VALERIA FEDELI - Vice Presidente del Senato appunti intervento convegno dell associazione Amerigo Tutela della proprietà intellettuale e azioni di contrasto alla contraffazione Firenze, 25 ottobre 2013 La contraffazione, in tutte modalità con cui si pratica e diffonde, è una gravissima forma di illegalità, che viola la proprietà intellettuale e industriale, colpisce produttori, lavoratori e consumatori, ha effetti pesanti sul piano economico, sociale e per la salute. Contraffare significa produrre, importare, vendere o impiegare prodotti o servizi coperti da un titolo di proprietà industriale (marchio, brevetto, disegno/modello) senza l autorizzazione del titolare. La contraffazione non è un fenomeno illegale secondario, ed anzi paghiamo l eccessiva tolleranza che per anni c è stata sul tema, soprattutto quando ad essere contraffatti erano principalmente capi e accessori della moda o la produzione creativa e intellettuale in campo musicale o cinematogafico. L attenzione dell opinione pubblica ha iniziato a modificarsi e a stigmatizzare maggiormente la contraffazione quando si è cominciato a parlare di medicinali e beni alimentari contraffatti, che incidono in modo più evidente - anche se non sempre più grave - sulla salute di chi fa uso di prodotti falsi. La contraffazione è un fenomeno globale, e rappresenta tra il 7 e il 9% dell intero commercio mondiale. Un fenomeno criminale che intreccia in molti casi la criminalità organizzata e che si insinua subdolamente nelle filiere produttive legali. Oggi in Italia quella del falso è un industria che produce 7 miliardi di fatturato, impiega illegalmente 130mila addetti e fa perdere 5 miliardi di gettito fiscale. Riguarda ancora moltissimo abbigliamento e moda, e poi articoli per casa e scuola, cosmetici, farmaci, pezzi di ricambio, giocattoli, prodotti hi-tech. Si svolge nel commercio da strada, ma anche, sempre di più, online.! 1/7
Mi sono molto occupata di questo tema negli ultimi dieci e più anni, quando ho guidato il sindacato tessile in Italia e in Europa. Quella contro la contraffazione è stata una battaglia che abbiamo condotto, insieme alle imprese, come strumento di legalità e come sostegno al made in Italy, alle produzioni e alle eccellenze che fanno grande l Italia nel mondo e che purtroppo non siamo ancora riusciti a valorizzare e a rendere modello di crescita. Una battaglia che per anni ha faticato a trovare condivisione, e ne è esempio emblematico la vicenda dell Alto Commissario contro la contraffazione, creato nel 2005 (da Siniscalco) e abolito nel 2008 (da Tremonti), segno proprio di quella disattenzione di cui accennavo. Essendomi per anni trovata a chiedere maggiore intervento da parte delle Istituzioni - maggiore rigore delle norme, maggiore incisività nei controlli, maggiore opera di sensibilizzazione - non posso, da Vice Presidente del Senato, che prendere la materia molto seriamente. Sono qui oggi, quindi, per portare il mio contributo alla discussione, ma anche, e soprattutto, per dirvi che ci sono, che potete usarmi, se avete voglia, come terminale per le vostre richieste e come parte di quell alleanza larga che dobbiamo costruire per restituire legalità, tutela della proprietà intellettuale, valorizzazione del made in Italy. In questi primi mesi di lavoro al Senato ho firmato un emendamento a tutela della proprietà intellettuale. Ha riguardato il ddl Severino sulle depenalizzazioni, mirato ad escludere dai reati da ridurre ad illeciti amministrativi quelli relativi alla proprietà intellettuale e industriale. Depenalizzare i reati di contraffazione o pirateria avrebbe un effetto devastante sul sistema di enforcement dei diritti, per le imprese e per i lavoratori, con conseguenze economiche ed occupazionali, sugli investimenti nel nostro Paese, di perdita di gettito fiscale.! 2/7
È strategico, invece, - ed in questa sala lo sapete tutti - salvaguardare la proprietà intellettuale, il copyright, i brevetti industriali, i diritti d autore, le produzioni tipiche. È strategico rispetto all idea di futuro che abbiamo in mente per il Paese, un futuro che io credo debba concentrarsi proprio su un modello di crescita etico, legale, fondato sull eccellenza, sulla conoscenza, sulla manifattura di qualità. E allora la lotta alla contraffazione, alla pirateria, al sommerso devono diventare tratto distintivo di tutte le politiche di crescita. In questo quadro vanno anche rafforzati gli strumenti di controllo e sanzione, soprattutto visto il dibattito che si è sviluppato di recente sull