ULF: Entomologia Generale e Applicata Elaborazione di un protocollo di monitoraggio e difesa per Scaphoideus titanus, vettore della Flavescenza dorata Alberto Alma, DISAFA, Università di Torino «UNA ATTAGLIA VITALE» Tre anni di ricerche sulla Flavescenza dorata 5 febbraio 2015, AsJ
Vite rinselvatichita: un fattore di rischio La vite rinselvatichita (= ricacci di portainnesti, es. Kober 5bb) può essere presente in vigneti abbandonati (a diversi stadi), in boschi di neoformazione o affermati, e in scarpate stradali. Può avere un portamento strisciante, cespuglioso o rampicante. In questi ambienti si trovano sia l insetto vettore S. titanus, sia i fitoplasmi 16SrV agenti di FD. S. titanus allo stadio adulto può spostarsi dall incolto al vigneto (studi effettuati con tecnica di marcatura e cattura) e trasmettere il fitoplasma che causa la FD. La rimozione della vite americana può ridurre le popolazioni di S. titanus.
Come è stato studiato il movimento di S. titanus dall incolto al vigneto? Distribuzione di un tracciante (albume) sulla vite rinselvatichita; gli adulti di S. titanus si sporcano camminando sulle foglie. Adulti S. titanus catturati con le trappole in vigneto, a diversa distanza dalla zona trattata. Ricerca del tracciante sugli insetti catturati, con tecnica ELISA. Insetti positivi al tracciante
Vesime (AT), 2012 Distanza in linea d'aria 70 m. Provenienti dalla vite rinselvatichita: 45 su 104 vite rinselvatichita con notevole sviluppo della chioma, rampicante su vegetazione di ripa (pioppi, salici etc.). Fitoplasmi identificati in piante e insetti.
Vesime (AT), 2013 Distanza in linea d'aria 70 m. Provenienti dalla vite rinselvatichita: 6 su 10 (riduzione 88%) vite rinselvatichita estirpata nel corso del 2013 (presenza di ricacci)
Alice elcolle (AL), 2012 abbondanti ricacci di vite rinselvatichita lianosa; fitoplasmi identificati negli insetti. osco con vite rinselvatichita: 25 catture (7 marcati) Vigneto: 5 su 9 provenienti dalla vite rinselvatichita
Alice elcolle (AL), 2013 Estirpo vite rinselvatichita nel 2013 (presenza di ricacci) Vite rinselvatichita: 3 catture (tutti marcati) Vigneto: 3 catture (nessuno proveniente dalla vite rinselvatichita)
Il problema deve però essere gesjto a livello di comprensorio Indagine nei Comuni di Vesime, Perletto e Cortemilia: 7 vigneti e 1 zona con vite rinselvatichita (in prossimità del fiume ormida). Vesime 2 Incolto ponte PerleLo (punto «zero») Vesime 1 PerleLo 1 PerleLo 2 PerleLo 3 PerleLo 4 Cortemilia PerleLo 5 Vite rinselvajchita (punto «zero») VigneJ Alberto Alma, DISAFA, Università di Torino «UNA ATTAGLIA VITALE» Tre anni di ricerche sulla Flavescenza dorata 5 febbraio 2015, AsJ
Complessivamente 74 adulti catturati, di cui 29 provenienti dal punto «zero» (39%). Vigneto Vite rinselvajchita (punto 0) Distanza dal focolaio (m) AlJtudine (m slm) AdulJ totali AdulJ MarcaJ (provenienj dal punto 0) 0 180 25 15 Vesime 1 500 180 13 2 PerleLo 1 1000 280 7 1 Vesime 2 1500 280 1 0 PerleLo 2 1500 200 12 1 PerleLo 3 1500 280 4 3 PerleLo 4 1500 350 2 2 Cortemilia 2000 200 7 5 PerleLo 5 2500 450 0 0 Totale 74 29
Distanza dal punto zero (m) adulj marcaj 0 15 500 3 1000 1 1500 6 2000 5 2500 0 AlJtudine (m slm) adulj marcaj 180 17 200 6 250 4 350 2 450 0
Catture totali: influenza della quota (maggiori in prossimità del fondovalle). Individui provenienti dall incolto: importanti soprattutto i corridoi di vite. (marrone chiaro: meno insetti; marrone scuro: più insetti) Distanze di 500 metri Fiume ormida
Altri mezzi di difesa: reti escludi insetto Altezza 2,5 metri Comuni di Agliano Terme e Castelnuovo Calcea (AT) Reti di 2,5 metri di altezza, montate direttamente dalle aziende (preesistenti) su 2 lati del vigneto, per una lunghezza di circa 30 metri. Posizionamento trappole nel vigneto e sulla vite rinselvatichita (a C. Calcea parzialmente estirpata nel 2014). Tecnica di marcatura cattura di S. titanus.
