Seminari della Fondazione CRUI. RIFORMA UNIVERSITARIA AI SENSI DEL DM 270/04 2 ciclo di seminari Attivazione dei Corsi di Studio sezione OFF.

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Seminari della Fondazione CRUI RIFORMA UNIVERSITARIA AI SENSI DEL DM 270/04 2 ciclo di seminari Attivazione dei Corsi di Studio sezione OFF.f Slide 1. Indicatori di efficienza L Art. 3 del DM 544/07 stabilisce che le università debbano garantire adeguati livelli di qualità, efficienza ed efficacia dei CdS. A tal fine, il NVA verifica la sussistenza di requisiti che prendano in considerazione degli indicatori di efficienza e di efficacia, secondo quanto riportato nell Allegato A dello stesso decreto. Gli indicatori di efficienza risultano essere: - l efficienza nell utilizzo del personale docente, valutando l impegno medio annuo effettivo per docente e il numero medio annuo di crediti acquisiti per studente; - l efficienza in termini di numero di studenti iscritti e frequentanti il CdS, secondo quanto indicato all art. 6 [dello stesso decreto]; - il sistema qualità, attraverso l adozione di un presidio d Ateneo, volto ad assicurare la qualità dei processi formativi, riconosciuto dal CNVSU; - la regolarità dei percorsi formativi, misurata, con riferimento a CdS omogenei, attraverso il tasso di abbandono tra primo e secondo anno, il numero medio annuo di crediti acquisiti per studente e la percentuale annua di laureati nei tempi previsti dal CdS. Slide 2. Questioni aperte In merito agli Indicatori di efficienza, vi sono delle questioni ancora aperte. Innanzitutto, non è chiaro come debba essere effettuato il calcolo relativo all impegno medio annuo effettivo per docente. In realtà, non aiuta quanto riportato, a questo proposito, nel DOC 7/07 del CNVSU: Indicatori utilizzabili a questo fine sono il numero medio di crediti erogati o il numero medio di crediti erogati per studente (determinato pesando i crediti erogati per il numero di studenti iscritti all insegnamento); questi indicatori possono poi essere dettagliati con riferimento ai soli docenti di ruolo. Cos'è l'impegno medio annuo/docente? Come si calcola? Se è l'impegno effettivo del docente in un determinato anno accademico, che senso ha parlare di medio? Oppure ci si riferisce all impegno del docente in un determinato arco temporale (ad es., triennio)? O, in alternativa, si considera il carico didattico complessivo dei docenti di una Facoltà e si divide per il numero dei docenti afferenti a quella Facoltà? O, ancora, ci si riferisce al numero complessivo di docenti dell Ateneo? E poi, il numero medio annuo di CFU acquisiti/studente è relativo all'insegnamento erogato da un determinato docente o da un insieme predeterminato di docenti? Altrimenti non si spiega che la stessa voce (numero medio annuo di CFU acquisiti/studente) sia anche riportata tra gli indicatori della regolarità dei percorsi formativi. 1