attribuzione del potere sanzionatorio in caso di pratiche commerciali scorrette (compresa la vendita o diffusione di prodotti contraffatti) su internet e reti telematiche, che, come ancora rilevato recentemente dal Consiglio di Stato, non è chiara, con incertezza sui poteri attribuiti all Antitrust o alle specifiche Autorità indipendenti. Si è creata nei fatti una giurisprudenza che ha margini di ambiguità, il che produce una debolezza di intervento cui occorre trovare soluzione, dal mio punto di vista attribuendo il potere sanzionatorio in via privilegiata all Antitrust, che per conoscenza dei mercati e regolamentazione speciale di cui dispone appare il soggetto più idoneo. Rispetto al sistema complessivo di tutela della proprietà intellettuale ed industriale e di contrasto alla contraffazione e alla distribuzione commerciale illegale c è molto da fare, sia per rendere effettivamente attuate le normative vigenti, sia per aggiornarle rispetto alle evoluzioni economiche e sociali, che ci presentano - come nel caso di internet - nuovi campi di diffusione delle pratiche illegali. Sul rapporto tra lotta alla contraffazione e tutela dei diritti di proprietà industriale i riferimenti normativi sono: a livello europeo il regolamento CE n. 1383 del Consiglio del 22 luglio 2003, che intervenendo sulle misure nei confronti di merci sospettate di violare i diritti di proprietà intellettuale presenta una definizione puntuale di contraffazione, e la direttiva 2004/48/CE, strumento per la promozione del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e quindi di lotta alla contraffazione. A livello italiano il Codice della Proprietà Industriale (Decreto legislativo del 10 febbraio 2005, n. 30 - e relativo regolamento di attuazione DM 13 gennaio 2010, n. 33).! 3/7
Il Codice della proprietà industriale (CPI) ha introdotto nel sistema italiano una disciplina organica e strutturata in materia di tutela, difesa e valorizzazione dei diritti di proprietà intellettuale, riordinando e accorpando oltre 40 testi normativi precedenti, dovuti in particolare all adeguamento delle norme italiane ai regolamenti comunitari e alle convenzioni internazionali. Con la Legge Sviluppo del 2009, poi, in merito alle Disposizioni per l internazionalizzazione delle imprese, si sono inasprite le sanzioni penali per chi commette reato di contraffazione, prevedendo la confisca obbligatoria dei beni e due nuovi reati per sanzionare fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale o falsificando l indicazione geografica o la denominazione di origine dei prodotti. Negli ultimi anni ci sono state poi anche novità istituzionali. la creazione nel 2009 della Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione-UIBM nell ambito del Ministero dello Sviluppo Economico l'istituzione, a luglio 2010, di una Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, l insediamento, a dicembre 2010, del Consiglio Nazionale Anticontraffazione CNAC, organismo interministeriale che ha compiti di indirizzo, impulso e coordinamento di tutte le amministrazioni che si occupano di lotta alla contraffazione. Il Consiglio lo scorso anno (19 novembre 2012) ha presentato il Piano Nazionale Anticontraffazione, che individua 6 priorità d azione. - Comunicazione/informazione per i consumatori, per rafforzare la cultura della proprietà intellettuale. - Rafforzamento del presidio territoriale. - Lotta alla contraffazione via Internet, con il tentativo di trovare un giusto equilibrio tra gli interessi dei fornitori di connettività, i gestori dei contenuti e i titolari dei diritti. - Formazione alle imprese in tema di tutela della proprietà intellettuale, in una prospettiva non solo nazionale, ma anche internazionale. - Tutela del Made in Italy da fenomeni di usurpazione all estero, il cosiddetto Italian Sounding.! 4/7
- Enforcement, con un particolare focus sulla preservazione della specializzazione dei giudici civili e la specializzazione dei giudici penali. In Europa, invece, nel 2009 è stato istituito l Osservatorio sulla Contraffazione e la Pirateria, oggi denominato Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale. Proprio in Europa, però, abbiamo fino ad oggi faticato ad imporre uno degli strumenti di contrasto alla contraffazione: la tracciabilità e l etichettatura made in. Qualcosa finalmente è cambiato proprio la settimana scorsa, giovedì 17, quando la Commissione mercato interno del Parlamento europeo ha approvato l articolo 7 della regolamentazione dei prodotti made in, che prevede l indicazione