Paese. Voci dal. Periodico d informazione del Comune di Onore. Voci dal Paese



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PERIODICO D INFORMAZIONE A CURA DELL AMMINISTRAZIONE DEL COMUNE DI ONORE - ANNO XVII- 2012 Voci dal Paese Periodico d informazione del Comune di Onore Voci dal Paese PERIODICO D INFORMAZIONE A CURA DELL AMMINISTRAZIONE DEL COMUNE DI ONORE PUBBLICITA INFERIORE AL 50% 1

Voci dal Paese Periodico d informazione del Comune di Onore Voci dal Paese Periodico d informazione del Comune di Onore Direttore responsabile: Gianpietro Schiavi Coordinatore: Walter Ferrari Collaboratori: I Consiglieri comunali Autorizzazione n. 43 del Tribunale di Bergamo in data 19.10.1996 Redazione: Uffici del Comune di Onore Via S.Antonio, 94 24020 Onore BG Editore: Comune di Onore Impaginazione e fotocomposizione: Comune di Onore Stampa: Olmografia S.r.l. Clusone BG Comune di Onore Via Sant Antonio, 94 24020 Onore BG tel. 034671191 fax 034674456 e.mail: info@comune.onore.bg.it www.comune.onore.bg.it Anno XVII Numero Unico - 2012 IN QUESTO NUMERO EDITORIALE La persecuzione del bambino 3 SCUOLA E FORMAZIONE Scuola Primaria Dalla natura una speranza per la vita 6 Una mattina con le nonne 7 Festa dei nonni 7 Dicembre 8 Una lettera speciale 8 BIBLIOTECA Camminar leggendo 9 Wi-fi in biblioteca 10 Il cinema ad Onore 10 SPAZIO SOCIALE Una donna di valore 11 La piccola Aurora 12 Erica Schiavi 12 Speciale Alpini 13 Maggio 2012: terremoto in Emilia Romagna 14 Associazione Pensionati Anziani Onore 15 22 dicembre 2012 Scambio di Auguri Natalizi 15 Nel ricordo del nostro amatissimo Cristian 16 Classe 51 16 Semplicemte Date e vi sarà dato 16 Settimana Mariana ad Onore 17 Grazie Don Antonio! Benvenuto Don Ivan! 18 Incontrare il Vangelo 19 Nuovi Arrivi 20 Anniversari di matrimonio comunitario 21 Orobie Soccorso 22 A.S.D. Rugby Valseriana 23 Settimana ciclistica 25 ACCADE IN COMUNE Giornata del verde pulito 27 Piano di Governo del Territorio 27 Manutenzione straordinaria 28 Aria nuova al centro sportivo di Onore 29 A proposito di IMU 30 Furti presso abitazioni nella Conca della Presolana 31 Servizio S.TR.A.D.A. 32 Dalla parte degli animali 34 L ANGOLO DEI RICORDI 35 INFORMAZIONI UTILI 39 2

EDITORIALE La persecuzione del bambino Amo i miei figli se riesco a rispettarne i bisogni e i sentimenti autentici, e se cerco di soddisfare al meglio quei bisogni. Non li amo invece se non li considero come esseri umani aventi i miei stessi diritti, ma come oggetti da correggere. Alice Miller (filosofa, sociologa e psicoanalista) Rispettare i bisogni e i sentimenti autentici dei bambini è da considerarsi un obiettivo di civiltà e di maturazione psicologica, individuale e collettiva, che non avrà mai termine e che ad oggi è solo intuito. Ci lamentiamo delle sofferenze psicologiche e dei mali fisici che ci affliggono, delle guerre e della violenza che ci circondano, senza sapere che l ambiente esterno nei suoi vari aspetti è lo specchio del nostro mondo interno. Se vogliamo acquisire una maggiore intelligenza cognitiva ed emotiva di questa dinamica è necessario che ci mettiamo in cammino, con umiltà, superando i diversi ostacoli che mano a mano si presenteranno. La consapevolezza di sé e del mondo più in generale è contrastata e resa difficile per lo più da difese psicologiche ed emotive, alimentate e rafforzate nel corso della nostra crescita ed educazione. Sentimenti di colpa, idealizzazione dei genitori, mai superata, sfiducia nel prossimo e in se stessi, negazione dei propri vissuti e sentimenti, vergogna nell esprimere i propri bisogni e desideri sono l impedimento alla conoscenza e all espressione del nostro vero-sé, la nostra vera soggettività. La gente è triste, depressa o eccessivamente euforica e malata anche perché non è stata aiutata nell infanzia a far crescere il proprio Sé, la parte più vitale e creativa che è in ciascuno di noi. Ecco allora quanto è importante soddisfare al meglio i bisogni autentici dei bambini che ci sono affidati, al fine di farli crescere adulti forti emotivamente, consapevoli del loro valore e amabilità, in sintonia con i propri vissuti e sentimenti. Di fatto, però, gli adulti dovrebbero prima riconoscere i propri bisogni e desideri per potere poi rispondere adeguatamente a quelli dei figli. E qui sta il problema! Ogni epoca ha proposto diversi modelli educativi e pedagogici, ma a quanto pare non sempre è stata rispettata e riconosciuta praticamente l unicità del bambino, nei suoi bisogni elementari più profondi. E così il mondo non cambia, poiché posso dare e trasmettere agli altri solo ciò che ho ricevuto. E l ingiustizia, la violenza e l infelicità si perpetuano nelle generazioni future. E tanto vero quanto descritto sopra che l Assemblea Generale delle Nazioni Unite, riunitasi a New York nel 1989, ha avuto necessità di adottare una Convenzione sui Diritti del Fanciullo, che segue la Dichiarazione ONU del 1959. C è stato bisogno di un Convenzione per riconoscere e far rispettare i diritti materiali ed affettivi dei bambini, purtroppo ancora violati in ogni parte del mondo. Al comma 2 dell articolo 3 sta scritto: Gli Stati parti si impegnano ad assicurare al fanciullo la protezione e le cure necessarie al suo benessere, in considerazione dei diritti e dei doveri dei suoi genitori, dei suoi tutori o di altre persone che hanno la responsabilità legale, ed a tal fine essi adottano tutti i provvedimenti legislativi ed amministrativi appropriati. Ma quali sono questi diritti dei bambini (art. 1: avente un età inferiore a 18 anni, salvo se abbia raggiunto prima la maturità in virtù della legislazione applicabile ), che devono essere tutelati e garantiti, al fine di una crescita armonica ed equilibrata dal punto di vista psicologico? Responsabilità dei genitori e degli adulti più in generale è di aiutare il bambino a crescere in un ambiente sano che risponda adeguatamente ai bisogni primari di base, casa, cibo, salute, istruzione. Ma più di tutto è importante riconoscerne i bisogni fondamentali dal punto di vista emotivo. Bisogni irrinunciabili di protezione, di sicurezza, di contatto, di sincerità, di calore e di affetto. Rispettare i bisogni del bambino non è cosa scontata. Saperlo guardare come una persona unica e irripetibile, diversa da sé, con propri bisogni e desideri è una sfida che impegna ciascuno di noi. La tendenza a ritenere che ciò che piace a noi e che proviamo emotivamente sia anche del bambino è esperienza diffusa. Spesso inconsapevolmente crediamo di rispondere ai bisogni del bambino senza sapere che è lui a prendersi cura di noi: del nostro bisogno di tenerezza, di essere abbracciati, coccolati, di essere protetti, rassicurati, confermati, rispecchiati e amati. Quanti genitori portano con sé i figli a letto perché altrimenti non si addormentano o hanno paura del buio o si sentono soli? E questo un bisogno del figlio o della madre e del padre? Quante volte i genitori non permettono ai figli di giocare con i coetanei, di esercitarsi in giochi di forza o di sperimentarsi in attività che sembrano pericolose e di averli sempre sotto il loro vigile sguardo? E questa una paura e un ansia dei genitori o dei figli? E che dire dei genitori che si rivolgono al figlio trentenne con vezzeggiativi o moine che richiamano rapporti affettivi dell infanzia? E il figlio che non vuole crescere o sono i genitori che lo vogliono possedere, perchè hanno bisogno di essere continuamente rispecchiati dal loro bambino? E ancora, cosa pensare delle situazioni familiari nelle quali i figli sono usati come armi improprie nei confronti dell altro coniuge, o contesi da una parte e dall altra, nelle separazioni, come posta in gioco e trofei da esibire in una guerra di potere che è in 3

