Igiene degli ambienti sportivi (3) Bruno Federico b.federico@unicas.it
LA TUTELA SANITARIA DELLE ATTIVITÀ SPORTIVE
Renato Curi E' il 30 ottobre 1977. Allo stadio di Pian di Massiano, davanti a circa quarantamila spettatori, si svolge la partita di calcio Perugia-Juventus Il tempo non promette nulla di buono, a quindici minuti dalla fine del primo tempo si scatena un temporale Renato Curi, 24 anni, subisce, in un contrasto con Causio, un leggero infortunio, esce qualche minuto dal campo e poi rientrerà Intanto seguita la pioggia battente, c'è l'intervallo e si inizia il secondo tempo
Renato Curi Furino sta battendo un fallo laterale, è il 5 minuto. Renato Curi cade a terra, è solo, non si alzerà più. Bettega e Morini sono i primi ad accorgersene e chiedono aiuto rivolti verso la panchina del Perugia. Accorrono insieme al massaggiatore Renzo Luchini, il prof. Tomassini, Palomba e il Mister. La presenza di Castagner dentro il rettangolo di gioco è cosa rara e denota la gravità della situazione. Adagiato subito su di una barella, Renato prende la via degli spogliatoi[...]. Dopo un'ora di falliti tentativi di rianimazione, i medici debbono arrendersi: Renato non ce l'ha fatta
La morte improvvisa Prof. Giovanni Di Pisa (Medico Sociale BRESCIA CALCIO 1974-1984) Questo tipo di morte può essere definita come un decesso rapido, imprevedibile, indipendente da cause esterne e che sorprende l'atleta durante l'attività fisica o immediatamente al termine di essa Un cuore sano e ben allenato può tollerare, senza conseguenze, qualsiasi attività fisica che comporta un impegno circolatorio elevato Perchè si verifichi una morte improvvisa cardiaca, è necessario che pre-esistano condizioni patologiche capaci di alterare la funzionalità dell'apparato cardiovascolare anomalie cardiache e vascolari congenite miocarditi post-influenzali
La morte improvvisa Prof. Giovanni Di Pisa (Medico Sociale BRESCIA CALCIO 1974-1984) La prevenzione della maggior parte di tali eventi luttuosi è realizzabile mediante una corretta ed approfondita valutazione della idoneità cardiovascolare, pur tenendo presente che alcune vasculopatie congenite ed alcune miocardiopatie, possono non essere accertabili in vita Si impone un minimo di prudenza rappresentato da: 1) controlli medico-sportivi periodici ed in occasione di alcuni sintomi di allarme, talvolta minimizzati dagli stessi atleti 2) rispetto rigoroso di un congruo periodo di convalescenza dopo un episodio influenzale febbrile, apparentemente banale, ma che potrebbe insidiosamente nascondere, una «meno banale» miocardite, causa di possibili incidenti, anche letali, in occasione di uno sforzo fisico
La morte improvvisa Prof. Giovanni Di Pisa (Medico Sociale BRESCIA CALCIO 1974-1984) Renato Curi pare fosse portatore di una non ben precisata imperfezione cardiaca che non gli aveva mai dato seri fastidi Purtroppo, in quella tragica giornata si sono verificate altre cause che hanno provocato la morte immediata del giovane calciatore l'assenza di un mese dai campi di gioco, per una distorsione alla caviglia (quindi scarso allenamento) L impraticabilità del terreno di gioco che in quella giornata piovosa ha fatto triplicare lo sforzo del cuore di Renato Curi, che al secondo tempo ha dovuto cedere
Antonio Puerta SIVIGLIA, 28 agosto 2007 Il giocatore del Siviglia e della nazionale spagnola Antonio Puerta, ricoverato in condizioni molto gravi dopo avere subito un arresto cardio-respiratorio nella partita con il Getafe, è morto nell'ospedale Virgen del Rocio di Siviglia Puerta era ricoverato presso il reparto di terapia intensiva e le sue condizioni erano peggiorate nelle ultime ore a causa dell'aumento della sofferenza cerebrale e di una disfunzione multiorganica provocata dal lungo arresto cardiaco Puerta era nato a Siviglia il 26 novembre 1984 e nella sua carriera da calciatore ha sempre indossato la maglia della squadra della sua città. Centrocampista mancino, era considerato uno dei giovani più promettenti del calcio spagnolo e si era già guadagnato l'interesse di alcuni grandi club, fra i quali anche il Real Madrid. Puerta, che vantava anche una presenza con la nazionale spagnola, con il Siviglia aveva conquistato due volte la coppa Uefa, una Supercoppa Europea, una Supercoppa di Spagna e una coppa del Re
Commento del medico sociale dell Inter sulla vicenda Puerta "In Italia probabilmente Puerta non sarebbe stato idoneo alla pratica sportiva - Piero Volpi, medico sportivo dell Inter la morte del ragazzo del Siviglia rientra nella sfera delle patologie del ritmo ; punto critico non è tanto l'assistenza, ma il fatto che Puerta aveva avuto almeno già due episodi "In Italia esiste l'istituto di idoneità sportiva che non c'è negli altri Paesi europei. Per questo qualche anno fa a Fadiga non venne concessa l'idoneità, una realtà diversa rispetto a quella di Francia e Inghilterra dove poteva giocare"
