IF CRASC 12 II CONVEGNO DI INGEGNERIA FORENSE V CONVEGNO SU CROLLI, AFFIDABILITÀ STRUTTURALE, CONSOLIDAMENTO Pisa, novembre 2012

Documenti analoghi
Lavorare al computer: i rischi per la salute

Salute, sicurezza e ambiente. nell uso del computer

Corso di Interazione Uomo-Macchina Paolo Bottoni

IL VIDEOTERMINALE E LA VISTA

LAVORO AL VIDEOTERMINALE

PRESENTAZIONE. L'ergonomia al videoterminale Il rischio da videoterminale. Guida operativa

LINEE GUIDA D USO DEI VIDEOTERMINALI (D.M: 2/10/00)

PC Desktop 12 - Appalto Specifico - Criteri di sostenibilità

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO VIDEOTERMINALE

Linee Guida all Uso Dei Videoterminali

Scritto da Approvato da Edizione n. Revisione n. Rossella Serra-RSPP Unibo

LA LEGISLAZIONE ITALIANA SUI VIDEOTERMINALI

D.LGS.626/94 TITOLO VI USO DELLE ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI ARTICOLO 50 CAMPO DI APPLICAZIONE

LAVORATORE VIDEOTERMINALISTA: colui che utilizza il VDT in modo sistematico o abituale per 20 ore settimanali

Elio GIROLETTI - Università degli Studi di Pavia, dip. Fisica nucleare e teorica

USO DI ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALE. TITOLO VI D.Lgs. 81/08 TITOLO VII D. Lgs. 626/94 (e D.M. 2 ottobre 2000) Definizioni

Materiale didattico validato da: L ambiente luminoso. Il Benessere Visivo. Rev. 1 lug Illuminamento slide 1 di 25

Lavorare al videoterminale

Caratteristiche tecniche SMART Podium

La sicurezza: la tutela della salute

IL VIDEOTERMINALE NEL MONDO DEL LAVORO

Corso di aggiornamento RSPP aziende edili. Lezione: Requisiti minimi del posto di lavoro con il videoterminale

Il laboratorio di ergonomia del software e delle tecnologie assistive Inps: ipovisione e lavoro al computer

IL RISCHIO DA VIDEOTERMINALE. Il rischio da videoterminale -- Programma LEONARDO

Corso di formazione ambientale Introduzione all utilizzo dei modelli previsionali per la valutazione dei livelli di campo elettromagnetico

Lavorare al videoterminale

L articolo 209 del DLgs.81/08 precisa che il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura

CORSO di FORMAZIONE SICUREZZA SUL LAVORO

RISCHIO ILLUMINAZIONE

Fondamenti di illuminotecnica. Laboratorio di illuminazione CORVO - Ispra

Accessibilità & Tecnologie Assistive. Barbara Leporini ISTI CNR, Pisa

D. Lgs. 81 del e s.m.i.

L UNITA SICUREZZA E PREVENZIONE

Rischi da lavoro al videoterminale. FORMAZIONE DEI LAVORATORI EX D.Lgs. 81/08 (art. 37) E ACCORDO STATO-REGIONI 21/12/2011

Illuminazione di Emergenza. Aspetti tecnico-normativi

I DISTURBI ASSOCIATI ALL USO DEL VDT

Grandezze fotometriche

COMFORT IN UFFICIO LA LUCE

Criteri di valutazione del rischio fotobiologico delle lampade per illuminazione generale

IL RISCHIO VIDEOTERMINALE. 02/02/2010 Videoterminali 1

TUTORIAL LITESTAR 10 CALCOLO ILLUMINOTECNICO TIPICO PER ILLUMINAZIONE STRADALE NORME UNI EN 13201:2007 UNI 11248:2007 CATEGORIE ILLUMINOTECNICHE ME

IL VIDEOTERMINALE NEL MONDO DEL LAVORO 01/03/2014

Metodologia di calcolo della prestazione energetica dell illuminazione nel terziario

Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000

Rischio connesso all utilizzo di attrezzature munite di videoterminali. Modulo 1 Aspetti Legislativi

VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA Radiazioni Ottiche Artificiali COERENTI

pagine didattiche sia pagine di approfondimento messe a punto con l obiettivo di migliorare la comprensione delle problematiche presentate.

