Rassegna stampa A cura dell Ufficio Stampa FIDAS Nazionale Lunedì 27 giugno 2016 Rassegna associativa 2 Rassegna Sangue e emoderivati 10 Rassegna sanitaria, medico-scientifica e Terzo settore 18 Prima pagina 21
Rassegna associativa
IMPERIAPOST.IT (24 giugno) IMPERIA. DOMENICA 26 GIUGNO AL SAN GIOVANNI LA FIDAS ORGANIZZA LA FESTA DEL DONATORE DI SANGUE/ IL PROGRAMMA Per la grande affluenza di Donatori prevista, la Fidas ha predisposto un parcheggio riservato e sarà attivo un bus navetta per tutte le località, a patto che lo si prenoti. I bambini avranno a disposizione un parco giochi. Quasi settemila sacche di sangue. E la raccolta primato stabilita nel 2015 dall Associazione dei Donatori di sangue FIDAS di Imperia. Cifre notevoli che pongono il sodalizio tra i primi in Liguria per numero di offerte. Lo testimoniano altri dati: sono settemila gli inviti che in questi giorni stanno raggiungendo altrettanti iscritti in previsione del mega raduno fissato per domenica 26 giugno durante la festa di San Giovanni, ad Imperia Oneglia. Verrà assegnata la Medaglia d Oro a mille volontari, tra coloro che hanno raggiunto le 25/50/75/100/125 donazioni. Ci sono gruppi familiari che si trasmettono di generazione in generazione lo spirito altruistico della donazione. Tra i Premiati, ad esempio, l ex Comandante della Polizia Penitenziaria di Imperia, Giuseppe Vitale, col figlio Lino, autista della RT, tra i decani FIDAS. Per la grande affluenza di Donatori prevista, la Fidas ha predisposto un parcheggio riservato e sarà attivo un bus navetta per tutte le località, a patto che lo si prenoti. I bambini avranno a disposizione un parco giochi. A partire dalle ore 09.00 INIZIO della Manifestazione con la Banda Musicale di Badalucco e la Benedizione dei labari. Successivamente inizio Premiazioni dei Donatori di Imperia, Gruppo Dianese, Cervo, San Bartolomeo al Mare e Ventimiglia. Ore 13.00 circa pranzo presso gli stands di san Giovanni. Ore 15.30 proseguimento Premiazioni per le sezioni di Sanremo, S. Stefano al Mare, Riva Ligure, Badalucco, Arma di Taggia, Taggia, Ospedaletti, Coldirodi, Bussana e Terzorio. L intera manifestazione sarà presentata dallo speaker Luca Valentini. Saranno presenti, oltre ai Sindaci e a tutte le Autorità locali, anche il Presidente Nazionale dott. Aldo Ozino Caligaris, il Presidente Onorario senatore Cravero ed alcuni Presidenti delle Associazioni Federate di tutta Italia. La Fidas di Imperia ha le sedi più importanti ad Imperia, in Via don Abbo il Santo (grattacielo)n. 12, a Sanremo in Via Manzoni 39 (ex mensa popolare) e a Ventimiglia in Via Brigate Partigiane 2D, dove si può donare il sangue dal Lunedì al Sabato dalle ore 07.30 alle ore 10.30. Invitiamo tutti i Donatori ed estendiamo l invito anche alla cittadinanza.
Rassegna sangue e emoderivati
AFFARI ITALIANI.IT (24 giugno) Malattie rare: accelerare tempi di diagnosi emofilia A acquisita Una emorragia improvvisa o un arto gonfio sono i segnali d'allarme da non trascurare e che potrebbero nascondere la presenza di una malattia rara, poco conosciuta e in aumento: l'emofilia A acquisita. Una patologia che colpisce in Italia un soggetto ogni 1-1,5 mln di persone, circa 90 casi l'anno. Una malattia "piu' unica che rara", come e' stato sottolineato dagli esperti al convegno sulla patologia, promosso a Roma dall'associazione culturale Giuseppe Dossetti Onlus. L'emofilia A acquisita non sempre viene riconosciuta ne' trattata tempestivamente e queste difficoltà portano a un tasso di mortalità che va dal 3% al 22%. Una emorragia improvvisa o un arto gonfio sono i segnali d'allarme da non trascurare e che potrebbero nascondere la presenza di una malattia rara, poco conosciuta e in aumento: l'emofilia A acquisita. Una patologia che colpisce in Italia un soggetto ogni 1-1,5 mln di persone, circa 90 casi l'anno. Una malattia "piu' unica che rara", come e' stato sottolineato dagli esperti al convegno sulla patologia, promosso a Roma dall'associazione culturale Giuseppe Dossetti Onlus. L'emofilia A acquisita non sempre viene riconosciuta ne' trattata tempestivamente e queste difficoltà portano a un tasso di mortalità che va dal 3% al 22%. Esiste dunque - secondo gli esperti - la necessità urgente di accendere le luci su una malattia poco nota, soggetta a difficoltà e ritardi diagnostici e terapeutici che fann aumentare la mortalità dei pazienti. "E' importante in questa situazione fare molta informazione - afferma Giovanni Di Mimmo, presidente