BILANCIO SOCIALE 2006-2008



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BILANCIO SOCIALE 2006-2008 un luogo di solidarietà e di integrazione sociale una realtà imprenditoriale affidabile e competitiva Cooperativa Il Portico Via Pace, 48 20017 Rho (Mi) Tel. 02-93.50.27.03 - Fax 02-93.50.18.64 info@cooperativailportico.com www.cooperativailportico.com Aderiamo al Consorzio di Cooperative Sociali CoopeRho Società certificata INU EN ISO 9001:2000 LUGLIO 2009

Indice 1. Premessa Presentazione della Presidente p. 3 1.1 Definizione di bilancio sociale p. 4 1.2 La metodologia, il percorso e il gruppo di lavoro coinvolto p. 5 1.3 Normativa di riferimento e altre fonti p. 6 2. Identità dell organizzazione p. 7 2.1 Dati anagrafici dell organizzazione e informazioni generali p. 7 2.1.2 Le nostre attività p. 9 2.1.3 La nostra base sociale p. 11 2.1.4 Il territorio di riferimento p. 15 2.2 Missione e linee strategiche adottate per sviluppare la finalità p. 19 2.2.1 I nostri valori di riferimento p. 19 2.2.2 Strategie di sviluppo adottate e valore aggiunto p. 20 2.2.3 Modello organizzativo e lavoro p. 23 2.3 Le origini e la storia della cooperativa p. 24 2.4 Governo e strategie p. 25 3. Portatori d interesse p. 33 4. Relazione sociale p. 38 5. Dimensione economica p. 54 5.1 La costruzione della ricchezza economica p. 54 5.2 La distribuzione della ricchezza economica p. 58 6. Prospettive future di miglioramento del nostro Bilancio di Responsabilità Sociale p. 65 2

1. Premessa Presentazione della presidente Il momento che la nostra cooperativa sta vivendo è ricco di novità e di opportunità. Una di queste è rappresentata dal bilancio sociale, che proponiamo, relativamente all anno 2008, per la prima volta nella nostra storia. Non si tratta di un mero adempimento alle recenti disposizioni regionali, ma di un percorso di riflessione profonda, interna ed esterna alla nostra organizzazione, che risponde inoltre ai seguenti obiettivi: Fidelizzare e rendere più vicini i nostri portatori di interesse: i soci, le risorse umane interne, le reti territoriali e cooperative all interno delle quali operiamo, la comunità locale. Misurare le prestazioni della cooperativa, sottolineando punti di forza e debolezza, rischi ed opportunità. Favorire una comunicazione interna, esterna ed integrata in merito alla nostra missione, alle nostre attività Costruire relazioni sempre più solide con il territorio, sul quale la nostra azione è ormai riconosciuta e radicata da 25 anni. In questi anni si è affermato anche il riconoscimento del nostro ruolo di impresa sociale impegnata in un economia reale, capace di produrre ricchezza nel rispetto dei principi di mutualità cooperativa e con l attenzione alla valorizzazione del diverso, del soggetto svantaggiato, che da sempre contraddistingue la nostra azione. Il presente bilancio sociale intende dunque comunicare questi valori e rappresenta una tappa significativa della nostra vita di cui intendiamo rendervi partecipi. La Presidente Anna Lisa Girotti 3

1.1 Definizione di bilancio sociale La Cooperativa Sociale Il Portico identifica la propria finalità nel benessere della comunità e, di riflesso, di tutti gli individui che ne fanno parte, ognuno dei quali può contribuire al benessere della collettività portando la ricchezza della propria identità ed esperienza 1. L orientamento delle nostre azioni e prospettive di lavoro è coerente con i principi generali della Legge 381/91 ( perseguire l interesse generale della comunità alla promozione umana e all integrazione sociale ): la realizzazione di servizi di inclusione sociale e lavorativa, è un importante mezzo per rimettere al centro dello sviluppo sociale, economico e politico i cittadini, per la costruzione di beni comuni. La Cooperativa Sociale Il Portico impronta la propria azione ad un etica della responsabilità individuale e collettiva che sviluppi cittadinanza attiva, capitale sociale e beni comuni. Per questo motivo, la rendicontazione della Responsabilità sociale da noi assunta non può ridursi alla relazione del solo bilancio d esercizio, uno strumento utile ma adeguato soltanto ad evidenziare la dimensione economico/finanziaria ed in grado di fornire solo una visione parziale del valore creato e senza rappresentare l ampiezza dei benefici sociali 2. Invece il bilancio di responsabilità sociale riesce in tale compito e può offrire una valutazione multidimensionale del valore creato dalle cooperative sociali. In tal senso risulta fondamentale ricorrere a strumenti che: - siano in grado di spiegare alla società civile, a tutti gli stakeholder che sono portatori di interessi e aspettative nei confronti del mondo cooperativo, che cos è e come agisce l impresa sociale 3 ; - misurino quindi il perseguimento delle finalità sociali; - siano coerenti con la natura multi-stakeholder 4 delle cooperative sociali. Il rendere conto delle proprie attività in funzione dei valori, della strategia, della struttura della cooperativa sociale si trasforma proprio in un momento di dialogo con gli stakeholder, per comunicare loro identità e risultati raggiunti. In quest'ottica, il bilancio sociale diventa anche strumento irripetibile di marketing comunicativo, un mezzo fondamentale per migliorare le relazioni economiche e sociali della cooperativa nel contesto territoriale di azione. Il bilancio sociale tiene inoltre conto della complessità dello scenario all interno del quale si muovono le cooperative e assume in sintesi le seguenti valenze 5 : - informativa: Il bilancio sociale attraverso la sintesi e l analisi dei dati soddisfa le legittime esigenze di informazione dei portatori di interesse (stakeholder) rispetto alle attività delle cooperative sociali, mettendoli in grado di formulare un giudizio fondato rispetto alle azioni svolte e i risultati ottenuti - gestionale: Il b.s. (nella sua dimensione processuale) contribuisce al miglioramento dell efficacia e dell efficienza attraverso il governo puntuale e costante delle informazioni rilevanti. 1 Carta del Servizio Civile Nazionale di Confcooperative/Federsolidarietà 2 Tratto dalla bozza di delibera sul Bilancio Sociale delle Cooperative Sociali della Regione Lombardia (ottobre 2008) 3 Da Legacoop Lombardia, Relazione Sociale 2008. 4 Definizione: «titolari di una posta collegata all attività un organizzazione e che pertanto sono condizionati, direttamente o indirettamente, dalla sua attività e/o a loro volta la condizionano», Giovanni Stiz, Master in Management delle RSA, LIUC, a.a. 2008/2009 5 Vedi nota 2 per la fonte. 4