Commento del medico sociale dell Inter sulla vicenda Kanu "Dieci anni fa, vidi le cartelle dell'ajax quando l'inter acquistò Kanu e non c'era una riga sul cuore. Una cosa inaccettabile se si considera la gravissima malformazione cardiaca del giocatore. In quel caso se non ci fu la malafede della società olandese si trattò di imperizia" "Per Kanu si trattò di una malformazione di una valvola. Era incompatibile con la vita. E non parlo solo di quella sportiva". "Il nigeriano se non fosse stato operato per rimodellare la valvola sarebbe andato incontro ad una aspettativa di vita molto bassa "
Luciano Vendemini Luciano Vendemini, pivot della Nazionale di 2,07, acquistato da Rieti dopo essere stato il grande protagonista della qualificazione azzurra ai Giochi Olimpici di Montreal morì improvvisamente a Forlì il 20 febbraio 1977 pochi istanti prima dell'inizio della partita a causa di una malformazione cardiaca (aneurisma) che non era mai stata rilevata dalle visite mediche cui era stato sottoposto anche dai sanitari della nazionale Fu uno scandalo che squassò lo sport italiano, ma alla Chinamartini restò solo il dolore per la perdita di un ragazzo buono che si era fatto amare da tutti per la sua semplicità e disponibilità
La Sindrome di Marfan La sindrome di Marfan è una malattia congenita degenerativa del tessuto connettivo. Colpisce diversi organi e apparati compreso gli occhi, il cuore ed i vasi sanguigni, le ossa e le articolazioni Tale condizione è considerata una sindrome perché frequentemente i diversi sintomi compaiono insieme. Più di 50,000 persone negli USA hanno tale sindrome
La Sindrome di Marfan
La Sindrome di Marfan
La tutela della salute nelle attività sportive L Italia è un Paese all avanguardia in tema di legislazione e protocolli atti a tutelare coloro che sono tesserati ad una Federazione Sportiva o Disciplina Associata o Ente di Promozione e praticano attività sportiva agonistica e non agonistica
Riferimenti legislativi per la tutela sanitaria dell'attività sportiva Legge 833 del 23 dicembre 1978 Legge n. 33 del 29 febbraio 1980 Decreto Ministeriale (DM) Sanità 18 febbraio 1982, Norme per la tutela sanitaria dell attività sportiva agonistica DM 28 febbraio 1983 recante Norme per la tutela sanitaria dell attività sportiva non agonistica Legge Regione Lazio n. 24 del 9 luglio 1997
Legge n. 833 del 23 dicembre 1978 Art. 1 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell individuo e interesse della collettività mediante il Servizio Sanitario Nazionale Art. 2 - Il conseguimento delle finalità di cui al precedente articolo è assicurato mediante: la prevenzione delle malattie e degli infortuni in ogni ambito di vita e del lavoro; Il Servizio Sanitario Nazionale, nell ambito delle sue competenze, persegue: e) la tutela sanitaria delle attività sportive
Legge n. 33 del 29 febbraio 1980 Articolo 5 L'assistenza sanitaria comprende anche la tutela sanitaria delle attività sportive. I controlli sanitari sono effettuati, oltre che dai medici della Federazione medico-sportiva italiana, dal personale e dalle strutture pubbliche e private convenzionate, con le modalità fissate dalle regioni d'intesa con il CONI e sulla base di criteri tecnici generali che saranno adottati con decreto del Ministro della sanità
Tutela sanitaria dell'attività sportiva agonistica Con il DM del Ministero della Sanità del 18 febbraio 1982 è stata ridefinita la normativa che regolamenta la tutela sanitaria dell attività sportiva agonistica. Viene innanzitutto stabilito che coloro che praticano attività sportiva agonistica, ai fini della tutela della salute, devono sottoporsi previamente e periodicamente al controllo dell'idoneità specifica allo sport che intendono svolgere o svolgono, cui segue il rilascio di un certificato
D.M. Sanità 18 febbraio 1982 - Norme per la tutela sanitaria dell'attività sportiva agonistica Art. 1. Ai fini della tutela della salute, coloro che praticano attività sportiva agonistica devono sottoporsi previamente e periodicamente al controllo dell'idoneità specifica allo sport che intendono svolgere o svolgono. La qualificazione agonistica a chi svolge attività sportiva è demandata alle federazioni sportive nazionali; o agli enti sportivi riconosciuti. Devono sottoporsi altresì al controlli di cui sopra i partecipanti ai giochi della gioventù per accedere alle fasi nazionali. Art. 2. L'accertamento di idoneità, relativamente all'età ed al sesso, per l'accesso alle singole attività sportive agonistiche viene determinato dai medici di cui all'art. 5, ultimo comma, del decreto-legge 30 dicembre 1979, n. 663, convertito in legge n. 33/80, sulla base della, valutazione della maturità e della capacità morfo-funzionale e psichica individuale, tenuto conto delle norme stabilite dalle federazioni sportive nazionali e, per quanto riguarda i giochi della gioventù a livello nazionale, dal Ministero della pubblica istruzione.
