VERIFICA DEL FUNZIONAMENTO DI UN PLL INTEGRATO

Documenti analoghi
PROGETTO DI UN FILTRO PASSA BASSO

Esercitazione 5 : PLL CON CIRCUITO INTEGRATO CD4046

Esercitazione 5: DECODIFICATORE DI TONO CON C.I. NE567

POLITECNICO DI TORINO TERZA ESERCITAZIONE ATTENZIONE

4 - Visualizzazione di forme d onda in funzione del tempo

Esercitazione Oscilloscopio. 2 - Visualizzazione di forme d onda in funzione del tempo

Esercitazione 1 Filtro del I ordine Risposta ad un segnale sinusoidale Risposta ad un onda quadra

Legge di Ohm generalizzata per il condensatore

Esercitazione Oscilloscopio

Il timer 555 è un circuito integrato progettato allo scopo di fornire impulsi di durata prestabilita. In pratica il timer 555 è un temporizzatore.

Analisi del circuito. Prima di svolgere i cinque punti richiesti dal tema analizziamo brevemente lo schema proposto.

Relazione di laboratorio di telecomunicazioni. 23/01/2014. Calcolare la Vc per ogni istante t (da t = 0 ms a t = 1 ms).

Esercitazione 6: Convertitori A/D Delta e Sigma-Delta

Un semplice multivibratore astabile si può realizzare con le porte logiche, come nel seguente circuito:

TIMER 555. tensioni ci servono come tensionii di riferimento per i due comparatori interni.

RELAZIONE DI TELECOMUNICAZIONI ITIS Vobarno Titolo: Oscillatori sinusoidali

Impiego dell oscilloscopio e del generatore di funzioni

Principio di funzionamento del PLL. Schema a blocchi, ordine, parametri, errore di fase Caratteristica a farfalla

Lab. T.P.S.E.E. - ITT Cerulli

LABORATORIO SPERIMENTALE ESERCITAZIONE nr. 2 ELETTRONICA I

Lezione B2 - DDC

MULTIVIBRATORI NE 555

AMPLIFICATORE SELETTIVO ED OSCILLATORE COLPITTS

COMPORTAMENTO DI UN CONDENSATORE AL VARIARE DELLA FREQUENZA

Soluzione del tema di maturità DEL 19 GIUGNO ITIS: indirizzo ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONE. Tema di ELETTRONICA

Lezione B2 - DDC

Soluzione del tema di maturità DEL 19 GIUGNO ITIS: indirizzo ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONE. Tema di ELETTRONICA

Laboratorio di Telecomunicazioni

Misure con l oscilloscopio (e non) su circuiti con amplificatori operazionali

Elettronica per le telecomunicazioni

Page 1. Elettronica delle telecomunicazioni 2002 DDC 1. Politecnico di Torino Facoltà dell Informazione. Contenuti del Gruppo B

Elettronica per le telecomunicazioni

Anche questa relazione è in parte già predisposta, ma rispetto alla precedente è più ampia la parte a compilazione libera.

ESERCITAZIONE DI LABORATORIO SUL TEOREMA DI THEVENIN

Esercitazione 4: Sintetizzatore di frequenza con PLL

Passa-Basso Passa-Alto

ELETTRONICA APPLICATA E MISURE

Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II ESPERIENZA AC2. Circuiti in corrente alternata

Moduli logici. Interfacciamento di dispositivi logici. Parametri statici e dinamici. Circuiti logici combinatori Circuiti logici sequenziali

Laboratorio di Telecomunicazioni

MULTIVIBRATORI. BISTABILE Entrambi gli stati sono stabili; l uscita commuta solo con un opportuno comando. Esempio i Flip-Flop

ELETTRONICA APPLICATA E MISURE

ELETTRONICA APPLICATA E MISURE

3) Terminare la linea con una resistenza variabile ( Ω); dalla condizione di riflessione nulla verificare l impedenza caratteristica.

Circuito RC con d.d.p. sinusoidale

Misure su linee di trasmissione

Misura della banda passante di un filtro RC-CR

ESERCITAZIONE DI ELETTRONICA I L Alimentatore Stabilizzato (Realizzazione Circuitale e Prova Sperimentale)

Corso di Elettronica Industriale

Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II ESPERIENZA AC2. Circuiti in corrente alternata

IL TEMPORIZZATORE 555 COME OSCILLATORE

M320 ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE

Oscillatore economico di BF LX 537

Alimentatore stabilizzato con tensione di uscita variabile

Laboratorio di Elettronica A.A. 2001/2002. Calendario delle Esperienze. 04/03 Inizio dei corsi salta - 22/04 RECUPERO delle lezioni precedenti -

Page 1. Elettronica delle telecomunicazioni ETLCE - B4 08/03/ DDC 1. Politecnico di Torino Facoltà dell Informazione. Contenuti del Gruppo B

(E4-U18) Gli homework da preparare prima di iniziare la parte sperimentale sono calcoli e simulazioni dei circuiti su cui vengono eseguite le misure.

ft = 1 / 6,28 * 20*10exp3* 10exp-8 = 796 [ Hz ]

P4 OSCILLATORI SINUSOIDALI

RISONANZA. Fig.1 Circuito RLC serie

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Discharge. Timer 555. Threshold. Trigger

Il campo di cattura deve coprire le possibili frequenze di portante, quindi da 50 a 55 MHz.