Sensore per la Misura della Luminanza Debilitante

SOLUZIONI DI RIDUZIONE DEL RISCHIO DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI

Schermo interattivo con

Gli impianti di illuminazione stradale

A4.2c ILLUMINAZIONE. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO A Unità didattica

MANUALE QUALITÀ. SISTEMA di GESTIONE per la QUALITÀ. Il valore di un risultato sta nel processo per raggiungerlo (Albert Einstein) Introduzione

TOTALE NR. 20 SCHERMI DI CUI:

Visto il decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, come modificato dal decreto legislativo 19 marzo 1996, n. 242

CORSO PER RSPP - ASPP MODULO B

1 Caratteristiche dei display TFT

Il rischio da esposizione a videoterminale (VDT) riguarda i lavoratori: Che utilizzano i VDT per oltre 20 ore settimanali.

TECNOLOGIE BIOMEDICALI

Definizione. Sorgenti. Misure. Effetti sulla salute. Normative. Link. 11/05/12 G.Ragnoni 1

RISCHIO VIDEOTERMINALI

Il quadro normativo. per la tutela dal rischio rumore

CORSO DI FORMAZIONE Art. 37, comma 2, D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011. g g. Ing. Antonio Giorgi RSPP

N. 5 Misuratori in Banda Larga per il rilevamento del campo elettrico e magnetico

FORMAZIONE OBBLIGATORIA RESPONSABILE SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP) E ADDETTO SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (ASPP) Modulo base A

La corretta illuminazione dei locali e dei posti di lavoro e necessaria per consentire, in modo agevole,lo svolgimento delle mansioni in tutte le stag

Printer Driver. Questa guida descrive la configurazione del driver stampante per Windows 7, Windows Vista, Windows XP e Windows 2000.

"Organizzazione del lavoro, Responsabilità amministrativa degli enti ed efficacia esimente ai sensi dell'art. 30 dlgs 81/08: l'importanza

D.Lgs 81/08 *** *** *** *** SICUREZZA E IGIENE DEI LUOGHI DI LAVORO LOGO AZIENDALE DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI AZIENDALI

SICUREZZA ELETTRICA. Sicurezza delle persone, chiamate ad operare, per ragioni di lavoro e non, in prossimità di sistemi impiantistici.

Circolare n 012 Lecco, 27/08/2016 Oggetto: Decreto 159/2016, Rischio esposizione campi elettromagnetici sul lavoro.

www. mannelli.info ing. Domenico Mannelli Corso SPP Modulo A Lezione A6

Indice. 1. Prima dell uso Caratteristiche Nomi dei tasti Funzioni Collegamenti Installazione...

Modulo B. Formazione tecnica specifica per settore produttivo (per RSPP e ASPP) Durata 60 ore per il macrosettore ATECO 7 - sanità servizi sociali

La gamma di prodotti VIO. La soluzione giusta per ogni specialitá chirurgica CHIRURGIA AD ALTA FREQUENZA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE. Corso di formazione. lezioni di SICUREZZA e SALUTE NELLE ATTIVITÀ LAVORATIVE con utilizzo del videoterminale

Evoluzione Qualità Continuità

Le novità della nuova edizione ISO Introduzione

Progetto di valutazione Risultati A.S

Qualità delle app per e-gov: i test di usabilità

VIBRAZIONI. Cenni sull esposizione alle vibrazioni Nuova legislazione italiana (D.L. N.187N. del 19 agosto 2005)

BAGNOMARIA DUBNOFF A SCUOTIMENTO ORIZZONTALE MOD. 750 COD CODICE CIVAB BTEASA75

Analisi visibilità notturna. ing. Fabio Monfreda Studio Tecnico Monfreda, membro EVU

ALLEGATO 4 - SCHEDA TECNICA PRELIMINARE-

Valutazione del Rischio Elettrico dovuto ad archi elettrici e radiazioni (Arc Flash)

A C C E S S O R I 30 LENTI D INGRANDIMENTO 32 LAMPADE AD IRIDESCENZA 34 TAVOLINI MOBILI

Soluzioni professionali d illuminazione con tecnologia a LED per centri sportivi indoor e outdoor. BBTel

Videoterminali. una guida per l ottemperanza alla legislazione.

ANALISI SPERIMENTALE DEL POTERE FONOISOLANTE DI PARETI COMPOSTE DA PANNELLI IN CALCESTRUZZO E LEGNO

Formazione dei Lavoratori

Videoterminali E Prevenzione

Modulo B. Obiettivi generali:

Mappa degli standard

Console KVM per montaggio a Rack 1U con hub USB incorporato - Schermo da 17" con layout tastiera Americana p

AVVISO ESPLORATIVO PER INDAGINE DI MERCATO PROPEDUTICO ALLA FORNITURA DI MICROSCOPIO STEREOSCOPICO A SERVIZIO DEI LABORATORI PROM FACILITY