D.M. Sanità 18 febbraio 1982 - Norme per la tutela sanitaria dell'attività sportiva agonistica Art. 3. Ai fini del riconoscimento dell'idoneità specifica ai singoli sport i soggetti interessati devono sottoporsi agli accertamenti sanitari previsti, in rapporto allo sport praticato, nelle tabelle A e B di cui all'allegato 1 del presente decreto, con la periodicità indicata nelle stesse tabelle. Il medico visitatore ha facoltà di richiedere ulteriori esami specialistici e strumentali su motivato sospetto clinico. Gli sport non contemplati nelle sopracitate tabelle sono assimilati, ai fini degli accentramenti sanitari da compiersi, a quello che, tra i previsti presenta maggiore affinità con il prescelto dall'interessato. Nel caso in cui l'atleta pratichi più sport, deve sottoporsi ad una sola visita di idoneità con periodicità annuale. La visita sarà, nel caso predetto, comprensiva di tutte le indagini contemplate per i singoli sport. Art. 4. In occasione degli accertamenti sanitari di cui all'art. 3 si procede alla compilazione di una scheda di medico-sportiva
D.M. Sanità 18 febbraio 1982 - Norme per la tutela sanitaria dell'attività sportiva agonistica Art. 5. Ai soggetti riconosciuti idonei viene rilasciato il relativo certificato di idoneità, la cui validità permane fino alla successiva visita periodica. La presentazione, da parte dell'interessato, dei predetto certificato di idoneità è condizione indispensabile per la partecipazione ad attività agonistiche. Detto certificato deve essere conservato presso la sportiva di appartenenza. La documentazione inerente agli accertamenti effettuati nel corso delle visite deve essere conservata a cura del medico visitatore per almeno cinque anni.
D.M. Sanità 18 febbraio 1982 - Norme per la tutela sanitaria dell'attività sportiva agonistica Art. 6. Qualora a seguito degli accertamenti sanitari di cui all'art. 3 risulti la non idoneità alla pratica agonistica di un determinato sport, l'esito negativo con l'indicazione della diagnosi posta a base del giudizio (allegato 4) viene comunicato, entro cinque giorni, all'interessato ed al competente ufficio regionale. Alla società sportiva di appartenenza viene comunicato il solo esito negativo. Avverso il giudizio negativo l'interessato può, nel termine di trenta giorni, proporre ricorso dinanzi alla commissione regionale composta da: un medico specialista o docente in medicina dello sport che svolge anche le funzioni di presidente; un medico specialista o docente in medicina interna o in materie equivalenti; un medico specialista o docente in cardiologia; un medico specialista o docente in ortopedia; un medico specialista o docente in medicina legale delle assicurazioni. La commissione può, in relazione ai singoli casi da esaminare, avvalersi della consulenza di sanitari in possesso della specializzazione inerente al caso specifico.
Tutela sanitaria dell'attività sportiva agonistica Il certificato di idoneità sportiva agonistica può essere utilizzato solo per quello sport in particolare, anche se, in occasione della visita di idoneità, lo specialista può rilasciare tanti certificati quanti sono gli sport praticati. Lo scopo principale della visita medicosportiva è quello di escludere la presenza di patologie o malformazioni che controindichino l attività agonistica.
Tutela sanitaria dell'attività sportiva agonistica La visita e gli esami strumentali e di laboratorio variano in funzione dell impegno necessario per i diversi sport, che sono stati classificati in due tabelle, gli sport di Tabella A, che prevedono un lieve o moderato impegno muscolare e cardio-respiratorio, e gli sport di Tabella B per i quali è previsto un impegno elevato.