Laboratorio di elettromagnetismo II anno CdL in Fisica. Oscilloscopio digitale Agilent 54621A

I.T.I.S. Max Planck Verifica di Elettronica Oscillatori classe 5 A/Tel a.s. 2013/14 COGNOME E NOME Data: 27/11/2013

M049 ESAME DI STATO DI ISTITUTO PROFESSIONALE

Unità B: Anelli ad aggancio di fase (PLL)

OSCILLATORE A SFASAMENTO

ESAME di STATO 2009 ISTITUTO PROFESSIONALE per l INDUSTRIA e l ARTIGIANATO

TRASMETTITORE TX-FM-MID/EN

Sensori Segnali Rumore - Prof. S. Cova - appello 28/09/ P2 pag.1

C.S. Chimica Università degli Studi di Torino. Corso di Fisica C A.A Relazioni del gruppo

RELAZIONE DI LABORATORIO

Il funzionamento interno del timer 555 è determinato dalle tensioni in uscita dei due comparatori che in modo asincrono pilotano il FF S-R.

ESERCIZIO Punto di riposo, R 1,R 2. Detta I C = I C1 = I C2 = 2.5mA e ipotizzando I B1 I C1,I B2 I C2, si ha

f u (variabile da 0,1MHz a 50 MHz)

FONDAMENTI DI ELETTRONICA - 2 a prova 4 febbraio 2003

FRANCESCO MARINO - TELECOMUNICAZIONI

Elettronica Analogica. Luxx Luca Carabetta

MISURA DELLA TENSIONE DI OFFSET DI UN AMPLIFICATORE OPERAZIONALE COMPENSAZIONE DELL OFFSET

Di norma non devono essere inseriti o cambiati componenti durante l esercitazione.

4.4 Il regolatore di tensione a diodo zener.

L integrato NE555 come monostabile

STUDIO DI UN GENERATORE DI ONDE QUADRE, TRIANGOLARI E PSEUDOSINUSOIDALI

ELETTRONICA APPLICATA I (DU) Guida alle esercitazioni di laboratorio - AA Circuiti con Amplificatori Operazionali

La struttura circuitale del multivibratore monostabile deriva da quella dell astabile modificata nel seguente modo:

Terza esercitazione - Circuito che emula una catena di acquisizione del segnale. Vout. Sistema di conversione (10kHz; 0 +5V)

FILTRI in lavorazione. 1

5 INSOLITI IMPIEGHI DEL 555

ESERCIZIO Punto di riposo

Esercitazione Multimetro analogico e digitale

RELAZIONE DI LABORATORIO

Il timer 555. Laboratorio di Segnali e Sistemi II - Il timer 555

6. GENERATORI DI SEGNALI DIGITALI

ω 1 è la frequenza di taglio inferiore ω 2 = ω 1 = 0 ω 2 è la frequenza di taglio superiore Α(ω) Α(ω) ω ω 1 ω 2

SECONDA ESERCITAZIONE

Transcript:

Corso di elettronica per telecomunicazioni - 4 esercitazione VERIFICA DEL FUNZIONAMENTO DI UN PLL INTEGRATO Docente del corso: prof. Giovanni Busatto Galletti Riccardo Matr. 165

Riccardo Galletti - www.riccardogalletti.com/appunti_gratis pag Punto 1 e : Si è implementato su breadboard il seguente schema circuitale, comprendente un PLL integrato (HCF4046B): Si sono calcolati i valori delle resistenze R 1, R, R e delle capacità C 1, C in modo da avere un campo di mantenimento compreso tra 0 khz e 80 khz, e un campo di cattura pari al 0% del campo di mantenimento. In particolare per VCO in =0V dobbiamo avere f=0khz e per VCO in =5V f=80khz. Scegliendo un'alimentazione di 5 V, utilizzando il datasheet del VCO si ottengono i seguenti valori: R 1 =10KΩ C 1 =1nF e R =100KΩ Fissando C = 1nF, si ottiene il valore di R che soddisfa la specifica richiesta dalla seguente formula: ( f f ) 1 π MAX MIN f C = = 18kHz π R C R = 59kΩ Tale valore non era però disponibile, quindi si è adoperata una resistenza da 56 kω.