Percezione e valutazione del rischio da sollevamento, trasporto, traino e spinta

ILLUMINAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO. 04/04/2017 A cura del Tavolo Tecnico Sicurezza

Sicurezza nel Laboratorio: Laser

RICOH Interactive Whiteboard D8400

Transcript:

IF CRASC 12 II CONVEGNO DI INGEGNERIA FORENSE V CONVEGNO SU CROLLI, AFFIDABILITÀ STRUTTURALE, CONSOLIDAMENTO Pisa, 15-17 novembre 2012 RISCHIO ILLUMINOTECNICO NELLE POSTAZIONI FISSE DI LAVORO CON VIDEOTERMINALE F. Leccese, G. Salvadori, M. Casini, M. Bertozzi, T. Corucci Dipartimento di Ingegneria dell Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni (DESTEC) Laboratorio di Illuminotecnica e Acustica (LIA), Università di Pisa (Italia) SOMMARIO Lo studio della postazione fissa di lavoro con videoterminale e l analisi dettagliata dei requisiti ergonomici relativi agli aspetti di illuminazione e agli aspetti posturali, strettamente connessi, è divenuta oggi una attività cruciale per il soddisfacimento di condizioni di benessere, salute e sicurezza dei lavoratori. In particolare le prolungate attività di lavoro che comportano una lettura continuativa allo schermo del videoterminale richiedono una conoscenza dettagliata delle caratteristiche degli schermi. L analisi dettagliata di postazioni di lavoro con videoterminale, scelte come casi di studio significativi, ha permesso di definire una metodologia per valutare il rischio illuminotecnico connesso con tali attività lavorative. 1. INTRODUZIONE Negli ultimi quindici anni si è largamente diffuso l utilizzo di postazioni di lavoro con videoterminale (VDT). Tale fenomeno ha senz altro prodotto significative trasformazioni nel normale svolgimento delle attività lavorative ma, cosa ancor più rilevante, ha rappresentato la causa dell insorgenza di fattori di rischio sul luogo di lavoro nei confronti dei quali è stato necessario intervenire a livello internazionale con una legislazione improntata alla valutazione, alla prevenzione ed al controllo. Il rischio collegato allo svolgimento della propria attività di lavoro in postazioni dotate di VDT (in particolare nelle postazioni con personal computer) viene valutato facendo riferimento ad aspetti di ergonomia della visione ed implica conoscenze sulla apparecchiatura di videoscrittura che si utilizza e sulla configurazione della propria postazione di lavoro, inclusi gli aspetti posturali. Ovviamente nella valutazione del rischio illuminotecnico nelle postazioni fisse di lavoro con VDT occorrerà da un lato considerare le implicazioni di ergonomia della visione che derivano dalla relazione tra il lavoratore e lo schermo (interfaccia uomo-macchina), dall altro le implicazioni agenti sullo specifico compito visivo (es. lettura allo schermo) in relazione all illuminazione generale dell ambiente di lavoro (interfaccia uomo-ambiente). In questo lavoro gli Autori presentano alcuni risultati di misure in situ della luminanza di

