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II TRIMESTRE 2014 numero 3/14 1 agosto 2014 IN SINTESI Nel mondo pag. 2 In Italia pag. 6 Secondo la Fao anche nel 2014 dovrebbe essere l acquacoltura ad accrescere maggiormente l offerta mondiale di prodotti ittici, grazie alla spinta di prezzi più elevati. Nel periodo gennaio-aprile 2014 il deficit della bilancia commerciale ittica dell UE 28 ha fatto registrare un peggioramento; sono cresciute le uscite, a fronte di entrate monetarie pressoché stabili. Nel 2013 il saldo della bilancia commerciale ittica, strutturalmente deficitaria, ha segnato un peggioramento a causa delle maggiori importazioni in valore. Dopo un 2013 negativo, nella prima metà del 2014 i consumi domestici di prodotti ittici hanno mostrato una lieve ripresa. Resta però ancora stagnante la domanda di prodotto fresco. Di fronte ad acquisti ancora prudenti, i prezzi medi al consumo dei prodotti ittici freschi si confermano per lo più in calo. IN EVIDENZA Nell UE 27 In Italia Import-export (extra-ue) di prodotti ittici 1 dell UE 28 (000 t) La dinamica dell'import e dell'export nazionale di prodotti ittici 1 (000 t) 1) pesci, molluschi e crostacei ed altri invertebrati acquatici e loro 1) sono presi in esame gli scambi di pesci, molluschi e crostacei e altri invertebrati acquatici e loro 1

1. Nel mondo 1.1 La produzione 1 L offerta mondiale di prodotti ittici continua ad Tab. 1.1 Il mercato mondiale dei prodotti ittici (mln t in peso vivo) 2012 2013 1 2014 1 var % 14/13 Produzione 2 158,0 161,0 165,2 2,6 Pesca 91,3 90,5 90,8 0,3 Acquacoltura 66,6 70,5 74,4 5,6 Commercio mondiale Valore (export in miliardi US $) 129,2 136,0 141,8 4,2 Cina 20,9 22,3 - - Thailandia 8,1 7,0 - - Volume 58,1 59,0 59,9 0,3 Utilizzazione 158,0 161,0 165,2 2,6 Consumo umano 136,2 140,9 144,6 2,6 Oli e farine di pesce (mangimi) 16,3 16,4 16,6 1,2 Altri usi 5,4 3,7 4,0 9,6 Consumo pro capite (kg/anno), di cui 19,2 19,7 20,0 1,4 prodotto pescato 9,8 9,8 9,7-1,5 prodotto allevato 9,4 9,8 10,3 4,4 1) stima; 2) esclusa la produzione di mammiferi acquatici, perle, coralli, spugne, piante acquatiche. Fonte: elaborazione Ismea su dati Fao, Food Outlook maggio 2014 aumentare grazie ad un settore dell'acquacoltura forte e in fase di sorpasso sul settore della pesca nel suo contributo al consumo di pesce. Mentre la pesca è in gran parte regolata da quote ufficiali di cattura, fissate per garantire la sostenibilità a lungo termine delle operazioni, il settore dell'acquacoltura è stato in grado di rispondere ad una crescente domanda sui mercati sia nazionali sia internazionali. In molti paesi le aziende di acquacoltura (certamente non tutte) sono regolate da licenze o limiti massimi di produzione, ma nel breve termine la maggior parte di esse ha un certo margine di capacità e spazio per espandersi entro questi limiti. Tuttavia, nel lungo termine la concorrenza con altri utenti per lo spazio, in particolare nelle zone costiere, e per le scarse risorse idriche richiederà massicci investimenti in ricerca e in nuove tecnologie volti ad aumentare i rendimenti e a garantire la solidità delle operazioni, soprattutto per quanto riguarda la salute degli animali acquatici. Questi investimenti saranno necessari se il settore dovrà soddisfare la crescente domanda di una popolazione mondiale in aumento con un sano appetito per i prodotti ittici. Nel complesso, nel 2013 la produzione ittica ha raggiunto 161 milioni di tonnellate, con 90 milioni di tonnellate provenienti dalla pesca e 71 dall acquacoltura. È ancora presto per fare previsioni per il 2014, anche se i prezzi elevati per molte specie allevate potrebbero dare una spinta in più per la produzione d'allevamento fino al 2015. Tuttavia, il possibile arrivo, nel 2014, del fenomeno El Niño potrebbe ridurre le catture sudamericane di piccole specie pelagiche, con conseguente aumento dei prezzi dei mangimi. Spinti dalla persistente forte domanda, i prezzi della maggior parte dei prodotti hanno mostrato una crescita. Per un certo numero di specie di allevamento, per le quali l'offerta è stata contenuta, le quotazioni hanno raggiunto livelli record. Il FAO Fish Price Index ha raggiunto il suo livello più alto nel dicembre 2013, trascinato dalla scarsità di gamberetti e salmone. Anche i prezzi della maggior parte delle altre specie ittiche sono aumentati, tra cui quelli di molti piccoli pelagici e pesci bianchi. Di tale incremento dei prezzi hanno