Riccardo Galletti - www.riccardogalletti.com/appunti_gratis pag Per prima cosa si è verificato il funzionamento del VCO, evitando di collegare il filtro passabasso formato dai componenti R, C e alimentando il morsetto 9 dell'integrato con una tensione continua di valore variabile tra 0 e 5 V, mediante l'uso di un alimentatore. A questo punto possiamo tracciare la caratteristica del VCO facendo variare la tensione al morsetto 9(VCO in) tra 0 e 5V. I valori ottenuti sono i seguenti: Tensione [V] Frequenza [khz] 0 4,45 1 4,48 1,5 5,48,79,5 41,8 50,8,5 59,9 4 67,1 4,5 75,8 5 8,6 VCO in [V] 90 80 70 60 50 40 0 0 10 0 Caratteristica VCO 0 4 6 F [khz] Dai valori in tabella si vede che le effettive frequenze minime e massime sono di: f min = 4.45 khz f MAX = 8.6 khz Inoltre, attivando da Excel la funzione pendenza, si è trovato il fattore Ko del VCO, pari a: Ko = 1.1 khz/v Se ora colleghiamo le due sonde dell'oscilloscopio ai morsetti della capacità C1 otteniamo le seguenti forme d'onda:

Riccardo Galletti - www.riccardogalletti.com/appunti_gratis pag 4 Per comprendere il significato di questi andamenti dobbiamo vedere come è realizzato il VCO. La posizione degli interruttori è controllata dall uscita Q del flip flop S-R. Quando l uscita è bassa gli interruttori si trovano nella posizione 1, il condensatore si carica a corrente costante e la tensione cresce linearmente fino al raggiungimento della tensione di soglia del trigger posto sull ingresso S. Viene attivato il Set, Q diventa alto e il condensatore che si era scaricato istantaneamente, si carica con la corrente che scorre nel verso opposto dal momento che entrambi gli interruttori commutano alla posizione. A questo punto, quando si raggiunge la tensione di soglia del trigger posto sull ingresso R, si attiva di nuovo il Reset. Tali osservazioni spiegano lo sfasamento di 180 delle due forme d onda osservate ai morsetti del condensatore.

Riccardo Galletti - www.riccardogalletti.com/appunti_gratis pag 5 Una volta collegato il filtro R-C al nostro PLL possiamo imporre al morsetto 14 (signal in) un segnale sinusoidale di ampiezza pari a 4V e offset di V (l'offset serve per non far diventare mai il segnale negativo, perché altrimenti si attiverebbe il diodo di body presente nel transistore del VCO e modificheremmo sensibilmente il comportamento del nostro sistema). Ponendo ora una delle sonde dell'oscilloscopio al morsetto 4 (VCO out) possiamo visualizzare la forma d'onda in uscita al VCO ed identificare quindi le frequenze di aggancio e di sgancio. Partiamo da una frequenza di 100Hz e aumentiamo man mano la frequenza, fino a quando i segnali di ingresso ed uscita sono agganciati (ovvero hanno la stessa frequenza). Da ciò si rileva che la frequenza di aggancio è di: f aggancio = 7.kHz mentre la frequenza di sgancio è di: f sgancio = 75.1kHz Infatti a 75, khz le frequenze non sono più uguali.

Riccardo Galletti - www.riccardogalletti.com/appunti_gratis pag 6 Una volta definite tali frequenze possiamo prelevare il segnale in ingresso al VCO per misurare la tensione (picco picco) VC che lo caratterizza. Al variare della frequenza si ottengono i seguenti F i crescenti [khz] V C [V] valori : 7. 1.7 0 1.86 5.1 40.8 45.68 50.95 55. 60.5 65.78 70.9 75.1 4.4 Ripetendo gli stessi ragionamenti fatti sopra, ma per frequenze decrescenti a partire da 00kHz, otteniamo i valori di VC riportati in tabella e le seguenti frequenze di aggancio e sgancio: f aggancio = 59kHz f sgancio = 1kHz F i decrescenti [khz] V C [V] 59.4 55. 50.94 45.66 40.9 5.1 0 1.86 5 1.55 1.8 980m Dalle misura fatte si possono ora distinguere gli effettivi campi di mantenimento e di cattura: campo di mantenimento= 75.1kHz - 1kHz = 54.1kHz campo di cattura= 59kHz - 7.kHz = 1.7kHz scaricato dal sito www.riccardogalletti.com/appunti_gratis Riccardo Galletti si ringrazia per la stesura dell elaborato la valida collaborazione della dott.ssa Annarita Evangelista e del dott. Salvatore Benna e del loro gruppo d esercitazione.