F. Leccese, G. Salvadori, M. Casini, M. Bertozzi, T. Corucci schermi di VDT, svolte in alcuni ambienti interni di lavoro ad uso ufficio con tipiche postazioni di lavoro. I risultati delle misure sono discussi alla luce della normativa internazionale in materia di requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con VDT, in alcune parti adottata in Italia (serie UNI EN ISO 9241). 2. ASPETTI NORMATIVI Nel contesto normativo delineato con il Testo Unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (Decreto Legislativo 81/2008) un caso particolare è rappresentato dalla illuminazione delle postazioni di lavoro dotate di VDT [INAIL, 2010a; 2010b]. L argomento, prima di confluire nel Testo Unico, era affrontato nella legislazione italiana con il ben noto Decreto Legislativo 626/1994 ed in seguito con un Decreto (Febbraio 2000) dei Ministri del Lavoro e della Sanità inerente le linee guida d uso dei videoterminali. In particolare con quest ultimo Decreto venivano fornite indicazioni per lo svolgimento dell attività al VDT al fine di prevenire l insorgenza di disturbi muscoloscheletrici, di affaticamento visivo e di fatica mentale che possono essere causati da un uso (prolungato) del VDT stesso. Su questo argomento è utile ricordare che gli studi e le indagini epidemiologiche sinora svolti permettono di escludere rischi specifici derivanti da radiazioni ionizzanti e non ionizzanti e che la presenza della marcatura CE è garanzia di campi elettromagnetici al di sotto dei limiti raccomandati (riscontrabili in genere negli ambienti di vita ove sono utilizzate apparecchiature elettriche e televisive). La normativa tecnica di settore si è ampiamente sviluppata a livello internazionale ed è stata recepita via via dagli organi di normazione europei (CEN) e nazionali (in Italia: UNI), dando vita ad un corpus normativo di notevole ampiezza e complessità (v. Tab. A1 in Appendice). Per gli scopi del presente lavoro risultano di particolare rilevanza le norme tecniche indicate in Tabella 1. Titolo della norma Numero Anno Illuminazione dei posti di lavori Parte 1: Posti di lavoro in interni UNI EN 12464-1 2011 Erg requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con videoterminali (VDT) Parte 5: Requisiti posturali e per la configurazione del UNI EN ISO 9241-5 2001 posto di lavoro ( ) Parte 6: Guida sull ambiente di lavoro UNI EN ISO 9241-6 2001 ( ) Parte 7: Requisiti dello schermo soggetto a riflessi UNI EN ISO 9241-7 2002 Parte 300: Introduzione ai requisiti dei visualizzatori elettronici UNI EN ISO 9241-300 2009 ( ) Parte 302: Terminologia per visualizzatori elettronici UNI EN ISO 9241-302 2009 ( ) Parte 303: Requisiti per visualizzatori elettronici UNI EN ISO 9241-303 2012 ( ) Parte 306: Metodi di valutazioni in campo per visualizzatori elettronici UNI EN ISO 9241-306 2009 ( ) Parte 307: Metodi di prova, di analisi e di conformità per visualizzatori elettronici UNI EN ISO 9241-307 2009 Tabella 1. della postazione di lavoro con videoterminale: normativa tecnica attualmente in vigore in Italia.

Rischio illuminotecnico nelle postazioni fisse di lavoro con videoterminale 3. FATTORI DI RISCHIO NEL LAVORO AL VIDEOTERMINALE Nel lavoro di lettura e scrittura al VDT la necessità di effettuare molteplici regolazioni della vista a causa di sfavorevoli condizioni di illuminazione, in particolare se poste in relazione ai compitivi visivi da svolgere, può affaticare significativamente l apparato visivo [Leccese et al., 2012a; 2012b]. Tale affaticamento si manifesta inizialmente con irritazione (bruciore) degli occhi fino a progredire in veri e propri disturbi quali per esempio: lacrimazione, secchezza, fastidio della luce, visione annebbiata, visione sdoppiata. Di recente l American Optometry Association ha definito il complesso dei problemi agli occhi e alla vista conseguenti all utilizzo prolungato ed in posizione ravvicinata del computer come Computer Vision Syndrome (CVS). In particolare sono riconosciute fra le conseguenze della CVS: l affaticamento agli occhi, l offuscamento della vista, l occhio secco, il mal di testa, il mal di collo, il mal di schiena, la sensibilità alla luce. In tal senso ovviamente una postura eventualmente assunta per compensare insufficienti o non idonee condizioni di illuminazione della postazione di lavoro può provocare disturbi a carico dell apparato muscolo-scheletrico. In questi casi appena descritti i fattori di rischio per la salute dei lavoratori riguardano principalmente il modo di utilizzo piuttosto che l apparecchiatura in se [Leccese et al., 2012a; Corucci, 2011]. Da qui le misure di prevenzione devono necessariamente comprendere l analisi della postazione di lavoro mediante una procedura di valutazione dei fattori di rischio che comprenda gli aspetti di illuminazione del posto di lavoro e lo studio delle caratteristiche dello schermo della postazione con VDT [Leccese et al., 2012a; 2012b]. 4. CASI DI STUDIO: MISURE DI LUMINANZA DI SCHERMI IN POSTAZIONI FISSE DI LAVORO CON VIDEOTERMINALE 4.1. Descrizione dei casi di studio Sono state esaminate tre postazioni fisse di lavoro con configurazioni e caratteristiche tipiche degli uffici, in particolare ogni postazione è costituita da un piano scrivania ed un personal computer (con schermo, tastiera e stampante). Gli ambienti di lavoro scelti sono un ufficio ed un laboratorio del Dipartimento di Ingegneria dell Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni dell Università di Pisa, già descritti in un altra pubblicazione [Leccese et al., 2012b], v. Figura 1. Nelle postazioni di lavoro, individuate come casi di studio, sono state condotte misurazioni di luminanza sugli schermi dei personal computer. I risultati delle misure hanno presentato scarti contenuti essendo gli schermi tutti dello stesso tipo, SAMSUNG SyncMaster 225UV (v. Fig 1), per questo nel seguito sono riportate le misure condotte su uno dei tre. 4.2. Misure di luminanza Per le misure di luminanza è stata utilizzata una adeguata sonda fotometrica (v. Fig. 2) procedendo in modo tale da fare aderire la sonda sulla superficie dello schermo acceso in prefissate condizioni di contrasto e luminosità. Le misure di luminanza sono state ripetute in vari punti dello schermo in relazione al tipo di visualizzazione impostato. In particolare sono stati utilizzati vari pattern di visualizzazione (v. Fig. 3) al fine di misurare la luminan-