atto tra gli adulti, e a volte anche tra le rispettive famiglie? Dove stanno i diritti dei bambini e il loro benessere? Non voglio parlare degli abusi sessuali in cui è evidente il bisogno, malsano e perverso, dell adulto a grave danno dell identità e salute del minore. Dove ci sono prevaricazione, abuso di potere e desiderio di possesso, invero, non può esserci amore. Non parlo neppure di altre gravi violenze e drammi in cui sono coinvolti minori: sfruttati in lavori pesanti, ridotti alla fame, venduti, resi schiavi, costretti a prostituirsi e ad uccidere, poiché simili crudeltà, brutalità e inumanità dovrebbero essere raccapriccianti e deprecabili agli occhi di un qualsiasi osservatore dotato di una minima sensibilità. Ma torniamo a noi. Se è semplice riconoscere situazioni di palese abuso e maltrattamenti, specie se appartengono ad altre culture, più difficile è rendersi conto delle violenze psicologiche cui sono sottoposti anche i nostri bambini. La trascuratezza e il rifiuto affettivo, le separazioni e le assenze fisiche ed emotive, vissute come abbandoni, la mancanza di tempo da condividere con i figli, generano quei vissuti mortiferi di solitudine, insicurezza, delusione, infelicità e svalorizzazione, che disorientano e bloccano la maturazione emotiva del bambino. Sfruttare con presunti scopi educativi la sua fragilità psicologica, per indurlo a comportarsi e a pensare come desideriamo, criticarlo negativamente per il suo operato, senza l ascolto delle motivazioni profonde, crea in lui nocivi e penalizzanti sensi di colpa e vergogna: giudici severi, portavoce dei genitori, che fanno sentire indegni dell amore del prossimo e inadeguati nelle relazioni. Dalla violenza fisica e dalle umiliazioni morali non può derivare nulla di buono, sebbene ad oggi molti pensino che uno schiaffo sia correttivo dei comportamenti e l isolamento e le minacce di ritirare il proprio affetto siano strumenti educativi che plasmano il carattere. Simili metodi ortopedici segnalano piuttosto un fallimento educativo, che serve a placare le ansie e a sfogare la rabbia, le tensioni e le frustrazioni dei genitori, piuttosto che venire incontro al bisogno di cura e comprensione dei figli. Se vogliamo cambiare il mondo dobbiamo iniziare da noi e dalla cura, pazienza e attenzioni che poniamo nell educazione dei bambini: gli adulti del futuro. A questo proposito, Alice Miller si è chiesta come sia stato possibile l abominio dell Olocausto di milioni di ebrei nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Da dove derivano quel disprezzo, quell odio, quell ostilità e quel rancore che hanno indotto Adolf Hitler e i suoi seguaci a perseguitare un intero popolo e altri gruppi, che egli considerava antisociali, come gli zingari, i mendicanti, i vagabondi e gli omosessuali? A questa infamia e orrenda assurdità sono state date varie spiegazioni di ordine storico, sociologico, economico, politico, finanziario, legati al potere, all etnia, alla cultura, ma mai forse sono state considerate adeguatamente le motivazioni psicologiche e le modalità educative. Nel corso delle sue ricerche, la Miller ha potuto osservare come il piccolo Adolf e altri dittatori del Novecento fossero cresciuti in un ambiente familiare e culturale estremamente repressivo ed autoritario, sottoposti ad un educazione particolarmente severa, fatta di umiliazioni, manipolazioni, maltrattamenti e violenze, dove lo spazio per i bisogni affettivi era ridotto. E così è stato anche per tanti altri loro contemporanei, abituati a rispondere e ad obbedire ad un rigido e intransigente modello educativo, basato per lo più sul senso del dovere, del sacrificio e dell obbedienza cieca, proposto e imposto con la paura e il senso di colpa dalle autorità costituite, che in famiglia erano rappresentate dai genitori. Non si vuole qui fare un processo ai genitori, figli anch essi del loro tempo, vittime e carnefici di un movimento evolutivo che è in continua trasformazione e maturazione, ma solo aiutare ad una maggiore consapevolezza di sè. Come non vedere in questo tipo di educazione e di cultura la radice di quello che sarebbero state poi le atrocità perpetrate ai danni dei gruppi più deboli, i diversi, quelli che uscivano dall ordine costituito? Se un bambino ha dovuto subire maltrattamenti ed umiliazioni senza comprenderne il senso, reprimendo i naturali sentimenti di odio, rancore e rabbia verso il persecutore, mostrando viceversa gratitudine, riconoscenza e devozione incondizionate, come potrà in futuro provare empatia e sensibilità nei confronti delle sofferenze, tormenti e torture sopportati dal prossimo? Se non ho potuto esprimere i miei sentimenti, anche quelli considerati riprovevoli, di cui vergognarsi secondo l educazione moralistica corrente, è possibile che in futuro, per un meccanismo psicologico che è definito identificazione con l aggressore, io agisca sugli altri ciò che ho vissuto e patito in passato. Rivivere il trauma dei maltrattamenti e le mortificazioni subiti per padroneggiarli e non averne più paura. Se la vittima è un altro, io non devo avere più paura di soffrire. Ora sono io quello forte, che ha in mano le redini del gioco. Mi accanisco sull altro per esorcizzare la mia paura, la mia fragilità, la mia sofferenza. Tratto gli altri come sono stato trattato! Hitler soffriva di terribili incubi notturni, che lo perseguitavano, quelle stesse paure e terrori che lui faceva provare agli altri. Posso infatti essere empatico con il prossimo (comprendere emotivamente cosa prova), solamente se io stesso sono stato accolto nei miei bisogni affettivi. Secondo la Miller: Può essere considerato un colpo di genio da parte di Hitler l aver offerto ai tedeschi- così precocemente educati alla durezza, all obbedienza e alla repressione dei sentimenti- gli ebrei come schermo per le loro proiezioni. E tuttavia l impiego di questo meccanismo non è per nulla nuovo. E possibile osservarlo nella maggior parte delle guerre di conquista, nella storia delle Crociate, dell Inquisizione e anche nella storia più recente. Al processo di Norimberga, i gerarchi nazisti accusati di inaudite nefandezze si giustificarono dicendo che avevano solo eseguito degli ordini. E vero, psicologicamente erano rimasti immaturi, incapaci di un pensiero critico sul loro operato, devoti esecutori degli ordini impartiti dal loro Fuhrer, rappresentante del genitore interno, della norma, della legge, cui non si può venire meno, pena la punizione, l abbandono e la solitudine affettiva. L obbedienza fine a se stessa non trasformata dall amore, dall affetto e dall ascolto attento dei bisogni 4

