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Allegato 1) IL COMITATO DI DISTRETTO, nella seduta del 16.11.2007 Vista la deliberazione della Giunta Regionale n. 1448/2007 del 1 Ottobre del 2007 con la quale veniva approvato il Piano sanitario 2008 2010 per essere sottoposto all approvazione dell assemblea legislativa regionale ai sensi dell art. 28, comma 4, lett. d) dello Statuto della Regione Emilia-Romagna; Rilevato che il Piano sanitario, in coerenza con quanto indicato dalle due leggi regionali numero 29 del 23 Dicembre 2004 Norme generali sull organizzazione e il funzionamento del Servizio sanitario regionale e numero 2 del 12 marzo 2003 Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali : - definisce un sistema integrato di politiche sociali e sanitarie che persegua la promozione del ben-essere con interventi capaci di coinvolgere e mobilitare risorse diverse (pubbliche, del terzo settore, della solidarietà spontanea e non organizzata, private ecc.) ricercando l integrazione delle politiche sociali con le politiche sanitarie e, allo stesso tempo, di queste con le politiche ambientali, urbanistiche, abitative, formative, occupazionali e culturali ; - sviluppa e consolida il ruolo della Conferenza Territoriale sociale e sanitaria e del Comitato di Distretto, individuati dalla legislazione Regionale (L.r. 2/2003 e L.r. 29/2004), quali strumenti di raccordo istituzionale tra gli Enti locali e le Aziende Sanitarie; - pone come obiettivo primario quello di favorire l omogeneità, sull intero territorio regionale, dell assetto istituzionale integrato del sistema di welfare; Rilevato inoltre che, al fine di consentire di disegnare, nel quadro normativo vigente, un assetto istituzionale di governo coerente ed omogeneo, il Piano individua i seguenti principi cardine : la centralità degli Enti locali e della Regione nella programmazione, regolazione e realizzazione dei servizi sociali, sanitari e socio-sanitari a rete; la separazione delle funzioni pubbliche di governo (programmazione, regolazione, verifica dei risultati) da quella di produzione dei servizi e delle prestazioni; l individuazione della zona distrettuale quale ambito territoriale ottimale per l esercizio associato della funzione di governo, di committenza e per l organizzazione associata delle funzioni amministrative ad essa collegata. Valutate le principali novità che nel prossimo futuro dovranno essere affrontate dai Comuni del distretto di Casalecchio di Reno: - la sperimentazione della gestione del Fondo regionale per la non autosufficienza (FRNA); - la definizione e attuazione del sistema dell'accreditamento; - la regolamentazione omogenea del sistema di compartecipazione alla spesa, anche attraverso lo strumento dell'isee; - la costituzione degli Sportelli Sociali comunali; Considerato - la costituzione nella maggioranza dei distretti emiliano-romagnoli, delle Aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP) per la produzione dei servizi e la distinzione di tali funzioni da quelle di indirizzo e regolazione. Rilevato dunque che: - per esercitare l'insieme delle funzioni connesse a questi temi, occorre innanzitutto che i Comuni individuino, come previsto dall art.16 della L.r. 2/2003, uno strumento, di ambito distrettuale, strutturato e stabile, che consenta di esercitare al meglio le funzioni amministrative ed i compiti di programmazione, progettazione e realizzazione del sistema locale dei servizi sociali a rete; - in questa direzione, peraltro, è già fortemente orientato e caratterizzato il Programma regionale di riordino territoriale ai sensi della L.r. 11/2001 per l'anno 2006; Alla luce di queste valutazioni e indicazioni, si possono individuare, come trasversali all'insieme delle funzioni sopra richiamate, due funzioni a livello distrettuale nell'area delle politiche sociali, sanitarie e socio sanitarie: una funzione di governo, relativa alla programmazione di ambito distrettuale (comprensiva dell area della non autosufficienza), alla regolazione e alla verifica dei risultati di salute e di benessere raggiunti, alla definizione delle regole per l'accreditamento, per l'accesso al sistema e per la compartecipazione alla spesa, per la costituzione degli Sportelli Sociali comunali, alla costituzione delle ASP.