beneficiato gli acquacoltori, ma non anche i trasformatori e i consumatori. L industria di trasformazione, infatti, se da un lato è costretta a sostenere costi più elevati per l approvvigionamento di materia prima da lavorare, dall altra subisce le pressioni dei rivenditori che per collocare sul mercato quantitativi maggiori di prodotto ricorrono alla pratica della scontistica. Fortunatamente, la riduzione dei prezzi della farina di pesce ha abbassato i costi dei mangimi nel corso del 2013 e all'inizio del 2014, e ciò potrebbe tradursi in prezzi più bassi per alcuni prodotti nel breve termine. Tuttavia, la principale spinta all'aumento dei prezzi viene dalla scarsità di offerta legata sia alla malattia (nel caso dei gamberetti) sia ai limiti di produzione fissati dai governi (per il salmone); pertanto le industrie di trasformazione, così come i rivenditori, incontrano difficoltà nel sostituire il prodotto nel breve periodo. Dopo un 2013 moderatamente positivo, il 2014 dovrebbe essere un anno di nuova crescita del commercio 1 Per i contenuti di questo paragrafo cfr. Food Outlook, May 2014, FAO. 2

mondiale. La ripresa economica nei mercati tradizionali, come Stati Uniti e Unione europea, sta incrementando la domanda complessiva di prodotti ittici, rafforzando le importazioni, data la limitata capacità di questi mercati di aumentare la produzione. Tale ripresa va ad aggiungersi al già consolidato interesse di acquisto di molte economie emergenti, come Messico e Brasile. Tuttavia, la domanda si sta indebolendo in altre destinazioni tradizionali, come Federazione russa e Giappone, dove la svalutazione della moneta e l aumento dell IVA hanno reso il cibo e le importazioni più care. In complesso, i prezzi internazionali sono in aumento, sostenuti dalla domanda e, soprattutto, dalla difficoltà di approvvigionamento per un certo numero di specie sia d'allevamento sia selvatiche; le prime includono il salmone, i gamberetti, il pangasio e la tilapia, le seconde i gamberetti, i calamari, i polpi e le aringhe. Al tempo stesso, però, i prezzi del tonno, dello sgombro e del merluzzo stanno registrando una flessione. I gamberi sono la categoria di prodotti ittici più costosa benché, al momento, gli importatori sembrano restii ad acquistare ai livelli correnti di prezzo, mostrando che un certo indebolimento del loro prezzo sia atteso nei prossimi mesi. L offerta complessiva continua ad espandersi grazie ad un settore dell'acquacoltura in crescita. Con la maggior parte degli stock selvatici regolati ormai da quote annuali, le catture complessive rimangono abbastanza stabili da un anno all'altro. Tuttavia, come detto, il previsto arrivo di El Niño nel corso del 2014 potrebbe ridurre le quote per i piccoli pelagici in Sud America e le catture complessive. Di conseguenza, i prezzi della farina di pesce e dei mangimi potrebbero aumentare, portando al rincaro degli input per il settore dell'acquacoltura. Il consumo mondiale pro capite di pesce continua ad aumentare di circa il 2% l'anno, avvicinandosi rapidamente ai 20 kg pro capite annui. Tuttavia, permangono grandi differenze regionali nei livelli di consumo e queste offrono importanti opportunità per gli acquacoltori locali che puntano sempre più ai consumatori domestici piuttosto che ai mercati internazionali. In particolare, è il settore dell'acquacoltura di acqua dolce in Asia, Sud e Centro America e Africa sub-sahariana che sta aumentando la produzione complessiva e il consumo. 1.2 Gli scambi Nei primi quattro mesi del 2014, il deficit della bilancia commerciale ittica dell UE 28, pari a circa 5,05 miliardi di euro, ha registrato una crescita del 7,9% rispetto al corrispondente periodo del 2013. Il peggioramento è dipeso dal contemporaneo aumento del 6% del valore delle importazioni e lieve calo dell export (-0,5%). Dal lato dei volumi, l inasprimento del deficit (1,06 milioni di tonnellate nel periodo gennaio-aprile 2014) è stato percentualmente più contenuto (+2,5%); di contro alla sostanziale stabilità delle esportazioni (+0,2%), l import ha segnato un incremento lieve dello 0,4%. Fig. 1.1 Import-export (extra-ue) di prodotti ittici 1 dell UE 28 (000 t) Fig. 1.2 Import-export (extra-ue) di prodotti ittici 1 dell UE 28 (mln ) Nel dettaglio, nel periodo in esame è stata registrata una netta crescita dei flussi monetari in uscita verso la Norvegia e l India (rispettivamente, +15,1% e +47,8%); le importazioni in valore dalla Cina, il secondo mercato di approvvigionamento di prodotti ittici dell UE 28, sono invece diminuite del 4,1%. Per quanto concerne le esportazioni, il principale mercato di sbocco dei prodotti ittici dell UE 28, ossia gli Stati Uniti, ha mostrato un aumento percentualmente significativo (+21,7%). Nel periodo in esame anche l export verso la Cina ha registrato un ottimo andamento (+35,5% rispetto a gennaio-aprile 2013). 3