F. Leccese, G. Salvadori, M. Casini, M. Bertozzi, T. Corucci za dello schermo sul bianco (ottenendo i valori di luminanza più elevati possibile) e sul nero (ottenendo i valori di luminanza più bassi possibile), in accordo con quanto richiesto dalla normativa tecnica di settore (v. Tab. 1). Caratteristiche dello schermo (SAMSUNG SyncMaster 225UV) display LCD a matrice attiva TFT; dimensioni: 52 cm (larghezza), 44 cm (altezza), 20 cm (profondità), larghezza diagonale 22 pollici (widescreen), peso 7.5 kg, inclinazione regolabile; colore: nero lucido; risoluzione (max): 1680 x 1050; DOT pitch/pixel pitch: 0.282 mm; supporto colore: 16.7 milioni di colori; Max Sync Rate (V x H): 75 Hz x 81 khz; tempo di risposta: 5 ms; luminanza (max): 300 cd/m 2 ; rapporto di contrasto (max): 700:1; angolo di campo (max): 170 (orizzontale), 160 (verticale); potenza assorbita: 58 W (in esercizio), 1 W (in stand-by). Figura 1. Immagini fotografiche delle postazioni di lavoro esaminate: ufficio (in alto a sinistra), laboratorio (in basso a sinistra). In figura (a destra) sono riportate le caratteristiche essenziali degli schermi presenti nelle postazioni di lavoro, tratte dalle informazioni tecniche fornite dal produttore. Caratteristiche della sonda fotometrica per le misure di luminanza degli schermi (tipo Fotoradiometro Delta Ohm HD2102.1 con sensore di luminanza LP471 LUM2) Campo di misura: 0.1 a 2000 cd/m 2 ; Risoluzione: 0.1 cd/m 2 ; Angolo di campo: 2 ; Campo spettrale: in accordo con la curva fotopica standard V(λ); Classe C (in accordo con UNI 11142). Figura 2. Strumentazione utilizzata durante le misure (a sinistra) e sonda fotometrica per le misure di luminanza degli schermi (al centro). In figura (a destra) sono riportate le caratteristiche essenziali della sonda fotometrica tratte dalle informazioni tecniche fornite dal produttore.

Rischio illuminotecnico nelle postazioni fisse di lavoro con videoterminale Figura 3. Pattern usati per le misure di luminanza dello schermo. In figura sono evidenziati, per ciascuno dei pattern utilizzati, i punti di misura (indicati da un numero identificativo). Per ciascun pattern di misura sono stati fatti variare (fra 0 e 100%) il contrasto, indicato nel seguito con la lettera C, e la luminosità (o brightness), indicata nel seguito con la lettera B, avendo impostato i valori di saturazione RGB pari a 50-50-50 (a questo proposito occorre ricordare che nella serie di norme UNI EN ISO 9241 è richiesto di effettuare le misure di luminanza anche impostando i valori di saturazione RGB pari a 100-100-100). In particolare le misure sono state ripetute nelle condizioni di visualizzazione: (a) contrasto C=0 e luminosità B=0, (b) C=0 e B=100, (c) C=100 e B=0, (d) C=25 e B=100, (e) C=50 e B=50, (f) C=100 e B=25, (g) C=75 e B=100, (h) C=100 e B=75, (i) C=100 e B=100 (indicate in modo abbreviato in alcune delle tabelle e figure seguenti). Nelle Tabelle 2 e 3 sono riportati, per ciascuna delle nove condizioni di visualizzazione (indicate con le lettere dalla a alla i), i risultati delle misure di luminanza per ciascun pattern ed in ogni punto di misura (v. Fig. 3). In particolare nelle tabelle sono indicati soltanto i risultati delle misure di luminanza sul bianco, il valore della luminanza sul nero è risultato poco inferiore all unità ed è stato assunto pari ad 1 cd/m 2 e la variazione nelle diverse condizioni esaminate è stata irrilevante. Nel grafico di Figura 4 sono riportati per ciascuna condizione di visualizzazione e per i vari pattern i valori medi di luminanza ottenuti dalle misure effettuate (v. Tab. 3). 4.3. Discussione dei risultati Dall analisi dei valori medi di luminanza (sul bianco) sullo schermo ottenuti per vari pattern (v. Tab. 3) si può osservare che per ciascuna condizione di visualizzazione si passa da valori minimi intorno a 15 cd/m 2 (il valore più basso risulta pari a 11 cd/m 2, per il pattern 6 in condizioni di contrasto C=0 e luminosità B=0, lettera a in Fig. 4) a valori massimi superiori a 200 cd/m 2 (il valore più alto risulta pari a 238 cd/m 2, per i pattern 1 e 4 in condizioni di contrasto C=100 e luminosità B=100, lettera i in Fig. 4). Si può subito notare che il valore massimo di 238 cd/m² è comunque nettamente inferiore al valore massimo di