di origine obbligatoria. È un risultato importantissimo per i consumatori europei e per l industria manifatturiera, che permette di superare i limiti della normativa del 2005, che prevede l etichetta Made in solo per i prodotti importati da paesi non europei. Ora invece si risponde alla necessità di individuare, anche nel mercato interno, dove un prodotto è stato fabbricato, ai fini della sua piena tracciabilità e di una maggiore responsabilizzazione di autorità di controllo e produttori. L Europa sceglie di sostenere la manifattura, difendere la sicurezza dei prodotti e la tutela dei consumatori, sostenere il lavoro e le filiere produttive di qualità, tutelare la proprietà intellettuale e industriale. È un segno che i tempi stanno maturando, che la sensibilità cresce e che la battaglia che combattiamo da molto tempo può trovare spazi più larghi di azione ed efficacia. Ne è altro segno, su scala italiana, il bando del Mise, lanciato tre giorni fa, con un milione di euro a disposizione di progetti di comunicazione per diffondere la cultura della proprietà industriale e rendere i consumatori più consapevoli dei rischi della contraffazione, attraverso strumenti e messaggi informativi, multimediali, innovativi. E va nella stessa direzione la proposta di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla contraffazione presentata il 25 settembre scorso dalla deputata Colomba Mongiello (PD) e approvata dalla Camera. Insomma le cose si muovono.! 5/7
Dobbiamo però saper inquadrare tutte le misure e le azioni di prevenzione, controllo e sanzione in un quadro di prospettiva condiviso, che tuteli la creatività intellettuale e la qualità produttiva e industriale, in una generale ottica di rilancio del made in Italy. Insisto sul made in Italy perché credo sia la più forte opportunità di crescita che abbiamo, l unico modello vincente su cui ridefinire le politiche industriali e di sviluppo, a livello interno ed europeo, e dentro il quale inserire anche le norme contro la contraffazione e per la difesa della proprietà intellettuale. Ho presentato su questo un disegno di legge che mira a tutelare e valorizzare l italian quality, un disegno di legge che si trova oggi in sintonia con le ultime decisioni comunitarie. In Europa, anche su questi temi, l Italia deve essere presente con un rinnovato protagonismo - come ha finora fatto il Governo Letta. Un protagonismo che deve essere finalizzato, nell ottica generale di un Europa della crescita, anche a svolgere una funzione di regolatore etico dei mercati internazionali, con azioni di tutela delle produzioni di qualità e di contrasto ad illegalità e contraffazione. Il consiglio europeo di febbraio 2014, in particolare, sarà dedicato alla competitività e alla politica industriale, nell idea di arrivare ad una condivisione concreta di quel Patto industriale che serve all Europa. Dobbiamo arrivare pronti, portando in dote il nostro modello migliore, quello del made in Italy. Legalità, lotta alla contraffazione e tutela della proprietà intellettuale e industriale devono essere parte fondamentale di una strategia di competitività italiana ed europea: che non è né protezione né autosufficienza del mercato, ma una strategia di sviluppo sostenibile, fondata su qualità, sostenibilità ambientale, rispetto dei diritti dei lavoratori, rispetto delle regole. È una sfida di legalità, di sicurezza, di valori, di crescita. Una sfida che deve puntare su controllo e sanzioni, sul sostegno all aggregazione imprenditoriale, perché la frammentazione del processo produttivo facilita l industria del falso, su informazione e sensibilizzazione culturale, per far! 6/7
conoscere, fin dalle scuole, il danno economico, sociale e alla salute che la contraffazione produce, e per restituire a tutta la comunità il senso condiviso del valore della proprietà intellettuale e del modello del made in Italy. Il made in Italy non è qualcosa che riguarda pochi marchi, né tantomeno un idea elitaria di lusso. Il made in Italy è la cornice che definisce il nostro passato e dentro la quale possiamo ritrovare il filo per raccontare e costruire il futuro, per ritrovare il senso di noi stessi e il nostro posto nel mondo. Carlo Cipolla scriveva che: "La missione dell'italia è produrre all'ombra dei campanili cose belle che piacciono al mondo". Quelle cose belle dobbiamo valorizzarle e tutelarle, difendendo la proprietà intellettuale ed industriale e facendo di questa capacità e di questa missione il tratto fondante delle nostre prospettive di futuro.! 7/7