dell altro può addestrare dei soldati o produrre persone adattate, sottomessi agli ordini di un superiore o genitore, ma mai formare degli uomini maturi, consapevoli di sé, liberi e vitali, capaci di amare a loro volta. E solo la possibilità di riprendere contatto con le nostre sofferenze interne, ogni adulto ha le sue, con i sentimenti negati, che ci permette di trasformarli, senza doverli far vivere al prossimo, in particolare ai più indifesi e fragili, affidati alle nostre cure (ecco come si possono usare e sfruttare psicologicamente i bambini, proiettando su di loro i nostri sentimenti e bisogni). In una terapia psicologica portiamo infatti il nostro bambino umiliato, ferito, maltrattato e trascurato, per prendercene finalmente cura, legittimandolo a dire i propri sentimenti, ciò che di più vero ci appartiene, e farlo crescere sano e forte. Per capire quanto in ognuno di noi ci sia un bambino sofferente e desideroso di essere ascoltato, possiamo fare un semplice esercizio: scrivere una lettera ai nostri genitori, descrivendo ciò che si prova e si sente, ciò che si è provato e sentito in passato. Si può anche scrivere una lettera al bambino che eravamo E difficile, vero!? Tanti sensi di colpa, forse vergogna ci affliggono al solo pensiero che qualcuno poi legga quanto confidato al nostro diario Ma niente paura! i sentimenti non li si deve temere, ma solo restituire ad essi un significato, essendo invero i nostri più vicini alleati, la nostra genuina verità. Questo semplice, si fa per dire, esercizio ci aiuterà a conoscerci meglio e a non scaricare le nostre emozioni, sentimenti, desideri e bisogni sui nostri figli e a distinguere ciò che ci riguarda da ciò che appartiene alla loro personalità. Separarsi ed individuarsi dall altro comporta una sofferenza, fatta di angoscia e forse sensi di colpa, ma è l unica via per guadagnarsi la propria libertà e rispettare radicalmente il prossimo nella sua soggettività. E allora dove sta il problema? Perché mai quel bambino, educato con tanta severità e poca sensibilità e accoglienza dei suoi bisogni, non scarica la rabbia accumulata sulle persone che gliel hanno fatta provare? Poiché sono talmente forti i condizionamenti morali ( Onora il padre e la madre sempre e comunque) e l imbroglio affettivo ( Ti umilio o ti picchio perché ti amo ) patiti, che il bambino non ha la forza psicologica nè la consapevolezza di ribellarsi e opporsi a tale stato di cose: si sentirebbe infatti angosciato per il timore di perdere l amore di genitori e terribilmente in colpa. I genitori invero sono vissuti da lui come dei, idealizzati, come unica fonte della vita e della morte. Non voglio qui mettere in discussione il valore dei Comandamenti quali riferimenti per costruire relazioni sane e soddisfacenti con Dio e con il prossimo, ma mi chiedo anche, seguendo il pensiero della Miller, perché ci sia stato bisogno di scrivere una simile regola. Forse perché onorare i genitori non è un fatto naturale, ma consegue ad un rapporto di accudimento, rispetto e dedizione che si costruisce nel tempo. L affetto e l amore sono lo spirito della Legge, superiori a qualsiasi comandamento, pertanto, se realizzati, non hanno bisogno di regole che ne definiscano i limiti e gli obblighi all interno di una relazione. Questo è il messaggio d amore proposto da Gesù e da tutte le persone piene di Spirito e Verità che hanno camminato su questa nostra amata Terra. E allora, se è necessario tutelare e perseguire lo spirito della legge, obiettivo ultimo per una vita più serena e umana, sarebbe altresì auspicabile aggiungere, quale via dell amore, un undicesimo comandamento, che forse è anche il più importante: Onora i tuoi figli. Se noi trattassimo i nostri figli con la stessa ammirazione, rispetto, riguardo, dedizione e devozione che rivolgiamo ai nostri genitori, il mondo cambierebbe e non potremmo più tollerare molte delle ingiustizie, malvagità, sperequazioni e violenze che ci affliggono. La causa della violenza e dei mali fisici e psicologici che ci angosciano e ci tormentano si radica in buona parte nella sofferenza subita e repressa e totalmente negata dell infanzia. Riconoscendo i nostri affanni e travagli interni cambierebbe anche la programmazione politica, orientata più al sostegno delle famiglie e ai relativi interventi di prevenzione, finalizzati ad una reale maturazione emotiva e psicologica della coppia, la cui stabilità e amore danno sicurezza ai figli, oltre a trasmettergli naturalmente il rispetto dell altro. E Natale e molti di noi si troveranno come ogni anno ad allestire il presepe con il bambino Gesù al centro della scena. Questa rappresentazione se presa sul serio, perché non sia solo una parata, un gioco, per far felici i bambini e magari rafforzare l idealizzazione della vita familiare, ci potrebbe insegnare molte cose sul nostro mondo interno e sulle nostre relazioni. Gesù è al centro del dramma che si sta svolgendo: come non riconoscere in Lui il nostro bambino interno, con la sua vitalità, creatività, voglia di vivere, di amare e di essere amato? Come non riconoscere nello sguardo e nell atteggiamento di Giuseppe e Maria la disponibilità a servire, proteggere e amare il loro piccolo? Dai Vangeli è testimoniato come sin dalla nascita Gesù sia stato rassicurato, incoraggiato nella ricerca della verità, ascoltato con attenzione e se possibile corretto benevolmente, ma più di tutto amato. Servito perché Giuseppe lo considerava figlio di Dio. E i nostri bambini non sono anch essi figli di Dio? Da questo tipo di educazione alla libertà interiore Gesù ha potuto smascherare l ipocrisia dei suoi tempi e di oggi. I bambini che vengono rispettati imparano a loro volta il rispetto. I bambini che vengono serviti, imparano a servire, a servire i più deboli. I bambini che vengono amati per quello che sono, imparano anche loro ad essere tolleranti. Soltanto su questa base possono nascere i loro ideali personali, che non potranno non essere umanitari, perché scaturiscono dall esperienza d amore Alice Miller. Buon Natale a tutti! Giacomo Schiavi Bibliografia: Alice Miller, La persecuzione del bambino, ed Boringhieri 1987; Alice Miller, Il bambino inascoltato, ed Boringhieri 1989; Alice Miller, Riprendersi la vita, ed Boringhieri 2009; Francesco Berto, Paola Scalari, Padri che amano troppo, ed La Meridiana 2009. 5

SCUOLA PRIMARIA La scuola primaria di Onore e Songavazzo ha organizzato la tradizionale raccolta di fondi a favore dell associazione Telethon Young Onore Songavazzo Anche quest anno gli alunni e le insegnanti della scuola primaria hanno aderito all iniziativa Telethon young pubblicizzata nella settimana che precede il Natale dalla RAI. Domenica 16 di buon mattino, soo state allestite tre bancarelle nelle zone più frequentate dei due paesi con simpatiche confezioni di farina e posate di legno decorate con motivi natalizi. La vendita ha avuto un notevole successo perché i genitori, nonni e zii hanno contribuito con l acquisto di un kg. di farina di mais macinata a pietra. quest anno è stato scelto il tema della natura e quindi un prodotto della terra. È certo che solo imparando a rispettare il nostro bel pianeta possiamo garantirci la speranza per la vita futura. Gli alunni e le insegnanti ringraziano di cuore e danno appuntamento all anno prossimo. Alunni classe 5^ 6

Una mattinata con le nonne Sabato 10 novembre la nonna di Davide e la bisnonna di Alessandro sono venute in classe per raccontarci la loro vita quando erano piccole, com era la loro scuola e come passavano il tempo libero. Eravamo curiosi e abbiamo fatto molte domande per capire come vivevano in modo diverso dal nostro; alcuni racconti ci hanno anche fatto sorridere perché abbiamo scoperto che, anche al tempo dei nonni, si combinava qualche marachella e ci si divertiva giocando insieme agli amici. Terminata l intervista alle nonne, le abbiamo invitate a rimanere con noi per guardare insieme una parte del film L albero degli zoccoli che parlava proprio della vita di tanti anni fa. E stata un esperienza bellissima, perché ci hanno raccontato tante emozioni di quando erano piccole e noi eravamo entusiasti; abbiamo scattato anche una foto a ricordo di questa diversa mattinata. Classe 3^ Festa dei Nonni Filastrocca per i nonni Dei nostri nonni vogliamo parlare in modo che voi li possiate apprezzare; sono gentili e molto affettuosi, in ogni occasione sono generosi. I nonni ci sanno sempre ascoltare e fanno di tutto per accontentare; forse ci viziano, è la verità, ma lo fanno solo per troppa bontà. Anche quando facciamo i capricci spesso ci tolgono dagli impicci; dobbiamo dire che all occorrenza mostrano tutta la loro pazienza; a volte son stanchi e han mal di testa ma quando ci vedono è sempre una festa. I nonni ci danno tutto l amore usano sempre le parole del cuore; sembra così ma non son tutti uguali, i nostri nonni sono proprio speciali. Classe 5^ 7

Onore 10 dicembre 2012 DICEMBRE È un mese speciale È il mese dei desideri Noi desideriamo i doni di santa Lucia o di Babbo Natale. Desideriamo andare in vacanza per riposarci e giocare. Desideriamo festeggiare il Natale con la nostra famiglia. Desideriamo essere più buoni con tutti. I DONI Quando ricevo un dono provo. Felicità (Michell L., Serena) Emozione (Fabiana, Alice) Allegria (Niccolò, Virginia) Gioia (Sara, Sofia S., Nicole) Affetto (Sofia G., Elisa, Francesca) Contentezza (Martina, Giulia, Valerio) Stupore (Matilde, Michele B.) Classe 2^ Una lettera speciale Cari bambini, quest anno ho pensato di scrivervi io una letterina. Ma come? direte voi - Santa Lucia di solito le lettere le riceve, non le scrive. E invece, eccomi qua, carta e penna perché ho alcune cose molto importanti di dirvi. Da un po di tempo trovo nelle lettere che ricevo elenchi troppo lunghi di giochi sempre più strani, inutili e molto costosi. Spesso poi, se i doni che vi porto non sono proprio quelli che desiderate, finisce che vi arrabbiate e mettete il muso. Dovete sapere, cari bambini, che io non ho la televisione e fatico molto a capire i nomi difficili dei vostri nuovi giocattoli. Quando vi porto i doni vorrei tanto lasciare nelle vostre case qualcosa che possa aiutarvi a crescere divertendosi insieme, che riempia il vostro tempo di fantasia. È molto più bello un giocattolo semplice che vi permetta di divertirvi con i vostri genitori e con i vostri amici che giochi elettronici e complicati che vi isolano dagli altri e vi costringono ad impegnarvi da soli. Ah! Dimenticavo Siete proprio sicuri di meritarvi sempre tutto ciò che chiedete? Pensateci un po Vi mando un bacio e a presto! Santa Lucia 8