- di governance: Il b.s. (e la condivisione allargata delle informazioni che esso produce) consente una più ampia partecipazione alla vita dell organizzazione (e anche alla sua definizione strategica) da parte dei diversi portatori di interessi. - di comunicazione: attraverso il bilancio sociale la cooperativa sociale comunica a tutti i portatori di interessi mission, strategie, azioni e risultati - di relazione: il bilancio sociale consente ai diversi interlocutori di conoscere e verificare le informazioni contenute nel documento. In tal modo, attraverso la condivisione, l organizzazione migliora la sua reputazione rendendosi credibile e rafforzando i legami fiduciari e la legittimazione sul territorio. Il bilancio di responsabilità sociale presenta infine le seguenti caratteristiche: a. coerenza: è un documento consuntivo, ma è utile che venga posto a confronto con una parte dichiarativa e un preventivo; b. periodicità: redazione in modo ricorrente e regolare; c. identificabilità: deve essere riconducibile la responsabilità all organo di governo dell organizzazione; d. pubblicità: è un documento consultabile liberamente, che fa chiarezza sugli interlocutori; e. serve a favorire le relazioni fra l organizzazione non profit e i suoi portatori di interesse, e a fornire loro una rappresentazione complessiva dei risultati. 1.2 La metodologia, il percorso e il gruppo di lavoro coinvolto Il bilancio di responsabilità sociale 2006-2008 della nostra cooperativa rappresenta l esito di un percorso attraverso il quale abbiamo voluto comunicare a tutti i portatori di interessi, interni ed esterni, rendendoli al contempo partecipi, la nostra missione, gli obiettivi, le strategie e le attività, in una logica multidimensionale che consideri sia gli aspetti sociali che quelli economici. Il bilancio di responsabilità sociale si propone infatti di rispondere a tutte le esigenze informative e conoscitive dei diversi stakeholder, che non possono essere ricondotte alla mera dimensione economica. Essendo la nostra cooperativa ispirata da principi di utilità sociale e finalizzata al perseguimento dell interesse generale della comunità locale, il nostro bilancio sociale risulta altamente legittimato dalla relazione instaurata con i diversi portatori di interessi che hanno contribuito alla sua stesura. Il gruppo di lavoro che ha partecipato alla redazione del bilancio sociale risulta così composto: o la presidente, Anna Lisa Girotti, in qualità di rappresentante del Consiglio di Amministrazione; o la responsabile amministrativa, nonché Vicepresidente della cooperativa, Donatella Bariselli ; o la responsabile qualità e personale, Valeria Rossini; o il responsabile comunicazione, pubbliche relazioni, e servizi, nonché direttore della cooperativa, Albert Malini. o una collaboratrice esterna, Paola Fugagnoli, incaricata della stesura del documento e della raccolta dei materiali e della documentazione necessari. 5

Il gruppo di lavoro si è inoltre relazionato con i capisquadra e con gli altri membri del CdA in fase redazionale del bilancio sociale in modo da ottenere il più ampio livello possibile di condivisione dei contenuti e della metodologia adottata. Questo approccio multilivello e multidimensionale di conduzione del percorso ha consentito di ottenere alcuni risultati fondamentali: - un analisi accurata della nostra identità e del nostro modo di agire; - un contributo profondo e variegato da parte dei vari soggetti coinvolti, ognuno portatore di valori e punti di vista capaci di arricchire il confronto; - un analisi complessa delle funzioni e delle strategie della cooperativa; - un rendiconto complesso sulla creazione del valore socio-economico da essa determinato. Così come è stato realizzato, il bilancio sociale si configura quindi come un processo che ha dato vita, quale esito finale, a un documento che può raggiungere diversi obiettivi: comunicazione, marketing, reindirizzo della strategia operativa e organizzativa della cooperativa, rendiconto economico, costruzione di nuove visioni condivise per il futuro. 1.3 Normativa di riferimento e altre fonti - Principi di redazione del bilancio sociale elaborati dal Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (GBS) nel 2001; - Decreto attuativo del Ministero della solidarietà Sociale del 24/01/08 contenente le Linee guida per la redazione del bilancio sociale da parte delle organizzazioni che esercitano l impresa sociale; - Delibera della Giunta Regionale della Lombardia n 5536 del 10 ottobre 07 in merito all obbligatorietà della redazione del bilancio sociale da parte delle cooperative sociali iscritte all albo (entro luglio 2009); Sitografia: www.legacooplombardia.it www.confcooperative.it www.finanza-etica.it www.bilanciosociale.it www.formez.it www.globalreporting.org www.gruppobilanciosociale.org www.ilsole24ore.com www.irecooptoscana.it www.legacoop.it 6