una funzione tecnico-amministrativa e di supporto gestionale, relativa alla definizione della programmazione ed alla sua attuazione (impiego delle risorse, rapporti con i produttori pubblici e privati, integrazione sociosanitaria a livello organizzativo e professionale, monitoraggio e supporto alla valutazione); Considerato che, a seguito di approvazione di apposita convenzione approvata nei singoli consigli dei Comuni del Distretto, sulla base del programma regionale finalizzato Promozione e sviluppo nuovi uffici di piano di cui alla DGR 1791/2006 e del progetto distrettuale per la costituzione dell ufficio di piano distrettuale, approvato dal Comitato di Distretto entro il 31/07/07, formulato nel rispetto degli indirizzi della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna, si è costituito il nuovo Ufficio di Piano gestito in forma associata dai 9 Comuni del Distretto; Rilevato che, oltre a garantire le necessarie funzioni di segreteria e di supporto tecnico e gestionale, l Ufficio di piano svolge le attività previste al punto 1 dell all. A alla DGR 1004/2007, ossia: a. attività istruttoria, di supporto all'elaborazione e valutazione della programmazione in area sociale e sociosanitaria (Piano di zona distrettuale per la salute e per il benessere sociale, e Programmi attuativi annuali comprensivi del Piano delle attività per la non autosufficienza); b. attività istruttoria e di monitoraggio per la definizione di regolamenti distrettuali sull'accesso e sulla compartecipazione degli utenti alla spesa; c. attività di supporto per l individuazione di un modello di gestione associata dei servizi sociale e socio-sanitari del Distretto; d. attività istruttoria e di monitoraggio per l'accreditamento; e. azioni di impulso e di verifica delle attività attuative della programmazione sociale e sociosanitaria, con particolare riferimento: all utilizzo delle risorse, monitoraggio e verifica in itinere dei risultati del Piano annuale per la non autosufficienza e dell'equilibrio del Fondo distrettuale per la non autosufficienza all impiego delle risorse per l'attuazione in forma associata dei Programmi finalizzati, e per la gestione di alcuni servizi comuni, nella prospettiva della costituzione del Fondo sociale locale; alla promozione e supporto ad azioni di integrazione e coordinamento organizzativo e professionale relativamente ai servizi sociali e sanitari. al presidio e alla promozione dell integrazione della progettualità e degli interventi sociali e sociosanitari con le altre politiche (es.: funzione di raccordo per inserimento lavorativo disabili e fasce deboli, figura di sistema nell'area minori, ) al raccordo e all utilizzo delle rilevazioni sulla domanda e sull'offerta, anche con riferimento all'attività degli sportelli sociali; alla definizione e gestione di percorsi di formazione comuni tra i servizi della zona; al monitoraggio dell andamento del benessere e della salute, con riferimento alle determinanti ed agli indicatori presi in considerazione nella programmazione; f. gestione associata di progetti e di risorse; e, nello specifico: I) attività programmatorie realizzazione di un focus group con referenti tecnici comunali sulla futura organizzazione del processo di programmazione del Piano di zona distrettuale per la salute e per il benessere sociale; organizzazione dei passaggi delle comunicazioni fra Comuni e con la Provincia e con la Regione; supporto all individuazione di tematiche (a partire dall'analisi dei dati di verifica del piano attuativo 2006) rilevanti in ordine ai bisogni socio-sanitari ed educativi della popolazione del Distretto; presenza nei tavoli tematici, curando l organizzazione, la comunicazione e la documentazione degli stessi; azioni di raccordo e di raccolta di informazioni con la Regione Emilia-Romagna; partecipazione ad incontri del Comitato di Distretto e del Tavolo del Welfare per la restituzione di quanto emerso negli incontri realizzati a livello distrettuale (processo di partecipazione, esiti, ecc.); predisposizione delle azioni per la redazione del Profilo di comunità: reperimento dati da fonti statistiche, analisi documentale, ecc.; attuazione di azioni di raccordo fra la programmazione sanitaria e la programmazione sociale finalizzata alla predisposizione del nuovo piano per la salute ed il benessere: analisi dei processi partecipativi in vista della predisposizione dei piani per la salute, individuazione degli attori principali dei due processi, delle sedi di confronto, delle modalità di stesura dei documenti di piano (piani per la salute e Pat locali); II) attivita di segreteria tecnico-amministrativa acquisizione, analisi ed eventuale rielaborazione dei materiali documentali prodotti; convocazione dei tavoli tematici e trasversali; verbalizzazione delle presenze e dello svolgimento degli incontri dei tavoli tematici e trasversali; invio materiali e strumenti utili allo svolgimento degli incontri dei tavoli tematici e trasversali; eventuali ricerche ad hoc di dati/informazioni utili al lavoro dei tavoli tematici e trasversali; reperimento di dati relativi ai progetti ed utili al monitoraggio dei progetti.