BIBLIOTECA CAMMINAR LEGGENDO 2012 Si è svolta anche quest anno l edizione della Camminar leggendo, partita nel 2010, e ormai giunta alla sua terza edizione. La manifestazione è nata nel contesto di Fai il pieno di cultura, iniziativa promossa dalla Regione Lombardia che dava la possibilità di inserire su di un volantino tutte le attività promosse nell week end dedicato appunto alla cultura. Fai il pieno di cultura è sempre stato inserito all incirca nel mese di settembre: la Regione quest anno non ha più promosso l iniziativa e, visto anche l ingresso del nostro nuovo parroco Don Ivan, per cui molta gente è stata impegnata per l organizzazione della festa, abbiamo comunque proposto l evento ma spostato nel mese di ottobre. Camminar leggendo è la manifestazione che la commissione biblioteca ha pensato per valorizzare la lettura e le emozioni che essa può trasmetterci. L intento è riuscito subito al 100 % perche, sin dal primo anno, abbiamo raccolto sempre circa un centinaio di iscritti, di cui tanti bambini. La manifestazione si è svolta, come sempre, sul territorio del nostro piccolo paese; durante le riunioni con la Commissione Biblioteca, abbiamo cercato negli anni di studiare meglio questo evento: il percorso migliore da fare, quante tappe, quanto tempo dedicare a chi volesse leggere un breve racconto, quanti iscritti potevamo ricevere, etc etc. I punti fermi del percorso che dal primo anno abbiamo voluto proporre sono: la biblioteca e la sede degli alpini. La biblioteca perche la Camminar leggendo nasce li, in mezzo ai romanzi, ai documentari, alle fiabe, alle filastrocche e alle poesie; è il luogo dove tutti, credo e spero, siamo cresciuti, dove tutti possiamo andare per trascorrere un momento di tranquillità, per far crescere meglio i nostri bambini e le nuove generazioni. La sede degli alpini perché è uno dei luoghi più suggestivi di Onore e perché è il posto più grande dove tutti possiamo sederci, mangiando qualche stuzzichino che gli alpini, con generosità, ci preparano tutti gli anni; il gruppo alpini è sempre disponibile e li ringrazio sin da ora per il loro costante impegno. Tra questi due punti cardine si è svolto anche quest anno il percorso della Camminar leggendo : il parco giochi, piazza Pozzo, la cascina Beccarelli (ringrazio Domenico e la sua famiglia per la disponibilità e l ospitalità) e per finire la Cappella della Madonna dell acqua. Tutti gli anni questo percorso viene modificato perché tutti gli angoli di Onore possano essere visitati e in un certo senso anche ammirati. L edizione 2012 è andata, ancora una volta, alla grande: come in tutte le cose ci sono aspetti su cui possiamo e dobbiamo migliorare e credo che il lavoro fatto dalla Commissione biblioteca stia andando in questa direzione; l intento rimane comunque quello di proporre alla nostra gente e alla gente dei comuni vicini, una proposta che metta al centro il libro e tutte le emozioni che ci fa vivere e che ci fa conoscere. Per l edizione 2013 abbiamo già in cantiere alcune idee, per esempio collaborare con le scuole con attività che anticipano l evento perche anche i bambini possano sentirsi maggiormente coinvolti. Abbiamo bisogno comunque della fantasia e del consiglio di tutti, quindi, se qualcuno avesse idee o proposte non esiti a comunicarcele! Ringrazio la Commissione Biblioteca, il gruppo Alpini, tutti i lettori e gli ascoltatori che hanno partecipato all edizione 2012. Ferrari Walter Assessore alla Cultura 9

Wi-fi in biblioteca La nostra biblioteca, dalla scorsa estate, offre ai propri utenti il servizio di collegamento ad internet wi-fi, ossia la possibilità di navigare in internet con il computer portatile, il telefono cellulare, il tablet, ecc., naturalmente si può continuare a navigare, come sempre, anche dalle postazioni della biblioteca. Il wi-fi è operativo anche sul piazzale del mercato e al parco. Il servizio è accessibile a tutti gli iscritti alla biblioteca a seguito della specifica abilitazione da chiedere in biblioteca. Per gli utenti minori di 18 anni è richiesta l autorizzazione da parte dei genitori. L'utente accede al servizio di navigazione in internet con le stesse credenziali personali con cui accede a tutti gli altri servizi on line della biblioteca, ossia con username e password che verranno forniti in biblioteca al momento dell abilitazione. La connessione attraverso la rete wi-fi non ha nessun limite di tempo. L utilizzo delle postazioni fisse è limitato a 7 ore a settimana spendibili anche nelle altre biblioteche della Valle Seriana. Tutto il servizio, wi-fi e da postazione fissa, è a disposizione sia dei residenti sia dei turisti ed è gratuito! Per chi non è ancora utente della biblioteca non ci sono problemi, basta venire in biblioteca con la carta d identità e il codice fiscale ed è subito fatto. Un altra opportunità molto interessante per gli utenti della biblioteca è MediaLibraryOnLine (http://bergamo.medialibrary.it), il primo network italiano di biblioteche digitali pubbliche. Attraverso questo portale è possibile accedere, gratis!, a quotidiani e riviste online, audiolibri, e-book, banche dati, musica e film. Le risorse sono consultabili dalla biblioteca o da qualunque altro luogo tramite computer, notebook, i-pad, i- phone. Accedere è semplicissimo! Basta essere utente della biblioteca e inserire nell apposito box il numero di tessera (username) e password. Indicazioni più dettagliate si possono chiedere in biblioteca. IL CINEMA A ONORE La nuova proposta della Commissione Biblioteca per l anno 2012/2013: il cinema a Onore. Da qualche mese a questa parte l Amministrazione Comunale ha completato e finito la sala consigliare: è stato montato infatti un proiettore con schermo e un impianto audio che finalmente ci consentiranno di sfruttare al meglio questo spazio, invidiato da molte Amministrazioni dei Comuni vicini. La Commissione Biblioteca propone un film al mese rispettando anche alcune tematiche: per esempio gennaio sarà il mese del giorno della memoria per cui verrà proposto un film che riprenderà il tema dell olocausto e delle persecuzioni nel mondo. Sono già andati in onda due film nei mesi di novembre e dicembre; a novembre abbiamo proposto Les Choristes, nominato ai Premi Oscar 2005 come miglior film straniero, la storia di un maestro di musica che ha accettato l impiego da sorvegliante in un collegio di bambini difficili. Per il mese di dicembre abbiamo invece pensato a Midnight in Paris, un film del 2011 scritto e diretto da Woody Allen: Gil è uno sceneggiatore di successo che, stanco della vita e del mondo di Hollywood, si prende una vacanza a Parigi per trovare l'ispirazione necessaria a completare il suo primo romanzo. Ecco qui il programma dei prossimi mesi: 24 GENNAIO: Valzer con Bashir di Ari Folman 20 FEBBRAIO: Rosso come il cielo di Cristiano Bortone 21 MARZO: Scialla!(Stai sereno) di Francesco Bruni Eventuali modifiche di date verranno comunicate.potete trovare in Biblioteca un volantino con il programma completo. Speriamo che l iniziativa sia di vostro gradimento. Invitiamo anche in questo caso a consigliarci nuovi film e idee per migliorare la proposta. La Commissione Biblioteca 10