2.Identità dell organizzazione 2.1 Dati anagrafici dell organizzazione e informazioni generali Questa prima sezione del bilancio sociale mira a presentare in forma sintetica la cooperativa Sociale Il Portico, fornendo informazioni essenziali e tuttavia significative relative ad essa. Denominazione: Indirizzo sede legale ed operativa: Indirizzo sede operativa secondaria: Forma giuridica e modello di riferimento: Trasformazioni avvenute nel tempo: Cooperativa Il Portico coop. soc. arl Via Pace, 48-20017 - Rho (MI) Piazza Napoli, 15 Milano Cooperativa sociale a responsabilità limitata 1993 - Iscrizione all albo regionale delle cooperative sociali 1996 - Iscrizione alla sezione ordinaria del registro delle imprese di Milano 1997 - Iscrizione al registro delle imprese di pulizia con D.M. 274/97; 1998 - Riconoscimento "Onlus" 2004 - Modificato statuto e struttura societaria in adeguamento alle indicazioni dei decreti legislativi n. 5 e 6 del 2003 Tipologia: B Data di costituzione: 13/07/1984 CF e Partita IVA: 07498370159 Numero R.E.A: n. 1167359 (il 24.10.1984) N iscriz. Albo nazionale società cooperative: A14160 (23/03/2005) N iscrizione Albo regionale coop. sociali: n.1 (dal 1993) Adesione a centrali cooperative: Appartenenza a reti associative: Adesione a consorzi di cooperative: Codice ATECO: Lega delle Cooperative Legacoop Compagnia Delle Opere CDO. Consorzio di Cooperative Sociali CoopeRho (il consorzio costituisce anche socio della cooperativa in qualità di persona fisica) 812100 Pulizia generale (non specializzata) di edifici 7

Oggetto sociale (da Statuto) «La riabilitazione di soggetti portatori di disabilità psichica e di svantaggi, o sociale effettuata in collaborazione con qualsiasi struttura ed ente pubblico o privato utilizzando come strumenti: la formazione professionale dei soci, il loro inserimento lavorativo nella vita produttiva e l'inserimento sociale promuovendo attività di ricreazione e di socializzazione.» Scopo (da Statuto) «La Cooperativa è a mutualità prevalente ed opererà nel rispetto della L. 8.11.1991 n. 381. Scopo della cooperativa è quello di perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini attraverso lo svolgimento di attività finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate, ai sensi del primo comma lettera b) dell'art. 1 della Legge 8.11.1991 n. 381. Al fine di perseguire gli obbiettivi individuati nell'oggetto sociale, la cooperativa potrà operare attraverso: a) produzione, lavorazione, commercializzazione di manufatti in genere sia in proprio che per conto terzi, nonché di prodotti derivanti da attività lavorative dei partecipanti all'attività sociale, ottenuti in appositi centri di lavoro, sia a carattere artigianale che non; b) erogazione, a privati, imprese e non, ed in particolare ad enti pubblici, quali comuni, provincie, regioni, di servizi sia manuali (ad esempio gestione, pulizie civili, piccola manutenzione, imbiancatura e piccoli lavori di muratura, giardinaggio, lavanderia industriale) sia a carattere socio - assistenziale (ad esempio assistenza domiciliare ad anziani, ammalati, eventualmente anche attraverso l'uso di sistemi volti a garantire il pronto intervento, sia ad altre cooperative che ad operatori sociali, anche attraverso l'istituzione di organismi e momenti di elaborazione teorica, di ricerca e di informazione; a tal fine la cooperativa potrà partecipare a gare di appalto e compiere tutte le operazioni necessarie per l'acquisizione e l'erogazione dei servizi stessi; c) gestione di comunità di convivenza o terapeutiche o assistenziali e simili nelle forme e nei modi ritenuti utili al raggiungimento dello scopo sociale, nello spirito delle vigenti disposizioni legislative in materia, anche per conto di altri enti e/o istituti sia pubblici che privati; gestione di comunità alloggio, gestione di strutture pubbliche di assistenza, centri di cura preventiva, cliniche, palestre a scopo terapeutico e riabilitativo; d) conduzione di aziende agricole nonché coltivazioni ortofrutticole e/o florovivaistiche su terreni comunque acquisiti per affitto, acquisto, donazione, ecc; svolgimento di ogni attività connessa alla coltivazione del fondo, compreso l'allevamento di animali, commercializzazione, anche previa confezione e trasformazione dei prodotti ottenuti dalle colture ed attività suddette, anche nei confronti di privati consumatori; per tale commercializzazione la cooperativa potrà dotarsi di apposite strutture e/o impianti sia mobili che immobili necessari od utili allo scopo; e) gestione di centri sociali e ricreativi, la preparazione e la somministrazione di pasti anche per conto terzi, attività culturali, anche con il ricorso alla stampa e mezzi vari di informazione: gestione di case per le vacanze, per la formazione e simili; f) promozione e/o gestione di corsi di formazione intesi a dare ai partecipanti all'iniziativa o all'attività sociale, strumenti idonei al reinserimento sociale, alla qualificazione professionale, nonché alla formazione cooperativistica anche con il contributo della comunità europea, degli enti pubblici e privati in genere e/o di singoli; 8