In ogni caso, un aspetto certo dovrebbe essere la distinzione tra impegno del docente in termini di insegnamento (che è una misura dell efficienza dell utilizzo del personale docente) e il numero di CFU acquisiti dallo studente (che è una misura dell efficienza della didattica all interno della regolarità dei percorsi formativi). Si potrebbe pensare ad una correlazione tra questi due indicatori ma, in ogni caso, è necessario riflettere attentamente. Bisogna anche fare attenzione al fatto che il CFU rappresenta, a tutti gli effetti, una misura del carico di lavoro dello studente ed è pericoloso correlare questo parametro con l insegnamento. Infine, non è chiaro cosa si intenda per sistema qualità, nè a cosa ci si riferisca esattamente con presidio di Ateneo riconosciuto dal CNVSU. Non è chiaro, infatti, a quale modello di valutazione della qualità si debba far riferimento in questo contesto. Slide 3. Indicatori di efficacia Gli indicatori di efficacia, secondo quanto riportato nel testo del suddetto Allegato A (DM 544/07), sono: - gli strumenti di verifica della preparazione ai fini degli accessi ai CdS, ai sensi dell art. 6, commi 1 e 2, del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270; - il livello di soddisfazione degli studenti nei riguardi dei singoli insegnamenti, ai sensi dell art. 1, comma 2, della legge 19 ottobre 1999, n. 370; - il livello di soddisfazione dei laureandi sul CdS, secondo le modalità indicate nel doc. 3/04 del CNVSU; - la percentuale di impiego dopo il conseguimento del titolo, attraverso il rapporto tra occupati e laureati a 1, 3 e 5 anni. Sorprende come vari elementi (o indicatori) siano riportati più volte nel contesto della normativa che regolamenta l offerta formativa. Ad esempio, il DM 270/04 prevede obbligatoriamente la verifica della preparazione ai fini dell accesso ai CdS di I e di II livello. Cosa si intende qui per strumenti di verifica della preparazione? Si deve entrare nel merito degli strumenti utilizzati per la verifica della preparazione, ossia test, colloqui ed altro, oppure si intende che il requisito di efficacia è soddisfatto se sono comunque previsti degli strumenti per la verifica della preparazione? Urge riflessione e chiarezza anche su questo aspetto. È anche importante riflettere sul fatto che nella normativa la stessa informazione è ripetuta più volte, e in vari contesti. Ad esempio, l aspetto delle conoscenze richieste per l accesso (e la loro verifica) deve essere riportato una prima volta nell Ordinamento degli studi, poi deve essere esplicitato meglio nel Regolamento didattico del CdS, poi è presente tra i requisiti di trasparenza che caratterizzano il CdS, poi è presente tra i requisiti di efficacia ed infine riappare tra i requisiti qualificanti! Si tratta sempre della stessa informazione o di aspetti diversi della stessa informazione? Se non ci si chiariscono le idee si rischia di giungere al collasso, dei docenti, degli amministrativi e degli studenti, per sovraccarico di informazioni con scarsa o nulla qualità delle stesse. 2

Slide 4. Commenti sui requisiti per l assicurazione della qualità È possibile fare ulteriori considerazioni in merito ai requisiti per l assicurazione della qualità. Innanzitutto, risulta evidente la necessità di disporre di dati affidabili ed aggiornati per poter definire in maniera attendibile i vari indicatori. In particolare, occorrerebbe poter fare affidamento su di un sistema efficiente e tempestivo di raccolta dati relativi all impegno dei docenti, sia in riferimento alla Facoltà che al CdS, alle performance di studenti e laureati, ed alla valutazione degli insegnamenti e dei CdS. Per quest ultimo aspetto, sarebbe di particolare efficacia una doppia rilevazione, compiuta parallelamente dal CdS, a livello interno, e dal NVA, a livello esterno. Inoltre, nonostante le perplessità sollevate sopra, è indispensabile che i singoli Atenei si attivino per costituire e rendere operativo un presidio di Ateneo volto alla assicurazione della qualità, e che questo sia riconosciuto dal CNVSU. E comunque molto importante ciò che il CONVUI ha evidenziato: in che rapporto si pongono i requisiti per l assicurazione della qualità con i requisiti di trasparenza? Inoltre, in che rapporto si pongono i requisiti per l assicurazione della qualità (requisiti necessari) con i requisiti qualificanti (il cui possesso non è necessario, ma consigliato, ai fini dell attivazione dei CdS)? E poi, volendo complicare ulteriormente la questione, in che rapporto si pongono tutti questi elementi con gli indicatori della programmazione triennale che pure mirano alla razionalizzazione e qualificazione dell offerta formativa? Non si potrebbe semplificare il quadro normativo in questa fase di avvio tumultuoso di riforma della riforma cercando un quadro minimo, chiaro e coerente di elementi che caratterizzino la qualità di un CdS? Il sospetto è che la situazione complessiva sia chiara a pochi, o pochissimi addetti ai lavori, mentre la maggior parte del mondo universitario, docenti, studenti ed amministrativi, sia ben lungi dall aver chiaro il quadro complessivo di ciò che sta avvenendo. La cosa ancora più grave è che molti docenti e amministrativi stanno vivendo questa fase con angoscia perché non riescono ad ottemperare a tutte le richieste con la dovuta attenzione. Ciò contribuisce a rendere ancora meno efficiente e competitivo il sistema universitario italiano. Slide 5. Requisiti necessari di docenza I requisiti necessari relativi alla docenza fanno riferimento al personale dell Ateneo effettivamente disponibile, con un impegno esclusivamente in un singolo CdS; questo, ai fini di un calcolo quantitativo. E un importante segnale che si faccia riferimento al personale docente di tutto l Ateneo ai fini dell erogazione della didattica nei singoli CdS, anche se poi questa novità viene in parte, o quasi completamente, vanificata dal rientro in gioco delle Facoltà. 3