SOCIALE UNA DONNA DI VALORE Elvira Bellini Schiavi 12/02/1895 25/01/1983 La vita di Mamma Elvira è stata tutta di un dono d amore, di gioia, di speranza. La ricordiamo chiedendole di seguirci dal cielo nel cammino della vita per far sbocciare nel bene i doni che ha seminato nei nostri cuori. Le sue figlie e i suoi figli. Ciao Mamma. Nella foto a fianco, Elvira con Suor Pierina Conti della quale, sotto, riportiamo una lettera scritta dopo la morte di Mamma Elvira avvenuta il 25 gennaio 1983. L ho conosciuta al tempo del suo matrimonio sessantacinque anni or sono, da quando aveva ventitré o ventiquattro anni, le sono stata sempre amica e confidente. Ero felice di rivederla in certe mie scappate a Onore. Ricordo quando l ho vista passare in festoso corteo sponsale che da Fino del Monte la accompagnava a Onore da parenti suoi e del marito, da amici e ammiratori del suo eroico donarsi per le sei tenere creature rimaste senza la mamma che Dio aveva chiamato a sé. Animata da generosa carità al suo Parroco, Don Giovanni Zucchelli (Parroco di Fino del Monte) che le chiedeva se proprio sarebbe stata capace, lei tanto giovane, di assumersi la responsabilità di sei orfanelli e di essere sposa a un vedovo, ottimo sì, ma in precarie condizioni economiche, costretto a emigrare un pane alla famiglia, aveva risposto che ben volentieri sceglieva ciò che pensava essere la volontà di Dio. E la novella sposa, Elvira Bellini, dalla bellissima voce, dalla folta chioma ricciuta, naturale come aureola le ornava il volto ridente (non era il cespuglio che spicca oggi sulla testa dei giovani) emergeva sul gioioso corteo, (senza sfarzose macchine, né carrozze che pure allora si usavano, e che a piedi da Fino) la accompagnava nella sua povera casa dove la attendeva una nidiata di bimbi bisognosi del suo bel sorriso materno, delle sue cure, della sua bontà, della sua fede, in una parola del suo grande cuore. E la sua prima povera casa, la sua cucina, la sua stalla, avevano di quando in quando una nuova culla. E furono sette le nuove creature sulle quali vegliare sempre con la stessa serenità, con lo stesso amore. Quando il primo figliastro rimase vedovo, altri tre bimbi si aggiunsero ai tredici e Mamma Elvira dilatava il suo cuore per accogliere tutti con lo stesso amore e tutti lo possono testimoniare. Il bravo marito l era degno compagno, lavorava alacremente per ristrutturare la povera casa perché accogliesse più convenientemente la numerosa tribù. Mamma Elvira fu, fino all ultimo il centro intorno cui si raccoglievano i figli dispersi qua e la per motivi di lavoro. Quanta felicità vibrava intorno a Lei, in questi incontri specie nel periodo natalizio e nelle ferie estive! Non mancava per ciascuno la parola di fede, segreto della sua forza interiore, scrive uno dei figli: Non si lamentava mai, accettava il dolore come volontà di Dio, nelle successive perdite dei suoi figli, anche della ottima Luigia che, pur rimasta amputata di una gamba, era per tutti angelo di pace, suo ultimo grande dolore, che incise anche sul suo fisico ormai logoro, fu la perdita del genero Fiore stroncato in incidente di macchina. Una particolare tenera, costante devozione al santo Rosario certo ha sostenuto il generoso donarsi di Mamma Elvira, la sua fede fino a quando Dio la chiamò a sé all età di ottantasette anni. Mi chiedo: perché la TV pronta a presentare le dive del cinema, le celebri cantanti, gli artisti famosi, i cineasti non fa conoscere le eroiche donne che possono dire qualcosa a chi rifiuta il proprio sangue, a chi non è più capace di dedizione e di altruismo? Una compagna: Suor Pierina Conti. 11

Onore, 25 ottobre 2012 La piccola Aurora annuncia con gioia immensa la nascita tanto desiderata della sua piccinina come dice lei, Azzurra. Gli Angeli hanno accontentato questa bimbetta di quasi quattro anni. Diceva: Nonna teniamo il segreto, sarà contento anche l Angelo dal cielo; anche le stelle lo sono, ma prima voglio essere sicura, ma sai nonna, anche tu me lo dicevi: vedrai gli angioletti proteggono e accontentano i bambini, però devono essere buoni e fare meno capricci, ubbidire e aiutare le mamme. E tu davi tantissimi baci al pancione di mamma Alessia, non volevi abbandonarla, rinunciavi ai giochi. Dicevi: Nonna, devo curare la mia mamma, vai tu a fare il giretto così fumi una sigaretta, ma con lo sgabello del bisnonno Padela che lei adora e vuole sapere sempre tutta la storia dello sgabello del suo bisnonno Amadio. Questa piccola ha un cuore pieno di gioia: Nonna, la nostra Azzurra vedrai quando sarà grandicella verrà con me a casa di nonna Mina e Candido, lì c è tanto da giocare e poi di nascosto dalla mamma, dà sempre caramelle buonissime. Giochiamo a carte, pittureremo i libretti, poi quando la nonna è un po buona mi lascia pulire il bagno verde con la pezza a me piace tanto, nel bagno arancione non vuole, dice che sono troppo curiosa, però è buona, ogni tanto mi regala tante cremine per la tombola. La mia Azzurra è già grande, però io devo stare attenta lei è piccola dorme e mangia, il mio papà è felice, la nonna e il nonno Luigi e Diana anche loro, chissà quando andremo in baita a vedere Erodo e gli altri cagnolini, dovrò stare attenta, loro sono furbetti. Poi c è la bisnonna Anita e il bisnonno, lei ha festeggiato ottant anni, ma è giovanissima, è tanto buona quanto la zia Michela e lo zio Simone, mi fa disperare, ma gli voglio tanto bene! Anche alla zia Alessandra voglio tanto bene, è molto bella. Questa piccola stellina Azzurra mi fa impazzire di gioia spero che gli angeli del cielo portino a tante mamme tanti bambini, a me piace andare con la carrozzina, la mia mamma che adoro, mi ha fatto la sorpresa è venuta alla Scuola Materna con la mia amata e tanto piccirilla a prendermi, che regalo mi ha fatto. Grazie Angeli del cielo, mi ricorderò sempre di voi, Angioletti, proteggete tutti i bambini, ogni piccolo ha il suo Angelo. ERICA SCHIAVI è una ragazza atleta che, orgogliosamente, porta alta la bandiera di Onore con le sue numerose prestazioni sportive di Atletica Leggera. La sua passione, il grande impegno negli allenamenti, il sostegno della famiglia, le hanno permesso di ottenere risultati molto soddisfacenti a livello nazionale: 17esima al Campionato italiano, e numerosi ottimi piazzamenti nelle varie manifestazioni locali Corri nei Borghi. Erica e tutti i suoi compagni del Pool Alta Valle Seriana ci insegnano i valori dello Sport che vanno coltivati, supportati e incentivati dalle famiglie, dalla scuola e dalla società per stimolare i nostri ragazzi a coltivare Amicizia, Lealtà, Condivisione, Spirito di sacrificio che aiutano a crescere, maturare e diventare Uomini Veri di domani. FORZA ERICA FORZA RAGAZZI!!!! 12

Speciale Alpini Anche nel corso del 2012, i nostri Alpini con altri volontari, non sono rimasti con le mani in mano, infatti: hanno rifatto la pavimentazione dell ingresso al nostro cimitero, si sono recati una decina di giorni a Finale Emilia paese colpito dal terremoto effettuando lavori di ristrutturazione presso un asilo, hanno realizzato due nuovi servizi igienici presso la loro sede, solo per ricordare alcuni dei lavori più importanti, ma ne hanno fatti molti altri come ad esempio la collaborazione con le nostre scuole in occasione della festa degli alberi, la collaborazione con la Gazzanighese in occasione della gara ciclistica Gazzaniga-Onore che si svolge ad agosto, la festa degli alpini organizzata a luglio, hanno ripulito il giardino della canonica presso la nostra chiesa, ecc. ecc Una sola parola: grazie Alpini! Grazie a tutti i volontari! Alcuni dei nostri Alpini e Volontari Finale Emilia prima e dopo l intervento dei nostri Alpini e Volontari L ingresso del cimitero rimesso a nuovo Nuovi servizi presso la sede 13

Maggio 2012: terremoto in Emilia Romagna Luglio ci ha visti impegnati a promuovere il parmigiano dei caseifici terremotati. La risposta è stata inaspettata e massiccia. Questa iniziativa, nata con la voglia di dare una mano, ha trovato molti ostacoli ma da bravi bergamaschi un po testoni non abbiamo rinunciato. A conclusione dell iniziativa di solidarietà per la massima trasparenza, eccovi i dati conclusivi: hanno creduto nella validità dell iniziativa 10 parrocchie, 1 Fondazione, 1 Cooperativa, 1 Pro loco, 3 Gruppi Missionari, 1 Azione Cattolica, gli Alpini, l Unione Comuni della Presonala (che ha patrocinato l iniziativa) e tanti volontari hanno lavorato insieme su 15 comuni della Alta Valle Seriana sono state sostenute, due aziende casearie e nel dettaglio l Azienda F.lli Rossi di Rio Saliceto (RE) e l azienda Caretti di San Giovanni in Persiceto (Bo), entrambe gravemente danneggiate dal sisma ; parmigiano danneggiato acquistato e distribuito pari a 7.003 Kg. (l equivalente di un grosso tir pieno!) per un totale di 74.221,00. Il 19 dicembre, una piccola delegazione si è recata in Emilia. Nella prima tappa siamo andati a visitare il caseificio Fratelli Rossi. Il grande magazzino di stagionatura del formaggio è stato ripristinato e messo in totale sicurezza in meno di 9 mesi. Quello che a giugno ci era parso un guscio ferito e vuoto ora ha ripreso vita, con le sue tante forme ordinate e profumate. Nella forte scossa del 29 maggio 2012 le scaffalature sono state strappate dai muri e cadendo hanno distrutto centinaia di forme. I danni più forti sono stati subìti dalle forme fresche, quelle stagionate erano più resistenti o hanno subìto minori danni. Le forme recuperabili sono state portate in vacanza per continuare la stagionatura in altri caseifici non lesionati. Ora che il magazzino è stato ripristinato con severe norme antisismiche il formaggio è tornato a casa e darà da vivere al caseificio per i prossimi anni, in attesa che si normalizzi il ciclo produttivo. Noi dobbiamo pensare che dietro una famiglia, proprietaria di un caseificio, ci sono allevatori, contadini che rischiavano di vedere vanificate le loro dure fatiche. Il proprietario, ha raccontato con un groppo alla gola, che è grazie all intervento di centinaia di volontari sconosciuti e di gruppi come il nostro se sono riusciti a ripartire in tempi record. Dalle istituzioni italiane o europee, per ora, non hanno ricevuto nessun aiuto. Nella seconda tappa siamo andati a Finale Emilia ad incontrare Mons. Ettore Rovatti, parroco del paese. Il centro storico, o zona rossa, mostra tutte le sue ferite aperte. Monsignore ci ha ricevuti nella casa parrocchiale che pur essendo nella zona rossa, fortunatamente non ha subìto danni. Sacerdote dalla stretta di mano forte, dallo sguardo diretto, ci ha raccontato come sta vivendo cercando di ripristinare le sei chiese, l asilo, le scuole e l oratorio gravemente danneggiate dal sisma. Una parola torna spesso ed è PROVVIDENZA. Anche per lui gli aiuti pubblici sono, per ora, una promessa. Mons. Ettore non si è perso d animo e con gli aiuti dei privati, degli Alpini, dei Vigili del Fuoco la ricostruzione è partita. Noi a Monsignor Ettore avevamo 5.000 da consegnare : - 2.500 da parte dell oratorio di Clusone e - 2.500 da parte della Fondazione Zia Nati Onlus- capofila dell iniziativa pro caseifici. Davanti a tanti bisogni ci sono sembrati ben poca cosa ma meglio poco che niente. Ci siamo lasciati con una stretta di mano, sembrava che ci conoscessimo da sempre. Emanuela 14

