeva a venti. E rubava sul peso. E piangeva miseria per vender più caro. E speculava sul bisogno dei poveri. E mai la sua mano si apriva per donare. No, lui non poteva essere fratello a quella povera gente che aveva sempre sfruttata, ingannata, tradita. Eppure tutti gli camminavano a fianco. Ed era giunto, con loro, davanti alla Grotta di Betlemme. Ora li vedeva entrare e nessuno era a mani vuote; anche i poveri avevano qualcosa. E lui non aveva niente, lui che era ricco. Entrò nella grotta insieme con gli altri; s inginocchio insieme agli altri.- Signore, - esclamò - ho trattato male i miei fratelli. Perdonami. E proruppe in pianto. Appoggiato a un albero, davanti alla grotta, il mercante continuò a piangere, e il suo cuore cambiò. Alla prima luce dell alba quelle lacrime splendettero come perle, in mezzo a due foglioline... Era nato il vischio. Bambino passerà la notte del 24 a riporre i suoi doni dentro di esse. Addobberà anche l albero con frutta e dolci. È tradizione accendere un ceppo di legna per scaldare il Bambino che gira nella notte fredda. Da questa usanza, deriva anche uno dei dolci natalizi più diffusi, ovvero la bùche de Noêl. Il presepio in Francia è molto curato; sono particolarmente famosi i presepi della Provenza, composti da statuine d argilla vestite con costumi realizzati a mano, molto precisi nei dettagli e realistici, chiamati Santons. In Spagna il giorno più festeggiato nel periodo natalizio è il 28 dicembre, giorno in cui arrivano i los Reyes, i Re Magi. A cavallo o su carri sfilano per le città e distribuiscono dolci e caramelle. La figura di Babbo Natale è meno sentita. Nei presepi spagnoli, alle classiche statuine, si af affiancano quelle di Tio, un tronchetto d albero che, se scosso, sprigiona dolcetti e quella di Caganer, un portafortuna natalizio. In Gran Bretagna l albero di Natale la fa da padrone tra le varie decorazioni. An Anche a Londra, a Trafalgar Square è tradizione addobbare un altissimo albero allestito con luci, nastri e ghirlande. La notte del 24 Babbo Natale porta i doni ai bambini, lasciandoli in un grosso sacco sotto l albero. I bimbi, per ringraziarlo, lasciano sul tavolo della cucina un bicchiere di latte e un pezzo di dolce per lui e una carota per la sua renna e la mattina del 25 aprono i doni. Proprio quel giorno l atmosfera è festosa ed è usanza riunirsi con le persone care e cucinare un buon pranzo con dolci tipici quale per esempio il Christmas Pudding. Sono usati per i festeggiamenti anche fuochi d artificio o mortaretti. Negli Stati Uniti il Natale si festeggia in modo molto diverso, a seconda del Paese e delle origini etniche. Nel Nord America le tradizioni sono molto simili a quelle europee e seguono per la maggiore le usanze di origine inglese o francese. Negli Stati del Sud il Natale cattolico è molto sentito. La natività ha una grossa importanza e vengono allestiti prese presepi o intagliate statue artigianalmente, vengono fatte processioni e preghiere. Inoltre, nell attesa del 25 dicembre, vengono festeggiati diversi santi, che portano piccoli doni e contribuiscono ad accrescere il clima di festa. In California Babbo Natale arriva sul surf, tra le onde. In alcuni Paesi del sud si spara in aria. A Washington anche la Casa Bianca è in festa e il Presidente ha il compito di accendere le luci di un gigantesco albero. 17