Il Ministero, infatti, ha reso disponibile nella Sezione Pre-Off.F della banca dati una procedura informatizzata di autovalutazione della sostenibilità dei singoli CdS in cui si fa riferimento all insieme dei docenti presenti in una determinata Facoltà. Questa tappa, che precede l attivazione vera e propria dei CdS, è definita verifica della sostenibilità teorica. Il non superamento di questa fase, che è abbastanza automatica in quanto gli elementi in gioco sono quasi completamente gestiti dalla banca dati (si parla, infatti, di autovalutazione della sostenibilità dei CdS), preclude l attivazione del CdS in esame. In sostanza, da un lato si propone di fare riferimento a tutti i docenti dell Ateneo, dall altro si ingabbiano gli stessi nelle Facoltà, con tutti i problemi connessi al rispetto delle logiche delle Facoltà. Anche i NVA sono chiamati a verificare il possesso dei requisiti di docenza. In particolare, essi dovranno verificare: - che i docenti indicati siano effettivamente impegnati nei CdS; - che insegnamenti corrispondenti ad almeno 90 CFU per i corsi di laurea e ad almeno 60 CFU per i corsi di laurea magistrale siano tenuti da professori o ricercatori inquadrati nei relativi SSD e di ruolo presso l Ateneo, o in ruolo presso altri Atenei sulla base di specifiche convenzioni; - l ulteriore docenza di ruolo e non di ruolo necessaria per sostenere tutti gli insegnamenti. Questa fase, che è successiva a quella precedente di autovalutazione della sostenibilità, va sotto il nome di verifica della sostenibilità effettiva dei CdS. A questo fine il NVA esprime un parere vincolante ai fini dell attivazione del CdS (la relazione tecnica del NVA riportata invece nella fase RAD, e quindi nell Ordinamento degli studi, non è vincolante ai fini dell istituzione del CdS stesso). Slide 6. Requisiti necessari di docenza Occorre fare attenzione, poichè la sussistenza dei requisiti di docenza viene verificata attraverso tre tipologie di analisi: i. un analisi quantitativa, che prende in considerazione il numero di docenti disponibili e ha come unità di riferimento il CdS; ii. un analisi qualitativa, che riguarda la copertura dei SSD, corrispondenti ad attività formative di base e caratterizzanti, ed ha come unità di riferimento la Facoltà; iii. un analisi qualitativa avanzata, che considera la copertura degli insegnamenti all interno del CdS. Per effettuare quest ultima tipologia di analisi, tuttavia, occorre disporre delle informazioni contenute nel Regolamento didattico del CdS, che esplicita le attività formative previste negli Ordinamenti sotto forma di specifici insegnamenti. 4

Slide 7. Analisi quantitativa Da un punto di vista puramente quantitativo, viene richiesta la presenza di 4 docenti per anno di corso. Sono, dunque, necessari 12 docenti nei corsi di laurea di I livello e 8 docenti nei corsi di laurea di II livello. La normativa prevede anche delle eccezioni. Innanzitutto, per i CdS omologhi o per i corsi di laurea successivi al primo tra di loro affini la quota minima scende a 3 docenti per anno. In realtà, in un primo momento era stato ipotizzato che la presenza di un secondo CdS nell ambito della stessa classe comportasse, in tutti i casi, la riduzione di una unità di docenza per anno (come accadeva con il DM 15/05). Invece ciò si verifica soltanto nel caso di CdS - sia di I che di II livello replicati (ossia di CdS aventi lo stesso Ordinamento, che risulta replicato al momento dell attivazione e quindi in Off.F), oppure nel caso dei corsi di laurea (I livello) affini tra loro. Non è invece applicabile la riduzione di una unità di docenza per anno nel caso di corsi di laurea non affini tra loro. Inoltre, nei casi di trasformazione graduale dei CdS sono richiesti 4 docenti per anno trasformato, assicurando per gli anni ancora attivi ai sensi del DM 509/99 la relativa docenza secondo quanto previsto dal DM 15/05.. Sintesi del documento presentato da Vincenzo Zara durante il 2 ciclo di seminari della Fondazione CRUI Attivazione dei Corsi di Studio sezione OFF.f 5