Inoltre, in relazione agli sportelli sociali, l Ufficio di piano assume una funzione di informazione e coordinamento in relazione alla rete dei servizi. Assume, altresì, un ruolo di progettazione, su impulso del Comitato di Distretto, per finanziamenti (Fondazioni bancarie o altri soggetti) che abbiano valenza distrettuale. Ulteriori funzioni possono essere assegnate in coerenza il Piano di Zona distrettuale per la salute e il benessere sociale. Rilevato che il Piano sanitario regionale sopraccitato: affida all l Azienda pubblica di servizi alla persona (ASP) originata, a norma della L.r. 2/2003, dalla trasformazione delle IPAB, il ruolo di soggetti pubblici produttori ed erogatori di servizi, nella convinzione che questo miri a fornire un assetto più strutturato e funzionale alla componente pubblica del sistema di produzione dei servizi in ambito sociale e socio-sanitario. definisce nell ambito distrettuale l ambito territoriale di riferimento ottimale delle ASP; assegna alle ASP un ruolo di azienda multiservizi per garantire economicità e qualità degli interventi. Rilevato che: sul territorio distrettuale di Casalecchio, non esistendo Ipab non è stato possibile procedere alla costituzione mediante trasformazione di ASP; nel corso del 2007 sono stati dunque operati studi accurati in merito alla forme più idonee di gestione associata dei servizi socio sanitari ; Considerato che: - con Deliberazioni dei Consigli Comunali dei Comuni del Distretto di fine 2000, regolarmente esecutive, venivano rispettivamente approvati: a) l Accordo di programma tra i Comuni del Distretto di Casalecchio di Reno e l ASL Bologna Sud per il funzionamento del Servizio Assistenza Anziani nel Distretto di Casalecchio di Reno per il triennio 2001-2003; b) l Accordo di programma tra i Comuni del Distretto di Casalecchio di Reno e l ASL Bologna Sud per l integrazione delle funzioni socio-sanitarie territoriali per le aree minori, handicap, Sert, con delega di funzioni socio-assistenziali all ASL Bologna Sud per il triennio 2001-2003; - con Deliberazione dei Consigli Comunali dei Comuni del Distretto di fine 2003, regolarmente esecutive, venivano prorogati per l anno 2004: a) l Accordo di programma tra i Comuni del Distretto di Casalecchio di Reno e l ASL Bologna Sud per il funzionamento del Servizio Assistenza Anziani nel Distretto di Casalecchio di Reno; b) l Accordo di programma tra i Comuni del Distretto di Casalecchio di Reno e l ASL Bologna Sud per l integrazione delle funzioni socio-sanitarie territoriali per le aree minori, handicap, Sert, con delega di funzioni socio-assistenziali all ASL Bologna Sud e, con la medesima deliberazione, venivano approvate le Linee guida per la riorganizzazione dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari di ambito distrettuale. Costituzione dell Ufficio Sociale Distrettuale ; - detti Accordi, prorogati con delibere dei Consigli Comunali dei Comuni del Distretto di fine 2004 e di fine 2005, regolarmente esecutive, venivano prorogati per gli anni 2005 e 2006; - con deliberazione dei Consigli Comunali dei Comuni del Distretto, di fine 2006, veniva prorogato per l anno 2007 l Accordo di programma fra Comuni e Azienda USL d Bologna per l integrazione delle funzioni sociosanitarie territoriali delega di funzioni socio-assistenziali all ASL; - Considerato che: - per sostenere l obiettivo di rafforzamento del livello distrettuale di governo, definito nella normativa regionale sopra richiamata, ed il processo già in atto di forte responsabilizzazione delle autonomie locali, si intende procedere ad una gestione associata dei servizi socio sanitari; - il Comitato del Distretto di Casalecchio di Reno ha avviato una attenta riflessione sulle possibili forme gestionali dei servizi sociali del territorio, anche attraverso udienze conoscitive di altre esperienze significative di gestione avviate in altri territori dell Azienda Sanitaria Locale di Bologna e della provincia di Bologna; - il Comitato di Distretto ha già espresso nelle Linee di Indirizzo approvate a fine anno 2006 il proprio orientamento rispetto all individuazione della forma di gestione più appropriata per i servizi sociali - a giugno 2006 è stato conferito un incarico all Istituto G.F. Minguzzi di Bologna per uno studio di fattibilità relativamente alla possibilità di una gestione associata tra i Comuni del Distretto; Ritenuto di ribadire quanto già definito nella convenzione tra i 9 Comuni del Distretto per la costituzione dell Ufficio di Piano, approvata nei rispettivi consigli comunali con deliberazione consiliare nel mese di ottobre 2007, circa l orientamento condiviso di promuovere l evoluzione del Comitato di Distretto verso un espressione delle funzioni di governo e di amministrazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, e socio-sanitari, maggiormente rispondenti ai bisogni del territorio, che si concretizza attraverso lo svolgimento delle seguenti funzioni: - governo del processo di programmazione del Piano di Zona e del Piano della Salute, integrando in tali piani anche le politiche educative e scolastiche e quelle giovanili;