Tabella A Per gli sport inseriti nella tabella A sono previsti: Visita medica Esame completo delle urine Elettrocardiogramma a riposo
Tabella A Nella tabella A, inoltre, vi è un ulteriore suddivisione in sport per i quali l idoneità ha validità annuale: automobilismo velocità, motociclismo (cross, enduro, trial, velocità), motonautica, bob-slittino, tuffi; e sport per i quali la validità è biennale: automobilismo regolarità, bocce, golf, karting, arco, tamburello, tennis tavolo.
Tabella B Per gli sport inseriti nella tabella B sono previsti: Visita medica Esame completo delle urine Elettrocardiogramma a riposo Elettrocardiogramma dopo step-test Spirometria
Tabella B Per tutti gli sport della tabella B l'idoneità ha validità annuale: atletica leggera, baseball e softball, basket, calcio, calcio a 5, canoa e kajak, canottaggio, ciclismo, ginnastica, hockey, judo, lotta, pesistica, nuoto, pallamano, pallanuoto, pallavolo, rugby, scherma, sci, sport equestri, sport subacquei, tennis.
Tutela sanitaria dell'attività sportiva agonistica Gli sport non contemplati nelle tabelle A e B sono assimilati a quelli che, tra i previsti, presentano una maggiore affinità. Se l'atleta pratica più sport, deve sottoporsi ad una sola visita di idoneità con periodicità annuale. La visita sarà, in questo caso, comprensiva di tutte le indagini contemplate per i singoli sport.
Tutela sanitaria dell'attività sportiva agonistica Per alcuni sport, per escludere la presenza di patologie specifiche che potrebbero controindicare l'avvio dell attività agonistica, e per prevenire possibili danni derivanti dalla pratica intensiva di questi sport sono previsti ulteriori esami specialistici di protocollo
Esami specialistici di protocollo SPORT Esame Audiometrico Visita O.R.L. Elettroencefalogramma Visita Neurologica TIRO [X] [X] AUTOVELOCITA' [X] (I visita) [X] MOTOVELOCITA' [X] (I visita) [X] BOB, SLITTINO [X] (I visita) [X] TUFFI [X] [X] [X] (I visita) [X] BIATHLON [X] [X] PUGILATO [X] [X] [X] (I visita) [X] [X] DISCESA LIBERA [X] (I visita) [X] TRAMPOLINO [X] (I visita) [X] SCI SLALOM [X] SUBACQUEI [X] Visita Oculistica
Esami ulteriori Inoltre, se durante la visita di idoneità si verificano dei dubbi diagnostici, lo specialista può richiedere altri accertamenti per poter escludere la presenza di patologie controindicanti l'attività sportiva. La causa più frequente di incertezza diagnostica riguarda l apparato cardiovascolare, per il quale è possibile eseguire esami di secondo e terzo livello.
Esami cardiologici di secondo livello Ecocardiografia Test da sforzo massimale ECG Dinamico 24 ore (secondo Holter)
Esami cardiologici di terzo livello EcoCardioGrafia TransEsofagea Studio Potenziali Tardivi Ventricolari Studio Elettrofisiologico TransEsofageo Studio Elettrofisiologico Endocavitario (Scintigrafia, Risonanza Magnetica, etc.)
Certificato di idoneità Il certificato di idoneità è indispensabile per la partecipazione dell atleta alle attività agonistiche, e deve essere conservato presso la società sportiva di appartenenza. Inoltre, la documentazione che riguarda gli accertamenti effettuati nel corso delle visite va conservata per almeno cinque anni a cura del medico visitatore.
Non idoneità Nel caso in cui si verifichi la non idoneità alla pratica agonistica di un determinato sport, l'esito negativo con l'indicazione della diagnosi posta a base del giudizio viene comunicato all'interessato ed al competente ufficio regionale, entro cinque giorni. Alla società sportiva di appartenenza, nel rispetto della privacy dell atleta, viene comunicato solamente l esito negativo. Nel caso di non idoneità, l'atleta ha diritto a ricorrere alla Commissione Regionale di Revisione delle Non Idoneità Agonistiche.
Norme per il pugilato Particolari norme per l idoneità per attività agonistica riguardano il pugilato. Infatti, se il pugile ha subito un K.O. per colpi al capo o ha comunque subito una sconfitta prima del limite (KO, abbandono, getto dello asciugamano) deve essere sospesa l'attività pugilistica, anche di allenamento, per un periodo minimo di 30 giorni. Dopo il periodo di riposo il pugile potrà riprendere l'attività agonistica soltanto dopo essersi sottoposto a visita di controllo.
