Capitolo 2. Contabilità nazionale
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- Tommasa Miele
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1 Capitolo 2 Contabilità nazionale
2 Oggetto della contabilità nazionale La misura fondamentale del prodotto aggregato in un sistema economico è il Prodotto Interno Lordo (PIL) valore di tutti i beni e servizi finali prodotti all interno del Paese in un determinato periodo di tempo (un anno, un trimestre, ecc.) Il PIL dell Italia nel 2012 è stato pari a circa a miliardi di euro (con un PIL pro capite di euro).
3 Il flusso circolare del reddito Fra gli operatori del sistema economico si realizzano dei flussi monetari e reali di scambio. Il flusso circolare del reddito mette in evidenza che il risultato economico di un paese, in un determinato anno, può essere rappresentato da tre aggregati principali: prodotto finale reddito dei fattori spesa delle famiglie
4 Il valore dei beni e servizi finali prodotti dalle imprese e comprati dalle famiglie è esattamente uguale ai redditi erogati dalle imprese e guadagnati dalle famiglie. È possibile trascurare lo Stato?
5 Lo Stato con la sua politica di bilancio gioca un ruolo rilevante nella produzione di beni e servizi finali e nella distribuzione del reddito.
6 Aggiungendo lo Stato (politica fiscale), il Resto del mondo e i mercati finanziari osserviamo lo schema di flusso circolare per una moderna economia aperta.
7 I flussi esaminati vengono rilevati dall ISTAT e presentati in una struttura coerente di conti economici del Paese. Ogni conto rappresenta un particolare circuito economico. La registrazione dei flussi avviene secondo le regole della partita doppia: ciascun flusso viene registrato una volta in uscita in un conto e una volta in entrata in un altro conto.
8 Conto delle risorse e degli impieghi rappresenta il mercato dei servizi e dei beni finali mettendo in evidenza l offerta aggregata (le risorse = PIL + importazioni) e la domanda aggregata (gli impieghi = consumi + investimenti lordi + esportazioni).
9 Conto della distribuzione del PIL mette in evidenza come il PIL si trasformi in redditi dei fattori produttivi che hanno contribuito a realizzarlo il PIL al costo dei fattori coincide con i redditi da lavoro dipendente + il risultato lordo di gestione (interessi, profitti, rendite e redditi da lavoro autonomo) = PILpdm + contributi dalle PA e UE - imposte indirette alle PA e UE.
10 Conto del reddito mette in evidenza il reddito nazionale lordo disponibile come somma dei redditi (al netto delle imposte e dei contributi sociali) delle famiglie che hanno il centro dei propri interessi (residenti) nel Paese e delle entrate della PA nazionali.
11 Conto dell utilizzazione del reddito mette in evidenza come il Paese utilizza il reddito nazionale lordo disponibile la prima fondamentale decisione da prendere è quanta parte del reddito nazionale destinare al consumo e quanta parte destinare al risparmio.
12 Conto della formazione del capitale mette in evidenza come vengono finanziati gli investimenti fra le entrate troviamo le fonti di finanziamento degli investimenti (il risparmio nazionale lordo è la fonte principale), mentre le uscite evidenziano le spese sostenute per la formazione del capitale, gli investimenti. se gli investimenti sono superiori ai risparmi il Paese si è finanziato indebitandosi all estero; viceversa se si registra un accreditamento verso l estero.
13 Conto delle transazioni internazionali riepiloga le transazioni tra l economia nazionale e il resto del mondo è costruito dal punto di vista del resto del mondo (esportazioni, ad esempio, determinano un flusso di denaro in uscita dal resto del mondo e diretto al nostro Paese) il saldo è lo stesso del conto della formazione del capitale ma si trova nella sezione opposta.
14 Prodotto Interno Lordo (PIL) Misura il valore di tutti i beni e servizi finali prodotti all interno di un paese in un determinato periodo di tempo (di solito l anno)
15 Prodotto Nazionale Lordo (PNL) Misura del valore di tutti i beni e servizi finali prodotti dai fattori produttivi residenti in una nazione in un determinato periodo di tempo PNL=PIL + RNE dove RNE = redditi netti dall estero ovvero redditi ottenuti all estero da cittadini e imprese residenti in Italia meno redditi ottenuti in Italia da cittadini e imprese residenti all estero
16 Prodotto Lordo (PIL) e netto (PIN) Gli ammortamenti rappresentano la stima del consumo di capitale che avviene nel corso del processo produttivo e che deve essere reintegrato se si vuole lasciare inalterata la capacità produttiva. L aggettivo lordo in un aggregato di Contabilità Nazionale segnala che il valore dell aggregato comprende gli ammortamenti. L aggettivo netto indica invece che dal valore lordo sono stati detratti gli ammortamenti.