A.P.A. Associazione Pensionati Anziani ONORE Onore, 14 ottobre 2012 Oggi siamo davvero in tanti! Bisogna riconoscere che è stata una intuizione geniale e positiva l aver organizzato questo ritrovo che ha permesso a tutti di incontrarci per trascorrere una giornata in sana allegria a distanza di 4 anni dalla apertura del nostro centro. E così il mio e nostro grazie va al Sindaco, Gianni, per averci offerto l opportunità di trascorrere pomeriggi in un luogo accogliente per una chiacchierata, una partita a carte, per stare in compagnia grazie per averci stimolato a non vivere come individui, ma come gruppo e sentirci così ancora vivi! Grazie ai nostri parroci, don Antonio, che ci ha onorato della sua presenza al centro con animate partite a carte e con la sua particolare simpatia e disponibilità, e che aspettiamo sempre! A don Ivan, appena arrivato nella nostra comunità, al quale auguriamo un cammino sereno, proficuo e di amicizia, e che aspettiamo presto al nostro centro, dove tutti siamo dei protagonisti. Protagonisti quanti si impegnano per la sua funzionalità, protagonisti quanto lo fanno vivere con la loro presenza e che certamente sanno apprezzare la fatica dei volontari dimostrando loro affetto, stima e stimolo a non mollare e far sì che il nostro centro sia una palestra di vita per tutti!!! E qui va il mio grazie a tutti i volontari che collaborano attivamente con me alla vita del centro: Anna, Mina, Sandra, Patrizia, Ferruccio, Ottorino. Un grazie a Graziella, Battista, Gusto, Gianmario per la collaborazione che ci hanno assicurato e prestato negli anni scorsi e che, quale nostro patrimonio, contiamo sempre nella loro disponibilità in un futuro non troppo lontano, vista anche la nostra età! e senza essere presuntuoso, e con soddisfazione, posso tranquillamente dire che abbiamo e stiamo ben servendo con la nostra opera la causa del nostro centro. Certo difficoltà ce ne sono, ma grazie alla collaborazione, il senso di responsabilità, lo scrupoloso impegno e la saggezza della nostra giovane età riusciamo a superarle così da assicurare un servizio positivo alla nostra gente gente che poi siete Voi! E così anche a tutti i presenti, e quanti per vari problemi non sono riusciti ad essere oggi qui con noi, ma che sappiamo vicini, va il grazie mio e dei miei collaboratori! Senza la nostra gente sarebbe stato un insuccesso così non è stato, per la gioia di tutti! Un ricordo va anche a quanti purtroppo ci hanno lasciati per un futuro che speriamo tutti migliore! A loro la nostra preghiera. Concludo ricordando che la possibilità di aggiungersi al gruppo dei volontari non è preclusa a nessuno, e quanti lo vorranno, li aspettiamo con riguardo e ospitalità sicura e augurando lunga vita al centro, e perché no, anche a noi! Che stiamo vivendo la seconda giovinezza, non meno bella della prima, è solo diversa! Aiutiamoci a non aggiungere anni alla vita, ma vita agli anni! Grazie per avermi ascoltato!...alla prossima! Il presidente Enrico Scandella 22 dicembre 2012 Scambio di Auguri Natalizi Ha ottenuto un ottimo successo anche quest anno la festa organizzata dall Amministrazione Comunale intitolata: Scambio di Auguri Natalizi e riservata a tutti i nostri compaesani dai 65 anni in su. La festa, che si è svolta nel salone del nostro Oratorio, è iniziata con la S.Messa celebrata dal nostro Parroco Don Ivan, a seguire un pasto conviviale con tombola e allegria finale. Di nuovo a tutti i migliori auguri e un arrivederci alla prossima. 15

Onore, agosto 2012 Nel ricordo del nostro amatissimo Cristian, scomparso da quasi sei anni, la comunità di Onore ha voluto, come ormai da consuetudine, onorare nostro figlio con il torneo di calcio, sport che a lui piaceva tanto. Con queste righe vogliamo ringraziare coloro che hanno molto ben organizzato la manifestazione, i ragazzi che si sono sportivamente incontrati, le autorità presenti, il pubblico che con gli incitamenti rivolti ai giocatori rendono il torneo più colorato e suggestivo. Ci sia pure consentito porre l attenzione al nostro grande ometto che, da quando nostro figlio non c è più, ha preso il suo posto nell universo della nostra vita, il nostro piccolo Gabriele. Un pensiero va anche alla sua mamma, Valery che con tanto amore ha partecipato al torneo portandoci il piccolo Gabriele già fiero del suo papà Cocco. Il torneo l hanno vinto i suoi grandi amici d avventure il nostro pensiero è andato lassù, perché sicuramente un aiutino ve l hanno dato, Cristian e Silvia, questa volta in due ce l hanno fatta a farvelo vincere, sapevamo che ci tenevate tanto. Grazie ancora alla comunità di Onore che con il suo affetto e attenzione verso di noi e Gabriele, ci rendono orgogliosi di essere suoi nonni. A te Cristian, grazie per l aiuto che ci dai nel soppravviverti, ti amiamo tanto. I tuoi genitori Mina e Paolo Gli organizzatori del torneo con il piccolo Gabriele I vincitori del torneo Amici di Cocco Onore, 7 dicembre 2012 Classe 51 Quest anno abbiamo organizzato un raduno noi della classe 51, una piccola cena, era tanto che non ci incontravamo tutti, comunque siamo ancora tutti uguali Grazie a Bortolo che ha organizzato tutto. Quelli che non potranno essere presenti saranno comunque ricordati. Quando saremo a cena ricorderemo in modo particolare anche i due ragazzi che non ci sono più, e poi quella volta a Venezia su Giovanni, quest anno non c è bisogno di foto: siamo ancora tutti uguali, le faremo ai novant anni spero non me né vogliate voglio bene a tutti, speriamo come sempre una bella chiacchierata e poi.. anche una bella abbuffata! Ciao a tutti 51, la vostra coscritta più anziana. SEMPLICEMENTE DATE E VI SARA DATO Sin dal primo giorno abbiamo colto che le cose non erano come l anno precedente. Poi senza lasciarci prendere dallo scoraggiamento abbiamo cercato di vivere l esperienza senza pensare al risultato. Abbiamo coinvolto nel progetto alcuni profughi che ci hanno aiutato a trasportare tutta la roba presso la scuola elementare. E stata un esperienza molto bella, loro erano molto felici per essere stati utili; per ringraziarli abbiamo organizzato una cena insieme ed è stato molto bello. Per aiutarci a turni nel sistemare, nel prezzare, nel vendere, nel decidere le varie cose abbiamo coinvolto le extra comunitarie che oggi fanno parte della nostra comunità. E stata un esperienza veramente multi etnica! Alla sera a turni portavano il cibo del loro posto di origine e condividevamo il pasto tutti insieme! E stato molto bello e costruttivo pieno di momenti di gioia e condivisione. Il ricavato è stato consegnato a Don Mauro che è stato così suddiviso: Suor Francesca euro 2.170, euro 3.000 consegnati da Don Mauro alla scuola materna euro 3.000 per la parrocchia per un totale di euro 8.170,00!!! Ringrazio di vero cuore tutti quelli che hanno in qualche modo contribuito a partecipare a questa iniziativa che da dieci anni condividiamo. Per tutte Rosalba 16

