FAMIGLIA E CRESCITA ECONOMICA. Luigi Campiglio Milano 21 maggio 2012 Università Cattolica del S. Cuore

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FAMIGLIA E CRESCITA ECONOMICA Luigi Campiglio Milano 21 maggio 2012 Università Cattolica del S. Cuore

Le conseguenze macroeconomiche delle difficoltà economiche delle famiglie 1. La popolazione e il potenziale di crescita dell economia diminuisce: l immigrazione con bassi salari e istruzione non sono la soluzione 2. Il reddito delle famiglie è in diminuzione e così anche la capacità di risparmio: minori risorse disponibili per investimenti privati e finanziamento del debito pubblico 3. Il risparmio negativo, cioè un reddito inferiore alle spese essenziali, è causa di indebitamento e riguarda chi vive in affitto, famiglie monoreddito e famiglie operaie

Il potenziale di crescita economica diminuisce La rilevante diminuzione della popolazione, conseguente alla diminuzione della natalità a partire dagli anni 70, non è compensata da un numero sufficiente di immigrati. Il basso livello di istruzione dell occupazione interna si associa a un basso livello di istruzione degli immigrati, e quindi a bassi salari

La popolazione italiana diminuisce dagli anni 70: l impatto sulla classe di età 20-39 anni è rilevante 17.000.000 La popolazione di nascita italiana di età 20-39 anni diminuisce (per anno di nascita e anno corrente) 16.000.000 15.000.000 14.000.000 13.000.000 12.000.000 11.000.000 10.000.000 9.000.000 8.000.000

La diminuzione della popolazione è compensata da un aumento dell immigrazione, ma non abbastanza 17.000.000 Popolazione 20-39 anni di cittadinanza italiana, straniera e totale, 2003-2011 ( it. (-2,5 mil.) + str. (+1,3 mil) = -1,2 mil.) 2.500.000 16.000.000 2.000.000 15.000.000 1.500.000 14.000.000 13.000.000 1.000.000 12.000.000 500.000 11.000.000 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 cittadini italiani cittadini in totale cittadini stranieri 0

Il Pil per anno d istruzione diminuisce in misura maggiore della diminuzione del Pil pro-capite 110 Pil reale, pro-capite e per anno d'istruzione Occupati in Italia 2001-2010 105 100 95 90 85 80 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 pil reale pil pro-capite pil per anno d' istruzione

quota % immigrati extra-ue Gli immigrati con istruzione più elevata scelgono di emigrare paesi nei quali l istruzione è già più elevata 35 Quota % di popolazione con istruzione terziaria (popolazione 25-54 anni: totale e immigrati extra-ue) 30 BE DK 25 20 LV FR NL EE FI 15 10 PT IT AT EL DE ES 5 0 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 quota % totale popolazione

Il reddito e il tasso di risparmio delle famiglie diminuisce, in Italia La diminuzione del reddito reale delle famiglie ha come conseguenza una diminuzione della domanda interna e del tasso di risparmio. Il minor tasso di risparmio delle famiglie comporta minori risorse per investimenti privati, minore capacità di finanziamento del debito pubblico interno e una maggiore dipendenza dagli investimenti finanziari esteri.

Il reddito disponibile per famiglia è in diminuzione dal 2002 e per abitante dal 2008 47.000 Reddito lordo disponibile per famiglia e per abitante Italia 1995-2011 (prezzi 2010 - contabilità nazionale) 18.500 46.000 45.000 18.000 44.000 43.000 42.000 17.500 17.000 41.000 40.000 16.500 39.000 38.000 37.000 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 16.000 15.500 Reddito lordo per famiglia Reddito lordo per residente

% reddito disponibile Il tasso di risparmio delle famiglie è diminuito dal 20% del 1995 al 9% nel 2010: in Francia e Germania è rimasto costante al 15-16% 25,0 Tasso di risparmio delle famiglie 1995-2010 Italia-Germania-Francia 20,0 15,0 10,0 Italia Francia Germania 5,0 0,0 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

4/1/97 9/1/97 2/1/98 7/1/98 12/1/98 5/1/99 10/1/99 3/1/00 8/1/00 1/1/01 6/1/01 11/1/01 4/1/02 9/1/02 2/1/03 7/1/03 12/1/03 5/1/04 10/1/04 3/1/05 8/1/05 1/1/06 6/1/06 11/1/06 4/1/07 9/1/07 2/1/08 7/1/08 12/1/08 5/1/09 10/1/09 3/1/10 8/1/10 1/1/11 6/1/11 11/1/11 La capacità di finanziamento del debito pubblico delle famiglie italiane è diminuita dal 45% al 20%: è aumentata la quota di debito pubblico detenuto da non residenti 60,0 Debito pubblico lordo - quota % per tipo di detentori (al netto BdI) 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Ist. Monet. Altri residenti (famiglie e imprese) Altre ist. finanz. Ist. non residenti

Il risparmio negativo, cioè un reddito inferiore alle spese necessarie, mette a rischio alcune particolari categorie: Le famiglie che hanno il rischio maggiore di un reddito non sufficiente per pagare le spese minime necessarie sono: - le famiglie con un solo percettore - le famiglie che vivono in affitto (rischio in aumento) - le famiglie operaie (rischio in aumento)

Le famiglie che in Italia non hanno un reddito sufficiente per pagare le spese di affitto, alimentari, trasporti per lavoro (risparmio negativo) sono il 15,9% (2010) 18 Famiglie con risparmio negativo per consumi non durevoli (% sul totale famiglie) 17 16 15 14 13 12 11 10 1993 1995 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010

Le famiglie con un solo percettore di reddito sono a maggior rischio di risparmio negativo (e indebitamento) 80 Famiglie con 1 e 2 percettori con risparmio negativo (% delle famiglie in totale) 70 60 50 40 30 20 10 0 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 Un percettore Due percettori

Vivere in affitto aumenta il rischio di risparmio negativo 60 Famiglie in affitto con risparmio negativo (% sul totale e totale in affitto) 55 50 45 40 35 30 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 in affitto (% famiglie totali) in affitto (% famiglie in affitto)

% sul totale famiglie con risparmio negativoi Per le famiglie operaie il rischio economico è crescente, perché il salario reale diminuisce 35 Famiglie di operai con risparmio negativo (% totale famiglie) 30 25 20 15 operai 10 5 0 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010

Come uscire dalla crisi Il paese ha bisogno di fiducia e il desiderio di combattere per un futuro migliore. Le famiglie sono, insieme alle piccole e medie imprese, il soggetto centrale del rinnovamento. E necessario intervenire sui punti di criticità e valorizzare la forza della famiglia e dei figli, come il fondamentale bene comune, senza del quale per il paese non c è futuro.