Norme per il pugilato Obbligatoriamente tra la data della visita medica controllo e quella del combattimento deve intercorrere un periodo di quindici giorni, necessario per l'idoneo allenamento. Tutti i pugili che subiscono due KO consecutivi devono osservare, a decorrere dall'ultimo, un periodo di riposo di tre mesi dopo il quale sono tenuti a sottoporsi a visita di controllo.
Attività agonistica e trauma cranico Analogamente, per coloro che durante l attività agonistica subiscono un trauma cranico deve essere sospesa l'attività sportiva praticata e bisogna superare la visita di controllo prima di riprendere l attività stessa.
Tutela sanitaria delle attività sportive non agonistiche Il DM Sanità del 28 febbraio 1983 stabilisce le norme per la tutela sanitaria delle attività sportive non agonistiche
D.M. 28 febbraio 1983 - Norme per la tutela sanitaria dell'attività sportiva non agonistica Art. 1. Ai fini della tutela della salute devono essere sottoposti a controllo sanitario per la pratica di attività sportive non agonistiche: a) gli alunni che svolgono attività fisico-sportive organizzate dagli organi scolastici nell'ambito delle attività parascolastiche; b) coloro che svolgono attività organizzate dal CONI, da società sportive affiliate alle federazioni sportive nazionali o agli enti dì promozione sportiva riconosciuti dal CONI e che non siano considerati atleti agonisti ai sensi del decreto ministeriale 18 febbraio 1982; c) coloro che partecipano ai Giochi della gioventù, nelle fasi precedenti quella nazionale.
D.M. 28 febbraio 1983 - Norme per la tutela sanitaria dell'attività sportiva non agonistica Art. 2. Ai fini della pratica delle attività sportive non agonistiche i soggetti di cui al precedente art. 1 devono sottoporsi, preventivamente e con periodicità annuale, a visita medica intesa ad accertare il loro stato di buona salute. In caso di motivato sospetto clinico, il medico ha facoltà di richiedere accertamenti specialistici integrativi La certificazione di stato di buona salute riscontrato all'atto della visita medica deve essere redatta in conformità al modello di cui all'allegato I. Art. 3. La certificazione di cui al precedente art. 2 è rilasciata ai propri assistiti dai medici di medicina generale e dai medici specialisti pediatri di libera scelta
Attività sportive non agonistiche Il controllo sanitario prevede, preventivamente e con periodicità annuale, una visita medica che ha lo scopo di accertare lo stato di buona salute degli atleti non agonisti. Nel caso in cui vi sia un motivato sospetto clinico, il medico può richiedere accertamenti specialistici integrativi.
Attività sportive non agonistiche La visita si conclude, se non vi sono controindicazioni, con il rilascio di un certificato. Tale certificazione viene rilasciata ai propri assistiti dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta.
Rispondi in meno di 300 parole Tutela sanitaria dell'attività sportiva: riferimenti legislativi A cosa si riferisce il Decreto Ministeriale (DM) Sanità 18 febbraio 1982? A cosa si riferisce il Decreto Ministeriale (DM) Sanità 28 febbraio 1983? Certificazione sportiva non agonistica: per quali soggetti è richiesta, chi la rilascia, su cosa si basa? Certificazione sportiva agonistica per gli sport di tabella A: esami previsti e frequenza di certificazione Certificazione sportiva agonistica per gli sport di tabella A: discipline e relativa frequenza di certificazione Certificazione sportiva agonistica per gli sport di tabella B: esami previsti e frequenza di certificazione Certificazione sportiva agonistica per gli sport di tabella B: discipline e relativa frequenza di certificazione
Rispondi in meno di 300 parole La sindrome di Marfan: caratteristiche e rischio per l'attività sportiva In quali discipline è ritenuta maggiore la prevalenza di soggetti affetti da sindrome di Marfan? Per quali ragioni? La morte improvvisa durante l'attività sportiva: motivazioni e prevenzione Quali sport richiedono l'esecuzione di esami specialistici oltre a quelli di base della rispettiva tabella? Per quali ragioni? Esami cardiologici di secondo e terzo livello per la idoneità alla pratica sportiva agonistica Procedure in caso di non idoneità alla pratica agonistica Norme specifiche per l'idoneità alla pratica del pugilato
Esercitazione Elenca, per le seguenti attività, gli esami previsti e la frequenza di certificazione Ginnastica artistica (non agonistico) Atletica leggera (agonistico) Bocce (agonistico) Pugilato (agonistico) Automobilismo - velocità (agonistico)