Regioni modello IL PARCO IN SVIZZERA: NAZIONALE, REGIONALE, PERIURBANO



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IL PARCO IN SVIZZERA: NAZIONALE, REGIONALE, PERIURBANO Regioni modello A cent anni dalla creazione del Parco nazionale in Engadina (GR), i nuovi parchi che sorgono un po in tutta la Svizzera puntano ad abbinare conservazione e valorizzazione della natura e del paesaggio con modelli di sviluppo sostenibile dell economia regionale e della società rurale. 4

Inizio Novecento, la Belle Epoque: in Engadina, Scuol e St. Moritz crescono freneticamente, ma dei soldi che i belli, ricchi e famosi del tempo portano lassù, a Zernez non se ne vede nemmeno l ombra. Ecco allora la proposta di Paul Sarasin, della Commissione svizzera per la protezione della natura: «La flora e la fauna della catena alpina dovrebbero trovare uno spazio vitale intatto entro un area chiaramente delimitata ( ) ove poter ricostituire negli anni quella comunità di piante e animali che prima dell intromissione dell uomo le Alpi avevano cesellato per mano esclusiva della natura», scriveva così lo studioso basilese in una lettera del 1908 al Consiglio comunale del villaggio engadinese. L area chiaramente delimitata che Sarasin aveva in mente era la Val Cluozza, in territorio di Zernez: un colpaccio per una valle difficilmente sfruttabile come quella. Presto furono tutti unanimi: nel 1909 fu firmato il contratto per l istituzione di una riserva naturale. Nasceva il Parco Nazionale Svizzero. Un opera imponente. La sua fondazione fu un impresa davvero pionieristica: niente di neppure comparabile esisteva allora in Eu ropa. Da quel momento in poi l intera superficie fu lasciata al dominio assoluto della natura. L uomo si limitava a fare da osservatore. «Un esperimento grandioso», lo definì Paul Sarasin. Che è peraltro ancora in corso: con i suoi 172 chilometri quadrati il Parco è un terreno di ricerca tuttora affascinante (cfr. anche pag. 33). Parco Nazionale Svizzero (GR): vista dall Alp la Schera sulla Val del Gallo e, sotto le nubi, il Lago di Livigno Foto: Roland Gerth/swiss-image.ch Svizzera Turismo UFAM L offerta da un milione. Da allora le iniziative di creare altri parchi nazionali si sono susseguite, ma tutte sono perlopiù tramontate nell arco di breve tempo. Nel 2000 Pro Natura ha rilanciato l idea offrendo alla regione che avesse istituito un nuovo parco nazionale un milione di franchi a titolo di aiuto iniziale. Delle sei regioni scese in campo, due sono ancora in gara. Il progetto di Parco nazionale dell Adula (GR/TI) è oggi sulla buona strada verso la realizzazione (cfr. pag. 30 33). Regge però anche quello di Parco nazionale del Locarnese: dopo l abbandono di Cevio, il progetto originario ha perso terreno, ma i Comuni rimasti proseguono la corsa. La domanda per la creazione di questo parco nazionale è stata nuovamente sottoposta al vaglio dell UFAM nel gennaio del 2011. Quando Pro Natura ha lanciato la sua campagna erano in sospeso alle Camere federali due interventi che chiedevano l integrazione nella legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN) di una disposi Parchi d importanza nazionale > ambiente 1/2011 5

zione sui nuovi parchi. La proposta elaborata in tempi rapidi dal Consiglio federale non prevedeva però alcun sostegno finanziario da parte della Confederazione. D altro parere fu invece il Parlamento, che a larga maggioranza, e senza neanche un voto contrario agli Stati, decise di affidare alla Confederazione il compito, non solo di conferire un marchio ai parchi d importanza nazionale, ma pure di sostenerli finanziariamente. Il parco in veste moderna. A fine 2007 entra in vigore la sezione della LPN sui Parchi d importanza nazionale. Alla base vi è un nuovo modello di parco: non più un opera esclusiva della natura da cui l uomo è tagliato fuori, così come immaginava Sarasin, ma uno spazio in cui conservare i valori naturalistici peculiari di una regione la ricchezza di biodiversità, la bellezza dei paesaggi, la funzionalità degli ecosistemi e i beni culturali utilizzandoli al meglio per promuovere lo sviluppo economico e sociale di una regione. La LPN distingue tre categorie di parchi, poi disciplinate in concreto nell ordinanza sui parchi: il parco nazionale: è un territorio composto da una zona centrale e da una zona perife rica. La prima, che deve essere di almeno 100 chilometri quadrati (75 chilometri quadrati per il Sud delle Alpi), è interamente lasciata al libero sviluppo della natura: può essere sì attraversata lungo sentieri segnalati, ma vi restano possibili solo «i pascoli tradizionali su superfici chiaramente delimitate» e «la regolazione di popolazioni di specie cacciabili per prevenire gravi danni da selvaggina». La zona periferica è invece coltivata in modo seminaturale e ingloba anche abitati e relative aree a sfruttamento agricolo, forestale o turistico. il parco naturale regionale: è un territorio rurale che si contraddistingue per la presenza di elevati valori naturalistici e paesaggistici: varietà di specie e biotopi, paesaggi e siti largamente incontaminati. Qui ci si limita solo a conservare questi beni o a valorizzarli promuovendo ad esempio un turismo ecosostenibile, la commercializzazione di prodotti della zona o le offerte di educazione ambientale. il parco naturale periurbano: è un territorio che offre, nella sua zona centrale, uno spazio vitale incontaminato a piante ed animali e, nella sua zona di transizione, occasioni di contatto con la natura alla popolazione cittadina. Dista segue a pag. 8 Parchi in fase di istituzione: cavalli al pascolo nella Val de Réchy, nel Parco naturale regionale Val d Hérens (VS). Pagina 7: il villaggio di Lohn con la sua chiesa tardogotica, nel Parco naturale regionale Beverin (GR). Foto: Marcus Gyger, swiss-image.ch/ Svizzera Turismo UFAM 6