F. Leccese, G. Salvadori, M. Casini, M. Bertozzi, T. Corucci 300 cd/m² dichiarato sulla scheda del prodotto (v. Fig. 1). A questo proposito è utile ricordare che l invecchiamento dei componenti dello schermo (in particolare quelli destinati all emissione luminosa) può influenzare significativamente le prestazioni dello schermo stesso. Il decadimento delle prestazioni tuttavia potrebbe non essere distintamente percepito dal lavoratore che utilizza quotidianamente lo schermo per il lento progredire di tale fenomeno che, quindi, risulterà di più difficile percezione pur implicando via via un maggiore affaticamento visivo da parte dell utente. Ovviamente sia variazioni al contrasto (C) che alla luminosità (B) possono influenzare, anche in maniera notevole, la luminanza dello schermo. A questo proposito è significativo notare che tali parametri possono essere liberamente regolati dall utente secondo esigenze personali difficilmente controllabili, in certi casi anche in modo contrastante rispetto all utilità di migliorare la prestazione visiva. In merito a questi aspetti può risultare interessante il grafico di Figura 5 in cui sono riportati i valori di luminanza misurati per il pattern 6 lungo la diagonale dello schermo (punti di misura da 1 a 9, cfr. Fig. 3 e Tab. 2) nelle varie condizioni di visualizzazione (dalla a alla i). Condizioni di visualizzazione Pattern 1 3 4 5 Punti di misura 1 1 2 3 4 1 1 2 a (C0-B0) 16 12 12 13 13 14 11 12 b (C0-B100) 50 42 42 43 49 54 46 45 c (C100-B0) 73 55 60 61 53 73 55 62 d (C25-B100) 94 80 76 76 91 100 85 75 e (C50-B50) 102 86 86 87 96 109 92 94 f (C100-B25) 134 110 114 117 118 132 115 121 g (C75-B100) 210 175 166 175 198 214 186 177 h (C100-B75) 224 189 198 192 205 226 204 200 i (C100-B100) 238 200 197 197 217 238 215 212 Pattern 6 Punti di misura 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 a 10 10 11 12 12 12 12 11 11 10 9 b 35 40 43 46 51 50 48 46 41 34 40 c 57 56 58 61 62 61 61 60 60 60 50 d 60 70 78 84 92 94 87 84 75 66 71 e 77 84 90 96 102 99 95 96 90 80 84 f 114 117 121 126 130 125 119 121 128 120 122 g 133 165 177 190 204 199 188 185 184 162 167 h 194 195 205 217 226 218 210 210 209 190 199 i 202 204 214 228 230 229 218 217 217 197 208 (seguito) Tabella 2. Risultati delle misure di luminanza sullo schermo per varie condizioni di visualizzazione e per ciascun pattern nei punti di misura prestabiliti (i valori riportati sono tutti espressi in cd/m 2 ).