- integrazione delle politiche del Comune con la programmazione dell ASL, delle strutture decentrate dello Stato, degli altri enti e realtà del terzo settore, con finalità sociali ed educative, con le autorità scolastiche e con il mondo della scuola; - governo dei processi di partecipazione, anche attraverso il tavolo del welfare; - verifica dello stato di attuazione dei piani di zona e della programmazione socio-sanitaria; - programmazione delle risorse, con particolare riferimento al fondo per la non autosufficienza; Specificato, altresì, come tali funzioni debbano essere recepite in un regolamento da approvare con apposito atto contestualmente alla decisione sulla gestione associata, nell ambito della definizione delle competenze sia degli organi politici che del soggetto gestionale; Viste: - la Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali Legge 8.11.2000 n. 328 ed in particolare l art. 19 in tema di Piani di Zona; - la Legge Regionale 12.03.2003 n. 2 contenente le Norme di riordino per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali ed in particolare gli articoli 10-11 (integrazione socio-sanitaria), 16 (ambito distrettuale di esercizio delle funzioni), 17 (deleghe di funzioni alle ASL), 29 (Piani di zona); - l art. 14 della Legge Regionale 3.02.1994 n. 5 come modificato dall'art. 55, comma 3, della Legge Regionale 12.03.2003, n. 2 secondo il quale i Sindaci dei Comuni sede di distretto di Unità sanitaria locale, al fine di ottenere la massima integrazione tra i servizi sociali e sanitari a favore delle persone anziane, promuovono la conclusione di accordi di programma tra i soggetti interessati per l'attivazione, di norma nell'ambito territoriale di ciascun distretto, di un servizio unico per il coordinamento e l'integrazione delle funzioni sociali e sanitarie a favore delle persone anziane (Servizio Assistenza Anziani) e degli strumenti tecnici per la valutazione multidimensionale; - il combinato disposto degli art 17 e 29 della Legge Regionale 12.03.2003 n. 2 e dell art. 34 del Testo Unico delle leggi sull ordinamento degli Enti locali di cui al D. Lgs. 18.08.2000 n. 267 per cui nell ambito dei Piani di zona approvati con Accordo di programma i Comuni possono delegare l esercizio di funzioni socioassistenziali alle Aziende UU.SS.LL., che le esercitano, di norma, in ambito distrettuale con bilanci e contabilità separate, disponendo i rapporti mediante apposita convenzione; - l art. 3 comma 3 del D. Lgs. 30.12.1992 n. 502, come modificato dal D. Lgs. 7.12.1993 n. 517 e dal D. Lgs. 19.06.1999 n. 229, per il quale l'azienda sanitaria locale può assumere la gestione di attività o servizi socio-assistenziali su delega dei singoli enti locali con oneri a totale carico degli stessi, ivi compresi quelli relativi al personale, e con specifica contabilizzazione, procedendo alle erogazioni solo dopo l'effettiva acquisizione delle necessarie disponibilità finanziarie; - il Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 approvato con D.P.R. 23.05.2003; - la deliberazione della Giunta Regionale n. 1448/2007 del 1 Ottobre del 2007 con la quale veniva approvato il Piano sanitario 2008 2010 per essere successivamente sottoposto all approvazione dell assemblea legislativa regionale ai sensi dell art. 28, comma 4, lett. d) dello Statuto della Regione Emilia-Romagna. - Legge Regionale 20.10.2003 n. 21 di istituzione dell'unità sanitaria locale di Bologna; - la Deliberazione di Giunta Regionale 8.02.1999 n. 124 in tema di Criteri per la riorganizzazione delle cure domiciliari; - le deliberazioni della Giunta Regionale nn.1377, 1378 e 1379 del 26.07.1999 e successive modifiche ed integrazioni, recanti rispettivamente la Direttiva sui criteri, modalità e procedure per la contribuzione alle famiglie disponibili a mantenere l anziano non autosufficiente nel proprio contesto, la Direttiva per l integrazione di prestazioni sociali e sanitarie ed a rilievo sanitario a favore di anziani non autosufficienti assistiti nei Servizi integrati socio-sanitari di cui all