g) attivazione e gestione di organismi orientati alla produzione di materiale teorico, di ricerca e di formazione (centro studi): a tal fine la cooperativa potrà provvedere autonomamente alla stampa, alla divulgazione, alla commercializzazione, sia del materiale prodotto che di altro materiale scientifico attinente. Potrà altresì organizzare incontri, giornate di studio, convegni o fornire consulenze scientifiche.» 2.1.2 Le nostre attività La Cooperativa Il Portico, nata come impresa di pulizie, è riuscita in questi anni a sviluppare un ampia gamma di servizi nei campi della sanificazione ambientale e della gestione di strutture, sia in ambito civile che industriale: Servizi ambientali Il Portico è in grado di intervenire in modo professionale su ambienti grandi e complessi (Strutture Ospedaliere, Comuni) e su ambienti di piccole dimensioni (Piccole e Medie Imprese, Negozi, Agenzie Bancarie, Farmacie, ecc.) per la realizzazione di: o Sanificazioni ambientali o Pulizie industriali o Derattizzazione e disinfestazione Gestione di strutture assistenziali e produttive Il Portico ha una consolidata esperienza nella gestione di strutture assistenziali e industriali offrendo soluzioni personalizzate nei seguenti ambiti: o Gestione diretta di lavanderie e stirerie o Gestione di attività alberghiere (escluso i pasti) o Supporto alle lavanderie o Supporto alle mense aziendali Attività assistenziali e socio-animative Il Portico può contare su un team di operatori specializzati in grado di progettare e di gestire operativamente attività assistenziali, socio-animative e riabilitative presso le strutture di assistenza e di recupero. Altri servizi alle imprese e agli enti pubblici o Asportazione di graffiti o Facchinaggio e trasporti o Imbiancatura o Distribuzione sacchetti per la raccolta differenziata dei rifiuti Le attività ludico ricreative per la base sociale Un altro aspetto caratteristico della Cooperativa riguarda le attività sociali. Il Portico organizza e promuove occasioni e momenti a carattere ludico ricreativo con l intento di favorire l inclusione sociale e la socializzazione tra i soci lavoratori normodotati e svantaggiati senza distinzione. 9

Aree di intervento (tipo di lavoratori svantaggiati inseriti) e settori di attività (individuati ai sensi della L. 381/91 e del Regolamento CE 2204/2002) La nostra area di intervento si identifica principalmente nell erogazione di servizi, in particolare di pulizia e sanificazione, che vengono svolti presso diverse tipologie di strutture: - presidi ospedalieri; - asili nido e scuole in generale; - stabili comunali di vario genere; - case di riposo, altre strutture socio-sanitarie, ecc. AREE DI INTERVENTO Industriale/ artigianale Artigianale Commerciale Servizi Invalidi fisici, psichici e sensoriali X Pazienti psichiatrici ed ex degenti in istituti psichiatrici Tossicodipendenti X Alcooldipendenti X Giovani in cerca di primo impiego Ex tossicodipendenti ed ex alcoolisti Ex detenuti che non abbiano trovato ancora impiego X Immigrati (extracomunitari) X 2.1.3 La nostra base sociale In questa sezione riportiamo sinteticamente i dati principali sulla base sociale. Ulteriori approfondimenti sono contenuti nella Relazione sociale. Base sociale (2008) Totali Femmine Maschi Lavoratori 143 107 36 Volontari 8 3 5 Persone giuridiche 1 - - Totali 152 110 41 10

Presenza soci svantaggiati (2008) Totali F M Invalidi fisici, psichici e sensoriali Pazienti psichiatrici ed ex degenti in istituti psichiatrici 32 10 22 0 0 0 Tossicodipendenti 1 0 1 Alcooldipendenti 1 0 1 Giovani in cerca di primo impiego Ex tossicodipendenti ed ex alcoolisti Ex detenuti che non abbiano trovato ancora impiego 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Immigrati extracomunitari 29 21 8 Dettaglio sulla distribuzione % per categorie di soci della base sociale nel 2008 Ammissioni e dimissione soci Nel 2008 sono stati ammessi 41 nuovi soci, mentre 46 sono stati i dimessi (-5 soci in termini assoluti rispetto all anno 2007). Trend di crescita delle diverse tipologie di soci nel tempo: dinamica recente e di lungo periodo 11

Come si può osservare dai dati riportati, il numero dei soci è rimasto pressoché costante nell ultimo triennio, anche considerando la categoria dei lavoratori svantaggiati. Segna invece un aumento interessante il numero degli immigrati extracomunitari presenti fra soci della cooperativa, un dato che conferma i buoni meccanismi di inclusione sociale messi in atto dalla nostra organizzazione. Esaminando l andamento del numero di soci, sia normodotati che svantaggiati, nel lungo periodo, osserviamo come questo sia cresciuto soprattutto a partire dagli anni Novanta, toccando il numero massimo nel 2007. 2006 2007 2008 Lavoratori 142 145 143 Volontari 6 11 8 Persone giuridiche 1 1 1 2006 2007 2008 Lavoratori svantaggiati 31 29 34 Immigrati extracomunitari 16 19 29 12

2.1.4 Il territorio di riferimento L area del comune di Rho ha rappresentato sin dalla nascita della cooperativa il principale ambito di azione della nostra cooperativa (si veda il paragrafo successivo relativo alla storia). Infatti, agli albori, il legame con la comunità locale di Rho era fondato sul raccordo con il CPS di Rho e alla risposta dei bisogni dei pazienti, delle famiglie, delle istituzioni nel trattare i pazienti, che hanno gettato sin da subito le premesse per lo stretto legame con il territorio ed i suoi attori. Il comune di Rho ancora oggi è uno dei principali punti di riferimento per la nostra cooperativa, date le relazioni con gli attori territoriali locali e il peso significativo dei soci rhodensi (svantaggiati e normodotati) all interno della compagine (si veda anche la Relazione sociale nella sezione riguardante l area di residenza dei soci). Infatti, negli anni il territorio di azione della cooperativa si è esteso fino a toccare una vasta porzione della Provincia di Milano (settori Nord, Nord-Ovest e Sud-Ovest), anche se rimane un rapporto del tutto privilegiato con il territorio composto da Rho e dai comuni limitrofi (si veda la sezione relativa agli stakeholders). Per quanto riguarda le sedi operative, segnaliamo, oltre a quella principale (legale e operativa) di Rho, la presenza di un ulteriore sede operativa nel territorio di Milano, in piazza Napoli, riportata anche nella mappa. L accesso alla sede secondaria è reso agevole dalla vicinanza ai principali assi autostradali (tangenziale, A4), nonché dalla presenza della stazione ferroviaria di Rho, da cui transitano numerosi treni, alcuni dei quali appartenenti al servizio suburbano della metropolitana milanese (passante ferroviario). Il comune di Milano è anche sede di alcuni cantieri della nostra cooperativa e per questo motivo è contraddistinto dal riempimento con il colore arancio. 13

