Indicazioni tipografiche (di massima) per TESI DI LAUREA I laureandi sono tenuti a rispettare scrupolosamente le regole previste per la compilazione dei testi e della bibliografia. L accuratezza formale di un lavoro è imprescindibile, al pari della sua correttezza e bontà sostanziale. L ortografia non è un inutile orpello: si scrive «un po» e NON «un pò», «perché» e non «perchè». Il laureando che si non si senta sicuro delle proprie competenze deve controllare ogni forma sul dizionario, o ricorrere agli strumenti di correzione del computer. Il testo deve essere impaginato con cura secondo i seguenti criteri: Pagine numerate (numero centrato, in basso), ad eccezione della prima pagina; Testo giustificato. Il rientro della prima riga (capoverso) non si ottiene con la barra spaziatrice o con i segni di tabulazione, ma impostando il comando «speciale prima riga» (Formato/Paragrafo); Attenzione agli spazi bianchi! Non devono mai essere due di seguito. Il computer può aiutarvi a eliminarli con il controllo «trova e sostituisci». Il testo va scritto in tondo, salvo quando si utilizzano termini stranieri, per i quali è previsto l uso del corsivo. Se si vuole sottolineare qualche dato, sintagma o concetto, si ricorra, con estrema parsimonia, in primis al neretto o ancora una volta- al corsivo, o alle virgolette, cioè apici doppi ( bla bla ); Collocare le note a piè di pagina e non al termine del capitolo; esponente della nota collocato al termine del sintagma cui si riferisce, subito prima del segno di interpunzione. note giustificate. I rientri a destra e a sinistra devono essere uguali a quelli del testo. Il comando «speciale prima riga» deve essere disattivato. Per la formattazione del paragrafo: interlinea singola, spazio dopo 1pt. Per la formattazione del carattere: font Times New Roman, corpo 10. Si raccomanda l uso del comando «stile». 1. Impostare (tramite MS-Word) il carattere font Times New Roman, corpo 14, interlinea 1,5, margine sx e dx 2 cm (+ 1 cm di rilegatura sul margine sx). Per le citazioni 2. I Paragrafi: devono avere il capoverso rientrante di 0,5/1 cm rispetto alla colonna di stampa; COMPILAZIONE DEL TESTO Grassetto. Lo si usi esclusivamente per dare evidenza ai titoli dei capitoli e dei paragrafi. Corsivo. Il corsivo viene impiegato per le parole straniere, salvo i casi in cui si tratti di termini o locuzioni divenuti d uso corrente, e per tutti i titoli di opere letterarie, musicali, teatrali, cinematografiche e artistiche. Vanno inoltre in corsivo le locuzioni latine del tipo ibidem, passim, infra, 1
sic, ecc. Parentesi. Di norma vanno utilizzate le parentesi tonde ( ). Le parentesi quadre [ ] vanno utilizzate nel caso di: 1) parentesi entro enunciato già in parentesi; 2) aggiunta dell autore a una citazione testuale. Nel caso di testi di carattere filologico le integrazioni o congetture dell editore vanno indicate con parentesi uncinate < >. Virgolette. Le virgolette possono essere di tre tipi: semplici ( ), doppie ( ) e a caporale (). Le virgolette a caporale devono essere usate per aprire e chiudere una citazione all interno del testo. Le virgolette doppie vanno utilizzate per evidenziare passi o parole citate tra virgolette all interno di un passo che già si trovi tra virgolette a caporale. Le virgolette semplici, o apici, servono a connotare semanticamente una parola o per utilizzarla in una accezione diversa da quella standard (artificio di cui invitiamo a non fare abuso!). Ove sia necessario abbreviare una citazione testuale, l omissis va così segnalato: [ ]. Se la citazione è estesa la si può evidenziare a blocchetto, cioè in corpo minore e con rientro del margine, omettendo le virgolette a caporale : In pratica, le citazioni che superano le tre righe vanno formattate nel seguente modo: testo giustificato, rientro a sinistra di 2 cm., comando «speciale prima riga» disattivato, spazio prima 5 pt, spazio dopo 10 pt, interlinea singolo, font Times New Roman, corpo 12. Traslitterazione da altri alfabeti o utilizzo di alfabeti latini modificati. Per la traslitterazione di alfabeti diversi da quello latino (greco, cirillico, ecc.) è assolutamente obbligatorio servirsi delle norme di traslitterazione scientifica. Massima attenzione va inoltre prestata alla presenza di accenti, di segni diacritici e di ogni eventuale modificatore del carattere. Abbreviazioni: le abbreviazioni di uso più frequente vanno espresse come segue: p. (pagina), pp. (pagine), n. (numero), nn. (numeri), cf. (confronta), v. (volume), vv. (volumi). Per il numero di pagina indicare (per tutte le citazioni) nel modo seguente: p. 51; pagine con intervallo: pp. 52-7. Una pagina e la successiva: p. 53 e sg.; una pagina e le successive: p. 53 e sgg. VOLUMI: sistema italiano: Cognome dell autore seguito dal Nome completo [in tondo, non in maiuscoletto], titolo in corsivo, data della prima edizione fra parentesi, eventuale nome del traduttore (trad. it. di P. Rossi), luogo di edizione (in lingua originale), casa editrice e anno (eventuale numero dell edizione consultata segnalato in apice), numero di pagina/e. il tutto separato da virgole. 2