Tab. 1.2 Principali paesi terzi di provenienza dell import di prodotti ittici 1 dell UE 28 (mln ) Tab. 1.3 Principali paesi terzi di destinazione dell export di prodotti ittici 1 dell UE 28 (mln ) Import extra-ue, di cui 6.001 6.363 6,0 - Norvegia 1.451 1.669 15,1 - Cina 474 455-4,1 - Ecuador 317 314-0,9 - Islanda 296 305 3,2 - Marocco 294 287-2,4 - India 192 284 47,8 - Stati Uniti 236 262 10,7 - Vietnam 230 250 8,7 - Thailandia 271 243-10,1 Export extra-ue, di cui 1.320 1.313-0,5 - Stati Uniti 152 185 21,7 - Svizzera 118 122 3,9 - Cina 84 114 35,5 - Giappone 103 100-2,5 - Fed. Russa 89 78-12,7 - Norvegia 57 67 15,9 - Nigeria 88 61-30,6 - Egitto 47 49 4,0 - Vietnam 47 47-0,4 Il positivo andamento delle esportazioni in volume, in particolare della Spagna e della Danimarca (rispettivamente, +15% e +14,4% su gennaio-aprile 2013), ha consentito ai volumi complessivamente esportati dall UE 28 verso i Paesi Terzi di rimanere ai livelli dell anno precedente. Per quanto riguarda l export verso gli altri Paesi UE, le migliori performance sono state registrate da Danimarca (+15,5%) e Paesi Bassi (+9,7%). In crescita, seppur lieve, sono risultate anche le quantità esportate dalla Svezia, primo paese fornitore degli altri membri dell UE 28. Tab. 1.4 Principali paesi UE 28 esportatori 1 extra-ue di prodotti ittici 2 (000 t) Tab. 1.5 Principali paesi UE 28 esportatori 1 intra-ue di prodotti ittici 2 (000 t) Export extra-ue 561 562 0,2 - Spagna 112 129 15,0 - Paesi Bassi 124 123-1,2 - Irlanda 76 74-3,1 - Regno Unito 59 54-7,5 - Danimarca 37 43 14,4 - Estonia 41 35-14,3 - altri paesi 111 104-6,1 Export intra-ue 1.505 1.529 1,6 - Svezia 234 237 1,5 - Danimarca 192 221 15,5 - Spagna 190 187-1,8 - Germania 182 182 0,2 - Paesi Bassi 142 156 9,7 - Regno Unito 100 101 0,4 - altri paesi 465 445-4,3 1) esportazioni verso i Paesi Terzi; 2) pesci, molluschi e crostacei e altri invertebrati acquatici e loro 1) esportazioni verso altri Paesi UE; 2) pesci, molluschi e crostacei e altri invertebrati acquatici e loro Sul fronte dell import dai Paesi Terzi, tutti i principali paesi importatori dell UE hanno incrementato gli acquisti oltrefrontiera nei primi quattro mesi dell anno. Una flessione percentualmente significativa delle importazioni ha interessato solo il Regno Unito (-5,6%). Francia e Italia confermano la loro propensione ad approvvigionarsi all interno del mercato UE, mantenendosi ai primi posti. Da segnalare, riguardo agli altri paesi, l aumento del 12,8% dell import intra-ue della Spagna. Guardando all andamento dei gruppi di prodotti si registra, rispetto al periodo gennaio-aprile 2013, la sostanziale stabilità in volume e una flessione in valore delle esportazioni di pesci vivi, freschi o refrigerati e congelati, la categoria che incide di più sulle esportazioni totali di prodotti ittici (oltre l 80% in volume e circa il 70% in valore). Da segnalare, inoltre, l aumento dei flussi monetari in entrata per le esportazioni di crostacei e molluschi vivi, freschi o refrigerati e congelati (+8,2%). Dal lato dell import per la categoria dei pesci vivi, freschi o refrigerati e congelati si registra invece una crescita sia in volume sia in valore. Aumenti in quantità e in valore si rilevano anche per gli acquisti oltre i confini dell UE 28 di crostacei e molluschi vivi, freschi o refrigerati e congelati. 4

Tab. 1.6 Principali paesi UE 28 importatori di prodotti ittici 1 da paesi extra-ue di (000 t) Tab. 1.7 Principali paesi UE 28 importatori di prodotti ittici 1 da paesi intra-ue di (000 t) Import extra-ue 1.595 1.622 1,7 - Spagna 293 297 1,5 - Svezia 196 209 7,0 - Germania 147 160 9,1 - Paesi Bassi 133 154 15,5 - Regno Unito 162 153-5,6 - Danimarca 149 147-1,6 - altri paesi 826 802-3,0 Import intra-ue 1.419 1.412-0,5 - Francia 203 203-0,1 - Italia 157 172 9,2 - Germania 156 154-1,8 - Spagna 135 152 12,8 - Paesi Bassi 146 115-21,1 - Portogallo 103 112 8,7 - altri paesi 518 504-2,7 Tab. 1.8 Principali gruppi di prodotti ittici 1 esportati verso i Paesi extra-ue 28 Tab. 1.9 