La vicinanza al capoluogo lombardo, al Polo fieristico di livello nazionale Rho-Pero Fiera Milano, e l ampia dotazione infrastrutturale garantiscono alla Cooperativa Il Portico un interessante posizione strategica per garantire lo sviluppo delle sue attività. In termini di macroaree di riferimento, possiamo evidenziare come quasi tutti i comuni in cui abbiamo cantieri o aree di intervento nell anno 2008 ricadano nel territorio di competenza dell ASL n. 1 (ambiti Ovest). In particolare la nostra azione si concentra nei territori comunali relative ai piani sociali di zona di Rho e Garbagnate Milanese. Un altro comune in cui interveniamo, Limbiate, (33.868 abitanti al 31.12.2008) è recentemente passato al distretto facente capo a Desio (ASL 3, ambiti Nord) 6. 2.2 Missione e linee strategiche adottate per sviluppare la finalità 2.2.1 I nostri valori di riferimento Il senso della nostra missione può essere identificata innanzitutto con i contenuti dell articolo 1 della Legge 381/91 Legge 8 novembre 1991, n. 381 - "Disciplina delle cooperative sociali", ovvero, come già richiamato nel capitolo 1 Premessa: «perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini attraverso: a) la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi; b) lo svolgimento di attività diverse - agricole, industriali, commerciali o di servizi - finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate.» Altro valore fondamentale è la centralità della Persona, che ha guidato dall inizio il nostro modello organizzativo del lavoro, basato nella creazione di squadre e in un supporto mirato alle persone in difficoltà in modo da sorreggere efficacemente il loro lavoro. Le linee strategiche per lo sviluppo della finalità istituzionale trovano perfetta identificazione e ispirazione nei valori guida della cooperazione così come espressi dalla nostra centrale cooperativa Legacoop 7, ovvero: «1. Il socio è il nucleo originario di ogni forma di mutualità e rappresenta il primo riferimento concreto dell azione cooperativa. 2. Le imprese cooperative svolgono il proprio ruolo economico a favore dei cooperatori, delle generazioni future, della comunità sociale. Esse offrono ai propri partecipanti sicurezza, vantaggi e riconoscimenti in proporzione al concorso individuale di ognuno. 3. La principale risorsa della cooperazione è rappresentata dagli individui che ne fanno parte. Ogni cooperativa deve valorizzarne il lavoro, stimolarne e riconoscerne la creatività, la professionalità, la capacità di collaborare per il raggiungimento degli obiettivi comuni. 6 Piano sociale di zona per le politiche sociali Ambito del Garbagnatese, Ambito 1 ASL MI1, Documento esecutivo del 18 maggio 2009 7 www.legacoop.it 14

4. Il cooperatore si manifesta innanzitutto con il rispetto per le persone. Al cooperatore si richiede franchezza, spirito di giustizia e senso di responsabilità, qualunque sia il suo ruolo o la sua posizione. 5. Le imprese cooperative si manifestano con la qualità dei lavori che si svolgono, la trasparenza, l onestà e la correttezza dei comportamenti. 6. La cooperazione considera il pluralismo sempre un bene. Nei rapporti che intrattiene con le altre forze economiche, politiche e sociali essa rispetta la loro natura, opinione, cultura e agisce secondo la propria originalità, autonomia, capacità di proposta. 7. L esistenza della cooperazione, il suo segno distintivo, la sua regola sono fondate sul principio di solidarietà. Al fondo di ogni relazione o transazione tra soggetti economici esistono sempre i rapporti umani. 8. La cooperazione interpreta il mercato come luogo di produzione di ricchezza, di rispetto della salute e dell ambiente, di sviluppo dell economia sociale. Essa agisce nel mercato non solo in osservanza delle leggi, ma secondo i principi di giustizia e utilità per i propri soci e per la collettività. 9. La cooperazione concorre allo sviluppo del mercato migliorando le imprese esistenti e creandone di nuove; organizzando la domanda, rispondendo ai bisogni della collettività. Con questi significati essa intende la promozione cooperativa. 10. La cooperazione considera il diritto e il rischio di fare impresa come manifestazioni di libertà. 11. La cooperazione regola i rapporti interni sulla base del principio di democrazia. Le imprese cooperative realizzano compiutamente le proprie finalità associandosi nel movimento cooperativo, che promuove le relazioni tra di loro, che ne valorizza i patrimoni collettivi, garantendo le adeguate forme di controllo. 12. La mutualità cooperativa, definita dai principi dell Alleanza Cooperativa Internazionale, non è solo un modo di produrre e distribuire la ricchezza più adeguato agli interessi dei partecipanti, ma una concezione dei rapporti umani. La cooperazione trova le proprie radici nel valore dell imprenditorialità associata, ricerca il proprio sviluppo nel mercato, considera proprio fine il miglioramento delle condizioni materiali, morali e civili dell uomo.» Un ulteriore declinazione dei valori cui si ispira la nostra cooperativa nel suo agire si trova nella Dichiarazione di identità cooperativa approvata al Congresso di Manchester (1995) 8 nella quale viene fornita la seguente definizione di cooperativa sociale e dei suoi valori di riferimento: «Una cooperativa è un associazione autonoma di individui che si uniscono volontariamente per soddisfare i propri bisogni economici, sociali e culturali e le proprie aspirazioni attraverso la creazione di una società di proprietà comune e democraticamente controllata. Le cooperative sono basate sui valori dell auto-aiuto, della democrazia, dell eguaglianza, dell equità e solidarietà. I soci delle cooperative credono nei valori etici dell onestà, della trasparenza, della responsabilità sociale e dell attenzione verso gli altri». Sempre sulla base della suddetta definizione, facciamo nostri i principi in essa contenuti, ovvero: 1 Principio: Adesione Libera e Volontaria 8 www.legacoop.it 15