Cinzia, 46 anni - M amma di due bimbi me?! Ehi, Babbo, ti ricordi di dondolo rosso e ava il cavallino a nel ett asp fa po tem to le mie gamtan Sono quel bambino chea spingermi veloce, quanta energia c era re, si addobcev mad pia mia mi e re nto pad blu. Qua con i miei fratelli, mio miei genitobe. Aspettavo il Natale seguito, dopo la morte dei in he anc e e iem ins ti bava l albero tut o mantenuto la tradizione. giocattoli, ri per un po abbiam ero bambino ricordo che mio padre vendevanon mi mancao ndo cer qua sin a o ere ens Se rip e se devo ess ita nov le sentire te eva tut fac ima mi epr le, vedevo in ant sempre specia era me per o a fiera don all re tuo pad il ompagnare mio vano di certo, ma i felici ensa soddisfazione acc bin imm bam a i dav ere mi ved e e i Com. Bar ice a fel in un paesino vicinomio padre era parecchio burbero, il giorno della Befana prio come lo ero io. vo un gran rapporto con lui ma pro o don un di ricevere o ci amava, non ave mercati, le piazze e la gente. mod suo a spesso duro, ma amare la vita sui ad o forse pertat il destino ci ha por ita sono sempre stato un tipo solitario, 15 anni), sono ver evo la e (av dir re o mad dev Se ti la morte di mia o dop o, tti fino sol ore da lav i uto ers sci div che sono cre grande, ho fatto to per comprare un po piu lo tel fra mio con gruzzolet rimasto un po to a mettere da parte un a quando sono riuscimer. o cat e!!! D estate mi tradi merce e fare il avano affari, ci sapevo far gli e ben gir a, avevo 18 anni mi e nor Uhhh!!! Com ospitava una sig lac mi li... ini Rim a a, rime mi rigano le ier!??. Le sferivo in Riv, ma quando dormi tu! re, ero solo, ma mad mia a cav man mi che mi diceva: Figlioromio quelle parole, di sie pen o e... sol mar al fer eva guance ga vita, nessuno mi potner a, ricordo ancora la tar tenevo in pugno la mia t 18 aul Ren e! una ion to faz pra dis com o sod chie lire... Che A 18 anni mi son bino, cabam ai 12.000.000 delle vec e na don da ni nci lio BA 714704, la pagcar ico di indumenti, magvo gli scatoloni con le orecchie Partivo con il mio da bambino, espone scatoloni, quando gli altri al e tut la, nel fla micie di ivo tro, 1, 2, 3, 4, 5 al all ino vic no molto quando rivchi aperte, uno uvendevo tutto. Mi emozio e se 4, o 3 massimo ne avevano ordo intensamente, riprovo le stesse emozioni e ric li i, ent pi. mom tem i quei ancora di essere a que evamo un gioco do gli occhi mi sembra amici, ricordo che fac gli con bar al a temine o uscivi vav al tro bevute, La sera ci si non si giocavano soldi ma con le carte al re,ubr iaco! amici, con la sete o uscivi anni, uscimmo a fare una scampagnata con 4/5 con la ene arc 21 vo and di ave, Un giorno erzo agli altri, sch uno e to a far fat di no co han ami lo o.. lo scherz propongo ad un cammiti gli altri a piedi.des ho che o ord ric o; tin macchina e lasciareo tut e messo pure il bar, mi sono appoggiame ed insieme a lor cie si se, sono arrivato alle. pae al poi non ho nar tor per to nato tan piu sentir.. da li iin evo pot non.. be. l animo nel gam mie Ogg bo Natale. to al muro, le raccontarti, caro Bab ma non ho piu a, ner 18 t aul Ren piu niente di bello da la o di 18 anni con ettare che termini il sono ancora quel ragazz qui in un letto ad asp o son, uro fut piu mia solitudine, i ho la e sogni, non che mi rimane Cio ro. alt un nci omi re. ric e di mia mad.. giorno e ne ortaroso sentire dell amor comunque... potresti rip ricordi e il meravigli edo ma io te lo chi li, aco mir i fai non che So mi al mercato????!!!! 18 leo Gravi Disabilità Angelo, 45 anni - Ospite Nuc