Parchi svizzeri* PN Parco nazionale PNR Parco naturale regionale PNP Parco naturale periurbano 1 Parco Nazionale Svizzero (GR) 16 * Sono raffigurati tutti i progetti di parco le cui domande di conferimento del marchio Parco e/o di aiuti finanziari all istituzione sono state sostenute dall UFAM (stato: dicembre 2010). 11 14 13 9 19 3 10 18 17 2 15 8 4 6 7 12 1 5 Parchi in fase di istituzione (candidati) Parchi d importanza nazionale Parco Nazionale Svizzero (GR) Parchi d importanza nazionale riconosciuti 2 PNR Biosphäre Entlebuch (LU) 3 PNR Thal (SO) 4 PNP Wildnispark Zürich-Sihlwald (ZH) 5 PNR Biosfera Val Müstair (GR) Parchi in fase di istituzione 6 PN Parc Adula (GR/TI) 7 PNR Beverin (GR) 8 PNR Landschaftspark Binntal (VS) 9 PNR Chasseral (BE/NE) 10 PNR Diemtigtal (BE) 11 PNR du Doubs (NE/JU/BE) 12 PNR Parc Ela (GR) 13 PNR Gantrisch (BE/FR) 14 PNR Gruyère Pays-d Enhaut (FR/VD) 15 PNR Jurapark Aargau (AG/SO) 16 PNR Jura vaudois (VD) 17 PNR Pfyn-Finges (VS) 18 PNR Thunersee-Hohgant (BE) 19 PNR Val d Hérens (VS) Parchi d importanza nazionale > ambiente 1/2011 7

infatti al massimo 20 chilometri dal centro di un agglomerazione ed è ben servita dai mezzi pubblici. Una categoria in più? Si discute attualmente della necessità di introdurre una quarta categoria di parco. Lo spunto viene dalla richiesta del Cantone di Argovia di istituirne uno nella zona del cosiddetto «castello d acqua» lì dove, in uno spettacolare scenario naturale, Aare, Reuss e Limmat si fondono creando una zona golenale di grande suggestione. Il sito non risponde tuttavia ai requisiti previsti dall ordinanza per la creazione di un parco naturale periurbano: spazio per ricavare una zona centrale di 4 chilometri quadrati in cui lasciare campo libero alla natura non ce n è e andrebbero quindi limitate le utilizzazioni. Lo stesso discorso vale anche per altri ambienti ecologicamente pregevoli, ma di piccole dimensioni, posti in aree urbane o a sfruttamento intensivo. Un gruppo di lavoro in cui sono rappresentati tutti i principali attori della politica in materia di parchi sta ora studiando con quali strumenti poter dar seguito alla domanda. Variato e intatto. Biotopi pregevoli come paludi, golene, prati secchi o siti di riproduzione di anfibi costituiscono punti positivi ai fini della valutazione dei progetti di parco da parte della Confederazione, così come i paesaggi d importanza nazionale e gli abitati ben preservati, che devono peraltro conservare il tipico carattere regionale. Incidono invece negativamente i danni di natura ecologica e paesaggistica, tollerati solo in misura minima. Accanto a quelli ambientali, vi sono però anche requisiti di natura strutturale da rispettare: un parco deve avere un ente responsabile e una struttura gestionale che assicurino che tutto fili nella giusta direzione. Deve inoltre avere una Carta in cui siano definiti i suoi obiettivi e le misure previste per realizzarli: cosa viene fatto in concreto per promuovere la biodiversità, valorizzare il paesaggio, rafforzare un economia sostenibile e mitigare i danni? Sta poi ai Comuni interessati indicare come intendono orientare il proprio sviluppo per raggiungere gli obiettivi prefissati. segue a pag. 10 In basso: vista dal Selibüel (BE) sul Parco naturale regionale Gantrisch (BE/FR): da sinistra a destra, le cime di Chrummenfadenflue, Nünenenflue, Gantrisch, Bürglen e Ochsen. Pagina 9: Lago del Seeberg, nel Parco naturale regionale Diemtigtal (BE). Stagno di Biaufond (JU) presso la diga del Doubs, nel Parco naturale regionale del Doubs (NE/JU/BE). Foto: Lorenz Andreas Fischer (in basso), Roland Gerth, Gerry Nitsch, swiss-image.ch/svizzera Turismo UFAM 8