Rischio illuminotecnico nelle postazioni fisse di lavoro con videoterminale Pattern Condizioni di visualizzazione a b c d e f g h i 1 16 50 73 94 102 134 210 224 238 3 13 44 57 81 89 115 179 196 203 4 14 54 73 100 109 132 214 226 238 5 12 46 59 80 93 118 182 202 214 6 11 43 59 78 90 122 178 207 215 Tabella 3. Valori medi di luminanza sullo schermo per varie condizioni di visualizzazione e per ciascun pattern esaminato (i valori riportati sono tutti espressi in cd/m 2 ). 250 Luminanza (cd/m 2 ) 225 200 175 150 125 100 75 50 25 0 Pattern 1 Pattern 3 Pattern 4 Pattern 5 Pattern 6 a b c d e f g h i Condizioni di visualizzazione Figura 4. Grafico dei valori medi di luminanza sullo schermo nei vari casi esaminati (v. Tab. 3). Dalla Figura 5 si osserva che le variazioni al contrasto influenzano più marcatamente la luminanza dello schermo rispetto alle variazioni alla luminosità. Per esempio ciò è evidente nel passaggio dalla condizione g (C75-B100) alla i (C100-B100) rispetto al passaggio dalla h (C100-B75) alla i (C100-B100), analogamente nel passaggio dalla condizione a (C0-B0) alla c (C100-B0) rispetto al passaggio dalla a (C0-B0) alla b (C0-B100). In taluni casi la differenza tra il valore massimo di luminanza e il valore minimo sulla diagonale è piuttosto marcata, per esempio nella condizione g (C75-B100) si raggiunge una differenza di 71 cd/m 2 (da 133 cd/m 2 a 204 cd/m 2 ). La condizione di visualizzazione per la quale tale differenza è minima, pari a 2 cd/m 2, è ovviamente la a (C0-B0). Si ricordi a questo proposito che per valutare la luminanza degli schermi nella serie di norme UNI EN ISO 9241 è suggerito di valutare il rapporto tra la luminanza più elevata e quella più bassa. Il valore massimo di luminanza è sempre ottenuto al centro dello schermo (punto di misura 5, nel pattern 6). La

F. Leccese, G. Salvadori, M. Casini, M. Bertozzi, T. Corucci condizione di visualizzazione intermedia, rispetto ai valori di luminanza misurati, è la f (C100-B25) piuttosto che la e (C50-B50), mentre quella preferita dagli utenti è risultata la condizione di visualizzazione h (C100-B75). Luminanza (cd/m 2 ) 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Punti di misura a b c d e f g h i Figura 5. Grafico dei valori di luminanza sullo schermo, in corrispondenza dei punti di misura sulla diagonale del pattern 6, per le varie condizioni di visualizzazione esaminate (v. Tab. 2). BIBLIOGRAFIA INAIL Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (2010a), Il lavoro al videoterminale. B. Manfredi (a cura di), INAIL Direzione Centrale Comunicazione, Roma. INAIL Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (2010b), Il Medico Competente e gli Addetti ai Videoterminali. L. Bindi, M. Clemente, A. Miccio, A. Ossicini (a cura di), INAIL Sovrintendenza Medica Generale, Roma. Leccese F., Salvadori G., Casini M., Bertozzi M. (2012a), Risk Assessment illuminotecnico in ambiente ospedaliero Risultati di una ricerca condotta a livello regionale, GECO Eventi: Pisa, ISBN 978-88-907334-0-6, Giugno 2012 (prima edizione). Leccese F., Salvadori G., Casini M., Bertozzi M., (2012b): Illuminazione nei luoghi di lavoro: benessere, salute e sicurezza dei lavoratori. IF CRASC 2012 II Convegno Nazionale di Ingegneria Forense, Pisa, 15-17 Novembre 2012. Corucci T. (2011): della visione nelle postazioni di lavoro fisse munite di videoterminale Normativa, caso di studio e misure in opera. Tesi di Laurea in Ingegneria Edile (relatori: F. Leccese, G. Salvadori, M. Bertozzi), Università di Pisa.

Rischio illuminotecnico nelle postazioni fisse di lavoro con videoterminale APPENDICE A I requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con VDT sono trattati in particolare nella ampia ed articolata serie di norme ISO 9241. In Tab. A.1 sono riportate le norme della serie pubblicate in Italia (UNI EN ISO 9241) e quelle in preparazione al fine di fornire un quadro completo dello stato dell arte sull argomento. Numero UNI EN ISO 9241-1 (2003) Part 2 (international standard) Part 3 (replaced) UNI EN ISO 9241-4 (2002) UNI EN ISO 9241-5 (2001) UNI EN ISO 9241-6 (2001) Part 7 (replaced) Part 8 (replaced) UNI EN ISO 9241-9 (2001) UNI EN ISO 9241-11 (2002) UNI EN ISO 9241-12 (2001) UNI EN ISO 9241-13 (2002) UNI EN ISO 9241-14 (2002) UNI EN ISO 9241-15 (1999) UNI EN ISO 9241-16 (2001) Part 17 (replaced) UNI EN ISO 9241-20 (2009) Introduction UNI CEN ISO/TR 9241-100 (2011) Titolo Requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con videoterminali (VDT) - General principles and framework UNI EN ISO 9241-110 (2006) Part 111 (planned) Part 112 (planned) Part 113 (planned) Presentation and support to users Part 121 (planned) Part 122 (planned) Part 123 (planned) Part 124 (planned) UNI EN ISO 9241-129 (2011) Dialogue techniques Part 130 (planned) Part 131 (planned) Part 132 (planned) Ergonomics of human-system Part 133 (planned) Part 134 (planned) Part 135 (planned) Interface control components Part 141 (planned) Part 142 (planned) UNI EN ISO 9241-143 (2012) Domain-specific guidance UNI EN ISO 9241-151 (2008) Part 151 (planned) Part 152 (planned) Introduzione generale Guidance on task requirements Visual display requirements Requisiti della tastiera Requisiti posturali e per la configurazione del posto di lavoro Guida sull ambiente di lavoro Requirements for display with reflections Requirements for displayed colours Requisiti per i dispositivi di immissione dei dati diversi dalle tastiere Guida sull usabilità Presentazione delle informazioni Guida per l utente Menu dialogici Comandi dialogici Dialoghi per manipolazione diretta Form filling dialogues Linee guida sull accessibilità dell attrezzatura e dei servizi della tecnologia dell informazione e della comunicazione Introduzione alle norme relative all ergonomia del software Principi dialogici Presentation principles Multimedia principles GUI and control principles Presentation of information Media selection and combination Navigation User guidance Guida sull individualizzazione del software Selection and combination of dialogue techniques Menu dialogues Command dialogues Direct-manipulation dialogues Form-based dialogues Natural language dialogues Controlling groups of information (includine windows) Lists Form Guida relativa alle interfacce dell utente della rete Interpersonal communication Virtual reality