Roma, 02/11/2012 Spett.le Gruppo Missionario Parrocchia di Onore Con la presente invio la ricevuta del bonifico fatto in favore della Missione del Brasile del Nord Est, un aiuto molto prezioso, proprio ora che stiamo ricostruendo l Asilo Nido Berçario andato distrutto con l alluvione del 2010. Ringrazio anche a nome delle sorelle del Brasile, come pure delle famiglie che usufruiranno dell asilo nido per bimbi denutriti. La Provvidenza ci precede sempre e viene in aiuto, il Signore voglia benedire con tante grazie il benemerito vostro Gruppo missionario, affinchè possa continuare sempre la sua opera benefica, per questo il nostro ricordo di Preghiera. Grazie ancora e saluti fraterni. Suor Pia Milesi Istituto Suore Cappuccine di M.Rubatto Centro Missioni Via Ulisse Aldrovanti 19 00197 ROMA Qualsiasi cosa vi dica, fatela (Gv 2,59) Settimana Mariana ad Onore con la presenza della Madonna Pellegrina di Fatima Le cose nascono sempre un po così. Quancuno pensa sia il caso o il destino, io la chiamo provvidenza. Tra la posta che giorno dopo giorno arriva sulla mia scrivania, apro una busta con l invito ad avere per una settimana, come ospide gradita, la statua della Madonna pellegrina di Fatima. Lì per lì non ho dato molta importanza a questa proposta. Ma è stato quando, davanti al Signore, in una adorazione eucaristica, quella proposta l ho letta come un segno del cielo per la nostra comunità di Onore. Il pensiero si è trasformato in sogno e il sogno in realtà. Certo! Per la comuntà sono stati giorni impegnativi, sia quelli della preparazione che quelli della settimana in sé. Fiori, addobbi, mostra delle icone, vescovi e sacerdoti, liturgie e momenti di ristoro quante cose. Ma, mi è parso di cogliere la concreatizzazione del salmo che dice: Chi semina nel pianto, raccoglie nella gioia, perché i visi segnati dalle lacrime e dalla forte commozione nelle varie celebrazioni sono stati i segni concreti della carezza della mamma del cielo. Ne è valsa la pena? Si! dalle confidenze che ho accolto e che porto nel cuore di tante persone, quelli sono stati giorni dove bambini, giovani famiglie, adulti, anziani, hanno potuto respirare un clima intenso di fede e riscoprire così la gioia di appartenere a quel Dio che grazie al sì di Maria, si è fatto solidale con l intera umanità. Voi mi conoscete bene e sapete che non rinuncio ai vari momenti di fraternità che si possono inventare (cene, pizzate, ecc ), ma il cuore, il centro, il senso della nostra unione non devono essere queste cose, bensì Lui, il Signore Gesù. In quei giorni che ricordo con vera commozione il Signore, grazie a Maria, ci ha fatto vivere il vero senso di essere comunità e la vera vocazione della chiesa quella cioè di mettersi alla scuola dell unico grande Mestro. Poco importa se il tempo non ci è stato sempre favorevole, o se potevano arrivare più pellegrini, quelli che sono passati nella nostra bella chiesa e si sono fermati anche solo per poco in adorazione davanti al Signore, non hanno non potuto sentire la dolce mano della Madre che accarezzava le vite di ciascuno. Una presenza non indifferente, quella della Madonna Pellegrina, che è riuscita a coinvolgere durante la settimana tutte le nostre comunità Parrocchiali richiamando pellegrini di ogni età a sostare e pregare davanti a Lei. E sempre commovente vedere anche giovani mamme e papà con i propri figli accendere un lumino e recitare il rosario. Chissà 17

quante richieste, quante preghiere le sono state rivolte, quante sofferenze, quanti cuori si sono aperti a lei, Madre misericordiosa, pronta ad ascoltare tutti. Ma sicuramente molti avranno avuto anche parole di ringraziamento per chissà quale aiuto ricevuto da Lei. Seguendo le varie celebrazioni, fatte da Sacerdoti diversi, si respirava sempre un aria di completo affidamento, di fiducia verso di Lei ed anche il pregare per due ore consecutive non aveva alcun peso, anzi veniva tutto molto spontaneo e le persone sembravano davvero dimenticare per un momento tutti i propri problemi. Cosa mi porto nel cuore? L aver visto una comunità avvolta dalla gioia e non una gioia effimera, ma una gioia che scaturisce dalla presenza di Dio e della sua madre santissima. Mi permetto di concludere con lo stesso saluto che ho rivolto alla comunità quella bellissima domenica del 17 giugno scorso: Grazie: al comitato organizzativo di questa stupenda settimana mariana, all amministrazione comunale, alla polizia locale, alla biblioteca, al gruppo degli alpini, alle mamme che hanno confezionato i fiori, al gruppo che ha preparato la mostra di icone marian, a chi si è reso disponibile per l accoglienza anche nel ristoro, ai collaboratori liturgici (i lettori, chi tiene la biancheria della chiesa, i fiori, coloro che hanno riordinato la chiesa fino a tarda ora ogni giorno ) con un grazie speciale a Mistica, al nuovo piccolo coro che ha animato alcune celebrazioni. Permettetemi due ringraziamenti specialissimi: a te don Antonio per l aiuto, il servizio, la collaborazione e la fraternità condivisa. Grazie! Che la Madonna ci aiuti e sostenga sempre la nostra vita e la nostra amicizia. E poi, grazie di cuore ai miei chierichetti che per tutta la settimana non hanno mai mancato al loro servizio nelle diverse celebrazioni. Davvero grazie, cari ragazzi, Maria Santissima sia sempre la vostra compagna da imitare e seguire. Grazie a tutta la comunità e ai tanti pellegrini che in questa settimana hanno trovato nella nostra parrocchia un po di conforto e di forza per la propria vita. Grazie a te, o Madre! Ieri sera, prima della grande fiaccolata, mi sono messo davanti a te, come ora, e per un po di tempo, ci siamo guardati negli occhi. Sono certo che, da buona mamma, hai potuto leggere cosa portavo e porto nel cuore. Si! Mamma celeste: ti canto tutta la mia gratitudine perché sono contento di essere prete, contento di poter servire tuo figlio Gesù nella chiesa. Contento di aver condiviso, con te, questa settimana per il bene di questa comunità a cui voglio bene e che in questi anni ho cercato di guidare al bene. Contento di aver raccolto lacrime e gioie di fratelli e sorelle che sono alla ricerca di Dio. Ho cercato di leggere anch io nei tuoi occhi cosa porti tu nel tuo cuore materno e ancora una volta è risuonato dolce il tuo invito: qualsiasi cosa vi dica, fatela. Quanta tenerezza nei tuoi occhi, quanta dolcezza nel tuo sguardo. Ecco quello che desideri da me e da tutti noi, che possiamo seguire, ogni giorno, le orme del tuo figlio Gesù per essere così, anche noi, figli tuoi. Grazie Maria, per le carezze che ci hai donato, per la commozione grande che hai messo nei nostri cuori, per aver reso il dono della fede più sicuro e forte. Capita, qualche volta, di sentire una mamma o un papà che dicono di essere orgogliosi di avere un figlio come il loro. Oggi, noi vogliamo gridare, dal profondo del cuore che siamo orgogliosi e onorati di avere una mamma così. Si! orgogliosi! Grazie o Maria, e prega per noi, oggi e nell ora di quel passaggio definitivo dove potremo incontrarti e con te contemplare il volto stupendo del Padre. Colgo così la bella occasione che mi è stata offerta per augurare a tutti un sereno Natale nel Signore Don Mauro GRAZIE DON ANTONIO! BENVENUTO DON IVAN! La vita di ogni paese è da sempre caratterizzata da partenze e arrivi, ma soprattutto dallo stare di tante persone: giovani, adulti e anziani hanno sostato e sostano ancor oggi, per un motivo o per l altro, per un po di tempo in questo angolo di mondo che, seppur piccolo, mantiene un fascino particolare. La permanenza può durare qualche giorno o una settimana, per le vacanze, o qualche mese, per lavoro o studio, oppure qualche anno per un progetto famigliare. Oppure può durare parecchi anni: la permanenze di don Antonio Benzoni nel nostro paese è durata tre decadi: arrivato nel 1982, ha lasciato la canonica proprio nel settembre di quest anno, ormai alla conclusione. Sono stati anni intensi, pieni di tanti incontri, tante esperienze, tanto lavoro e altrettanta condivisione. Don Antonio è stato pastore per tante persone, dai più anziani ai più giovani, dagli adulti ai bambini. Ha visto crescere tanti ragazzi, dalla loro nascita fino anche al loro matrimonio. Chi di noi non ha avuto a che fare, anche solo per un poco, con lui? Chi, per una cosa o per l altra, non ha tratto qualche insegnamento da lui? Chi non ha fatto quattro chiacchiere, una partita a briscola o a ping-pong con lui? È stato per noi un uomo che, nella sua semplicità e nel suo silenzio, ha davvero speso tanto tempo, forze ed energie per trasmetterci quello per cui ha vissuto più di 50 anni della sua vita: il Vangelo, la Buona Novella. E lo ha fatto con il suo stile: con tanta umiltà e generosità, con un pizzico di burberità benevola, con tanta passione per lo studio e la teologia, cercando di insegnare lo stile di Gesù Cristo e della Chiesa. Tutto questo non solo nelle celebrazioni liturgiche o nei momenti di preghiera, ma anche attraverso i momenti della vita quotidiana. 18