Principali gruppi di prodotti ittici 1 importati dai Paesi extra-ue 28 Totale 561 562 0,2 - pesci vivi, freschi o refrigerati e congelati - pesci secchi, salati e affumicati - crostacei e molluschi vivi, freschi o refrigerati e congelati - preparazioni e conserve di pesci, mollschi e crostacei 463 465 0,3 10 10 2,3 32 33 5,5 56 54-3,6 Totale 1.320 1.313-0,5 - pesci vivi, freschi o refrigerati e congelati - pesci secchi, salati e affumicati - crostacei e molluschi vivi, freschi o refrigerati e congelati - preparazioni e conserve di pesci, mollschi e crostacei 000 tonnellate milioni di euro 903 886-1,9 75 76 1,7 127 137 8,2 215 214-0,8 Totale 1.595 1.622 1,7 - pesci vivi, freschi o refrigerati e congelati - pesci secchi, salati e affumicati - crostacei e molluschi vivi, freschi o refrigerati e congelati - preparazioni e conserve di pesci, mollschi e crostacei 955 984 3,1 61 64 3,5 272 292 7,3 306 283-7,8 Totale 6.001 6.363 6,0 - pesci vivi, freschi o refrigerati e congelati - pesci secchi, salati e affumicati - crostacei e molluschi vivi, freschi o refrigerati e congelati - preparazioni e conserve di pesci, mollschi e crostacei 000 tonnellate milioni di euro 3.170 3.412 7,7 259 262 0,9 1.143 1.438 25,9 1.429 1.250-12,5 5

2. In Italia Per il periodo gennaio-giugno 2014, i dati del Panel famiglie Gfk-Eurisko indicano una lieve ripresa, rispetto al corrispondente periodo del 2013, della componente domestica della domanda interna di prodotti ittici, dopo la chiusura in negativo del 2013. La crescita dei consumi è però riconducibile ai prodotti conservati e secchi, salati e affumicati, mentre la domanda per la categoria del fresco è ancora sui livelli del periodo gennaiogiugno 2013. La domanda estera è invece rimasta pressoché stabile, stando ai dati Istat elaborati da Ismea, con le quantità esportate che hanno registrato un -0,3% rispetto allo stesso periodo del 2013; in aumento però il valore delle esportazioni (+5,3%), in particolare verso i paesi dell UE. Contemporaneamente, le importazioni sono aumentate sia in volume (+6,8%) sia in valore (+5,9 %). Per effetto di queste dinamiche, la bilancia commerciale ittica nazionale ha mostrato un peggioramento del deficit. 2.1 La produzione industriale Secondo i dati Istat elaborati da Ismea, l indice della produzione industriale (base 2010=100), corretto per gli effetti di calendario, della lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi ha mostrato, nella media del periodo gennaio-maggio 2014 2, un aumento del 2% rispetto al corrispondente periodo del 2013, a fronte di un lieve incremento dell indice dell intero settore delle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco (+0,3%). Si confermano, quindi, i segnali di ripresa dell attività produttiva per il settore della lavorazione e conservazione ittica nazionale rispetto comunque a un 2013 nettamente negativo. Dal lato dei prezzi alla produzione, nella media del periodo gennaio-giugno 2014 3 l indice per le industrie ittiche ha registrato un lieve decremento (-0,2% sullo stesso periodo del 2013 e -0,6% del sul II trimestre 2013); l indice per l insieme delle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco, nello stesso periodo ha segnato un +0,1%. Fig. 2.1 Indice della produzione industriale nazionale 1 (base 2010=100) Fig. 2.2 Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti ittici (base 2010=100) 1) corretto per i giorni lavorativi Dall indagine condotta da Ismea presso un Panel di industrie alimentari si riscontra nel un miglioramento del clima di fiducia delle industrie del pesce rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente (l indice è passato da -18,1 a -9,5), mentre si registra una chiara diminuzione dell indice rispetto al trimestre precedente. L aumento tendenziale dell indice è dipeso da un miglioramento di tutti e tre i saldi che contribuiscono alla formazione dell indice, ossia ordini, scorte e produzione attesa; il loro peggioramento ha invece portato alla 2 I dati di maggio sono provvisori. 3 I dati di giugno sono provvisori. 6