17 Metodi di calcolo del PIL Dal punto di vista della produzione 1. somma dei valori di tutti i beni e servizi finali prodotti in un Paese per evitare errori di doppia contabilizzazione i beni intermedi sono esclusi dal calcolo del PIL 2. differenza fra il valore della produzione totale e il valore dei beni e servizi intermedi utilizzati nel processo produttivo e incorporati nei beni finali tale differenza è il valore aggiunto del PIL
18 Metodi di calcolo del PIL 3. somma dei valori aggiunti di tutte le unità produttive ad ogni fase di produzione si somma la differenza fra il valore della produzione dell unità produttiva e il valore dei beni intermedi utilizzati, ottenendo il valore aggiunto aggregato 4. somma dei redditi guadagnati dai fattori produttivi impiegati in tutte le fasi di produzione (salari e stipendi, rendite, affitti, interessi e profitti)
19 Applicazione 2.1 Supponiamo che la produzione di pane avvenga con il concorso di 3 imprese: 1 agricola (produce grano) A 1 industriale (acquista grano, lo trasforma in farina e poi in pane) I 1 commerciale (acquista il pane e lo distribuisce nei negozi) C Ipotesi semplificatrici: no imposte indirette e contributi alla produzione, né variazione delle scorte valore della produzione = ricavi di vendita
20 Bilancio impresa A COSTI (euro) Ricavi (euro) Beni intermedi 0 Vendite 200 Salari e stipendi 140 Variazioni scorte 0 Rendite (affitti) 20 Interessi 20 Profitti 20 Totale 200 Totale 200
21 Bilancio impresa I COSTI (euro) Ricavi (euro) Beni intermedi 200 Vendite 700 Salari e stipendi 250 Variazioni scorte 0 Rendite (affitti) 60 Interessi 100 Profitti 90 Totale 700 Totale 700
22 Bilancio impresa C COSTI (euro) Ricavi (euro) Beni intermedi 700 Vendite 1000 Salari e stipendi 100 Variazioni scorte 0 Rendite (affitti) 10 Interessi 50 Profitti 140 Totale 1000 Totale 1000
23 Applicazione 2.1 Imprese Costi Valore della produzione Beni intermedi Redditi dei fattori Valori aggiunti A I C PIL = valore produzione delle imprese finali (qui C) = PIL = valore della produzione totale (delle 3 imprese) meno valore beni intermedi = = PIL = VA A + VA I +VA C = = PIL = Σ redditi di A, I e C = =1000
24 Applicazione 2.1 VALORE AGGIUNTO AGGREGATO - valore aggiunto di A + valore aggiunto di I + valore aggiunto di C = = 1000 euro = PIL PIL = somma dei redditi dei fattori salari e stipendi rendite e affitti 90 + interessi profitti 250 = TOTALE 1000
25 Problemi relativi al calcolo del PIL Il PIL è la misura della produzione finale, cioè delle nuove risorse reali create dal sistema economico nel periodo considerato il PIL indica il valore della produzione corrente E considerata attività economica la produzione di beni (e servizi) scarsi capaci di soddisfare i bisogni umani; Per contribuire al PIL un attività economica deve produrre beni per il mercato o almeno per lo scambio Sono quindi escluse dal PIL le attività di produzione svolte all interno della famiglia
26 Problemi relativi al calcolo del PIL Il PIL non fornisce una misura precisa né della produzione né del benessere: alcuni beni non sono scambiati sul mercato (ad esempio il lavoro in casa) nel PIL sono inclusi con valore positivo i frutti di attività che servono a produrre mali invece che beni (ad esempio attività criminale) o comunque servizi che rispondono a un bisogno umano ma non sono legati al concetto di stare bene (ad esempio servizi per la salute) le statistiche ufficiali non riescono a tener conto con precisione del perfezionamento nella qualità dei beni (ad esempio i computer)
27 Metodi di calcolo del PIL Dal punto di vista della domanda di prodotti il PIL può essere considerato la somma di 3 componenti: CONSUMI FINALI INTERNI INVESTIMENTI LORDI Investimenti fissi lordi + variazione delle scorte ESPORTAZIONI NETTE esportazioni - importazioni (saldo commerciale)
28 Componenti del PIL L aggettivo interno si riferisce a ciò che avviene all interno del paese, indipendentemente dalla nazionalità di chi produce o consuma; L aggettivo nazionale si riferisce ai residenti del paese
29 PIL nominale e PIL reale PIL nominale (a prezzi correnti) = valore della produzione di un determinato anno ai prezzi di quell anno, cioè in moneta a valore corrente. Quando vogliamo misurare la variazione nel tempo del PIL (cioè la crescita del benessere materiale) usare i dati a prezzi correnti non è corretto. PIL reale (a prezzi costanti) = valore assunto nel corso del tempo dalla produzione di beni e servizi finali, valutati in anni diversi agli stessi prezzi, cioè in moneta a valore costante.