Incontrare il Vangelo A settembre è finita la sua esperienza in quel di Onore. È andato via, in silenzio come era abituato a fare lui. Forse un po ci mancherà o magari no, ma sta di fatto che tutti dobbiamo a lui il nostro grazie, anche solo per essere stato padre, fratello e amico con e tra di noi. C è chi parte e c è chi arriva: don Antonio ci ha lasciato, don Ivan ci ha raggiunto. Con l ingresso, lo scorso 23 settembre 2012, ha ufficialmente preso le redini della nostra parrocchia. Già da subito s è dimostrato molto aperto e disponibile, pronto a lavorare, sempre in nome del Vangelo. Anche se glielo abbiamo già detto, lo ripetiamo: benvenuto a Onore! A lui va il nostro più grande in bocca al lupo per un buon lavoro ma soprattutto per una buona permanenza! Ferrari Simone Sono molteplici gli eventi che segnano la vita di una persona, ma quando le tue scelte si radicalizzano, cioè diventano sempre più reali, allora la vita cambia. Diventare parroco non è un passaggio così scontato nella vita di un prete. Quando ti consegni nelle mani di Dio non sai mai cosa ti aspetta, solo una certezza: lo stupore non mancherà. Stupito, meravigliato per questo grande dono che ho ricevuto dal Signore: la possibilità della cura delle anime in prima persona. La possibilità di portare il dono più grande che ci sia alla gente. Donare una vita che abbia un senso, una direzione, un sapore nuovo. Solo l'amore è in grado di portare tutto questo. Ovviamente non l'amore di una persona qualunque, che sarebbe piccolo e insufficiente, ma lo stesso Amore di Dio. Solo nella misura in cui sapremo essere trasparenza della carità di Dio allora renderemo vero il Vangelo e quindi presente questo grande Amore. Ogni persona, che lo sappia o no, cerca questa fonte inesauribile di Bene, che solo Dio possiede. L evangelista Matteo dice: "Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone, rendano gloria al nostro Padre che è nei cieli" (Mt 5,16). Le nostre opere devono rimandare a Dio, devono ricordare che è Lui la vera sorgente della vita. Per questo è importante compiere opere buone, ma al tempo stesso mettersi anche da parte, rimandando a Lui, a Dio, come il vero autore del bene che si riceve e si dona. Un bene che dev'essere concreto, reale, un aiuto che non raggiunga solo i bisogni, ma la persona. In questo senso, da quando sono parroco, non ho fatto altro che essere evangelizzato da tutte le persone che ho incontrato, ascoltato e visto. Ho il dono di vivere molti incontri, ed in ognuno di questi sentirmi persona accolta. Incontro malati che ti testimoniano una forza nella sofferenza che solo Dio può donare, che ti parlano delle vicende della loro vita con profonda fede, aiutandoti a scoprire la presenza del Signore nelle pieghe della tua e loro storia. Incontro genitori che vivono quotidianamente una vita di sacrifici per i figli, la moglie, il marito, e che con tanta dedizione affidano a Dio la loro famiglia. Incontro tante storie di fallimenti, di uomini e donne risposati o soli, che danno ogni giorno il meglio di loro stessi, con una ferita che ogni giorno viene curata dalla presenza del Signore. Incontro anziani che con la loro saggezza ti indicano le scelte giuste da fare. Bambini, ragazzi e giovani, tanti giovani, che cercano una risposta alle loro domande fatte molto spesso con i loro atteggiamenti più che con le loro parole. Una su tutte la domanda fondamentale: ma ne vale davvero la pena? La comunità di Onore ogni giorno risponde con la sua accoglienza a questa domanda, un accoglienza fatta di parole, sguardi e opere che rendono palpabile la presenza del Signore Gesù. Grazie a tutti per il Vangelo che incontro ogni giorno incontrando voi, e grazie a chi in questi anni, con i suoi pregi o difetti, l ha predicato e l ha vissuto in mezzo a voi. Benedico tutta la comunità e la affido alla protezione di Maria, umile ancella del Signore, affinchè custodisca sempre il tesoro prezioso della fede in Suo Figlio Gesù che vedo essere presente nei cuori di molte persone incontrate. Don Ivan 19

NUOVI ARRIVI Ciao a tutti, mi chiamo Giovanni, Giovanni Buelli e da quest anno faccio parte di questa bella comunità di Onore Ho due anni e vengo da un paese molto lontano; ora posso dire di essere un bambino molto felice e fortunato perché finalmente ho anch io una mamma e un papà! Ma come direte voi?!?!? Già la mia storia parla di adozione: di un amore grande che ha unito la mia mamma e il mio papà, di un dolore grande per non aver avuto figli loro ma di una gioia immensa indescrivibile fortissima bellissima quando sono entrato a far parte della loro vita!! Mi hanno voluto con tutto l amore possibile perché non è facile portare a termine il lungo cammino e le prove che adottare un bimbo comporta pensate che quando hanno iniziato questo percorso io non ero ancora nato!!! Ci vorrebbe un libro per raccontare il loro cammino ora tutto si è trasformato in gioia pura!!! Sono molto felice qui anche se al mio paese ho lasciato tanti amichetti che ancora aspettano che qualcuno possa dare loro quell amore finora negato avere una famiglia che gli voglia bene!!! Approfitto di questo spazio per incoraggiare tutti i genitori sospesi che hanno intrapreso o che vogliono iniziare questo cammino a non mollare mai anche nei momenti di sconforto proseguire per la strada dell adozione perché il sole esiste per tutti e perché sicuramente in qualche parte del mondo c è un bambino che aspetta solo di dare e ricevere amore!!! Vorrei per ultimo dire al mio papà Giuseppe e alla mia mamma Piera che gli voglio un mondo di bene e che in tre è tutto molto più bello!!!! Grazieeeeee Un bacino Giovanni Noi vorremmo ringraziare immensamente le nostre famiglie che durante questi 4 lunghissimi anni di percorso ci sono sempre stati vicino, sostenendoci, incoraggiandoci, facendo in modo di non mollare perché nessuno può vietare di diventare genitori ma soprattutto di donare un amore grande voluto pensato desiderato!!! Ringraziamo con Giovanni tutti i parenti per la bellissima ed emozionante festa d accoglienza che ci hanno riservato al nostro ritorno in Italia e tutti gli amici che ci hanno organizzato la festa a sorpresa!!! Di cuore col cuore Grazie Grazie a tutti Semper a crapa òlta Giuseppe Piera Giovanni Davide Filisetti 06.11.2012 Emma Schiavi 07.06.2012 Vanessa Schiavi 12.07.2012 Azzurra Savoldelli 25.10.2012 Lorenzo Schiavi 31.01.2012 20

Anniversario di Matrimonio Comunitario 9 dicembre 2012 E anche questo anniversario sarà il più bello della nostra vita insieme perchè è incastonato, proprio come un diamante, tra quelli passati e quelli che dovranno ancora venire Il 9 dicembre, la nostra Comunità si è ritrovata in Parrocchia per la celebrazione della festa degli anniversari, dove tutte le coppie interessate hanno partecipato alla funzione della S. Messa e hanno riconfermato il loro sì. La festa si è poi conclusa al ristorante Betulla dove tutti insieme hanno trascorso una giornata in allegria e spensieratezza. Grazie a tutti e soprattutto alle organizzatrici di questa simpatica tradizione. Un grazie particolare a Don Ivan per il gradito pensiero distribuito ad ogni coppia. E... arrivederci al prossimo anno. 21