flessione dell indice in termini congiunturali. Fig. 2.3 Indice del clima di fiducia dell industria del pesce Fig. 2.4 Andamento delle componenti del clima di fiducia dell industria del pesce Nota: la freccia più scura si riferisce al. Fonte: Ismea Fonte: Ismea 2.2 Gli scambi 2.2.1 La destinazione e l origine degli scambi Secondo i dati Istat elaborati da Ismea, nel periodo gennaio-aprile 2014 la bilancia commerciale ittica italiana ha evidenziato un aumento del 5,9% del deficit (pari a 1,20 miliardi di euro), rispetto al corrispondente periodo del 2013; il peggioramento è dipeso sostanzialmente dalla crescita del 5,9% del valore delle importazioni (le esportazioni, infatti, sono al contempo aumentate del 5,3%). Dal lato dei volumi, il saldo negativo, pari a circa 268 mila tonnellate, è aumentato dell 8% su gennaio-aprile 2013. Fig. 2.5 Dinamica dell export e dell import nazionale di prodotti ittici 1 (000 t) Fig. 2.6 Dinamica dell export e dell import nazionale di prodotti ittici 1 (mln ) 1) sono presi in esame gli scambi di pesci, molluschi e crostacei e altri invertebrati acquatici e loro L analisi per aree mostra un maggior incremento delle importazioni in valore dai mercati extra-ue (+8,2% contro il +4,2% registrato per il mercato dell UE); è risultato, invece, in netto aumento il valore dell export verso i Paesi dell UE (+7%), in lieve calo quello verso i Paesi Terzi. Per quanto concerne le categorie di prodotti, si registra un maggior aumento delle importazioni in valore dei prodotti trasformati, accompagnato da un incremento percentualmente maggiore dell import in volume; per i prodotti freschi, invece, l incremento del valore delle importazioni è associato ad un incremento del valore medio unitario. Dal lato delle esportazioni, a fronte del calo registrato per i prodotti freschi, si è avuto un buon flusso in entrata per i prodotti trasformati. 1) sono presi in esame gli scambi di pesci, molluschi e crostacei e altri invertebrati acquatici e loro 7

Tab. 2.1 Bilancia commerciale ittica 1 () () () 2014 2014 2014 gen-apr 2014/2013 gen-apr 2014/2013 gen-apr 2014/2013 mln quant. valore val.un. mln quant. valore val.un. mln quant. valore export import saldo Totale prodotti ittici 174-0,3 5,3 5,6 1.374 6,8 5,9-0,9-1.200 8,0 5,9 - UE 28 137 3,8 7,0 3,1 791 9,2 4,2-4,6-654 10,6 3,6 - Paesi terzi 37-18,3-0,7 21,5 583 4,0 8,2 4,1-546 5,3 8,8 - Prodotti freschi 59-5,5-4,5 1,1 295 1,3 4,1 2,8-236 4,9 6,6 - Prodotti trasformati 115 5,6 11,1 5,2 1.079 8,3 6,3-1,8-964 8,6 5,8 1) sono presi in esame gli scambi di pesci, molluschi e crostacei e altri invertebrati acquatici e loro Anche nei primi quattro mesi del 2014 c è stato un buon incremento delle esportazioni di orate e spigole fresche o refrigerate, con la domanda tedesca in netta crescita (+144% circa per le orate e +253% per le spigole). Tra i prodotti freschi, una buona performance dal lato dei volumi esportati è stata riscontrata anche per le alici. Per quanto concerne la categoria dei prodotti trasformati, si conferma in aumento l export di tonno in scatola, in particolare verso la Grecia, la Germania e l Austria. Da segnalare, inoltre, il netto incremento delle vendite oltrefrontiera dei filetti di trote freschi o refrigerati (richieste in sensibile aumento soprattutto da Polonia e Germania). Tab. 2.2 Esportazioni italiane di prodotti ittici freschi 1 Tab. 2.3 Esportazioni italiane di prodotti ittici trasformati 1 gen-apr 2014 var. % su var. % su gen-apr 2013 mln quant. valore val.unit. Prodotti freschi 59,3-5,5-4,5 1,1 - Trote 9,1 1,5 3,3 1,8 - Vongole e fasolari 6,5-39,6-31,0 14,2 - Alici o acciughe 5,3 12,2-10,7-20,3 - Orate 4,4 19,0 43,1 20,3 - Mitili o cozze 3,3 0,2 11,1 10,8 - Spigole 3,2 22,1 33,5 9,3 - Sardine 3,1-2,4 12,2 15,0 - Cappes. e altri pett. 0,9-61,0-52,5 21,6 - Altri prodotti freschi 23,5-1,1-5,3-4,2 mln quant. valore val.unit. Prodotti trasformati 114,5 5,6 11,1 5,2 - Tonno in scatola 41,1 15,7 11,6-3,6 - Gamb. e gamberetti 2 7,1 1,2 19,1 17,7 - Filetti di acc. all'olio 6,5-17,7-9,4 10,1 - Polpi 2 5,9 30,0 36,5 5,0 - Cal. e calamaretti 2 3,7 11,6 24,8 11,8 - Caviale 3 3,4-12,4-7,7 5,3 - Altre alici prep., cons. 2,5 17,5 34,4 14,4 - Filetti di trote 4 2,4 59,2 51,8-4,7 - Altri prodotti trasf. 42,1-2,4 8,4 11,0 1) prodotti vivi, freschi o refrigerati (sono esclusi i fil etti di pesce fresco). 