30 PIL a prezzi correnti Il PIL a prezzi correnti di un qualunque anno t è una sommatoria di n quantità di beni finali prodotte nell anno t (q) per i rispettivi prezzi (p) dell anno t. PILpc t n q i 1 it p it
31 PIL nominale e PIL reale Le variazioni nel tempo del PIL a prezzi correnti possono derivare sia da variazioni delle quantità (q) sia da variazioni dei prezzi (p). Soltanto l aumento delle quantità può tuttavia essere considerato un indicatore di sviluppo economico e quindi di maggior benessere materiale della popolazione.
32 PIL a prezzi costanti se per ipotesi tra l anno t-1 e l anno t i prezzi (ed i redditi) raddoppiano e le quantità rimangono invariate è difficile sostenere che il benessere materiale della popolazione è raddoppiato l aumento dei prezzi rappresenta invece un fenomeno di inflazione. Un modo per mettere in evidenza le variazioni nel tempo delle sole quantità è quello di usare i prezzi di un certo anno, scelto come base, per valutare le quantità degli anni successivi (PIL reale o a prezzi costanti).
33 PIL a prezzi costanti Il PIL dell anno t a prezzi dell anno precedente è una sommatoria di n quantità di beni finali prodotte nell anno t (q) per i rispettivi prezzi (p) dell anno t-1. n PILpap t q i 1 it p it-1
34 In questo caso è chiaro che le variazioni del PIL tra l anno t-1 e l anno t riflettono unicamente variazioni di quantità. L andamento del PIL italiano a prezzi correnti e a prezzi costanti fra il 2005 e il 2012 è riportato nel grafico seguente:
35 Tasso di crescita del PIL reale PILpap t / PILpc t-1 = = [PILpap t PILpc t-1 ] / PILpc t-1 = = PILpap t / PILpc t-1 1
36 indice implicito dei prezzi del I P PIL (detto anche DEFLATORE del PIL) PILpc t PILpap t * 100 m q i 1 m q i 1 se l anno base è il periodo 0 è un indice dei prezzi di tipo Paasche - sottostima l inflazione it it p p it i0 * 100
37 Indice dei prezzi di Laspeyres m I L q i 1 m i0 p it * 100 q i 1 i0 p i0 se l anno base è il periodo 0 tende a sovrastimare l inflazione
38 Esercizio 2.1 Indici di Paasche e Laspeyres Anno 1 Anno 2 Quantità Prezzo Quantità Prezzo I P = (110x x80+55x250) / (110x x x200) = 45150/42000= 1,075 I L = (100x x80+60x250) / (100x x x200) =43400/40000=1,085 π P = 1,075-1 = 0,075 = 7,5% π L = 1,085-1 = 0,085 = 8,5%
39 Per deflazionare (depurare dall aumento dei prezzi) un aggregato a prezzi correnti basta dividerlo per l appropriato indice dei prezzi: ad es. per l anno 2006: 1493/102*100=1468
40 Alcune importanti identità Economia chiusa senza Stato o Y C + I o Y C + S o C + I Y C + S o I S l investimento è esattamente pari al risparmio
41 Alcune importanti identità Economia aperta con la presenza dello Stato o Y C + I + G + NX o YD Y + TR TA o YD C + S o YD TR + TA C + I + G + NX o C + S TR + TA C + I + G + NX
42 Alcune importanti identità Economia aperta con la presenza dello Stato o C + S TR + TA C + I + G + NX o (S I ) (G + TR TA) + NX l eccesso di risparmio sugli investimenti nel settore privato è pari alla somma del disavanzo del bilancio pubblico e dell avanzo della bilancia commerciale
43 (S I ) (G + TR TA) + NX
44 La Figura 2.4 mostra che dal 1970 il saldo della bilancia commerciale dell Italia ha oscillato intorno allo zero, mentre il saldo del bilancio pubblico è stato sempre negativo
45 Ciò si è tradotto in un forte accumulo di debito pubblico, un fatto ricorrente nella storia dell Italia
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