Caro Babbo Natale sorrido nello scr, re questa lettera, e' come che mi appartieneive tornare bambini per qualch e' tutt'altro che infantile... e minuto; ma la consapevolez Mi chiamo Franca e son za o una sig nor a adu lta e matura, immagino che pensa a quanto sono stupit ora a io sar nel ai lo scriverti queste parole stupito di saperlo, bene.. Vivo in una struttura protet.... ta e questo mi stupis Sai, la mia vita era ce anc ora di piu ben '.. alt. ro, abi tua ta ad di arte ma anche di duro lav tenore fatto di llettes e lustrini, di ami oro, di amore... un di salute e ho cap poi... in pochi attpai ci, risate, ito imi la mia vita e' cam che non sia mo eterni, che quello che un'illusione. biata; un problema pos sed iam o non e' eterno, e a volte e' La mia malattia mi ha fatto solo conoscere un mondo di cui ign di dolore, di profon ora vo l'e da sis ing ten ius za! tiz ia. Un mon.. do fatto di sofferenza, anche divina, se vogliamo! Sono circondata da ini e donne che aff rontano l'ultimo tratto di tra, e molti di loruom o, non vit se a ingiustizia divina, malatt ne rendono nemmeno conto a causa della lor insieme, a fianco l'uno dell'alie che tolgono la dignita' malattia. Ecco perche' par una folata di vento. della persona. Saroebb lo di via... ma non e' cos e piu' semplice andarsene e andiamo avanti con.. i', la vit a non con e' cos gri i'. nta... e qui ndi... stringiamo i den Ripenso spesso alla mia cas ti a, alle feste che facevo, so che qualora ritorn ai Natali trascorsi con le assi in quella casa non sar per vita che aveva prima... sone che ebbe piu' la stessa cosa.. vo, e e' un po' come me... ne ha. quella casa non haama plicemente perche' le cos vis piu te ' la e vis sut e tan e cam te. bia.. no, perche' tutto cio' che ma ora e' cambiata... sem A volte, alla notte, penso c'e ra pri ma. all.. ora se n'e' andato! a mia vita, a cio' che ho scende una lacrima e penso avuto e vissuto, con di tornare a casa, un piz zic con le persone, per o di poi mi rendo conto che anc talgia, stessa e mi dico di restar he qui ho costruitonos mi addormento, e quame e, anche se ancora non la qua lcosa, ndo apr o gli sento come casa mia... occhi sono ancora qui... con qualche anziano mi sorride poi tan ta o gen la in mia compagnia, e qua mi abbraccia, altri mi cercano, altri anc te che si prende cura di me, lcuno... sottovoce... all'or ora si fanno una cantata a Franca, a tener allegr tavoecchio mi bisbiglia: "Meno a la baracca!" male che ci sei tu, Questo mi riempie di gio ia... sap ere che sto aiutando qualcu com'e' meraviglioso no a sorridere... meravigli r incontrato delle per e' Marco (il nostroave sone che si prendo oso... cosi' no cura di noi con amore. Una ani matore) che riesce ogn importante e viva! i giorno a farci sor di queste ridere, riuscendo a farmi Detto questo, perdona lo sfo sentire go, car o Babbo... torniamo a noi... fossi una bambina ti chiede cos a rei pos so chiederti per Natale?? Se una bambola, o un vestitino attaccherei sopra i brilla vo, magari una bic etta rosa e io ci "Arriva la Francaaa!!"... ntini, cosi', da farmi vedere ognnuo i volta in lontananzaicl Ma non sono piu' una bambin e tutti direbbero: ti dica quanti ne ho... e' a... ho molti anni un segreto... non perche' piu', ma non sperar perso il conto! e che non voglia dirtelin o, ma perche' io stessa Sapessi quanto sto ridendo ho ora, caro Babbo... Quello che ti chiedo e la pos sib ili ta' di aiutare chi non e' stato io, ed alleviarne la soffer fortunato quanto lo sono sta enza con una risata Questo ti chiedo. Tu! ta pen sa a Ora ti lascio, spero di non darmi la salute, che la forza e la grinta averti annoiato e di averti ce le metto io! lettera. fatto fare una risata mentre Ti abbraccio forte, la tua leggevi la mia Franca Verri!!! Franca Verri - Ospite Residenza Socio Sanitaria - Prima Matteo, 6 anni ogna) Elementare (Bol 19