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Partecipazione e volontarietà. Tutti i parchi muovono da iniziative regionali profondamente radicate nel tessuto della popolazione, degli enti responsabili e dell economia. La volontarietà e la partecipazione sono principi cardine della politica svizzera in materia di parchi: «Solo quando ha dietro di sé il grosso della popolazione e gli attori chiave un parco può funzionare ed avere successo», sottolinea Bruno Stephan Walder, capo della sezione Paesaggi d importanza nazionale dell UFAM sino a fine 2010 e responsabile per sette anni del dossier «parchi». Eccetto che per le zone centrali dei parchi nazionali e dei parchi naturali regionali, i parchi d importanza nazionale non sono sottoposti a nessun altra normativa o disposizione di protezione supplementare da parte di Confederazione e Cantoni: «L idea è che siano le regioni a essere consapevoli dei valori naturalistici e paesaggistici che hanno in custodia, a gestire questo capitale in proprio e poterne così trarre un beneficio», afferma il vicedirettore dell UFAM Willy Geiger. Firmato PARCHI SVIZZERI. I marchi funzionano quando mantengono ciò che promettono: «In questo modo le regioni sono spinte ad applicarsi e a migliorarsi costantemente», dichiara Bruno Stephan Walder. Il visitatore deve percepire che nel parco vi è una maggiore attenzione per l ambiente, il paesaggio e il suolo che altrove e che quanto gli viene offerto lì è speciale: la possibilità di vivere autentiche esperienze di contatto con la natura e la cultura del luogo, di incontrare la gente della regione, di sentirsi a casa anche fuori casa, di degustare i prodotti freschi della vicina fattoria. Ma deve anche visitarlo tenendo presente che l impronta ecologica e i soldi che vi lascia rimangono nella regione. Sarà così motivato a tornare o magari a visitare un parco in un altra regione del Paese. Sviluppare e curare il marchio PARCHI SVIZ ZERI richiede però interconnessione e cooperazione. Gli enti responsabili dei diversi parchi esistenti o in fase di progetto si sono perciò riuniti in una «Rete dei parchi svizzeri», un associazione-mantello che rappresenta gli interessi dei Il marchio Parco garantisce la presenza di un paesaggio di particolare bellezza, caratterizzato da un elevata diversità di specie ed ambienti naturali e da un offerta che consenta ad abitanti e visitatori di fruire di queste specificità. 10 milioni l anno. La Confederazione sostiene i parchi mediante aiuti finanziari globali. Nel 2010 ha stanziato in totale 7,5 milioni di franchi. E a partire dal 2012 i milioni messi annualmente a disposizione della politica in materia di parchi saranno dieci. La quantità di fondi federali che confluiscono in un determinato progetto di parco dipende dall entità e dalla qualità delle prestazioni. Per valutare l offerta l UFAM ha sviluppato un sistema di valutazione che fornisce risultati ad effetto diretto: più un parco offre in termini di prestazioni, più riceve in termini di aiuti. Tra il 2008 e il 2011 l entità degli aiuti finanziari pluriennali per parco è passata da appena 300 000 a ben 1,4 milioni di franchi. Il marchio Parco garantisce la presenza di un paesaggio di particolare bellezza, caratteriz zato da un elevata diversità di specie ed ambienti naturali e da un offerta che consenta ad abitanti e visitatori di fruire di queste specificità. Con il conferimento del marchio Parco, l ente responsabile ottiene il diritto di apporre il marchio Prodotto ai beni prodotti entro l area del parco secondo criteri di qualità prefissati: un vantaggio di mercato per i produttori regionali (cfr. anche pag.16 19). propri membri e li sostiene anche nell istituzione e nella gestione pratica dei parchi. Ma Pro Natura è soddisfatta degli esiti prodotti dalla sua iniziativa? «Nel complesso l evoluzione è da valutarsi positivamente», risponde la presidentessa Silva Semadeni. «Molto si è mosso dopo il lancio della campagna, ma due cose restano ferme: una è che dietro ogni progetto dev esserci la popolazione e l altra è che il parco deve anche apportare un valore aggiunto alla natura. Dentro qualcosa che si fa per la natura deve esserci giocoforza la natura!» Su questo è d accordo anche Bruno Stephan Walder. «Le prestazioni attese non possono essere fornite così, di punto in bianco», avverte però il funzionario dell UFAM. «Bisogna anche dare alla popolazione il tempo per concretizzare le proprie visioni.» Hansjakob Baumgartner www.ambiente-svizzera.ch/rivista2011-1-02 INFO Simone Remund Capoprogetto Parchi d importanza nazionale Sezione Qualità del paesaggio e servizi ecosistemici UFAM 031 322 80 62 simone.remund@bafu.admin.ch (cfr. anche intervista a pag. 38/39) 10