F. Leccese, G. Salvadori, M. Casini, M. Bertozzi, T. Corucci Accessibility UNI EN ISO 9241-171 (2008) Human-centred design Part 200 (planned) UNI EN ISO 9241-210 (2010) Guida sull accessibilità dei software Introduction to human-centred design standards Processi di progettazione orientata all utente per sistemi interattivi Process reference models Ergonomics of humansystem Part 220 (planned) Human-centred life cycle processes Methods Ergonomics of humansystem Part 230 (planned) Human-centred design methods Ergonomics requirements and measurement techniques for electronic visual displays UNI EN ISO 9241-300 (2009) Introduzione ai requisiti dei visualizzatori elettronici UNI EN ISO 9241-302 (2009) Terminologia per visualizzatori elettronici UNI EN ISO 9241-303 (2012) Requisiti per visualizzatori elettronici Metodi di prova delle prestazioni per gli utenti per visualizzatori UNI EN ISO 9241-304 (2009) UNI EN ISO 9241-305 (2009) UNI EN ISO 9241-306 (2009) UNI EN ISO 9241-307 (2009) Part 308 (Technical Report) Part 309 (Technical Report) Physical input devices UNI EN ISO 9241-400 (2007) UNI EN ISO 9241-410 (2012) Part 411 (planned) UNI EN ISO 9241-420 (2011) Part 421 (planned) Workstation Part 500 (planned) Work environment Part 600 (planned) Application domains Part 710 (planned) Part 711 (planned) Part 712 (planned) Part 713 (planned) Part 714 (planned) Part 715 (planned) Part 716 (planned) Part 717 (planned) Tactile and haptic s Part 900 (planned) UNI EN ISO 9241-910 (2011) Part 920 (under preparation) Part 930 (planned) Part 940 (planned) Part 971 (planned) - Ergonomics of humansystem Ergonomics of humansystem Ergonomics of human-system elettronici Metodi di prova di laboratori ottici per visualizzatori elettronici Metodi di valutazione in campo per visualizzatori elettronici Metodi di prova di analisi e di conformità per visualizzatori elettronici Surface-conduction electron-emitter displays (SED) Organic light-emittes diode (OLED) displays Principi e requisiti per i dispositivi fisici di ingresso Criteri di progettazione per i dispositivi fisici di ingresso Laboratory test and evaluation methods for the design of physical input devices Selezione dei dispositivi di inserimento dati Workplace test and evaluation methods for the use of physical input devices Workstation layout and postural requirements Guidance on the work environment Introduction to ergonomic design of control centres Principles for the design of control centres Principles for the arrangement of control suites Control room layout Layout and dimensions of control centre workstations Control centre displays and controls Control room environmental requirements Principles for the evaluation of control centres Introduction to tactile and haptic s Quadro di riferimento per interazioni tattili Guidance on tactile and haptic s Haptic and tactile s in multimodal environments Evaluation of tactile and haptic s Haptic and tactile interface to publicly available devices Tabella A1. Serie di norme ISO 9241: parti già pubblicate in Italia (UNI EN ISO, in grassetto) e parti in preparazione (in corsivo, fonte: ISO 9241-300, November 2008, Annex A).