1) prodotti congelati, secchi, salati o in salamoia, affumicati, preparazioni e conserve (sono inclusi i filetti di pesce fresco) ; 2) prodotto congelato; 3) uova di storione; 4) freschi o refrigerati. Passando alle importazioni, è tornato ad aumentare, nei primi quattro mesi dell anno, l import di salmoni freschi e refrigerati, dopo la chiusura in negativo del 2013. Fra gli altri principali prodotti freschi importati, si segnala l incremento delle importazioni di astici vivi dagli Stati Uniti. Tra i prodotti trasformati importati, il tonno in scatola fa segnare un netto incremento nei volumi (+43% circa rispetto al periodo gennaio-aprile 2014). Da segnalare in aumento anche l import di mazzancolle congelate (+12% circa) nonostante un deciso incremento del valore medio unitario. Per quanto riguarda le materie prime usate dall industria del tonno in scatola, in particolare loins e tonni e tonnetti congelati, nei primi quattro mesi del 2014 è stato riscontrato un incremento dell 8,8% dell import di loins (principali fornitori sono stati la Thailandia, le Filippine, le Isole Salomone e l Indonesia) a fronte di un calo del 9,2% delle importazioni di tonni e tonnetti congelati (in flessione gli approvvigionamenti da Vietnam e Thailandia). 8

Tab. 2.4 Importazioni italiane di prodotti ittici freschi 1 Tab. 2.5 Importazioni italiane di prodotti ittici trasformati 1 gen-apr 2014 var. % su var. % su gen-apr 2013 mln quant. valore val.unit. Prodotti freschi 295,0 1,3 4,1 2,8 - Salmoni 60,4 5,4 18,2 12,1 - Orate 36,2-6,8 3,9 11,5 - Spigole 35,4-3,9 4,5 8,7 - Sogliole 12,7 2,3-7,2-9,3 - Astici vivi 10,9 20,2 17,8-2,0 - Pesci spada 10,1-7,7-13,3-6,0 - Mitili o cozze 6,9-2,1 10,7 13,0 - Rane pescatrici 6,5 1,9-0,1-2,0 - Altri prodotti freschi 115,9 5,4-0,2-5,3 1) prodotti vivi, freschi o refrigerati (sono esclusi i filetti di pesce fresco). mln quant. valore val.unit. Prodotti trasformati 1.078,9 8,3 6,3-1,8 - Tonno in scatola 145,5 42,9 9,4-23,4 - Calamari e calamaret. 2 95,4 3,7 16,8 12,7 - Loins di tonno 75,0 8,8-1,4-9,4 - Mazzancolle 2 69,5 11,8 47,9 32,3 - Polpi 2 61,9-5,5 10,2 16,6 - Gamberi e gamberet. 2 50,6 1,2 15,3 13,9 - Salmoni aff. (incl. fil.) 47,4 15,0 20,5 4,8 - Filetti di nasello 2 29,4-23,3-24,1-1,0 - Altri prodotti trasf. 504,3 6,9 1,1-5,4 1) prodotti congelati, secchi, salati o in salamoia, affumicati, preparazioni e conserve (sono inclusi i filetti di pesce fresco); 2) prodotti congelati. Tab. 2.6 Paesi di destinazione dell export di vongole, fasolari e conch. vive, fresche o refr. (t) Export totale 2.978 1.799-39,6 - Spagna 2.807 1.584-43,6 - Francia 5 52 926,8 - Germania 44 34-22,5 - Regno Unito 31 30-3,4 - Paesi Bassi 20 25 22,1 - altri paesi 70 75 6,6 Tab. 2.7 Paesi di origine dell import di calamari e calamaretti congelati (t) Import totale 24.018 24.907 3,7 - Thailandia 5.387 7.105 31,9 - Spagna 7.477 6.466-13,5 - Cina 2.472 2.822 14,2 - India 2.239 2.349 4,9 - Vietnam 1.312 1.163-11,4 - altri paesi 5.132 5.002-2,5 Tab. 2.8 Paesi di destinazione dell export di alici o acciughe fresche o refrigerate (t) Export totale 2.468 2.767 12,2 - Spagna 1.718 1.862 8,4 - Germania 475 538 13,2 - Paesi Bassi 128 137 7,3 - Francia 56 75 34,9 - Albania 0 54 - - altri paesi 91 101 11,1 Tab. 2.9 Paesi di origine dell import di salmoni freschi o refrigerati (t) Import totale 9.171 9.668 5,4 - Svezia 5.893 6.843 16,1 - Danimarca 2.979 2.495-16,3 - Paesi Bassi 0,5 124 26554,9 - Regno Unito 95 81-15,5 - Germania 181 63-65,0 - altri paesi 22 62 178,5 9

Tab. 2.10 Paesi di destinazione dell export di mitili o cozze freschi o refrigerati (t) Export totale 3.321 3.328 0,2 - Francia 1.991 1.853-6,9 - Spagna 847 953 12,5 - Paesi Bassi 46 116 154,0 - Svizzera 101 115 13,5 - Romania 56 62 10,8 - altri paesi 281 230-18,3 Tab. 2.11 Paesi di origine dell import di mitili o cozze freschi o refrigerati (t) Import totale 10.225 10.012-2,1 - Spagna 9.107 8.732-4,1 - Grecia 764 861 12,8 - Francia 179 330 84,2 - Regno Unito 78 1-98,3 - Irlanda 71 61-13,9 - altri paesi 27 26-1,6 Tab. 2.12 Paesi di destinazione dell export di filetti di acciughe all olio (t) Export totale 934 769-17,7 - Austria 47 140 198,3 - Australia 122 132 8,6 - Stati Uniti 95 76-19,5 - Germania 74 60-18,8 - Giappone 78 55-29,3 - altri paesi 519 305-41,2 Tab. 2.13 Paesi di origine dell import di mazzancolle congelati (t) Import totale 8.701 9.728 11,8 - Ecuador 5.020 6.392 27,3 - India 294 548 86,0 - Spagna 1.037 482-53,6 - Danimarca 319 449 40,7 - Vietnam 414 393-5,1 - altri paesi 1.616 1.465-9,4 Tab. 2.14 Paesi di destinazione dell export di trote vive, fresche e refrigerate (t) Export totale 2.836 2.877 1,5 - Germania 654 792 21,1 - Austria 753 748-0,6 - Polonia 755 513-32,0 - Romania 287 269-6,2 - Croazia 43 162 278,4 - Belgio 35 128 265,5 - Rep. Ceca 128 101-21,2 - Ungheria 34 63 86,5 - altri paesi 148 101-32,2 Tab. 2.15 Paesi di origine dell import di orate e spigole fresche o refrigerate (t) Totale orate 7.890 7.353-6,8 - Grecia 5.681 5.074-10,7 - Turchia 965 1.079 11,8 - Croazia 338 419 23,7 - altri paesi 906 782-13,7 Totale spigole 6.532 6.277-3,9 - Grecia 4.525 4.252-6,0 - Turchia 892 1.147 28,5 - Croazia 372 437 17,5 - altri paesi 743 441-40,6 10