La ricerca della felicità... Una sola rondine non fa primavera, né un sol giorno; così neppure una sola giornata o un breve tempo rendono la beatitudine o la felicità. (Etica Nicomachea - Aristotele) questo contesto che chi lavora nel sociale deve inserirsi, ed è proprio per perseguire questi obbiettivi che sono sempre maggiori le possibilità per l anziano o per il disabile. Il vivere in armonia con il mondo esterno è un passo importante, difficile, che non sempre riusciamo a perseguire da soli. Essere consapevoli dei nostri limiti ci consente di chiedere aiuto. Chiedere aiuto ci consente di superare, attraverso idonei supporti, i momenti cruciali della crescita dell uomo. La consapevolezza di non essere soli, ma di essere una tessera importante, insieme ad altri milioni di tessere, del grandioso mosaico che la Natura ha creato e nel quale ci ha reso protagonisti, è la chiave per aprire la porta della vera felicità. Non è facile capire quale sia il nostro posto nella società, a volte non è facile capire il nostro posto nemmeno all interno della nostra famiglia. Ma capire di essere parte di qualcosa di grande, infinito e magnifico non può che renderci felice. Siamo parte di un gioco che si chiama vita! E la nostra vita si mescola e quella di infinite altre persone. Ogni tanto ci dimentichiamo di quanto valgano le persone, perché siamo presi dalla frenesia del lavoro e della vita moderna, ma ogni persona che incontriamo nella nostra vita ci dona momenti di felicità, che sia il sorriso di un figlio che ti guarda appena sveglio o che sia la morbida carezza sulla testa da parte del nonno. Paola Milani - Psicologa Da sempre l Umanità si è interrogata su cosa sia la felicità e quale sia la strada da percorrere per arrivare ad essa. A queste domande, antiche quanto la storia dell uomo, non è facile rispondere. Oggi, nel nostro Mondo, dominato da logiche commerciali che velocemente creano pseudo-bisogni e altrettanto velocemente li distruggono sostituendoli con altri, è facile cadere nella trappola di correlare la felicità con il possedere beni materiali. In quest ottica l uomo, chiuso nel proprio individualismo, rincorre il miraggio dell avere come fonte di felicità, ingannandosi e ottenendo soltanto brevi momenti di effimero piacere. La felicità però è ben altra cosa, ed è proprio questo il senso della crescita e della maturazione dell individuo: il bambino prova piacere nel ricevere un dono, ma questo piacere è momentaneo e proprio a causa di questa limitazione temporale, è destinato a trasformarsi in frustrazione e si rendono pertanto necessari rinforzi sempre maggiori per arrivare allo stesso livello di soddisfazione. L adolescente e poi l adulto devono invece imparare a provare soddisfazione da ciò che viene definito rinforzo intrinseco, ovvero dal fare le cose per il piacere stesso di farle, in un ottica di continuità che si autoalimenta. Ogni singolo uomo è parte viva della comunità; la felicità individuale è parte della felicità generale. La felicità, quindi, ha una dimensione collettiva e non può prescindere dall equità, dalla solidarietà, dalla reciprocità, dal vivere in armonia con il mondo esterno. Chi aspira alla felicità deve condurre la propria esistenza tenendo sempre ben presenti questi quattro elementi, come un navigante che, per non perdere la rotta, deve aver sempre lo sguardo sui quattro punti cardinali della bussola. È in 20