Associazione italiana centri emofilia (Aice) - ai medici internisti, ai non addetti ai lavori, a chi non si occupa di emostasi, affinché guardi con molta attenzione alla comparsa di una emorragia o di un arto gonfio. Bisogna rivolgersi ad uno specialista in modo da abbreviare i tempi di diagnosi che oggi sono troppo tardivi e spesso non si fa in tempo a dare una risposta prima che arrivi il decesso del paziente''. "L'emofilia A acquisita (Aha) compare in soggetti anziani o nelle donne dopo il parto, sono persone che non hanno mai avuto episodi emorragici - osserva Di Minno - E' dovuta alla produzione di autoanticorpi inibitori del fattore VIII endogeno. Per scovarla occorre guardare bene alcune indagini di laboratorio e leggere le variazioni del fattore VIII. In ambienti che non si occupano di emostasi è difficile arrivare in tempi brevi e certi ad una diagnosi". Soltanto in una minoranza dei pazienti è possibile identificare un fattore causale, mentre fino al 70% dei casi l'aha e' idiopatica. ''Sono in aumento le forme idiopatiche di Emofilia A acquisita legate all'eta' avanzata - ricorda Pier Mannuccio Mannucci, ematologo della Fondazione Irccs Ca' Grande ospedale Maggiore Policlinico di Milano - Ma ho visto casi in donne che avevano appena partorito con emorragie a cui il ginecologo ha risposto in maniera sbagliata. Oggi le attuali terapie contro l'aha costano molto e hanno scarso successo. Sono arrivate però nuove 'armi' come il concentrato di FVIII di origine porcina che rappresenta un passo in avanti". ''Un'arma nuova che costerà forse anche di piu' - conclude l'ematologo - ma è più sicura e i risultati del trattamento saranno maggiori rispetto a quelli attuali".
ADNKRONOS (24 giugno) Zika, studio apre a supervaccino efficace anche contro Dengue Pubblicato il: 24/06/2016 15:58 Un 'supervaccino' efficace sia contro Zika sia contro la febbre di Dengue. E' la prospettiva aperta da un lavoro pubblicato su 'Nature' e condotto dagli scienziati dell'istituto Pasteur francese, in collaborazione con il Centro nazionale della ricerca scientifica (Cnrs) d'oltralpe, l'imperial College di Londra e l'università di Vienna. I ricercatori hanno identificato anticorpi contemporaneamente in grado di neutralizzare i due virus, e attraverso studi di cristallografia sono riusciti a ricostruire in 3D il sito preciso usato da questi 'soldati' del sistema immunitario per agganciarsi all'involucro proteico di entrambi i microrganismi. Zika e Dengue, spiegano gli autori, appartengono alla stessa famiglia virale (Flavivirus); tutti e due sono virus a Rna prevalentemente trasmessi da zanzare Aedes, e la capsula che li avvolge è composta da proteine simili. Partendo dai risultati che avevano ottenuto in precedenti ricerche, e che avevano permesso di individuare anticorpi capaci di contrastare quattro tipi di virus Dengue, gli studiosi hanno deciso di verificare se - data la 'parentela' - questi stessi anticorpi, due in particolare, fossero efficaci anche contro Zika. Dopo averli isolati da pazienti infettati da Dengue, li hanno 'presentati' a Zika scoprendo che uno dei due era in grado di combatterlo. Con un'efficacia anche superiore a quella dimostrata contro Dengue. "Non ci saremmo mai aspettati che i due virus fossero tanto simili da produrre una reazione tanto potente contro Zika con alcuni anticorpi anti-dengue", commenta Felix Rey, a capo del Laboratorio di virologia strutturale dell'istituto Pasteur. L'analisi incrociata Zika-Dengue ha però anche un'altra faccia. In uno studio separato pubblicato su 'Nature Immunology', infatti, gli scienziati dell'imperial College londinese hanno approfondito le conseguenze del fatto che il virus Dengue esiste in quattro forme diverse, osservando che gli anticorpi efficaci contro una forma del microrganismo non lo sono verso le altre e quindi nemmeno contro alcuni virus Zika. Ciò significa che, nelle persone precedentemente esposte alla Dengue, Zika potrebbe fare più presa. "Benché gli studi siano veramente agli inizi", secondo Gavin Screaton, preside della Facoltà di Medicina dell'imperial College e autore senior del lavoro, "questo potrebbe spiegare perché l'epidemia di Zika in corso sia tanto severa e riguardi proprio le zone in cui Dengue è prevalente". "Ora - conclude il ricercatore - abbiamo bisogno di ulteriori studi per confermare questi risultati, e procedere sulla strada di un vaccino" a doppia azione.
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