2 Principio: Controllo Democratico da parte dei Soci 3 Principio: Partecipazione economica dei Soci 4 Principio: Autonomia ed Indipendenza 5 Principio: Educazione, Formazione ed Informazione 6 Principio: Cooperazione tra cooperative 7 Principio: Interesse verso la comunità 2.2.2 Strategie di sviluppo adottate e valore aggiunto La strategia di sviluppo della Cooperativa mira ad ampliare la gamma dei propri servizi e attività per offrire nuove opportunità lavorative e assistenziali alle persone in difficoltà, mantenendo sempre un buon equilibrio tra esigenze imprenditoriale e finalità sociali. In linea con i valori suddetti abbiamo adottato una Politica della Qualità (certificata UNI EN ISO 9001:2000 dal 2003) che ha come obiettivo, non solo il miglioramento continuo del nostro operato e la soddisfazione dei nostri clienti, ma anche il benessere di tutti i nostri soci lavoratori. Sono molti gli elementi positivi che caratterizzano la Cooperativa Il Portico, un valore aggiunto di cui traggono vantaggio i nostri clienti. La politica della qualità aziendale Adottata dal 2003 con il raggiungimento della Certificazione ISO 9001:2000, che prevede la soddisfazione del cliente, il miglioramento continuo e la soddisfazione di tutti i soci lavoratori della Cooperativa. In secondo luogo i vantaggi economici e finanziari che tanto gli enti pubblici come i privati possono trarre lavorando con una cooperativa sociale come la nostra. La qualità delle persone e della formazione Il valore dei servizi e delle attività che svolge la Cooperativa Il Portico risiede soprattutto nella capacità di ogni socio lavoratore di eseguire con professionalità e dedizione, unita alle competenze e ai mezzi appropriati, il lavoro assegnato. Le Risorse Umane, per essere di qualità, sono coinvolte regolarmente in due tipi di percorsi di formazione: formazione professionale e formazione alla persona. La formazione professionale riguarda l ambito delle attività commerciali della Cooperativa: gestione di strutture e pulizie e sanificazioni ambientali. In questo ambito l aspetto più significativo è stato ed è quello della aderenza al decreto legislativo 626/94, per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Oltre ad organizzare corsi periodici sulla materia, Il Portico, in collaborazione con esperti del settore, ha realizzato appositamente per i propri soci lavoratori diversi materiali informativi con raccomandazioni di legge, informazioni in materia di igiene, sicurezza e rischi, consigli sull idoneo uso dei macchinari e attrezzature di lavoro nonché il corretto uso dei mezzi individuali e collettivi di protezione: Come lavorare sicuri (1997) e ABC della sicurezza per le imprese di pulizie (2000). Il personale della Cooperativa è inoltre costantemente aggiornato sui prodotti utilizzati, frequentando presso aziende specializzate del settore regolari corsi di aggiornamento. 16

La qualità dei prodotti e dei macchinari I prodotti impiegati dalla Cooperativa vengono selezionati tra quelli maggiormente qualificati sul mercato. Essi rispondono alle normative ISO specifiche ed autorizzate dal Ministero della Sanità, nonché ai principali parametri europei di salvaguardia ambientale. I detergenti professionali utilizzati si basano su materie prime di origine vegetale e sono realizzati con processi produttivi non inquinanti, sono in grado di soddisfare quindi ogni esigenza particolare di igiene, nel rispetto dei requisiti di legge. I prodotti da noi usati sono tutti in possesso di adeguate schede tecniche, identificanti le caratteristiche, le modalità di impiego e le precauzioni di utilizzo. Lo stesso principio è applicato nella scelta di attrezzature, mezzi e strumenti di lavoro che sono conforme alle normative vigenti, con particolare riguardo al decreto legislativo 626/94. Per specifiche esigenze la Cooperativa si avvale degli organismi tecnici delle primarie ditte fornitrici con cui opera, nonché del supporto specialistico di enti pubblici quali l Istituto Negri, la Clinica del Lavoro, l Azienda Ospedaliera G. Salvini e l Azienda Sanitaria Locale A.S.L. della Provincia di Milano 1. Altri vantaggi competitivi La Cooperativa Il Portico si pone sul mercato: non utilizza formule di protezione, se non per le persone inserite, e quindi si rapporta con la clientela con le proprie specifiche capacità professionali. Tuttavia ci sono alcuni importanti vantaggi competitivi che fanno dalla nostra cooperativa il partner ideale per gli enti pubblici e per i privati: risparmio finanziario concreto: il nostro contratto di lavoro è meno oneroso rispetto ad altri equivalenti del settore e, per il fatto di essere una Cooperativa senza scopo di lucro, le quotazioni sono stabilite in base alla copertura dei costi; vantaggi economici e sociali per gli enti pubblici. Con l avvio di convenzioni, come previsto dalla legge, le amministrazioni pubbliche si assicurano: o risparmio di tempo rispetto alla preparazione di una gara di appalto; o l inserimento lavorativo di persone disabile e svantaggiate residenti nel Comune o territorio del committente; o sgravi economici derivanti dal fatto che il personale svantaggiato sarà assunto regolarmente dalla Cooperativa e sarà stipendiato, ciò gli permetterà di avere una propria autonomia finanziaria; o sgravi assistenziali in quanto la Cooperativa si fa carico del supporto psicologico/psichiatrico e educativo dei disabili inseriti. 2.2.3 Modello organizzativo e lavoro Il modello organizzativo della Cooperativa Il Portico risponde alla necessità di coniugare in modo efficace ed equilibrato due tipi di esigenze: manageriale/imprenditoriale, onde mantenere livelli di professionalità e competenza richiesti dal mercato; terapeutico/riabilitativa, onde assicurare le migliori condizioni ad ogni socio lavoratore per un pieno e corretto evolversi della propria capacità, comprendendo le attese ed i desideri di soddisfazione della persona. Le attività della Cooperativa sono svolte da personale opportunamente addestrato, che partecipa a corsi di formazione sia specialistici che motivazionali. Tutti i lavoratori de della Cooperativa sono regolarmente assunti nel rispetto della normativa vigente secondo il 17