Tab. 2.16 Paesi di destinazione dell export di preparazioni e conserve di tonno (t) Export totale 5.692 6.587 15,7 - Grecia 881 1.010 14,6 - Germania 725 789 8,8 - Austria 419 520 24,1 - Arabia Saudita 529 487-7,8 - Slovenia 569 459-19,3 - altri paesi 2.569 3.322 29,3 Tab. 2.18 Paesi di origine dell import di loins di tonno (t) Tab. 2.17 Paesi di origine dell import di preparazioni e conserve di tonno (t) Import totale 23.578 33.696 42,9 - Spagna 10.437 19.525 87,1 - Colombia 1.831 3.167 73,0 - Ecuador 1.880 2.409 28,2 - Seicelle 2.534 2.363-6,8 - Maurizio 1.466 2.024 38,1 - altri paesi 5.431 4.208-22,5 Tab. 2.19 Paesi di origine dell import di tonni e tonnetti congelati (t) Import totale 13.024 14.177 8,8 - Thailandia 2.648 3.458 30,6 - Filippine 1.485 2.052 38,2 - Is. Salomone 451 1.731 284,0 - Ecuador 3.227 1.548-52,0 - Indonesia 413 1.467 255,6 - altri paesi 4.800 3.921-18,3 Import totale 7.662 6.959-9,2 - Filippine 2.250 2.211-1,7 - Vietnam 1.351 1.153-14,6 - Thailandia 1.190 1.089-8,5 - Spagna 77 1.066 1279,8 - Ghana 0 475 - - altri paesi 2.795 965-65,5 2.3 La domanda 2.3.1 La domanda delle famiglie La prima metà del 2014 ha fatto registrare il primo segno positivo nei consumi domestici di prodotti ittici (+1% in volume) dopo un 2013 di ripetute contrazioni. Entrando però nel dettaglio si rileva che l aumento è scaturito in particolare dalla crescita della domanda di prodotti conservati e di prodotti secchi, salati e affumicati (con questi ultimi che incidono, tuttavia, solo per un 4% circa sui consumi totali). La categoria più consistente, ossia quella del fresco, ha infatti registrato appena un +0,4% rispetto al corrispondente periodo del 2013 (-0,1% in valore), segnalando che la fase di ripresa degli acquisti di prodotti ittici non è ancora del tutto avviata. Tab. 2.20 Dinamica degli acquisti domestici e della spesa per i prodotti ittici (var. %) Nota: i prodotti all interno delle categorie sono in ordine alfabetico. Fonte: Ismea, panel famiglie Gfk-Eurisko gen-giu 14/13 gen-giu 14/13 quantità valore quantità valore Prodotti ittici, di cui 1,0 0,1 - vongole -5,2-8,4 Freschi sfusi naturali, di cui 0,4-0,1 Conserve e semicons., di cui 2,7 4,5 - alici 0,4 1,6 - alici sott'olio -0,6-2,2 - calamari -1,0-7,4 - sgombri 3,5-2,5 - cozze o mitili 2,4-3,5 - tonno 2,7 4,9 - naselli e merluzzi 0,6-1,1 Surgelato -1,3-7,2 - orate -2,6-3,3 Naturale, di cui -12,2-16,8 - pesce spada 2,7 4,1 - filetti al naturale -8,4-14,6 - polpi -2,8-5,9 Preparato, di cui 12,9 6,7 - salmoni 2,2 7,1 - bastoncini -2,7-8,8 - seppie -2,6-3,6 - altro pesce preparato 23,4 11,8 - spigole 0,5-7,2 Secco, salato, affum., di cui 12,9 4,9 - triglie -0,4 5,2 - baccalà 19,1 24,1 - trote 0,2 5,9 - salmone -0,5-7,1 11

All interno del fresco, registrano una domanda in leggero aumento rispetto al corrispondente periodo del 2013 il pesce spada, i salmoni e i mitili. Tra le diminuzioni, si segnalano quelle riguardanti i consumi di vongole, seppie e orate. Restano sostanzialmente su livelli del primo semestre 2013 i consumi relativi alle altre specie. Per quanto concerne le altre categorie, si confermano in crescita gli acquisti di baccalà (+19,1% in volume rispetto ai primi sei mesi del 2013) all interno del secco, salato e affumicato; tra le conserve, aumentano le richieste di tonno e sgombri. 2.4 Il mercato 2.4.1 I prezzi alla produzione Nel i prodotti d allevamento d acqua dolce hanno risentito della debolezza della domanda con conseguente ribasso, rispetto sia al trimestre precedente sia allo stesso trimestre del 2013, del prezzo medio alla produzione, in particolare per la trota fresca da 350-450 grammi. Per quanto riguarda le specie eurialine spigole e orate il confronto con il trimestre precedente fa registrare lievi incrementi di prezzo per le taglie medio piccole e ribassi, comunque poco accentuati, per la pezzatura da 600-800 grammi. La stessa dinamica si riscontra a livello tendenziale per le orate, mentre il confronto con lo stesso periodo dell anno precedente appare meno favorevole per le spigole. Infine, per la mitilicoltura il ha mostrato una ripresa delle quotazioni solo nel mese di giugno, comportando ciò una flessione congiunturale