A Insetti totali: maggiori catture sulla vite rinselvatichita rispetto al vigneto (popolazione residente). 2013 a C c b b Insetti marcati: catture relativamente elevate nel vigneto. A Insetti totali: maggiori catture sulla vite rinselvatichita, popolazione in vigneti irrisoria. a Insetti marcati: in vigneto immigrazione abbastanza ridotta, e popolazione residente bassa. b b b
A Insetti totali: maggiori catture sulla vite rinselvatichita rispetto al vigneto (popolazione residente). 2014 a C b C b b Insetti marcati: catture molto basse nel vigneto; bassa percentuale individui marcati sulla vite rinselvatichita. A a Insetti totali: maggiori catture sulla vite rinselvatichita, popolazione in vigneti irrisoria. Insetti marcati: in vigneto popolazione residente pressoché nulla, immigrazione molto ridotta. b b b Effetto combinato: rete/eradicazione vite rinselvatichita.
Vite rinselvatichita: riepilogo Dispersione adulti: possibile oltre 1,5-2 km se presenti corridoi di vite. La maggior parte però si sposta entro 20-30 metri. Maggiore concentrazione in corrispondenza dei fondovalle (che sono anche più suscettibili all invasione da parte della vite rinselvatichita). Eliminazione vite rinselvatichita: attualmente rappresenta la strategia più efficace per la riduzione dell infestazione. Necessaria gestione a livello di comprensorio. Reti escludi-insetto: efficacia parziale, appaiono facilmente aggirabili. Tecnica costosa e di non facile attuazione. Prima di impiantare un vigneto, nel limite del possibile, considerare lo stato del territorio circostante entro un raggio di 2 km.
Impiego del caolino come repellente contro S. titanus Sperimentazione in 5 vigneti: Mombaruzzo (convenzionale); Mombaruzzo (biologico); Santo Stefano elbo 1 (convenzionale); Santo Stefano elbo 2 (convenzionale); Cassine (biologico). Dosaggio: 5 kg di caolino (Surround wp) per hl di acqua (500L di acqua / ha). Due distribuzioni: inizio agosto e inizio settembre. Tre ripetizioni per vigneto (6 filari trattati=1 ripetizione). Catture adulti S. titanus con trappole.
Schema sperimentale prova di campo con caolino trappole caolino caolino trappole caolino trappole Alberto Alma, DISAFA, Università di Torino «UNA ATTAGLIA VITALE» Tre anni di ricerche sulla Flavescenza dorata 5 febbraio 2015, AsJ
CAOLINO: risultati Nessuna differenza significativa (catture simili in filari trattati e non trattati). Catture comunque troppo basse. Al momento, il caolino non sembra garantire una difesa soddisfacente contro S. titanus.
I noccioleti possono funzionare da zone rifugio per S. titanus?
A A A In presenza di vite rinselvatichita, si trovano più adulti nei boschi (indipendentemente dalla presenza del nocciolo). In assenza di vite rinselvatichita, si trova la stessa quantità nel vigneto e nel noccioleto (se la popolazione è bassa) oppure se ne trovano di più nel vigneto (se è alta). Solo raramente nel noccioleto sono stati trovati adulti di S. titanus provenienti dal vigneto (studio effettuato con tecnica di marcatura e cattura). A A A A A I noccioleti NON sono un ambiente rifugio per S. titanus.
Stadi giovanili: monitoraggio e difesa in vigneti a conduzione biologica Presenza elevata anche dopo i trattamenti: scarsa efficacia (ipotesi: trattamenti filari alterni, esecuzione in orario sbagliato, mancata acidificazione soluzione). Comparsa in tempi differenti delle età giovanili di S. titanus: necessità di intensificare i monitoraggi per la calibrazione degli interventi. Date di esecuzione: spesso tardive (da valutare il momento di fioritura della vite).
Conclusioni Trattamenti contro i giovani: è necessario curare il momento d intervento (con opportuni monitoraggi o seguendo le indicazioni del SFR) ed eseguire correttamente i trattamenti, sia con prodotti di sintesi sia naturali. Monitoraggio adulti: necessarie (e sufficienti) tre trappole, disposte in diagonale. Noccioleti: non sono un ambiente rifugio per gli adulti di S. titanus. Caolino: non sembra avere efficacia come repellente nei confronti degli adulti. Prove di laboratorio hanno inoltre dimostrato che S. titanus si nutre indifferentemente su piante trattate o meno con il caolino. Vite rinselvatichita: è il fattore di rischio maggiore (assieme ai vigneti non trattati). Più pericolosa se adiacente ai vigneti, ma crea problemi anche entro un raggio di 1,5-2 km. Necessario un piano di gestione a livello di comprensorio. Le reti escludi-insetto hanno mostrato efficacia parziale.
Si ringraziano: Il Consorzio dell Asti DOCG per l interesse e il supporto alla ricerca. Daniele Eberle per la professionalità dimostrata durante tutte le fasi di coordinamento del progetto. Tutti i tecnici, i referenti comunali e i viticoltori che hanno messo a disposizione i vigneti e hanno partecipato in prima persona ad alcune fasi di svolgimento delle prove. Tutti i partners del progetto e il Servizio Fitosanitario Regionale per il loro contributo logistico e critico. Ester Ferrari (DISAFA-Entomologia), Federico occa (laurea specialistica in Scienze Viticole ed Enologiche) e Huseyin Emre Palaoglu (progetto ERASMUS) per l aiuto fornito durante i rilievi di campo. Elena Gonella, Federica Tota e Marianna Pontini (DISAFA-Entomologia) per il supporto nelle analisi di laboratorio.