contratto delle cooperative sociali, nel rispetto delle norme previdenziali, assicurative e legislative. Il personale è inserito in squadre di lavoro composte di più persone, in cui una può essere disabile. La squadra diventa così operativa nei confronti delle richieste del cliente e capace di sorreggere e guidare nel lavoro il socio svantaggiato. Più squadre di lavoro sono supervisionate da un caposquadra con la responsabilità di provvedere alla organizzazione del lavoro, al suo coordinamento giornaliero, alla pianificazione settimanale, in coerenza con gli obiettivi identificati dalla commessa e preventivamente analizzati. Le caratteristiche del nostro personale sono: Lavoratori specializzati: con specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico pratiche acquisite sia con l esperienza che attraverso la formazione. Lavoratori qualificati: con semplici conoscenze pratiche e particolari capacità tecnico pratiche acquisite sia con l esperienza che attraverso la formazione. Lavoratori comuni: adibiti ad operazioni per la cui esecuzione si richiede il possesso di semplici conoscenze pratiche. 2.3 Le origini e la storia della cooperativa La Cooperativa Il Portico nasce nel 1984 dalla volontà di un gruppo di operatori che si occupava della riabilitazione dei pazienti psichiatrici, cui questi operatori pensavano potesse essere data un occasione di riscatto. Da questa idea, unita alla volontà di modificare gli stili relazionali e la qualità della vita dei pazienti, derivò la costituzione della nostra cooperativa. Infatti Il Portico rappresentava, nelle intenzioni dei primi soci fondatori, un trampolino di lancio verso un lavoro ed una vita normali. L attenzione verso i disabili nacque dunque dal rapporto privilegiato con i pazienti di psichiatria dell ospedale di Rho: nel programma terapeutico che essi seguivano era infatti previsto un inserimento lavorativo, ma quasi tutte le esperienze fino a quel momento si erano rivelato fallimentari: i pazienti erano trattati in quanto tali e non considerati lavoratori. Erano sottovalutati ed emarginati: alcune ditte preferivano continuare ad elargire lo stipendio in cambio di non vedere più la persona sul posto di lavoro. Inoltre non molte realtà accettavano di prendersi in carico il paziente psichiatrico. È stato allora che i soci fondatori decisero di costituire una realtà che fosse in grado di coinvolgere i pazienti e di far acquisire loro un ruolo di lavoratore. La Cooperativa Il Portico nacque dunque con questo spirito, cioè con la consapevolezza che anche il paziente psichiatrico è una persona e può essere un lavoratore a tutti gli effetti. Per il paziente psichiatrico infatti fare qualcosa di utile per sé e per gli altri diventa tappa essenziale per poter raggiungere la normalità e potersi sentire un cittadino di pari dignità rispetto agli altri. Il denaro, lo stipendio, rappresentano un valore propositivo per la persona, lo stimolano ad uscire da una sorta di cronicità che la malattia induce e soprattutto ad acquisire un ruolo sociale: non è più la persona incapace che pesa sui famigliari Anche questi all inizio sono stati coinvolti, sia in qualità di soci fondatori che di lavoratori. La difficoltà era quella di crearsi il lavoro, quindi si praticarono alcune sperimentazioni nel settore delle pulizie e del verde. Le squadre di lavoro erano costituite da pazienti, famigliari, operatori che lavoravano tutti insieme, a volte portandosi anche i prodotti per la pulizia da casa. Non erano pochi gli ostacoli da superare, non da ultimo la diffidenza nei nostri confronti, che rendeva difficile farci commissionare dei lavori. 18