Esempi: Goethe J. W., Viaggio in Italia (1815), trad. it. di R. Fertonani, Milano, Mondadori, 1986, p. Segre Cesare, La pelle di San Bartolomeo, Torino, Einaudi, 2003. París Carlos, Unamuno. Estructura de su mundo intelectual, Barcelona, Anthropos, 1989, pp. 17-54. SAGGI IN VOLUME Cognome dell autore seguito dal Nome completo, titolo del saggio in corsivo, seguito da in e titolo del volume in corsivo, nome puntato e cognome di eventuale/i curatore/curatori, preceduto dall indicazione, fra parentesi, (a cura di), casa editrice, città (in lingua originale) e anno (eventuale numero dell edizione consultata segnalato in apice), numero di pagina. Se i curatori del volume sono fino a tre, si indicheranno tutti i nomi di seguito, inframmezzati dalla virgola. Se sono più di tre si utilizzerà l indicazione: AA. VV. Catalano G., Archeologia del presente. Collezionismo e narrazione nel romanzo di Theodor Fontane Vor dem Sturm, in L. Zagari (a cura di), Simmetria e antisimmetria, Pisa, ETS, 2001, pp. 117-138. SAGGI IN RIVISTA EDIZIONI : Cognome e Nome dell autore [in tondo], titolo dell opera [in corsivo], trad. di [nome e cognome del traduttore in tondo] a cura di [nome e cognome del curatore in tondo], Città, Casa editrice, anno. - -Miguel de Cervantes, Intermezzi, trad. di Vittorio Bodini, ed. di O. Macri, Torino, Einaudi, 1972. -Francisco de Quevedo, Obras festivas, a cura di Pablo Jauralde Pou, Madrid, Editorial Castalia, 1981. -OPERE MISCELLANEE: AA.VV., titolo dell opera [in corsivo], nome del curatore, luogo di edizione, casa editrice, anno di edizione e numero dell edizione in esponente, eventuale numero (arabo) dei volumi (se si tratta di un opera in più volumi), numero (romano) del volume da cui si ricava la citazione, p. o pp. -AA.VV., Dialogo. Studi in onore di Lore Terracini, a cura di Inoria Pepe Sarno, Roma, Bulzoni Editore, 1990, 2 voll., I, p. 342. 3
-AA. VV., Estudios sobre la vida y la obra de Angel Ganivet, a cura di Carmen Díaz de Alda, Madrid, Editorial Castalia, 2001 -ARTICOLI - Tratti da: a) rivista: Nome e Cognome dell autore [in tondo], titolo [in corsivo], preposizione in e titolo della rivista fra caporali, luogo di edizione [fra parentesi tonde], volume [in cifre romane], numero [in cifre arabe], mese e anno, pagine [pp.] -José Miguel Caso González, Jovellanos y su tiempo, in «Bulletin of Studies» (Liverpool), LXVIII, 1, gennaio 1991, pp. 91-105. Hispanic b) opere miscellanee: nome e cognome dell autore [in tondo], titolo dell articolo [in corsivo], in AA.VV., titolo dell opera in corsivo, a cura di [nome e cognome del curatore], Città, Casa editrice, anno, eventuale numero dei volumi, il volume da cui si ricava l articolo, numero delle pagine (pp ) occupate dall articolo, o pagina (p.) da cui si ricava la citazione. - -José Luis Gotor, Dos bellas, bien y malmaridadas, italo-españolas (apuntes para la historia de una glosa), in AA.VV., Dialogo. Studi in onore di Lore Terracini, a cura di Inoria Pepe Sarno, Roma, Bulzoni Editore, 2 voll., I, pp.243-268 [oppure: p. 250]. -Gustavo Correa, Mallarmé y Garcilaso en Cernuda, in AA.VV., Luis Cernuda, a cura di Derek Harris, Madrid, Taurus, 1984. ABBREVIAZIONI Quando si cita più volte da uno stesso testo, si può ricorrere alle seguenti forme abbreviate: CIT. Innanzitutto, Cit. sta per opera citata. Si usa quando nel capitolo (o paragrafo) che si sta scrivendo si è già citata bibliograficamente per esteso l opera in questione, ma non nella nota immediatamente precedente. Dovendo inserire in seguito un altro riferimento in nota, si scriverà: Rossi M., Titolo dell opera (in corsivo), cit., p. 5. 1) nome e cognome dell autore, cit., numero/i della pagina/e (pp. o p.), se è l unico testo di quel determinato autore che citeremo. 2) nome e cognome dell autore, le prime due parole del titolo seguite da tre puntini, 4
cit., numero/i della pagina/e (pp. o p.), se rinvieremo a più testi di quel medesimo autore. 2 IVI. Ivi (che va scritto sempre in corsivo) si usa quando bisogna inserire una citazione bibliografica che fa riferimento alla stessa opera della nota immediatamente precedente, ma a un diverso numero di pagina. Ivi, p.5 IBIDEM. Ibidem, come Ivi (anche per l uso del corsivo), si usa quando bisogna inserire una citazione bibliografica che fa riferimento alla stessa opera della nota immediatamente precedente, ma a differenza di Ivi deve essere uguale anche il numero di pagina. Non è più necessario inserire nuovamente il numero di pagina, perché è lo stesso indicato nella nota precedente. Ibidem -Esempi: - José-Carlos Mainer, cit., p. 18. - José-Carlos Mainer, La edad de plata, cit., p. 18. - Ivi., p. 171. 5