art.20 della L.R. 5/94 e la Direttiva sull adeguamento degli strumenti previsti dalla L.R. 5/94 in attuazione del Piano sanitario regionale con particolare riferimento alla semplificazione degli accessi ed al rapporto con i cittadini; - la Deliberazione di Giunta Regionale 30.12.1999 n. 2581 in tema di Progetto regionale demenze; - la L.R. 2/2003 e in particolare gli artt. 10 e 57 in cui si stabilisce che i Comuni e le ASL individuano modelli organizzativi e gestionali per l integrazione socio-sanitaria, e l art. 29 che prevede come strumento della pianificazione sociale e socio-sanitaria a livello distrettuale il Piano di Zona, definendone analiticamente i contenuti e le modalità di approvazione; - le D.C.R. 514/2003 e 615/2004, e la D.A.L. 33/2005, in particolare rispettivamente la lett. E), punto 1., il punto 3.2.3., lett. A ed il punto 3.2.2., lett. A degli allegati, parti integranti Programma annuale degli interventi e dei criteri di ripartizione delle risorse, ai sensi dell art. 47, c. 3, della L.R. 2/2003 ; - la delibera A.L. 91/2006, ed in particolare il punto 3.2.2. dell allegato parte integrante Programma annuale 2006: interventi, obiettivi e criteri generali di ripartizione delle risorse ai sensi dell art. 47, c. 3, L.R. 2/2003. Stralcio Piano regionale sociale e sanitario, nel quale si stabilisce di dare continuità allo sviluppo degli Uffici di piano, finalizzando a tale obiettivo, con il Programma analogo agli anni precedenti, una quota delle risorse disponibili, da definire, da destinare ai Comuni o altri soggetti pubblici di cui all art. 16 della L.R. 2/2003, integrando le funzioni fino ad oggi attribuite e svolte dagli Uffici di Piano con quelle della

programmazione e gestione dell integrazione sociosanitaria, da esercitare tramite apposita convenzione congiuntamente al Distretto, con riferimento anche al piano delle attività per la non autosufficienza; - la D.G.R. 509/2007 Fondo regionale per la non autosufficienza. Programma per l avvio nel 2007 e per lo sviluppo nel triennio 2007-2009 ed, in particolare, nel programma allegato parte integrante, il Sistema di governo del FRNA che contiene la definizione del nuovo ufficio di piano come supporto tecnico ed organizzativo al Comitato di distretto ed al Direttore di distretto nella programmazione, gestione e monitoraggio del fondo distrettuale per la non autosufficienza; - la D.G.R. 1004/2007 Attuazione D.A.L. n. 91/2006 e D.G.R. 1791/2006: individuazione delle azioni e dei criteri di riparto per realizzare gli obiettivi del programma finalizzato per la promozione e lo sviluppo degli uffici di piano ; DECIDE - di prorogare per l anno 2008 l Accordo di programma vigente tra I Comuni del Distretto e l ASL di Bologna per la gestione delle funzioni delegate e per la gestione del Servizio Assistenza Anziani; - di prendere atto che le risorse e gli oneri per la realizzazione degli obiettivi e dei connessi interventi inerenti la proroga degli Accordi di programma in parola verranno determinati in sede di Comitato di distretto ed approvati contestualmente all approvazione del documento di previsione di bilancio comunale, con ulteriore inserimento in appositi capitoli del PEG; - di procedere alla costituzione di un soggetto sovracomunale per la gestione associata dei servizi sociali e socio-sanitari di livello distrettuale; - di conferire incarico specifico per la costituzione di un soggetto giuridico di forma consortile, coerente con le disposizioni normative, per il Distretto di Casalecchio di Reno, al fine di ottenere entro giugno 2008 i seguenti elementi, per avviare la fase di start up del nuovo soggetto sovracomunale per la gestione dei servizi sociali e socio-sanitari entro l anno 2008. la redazione dello statuto del soggetto sovracomunale per la gestione associata dei servizi sociali e socio-sanitari; l individuazione delle linee guida per lo sviluppo del modello gestionale in ogni singolo comune del Distretto; la realizzazione di un approfondimento sulle tematiche di carattere fiscali inerenti il nuovo soggetto; la realizzazione del Piano Industriale; la realizzazione del Business Plan: la realizzazione del Piano Operativo indicante la procedura per la realizzazione delle strategie e relativa tempistica di attuazione. - che le spese conseguenti alla formalizzazione dell incarico, per cui si da mandato all Ufficio di Piano, verranno suddivise tra i Comuni sulla base del numero di cittadini residenti al 31/12/2007. Casalecchio di Reno, Il Presidente del Comitato di Distretto Sindaco del Comune di Casalecchio di Reno Simone Gamberini