Anche il lavoro con i pazienti era complesso: bisognava insegnargli a condividere spazi e risorse con altre persone, a rispettare orari, a relazionarsi con i colleghi e con persone estranee. Per tutti questi motivi, allora come oggi, abbiamo strutturato il lavoro in modo da rispettare l individualità di ciascuna persona: alcuni pazienti sono in grado di lavorare poche ore al giorno e solo in alcuni contesti, mentre altri possono affrontare un intera giornata lavorativa. La modalità operativa che abbiamo sperimentato e affinato negli anni è quella del lavoro di squadra, composta da pazienti e da personale normodotato. All interno di quest ultima categoria, sono stati individuati dei capisquadra che rivestono un ruolo fondamentale: sono infatti figure importanti di riferimento, che devono essere in grado di gestire il paziente nelle sue diverse fasi di problematicità, deve essere autoritario ma anche dimostrarsi persona comprensiva e disponibile; deve essere in grado di gestire la relazione col paziente e fare da tramite con la direzione della cooperativa e i servizi psichiatrici di riferimento. In ormai 25 anni di attività la Cooperativa Il Portico ha potuto collaborare con ben 120 persone svantaggiate, anche se non tutti gli inserimenti sono andati a buon fine. Il modello di inserimento sperimentato comunque si è rivelato efficace e in grado di valorizzare le potenzialità dei pazienti in qualità di persone innanzitutto. Negli anni successivi alla sua nascita la nostra cooperativa, come forse tante altre, ha dovuto spesso lottare per non perdere di vista la missione a causa delle emergenze economiche che a volte si sono presentate. Ma la mission e i valori costitutivi non sono mai stati persi di vista. Per restare sul mercato, rispondere alle imposizioni normative e rendere inoltre competitivi i servizi da noi offerti sono stati seguiti alcuni passaggi fondamentali (già citati nella descrizione della nostra identità): nel 1993 l iscrizione all albo regionale delle cooperative sociali, nel 1996 quella alla sezione ordinaria del registro delle imprese di Milano; nel 1997 l iscrizione al registro delle imprese di pulizia; nel 1998 abbiamo ottenuto il riconoscimento di "Onlus". Nel 2003 l importante raggiungimento della Certificazione ISO 9001:2000. Nel 2004 infine abbiamo modificato lo statuto e struttura societaria in adeguamento alle indicazioni dei decreti legislativi n. 5 e 6 del 2003. La storia recente della nostra cooperativa vede una nascita di cui andiamo fieri: per dare continuità e ulteriore evoluzione alla mission con cui la nostra cooperativa è creata, nel 2008 ha preso avvio il progetto di creazione di una cooperativa di tipo A, Portico Persona, nata per spin off dalla Cooperativa Il Portico per perseguire l obiettivo ultimo della nostra azione: chiudere il percorso riabilitativo della persona, rendendola autonoma e supportando la completa integrazione nel tessuto sociale attraverso forme di residenzialità leggera e protetta. 2.4 Governo e strategie Lo Statuto prevede i seguenti organi per l amministrazione e il controllo della cooperativa: a) l'assemblea dei soci; b) il Consiglio di Amministrazione; c) il Presidente; d) il Collegio dei Sindaci, se nominato; e) il Revisore, se nominato; f) l'assemblea speciale dei possessori delle azioni di partecipazione cooperativa. 19

L assemblea dei soci Le Assemblee possono essere ordinarie e straordinarie. L'Assemblea ordinaria assolve alle seguenti funzioni: a) approva il bilancio consuntivo e, se dovesse ritenerlo utile, anche il bilancio preventivo; delibera sulla destinazione degli utili nei limiti di legge e di statuto; b) procede alla nomina delle cariche sociali; c) determina l'eventuale compenso per gli amministratori ed il compenso per i sindaci, se nominati; d) delibera sulle responsabilità degli Amministratori e dei Sindaci; e) delibera sulla costituzione di fondi per lo sviluppo tecnologico o per la ristrutturazione o il potenziamento aziendale; f) delibera, su proposta del Consiglio di Amministrazione, sulla adozione di programmi pluriennali finalizzati allo sviluppo ed ammodernamento aziendale; g) approva gli stati di attuazione dei programmi pluriennali previo parere dell'assemblea speciale dei titolari di azioni di partecipazione cooperativa; h) delibera l'eventuale erogazione di trattamenti economici ulteriori a titolo di ristorno ai sensi dell'art. 3, comma 2, della Legge 3 aprile 2001 n. 142; i) delibera, alle condizioni e secondo i criteri fissati dalla legge 3 aprile 2001, n. 142, un piano di avviamento allo scopo di promuovere l'attività imprenditoriale della Cooperativa; l) autorizza il Consiglio di Amministrazione a compiere determinate operazioni, qualora eventualmente richiesto dalla legge o dallo statuto. m) approva il programma di mobilità di cui all'art. 8 L. 236/93 in base al criterio secondo cui nella scelta degli esuberi concorre in via prioritaria il Personale non titolare di rapporto di lavoro ulteriore; n) delibera il piano di promozione di nuova imprenditorialità alle condizioni e secondo i criteri fissati dalla legge; o) delibera, all'occorrenza, il piano di crisi aziendale. I Regolamenti, che disciplinano i rapporti tra società e soci, predisposti dal Consiglio di Amministrazione, sono approvati dalla Assemblea con le maggioranze previste per la Assemblea straordinaria. L'Assemblea ordinaria ha luogo almeno una volta all'anno entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale; quando lo richiedono particolari esigenze relative alla struttura ed all'oggetto della società, l'assemblea ordinaria potrà avere luogo entro centottanta giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale; in tal caso gli amministratori segnalano le ragioni della dilazione nella relazione al bilancio. L'Assemblea si riunisce inoltre quante volte il Consiglio di Amministrazione lo creda necessario o ne sia fatta richiesta per iscritto, con indicazione delle materie da trattare, dal Collegio Sindacale se nominato, o da almeno un decimo dei soci cooperatori o dai soci sovventori che abbiano diritto ad almeno un decimo dei voti spettanti alla loro categoria. L'Assemblea è straordinaria quando si riunisce per deliberare sulle modificazioni dell'atto costitutivo e dello statuto, sulla proroga della durata e sullo scioglimento anticipato della Cooperativa, sulla trasformazione della Cooperativa qualora consentito dalla legge, sulla nomina e poteri di liquidatori, su fusioni o scissioni. 20