complessiva del 6,4%. Lieve è stato invece l aumento rispetto al II trimestre 2013. Tab. 2.21 Prezzi medi alla produzione dei prodotti dell acquacoltura ( /kg) III trim 13 IV trim 13 I trim 14 II trim 14 var % II trim 14/ II trim 13 I trim 14 Trota fresca 350-450 g 3,05 3,02 2,99 2,69-10,9-10,0 salmonata 450-650 g 3,32 3,30 3,35 3,15-3,4-6,0 Spigole 300-400 g 7,30 7,18 7,08 7,12-2,2 0,6 400-600 g 7,94 7,82 7,79 7,89 0,0 1,4 600-800 g 9,39 9,46 9,18 9,11-1,0-0,8 Orate 300-400 g 6,45 6,54 6,59 6,67 3,0 1,2 400-600 g 7,32 7,36 7,37 7,48 2,0 1,5 600-800 g 8,82 8,83 8,92 8,73-0,1-2,1 Mitili 0,93 0,93 0,84 0,78 2,3-6,4 Fonte: Ismea Per quanto riguarda l andamento dei prezzi dei principali prodotti pescati, rilevati sui più importanti mercati ittici alla produzione 4, si segnala da un lato il buon incremento del prezzo delle pannocchie, rispetto al I trimestre 2014, parallelamente alla netta riduzione delle quantità astate (-56,6%), e dall altro il ribasso deciso delle alici dinanzi all aumento del 32% circa dei volumi offerti. Cresce lievemente il prezzo degli scampi pur in presenza di un offerta abbondante di prodotto (+57,4% le quantità commercializzate). Rispetto al II trimestre 2013, si riscontra una flessione marcata delle quotazioni per alici, sogliole e pannocchie, accompagnata da un forte incremento dei volumi astati (rispettivamente, +123,8%, +72,2% e +59,1%). Tra le principali specie commercializzate, hanno registrato un significativo rincaro tendenziale i naselli, le seppie e i polpi in presenza di un calo dei volumi compreso fra il 16 e il 38%. Con DM 23 luglio 2014, il Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali ha fissato anche per il 2014 i periodi di interruzione temporanea dell attività di pesca per i pescherecci autorizzati all esercizio dell attività di pesca con il sistema strascico (comprendente i seguenti attrezzi: reti a strascico a divergenti, sfogliare rapidi, reti gemelle a divergenti) e per le unità a strascico munite di autorizzazione temporanea all esercizio dell attività di pesca con il sistema volante (nota n. 0015470). L interruzione temporanea obbligatoria delle attività di pesca è di: 4 Sono i mercati che fanno parte della Rete di rilevazione Ismea. 12

- 42 giorni consecutivi dal 28 luglio al 7 settembre 2014 per i pescherecci iscritti nei compartimenti marittimi da Trieste a Rimini; - 42 giorni consecutivi dall 11 agosto al 21 settembre 2014 per i pescherecci iscritti nei compartimenti marittimi da Pesaro a Bari; - 30 giorni consecutivi dal 15 settembre al 14 ottobre 2014 per i pescherecci iscritti nei compartimenti marittimi da Brindisi a Imperia. Per i pescherecci iscritti nei compartimenti marittimi della regione Sardegna e della regione Sicilia, l interruzione temporanea obbligatoria della pesca ha durata di almeno 30 giorni consecutivi, nel rispetto dei periodi di cui ai piani di gestione, la cui decorrenza è disposta con provvedimento regionale. Tab. 2.22 Prezzi medi alla produzione dei prodotti della pesca ( /kg) Fonte: Ismea III trim 13 IV trim 13 I trim 14 II trim 14 var % II trim 14/ II trim 13 I trim 14 Alici o acciughe 1,42 0,84 1,04 0,80-39,2-22,7 Naselli o merluzzi 5,94 6,10 6,64 7,13 17,0 7,4 Sogliole 11,52 9,35 6,06 5,58-47,9-7,9 Triglie di fango 3,32 2,55 4,55 4,89-4,6 7,4 Calamari 10,93 12,54 11,98 11,17 1,1-6,7 Polpi 9,48 8,31 7,92 8,19 7,5 3,4 Seppie 7,73 8,70 7,99 7,72 8,1-3,4 Pannocchie 6,00 3,76 5,57 8,49-21,5 52,5 Scampi 23,06 20,89 20,14 21,63 2,8 7,4 2.4.3 I prezzi al consumo Tab. 2.23 Valori medi unitari al consumo di alcune specie ittiche fresche ( /kg) gen-giu 2013 gen-giu 2014 var. % Alici 5,46 5,53 1,2 Calamari 10,52 9,84-6,5 Cozze o mitili 2,45 2,31-5,8 Orate 8,93 8,86-0,8 Polpi 9,77 9,46-3,2 Salmone 10,50 11,00 4,8 Seppie 9,73 9,62-1,1 Spigole 10,07 9,29-7,7 Trote 8,86 9,37 5,7 Ancora prezzi medi al consumo per lo più in diminuzione per le principali specie ittiche fresche commercializzate; nel periodo gennaio-giugno 2014 si è registrato infatti un ribasso piuttosto marcato per spigole, calamari, mitili e polpi rispetto allo stesso periodo del 2013, più contenuto per, seppie e orate. In lieve crescita è apparso il prezzo medio al consumo delle alici, mentre rincari più decisi sono stati registrati per trote e salmoni. Fonte: Ismea, panel famiglie Gfk-Eurisko Area Mercati Responsabile di redazione: Giovanna Maria Ferrari Redazione a cura di: Sabrina Navarra e-mail: s.navarra@ismea.it 13